Figure, Ruoli e Responsabilità Titolo I - D.Lgs.81/08
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- Uberto Rostagno
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1 Scienza dell Architettura e dell Ingegneria Edile Figure, Ruoli e Responsabilità Titolo I - D.Lgs.81/08.81/08 Organizzazione del Cantiere a.a Struttura organizzativa aziendale di tipo piramidale DATORE DI LAVORO Dirigenti e Preposti L A V O R A T O R I 1
2 A queste figure si aggiungono altri soggetti dotati di specifiche attribuzioni in materia di prevenzione e protezione dai rischi Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione Addetti Servizio Prevenzione e Protezione Servizio Prevenzione e Protezione Medico Competente Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Squadre per la gestione delle emergenze LAVORATORE Art.2 comma a Persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un'arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. 2
3 LAVORATORE Art.2 comma a Al lavoratore così definito è equiparato: - il socio lavoratore di cooperativa o di società o l'associato in partecipazione; - il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento; - l'allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l'allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione; - il volontario; i volontari del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e della protezione civile, il volontario che effettua il servizio civile. COMPUTO DEI LAVORATORI Art.4 Ai fini della determinazione del numero di lavoratori dal quale il presente decreto legislativo fa discendere particolari obblighi non sono computati: a) i collaboratori familiari; b) i soggetti beneficiari delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento c) gli allievi degli istituti di istruzione e universitari e i partecipanti ai corsi di formazione professionale; d) i lavoratori assunti con contratto di lavoro a tempo determinato in sostituzione di altri prestatori di lavoro assenti con diritto alla conservazione del posto di lavoro; e) i lavoratori che svolgono prestazioni occasionali di tipo accessorio g) i volontari, i volontari del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e della protezione civile e i volontari che effettuano il servizio civile; h) i lavoratori utilizzati nei lavori socialmente utili; i) i lavoratori autonomi; l) i collaboratori coordinati e continuativi, nonché i lavoratori a progetto, ove la loro attività non sia svolta in forma esclusiva a favore del committente. 3
4 OBBLIGHI DEI LAVORATORI Art.20 Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro. OBBLIGHI DEI LAVORATORI Art.20 I lavoratori devono in particolare: a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all'adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale; c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto, nonché i dispositivi di sicurezza; d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione; 4
5 OBBLIGHI DEI LAVORATORI Art.20 e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi, nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell'ambito delle proprie competenze e possibilità per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori; h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro; i) sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal medico competente. SANZIONI PER I LAVORATORI Art.59 I lavoratori sono puniti con l'arresto fino a un mese o con l'ammenda da 200 a 600 euro per la violazione degli obblighi specifici precedentemente elencati! 5
6 DIRITTI DEI LAVORATORI in caso di pericolo grave ed immediato Art Il lavoratore che, in caso di pericolo grave, immediato e che non può essere evitato, si allontana dal posto di lavoro o da una zona pericolosa, non può subire pregiudizio alcuno e deve essere protetto da qualsiasi conseguenza dannosa. 2. Il lavoratore che, in caso di pericolo grave e immediato e nell'impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico, prende misure per evitare le conseguenze di tale pericolo, non può subire pregiudizio per tale azione, a meno che non abbia commesso una grave negligenza. DATORE DI LAVORO Art.2 comma b Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l'assetto dell'organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell'organizzazione stessa o dell'unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Nelle pubbliche amministrazioni, per datore di lavoro si intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario individuato dall'organo di vertice delle singole amministrazioni tenendo conto dell'ubicazione e dell'ambito funzionale degli uffici nei quali viene svolta l'attività, e dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa. 6
7 DATORE DI LAVORO: OBBLIGHI Art.17 Il datore di lavoro ha due fondamentali OBBLIGHI NON DELEGABILI: La valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi La designazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dai Rischi (R.S.P.P) Altri Obblighi: DATORE DI LAVORO: OBBLIGHI Art.18 a) nominare il medico competente per l'effettuazione della sorveglianza sanitaria nei casi previsti dal presente decreto legislativo. b) designare preventivamente i lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell'emergenza; d) fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale, sentito il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente, ove presente; e) prendere le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e specifico addestramento accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico; 7
8 Altri Obblighi: DATORE DI LAVORO: OBBLIGHI Art.18 f) richiedere l'osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti (nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuali messi a loro disposizione); h) adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa; i) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione; l) adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento Altri Obblighi: DATORE DI LAVORO: OBBLIGHI Art.18 n) consentire ai lavoratori di verificare, mediante il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.), l'applicazione delle misure di sicurezza e di protezione della salute; s) consultare il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza; t) adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell'evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato; v) nelle unità produttive con più di 15 lavoratori, convocare una riunione periodica in numero di almeno una l anno; z) aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione. 8
9 DATORE DI LAVORO: SANZIONI Art.55 È punito con l'arresto da quattro a otto mesi o con l'ammenda da a euro il datore di lavoro: a) che omette la Valutazione dei Rischi e l'adozione del Documento di Valutazione dei Rischi (o che lo adotta incompleto) b) che non provvede alla nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Tutti gli altri obblighi sono puniti con sanzioni penali (arresto fino a un anno) e ammende fino a euro. DIRIGENTI E PREPOSTI Art.2 d - e DIRIGENTE: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l'attività lavorativa e vigilando su di essa PREPOSTO: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l'attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa 9
10 DIRIGENTI E PREPOSTI: OBBLIGHI E SANZIONI Art.18 e Art. 19; Art.55 e Art. 56 Gli obblighi dei Dirigenti sono gli stessi del datore di lavoro Solo gli obblighi non delegabili sono di esclusiva attribuzione del Datore di Lavoro. Le sanzioni e le ammende per il Dirigente sono quelle attribuite al Datore di Lavoro DIRIGENTI E PREPOSTI: OBBLIGHI E SANZIONI Art.18 e Art. 19; Art.55 e Art. 56 I preposti, secondo le loro attribuzioni e competenze, devono: a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della inosservanza, informare i loro superiori diretti; b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico; c) richiedere l'osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa; 10
11 DIRIGENTI E PREPOSTI: OBBLIGHI E SANZIONI Art.18 e Art. 19; Art.55 e Art. 56 I preposti, secondo le loro attribuzioni e competenze, devono: f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta; g) FREQUENTARE APPOSITI CORSI DI FORMAZIONE DIRIGENTI E PREPOSTI: OBBLIGHI E SANZIONI Art.18 e Art. 19; Art.55 e Art. 56 I preposti sono puniti, nei limiti dell'attività alla quale sono tenuti, con pene massime consistenti o nell arresto da uno a tre mesi o con l'ammenda da 500 a euro 11
12 MEDICO COMPETENTE Art.2 h Art. 38 Medico in possesso di specifici titoli e requisiti formativi e professionali, che collabora con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti. Titoli e requisiti: a) specializzazione in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica; b) docenza in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica o in tossicologia industriale o in igiene industriale o in fisiologia e igiene del lavoro o in clinica del lavoro; c) autorizzazione specifica; d) specializzazione in igiene e medicina preventiva o in medicina legale. Aggiornamento obbligatorio MEDICO COMPETENTE Il Medico Competente provvede all effettuazione della sorveglianza sanitaria. Il Medico Competente è nominato nel caso in cui dalla Valutazione dei Rischi emerga che i lavoratori sono esposti a fattori di rischio al di sopra dei limiti consentiti dallo stesso D.Lgs. 81/08. Se si eccedono i limiti di esposizione a determinati rischi (rumore, vibrazioni, campi elettromagnetici, movimentazione manuale dei carichi, esposizione ai videoterminali, sostanze chimiche, biologiche ) è prevista l effettuazione obbligatoria di sorveglianza sanitaria 12
13 RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA Art. 2 i Art. 47 Persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro. RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA Art. 2 i Art. 47 Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di comparto, aziendale e di sito produttivo. In tutte le aziende, o unità produttive, è eletto o designato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Nelle aziende o unità produttive che occupano fino a 15 lavoratori il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è di norma eletto direttamente dai lavoratori al loro interno oppure è individuato per più aziende nell'ambito territoriale o del comparto produttivo. 13
14 RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA Art. 2 i Art. 47 Nelle aziende o unità produttive con più di 15 lavoratori il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è eletto o designato dai lavoratori nell'ambito delle rappresentanze sindacali in azienda. In assenza di tali rappresentanze, il rappresentante è eletto dai lavoratori della azienda al loro interno. In ogni caso il numero minimo dei rappresentanti è il seguente: a) 1 rappresentante nelle aziende ovvero unità produttive sino a 200 lavoratori; b) 3 rappresentanti nelle aziende ovvero unità produttive da 201 a lavoratori; c) 6 rappresentanti in tutte le altre aziende o unità produttive oltre i lavoratori. NON CI SONO LIMITI INFERIORI Anche una azienda con un solo dipendente deve avere almeno un R.L.S. RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA Art. 47 Art. 48 Qualora non si proceda alle elezioni dell RLS interno all azienda, le funzioni di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza sono esercitate dai rappresentanti territoriali. Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale esercita le competenze del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza con riferimento a tutte le aziende o unità produttive del territorio o del comparto di competenza nelle quali non sia stato eletto o designato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. 14
15 ATTRIBUZIONI DEL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA Art. 50 Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza: a) accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le lavorazioni; b) è consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei rischi, alla individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nella azienda o unità produttiva; c) è consultato sulla designazione del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione, alla attività di prevenzione incendi, al primo soccorso, alla evacuazione dei luoghi di lavoro e del medico competente; d) è consultato in merito all'organizzazione della formazione ATTRIBUZIONI DEL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA Art. 50 e) riceve le informazioni e la documentazione aziendale inerente alla valutazione dei rischi e le misure di prevenzione relative, nonché quelle inerenti alle sostanze ed ai preparati pericolosi, alle macchine, agli impianti, alla organizzazione e agli ambienti di lavoro, agli infortuni ed alle malattie professionali; g) riceve una formazione adeguata (con modalità sancite nello stesso ) i) formula osservazioni in occasione di visite e verifiche effettuate dalle autorità competenti, dalle quali è, di norma, sentito; l) partecipa alla riunione periodica; m) fa proposte in merito alla attività di prevenzione. NON HA DOVERI E NON E SANZIONATO NON HA DOVERI E NON E SANZIONATO 15
16 SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Art. 2 l Art. 31 Insieme di persone, sistemi e mezzi esterni o interni all azienda finalizzati all attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori. Tale servizio è composto da: Responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi R.S.P.P.R. Addetti del servizio di prevenzione e protezione dai rischi A.S.P.P.R. Squadre di Prevenzione Incendi, Primo Soccorso, Emergenza SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Art. 2 l Art. 31 Il datore di lavoro organizza il servizio di prevenzione e protezione all'interno della azienda o della unità produttiva, o incarica persone o servizi esterni. Gli addetti e i responsabili dei servizi, interni o esterni, devono possedere specifiche capacità e requisiti professionali, devono essere in numero sufficiente rispetto alle caratteristiche dell'azienda e disporre di mezzi e di tempo adeguati per lo svolgimento dei compiti loro assegnati. Essi non possono subire pregiudizio a causa della attività svolta nell'espletamento del proprio incarico. 16
17 SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Art. 2 l Art. 31 Nell'ipotesi di utilizzo di un servizio interno, il datore di lavoro può avvalersi di persone esterne alla azienda in possesso delle conoscenze professionali necessarie, per integrare, ove occorra, l'azione di prevenzione e protezione del servizio. Ove il datore di lavoro ricorra a persone o servizi esterni non è per questo esonerato dalla propria responsabilità in materia. COMPITI DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Art. 33 Il servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali provvede: a) all'individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e all'individuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base della specifica conoscenza dell'organizzazione aziendale; b) ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive, e i sistemi di controllo di tali misure; c) ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali; d) a proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori; e) a partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro,nonché alla riunione periodica; f) a fornire ai lavoratori tutte le informazioni necessarie. 17
18 RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Art. 32 Figura interna o esterna all azienda scelta dal Datore di Lavoro, con il benestare del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. Le capacità ed i requisiti professionali dei responsabili e degli addetti ai servizi di prevenzione e protezione interni o esterni devono essere adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative. RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Art. 32 Per lo svolgimento delle funzioni di RSPP è necessario essere in possesso di un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore nonché di un attestato di frequenza, con verifica dell'apprendimento, a specifici corsi di formazione adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative 18
19 RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Art. 32 Formazione in materia di : prevenzione e protezione dei rischi, anche di natura ergonomica e da stress lavoro-correlato di organizzazione e gestione delle attività tecnico amministrative di tecniche di comunicazione in azienda e di relazioni sindacali GESTIONE DELLE EMERGENZE Art. 43 Il datore di lavoro deve organizzare i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di primo soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione dell'emergenza e deve designare preventivamente i lavoratori facenti parte delle squadre incaricate di attuare le misure di: Prevenzione incendi e lotta antincendio Evacuazione Primo soccorso 19
20 PREVENZIONE INCENDI Art. 46 La prevenzione incendi è la funzione di preminente interesse pubblico, di esclusiva competenza statuale, diretta a conseguire, secondo criteri applicativi uniformi sul territorio nazionale, gli obiettivi di sicurezza della vita umana, di incolumità delle persone e di tutela dei beni e dell'ambiente. Nei luoghi di lavoro devono essere adottate idonee misure per prevenire gli incendi e per tutelare l'incolumità dei lavoratori. SI SI APPLICA IL IL D.M. D.M marzo 1998 Si devono costituire squadre di lavoratori (fisicamente idonei) in numero sufficiente, che devono essere adeguatamente formati (in modo adeguato rispetto ai rischi presenti in azienda) in materia di antincendio ed evacuazione. PRIMO SOCCORSO Art. 45 Il datore di lavoro, sentito il medico competente, prende i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza, tenendo conto delle altre eventuali persone presenti sui luoghi di lavoro e stabilendo i necessari rapporti con i servizi esterni, anche per il trasporto dei lavoratori infortunati. Le minime attrezzature di primo soccorso, i requisiti del personale addetto e la sua formazione sono individuati in relazione: alla natura dell'attività al numero dei lavoratori occupati ai fattori di rischio 20
21 MISURE GENERALI DI TUTELA Art. 15 Le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro sono: a) la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza; b) la programmazione della prevenzione, mirata ad un complesso che integri in modo coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive dell'azienda nonché l'influenza dei fattori dell'ambiente e dell'organizzazione del lavoro; c) l'eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico; d) il rispetto dei principi ergonomici nell'organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo; MISURE GENERALI DI TUTELA Art. 15 f) la sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso; g) la limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio; h) l'utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro; i) la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale; l) il controllo sanitario dei lavoratori; m) l'allontanamento del lavoratore dall'esposizione al rischio per motivi sanitari inerenti la sua persona e l'adibizione, ove possibile, ad altra mansione; n) l'informazione e formazione adeguate per i lavoratori; o) l'informazione e formazione adeguate per dirigenti e i preposti; 21
22 MISURE GENERALI DI TUTELA Art. 15 p) l'informazione e formazione adeguate per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; q) l'istruzioni adeguate ai lavoratori; r) la partecipazione e consultazione dei lavoratori; s) la partecipazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; t) la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso l'adozione di codici di condotta e di buone prassi; u) le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato; v) l'uso di segnali di avvertimento e di sicurezza; z) la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti. Documento di ANALISI DEI RISCHI Segue ad un check up completo del luogo di lavoro cercando di individuare tutte le fonti di rischio CHI partecipa COSA contiene Il Datore di lavoro Il Medico competente Il RSPPR Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza L analisi e la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro e i criteri per la valutazione della stessa L individuazione delle misure di prevenzione e di protezione e dei DPI necessari Il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza 22
23 Documento di ANALISI DEI RISCHI È uno strumento di rilevazione di uno stato di fatto che però deve contenere un programma di interventi. I parametri di rischio vengono schematizzati in tre MACRO SISTEMI di riferimento: Prev. Incendi Illuminazione Barriere Architettoniche R. Chimico LUOGO Igiene Sismicità Ergonomia Qualità dell aria R. Biologico ATTIVITA Ergonomia Uso Videoterminali R. Chimico R. Elettrico R. Biologico ATTREZZATURE Ergonomia Conformità macchine Doc. corredo macchina 23
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