KANT Sulla struttura della CRITICA DELLA RAGION PURA di Tommaso Ciccarone
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- Tito Fontana
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1 KANT Sulla struttura della CRITICA DELLA RAGION PURA di Tommaso Ciccarone La Struttura della prima Critica di Kant, dedicata alla sfera conoscitiva della ragione, si articola su due livelli generali. Si tratta degli stessi livelli sui quali si articola la conoscenza soggettiva: l operazione di Kant consiste nell analisi dei meccanismi e delle modalità di funzionamento della conoscenza da parte dell Intelletto umano, entro i suoi limiti fenomenici. I modi, le funzioni e le condizioni di possibilità di ogni esperienza e della conoscenza, costituiscono il campo di ciò che Kant chiama con il termine tecnico di Trascendentale e che costituisce l essenza della sua filosofia critica. Un breve commento del titolo è importante, per lo meno come dato preliminare alla comprensione dello scopo che si prefigge Kant: che cosa significa Critica, innanzitutto? Il termine viene dal verbo greco Krino / Krinein che significa 1) analizzare ; scomporre e significa anche 2) legittimare ; indicare la norma. Insomma il titolo si impone come la necessità di determinare il campo dei meccanismi e dei principii puri A- priori della ragione, a prescindere da qualsiasi particolare esperienza; ovvero si impone di tracciare le condizioni e il terreno di possibilità dell esperienza/conoscenza. Detto altrimenti: la Critica della ragion Pura si impone come tribunale di legittimità dell universale funzionamento, strutturale ed epistemologico della ragione conoscitiva.
2 Per intendere la portata conoscitiva della ragione umana, dice Kant, bisognerebbe pensare ad una vera e propria rivoluzione copernicana dell Epistemologia (= teoria della conoscenza). Kant, cioè, sottolinea il carattere ATTIVO e scientifico della ragione che, come con GALILEI, applica i suoi principi universali a-priori alla natura, non in maniera puramente ricettiva/passiva (come sosteneva, per es., HUME, il quale focalizzava la centralità del processo meccanico automatico dell abitudine), ma in maniera produttiva (attraverso la produzione di concetti e ragionamenti a cui la Natura è ricondotta) I 2 livelli generali su cui si articola la Critica della ragion Pura sono quelli a) dell esperienza (che ci fornisce, tramite la sensibilità, i dati della conoscenza sotto forma di fenomeni) e b) dell Intelletto (che pensa, ordinando e modificandoli, i dati dell esperienza): non ci può essere esperienza senza intelletto perché se così fosse sarebbe cieca; non ci può essere intelletto senza esperienza, perché se così fosse sarebbe vuoto e sterile. Allora la conoscenza si fonda sulla reciproca complementarità delle due sfere di ESPERIENZA e INTELLETTO (Il pensiero analiticomatematico). Alla luce di ciò appare chiaro perché nella struttura disposta da Kant nella Critica si deve cominciare dall ESTETICA TRASCENDENTALE e poi, secondariamente, si può analizzare il funzionamento analitico dell intelletto nella parte chiamata, appunto, ANALITICA TRASCENDENTALE. I) ESTETICA TRASCENDENTALE: studia i modi attraverso i quali il soggetto entra in immediato contatto con i fenomeni; si tratta dei modi della SENSIBILITA (che dà il titolo alla sezione, perché estetica deriva da una parola greca, Aesthesis, che significa sensibilità ) e questi modi, proprio perché immediati, si chiamano Intuizioni pure a-priori: SPAZIO e TEMPO. Sono pure perché costituiscono le condizioni preliminari di ogni esperienza; cioè lo spazio/tempo non possono essere derivate A-Posteriori dall esperienza, ma al contrario la fondano. Inoltre sono A-Priori nel senso che sono valide sempre e per ogni individuo; in una parola, sono Universali. 2
3 L unico oggetto possibile di conoscenza umana è l ESPERIENZA 1, ovvero quell insieme di oggetti che Kant chiama FENOMENI delle cose che cadono nello spettro limitatati delle intuizioni sensibili, coadiuvate dall intelletto: II) ANALITICA TRASCENDENTALE: studia innanzitutto i contenitori e le coordinate entro cui l intelletto pensa, organizza, unifica e mette ordine alle esperienza filtrate dalla sensibilità spazio-temporalmente. Questi contenitori sono le CATEGORIE dell Intelletto, che Kant organizza in una tavola complessiva di 12, tutte culminanti nel Principio unificatore che legittima la coerenza e universalità della conoscenza; il Principio dell IO PENSO, diversamente detto APPERCEZIONE TRASCENDENTALE N.B.: la Critica della ragion Pura non si conclude qui, perché Kant vuole esplorare i limiti e gli ambiti di funzionamento dell Intelletto conoscitivo, e per far ciò si era posto le domande cruciali per questa esplorazione: a) E Possibile la MATEMATICA come scienza? b) E possibile la FISICA come scienza? Naturalmente Kant ha risposto positivamente ad entrambe le domande con le prime due parti della sua opera, in particolare dimostrando che la scienza per essere tale deve fondarsi su Giudizi che non possono essere ANALITICI A-PRIORI (perché anche se sono universali, hanno il difetto di non ampliare il contenuto della conoscenza; cioè il predicato del giudizio è implicito nel suo soggetto, anziché venire dall esterno) né tanto meno SINTETICI A- POSTERIORI (perché anche se aggiungono e amplificano il contenuto della conoscenza, non sono universali, ma contingenti: si basano sulla semplice somma di esperienze). I soli Giudizi che determinano la scientificità della conoscenza, cioè: ESPERIENZA dei SENSI + PRINCIPII A-PRIORI) non possono che essere SINTETICI A-PRIORI. 1 In tedesco si dice Erfahrung e, propriamente, non indica la somma delle sensazioni o percezioni sensibili, bensì l elaborazione intellettuale del materiale percepito dai sensi; elaborazione del dato sensibile da parte della spontaneità intellettuale 3
4 Esempio di G. ANALITICO A-PRIORI: A=A ; OGNI CORPO E ESTESO (il predicato Esteso è implicito alla nozione di Corpo); Il tutto è maggiore della parte ; ecc. Esempio di G. SINTETICO A-POSTERIORI: Tutti i cigni sono bianchi (non è scientifico, ovvero non contiene un principio universale a-priori, per il semplice fatto che è una affermazione che si basa su un abitudine psicologica: è la somma di tutte le esperienza di cigni bianchi, ma domani può sempre venir fuori un cigno nero che mi falsifichi un affermazione che erroneamente credo universale e valida sempre. Sono giudizi fondati solo sull esperienza ESEMPIO di G. SINTETICO A-PRIORI: Ogni corpo è pesante (la nozione del peso non è implicita al concetto di corpo, quindi aggiunge qualcosa di nuovo alla mia conoscenza, e nello stesso tempo è a-priori perché è valida per OGNI corpo, sempre, in qualsiasi condizione. Questo è un esempio nell ambito della FISICA, ma anche la MATEMATICA è fondata da giudizi sintetici a-priori (coinvolge le intuizioni pure a-priori di SPAZIO/TEMPO). L esempio che fa Kant è relativa alla somma. 7+5=12 è un giudizio sicuramente universale, ma è sintetico nel senso che la nozione di 12 non è implicita nel 7 e nel 5: per arrivare al predicato 12 io devo contare, cioè aggiungere a sette unità altre cinque unità. Questo a maggior ragione vale per tutti i calcoli più complessi e all algebra in generale che si applica come linguaggio della Fisica, all interno delle coordinate del Piano cartesiano, appunto: SPAZIO e TEMPO. Ma Kant, arrivato a questo punto deve porsi necessariamente un terzo, il più cruciale, interrogativo: c) E possibile la METAFISICA come scienza? Ovviamente la risposta è negativa. E negativa perché il campo della metafisica rispecchia l uso della Ragione al di là dei suoi limiti fenomenici (Kant parla di uso iperfisico della ragione), cioè quando entra nell orizzonte indistinto e nebuloso, in-determinato e in-finito di concetti e idee che possono sicuramente essere pensate (sono appunto NOUMENI: parola dal greco che significa pensati ) ma non verificabili; non 4
5 spazializzabili; non temporalizzabili. Dunque: si entra, con la Metafisica, in un ambito PROBLEMATICO dal punto di vista conoscitivo; cioè un ambito nel quale la ragione si perde in inevitabili ERRORI su quelle che sono le Idee classiche della metafisica e che Kant riduce a 3: 1) Idea di DIO 2) Idea dell IMMORTALITA dell ANIMA ovvero della LIBERTA INFINITA; 3) Idea dell INFINITA del MONDO Per questo, insomma, Kant aggiunge alle Prime due, una Terza parte che intitola III) DIALETTICA TRASCENDENTALE : studia tutti i possibili ERRORI in cui incorre la ragione quando pretende di oltrepassare i propri limiti (i fenomeni). N.B.: Il termine Dialettica è usato da Kant nel senso aristotelico, cioè in un senso negativo. Aristotele chiamava dialettici tutti quei sillogismi, cioè ragionamenti, privi di fondamento oggettivo e universale e quindi suscettibili di smentite. Dialettico è il campo in cui si può affermare tutto e il contrario di tutto, ma in ogni caso è un terreno di affermazioni inconsistenti scientificamente. Infatti in questa sezione Kant passa in rassegna le possibili contraddizioni che le tre idee metafisiche suscitano (contraddizioni che Kant chiama ANTINOMIE della Ragione, e altri errori tipici che Kant chiama PARALOGISMI della Ragione. 5
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