Organizzazione dei servizi sociali (6cfu)
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- Gaetana Spano
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1 Dipartimento di Scienze Politiche Università di Pisa Classe L-39 (nuovo ordinamento) Organizzazione dei servizi sociali (6cfu) Riccardo Guidi,
2 Cosa facciamo oggi? 1) Info pratiche (ricapitolando) e question time. 2) Architetture istituzionali dei servizi sociali (seconda parte).
3 Info pratiche Dipartimento di Scienze Politiche / Università di Pisa PROGRAMMA DI LAVORO... 6, 8 Marzo: Welfare e organizzazioni del servizio sociale 13, Venerdì 17 (Seminario ore 14,30-17,45 - AULA A0), 20, 22, 27 Marzo: Un puzzle di nome organizzazione 29 Marzo: lezione preparatoria della prova intermedia 31 Marzo, Aula N2: Prima prova intermedia. Cognomi A-L: ore 14,30-15,45. Cognomi M-Z: ore 16,00-17,15. TESTI PER LA PRIMA PARTE DI CORSO => tutti in biblioteca (2 piano - Via Serafini, 3) Rossi P. (2014), L organizzazione dei servizi socio-assistenziali... (capp.1, 2, 3) Sicora A. (2012), Nel terzo fuoco: l organizzazione dei servizi, crucialità della disciplina, in Rassegna di servizio sociale, N.3, pp Catino M. (2001), Fatti e norme nelle organizzazioni, in Studi organizzativi, n.2-3, pp.5-34 Guidi R. (2016), Il peso delle istituzioni, le risorse per l azione. Riforme del Welfare e social work(ers) oltre la crisi e l austerità, in Ciucci R. (a cura di), Il servizio come professione. Assistenti sociali e cittadini nella crisi del Welfare, Pisa, Pisa University Press, pp SLIDE, SYLLABUS (in progress) ecc.: people.unipi.it/riccardo_guidi/didattica/ (Se serve) Riccardo Guidi riceve il Lunedì dalle 13,45 alle 15,00, Aula M2
4 I servizi sociali nell architettura istituzionale del sistema di welfare (8) Disegno disorganico e pluralità di fonti Discorso pubblico Crisi di legittimità Trasformazioni e riforme del welfare Disomogeneità territoriale e contraddittorietà esiti Crisi di efficienza Riforme del Welfare (scala, principi funzioni, strumenti...) Quale Stato? Dallo Stato (unico) gestore allo Stato-regolatore Dall autorità mediante imperio all autorità per condivisione Universalismo dei diritti? Territorializzazione Aziendalizzazione (e Governance) Crescita Terzo settore Nuovi rischi e opportunità per il welfare e il servizio sociale
5 I servizi sociali nell architettura istituzionale del sistema di welfare (8) Disegno disorganico e pluralità di fonti Trasformazioni e riforme del welfare Disomogeneità territoriale e contraddittorietà esiti Un ideologia, una politica pubblica, un set di misure organizzative (Battistelli, 2002) Una retorica d innovazione, un set di proposte diverse (Hood,1995; Dahl, 2009) Managerialese, «il latino dei nostri tempi» (Gherardi, Jacobsson, 2010) (COSA) Intensificazione procedure di contrattualizzazione, rendicontazione e controllo di gestione (Power, 199; Gherardi, Lippi, 20007) (CHI) I nuovi dirigenti: Postburocrazia e amministrazione imprenditoriale (Grey, Garsten, 2001; Pollitt, 2009; Osborne, Gaebler, 1992) Aziendalizzazione e Governance New Public Management Neo-managerialismo (Osborne, Gaebler, 1992; Hood, 1995) Far crescere l efficienza dei servizi pubblici ( Fare meglio con meno ). Introduzione di principi, strumenti e pratiche aziendali. Es.: esternalizzazione di parte dei servizi sociali territoriali a organizzazioni nonprofit Governance (Rhodes, 2007) Far crescere la legittimità e l efficacia delle politiche e dei servizi pubblici. Introduzione di principi, strumenti e pratiche di partecipazione. Es.: co-programmazione dei servizi sociali territoriali insieme a organizzazioni nonprofit
6 I servizi sociali nell architettura istituzionale del sistema di welfare (9) Disegno disorganico e pluralità di fonti Trasformazioni e riforme del welfare Disomogeneità territoriale e contraddittorietà esiti Crescita del ruolo del Terzo settore Rescaling e terriorializzazione Governance multilivello Processi di governo mediante accordi tra attori aventi differenti scale territoriali Welfare-mix Pluralizzazione di attori e logiche dell assistenza (Ascoli, Ranci, 2003; Fazzi, 1998) Welfare-partnership Esternalizzazione/Co-produzione dei servizi (Brandsen, Pestoff, 2006, Boccacin, 2009; Guidi, 2011) Programmazione sociale locale partecipata Inclusione di organizzazioni del terzo settore nei processi di programmazionale locale delle politiche e dei servizi sociali
7 I servizi sociali nell architettura istituzionale del sistema di welfare (10) L.833/1978, Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale Universalismo Territorializzazione Riconoscimento terzo settore Rossi, 2014: Problemi nell implementazione Livello nazionale Livello regionale Livello locale Effetto a cascata sui servizi sociali Piano sanitario nazionale (PSN) Definisce il territorio delle USL. Servizi sanitari programmati, gestiti, erogati dalle USL. USL = enti strumentali dei Comuni (Comitato di gestione). Ogni USL suddivisa in Distretti di base. Politicizzazione delle USL e mala-gestione Piano sanitario regionale (PSR), coerente con PSN Programmazione USL coerente con PSR Molti Comuni delegano a USL la gestione di alcuni servizi (minori e famiglie) Inefficace coordinamento e controllo => deficit spending Inadempienze regionali (ritardi nei PSR, proliferazione USL)
8 I servizi sociali nell architettura istituzionale del sistema di welfare (11) Riforma del SSN degli anni 90 (D.Lgs 502/1992, D.Lgs. 517/1993, D.Lgs. 229/1999) Aziendalizzazione Rescaling Rossi, 2014: Aziendalizzazione delle USL (da USL a ASL) ASL = aziende con personalità giuridica pubblica e ampi margini di autonomia Nuova governance delle ASL Vertici ASL (DG) nominati da Giunta regionale, previa consultazione Comuni (Conferenza sindaci distretto) Razionalizzazione territoriale delle ASL Cambiamento rapporti di potere Comuni / Regioni, a vantaggio delle seconde. I Comuni ritirano le deleghe alle ASL. I Comuni iniziano forme di gestione associata dei servizi sociali Tendenziale sovrapposizione territorio ASL con Provincia (da 659 a 145 ASL) e sub-delimitazione in Distretti Costituzione nuove Aziende Ospedaliere (AO) Grandi ospedali gestiti attraverso AO con profilo simile a ASL, piccoli ospedali in gestione ad ASL
9 I servizi sociali nell architettura istituzionale del sistema di welfare (12) Legislazione sul Terzo Settore anni 90 (L.266/1991, L.381/1991, D.Lgs. 460/1997) L.266/1991, Legge-quadro sul volontariato Registro OdV: iscrizione necessaria per collaborazioni con Enti pubblici Convenzioni OdV/Enti pubblici: enti pubblici possono stipulare convenzioni con le OdV Le OdV devono mostrare attitudine e capacità operativa, oltre che essere registrate Le Convenzioni devono contenere disposizioni per (1) garantire la continuità delle attività e il rispetto di diritti e dignità utenti (2) verificare e controllare la qualità delle attività e le modalità di rimborso delle spese (3) coprire almeno i costi per l assicurazione dei volontari. L.381/1991, Disciplina delle cooperative sociali Tipologia di Coop.sociali Registro Coop.Soc. (a) gestione di servizi socio-sanitari ed educativi (b) svolgimento attività per inserimento lavorativo di persone svantaggiate (lista categorie di svantaggio) Convenzioni enti pubblici / Coop.Soc.(b) per inserimento lavorativo soggetti svantaggiati anche in deroga alla disciplina sui contratti della PA Esternalizzazione e co-produzione dei servizi (regole ordinarie)
10 I servizi sociali nell architettura istituzionale del sistema di welfare (13) L.328/2000 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali Approccio comprensivo Rescaling e territorializzazione Regola l assetto istituzionale del campo dell assistenza sociale Distribuisce le competenze specifiche di Stato, Regioni, Province, Comuni entro un disegno spiccatamente volto alla territorializzazione. Universalismo (selettivo) Accesso ai servizi come diritto per tutti i cittadini, con priorità per categorie considerate svantaggiate. Programmazione e progettazione Articolazione strategica, ordinata e goal-oriented delle politiche e dei servizi sociali locali. Pluralizzazione sistema Riconoscimento del ruolo di attori privati (non-profit) nel sistema e offerta di servizi aperta al principio di concorrenza.
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