Proposta di indicatori per un rapporto di sostenibilità degli ecosistemi urbani

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1 Proposta di indicatori per un rapporto di sostenibilità degli ecosistemi urbani per Arpa sezione Bologna: Vanes Poluzzi, Samantha Arda, Claudio Maccone per Arpa sezione di Piacenza: Anna Callegari, Margherita Cantini

2 PROPOSTA DI INDICATORI PER LA STESURA DI UN RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ DEGLI ECOSISTEMI URBANI Indice 1. Obiettivo del lavoro La relazione fra gli indicatori socio-economici e quelli ambientali Il modello DPSIR applicato agli indicatori Elenco sintetico degli indicatori Gli indicatori di Decoupling Gli indicatori Comuni Europei

3 PROPOSTA DI INDICATORI PER LA STESURA DI UN RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ DEGLI ECOSISTEMI URBANI 1. Obiettivo del lavoro Obiettivo della presente proposta è la predisposizione di un set di indicatori che possa essere utilizzato per valutazioni, in termini di sostenibilità, delle condizioni socio- economiche ed ambientali di un area urbana. Alcune definizioni che possono essere utili alla comprensione degli obiettivi del lavoro provengono dalla letteratura; in particolare vengono fornite da: Odum (1971,1993) e Riklefs (1983) i quali descrivono un ecosistema come "la comunità e l ambiente non vivente che funzionano insieme", oppure, nella letteratura Russa e Tedesca, un ecosistema è un "biogeocoenosis" (la vita e la Terra che funzionano insieme). Tali definizioni aiutano a capire come non sia più utile continuare a leggere i processi ambientali prescindendo da quelli sociali ed economici, poiché: in un contesto urbano il rapporto fra vita sociale delle persone e ambiente nel quale operano risulta strettamente connesso. Di qui la scelta di spostare il punto di osservazione e di introdurre due dimensioni: Dimensione sociale ed economica Dimensione ambientale. Al fine di fotografare lo stato e le relazioni tra le dimensioni dell area in esame, ma anche di valutarne l evoluzione nel tempo, si è ricercato un set d indicatori specifici. Gli indicatori scelti devono soddisfare i requisiti di essere sintetici e di razionalizzare l impiego di risorse, facilitando l integrazione delle due dimensioni, la comunicazione e la fruibilità dei dati non solo nei confronti degli addetti ai lavori, ma anche di tutti i cittadini. Nella ricerca del nuovo set è stata effettuata un analisi degli indicatori proposta dal progetto European Common Index (vedi capitolo 6); questi sono stati integrati con ulteriori indicatori specifici caratterizzanti gli ecosistemi urbani. Il set d indicatori risulta quindi così composto: 41 indicatori appartenenti alla dimensione sociale ed economica suddivisi nelle classi: dinamiche demografiche (5), accessibilità delle aree di verde pubblico e dei servizi locali (4), mobilità e trasporti (12), imprese benessere economico ed equità sociale (7), numero imprese con certificazione ambientale (2), comportamenti sostenibili della pubblica amministrazione (1), salute e sicurezza (5), istruzione (3), informazione e partecipazione (3); 39 indicatori della dimensione ambientale suddivisi nelle classi: consumi energetici (5), contributo locale al cambiamento climatico globale (3), qualità dell aria locale (2), qualità della risorsa idrica (8), produzione e gestione rifiuti (4), inquinamento acustico (5), inquinamento da radiazioni (4), uso sostenibile del territorio (5), 3

4 grandi opere (3). Obiettivo del presente lavoro non è quindi unicamente la realizzazione di una fotografia dello stato, ma anche l analisi dell evoluzione dell indicatore nel tempo e delle criticità. Il lavoro, sviluppato in questo modo, potrà essere eventualmente utilizzato anche per formulare ipotesi di scenari futuri, al fine di valutare il raggiungimento di target specifici e/o di eventuali obiettivi di legge e di pianificazione. Gli indicatori scelti potranno pertanto essere utilizzati per: Valutare condizioni e processi soprattutto in funzione di obiettivi specifici; Monitorare l efficacia di politiche ed azioni Fare confronti fra luoghi e situazioni Anticipare condizioni e processi futuri La metodologia proposta nel presente lavoro prevede oltre al commento dell andamento dei dati, la possibilità, ove opportuno, di esplicitare, analizzare e valutare le relazioni fra gli indicatori nell ottica del modello DPSIR (vedi cap 3). 4

5 2. La relazione fra gli indicatori socio-economici e quelli ambientali Per la descrizione generale della sostenibilità di un ecosistema urbano, è essenziale poter analizzare le relazioni ed i rapporti fra le azioni antropiche e le principali matrici ambientali aria, acqua, suolo nel loro complesso. La trattazione dei soli rapporti fra ecosistema urbano e matrici ambientali risulta non sufficiente a poter descrivere in maniera approfondita la complessità delle interazioni evidenti e nascoste che un contesto cittadino offre. La città infatti è un complesso sociale di persone ed è quindi essenziale descriverla non solo per le matrici ambientali che vi si trovano, ma anche nella sua dimensione sociale, economica, culturale per poter cogliere appieno la qualità della vita degli individui che la abitano. Secondo il rapporto del 1991 Caring for the Earth: a Strategy for Sustainable Living pubblicato dal IUCN, UNEP e WWF, lo sviluppo sostenibile viene definito come: il Soddisfacimento della qualità della vita all interno dei limiti della capacità di carico degli ecosistemi che ci sostengono. In questa definizione viene sottolineata l importanza della qualità della vita come elemento portante del concetto generale di sostenibilità. Il documento che si propone vuole infatti essere un rapporto di sostenibilità, che comprende, in un contesto urbano, la città fisica e gli abitanti. L intento sarà quindi l associazione tra una approfondita e doverosa descrizione degli impatti della città sulle matrici ambientali ed una descrizione della dimensione sociale della stessa, per mezzo di indicatori specifici. Sono stati quindi selezionati una serie di indicatori utili a poter rappresentare in maniera quanto più possibile oggettiva la dimensione sociale di una città. Le famiglie di indicatori utilizzati per questo scopo della ricerca, appartengono a diverse classi: - Dinamiche demografiche di popolazione: l andamento delle dinamiche della popolazione negli anni dà un idea e permette di comprendere in che anni e se attualmente la città è più o meno in espansione. Questi dati, rapportati ad altri provenienti da altri indicatori, permettono di fare supposizioni sull espansione o meno della popolazione cittadina (e indirettamente, anche i possibili impatti ambientali che l espansione comporta). -Accessibilità a: servizi ed aree verdi. Una città che risulti essere ben strutturata e che consenta un rapido accesso a servizi sociali ed aree verdi offre un grado di qualità della vita superiore ed un grado di compiacimento notevole da parte dei cittadini. -Mobilità: sempre più nei contesti urbani il suo buon funzionamento è considerato come uno dei fattori di principale gradimento e prioritario da parte dei cittadini. -Imprese: il contesto economico e delle imprese, che è la base di sostentamento sociale di ogni città, è decisivo poiché oltre a riflettere il benessere dei cittadini, si riflette direttamente o meno su tutti i comparti sociali ed ambientali di una città. -Salute e sicurezza: la disponibilità di servizi sanitari e il livello di sicurezza in città sono fattori che influenzano il benessere percepito dal cittadino, quindi il grado di qualità della città percepito. -Istruzione:Il livello di istruzione degli abitanti risulta spesso un parametro importante per la potenzialità della crescita sostenibile della città -Informazione e partecipazione: La sensibilità verso i temi ambientali, come pure la crescita della cultura sono caratteristici di una città in cui è alta la qualità della vita, è quindi importante evidenziarne la crescita attraverso l uso di indicatori adatti. 5

6 3. Il modello DPSIR applicato agli indicatori Il modello DPSIR viene ormai utilizzato da diversi anni nella compilazione delle relazioni stato ambiente. La maggior parte delle volte però le relazioni si limitano a classificare gli indicatori assegnandogli l appartenenza ad uno dei cinque gruppi del modello 1) Determinanti, 2) Pressioni, 3) Stato, 4) Impatto, 5) Risposte senza però descrivere la catena logica che lega gli indicatori scelti mentre in taluni casi può risultare interessante anche la valutazione delle relazioni tra gli indicatori scelti. Ogni indicatore di per sé infatti, se non inserito in un contesto generale più ampio, fornisce solo una informazione parziale della situazione che si sta cercando di descrivere. Nella stesura del report, si potrà quindi cercare di applicare il modello DPSIR, ove sia possibile ed abbia senso, per ogni indicatore di tipo ambientale. Qualora siano disponibili informazioni adeguate potranno essere inseriti anche possibili scenari futuri. Lo schema di riferimento seguito dagli indicatori sarà: Individuazione dei Determinanti Determinazioni delle Pressioni (attività antropiche e/o naturali) Determinazione dello Stato (analisi serie storiche, criticità, ipotesi scenari futuri) Determinazione degli Impatti (sulla salute, sulla vegetazione, ecc) Individuazione delle Risposte (azioni delle autorità di governo) Esempio: Indicatore ambientale = Concentrazione media annua di NO 2 D P S I Determinanti: -Traffico veicolare (indicatori sezione mobilità e trasporti) -Industrie (indicatori sezione imprese) Pressioni: Emissioni di NO 2 Stato: -Analisi stato attuale [mg/m 3 ] -Analisi serie storica -Ipotesi scenario futuro Impatto: Numero morti e morbilità. R Risposte: Blocco del traffico, interventi strutturali sulla mobilità. 6

7 4. Elenco sintetico degli indicatori Viene riportato di seguito l elenco degli indicatori che verranno presi in considerazione in questo progetto. Il set di indicatori proposto potrà essere integrato qualora lo si ritenga opportuno, viceversa si potrebbe verificare il caso in cui non sia possibile reperire i dati per il popolamento di alcuni di essi, ovvero non si ritenga adatto alla descrizione della specifica situazione l utilizzo di alcuni degli indicatori in elenco. Dimensione sociale ed economica 1 Dinamiche demografiche 1.1 Densità di popolazione per il centro urbanizzato e per tutto il territorio comunale [n. residenti/ km 2 ] 1.2 Distribuzione della popolazione per sesso e fasce d età [n. residenti per sesso e fasce d età] 1.3 Natalità / mortalità [n. nati/ migliaia di abitanti n. morti/ migliaia di abitanti ] 1.4 Tasso di crescita o diminuzione della popolazione [(Numero nati numero morti)/migliaia di abitanti +/- (spostamenti)/migliaia di abitanti] (per spostamenti si intende numero di nuovi residenti o di persone che vanno via) [Somma del tasso di crescita naturale e del tasso migratorio netto] 1.5 Immigrazione: cittadini stranieri residenti [numero assoluto] ; [% sul totale della popolazione] 2 Accessibilità delle aree di verde pubblico e dei servizi locali (ECI 4) Accessibilità a: 2.1 Parchi pubblici e giardini o spazi aperti ad esclusivo uso ciclabile e pedonale (Indicatore principale: Percentuale di cittadini che vive entro 300 metri da aree di verde pubblico > m 2 ); 2.1.bis densità di verde pubblico e cioè percentuale di superficie di verde pubblico (parchi, giardini o spazi aperti ad esclusivo uso ciclabile e pedonale) rispetto alla superficie comunale, all area urbanizzata e rapporto fra superficie di verde e popolazione residente. 2.2 Servizi sanitari pubblici di base o convenzionati con il pubblico; (consultori, ospedali, laboratori di analisi). 2.3 Scuole pubbliche (scuole dell obbligo, scuole materne, asili nido) [num/ab] ; [num/ab in età scolare] 3 Mobilità e trasporti 3.1 N e capacità parcheggi pubblici di tutte le tipologie 3.2 Estensione zone a traffico limitato (m 2 /abitante; m 2 /superficie urbanizzato) 3.3 Estensione zone pedonali (m 2 /abitante; m 2 /superficie urbanizzato) 3.4 Estensione percorsi ciclabili in sede propria e non(m/abitante) 3.5 Chilometri di servizio di trasporto pubblico offerto in rapporto alla pressione demografica vetture*km offerte/ (abitanti + addetti 1 ) [ndr: ove fosse disponibile il dato, al denominatore è preferibile inserire il numero dei city user relativi al comune in analisi, al posto del valore dato dalla somma abitanti + addetti 1 ] 1 Addetto: Persona occupata in un'unità giuridico-economica, come lavoratore indipendente o dipendente (a tempo pieno, a tempo parziale o con contratto di formazione e lavoro), anche se temporaneamente assente (per servizio, ferie, malattia, sospensione dal lavoro, Cassa integrazione guadagni ecc.). Comprende il titolare/i dell'impresa partecipante/i direttamente alla gestione, i cooperatori (soci di cooperative che come corrispettivo della loro prestazione percepiscono un compenso proporzionato all'opera resa ed una quota degli utili dell'impresa), i coadiuvanti familiari (parenti o 7

8 affini del titolare che prestano lavoro manuale senza una prefissata retribuzione contrattuale), i dirigenti, quadri, impiegati, operai e apprendisti (Glossario statistico ISTAT) 3.6 Rapporto fra estensione delle linee di trasporto pubblico e la superficie interessata dal servizio (km/km 2 ) 3.7 Domanda di trasporto pubblico intercettata: N passeggeri sulle linee urbane autobus / (abitanti+addetti) 3.8 Numero reclami/num utenti 3.9 Velocità media del trasporto pubblico 3.10 N veicoli a basso impatto (metano, elettrici) utilizzati per trasporto pubblico sul totale dei veicoli utilizzati 3.11 N di veicoli immatricolati nel Comune, suddivisi per le varie categorie (dati ACI su parco veicolare) e tasso di motorizzazione (num auto/ab) 3.12 N di veicoli a basso impatto (elettrici, GPL e metano) immatricolati nel Comune 3.13 Mezzo e Tempo impiegato per recarsi al lavoro e a scuola - ECI 3 (in alternativa, in caso di indisponibilità di dati, Percentuale di spostamenti che avviene con mezzi motorizzati privati) 3.14 Flussi veicolari nei principali punti di accesso all area urbana 4 Imprese, benessere economico ed equità sociale 4.1 Prodotto interno lordo pro capite e reddito pro-capite 4.2 Numero di imprese per settore, natalità/mortalità delle imprese, numero di occupati per settore 4.3 Elenco delle imprese ad alto rischio e loro ubicazione. 4.4 Indice di disuguaglianza del reddito. Indice di GINI (esempio) 4.5 Percentuale di popolazione sotto il livello di povertà 4.6 Tasso di disoccupazione, anche in relazione al titolo di studio e al genere 4.7 Percentuale di donne sul totale degli eletti in organismi rappresentativi (Consigli di quartiere, Comune Provincia, giunta) 4.8 Rapporto reddito medio maschile/femminile 5 Numero di imprese e di enti con certificazione ambientale (ECI 7) 5.1 Certificazioni EMAS, Certificazioni ISO (Percentuale di certificazioni ambientali rispetto al totale delle imprese) 6 Comportamenti sostenibili nella pubblica amministrazione (ECI 10) Per pubblica amministrazione si intende Comune, Provincia, Regione 6.1 Acquisti verdi 6.2 Risparmio energetico 6.3 Azioni sui trasporti dei dipendenti (es. mobility manager) o dei mezzi aziendali 7 Salute e sicurezza 7.1 Servizi socio-sanitari: numero di strutture, prestazioni e posti letto in rapporto alla popolazione 7.2 Tassi di mortalità per causa, età e genere [n. morti/migliaia di abitanti] 7.3 Criminalità (numero di crimini registrati, minorenni denunciati) 7.4 Numero di incidenti sul lavoro (num/occupati) 7.5 Numero di incidenti stradali registrati 8 Istruzione 8.1 Percentuale di analfabeti o alfabeti senza titolo di studio sul totale popolazione residente 8.2 Distribuzione percentuale dei titoli di studio 8.3 Indice di abbandono scolastico per età e genere 9 Informazione e partecipazione 8

9 9.1 Numero e diffusione delle esperienze partecipative a favore della sostenibilità differenziate per tipo 9.2 Numero campagne informative su temi ambientali 9.3 Numero persone impiegate in comitati relativi a problemi ambientali della città 9

10 Dimensione Ambientale 1 Consumi energetici 1.1. Consumo di energia elettrica per tipo di utente (per abitante o per utenza) 1.2. Consumo di gas metano per uso domestico e per riscaldamento 1.3. Consumo di benzina 1.4. Consumo di gasolio 1.5. Energia prodotta da fonti rinnovabili e combustione dei rifiuti rispetto al consumo totale 2 Contributo locale al cambiamento climatico globale (ECI 2) 2.1 Emissioni totali annuali di CO 2 equivalente (indica le emissioni antropogeniche di biossido di carbonio e metano), differenziate per settore; 2.2 Emissioni procapite annuali di CO 2 equivalente 2.3 Variazione percentuale (rispetto ad un anno di riferimento, preferibilmente il 1990) delle emissioni di CO 2 equivalente. 3 Qualità dell aria locale (ECI 5) 3.1 Numero di superamenti dei valori limite per determinati inquinanti atmosferici (PM10, NO 2, O 3 ) (Indicatore principale : Superamenti netti di PM10). 3.2 Concentrazione media annua di PM10, NO 2, O 3 4 Qualità e gestione della risorsa idrica 4.1 Qualità delle acque sotterranee e superficiali 4.2 Qualità delle acque ad uso potabile 4.3 Prelievi totali di acque superficiali e sotterranee 4.4 Consumo di acqua per uso domestico (m 3 /anno e m 3 per abitante), industriale (m 3 /anno) e agricolo-zootecnico (m 3 /anno) 4.5 Perdite della rete acquedottistica (%) 4.6 N scarichi produttivi in acque superficiali e in fognatura 4.7 Quantità e qualità Reflui urbani in acque superficiali (m 3 e COD medio) 4.8 N impianti di depurazione e loro capacità (m 3 /giorno e % di abbattimento del carico inquinante rispetto al carico in entrata) 5 Produzione e gestione dei Rifiuti 5.1 Produzione procapite di rifiuti urbani (kg/abitante anno) 5.2 Percentuale di raccolta differenziata di rifiuti urbani (%) e modalità 5.3 Produzione di rifiuti speciali (t/a), pericolosi e non pericolosi (t/a) 5.4 Smaltimento dei rifiuti per modalità (t/a per tipologia di impianto) 6 Inquinamento acustico (ECI 8) 6.1 N sorgenti controllate e % di queste per cui si è riscontrato almeno un superamento dei limiti 6.2 Popolazione esposta al rumore ambientale (ECI 8) 6.3 Livelli di rumore in aree ben definite all interno del Comune (ECI 8) 6.4 N richieste di intervento (esposti) per tipologia di sorgente per comune 6.5 Esistenza e stato di attuazione del piano di zonizzazione acustica, della relazione sullo stato acustico e del piano di risanamento acustico 7 Radiazioni non ionizzanti e ionizzanti 7.1 Estensione delle linee elettriche e numero di cabine di trasformazione (km/sup com; num/sup). 7.2 numero di impianti per radiotelecomunicazione 10

11 7.3 superamenti dei valori di riferimento per campi elettrici e magnetici generati da elettrodotti, e azioni di risanamento (oppure valori massimi di campo magnetico rilevati) 7.4 superamenti dei valori di riferimento per campi elettromagnetici generati da impianti per radiotelecomunicazione, e azioni di risanamento (oppure valori massimi di campo elettrico rilevati) 7.5 N richieste di intervento per sorgenti NIR (esposti) 7.6 Concentrazione di attività di radon indoor 8 Uso del territorio (ECI 9) 8.1 Superficie artificiale sul totale della superficie di competenza dell amministrazione locale: %; 8.2 Numero di abitanti per ettaro di superficie urbanizzata; 8.3 Estensione delle aree abbandonate (m 2 ) e di quelle contaminate (m 2 ); 8.4 Aree di recente costruzione in aree vergini e in aree contaminate o abbandonate [m 2 costruiti/m 2 aree vergini o contaminate] 8.5 Recupero del territorio urbano: - ripristino/recupero di edifici/aree abbandonate per nuovi usi urbani, incluse le aree verdi pubbliche % (m 2 /sup com); - bonifica di suoli contaminati % (m 2 /sup com); 8.6 Superficie di aree protette sul totale della superficie di competenza dell amministrazione locale: %. (Indicatore principale: Percentuale di aree protette sul totale dell area amministrativa) 9 Grandi Opere 9.1 Numero di cantieri per la realizzazione di grandi opere aperti / di cui si prevede l apertura, suddivisi per tipologia di opera 9.2 Superficie del territorio interessata da cantieri pubblici e percentuale di territorio comunale interessato (ettari e %), nel periodo preso in considerazione (anno/i passati, anno/i futuri). 11

12 5. Gli indicatori di Decoupling Si può dare un valore aggiunto alla presente ricerca considerando l ulteriore tipologia di indicatori di Decoupling (letteralmente di Disaccoppiamento ). Questi sono utilizzati per individuare se esiste una relazione e, in particolare, una dissociazione tra il tasso di crescita di un fattore di pressione ambientale e una variabile economica ad esso collegata. Esiste una dissociazione quando la variabile economica cresce mentre quella ambientale decresce, rimane stabile oppure aumenta più lentamente. Ad esempio, a livello nazionale, il tasso di crescita delle emissioni di SO 2 può essere relato ad un tasso di crescita economica, quale il PIL. Quelli di Decoupling, quindi, permettono il confronto fra indicatori diversificati che, normalizzati con opportuni calcoli matematici per poter essere comparati, fornisco interessanti informazioni circa le relazioni fra ambiente ed economia. Gli indicatori ambientali sono spesso utilizzati all interno di modelli DPSIR: quelli di Decoupling descrivono per lo più la relazione fra le prime due componenti, Determinanti e Pressione. La variazione di una pressione ambientale viene relazionate a ciò che la determina. Esempio: Relazione fra le emissioni di CO 2 e NO X derivate da veicoli privati e da trasporto rispetto il GDP (equivalente al PIL). Fonte: Indicators to measure Decoupling of environmental pressure from economic growth Organisation for economic co-operation and development, p. 77. Dal grafico si evince come negli anni si assiste ad un incremento del valore di GDP e dei chilometri percorsi dai veicoli privati e da trasporto. In contemporanea si ha un aumento della concentrazione di CO 2, mentre gli ossidi di azoto rimangono praticamente costanti. Gli indicatori di Decoupling posso essere utili per relazionare fra loro quelli relativi all ecosistema urbano e ricavare in questo modo informazioni aggiuntive. 12

13 6. Gli indicatori Comuni Europei (riassunto dal sito ufficiale APAT, sito IT/APAT/Struttura_e_Attivit%C3%A0/Dipartimenti/Stato_dell'ambiente_e_metrologia_ambie ntale/attivit%c3%a0/sviluppo_sostenibile_e_pressioni_ambientali/indicatori_comuni_euro pei.html ). Nel corso della terza Conferenza Europea sulle Città Sostenibili (9-12 Febbraio 2000, Hannover, Germania), la Commissaria all ambiente Margot Wallstrom ha presentato un set di indicatori individuati nell ambito del progetto European Common Indicators (a cui il presente lavoro si ispira), lanciato dalla DG Ambiente della Commissione Europea con l istituzione di un Gruppo di Lavoro (guidato dal Ministero Francese dell Ambiente, sotto il controllo del Gruppo di Esperti sull Ambiente Urbano) al quale era stato affidato il compito di sviluppare tali indicatori integrati comuni per la sostenibilità locale, in stretta collaborazione con un più ampio Gruppo di Autorità Locali. [ ] Per essere qualificato tra gli indicatori comuni, ogni indicatore doveva rispondere a diversi principi di sostenibilità. Più di 1000 indicatori sono stati messi a confronto con questi criteri, oltre ad una lista di criteri generali. I più importanti sistemi di indicatori esistenti sono stati considerati come fonte d ispirazione, "building blocks" sui quali creare qualcosa di nuovo. La conseguenza, dopo diverse e vaste riunioni di consultazione con autorità locali e agenzie diverse, è stata l accordo su una lista di 10 indicatori relativi a: 1. Soddisfazione dei cittadini con riferimento alla comunità locale 2. Contributo locale al cambiamento climatico globale 3. Mobilità locale e trasporto passeggeri 4. Accessibilità delle aree verdi e dei servizi locali 5. Qualità dell aria locale 6. Spostamenti casa scuola dei bambini 7. Gestione sostenibile dell autorità locale e delle imprese locali 8. Inquinamento acustico 9. Uso sostenibile del territorio 10. Prodotti sostenibili A questi, è stato in seguito aggiunta l impronta ecologica. Il set di indicatori ECI ( link utile: ) ha l obiettivo di monitorare e valutare la dimensione urbana attraverso le categorie della sostenibilità quale base e supporto per il dibattito sulle politiche comunitarie. Il sistema degli indicatori, individuato attraverso un estesa consultazione e quindi percepito come "sistema di indicatori condiviso", è dotato di buona rappresentatività (144 firmatari e 42 rispondenti di 14 paesi europei) e le tematiche affrontate sono correlate ai sistemi di indicatori locali, nazionali e settoriali esistenti. 13

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