Guida alle etichette dei prodotti alimentari

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1 Guida alle etichette dei prodotti alimentari Da consultarsi preferibilmente entro......prima dell acquisto

2 Sommario Prodotti confezionati 2 Prodotti sfusi 12 I marchi di origine 13 Le carni 15 Carni bovine 16 Carni avicole 19 Le uova 24 I pesci 26 I prodotti ortofrutticoli 29 L olio d oliva 32 Le acque 37 Denominazioni riservate a note specialità della tradizione dolciaria italiana 40 Latte fresco 40 L origine della passata di pomodoro 43 I simboli sugli imballaggi 44

3 La Camera di Commercio è lieta di pubblicare la seconda edizione della Guida alle etichette dei Prodotti Alimentari sostituendo la precedente pubblicata nel La richiesta che ci è pervenuta da più parti e la necessità di adeguare la guida alle evoluzioni della normativa in materia di prodotti alimentari ci ha spinto ad realizzare questo opuscolo frutto dell attività dalle Associazioni di tutela dei consumatori di Padova. Questa guida ha lo scopo di aiutare il consumatore, diventato giustamente sempre più attento ed esigente, nella scelta di prodotti che siano sani e controllati; ma intende anche essere lo strumento con cui le aziende produttrici e distributrici di prodotti agroalimentari possono meglio spiegare al consumatore quanto si è fatto nella filiera produttiva per garantire la salubrità e la tracciabilità delle loro produzioni. Consapevole del grande sforzo fatto dalle nostre aziende padovane per l innovazione e per la qualità mi auguro che grazie, anche a questa iniziativa, i consumatori possano meglio apprezzare i loro livelli raggiunti. Roberto Furlan Presidente della Camera di Commercio di Padova 1

4 PRODOTTI CONFEZIONATI CHE COSA È L ETICHETTA? L etichetta è la carta d identità di un prodotto e deve sempre contenere: la denominazione esatta del prodotto gli ingredienti gli additivi Sotto la lente 1. LA DENOMINAZIONE COMMERCIALE DEL PRODOTTO È il nome previsto dalle disposizioni che disciplinano quel prodotto particolare, oppure il nome dato dagli usi e dalle consuetudini, o semplicemente una descrizione della merce. Solo la denominazione commerciale dice la vera qualità del prodotto. Non bisogna lasciarsi ingannare dalle raffigurazioni riportate in etichetta. Può accadere di comprare una bibita che sulla raffigurazione della confezione mostra delle arance, ma se non si chiama aranciata potrebbe essere fatta con l aroma dell arancia anziché col succo d arancia. il nome del produttore o distributore e il luogo di produzione la data di scadenza la quantità un codice per identificare il lotto di appartenenza del prodotto le modalità di conservazione Ecco alcuni esempi pratici di prodotti nei quali la denominazione indica un ordine decrescente di qualità corrispondente ai parametri di legge: Olio extravergine d oliva, olio vergine, olio d oliva. Latte fresco pastorizzato di alta qualità,latte fresco pastorizzato, latte pastorizzato. Cioccolato puro, cioccolato extra, cioccolato finissimo, cioccolato, cioccolato comune. Confettura extra, confettura. Succo di frutta, nettare. 2. GLI INGREDIENTI Nell etichetta sono obbligatoriamente elencati tutti gli ingredienti che compongono il prodotto. L elenco deve rispettare un ordine decrescente in base alla quantità degli ingredienti, così da offrire un idea della composizione del prodotto, permettere di scoprire la presenza di sostanze più o meno gradite ed effettuare un confronto con prodotti analoghi. Se si tratta di alimenti composti da un solo ingrediente, non è necessario che sia specificato, perché risulta le modalità di consumo comprensibile già dalla denominazione del prodotto. 2 Prodotti confezionati Prodotti confezionati 3

5 Tra gli ingredienti sono compresi anche gli additivi e, vista la loro minima quantità, sono segnalati per ultimi. 3. GLI ADDITIVI Gli additivi sono sostanze chimiche per lo più prive di valore nutrizionale. Servono a garantire la conservazione del prodotto o a conferire particolari caratteristiche agli alimenti. I conservanti servono per impedire lo sviluppo di sostanze che alterano il prodotto e che possono nuocere alla salute; gli antiossidanti hanno soprattutto la funzione di evitare che il colore del prodotto subisca variazioni; gli emulsionanti servono per legare bene i grassi e l acqua; gli addensanti e i gelificanti rendono il prodotto spalmabile e pastoso; gli stabilizzanti trattengono l umidità del prodotto e lo amalgamano meglio; gli antiagglomeranti impediscono che nel prodotto si formino grumi; gli acidificanti danno il gusto acidulo; gli esaltatori di sapidità rinforzano il sapore; i sali di fusione facilitano la fusione di diversi formaggi e infine i coloranti servono, ovviamente, per colorare. Gli additivi sono divisi in varie categorie e sono indicati con modalità diverse. Alcuni (coloranti, conservanti, antiossidanti, emulsionanti, addensanti ecc.) sono designati con il nome della categoria seguito dal nome specifico o dal corrispondente numero CEE (es. antiossidante: acido L-ascorbico o E 300 ). Le sostanze aromatizzanti in etichetta sono chiamate aromi naturali o aromi (di origine sintetica). Gli additivi indicati in etichetta sono tutti autorizzati dall Unione Europea e sono utilizzati dai produttori solo se necessario e secondo le dosi prescritte. Su alcuni alimenti si trova specificata la presenza di sostanze, additivi e coadiuvanti che possono nuocere a chi soffre di allergie o ipersensibilità: cereali contenenti glutine e prodotti derivati, crostacei, uova, pesce, arachidi, soia, latte e latticini, frutta a guscio, sedano, senape, semi di sesamo, anidride solforosa e solfiti in concentrazione superiore a 10 mg/kg o 10 mg/l espressi come SO 2. 4 Prodotti confezionati 4. LA QUANTITÀ ALLARME ALLERGIE Per evitare pericoli alla salute delle persone che soffrono di allergie o di intolleranze alimentari, gli additivi, i coadiuvanti tecnologici e tutte le sostanze con effetti allergici contenuti nei prodotti, vanno specificati in etichetta. Basta la presenza di alcune tracce di allergeni per renderne obbligatoria la segnalazione in etichetta. Sempre al fine di tutelare la salute dei consumatori sono vietate indicazioni generiche, come olio vegetale, ma è necessario specificare, per esempio olio d arachide. Sulla confezione deve essere sempre riportata la quantità del prodotto. È importante controllare la quantità netta contenuta nell unità di vendita e rapportarla con il prezzo, per evitare di acquistare una grande confezione, ma poca sostanza. Nel caso di alimenti conservati in un liquido come l acqua, l aceto, la salamoia, per conoscere la quantità esatta, si deve fare attenzione al peso sgocciolato. 5. LE MODALITÀ DI CONSERVAZIONE E DI CONSUMO Dopo l acquisto, la responsabilità della sicurezza dei cibi passa nelle nostre mani. I cibi freschi, sfusi o confezionati, sono i più delicati e, quando è rilevante, in etichetta è indicata la temperatura alla quale il prodotto deve essere conservato: in genere intorno ai 4 C che è la temperatura di un frigorifero domestico. I cibi in scatola non devono essere conservati in frigorifero, ma vanno comunque sistemati in modo da non subire forti escursioni termiche, eccessi di caldo o di freddo. La segnalazione conservare in luogo fresco e asciutto non è un semplice consiglio, ma una condizione necessaria per garantire l integrità del prodotto. Prodotti confezionati 5

6 6. LA DATA DI SCADENZA O IL TERMINE MINIMO DI CONSERVAZIONE La dicitura da consumarsi preferibilmente entro il è la data di preferibile consumo o termine minimo di conservazione fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue specifiche proprietà in adeguate condizioni di conservazione. La data indicata esprime un consiglio per un consumo ottimale e non implica che una volta superato quel termine il prodotto sia scaduto. La dicitura da consumarsi entro il dice il termine perentorio entro cui il prodotto deve essere consumato ed è obbligatorio per tutti i prodotti altamente deperibili dal punto di vista microbiologico. Tale data di scadenza deve essere tassativamente rispettata sia dal venditore, che non può mettere in vendita l alimento dopo il termine, sia dal consumatore, che non deve mangiare il cibo oltre tale data. Il termine minimo di conservazione e la data di scadenza sono validi fin quando la confezione è integra e il prodotto è conservato come indicato in etichetta (in ambienti adatti, alle temperature previste, lontano da fonti di calore, in luoghi asciutti). In caso contrario l alimento potrà risultare avariato anche molto prima della scadenza prevista. 7. IL NOME DEL PRODUTTORE O DISTRIBUTORE E IL LUOGO DI PRODUZIONE O DI CONFEZIONAMENTO Tramite l etichetta è possibile conoscere il nome e la sede del fabbricante o del confezionatore o del venditore di un alimento. A volte il nome dell operatore è sostituito da un marchio depositato. Sempre si deve trovare indicata la sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento. Nell etichetta di alcuni prodotti agroalimentari come il latte fresco e la passata di pomodoro deve essere indicato il luogo d origine o di provenienza. Il luogo d origine o di provenienza di un prodotto offre informazioni diverse a seconda che si tratti di un prodotto trasformato o non trasformato. Nel primo caso sarà 6 Prodotti confezionati riportata la zona di coltivazione o di allevamento della materia prima utilizzata prevalentemente nella preparazione e nella produzione del prodotto, nel secondo caso sarà segnalato il Paese d origine ed eventualmente la zona di produzione. Per l olio di oliva extravergine è obbligatoria l indicazione in etichetta del luogo di coltivazione e di molitura delle olive. 8. IL CODICE DI IDENTIFICAZIONE DEL LOTTO Il codice che consente di identificare il lotto di appartenenza del prodotto si legge sulla confezione in forma di numero a più cifre o in forma alfanumerica ed è preceduto dalla lettera L. Tale iscrizione può essere sostituita dal giorno e dal mese del termine minimo di conservazione o dalla data di scadenza. Il lotto di appartenenza del prodotto è utile per rintracciare sollecitamente partite difettose e toglierle dal mercato. 9. ORIGINE E PROVENIENZA In etichetta deve essere riportata l indicazione del luogo di origine o di provenienza. Tale indicazione si differenzia in relazione ai prodotti, se sono o non sono trasformati. Per i prodotti alimentari non trasformati, l indicazione del luogo di origine o di provenienza riguarda il Paese di produzione dei prodotti. Per i prodotti alimentari trasformati, l indicazione riguarda il luogo in cui è avvenuta l ultima trasformazione sostanziale e il luogo di coltivazione e allevamento della materia prima agricola prevalente utilizzata nella preparazione o nella produzione dei prodotti. 10. OGM Va dichiarata in etichetta l eventuale utilizzazione di ingredienti in cui vi sia la presenza di organismi geneticamente modificati in qualunque fase della catena Prodotti confezionati 7

7 alimentare, dal luogo di produzione iniziale fino al consumo finale. [ ] GLI ALCOLICI: sulle bevande con contenuto alcolico superiore a 1,2 in volume deve essere indicato il titolo alcolometrico volumico effettivo. DOVE SI TROVANO TUTTI I DATI? L insieme delle informazioni dell etichettatura sono riportate non solo sull etichettatura apposta sul prodotto, ma anche sull imballaggio o sul dispositivo di chiusura. COME SI TROVANO TUTTI I DATI? Tutte le indicazioni riportate nell etichettatura devono essere scritte in lingua italiana. DIVIETO D ACCESSO ALLE NOTIZIE NON AUTORIZZATE L etichettatura, la presentazione e la pubblicità di un prodotto alimentare non devono: avere scritte o immagini che possono ingannare l acquirente facendogli pensare che il prodotto abbia caratteristiche diverse da quelle reali dare notizie false sulle caratteristiche del prodotto: sulla qualità, sulla composizione, sulla quantità, sulla durata, né sulla sua origine e modalità di fabbricazione vantare proprietà curative del prodotto, né la capacità di prevenire malattie, nemmeno in modo indiretto o soltanto accennato. Queste caratteristiche sono proprie solo dei farmaci autorizzati dal Ministero della Sanità attribuire effetti o proprietà particolari al prodotto se non sono reali attribuire effetti o proprietà particolari al prodotto, neppure quando si tratta di proprietà effettive se anche tutti gli altri prodotti analoghi le posseggono. L aggiunta di indebite aggettivazioni: genuino o naturale, come se fosse lecito produrre le corrispondenti tipologie adulterato o artificiale, rientra tra le forme di pubblicità insidiosa e ingannevole. Il termine naturale è ammesso solo per gli aromi naturali e l acqua minerale naturale. Non è ammesso porre in etichetta indicazioni che inducono il consumatore a pensare che il prodotto abbia pregi particolari, come per esempio percentuale di acido oleico non superiore all 1% per un olio extra-vergine di oliva, quando tale percentuale è prevista per legge per ogni olio extra-vergine. Sull etichetta di un miele per esempio non si può porre la qualifica iperenergetico, indicatissimo nello sport e nel superlavoro. 8 Prodotti confezionati Prodotti confezionati 9

8 E PER SAPERNE DI PIÙ? Cerca l etichetta nutrizionale! È un etichetta facoltativa, Sotto dunque non sempre si trova la lente sul prodotto. È obbligatoria solo quando l informazione nutrizionale figura in etichetta o nella presentazione o nella pubblicità, ad eccezione delle campagne pubblicitarie collettive. Questa etichetta speciale deve sempre esserci se il produttore vanta qualche caratteristica nutrizionale o dietetica del prodotto. Ad esempio: senza zucchero, con meno grassi, più leggero, a basso contenuto di colesterolo CHE COSA C È NELL ETICHETTA NUTRIZIONALE? L etichetta nutrizionale è una dichiarazione delle informazioni nutrizionali relative al valore energetico che il prodotto fornisce, o fornisce a tasso ridotto, o maggiorato, ovvero non fornisce ai nutrimenti che esso contiene, o contiene in proporzione ridotta, o maggiorata, ovvero non contiene 1. I NUTRIMENTI IN ETICHETTA I nutrimenti che si trovano nell etichetta nutrizionale sono: le proteine i carboidrati i grassi le fibre alimentari il sodio le vitamine ed i sali previsti dalla legge e presenti in quantità significativa. 10 Prodotti confezionati Nell etichetta nutrizionale gli ingredienti devono essere elencati con precisione in ordine decrescente per quantità. Le vitamine ed i sali minerali possono essere riportati solo se presenti in quantità significative e devono essere espressi come percentuale della razione giornaliera raccomandata. Se in 100 grammi di alimento ci sono 20 milligrammi di vitamina C, l informazione nutrizionale indicherà che questi coprono il 33% del fabbisogno giornaliero di vitamina C, che è di 60 milligrammi. La percentuale si può trovare espressa anche attraverso un grafico. È obbligatoria la segnalazione della quantità di acidi grassi saturi quando si indica la quantità di acidi grassi polinsaturi, monoinsaturi o di colesterolo, per non ingannare il consumatore attraendolo solo sul modesto valore dei grassi più benefici per la salute e nascondendo l effettivo valore di grassi che vanno assunti con moderazione. Nel caso vi sia un indicazione relativa a particolari tipi o componenti di grassi si deve trovare anche l informazione sui grassi totali. Ugualmente nel caso in cui siano indicati gli zuccheri, l amido ed i polialcoli, si deve trovare l informazione sui carboidrati totali. 2. IL VALORE ENERGETICO Il valore energetico presente nell etichetta nutrizionale dichiara il numero di calorie fornite dall alimento. Permette di sapere quanto mangiamo, cioè quanta energia apportiamo al nostro fisico. Prodotti confezionati 11

9 PRODOTTI SFUSI Sui prodotti sfusi non possiamo trovare l etichetta e allora per rintracciare tutte le informazioni utili a conoscere il prodotto da acquistare si devono leggere gli appositi cartelli. I prodotti non confezionati sono infatti obbligatoriamente muniti di un cartello che indica: la denominazione commerciale del prodotto l elenco degli ingredienti le modalità di conservazione per i prodotti particolarmente deperibili la data di scadenza se si tratta di paste fresche o con ripieno Il titolo alcolometrico se superiore all 1,2% vol. la % di glassatura, considerata tara per i prodotti congelati, glassati. Per i prodotti alimentari preincartati dal commerciante per la vendita self-service, le informazione possono essere messe sul solo cartello, purché sul contenitore o sull involucro sia precisato il peso netto dell alimento. Per i prodotti di panetteria, pasticceria, gelateria e gastronomia l elenco degli ingredienti può essere riportato su un unico cartello, esposto bene in vista ed agevolmente consultabile dal consumatore. Per le bevande vendute mediante spillatura, il cartello può essere applicato sull impianto. Nell elenco degli ingredienti devono essere indicati: i coloranti, i conservanti, gli antiossidanti, gli antischiumogeni, gli emulsionanti, gli addensanti, i gelificanti, gli stabilizzanti, gli esaltatori di sapidità, gli acidificanti, i correttori di acidità, gli antiagglomeranti, gli edulcoranti, le polveri lievitanti, gli agenti di rivestimento, i rassodanti, gli umidificanti, il gas propulsore, seguiti da un nome specifico o dal numero CEE. Gli oli ed i grassi raffinati devono avere la dicitura con la qualifica d origine: vegetale o animale. Nel caso di oli e di grassi idrogenati tale lavorazione viene indicata. 12 Prodotti sfusi I MARCHI DI ORIGINE Per proteggere la tipicità di alcuni prodotti alimentari, l Unione Europea ha stabilito il riconoscimento di particolari marchi di origine: DOP e IGP. La sigla DOP (denominazione di Origine Protetta) estende la tutela del marchio nazionale DOC (Denominazione di Origine Controllata) a tutto il territorio europeo e, con gli accordi internazionali GATT, anche al resto del mondo. Il marchio designa un prodotto originario di una regione e di un paese le cui qualità e caratteristiche siano essenzialmente, o esclusivamente, dovute all ambiente geografico. La sigla IGP (Indicazione Geografica Protetta) introduce un nuovo livello di tutela qualitativa che tiene conto dello sviluppo industriale del settore, dando più peso alle tecniche di produzione rispetto al vincolo territoriale. Entrambi questi riconoscimenti comunitari costituiscono una valida garanzia per l acquisto di alimenti di qualità. Tra i marchi di origine si può inoltre trovare: la sigla STG (Specialità tradizionali garantite); è un riconoscimento del carattere di specificità di un prodotto agroalimentare, inteso come elemento od insieme di elementi che, per le loro caratteristiche qualitative e di tradizionalità, distinguono nettamente un prodotto da altri simili. I marchi di origine 13

10 Dall entrata in vigore del Reg.CE 271/10 il logo viene così definito: LOGO DI PRODUZIONE BIOLOGICA DELL UNIONE EUROPEA. Si trova sui prodotti vegetali ed animali chiusi confezionati ed etichettati, con una percentuale prodotto di origine agricola biologica di almeno il 95%. I prodotti biologici sono ottenuti con un metodo di coltivazione e produzione basato su tecniche agronomiche che di norma escludono l impiego di prodotti chimici di sintesi e di organismi geneticamente modificati. Il logo europeo è facoltativo nei prodotti con le stesse caratteristiche, ma provenienti da Paesi terzi. Abbondanza di marchi si trova sui vini: la sigla DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) indica il riconoscimento di un particolare pregio qualitativo attribuito ad alcuni vini DOC di notorietà nazionale ed internazionale. Questi vini debbono essere commercializzati in recipienti di capacità inferiore a cinque litri e portare un contrassegno dello Stato che dia la garanzia dell origine, della qualità e che consenta la numerazione delle bottiglie prodotte. Oltre alle condizioni previste per la certificazione DOC è obbligatorio l imbottigliamento nella zona di produzione ed altre condizioni più restrittive. La sigla DOC (Denominazione di Origine Controllata) è un riconoscimento di qualità attribuito a vini prodotti in zone limitate (di solito di piccole/medie dimensioni), recanti il loro nome geografico. Di norma il nome del vitigno segue quello della DOC. Tali vini sono ammessi al consumo solo dopo accurate analisi chimiche e sensoriali. La sigla IGT (Indicazione Geografica Tipica) costituisce un riconoscimento di qualità attribuita ai vini da tavola caratterizzati da aree di produzione generalmente ampie e con disciplinare produttivo poco restrittivo. L indicazione può essere accompagnata da altre menzioni, quali quella del vitigno. I vini IGT sono gli omologhi dei francesi Vin de Pays e dei tedeschi Landwein. Nella scala dei valori enologici gli IGT si collocano immediatamente su un livello inferiore ai DOC e DOCG, ma prima dei vini da tavola. I territori di produzione sono più vasti rispetto alle DOC ed a volte interessano più Regioni. 14 I marchi di origine LE CARNI L etichettatura offre le indicazioni sul prezzo unitario per chilogrammo, sulla specie, sullo stato fisico (fresche, congelate, scongelate), sulla scadenza della carne e permette la tracciabilità del prodotto, cioè riporta gli elementi necessari per risalire all animale o agli animali da cui la carne deriva. Nelle macellerie e nei supermercati, in osservanza di norme comunitarie e nazionali, devono essere fornite le seguenti informazioni obbligatorie, per ogni taglio di carne, mediante un cartello esposto sul banco di vendita o un etichetta per le carni confezionate: codice identificativo del capo (o del gruppo di animali); paese di nascita dell animale; paese in cui ha avuto luogo l ingrasso; paese di macellazione e numero di riconoscimento dello stabilimento di macellazione; paese di sezionamento delle carni e numero di riconoscimento del laboratorio. È previsto anche un sistema facoltativo di etichettatura per cui con le stesse modalità di cui sopra possono essere fornite altre informazioni riguardanti: l età dell animale, la data di macellazione e/o di preparazione delle carni, il periodo di frollatura; l azienda di nascita e/o di allevamento, le tecniche di allevamento, i metodi di ingrasso, le indicazioni relative all alimentazione; la razza o il tipo genetico; eventuali altre informazioni contenute nell eventuale disciplinare approvato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Le carni 15

11 BOLLO SANITARIO La certezza che la macellazione dell animale e la lavorazione delle carni siano avvenute sotto il controllo del veterinario ufficiale, che attesta la salubrità e l idoneità delle carni stesse, è fornita dal bollo sanitario identificativo dello stabilimento di macellazione o laboratorio di sezionamento, applicato direttamente su ciascuna mezzena o sulle etichette per le carni confezionate. CARNI BOVINE ❹ la dicitura allevato in, seguita dal nome dello Stato membro o del Paese terzo in cui ha avuto luogo l ingrasso ❺ la dicitura nato in, seguita dal nome dello Stato membro o del Paese terzo in cui l animale è nato ❻ le informazioni possono essere espresse con un codice a barre o un codice alfanumerico attribuito dall impianto di macellazione e/o dal laboratorio di sezionamento ❼ un numero di riferimento, che attesta il nesso tra le carni in vendita e l animale o gli animali da cui provengono. ❶ CHE COSA SI DEVE TROVARE SULL ETICHETTA I dati riportati nell etichettatura obbligatoria di tutte le carni bovine fresche e surgelate, nell intera Unione Europea, ci consentono di ricostruire l intero percorso seguito dai bovini e dalle relative carni dall azienda alla tavola. L etichetta della carne bovina deve riportare: ❶ l identificazione del taglio ❷ la dicitura macellato in, seguita dal nome dello Stato membro o del Paese terzo e il numero di approvazione del macello da cui provengono le carni in vendita ❸ la dicitura sezionato in, seguita dal nome dello Stato membro o del Paese terzo e il numero di approvazione del laboratorio in cui il pezzo di carne è stato sezionato ai fini della vendita 16 Le carni ❷ ❸ ❺ ❹ ❻ ❼ Se le carni provengono da animali nati, detenuti e macellati nello stesso Stato membro, è possibile trovare Le carni 17

12 semplicemente la dicitura Origine, con il nome dello Stato membro in questione. Così pure per le carni bovine provenienti da un unico paese terzo. Se però le carni provengono da più di un paese terzo e non si può fornire un elenco completo dei paesi in questione, le carni devono recare l indicazione Origine: non CE, per attestare che provengono da un luogo esterno alla Comunità europea. LE CARNI BOVINE MACINATE Le regole riportate valgono per tutte le carni bovine fresche e congelate, comprese quelle macinate. Tuttavia, poiché attualmente le carni bovine macinate sono prodotte su larga scala, le informazioni obbligatorie sono così semplificate: lo stesso numero di riferimento usato per i tagli di carni bovine, che attesta il nesso tra le carni che si acquistano e l animale o gli animali da cui provengono in forma di elenco, il nome dello Stato membro o i nomi degli Stati membri in cui sono nati e sono stati allevati gli animali da cui provengono le carni, se diversi dallo Stato membro in cui sono state preparate le carni la dicitura macellato in, seguita dal nome dello Stato membro o del paese terzo in cui l animale è stato macellato la dicitura preparato in, seguita dal nome dello Stato membro o del paese terzo in cui le carni sono state macinate. CARNI AVICOLE CHE COSA SI DEVE TROVARE SULL ETICHETTA Le carni di tutte le specie avicole, quindi comprese le carni di polli, tacchini, faraone, anatre, oche, quaglie, fagiani e le altre carni di selvaggina da penna cacciata ed allevata, devono recare informazioni di natura sanitaria. L informazione obbligatoria vale sia per le carni avicole fresche, trattate mediate il freddo (refrigerate, congelate, surgelate), che per le preparazioni di carni avicole e i prodotti a base di carni avicole. Le etichette devono, inoltre, riportare le informazioni relative alla qualità delle carni. Le carni di pollame sono classificate in base alla qualità nella classe «A» o nella classe «B» in funzione della loro conformazione e dell'aspetto della carcassa o dei tagli. Ai fini dell'indicazione dei tipi di allevamento, ad eccezione dell'allevamento organico o biologico, l'etichettatura, non può recare altri termini che quelli di seguito specificati: a) «alimentato con il % di»; b) «estensivo al coperto»; c) «all'aperto»; d) «rurale all'aperto»; e) «rurale in libertà». 18 Le carni Le carni 19

13 CARNI FRESCHE CARNI FRESCHE PRECONFEZIONATE DI PROVENIENZA ITALIANA Sull etichetta delle carni italiane sezionate in Italia ci deve essere: 1.sigla IT o ITALIA seguita dalla sigla della provincia o delle province degli allevamenti che hanno costituito il lotto di sezionamento 2.data di sezionamento o numero di lotto di sezionamento 3.numero di riconoscimento dello stabilimento di sezionamento. CARNI FRESCHE PRECONFEZIONATE DI PROVENIENZA ESTERA Sull etichetta di animali vivi provenienti da Paesi membri Sull etichetta delle carni italiane macellate in Italia ci deve essere: 1. la sigla IT o ITALIA seguita dal numero identificativo di registrazione presso la ASL dell allevamento di provenienza degli animali 2.la data di macellazione o numero di lotto di macellazione 3. il numero di riconoscimento dello stabilimento di macellazione. dell UE o Terzi e introdotti direttamente al macello ci deve essere: 1.origine (con specifica in chiaro del Paese di provenienza) 2.data o numero del lotto di macellazione 3.numero di riconoscimento dello stabilimento di macellazione. Sull etichetta di carni avicole fresche introdotte ai fini del sezionamento da un Paese Comunitario o Terzo ci deve essere: 1.origine (con specifica in chiaro del Paese di provenienza) 2.data o numero del lotto di sezionamento 3.numero di riconoscimento dello stabilimento di sezionamento. Sull etichetta di carni avicole intere o sezionate introdotte da Paese Comunitario o Terzo per essere commercializzate tal quali ci deve essere: 1.origine (con specifica in chiaro del Paese di provenienza) 2. data di introduzione nel territorio italiano (*). (*) risultante dalla registrazione di ingresso delle merci nella struttura di prima destinazione sul territorio nazionale 20 Le carni Le carni 21

14 CARNI FRESCHE NON PRECONFEZIONATE DI PROVENIENZA ITALIANA O ESTERA VENDUTE AL DETTAGLIO Per le carni, intere o sezionate, poste in vendita al dettaglio non confezionate individualmente all origine, le informazioni obbligatorie si trovano esposte nell esercizio mediante apposizione su apposito cartello, bacheca o altro, comunque in prossimità dei banchi di vendita. Dette informazioni corrisponderanno a quelle delle etichette sopra evidenziate. PREPARAZIONI E PRODOTTI A BASE DI CARNI AVICOLE PRODOTTI PRECONFEZIONATI Sull etichetta si deve poter leggere: 1.data di preparazione o numero di lotto 2. nel caso di materia prima italiana (carne allevata e macellata/sezionata in Italia) la parola ITALIA 3. nel caso di animali vivi o materia prima provenienti dall estero l indicazione per esteso del Paese comunitario o Terzo da cui provengono gli animali vivi o la materia prima, anche se si tratti di animali vivi macellati o materia prima lavorata in stabilimenti nazionali. PRODOTTI NON PRECONFEZIONATI VENDUTI AL DETTAGLIO Nei punti vendita che producono preparazioni e prodotti a base di carne contenenti carni avicole, le informazioni devono essere fornite con le stesse modalità previste per la commercializzazione nel punto vendita al dettaglio di carni fresche non preconfezionate. PRODOTTI FINITI INTRODOTTI DA PAESE COMUNITARIO O TERZO Sull etichetta di prodotti a base di carni avicole introdotte da Paese comunitario o Terzo ci deve essere: 1.origine (con specifica in chiaro del Paese di provenienza) 2. data di introduzione nel territorio italiano (*). (*) risultante dalla registrazione di ingresso delle merci nella struttura di prima destinazione 22 Le carni Le carni 23

15 LE UOVA CHE COSA SI DEVE TROVARE SULL ETICHETTA Anche le uova hanno una carta di identità, che viene riportata sulla confezione e sul guscio, e contiene: la data di scadenza è costituita da due date: una riguarda il negoziante ed è di 21 giorni dalla data di deposizione, oltre i quali non può più vendere le uova; l altra data di scadenza, che è quella effettivamente indicata in etichetta, è per il consumatore ed è di 28 giorni dalla deposizione; comprando le uova il 21 giorno, il consumatore ha ancora una settimana di tempo per consumarle Per conoscere la qualità delle uova si deve guardare la classificazione: CATEGORIA A CATEGORIA B CATEGORIA C * Le diciture «extra» o «extra fresche» sono utilizzate come indicazione supplementare della qualità sugli imballaggi contenenti uova della categoria A fino al nono giorno successivo alla data di deposizione. Per conoscere il peso si deve fare attenzione alle sigle: COME LEGGERE IL CODICE DI IDENTITÀ Tipologia di allevamento uova fresche, in cui rientrano le EXTRA* uova di seconda qualità uova declassate destinate all industria XL Grandissime 73 g e più L Grandi g M Medie g S Piccole meno di 53 g l avvertenza di conservare le uova in frigorifero (per i venditori non vale la medesima raccomandazione, per cui tanti tengono le uova sugli scaffali ove invecchiano rapidamente, specialmente d estate) la data di deposizione da parte della gallina e la data di imballaggio in etichetta sono facoltative oltre che in codice (sul guscio), l origine delle uova può essere indicata anche in etichetta, così il consumatore può sapere da che città provengono biologico (codice 0); all aperto (1); a terra (2); in gabbie (3). 0= tipologia allevamento IT= stato di produzione DEP= deposto il giorno / mese 0 IT 573 PT 001 DEP = codice ISTAT comune di produzione PT= provincia di produzione 001= codice univoco dell allevamento in cui la gallina ha deposto l uovo sugli imballaggi può essere indicato il tipo di alimentazione delle galline, secondo modalità determinate. 24 Le uova Al posto della scritta DEP (deposto il) si può trovare la dicitura ENTRO : da consumarsi preferibilmente entro il... Le uova 25

16 MARE ZONA Oceano Atlantico nord-occidentale Zona FAO n. 21 Atlantico nord-orientale e Mar Baltico Zona FAO n. 27 e 27 IIId Oceano Atlantico centro-occidentale Zona FAO n. 31 Oceano Atlantico centro-orientale Zona FAO n. 34 Oceano Atlantico sud-occidentale Zona FAO n. 41 Oceano Atlantico sud-orientale Zona FAO n. 47 Mar Mediterraneo e Mar Nero FAO 37.1; 37.2; Oceano Indiano Zona FAO n. 51 e 57 Oceano Pacifico FAO n. 61, 67, 71, 77, 81, 87 Oceano Antartico Zona FAO n. 48, 58, I pesci I PESCI Anche i pesci sono caduti nella rete della regolamentazione e in etichetta o sui cartelli dei banchi di esposizione, devono essere riportati: la denominazione commerciale; il metodo di produzione e zona di cattura; il marchio di identificazione; la categoria di freschezza; le categorie di calibro. Sono dispensati da questo obbligo il produttore primario (peschereccio) ed il dettagliante in ambito locale (pescivendolo), che sono solo tenuti a documentare la provenienza dei prodotti (rintracciabilità). Sotto la lente ZONA DI CATTURA METODO DI PRODUZIONE In etichetta va precisato il metodo di produzione, che può essere: pescato; pescato in acque dolci; allevato. Sui prodotti pescati in mare deve essere specificato: Sui prodotti pescati in acque dolci va precisato il Paese membro o il Paese Terzo di origine. Sui prodotti di allevamento vanno specificati il Paese membro o il Paese Terzo oppure i Paesi membri o i Paesi terzi. MARCHIO DI IDENTIFICAZIONE IT CE Paese dello stabilimento CATEGORIA DI FRESCHEZZA EXTRA Privi di segni di pressione o scorticatura, sudiciume o decolorazione Privi di sudiciume e di segni di forti decolorazioni. Tollerata A percentuale minima con segni di pressione o di scorticatura superficiale Tollerata percentuale minima con segni di pressione o di B scorticatura superficiale più importanti. Pesci comunque privi di sudiciumi o di segni di forti decolorazioni CATEGORIE DI CALIBRO numero di riconoscimento dello stabilimento stabilimento situato nella comunità, marchio di forma ovale con l abbreviazione CE La categoria di peso dei pesci si basa sul loro peso e sul loro N per kg. Per i gamberetti grigi ed i granciporri viene stabilita in base alla larghezza del carapace PRODOTTI IMPORTATI DA PAESI TERZI Possono essere commercializzati solamente se sono presentati in imballaggi recanti le seguenti indicazioni: la denominazione scientifica e commerciale della specie; il paese di origine (con caratteri di altezza minima di 20 mm); il modo di presentazione; I pesci 27

17 la categoria di freschezza; la categoria di calibro; il peso netto in kg dei prodotti contenuti negli imballaggi; la data di classificazione; la data di spedizione; il nome ed l indirizzo dello speditore. SURGELATI DESTINATI AL CONSUMATORE Nell etichettatura dei surgelati destinati al consumatore devono essere specificate le seguenti informazioni: la denominazione di vendita con la precisazione surgelato ; il termine minimo di conservazione; le istruzioni per la conservazione del prodotto, con: - la temperatura di conservazione, - l avvertenza richiesta per la conservazione, - l avvertenza il prodotto una volta scongelato NON DEVE essere ricongelato (e va consumato entro 24 ore); il lotto. MOLLUSCHI BIVALVI VIVI I PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI I prodotti ortofrutticoli che devono riportare tutte le diciture previste dalla normativa europea sono: agli; asparagi; cavolfiori e carciofi; carote; cavoli di bruxelles, cavoli, cappucci e verzotti, sedani a coste, spinaci, cetrioli, cicoria witloof, cipolle, fagiolini, lattughe, indivie ricce e scarole, melanzane e zucchine, pimenti o peperoni dolci, piselli, pomodori, porri, funghi coltivati, arance dolci, limoni, mandarini, compresi satsuma, clementine wilkings e simili, ibridi di agrumi; albicocche, avocadi, ciliegie, cocomeri, fragole, kiwi, mele e pere, meloni, pesche e nettarine, nocciole, noci, prugne uva da tavola. L etichetta deve essere impermeabile e deve recare le seguenti informazioni: CHE COSA SI DEVE TROVARE SULL ETICHETTA il marchio di identificazione; Ragione Sociale dell Operatore la denominazione comune e denominazione Ragione Sociale del Confezionatore (se diverso scientifica del bivalve; dall operatore) la data di imballaggio, con l indicazione almeno del Numero della banca dati assegnata dall A.G.E.A. giorno e del mese; Varietà il termine minimo di conservazione che può essere Paese d Origine ed eventuale zona di produzione o sostituito dalla menzione questi animali devono denominazione locale essere vivi al momento dell acquisto. Categoria: Extra, I,II* Calibro: misurato sulla base del peso e delle dimensioni del frutto Lotto di Lavorazione Peso e Prezzo Additivi: trattato in superficie con E Caratteristiche: sulla coltivazione Marchio ufficiale UE. 28 I pesci I prodotti ortofrutticoli 29

18 * Categoria extra Il prodotto è di qualità superiore, privo di difetti. Categoria I Il prodotto è di buona qualità, sono tollerati lievi difetti di forma, di colorazione, dell epidermide, lesioni cicatrizzate. Categoria II La qualità è denominata mercantile, sono tollerati difetti di forma, di colorazione, rugosità della buccia e alterazioni superficiali. Per i prodotti venduti al dettaglio si deve cercare un cartello apposto sulla merce dove figurano a caratteri chiari e leggibili le indicazioni relative: 1. alla varietà (le norme di qualità/commercializzazione relative ad ogni prodotto stabiliscono come va indicata in relazione alla specie) 2.all origine del prodotto (Paese d origine ed eventualmente zona di produzione) 3. alla categoria 4. agli eventuali additivi aggiunti per il trattamento di superficie della frutta confezionata 5.all eventuale calibro (facoltativo) 6. al peso netto per i prodotti presentati in imballaggi preconfezionati. Tuttavia, per i prodotti venduti abitualmente al pezzo, l obbligo di indicare il peso netto non si applica se il numero di pezzi può essere chiaramente visto e facilmente contato dall esterno o, in caso contrario, se tale numero è indicato sull etichettatura. DOVE SI TROVANO TUTTI I DATI Le informazioni devono comparire sia sui prodotti confezionati sia sulle cassette e sia sulle confezioni di frutta e verdura poste nei vassoi di polistirolo, nelle vaschette, nei sacchetti a rete, etc. Prodotti confezionati o imballati ❶ Prodotto (se il contenuto non è visibile dall esterno) ❷ Origine ❺ ❸ Varietà ❹ Categoria ❶ ❺ Speditore: Ragione ❸ sociale dell operatore ❹ ❻ e/o del confezionatore, ❼ indirizzo, registro operatori AGEA ed eventuale ❷ marchio d impresa ❻ Calibro ❼ Lotto di lavorazione ➒ ❽ Peso netto ❽ ➒ Prezzo al Kg e importo ➒ ➓ Additivi: trattato in superficie con E320...(se eventualmente presenti) Caratteristiche: coltivato col sistema di lotto..., contenuto in..., ecc (facoltativo) Marchio Ufficiale UE: (facoltativo). Prodotti sfusi Sul cartello esposto per i prodotti sfusi vanno indicati: il prodotto (es. Arance) l origine (es. Catania/Italia) la varietà (es. Tarocco) la categoria(es. Extra). L indicazione del calibro è facoltativa. 30 I prodotti ortofrutticoli I prodotti ortofrutticoli 31

19 32 L olio d oliva L OLIO D OLIVA CHE COSA CI DEVE ESSERE IN ETICHETTA 1.Denominazione di vendita, che permette di conoscere la tipologia del prodotto: OLI D OLIVA VERGINI. Sono ottenuti dalla sola spremitura delle olive e si distinguono in: Olio extra vergine di oliva, la cui acidità libera, espressa in acido oleico è al massimo di 0,8 g per 100 g Olio di oliva vergine, la cui acidità libera, espressa in acido oleico è al massimo di 2 g per 100 g Olio d oliva vergine lampante, la cui acidità libera, espressa in acido oleico è superiore a 2 g per 100 g OLIO DI OLIVA RAFFINATO. Olio di oliva ottenuto dalla raffinazione di olio di oliva vergine con un tenore di acidità libera, espresso in acido oleico, non superiore a 0,3 g per 100 g OLIO DI SANSA DI OLIVA GREGGIO. Olio ottenuto dalla sansa d oliva mediante trattamento con solventi o mediante processi fisici, oppure olio corrispondente all olio d oliva lampante. OLIO DI OLIVA. Olio ottenuto dal taglio di olio d oliva vergine diverso dall olio lampante e olio d oliva raffinato, con un tenore di acidità libera, espresso in acido oleico, non superiore a 1 g per 100 g. OLIO DI SANSA DI OLIVA RAFFINATO. Olio ottenuto dalla raffinazione di olio di sansa di oliva greggio, con un tenore di acidità libera, espresso in acido oleico, non superiore a 0,3 g per 100 g. OLIO DI SANSA DI OLIVA. Olio ottenuto dal taglio di olio di sansa di oliva raffinato e di olio di oliva vergine diverso dall olio lampante, con un tenore di acidità libera, espresso in acido oleico, non superiore a 1 g per 100 g. 2.Nome o Ragione Sociale o Marchio depositato e Sede del Produttore o del Confezionatore o del Venditore. In genere tali indicazioni vengono fatte precedere da diciture quali imbottigliato da..., prodotto da..., prodotto ed imbottigliato da..., confezionato da..., distribuito da... e simili. Per sede si intende la località (comune) ove è ubicata la sede legale o sociale dell operatore. 3.Designazione dell'origine. La specificazione è richiesta per gli oli di oliva vergini e comprende: - l indicazione dello Stato comunitario o il Paese terzo; - la miscela di oli di oliva comunitari; - la miscela di oli di oliva non comunitari; - la miscela di oli di oliva comunitari e non comunitari. 4. Sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento. L indicazione della sede dello stabilimento di produzione e di confezionamento o di solo confezionamento può essere omessa nel caso di impresa produttrice o confezionatrice che disponga di un unico stabilimento ubicato allo stesso indirizzo della sede legale o sociale. Per sede si intende la località (comune) ove è ubicata la sede dello stabilimento. Qualora sull etichetta siano riportati i soli dati relativi al venditore o al distributore, la sede dello stabilimento di produzione e confezionamento o di solo confezionamento è completata dall indirizzo ovvero, in mancanza, da una indicazione che ne agevoli la localizzazione. 5. Volume nominale del prodotto. Il volume nominale viene indicato in Litri (L o l), Centilitri (cl) o Millilitri (ml). 6. Lotto. Per lotto si intende un insieme di unità di vendita (bottiglie o lattine) prodotte o confezionate in circostanze praticamente identiche. Il lotto è preceduto dalla lettera L, salvo nel caso in cui sia riportato in modo da essere distinto dalle altre indicazioni in etichettatura. L indicazione del lotto non si trova quando il termine minimo di conservazione figura con la menzione del giorno, mese ed anno, in modo da identificare una specifica partita. 7. Indicazioni ecologiche. Consistono in un invito, chiaramente visibile sui contenitori o sulle etichette, a L olio d oliva 33

20 non disperdere i contenitori nell ambiente dopo l uso, in forma di messaggio scritto o di un disegno. 8. Data di preferibile consumo. La data di preferibile consumo, o termine minimo di conservazione ( Da consumarsi preferibilmente entro il... ), è la data fino alla quale l olio conserva le sue specifiche proprietà in adeguate condizioni di conservazione. DIVIETO D ACCESSO ALLE NOTIZIE NON AUTORIZZATE L etichettatura, la presentazione e la pubblicità di un olio non devono: indurre in errore sulle caratteristiche, natura, qualità, composizione, luogo di origine o provenienza, modo di ottenimento del prodotto; essere tali da indurre ad attribuire al prodotto proprietà atte a prevenire, curare o guarire malattie umane né accennare a tali proprietà; evidenziare caratteristiche particolari, quando tutti gli oli analoghi possiedono le stesse caratteristiche. del quale deve essere riportata una abbreviazione corrispondente al materiale utilizzato per la fabbricazione. COME E DOVE SI TROVANO TUTTI I DATI Tutte le indicazioni devono essere almeno in lingua italiana e menzionate in un punto evidente in modo da essere facilmente visibili, chiaramente leggibili ed indelebili, senza essere in alcun modo dissimulate o deformate. MARCHI DI ORIGINE Ecco gli oli italiani che hanno ottenuto la denominazione di origine DOP o l indicazione geografica protetta IGP: Olio di Oliva (ordine alfabetico) Regione Riconoscimento CE Reg. CE: Alto Crotonese (DOP) Calabria n. 1257/03 Aprutino Pescarese (DOP) Abruzzo n. 1263/96 Brisighella (DOP) Emilia-Romagna n. 1263/96 Bruzio (DOP) Calabria n. 1065/97 Canino (DOP) Lazio n. 1263/96 Cartoceto (DOP) Marche n. 1897/04 CHE COSA CI PUÒ ESSERE IN ETICHETTA A. La lettera minuscola e : significa quantità stimata come dire circa. B. Modalità di conservazione: qualora sia necessaria l adozione di particolari accorgimenti in funzione della natura del prodotto e del tipo di recipiente impiegato, è utile riportare delle indicazioni riguardanti il modo più corretto per conservare l olio (ad esempio conservare al riparo della luce e lontano da fonti di calore ). C. Materiali: al fine di consentire l identificazione dei materiali diversi dal vetro, i contenitori per l olio destinati al mercato interno devono essere contrassegnati mediante un esagono regolare o un cerchio all interno 34 L olio d oliva Chianti Classico (DOP) Toscana n. 3446/00 Cilento (DOP) Campania n. 1065/97 Collina di Brindisi (DOP) Puglia n. 1263/96 Colline Pontine (DOP) Lazio 2010 Colline di Romagna (DOP) Emilia-Romagna n. 149/03 Colline Salernitane (DOP) Campania n. 1065/97 Colline Teatine (DOP) Abruzzo n. 1065/97 Dauno (DOP) Puglia n.2325/97 Garda (DOP) Lombardia - Veneto - Trentino n. 2325/97 Irpinia - Colline dell'ufita (DOP) Basilicata 203/2010 Laghi Lombardi (DOP) Lombardia n. 2325/97 Lametia (DOP) Calabria n. 2107/99 L olio d oliva 35

21 Olio di Oliva (ordine alfabetico) Regione Riconoscimento CE Reg. CE: Lucca (DOP) Toscana n. 1845/04 Molise (DOP) Molise n. 1257/03 Monte Etna (DOP) Sicilia n. 1491/03 Monti Iblei (DOP) Sicilia n. 2325/97 Penisola Sorrentina (DOP) Campania n.1065/97 Petruziano delle Colline Teramane (DOP) Abruzzo n. 1491/03 Riviera Ligure dei fiori (DOP) Riviera Ligure Riviera del Levante (DOP) Riviera Ligure del Ponente Savonese (DOP) 36 L olio d oliva Liguria n. 123/97 Sabina (DOP) Lazio n. 1263/96 Sardegna (DOP) Sardegna n. 148/07 Seggiano (DOP) Toscana n Tergeste (DOP) Friuli Venezia Giulia n. 1845/04 Terre d Otranto (DOP) Puglia n. 1065/97 Terre di Bari (DOP) Puglia n. 2325/97 Terre di Siena (DOP) Toscana n. 3446/00 Terre Tarentine (DOP) Puglia n. 189/04 Toscano (IGP) Toscana n. 644/98 Tuscia (IGP) Lazio n. 1623/05 Umbria (DOP) Umbria n. 2325/97 Valdemone (DOP) Sicilia n. 205/05 Val di Mazara (DOP) Sicilia n. 138/01 Valle del Belice (DOP) Sicilia n. 1486/04 Valli Trapanesi (DOP) Sicilia n. 2325/97 Veneto Valpolicella (DOP) Veneto Euganei e Berici (DOP) Veneto del Grappa (DOP) Veneto n. 2036/01 CHE COSA SI DEVE TROVARE SULL ETICHETTA LE ACQUE La denominazione legale acqua minerale naturale. Integrata se necessario, con ulteriori informazioni quali ad esempio: totalmente degassata, aggiunta di anidride carbonica, effervescente naturale Il nome commerciale dell acqua minerale naturale Il nome della sorgente ed il luogo di utilizzazione della stessa L indicazione della composizione analitica, risultante dalle analisi effettuate, con i componenti caratteristici ATTENZIONE AL FLUORO: se la sua concentrazione supera il valore di 1,5 mg/l, in etichetta vicino alla denominazione di vendita e con caratteri nettamente visibili si deve trovare l indicazione: contiene più di 1,5 mg/l di fluoro: non ne è opportuno il consumo regolare da parte dei lattanti. La data in cui sono state eseguite le analisi e il laboratorio presso il quale dette analisi sono state effettuate Il contenuto nominale (ad esempio: 1 litro, 50 cl.) I titolari dei provvedimenti di riconoscimento e di autorizzazione all utilizzazione Il termine minimo di conservazione La dicitura di identificazione del lotto, salvo il caso in cui il termine minimo di conservazione figuri con l indicazione almeno del giorno e del mese Informazioni circa gli eventuali trattamenti consentiti ATTENZIONE ALLE ACQUE MINERALI NATURALI TRATTATE CON ARIA ARRICCHITA DI OZONO: sull etichetta, in prossimità dell indicazione della composizione analitica, si deve esserci la seguente dicitura: acqua sottoposta ad una tecnica di ossidazione all aria arricchita di ozono. Le acque 37

22 CHE COSA SI PUÒ TROVARE SULL ETICHETTA Il codice a barre La sigla PET: simbolo del Polietilenentereftalato, ovvero del materiale di cui sono fatte le bottiglie dell acqua minerale naturale Le indicazioni per una corretta conservazione del prodotto. ATTENZIONE ALLE ACQUE IDONEE AL CONSUMO UMANO NON PRECONFEZIONATE, SOMMINISTRATE NELLE COLLETTIVITÀ E NEGLI ESERCIZI PUBBLICI: devono riportare sul contenitore, ove trattate, la specifica denominazione di vendita acqua potabile trattata o acqua potabile trattata e gassata se è stata addizionata di anidride carbonica. In tal modo, ad esempio, nei ristoranti si può somministrare acqua di rubinetto trattata (con filtri e scaraffata), ma sulla caraffa devono essere riportate le suddette indicazioni.. 38 Le acque Non è consentito il riferimento esplicito a proprietà curative o di prevenzione Sulle etichette o sui recipienti delle acque minerali naturali possiamo però trovare una o più indicazioni di massima sugli effetti più caratteristici della stessa ( può avere effetti TERMINOLOGIE E AVVERTIMENTI La scritta microbiologicamente pura ci garantisce che l acqua non contiene alcun microrganismo pericoloso. Il ph è un parametro che misura l acidità dell acqua. Se il valore è 7, l acqua è neutra: più il valore è inferiore a 7 e più l acqua è acidula; più è superiore a 7 e più l acqua è alcalina. Quando c è anidride carbonica, l acqua è sempre acidula proprio perché questo gas si scioglie in acqua come acido carbonico. NITRATI E NITRITI sono tra i parametri maggiormente tenuti sotto controllo. Il limite massimo consentito per i nitrati è 45 mg/l e 10 mg/l per l infanzia, mentre per i nitriti che dovrebbero essere assenti il limite massimo consentito è 0,02 mg/l. RISULTATI ANALITICI è l elenco dei singoli minerali espressi in ioni, cioè la composizione dettagliata del residuo fisso. DUREZZA è il valore del calcare sciolto nell acqua espresso in gradi francesi : più il valore è alto e più l acqua è calcarea. CONDUCIBILITÀ ELETTRICA. È espressa in micro Siemens al cm. (_ S/cm). Una maggiore quantità di elettroliti significa alta concentrazione di minerali, valori bassi (sotto 100_ S/cm) sono tipici, invece, di acque povere di sali: le oligominerali. Tabella con i valori massimi ammissibili dei parametri relativi alle acque minerali naturali (in ordine alfabetico e aggiornati con il D.M. 29/12/2003): Parametro Antimonio Arsenico Bario Boro Cadmio Cianuro Cromo Fluoruri Manganese Mercurio Nichel Nitrati Nitriti Piombo Rame Selenio Limite massimo ammissibile 0,0050 mg/l 0,010 mg/l calcolato come As totale 1,0 mg/l 5,0 mg/l 0,003 mg/l 0,010 mg/l 0,050 mg/l 5,0 mg/l (1,5 mg/l per acque destinate all infanzia) 0,50 mg/l 0,0010 mg/l 0,020 mg/l 45 mg/l (10 mg/l per acque destinate all infanzia) 0,02 mg/l 0,010 mg/l 1,0 mg/l 0,010 mg/l Ci sono alcuni metalli tossici, quali l arsenico, il cadmio, il cromo, l alluminio che non devono superare i valori di legge altrimenti l acqua non può essere commercializzata. Le acque 39

23 DENOMINAZIONI RISERVATE A NOTE SPECIALITÀ DELLA TRADIZIONE DOLCIARIA ITALIANA La denominazione Panettone, Pandoro e Colomba è riservata ai prodotti dolciari da forno a pasta morbida, ottenuti per fermentazione naturale da pasta acida e contenenti obbligatoriamente: farina di frumento; zucchero; uova di gallina fresche, o tuorlo d uovo, o entrambi, in quantità tali da garantire non meno del 4% in tuorlo; burro, in quantità non inferiore al 16%. L etichetta del Savoiardo deve obbligatoriamente riportare la percentuale di uova fresche, in quantità non inferiore al 26%. Per l Amaretto e l Amaretto Morbido si deve indicare la percentuale di mandorle e di mandorle di albicocca (armelline). del Paese dell Unione europea); in alternativa è consentito indicare: la/le regione/i italiana/e (ovvero del Paese dell Unione europea) ovvero: «Italia» (o il nome del Paese dell Unione europea) nel caso di provenienza del latte crudo dall Italia o da altro singolo Paese U.E.; «UE» nel caso di provenienza del latte da più Paesi membri comunitari - la provenienza del latte nel caso in cui non sia possibile dimostrare la provenienza del latte fino agli allevamenti di origine con l indicazione della/e provincia/e italiana/e (o del Paese dell Unione europea) in alternativa è consentito indicare: la/le regione/i italiana/e (ovvero del Paese dell Unione europea); ovvero «Italia» (o il nome del Paese dell Unione europea) nel caso di provenienza del latte crudo dall Italia o da altro singolo Paese UE; «UE», nel caso di provenienza del latte da più Paesi membri comunitari; «Paesi terzi» nel caso di provenienza del latte sia da Paesi dell Unione europea che da Paesi extra Unione europea o solo da Paesi extra Unione europea. RINTRACCIABILITÀ 40 Varie LATTE FRESCO Sull etichetta del latte fresco, oltre alle altre indicazioni relative all etichettatura dei prodotti alimentari, deve esserci il riferimento territoriale cui fanno capo gli allevamenti di origine del latte impiegato. Sulle confezioni saranno quindi segnalate: - la zona di mungitura nel caso in cui sia possibile dimostrare la provenienza del latte fino agli allevamenti di origine con l indicazione di comune, provincia/e italiana/e, (o LATTE CRUDO È consentita la vendita di latte crudo destinato all alimentazione umana diretta immediatamente dopo la mungitura, e senza aver subito alcun trattamento termico, salvo la refrigerazione ad una temperatura compresa tra 0 e + 4 C: - direttamente, da un'unica azienda di produzione, dal produttore al consumatore finale; - attraverso macchine erogatrici situate nella stessa azienda agricola o al di fuori di questa. L azienda che vende latte crudo attraverso macchine erogatrici è registrata presso il servizio veterinario competente. Le macchine erogatrici possono essere posizionate solo nel territorio della provincia dove risiede l azienda di Varie 41

24 produzione o delle provincie confinanti. Sulle macchine erogatrici devono essere riportare le seguenti informazioni, chiaramente visibili, leggibili e costantemente aggiornate: denominazione di vendita (Latte crudo non pastorizzato di.specie ); ragione sociale dell allevamento di produzione con indicazione completa della sede dell azienda stessa; data di mungitura; data di fornitura dell erogatore; data di scadenza; istruzioni per la conservazione domestica; indicazione prodotto da consumarsi solo dopo bollitura (tale indicazione deve essere di colore rosso, apposta sul frontale della macchina erogatrice ed avere caratteri di almeno 4 centimetri); data di scadenza del latte crudo (va indicata a cura del produttore e non può superare i 3 giorni dalla data della messa a disposizione del consumatore). L ORIGINE DELLA PASSATA DI POMODORO Soltanto il prodotto ottenuto dalla spremitura diretta del pomodoro fresco può essere denominato «passata di pomodoro» e sull etichetta deve essere indicata la zona di coltivazione del pomodoro fresco utilizzato indicando la Regione oppure lo Stato. Nel caso in cui l erogatore del latte crudo disponga di un sistema di imbottigliamento, i contenitori dovranno riportare in etichetta le seguenti indicazioni: prodotto da consumarsi solo dopo bollitura ; data di scadenza. Tali informazioni devono essere scritte con caratteri di almeno un centimetro e in colore rosso. 42 Varie Varie 43

25 I SIMBOLI SUGLI IMBALLAGGI POLIETILENE Lo si può trovare indicato anche con il numero 2 (HDPE) o 4 (LDPE). POLIETILENTEREFTALATO Lo si può trovare indicato anche con il numero 1. POLIPROPILENE Lo si può trovare indicato anche con il numero 5. POLISTIROLO Lo si può trovare indicato anche con il numero 6. POLIVINILCLORURO Lo si può trovare indicato anche con il numero 3. POLIACCOPPIATO Cartone accoppiato ad altri materiali. BANDA STAGNATA ALLUMINIO MATERIALI POLIACCOPPIATI Prodotto idoneo al contatto con sostanze ALIMENTARI NON DISPERDERE NELL AMBIENTE RIDURRE IL VOLUME CONTENITORE RICICLABILE Adesione del produttore ai consorzi previsti per il RECUPERO e il RICICLAGGIO degli imballaggi ( facilmente riciclabile non facilmente riciclabile ) 44 I simboli sugli imballaggi

26 NUMERI UTILI PER EVENTUALI SEGNALAZIONI O RICHIESTE PUOI RIVOLGERTI: alle Associazioni dei consumatori alla C.C.I.A.A. Sportello per la Tutela del Mercato al Comando di Polizia Municipale del tuo comune al Dipartimento di prevenzione Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione del tuo ospedale: ULSS 14 Via S. Rocco Piove di Sacco Tel ULSS 15 Via Pietro Cosma, Camposampiero Tel: Fax Via Pilastroni Cittadella Tel: Fax ULSS 16 Via Ospedale 22 Padova Tel Fax ULSS 17 via Salute n.14 / b Este (Pd) Tel: fax alla Guardia di Finanza 117 all Ispettorato Centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari via Casoni 13/B Susegana (Tv) Tel al N.A.S. (Nucleo Antisofisticazioni dei Carabinieri) via N. Tommaseo, Padova Tel: 049/ /

27 C.C.I.A.A. Padova Sportello per la Tutela del Mercato Piazza Insurrezione, 1/A Padova Tel Fax tutela@pd.camcom.it JAM ART STUDIO (PD) Tel ADICONSUM Piazza Petrarca, Padova Tel Fax adiconsum@adiconsumpd.191.it ADOC Piazza De Gasperi, 32 sc. B Padova Tel Fax adocpadova@libero.it FEDERCONSUMATORI Via Longhin, 117/ Padova Tel Fax federconsumatori@cgilpadova.it LEGA CONSUMATORI Via Lisbona, Padova Tel. Fax padova@legaconsumatori.it Edizione Dicembre 2010

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