PIANO DELLA PREVENZIONE E RIDUZIONE

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1 Piano d Ambito e Valutazione Ambientale Strategica PIANO DELLA PREVENZIONE E RIDUZIONE Dott.ssa Claudia Favero Achab Group srl Montecchio Maggiore, 23 novembre 2011

2 LA RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE DI RIFIUTI un indicazione di legge Direttiva europea: prevenzione e riutilizzo prioritari rispetto a recupero e smaltimento un esigenza Sviluppo sostenibile: alla crescita di produzione e consumi non può corrispondere un proporzionale aumento di scarti un opportunità di risparmio Diminuzione dei costi di raccolta e smaltimento

3 QUANTITA e NOCIVITA RIDUZIONE QUANTITATIVA Minor volume di rifiuti prodotti: Riduzione consumi/acquisti Riutilizzo Estensione del ciclo di vita Minor volume di rifiuti avviati a smaltimento: Recupero di materia RIDUZIONE QUALITATIVA Minor pericolosità

4 LE POLITICHE DI PREVENZIONE Necessità di pianificazione e programmazione Analisi del contesto Definizione degli obiettivi Scelta delle azioni Stanziamento di risorse Monitoraggio Circolo virtuoso Corrette ed efficaci misure di prevenzione possono portare nuove risorse economiche da destinare al potenziamento delle azioni di prevenzione stesse

5 INVESTIMENTI Alla ricerca del giusto equilibrio PRODOTTI, SERVIZI, INCENTIVI COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE, EDUCAZIONE

6 La riduzione del RIFIUTO SECCO RESIDUO A MONTE: SCEGLIERE DIVERSAMENTE Stoviglie lavabili (sagre, mense) Pannolini lavabili Lettiere compostabili Imballaggi riciclabili/riutilizzabili A VALLE: DARE UNA STRADA DIVERSA Recupero di oggetti in buono stato (indumenti, giochi ) per la stessa finalità Riutilizzo creativo con finalità diversa

7 La riduzione del RIFIUTO UMIDO COMPOSTAGGIO DOMESTICO Utenze domestiche Scuole RECUPERO A FINI SOLIDARISTICI Mense scolastiche e aziendali Attività ristorative Supermercati

8 La riduzione dei RIFIUTI RICICLABILI Non vale la scusa Tanto si ricicla : il miglior rifiuto è quello che non viene prodotto! CONTRASTARE L ABITUDINE ALL USA E GETTA Casette dell acqua e promozione acqua di rubinetto Distributori di latte crudo Prodotti alla spina Ricariche PROMUOVERE IL RISPARMIO E IL CONSUMO CRITICO No agli sprechi e agli eccessi Acquistare solo quello che serve

9 Provincia di Vicenza RISCONTRI DALLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI Consapevolezza, crescente interesse Staticità negli interventi (mancanza di strategie programmate, riduzione dei fondi a disposizione) Comunicazione limitata L eccezione: il compostaggio domestico Il tema della riduzione non si affronta con iniziative singole e sporadiche, ma solamente attraverso la creazione di un nuovo modello di sviluppo integrato e condiviso.

10 Provincia di Vicenza LA PRODUZIONE PRO-CAPITE Bacino RU pro capite 2009 VI3 AREA OCCIDENTALE 342,0 kg/abitante all anno VI2 AREA NORD-OCCIDENTALE 375,6 kg/abitante all anno VI5 AREA ORIENTALE 410,5 kg/abitanti all anno VI1 AREA SUD E CAPOLUOGO 456,6 kg/abitanti all anno VI4 AREA MONTANA 654,7 kg/abitanti all anno Un CENSIMENTO ACCURATO DELLE ATTIVITÀ GENERATRICI di rifiuto va effettuato A LIVELLO COMUNALE, al fine di individuare le vocazioni specifiche di ogni zona ed individuare i flussi sui quali è più opportuno intervenire.

11 Provincia di Vicenza FLUSSI DI INTERVENTO Bacino VI1 (ESCLUSA VICENZA) VI2 VI3 VI4 VI5 VICENZA Flussi prioritari Rifiuti prodotti da attività artigianali e produttive, negozi, uffici, alberghi, ristoranti, bar e altre strutture ricettive, rifiuti assimilati prodotti dalle imprese del settore artigianale e industriale, utenze domestiche utenze domestiche, attività produttive, uffici ed altre attività del settore terziario. attività artigianali e produttive, rifiuti assimilati prodotti dalle stesse. negozi, alberghi, strutture ricettive utenze domestiche, attività produttive, uffici ed altre attività del settore terziario utenze domestiche, uffici ed altre attività del settore terziario, quali ad esempio negozi, alberghi e strutture ricettive

12 STAKEHOLDERS Le azioni di prevenzione richiedono il COINVOLGIMENTO DELL INTERA SOCIETÀ CIVILE: Cittadini Scuole Attività produttive Distribuzione organizzata Organizzazioni e associazioni Comuni e gestori Tali soggetti possono svolgere un ruolo: PASSIVO come destinatari di attività di sensibilizzazione ATTIVO come promotori e/o attuatori di interventi Fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi sono: CONDIVISIONE delle scelte e dei progetti PARTECIPAZIONE DIRETTA nella realizzazione

13 Il comportamento del CITTADINO-CONSUMATORE La tendenza è quella di attribuire a terzi la RESPONSABILITÀ di ridurre la produzione di rifiuti: circa il 70% degli intervistati la assegna alle imprese o alla pubblica amministrazione. E necessario: [Quadrifoglio Spa, Firenze, 2006] sensibilizzare i cittadini sull importanza delle SINGOLE SCELTE di vita e di consumo; rafforzare la percezione di uno SFORZO COLLETTIVO, in cui il consumatore ha un ruolo fondamentale, ma è sostenuto/facilitato da Enti Locali, imprese, distribuzione commerciale; condividere con TRASPARENZA i costi e i risparmi legati alla raccolta differenziata.

14 STRUMENTI E AZIONI (rifiuti prodotti dalle UTENZE DOMESTICHE) Intervento Introduzione della tariffa puntuale Promozione del compostaggio domestico Riutilizzo di beni usati dismessi mediante rilavorazione e vendita dell usato Promozione dell acqua di rubinetto Promozione dei pannolini lavabili Possibile riduzione RSU* t/anno t/anno passando da 20% al 38% di UD coinvolte t/anno recuperando il 10% degli ingombranti conferiti 900 t/anno se il 10% della popolazione abbandonasse le bottiglie usa e getta 800 t/anno con adesione del 10% dei nuovi nati * Stima per l intera Provincia di Vicenza

15 STRUMENTI E AZIONI (rifiuti prodotti dalle UTENZE DOMESTICHE) Intervento Promozione di lettiere compostabili per gatti domestici Utilizzo di stoviglie lavabili nelle mense Utilizzo di stoviglie lavabili negli eventi Distributori di latte crudo Possibile riduzione RSU* 300 t/anno coinvolgendo il 10% dei proprietari 200 t/anno se il 25% delle mense che oggi si affida al monouso lo abbandonasse 14 t/anno se il 25% dei coperti attuali fosse servito con stoviglie riutilizzabili 50 t/anno installando 50 distributori alla spina * Stima per l intera Provincia di Vicenza

16 STRUMENTI E AZIONI (rifiuti prodotti da UFFICI, AZIENDE, ESERCIZI PUBBLICI) Intervento Diffusione del green procurement: inserire criteri ambientali nelle ordinarie procedure di approvvigionamento di beni e servizi (es. prodotti riutilizzabili quali stoviglie, caraffe, cartucce) Certificazioni ambientali (ISO 14000, EMAS, Ecolabel) per strutture ricettive, aziende, pubbliche amministrazioni Vuoto a rendere (VAR) per il riutilizzo delle bottiglie in vetro Vendita di prodotti sfusi (detersivi, alimenti ) con utilizzo di imballaggi riutilizzabili Benefici Gli acquisti verdi favoriscono il mercato dei beni prodotti da processi di riciclaggio (mobili da materie prime seconde, compost per il verde pubblico, ecc) L'attivazione di un sistema di gestione ambientale induce al monitoraggio e alla riduzione della produzione di rifiuti. Significativa riduzione del rifiuto in vetro, ma anche di quello in plastica e metallo. Si riduce la necessità di grandi contenitori per la raccolta. Queste iniziative fanno emergere il costo dell imballaggio e valorizzano il contenuto.

17 STRUMENTI E AZIONI (rifiuti prodotti dai NEGOZI) Intervento Recupero delle merci invendute, senza valore commerciale, ancora idonee per essere utilizzate. E importante che ai soggetti donatori sia riconosciuto un vantaggio a fronte della diminuzione di rifiuti prodotti. Vendita di prodotti sfusi (detersivi, alimenti ) con utilizzo di imballaggi riutilizzabili Benefici Le potenzialità di riduzione in termini di volumi sono molto rilevanti. L azione ha, inoltre, un valore sociale quando i soggetti beneficiari sono le fasce più deboli della società. Queste iniziative fanno emergere il costo dell imballaggio e valorizzano il contenuto.

18 L IMPORTANZA DI UNA CORRETTA COMUNICAZIONE Attività trasversale nell attuazione di tutte le azioni di prevenzione Gli interventi strutturali devono essere accompagnati da: informazione e formazione sensibilizzazione e coinvolgimento motivazione al cambiamento La comunicazione deve essere adeguata in quantità e qualità: eventuali carenze possono rendere inefficaci le azioni e vanificare gli investimenti.

19 IL RUOLO DELL ATO Competenze di pianificazione e controllo. Stimolo per l attivazione di azioni, tramite: bandi di gara per l'affidamento del servizio ai gestori; attivazione e coordinamento tavoli di confronto; finanziamento di attività e progetti; indicazioni ai Comuni per la definizione delle tariffe; attività di formazione ai Comuni sulla riduzione dei rifiuti.

20 Grazie per l attenzione

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