La fauna carabidica dell Alneto del Mulino
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- Bonifacio Meloni
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1 i Quaderni di Muscandia - vol. 14, 2014 La fauna carabidica dell Alneto del Mulino (Nord-Ovest Astigiano, Piemonte) (Coleoptera, Carabidae) GIANNI ALLEGRO* Riassunto. Un indagine condotta nel 2012 nell Alneto del Mulino (Nord-Ovest Astigiano) ha portato alla luce la presenza di 68 specie di Coleotteri Carabidi, alcune delle quali rare e distribuite in modo frammentario in Italia settentrionale (Blemus discus, Panagaeus cruxmajor, Chlaeniellus nigricornis, Egadroma marginatum, Polistichus connexus). Questa cenosi è caratterizzata dalla scarsità di elementi silvicoli in senso stretto e, al contrario, dalla ricchezza di elementi igrofili e ripicoli, sovente psammofili, selezionati dall abbondante presenza di acque correnti, dalla falda superficiale e dalla natura francamente sabbiosa dei suoli nell alneto. Abstract. The Carabid fauna of the alder wood Alneto del Mulino (North-West Astigiano, Piedmont) (Coleoptera, Carabidae). A survey carried out during 2012 in the alder wood Alneto del Mulino (North- West Astigiano) showed the presence of 68 ground beetle species, some of these rare and sporadically distributed in North Italy (Blemus discus, Panagaeus cruxmajor, Chlaeniellus nigricornis, Egadroma marginatum, Polistichus connexus). This assemblage is poor in strictly forest species but on the contrary very rich in hygrophilous and psammophilous species usually found near ponds, streams and rivers, on account of the common presence of streams, superficial water table and sandy nature of soils in this alder wood. Introduzione L Alneto del Mulino, ubicato nella valle del Rio Traversola in frazione Savi del Comune di Villanova d Asti (Nord-Ovest Astigiano), è un bosco relitto principalmente costituito da ontano nero (Alnus glutinosa) con presenza non trascurabile di frassino maggiore (Fraxinus excelsior), che per la sua tipologia di bosco su suolo idromorfo, la non trascurabile estensione (circa 10 ettari) e l interessante flora che i rilievi preliminari hanno messo in evidenza riveste senza dubbio un notevole interesse naturalistico (Blanchard, 2004). L abbondanza e l elevata qualità delle acque che si raccolgono nel canale adduttore del vecchio Mulino, e che da questo si diffondono nel bosco, creano infatti condizioni di falda superficiale per lunghi periodi all anno e costituiscono elementi fondamentali per la presenza di una flora e una fauna peculiari, ormai rare e minacciate negli ambienti padani antropizzati. Nel corso del 2012 nuove indagini floristiche e faunistiche hanno preso avvio al suo interno, in modo da portare alla luce gli elementi più interessanti e fornire * Entomologo, CRA-PLF Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura - Unità di ricerca per le produzioni legnose fuori foresta, Casale Monferrato (AL). 109
2 informazioni utili per eventuali interventi mirati alla conservazione e protezione dell Alneto. In questo articolo vengono riportati i risultati relativi all indagine sui Coleotteri Carabidi, insetti molto studiati e sovente utilizzati come bioindicatori perché la conoscenza delle loro comunità fornisce importanti indizi sulle condizioni ecologiche dei biotopi oggetto di studio (Thiele, 1977; Brandmayr et al., 2005). Le ricerche condotte sui Carabidi all interno dell Alneto di Santonco, un altro alneto relitto del Nord-Ovest Astigiano, avevano infatti messo in luce la presenza di specie molto rare e interessanti, alcune delle quali mai segnalate prima in Piemonte (Allegro e Correggia, 2010). Materiali e metodi Le ricerche si sono sviluppate dall aprile al settembre 2012 con visite cadenzate bisettimanalmente e sono state condotte utilizzando diversi metodi di campionamento. Le raccolte a vista hanno interessato in particolare le aree più umide dell alneto, dove è presente una fauna attiva anche durante le ore diurne, ispezionando soprattutto le aree soggette a ristagno idrico e i banchi sabbiosi prossimi all acqua. Nei mesi di giugno-luglio è stato posizionato anche un numero limitato di trappole a caduta (6), localizzate nelle zone mesofile del bosco e innescate con aceto e sale da cucina, a scopo attrattivo e conservante. Infine nei mesi di luglio e agosto è stata utilizzata una trappola luminosa dotata di tubi fluorescenti a luce di Wood, dotata di buona efficacia attrattiva verso le specie alate, che è stata posizionata ai margini dell alneto e attivata durante le ore notturne mediante un timer. Alcuni esemplari di ciascuna specie sono stati montati a secco su cartellino e, ove necessario per facilitare il riconoscimento, i genitali maschili sono stati estratti e montati in balsamo del Canada. Gli altri esemplari catturati sono conservati in alcool etilico 70% all interno di provette suddivise per data di campionamento. Tutti i reperti sono custoditi in Collezione Allegro (Moncalvo-AT). Con l eccezione dei Bembidiina, per i quali si è fatto riferimento al recente lavoro di Neri et al. (2011), i taxa elencati in tabella 1 seguono l ordine e la nomenclatura della Checklist di Vigna Taglianti (2005); accanto al nome di ogni specie sono indicati la rispettiva categoria corologica come riportata dallo stesso autore (loc. cit.), lo stato alare (macrottero, brachittero, pteripolimorfo) e infine le preferenze ecologiche delle specie negli ambienti planiziali padani (specie silvicole, igrofile, xero-termofile, ubiquitarie) (per i simboli usati si veda la legenda). Le specie contrassegnate con asterisco (*) sono state unicamente catturate per mezzo di trappola luminosa: l indicazione è importante poiché questo metodo non consente di ottenere indicazioni certe sulla provenienza degli insetti catturati, che possono essere attirati alla lampada anche da aree esterne al biotopo studiato. Risultati Le specie di Carabidi censite sono in totale 68 (tabella 1), ma ben 42 di queste sono state unicamente catturate alla lampada e alcune possono pertanto provenire da aree limitrofe all Alneto. Tra queste ultime, Brachinus sclopeta, Amara apricaria, Acinopus picipes, Trechicus nigriceps, Zuphium olens e diverse specie dei 110 I Quaderni di Muscandia 14/ G. Allegro, pp
3 generi Harpalus e Ophonus, tutte con più o meno marcate preferenze xero-termofile, provengono infatti molto probabilmente dai prati e dai coltivi circostanti. Caratterizzano invece l Alneto le specie silvicole (Abax continuus, Lebia scapularis, Dromius agilis) e soprattutto quelle connotate da spiccata igrofilia, che costituiscono una frazione molto elevata non solo delle specie catturate a vista o mediante trappole a caduta all interno dell Alneto, ma anche di quelle arrivate alla lampada. Si sottolinea infatti la presenza di un folto contingente di specie ripicole appartenenti alle tribù Dyschiriini (genere Dyschiriodes), Bembidiini (generi Bembidion, Asaphidion, Sphaerotachys e Paratachys), Chlaeniini (generi Chlaeniellus e Callistus), Stomini (genere Stomis), Pterostichini (genere Pterostichus) e Platynini (generi Paranchus, Limodromus e Agonum). A proposito del genere Agonum, non sono stati rinvenuti in questo biotopo né Agonum duftschmidi J. Schmidt, 1994 né Agonum hypocrita (Apfelbeck, 1904), presenti invece nell Alneto di Santonco e considerati buoni indicatori di boschi impaludati (Allegro e Correggia, 2010). La natura sabbiosa dei suoli su cui poggia l Alneto del Mulino ha inoltre selezionato una ricca cenosi psammofila, caratteristica degli ambienti ripari padani: tra le specie che ne fanno parte ricordiamo Bembidion striatum, Bembidion latiplaga, Bembidion azurescens, Bembidion modestum e il raro Blemus discus (fig. 1). Analoghe considerazioni erano state espresse a proposito della cenosi igrofila e psammofila rinvenuta nel Parco naturale regionale di Rocchetta Tanaro, anch esso caratterizzato da suoli sabbiosi (Allegro e Cersosimo, 2004). Un altro esempio di specie psammofila è Broscus cephalotes (Linnaeus, 1758), che non è stato censito all interno dell Alneto del Mulino ma è presente in una cava di sabbia dismessa ubicata a brevissima distanza da questo, così come lungo il rio Ronsinaggio, che costeggia il Parco naturale regionale di Rocchetta Tanaro (rinvenuto successivamente alla pubblicazione del lavoro citato) (G. Allegro legit). Due sole specie brachittere sono state rinvenute nell Alneto del Mulino (Abax continuus e Stomis pumicatus), a testimonianza di una cenosi adattata a situazioni di instabilità ecologica come sono quelle degli ambienti ripariali o disturbati. In questi ultimi prevalgono infatti le specie macrottere, ovvero provviste di ali sviluppate, che possono rispondere prontamente con il volo al sopraggiungere di condizioni critiche come l innalzamento dell acqua o il disseccamento del terreno. Sotto questo punto di vista, le caratteristiche della cenosi dell Alneto del Mulino sono simili a quelle delle faune di altri alneti, come per esempio il Verneto di Rocchetta Tanaro (Allegro, 2001), l Alneto della Garzaia di Valenza (Allegro e Sciaky, 2001) e l Alneto di Santonco (Allegro e Correggia, 2010). Considerando la sua composizione specifica, la cenosi carabidica dell Alneto del Mulino, pur relativamente ricca, appare influenzata in modo evidente dalla natura sabbiosa dei suoli, connotandosi più come cenosi delle alluvioni riparie che come cenosi di bosco impaludato. Rispetto alla fauna dell Alneto di Santonco, che costituisce un buon esempio del secondo tipo, non sono stati infatti rinvenuti alcuni importanti elementi indicatori quali i già citati Agonum duftschmidi e Agonum hypocrita, nonché alcuni altri tipici di ambienti paludosi quali Pterostichus oenotrius e Chlaeniellus tristis. Anche Badister dilatatus, specie luticola e paludicola molto abbondante nell Alneto di Santonco, appare invece rara nell Alneto del Mulino. 111
4 Anche se il dato non va considerato definitivo in quanto l indagine non è stata approfondita nelle aree mesofile del bosco, essendosi qui limitata alle catture realizzate con poche trappole a caduta, non sembrano essere presenti specie appartenenti al genere Carabus, che sono notoriamente sensibili alla frammentazione e all isolamento dei lembi relitti di bosco. Con l unica eccezione di Abax continuus, che presenta distribuzione limitata ai boschi padani, tutti gli altri elementi censiti sono caratterizzati da ampia distribuzione in Europa o nel Paleartico. Si riportano di seguito alcune informazioni sulle specie di Carabidi più interessanti segnalate nel presente studio. Blemus discus discus (Fabricius, 1792) (fig. 1) Rara specie appartenente alla tribù Trechini, nota di alcuni ambienti umidi e ripari delle regioni italiane del Nord e del Centro (Magistretti, 1965). Diversi reperti pubblicati in lavori recenti sono stati ottenuti con catture alla lampada (Allegro, 2005, 2007; Allegro e Sciaky, 2001) ed è possibile che ulteriori indagini realizzate sfruttando questo metodo smentiscano la supposta rarità della specie. Panagaeus (Panagaeus) cruxmajor (Linnaeus, 1758) (fig. 2) Specie non comune dalla colorazione caratteristica che si rinviene, anche se mai abbondante, nelle zone paludose. Appartiene alla tribù Panagaeini, che è principalmente distribuita nell emisfero australe e in Europa conta due sole specie. Chlaeniellus nigricornis (Fabricius, 1787) Specie igrofila e paludicola, generalmente molto più rara di Chlaeniellus nitidulus, con cui spesso convive. Diffusa in tutta l Italia continentale anche se in modo molto discontinuo, è stata recentemente segnalata in alcuni biotopi paludosi del Monferrato, tra cui l Alneto di Santonco (Allegro e Correggia, 2010). Egadroma marginatum (Dejean, 1829) Specie ripicola e paludicola solo recentemente segnalata in Piemonte (Allegro, 2013), dove è nota soltanto dell Alneto del Mulino e di un altra località monferrina (Moncalvo fraz. Patro), con catture anche in questo caso realizzate alla lampada. Harpalus (Harpalus) froelichii Sturm, 1818 Questa specie, per lungo tempo ritenuta rara in Italia, sembra in realtà ampiamente distribuita nelle aree caratterizzate da suoli sabbiosi, come dimostrano le abbondanti catture realizzate alla lampada in diversi recenti studi (Allegro, 2007; Allegro e Sciaky, 2001; Allegro et al., 2009). Trechicus nigriceps (Dejean, 1831) Specie non rara ma molto localizzata in Piemonte, recentemente segnalata anche di un altra località dell Astigiano (Allegro, 2013). Originariamente a distribuzione intertropicale, oggi la si può considerare sub-cosmopolita per trasporto antropico attraverso le vie di scambio commerciale. 112 I Quaderni di Muscandia 14/ G. Allegro, pp
5 Fig. 1 - Blemus discus discus (Fabricius, 1792) [mm 5,0] (foto Ortwin Bleich). Fig. 2 - Panagaeus (Panagaeus) cruxmajor (Linnaeus, 1758) [mm 8,5] (foto Ortwin Bleich). Fig. 3 - Lebia humeralis Dejean, 1825 [mm 5,0] (foto Ortwin Bleich). Fig. 4 - Polistichus connexus (Geoffroy in Fourcroy, 1785) [mm 8,5] (foto Ortwin Bleich). 113
6 Lebia humeralis Dejean, 1825 (fig. 3) Specie dalla biologia ancora sconosciuta, i cui reperti hanno in genere carattere di occasionalità. Già nota di altre località piemontesi e del Basso Monferrato Alessandrino (Allegro, 2010), non era invece ancora stata rinvenuta in Provincia di Asti. Tutte le specie del genere Lebia sembrano svilupparsi, in fase giovanile, parassitando le pupe di un altra specie di coleottero, ma di pochissime è già stata scoperta la specie ospite. Polistichus connexus (Geoffroy in Fourcroy, 1785) (fig. 4) Specie rara in Italia settentrionale, catturata alla lampada così come alcuni altri esemplari recentemente segnalati delle Langhe (Allegro et al., 2009) e del Basso Monferrato (Allegro, 2013). Conclusioni Le ricerche sulla carabidofauna dell Alneto del Mulino hanno rivelato una cenosi povera di elementi silvicoli in senso stretto e ricca invece di elementi igrofili e ripicoli, selezionati dalla presenza di una falda superficiale per diversi mesi all anno e dall abbondanza di ambienti umidi e ripariali lungo i molti canalini e ruscelli (derivanti dal canale adduttore delle acque del Mulino) che attraversano il biotopo. La natura francamente sabbiosa dei suoli ha inoltre favorito la presenza di numerose specie psammofile, abitualmente presenti negli ambienti ripari padani caratterizzati da alluvioni grossolane. Questa carabidofauna si differenzia pertanto per alcuni aspetti da quelle dei boschi impaludati (si faccia riferimento ad esempio al vicino Alneto di Santonco), dove è in genere presente una fauna più specializzata verso questo tipo di ambienti. Sono comunque presenti nell Alneto del Mulino alcuni Carabidi rari come Blemus discus, Panagaeus cruxmajor ed Egadroma marginatum, che certificano il valore del biotopo. L Alneto del Mulino costituisce infatti un ambiente boschivo umido assai raro in ambito collinare monferrino, oltre che un rifugio prezioso per una fauna igrofila sempre più minacciata dalla crescente pressione agricola sui territori della provincia e, forse, dal cambiamento climatico globale in atto. Non a caso le foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior vengono considerate un habitat naturale di interesse prioritario secondo la Direttiva HABITAT dell Unione Europea (Dir. 92/43/CEE) e in quanto tali sono meritevoli di protezione e di salvaguardia come serbatoi di biodiversità. 114 I Quaderni di Muscandia 14/ G. Allegro, pp
7 Tabella 1 - Elenco delle specie di Carabidae censite nel 2012 nell Alneto del Mulino (Villanova d Asti fraz. Savi, AT), con indicazioni sul loro corotipo (COR.), stato alare (S.A.) e preferenze ecologiche (ECOL.). Le specie contrassegnate con * sono state unicamente catturate alla lampada. Specie COR. S.A. ECOL. Brachinus (Brachynidius) sclopeta (Fabricius, 1792)* TEM M X Elaphrus (Neoelaphrus) uliginosus Fabricius, 1792 ASE M I Clivina (Clivina) collaris (Herbst, 1784) TUE M I Dyschiriodes (Dyschiriodes) aeneus aeneus (Dejean, 1825) SIE M I Dyschiriodes (Dyschiriodes) intermedius (Putzeys, 1846)* EUR M I Dyschiriodes (Dyschiriodes) nitidus nitidus (Dejean, 1825)* ASE M I Blemus discus discus (Fabricius, 1792)* OLA M I Trechus (Trechus) quadristriatus (Schrank, 1781) TEM M U Paratachys bistriatus (Duftschmid, 1812) WPA P I Paratachys fulvicollis (Dejean, 1831)* TUE M I Sphaerotachys hoemorrhoidalis (Ponza, 1805)* AFM M I Asaphidion flavipes (Linnaeus, 1761) SIE M I Bembidion (Odontium) striatum (Fabricius, 1792)* SIE M I Bembidion (Metallina) lampros (Herbst, 1784) PAL P U Bembidion (Notaphus) semipunctatum (Donovan, 1806)* ASE M I Bembidion (Emphanes) azurescens Dalla Torre, 1877* EUR M I Bembidion (Emphanes) latiplaga Chaudoir, 1850* MED M I Bembidion (Trepanes) articulatum (Panzer, 1796) ASE M I Bembidion (Philochthus) lunulatum (Geoffroy in Fourcroy, 1785) EUM M I Bembidion (Bembidion) quadrimaculatum (Linné, 1761)* OLA M U Bembidion (Bembidion) quadripustulatum Audinet-Serville, 1821* CEM M U Bembidion (Ocydromus) modestum (Fabricius, 1801)* CEU M I Bembidion (Peryphanes) latinum Netolitzky, 1911 SEU M I Bembidion (Peryphus) femoratum Sturm, 1825* SIE M I Bembidion (Peryphus) tetracolum Say, 1823 PAL M I Stomis (Stomis) pumicatus pumicatus (Panzer, 1796) EUR B I Pterostichus (Platysma) niger niger (Schaller, 1783) ASE M I Pterostichus (Pseudomaseus) anthracinus hespericus (Bucc. & Sopr., 1958) CAE P I Pterostichus (Pseudomaseus) rhaeticus Heer, 1837 EUR M I Abax (Abax) continuus continuus Ganglbauer, 1891 E01 B S Amara (Amara) ovata (Fabricius, 1792) ASE M U Amara (Bradytus) apricaria (Paykull, 1790)* PAL M X Panagaeus (Panagaeus) cruxmajor (Linnaeus, 1758) SIE M I Oodes helopioides helopioides (Fabricius, 1792) SIE M I Chlaeniellus nigricornis (Fabricius, 1787) ASE M I Chlaeniellus nitidulus (Schrank, 1781) CAE M I Chlaeniellus vestitus (Paykull, 1790) EUM M I Callistus lunatus lunatus (Fabricius, 1775) TUE M U Badister (Baudia) dilatatus Chaudoir, 1837 SIE M I Anisodactylus (Pseudanisodactylus) signatus (Panzer, 1796)* ASE M I Stenolophus (Stenolophus) discophorus (Fischer von Waldheim, 1823)* SEU M I Stenolophus (Stenolophus) teutonus (Schrank, 1781)* TEM M U Egadroma marginatum (Dejean, 1829)* WPA M I Bradycellus (Bradycellus) verbasci (Duftschmid, 1812)* TUE M I Acupalpus (Acupalpus) maculatus (Schaum, 1860)* EUM M I 115
8 Specie COR. S.A. ECOL. Parophonus (Ophonomimus) hirsutulus (Dejean, 1829)* TUM M I Ophonus (Ophonus) ardosiacus (Lutshnik, 1922)* EUM M X Ophonus (Ophonus) diffinis (Dejean, 1829)* EUR M X Ophonus (Hesperophonus) azureus (Fabricius, 1775)* CEM P X Ophonus (Metophonus) melletii (Heer, 1837)* EUR M X Ophonus (Metophonus) puncticeps Stephens, 1828* TUE M X Ophonus (Metophonus) rufibarbis (Fabricius, 1792)* TEM M X Pseudoophonus (Pseudoophonus) griseus (Panzer, 1796)* PAL M U Pseudoophonus (Pseudoophonus) rufipes (De Geer, 1774)* PAL M U Pseudoophonus (Platus) calceatus (Duftschmid, 1812)* ASE M X Harpalus (Harpalus) froelichii Sturm, 1818* ASE M X Harpalus (Harpalus) smaragdinus (Duftschmid, 1812)* TEM M X Acinopus (Acinopus) picipes (Olivier, 1785)* TUE M X Agonum (Olisares) emarginatum (Gyllenhal, 1827) (=afrum Duftschmid, 1812) EUR M I Agonum (Olisares) viduum (Panzer, 1796) SIE M I Paranchus albipes (Fabricius, 1796) EUM M I Limodromus assimilis (Paykull, 1790) SIE M I Trechicus nigriceps (Dejean, 1831)* COS M X Dromius (Dromius) agilis (Fabricius, 1787)* SIE M S Lebia humeralis Dejean, 1825* SEU M S? Lebia scapularis (Geoffroy in Fourcroy, 1785)* CEM M S Zuphium (Zuphium) olens (P. Rossi, 1790)* AIM M X Polistichus connexus (Geoffroy in Fourcroy, 1785)* WPA M X Legenda Corotipi: COSMOPOLITI COS Cosmopolita OLARTICI OLA Olartico SIE Sibirico-Europeo ASE Asiatico-Europeo PAL Paleartico WPA W-Paleartico EUM Europeo-Mediterraneo CAE Centroasiatico-Europeo TUE Turanico-Europeo TEM Turanico-Europeo-Mediterraneo TUM Turanico-Mediterraneo CEM Centroasiatico-Europeo-Mediterraneo EUROPEI EUR Europeo CEU Centroeuropeo SEU S-Europeo MEDITERRANEI MED Mediterraneo AFROTROPICALI E ORIENTALI AFM Afrotropicale-Mediterraneo AIM Afrotropicale-Indiano-Mediterraneo ENDEMICI E01 Endemico alpino Stato alare: M Macrottero B Brachittero P Pteripolimorfo Preferenze ecologiche: X Xero-termofilo di ambienti aperti e coltivi S Silvicolo (di bosco) I Igrofilo di ambienti umidi, ripe U Ubiquitario, generalista 116 I Quaderni di Muscandia 14/ G. Allegro, pp
9 Ringraziamenti Si ringrazia in modo particolare l avvocato Emilio Lombardi, proprietario di parte dell Alneto del Mulino, per la squisita cortesia e per avere favorito e sostenuto le ricerche, rendendo altresì possibile il campionamento mediante trappola luminosa. Un ringraziamento speciale anche a Franco Correggia, appassionato conoscitore e strenuo difensore della natura astigiana, che ha ispirato prima e coordinato poi tutte le ricerche naturalistiche in corso nell Alneto. Si ringrazia inoltre il Prof. Achille Casale per la lettura critica del testo e i preziosi suggerimenti. Un grazie infine a Ortwin Bleich per le belle immagini che illustrano l articolo e che si possono trovare, insieme a quelle di gran parte della fauna di Carabidi europei, sul sito web Bibliografia ALLEGRO G., 2001 La carabidofauna dell Oasi WWF Il Verneto di Rocchetta Tanaro (Asti, Piemonte) (Coleoptera, Carabidae). Rivista Piemontese di Storia Naturale, 22: ALLEGRO G., 2005 I Coleotteri Carabidi della Fontana Gigante di Tricerro (Vercelli, Piemonte) (Coleoptera, Carabidae). Rivista Piemontese di Storia Naturale, 26: ALLEGRO G., 2007 Carabidi della Riserva Naturale Ghiaia Grande (Alessandria, Piemonte) (Coleoptera, Carabidae). Rivista Piemontese di Storia Naturale, 28: ALLEGRO G., 2010 I Carabidi del Basso Monferrato (Italia - Piemonte) (Coleoptera: Carabidae). In Picco F. (a cura di), Nascitur in Collibus Montisferrati. Biodiversità del Basso Monferrato, Diffusioni Grafiche, Villanova Monferrato, pp ALLEGRO G., 2013 Nuove segnalazioni di Carabidi per il Piemonte e considerazioni sulla carabidofauna piemontese (Coleoptera Carabidae). Rivista Piemontese di Storia Naturale, 34: ALLEGRO A., CASALE A., CAVALLO O., 2009 Nuove specie di Coleotteri Carabidi per le Langhe e il Roero (Coleoptera, Carabidae). Alba Pompeia, n. s., 28 (2007), 1: ALLEGRO G., CERSOSIMO M., 2004 I Carabidi del Parco naturale regionale di Rocchetta Tanaro (Asti, Piemonte) (Coleoptera Carabidae). Bollettino del Museo regionale di Scienze naturali di Torino, 21 (1): ALLEGRO G., CORREGGIA F., 2010 La carabidofauna (Coleoptera, Carabidae) dell alneto di Santonco (Asti, Piemonte), con note di carattere ecologico, floristico e conservazionistico. I Quaderni di Muscandia, 10: ALLEGRO G., SCIAKY R., 2001 I Coleotteri Carabidi del Po piemontese (tratto orientale). Bollettino del Museo regionale di Scienze naturali di Torino, 18 (1): BLANCHARD G., 2004 Segnalazione di due siti di interesse naturalistico nel Nord-Ovest Astigiano. I Quaderni di Muscandia, 3: BRANDMAYR P., ZETTO T., PIZZOLOTTO R. (a cura di), 2005 I Coleotteri Carabidi per la valutazione ambientale e la conservazione della biodiversità. Manuale operativo. APAT, Manuali e linee guida, 34, 240 pp. MAGISTRETTI M., 1965 Coleoptera. Cicindelidae, Carabidae. Catalogo topografico. Fauna d Italia, VIII. Ed. Calderini, Bologna, 512 pp. NERI P., BONAVITA P., GUDENZI I., MAGRINI P., TOLEDANO L., 2011 Bembidiina della fauna italo-corsa: chiavi di identificazione (Insecta Coleoptera Carabidae). Quaderno di Studi e Notizie di Storia Naturale della Romagna, 33: THIELE H.U., 1977 Carabid beetles in their environments. Springer Verlag, Berlin, 369 pp. VIGNA TAGLIANTI A., 2005 Checklist e corotipi delle specie di Carabidae della fauna italiana. Appendice B. In Brandmayr P., Zetto T., Pizzolotto R. (a cura di), I Coleotteri Carabidi per la valutazione ambientale e la conservazione della biodiversità. Manuale operativo. APAT, Manuali e linee guida, 34, pp
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