I sistemi di programmazione e controllo nelle aziende bergamasche. Risultati di una ricerca empirica

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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO DIPARTIMENTO DI ECONOMIA AZIENDALE WORKSHOP I sistemi di programmazione e controllo nelle aziende bergamasche. Risultati di una ricerca empirica Bergamo, 20 Novembre 2009 Con il contributo di Sponsor tecnico dell evento

2 I sistemi di programmazione e controllo nelle aziende bergamasche. Risultati di una ricerca empirica Autori: Cattaneo Cristiana Massimo Contrafatto Francesco Merisio Daniele Toninelli

3 IL MODELLO DI RIFERIMENTO Merisio Francesco

4 IL MODELLO DI RIFERIMENTO AMBIENTE ECONOMICO STRUTTURA ED ORGANIZZAZIONE???DELL AZIENDA CULTURA AZIENDALE SENSIBILITA DEL DECISORE

5 COMPLESSITA ORGANIZZATIVA COMPLESSITA AMBIENTE ECONOMICO PRODOTTI CANALI DISTRIBUTIVI TECNOLOGIE INVESTIMENTI AREE DI RISULTATO AREE DI RESPONSABILITÀ CARATTERISTICHE STRUTTURA ORGANIZZATIVA VARIABILI D IMPRESA E DI AMBIENTE STAZIONARIETÀ DINAMICITÀ DISCONTINUITÀ Schema tratto da F. Amigoni

6 BASSO BASSO STRUTTURA Organizzazione, tecnologie, prodotti BISOGNO DI INTEGRAZIONE ALTO VERIFICARE INTEGRARE AMBIENTE Mercati, concorrenza, canali INTERPRETARE ORIENTARE ALTO BISOGNI DI ADATTAMENTO Schema tratto da F. Amigoni

7 Bassa COMPLESSITA' STRUTTURALE DELL IMPRESA Alta COMPLESSITA' AMBIENTALE Bassa Contabilità Generale Sintesi di esercizio annuali Tecniche di analisi economico/finanz.. Contabilità per l inflazione Contabilità Industriale a Costi consuntivi Sintesi di esercizio Parziali Sintesi di esercizi parziali o infrannuali Contabilità Industriale a Costi standard Budget operativi Rigidi Budget operativi Flessibili Contabilità per centri di costo Budget degli investimenti Contingecy Plans Contabilità per centri di risultato e di investimento Programmazione a lungo termine a due cicli Pianificazione a tre cicli Contabilità per progetti e per funzioni Pianificazione strategica Alta Simulazioni economico/ finanziarie Globali Simulazioni economico/ finanziarie Parziali Schema tratto da F. Amigoni

8 Bassa COMPLESSITA' STRUTTURALE DELL IMPRESA Alta COMPLESSITA' AMBIENTALE Bassa Alta Contabilità Generale Sintesi di esercizio annuali Tecniche di analisi economico/finanz Contabilità per l'inflazione Simulazioni economico/ finanziarie Globali Misurazione strategica Contabilità Industriale a Costi consuntivi Sintesi di esercizio Parziali Sintesi di esercizio parziali o infrannuali Simulazioni economico/ finanziarie Parziali Strategic cost Management Contabilità Industriale a Costi standard Budget operativi Rigidi Budget operativi Flessibili Contabilità per centri di costo Activity Based Costing Misurazione costi nella Catena del Valore Contabilità per centri di risultato e di investimento Budget degli investimenti Contingecy Plans Programmazione a lungo termine a due cicli Cruscotti direzionali / tableau de bord Pianificazione a tre cicli Contabilità per progetti e per funzioni Pianificazione strategica Balanced Scorecard

9 bassa COMPLESSITA ORGANIZZATIVE alta grande Crisi di BUROCRAZIA CRISI DI? alta DIMENSIONE DELL'AZIENDA Crisi di LEADERSHIP Crisi di AUTONOMIA Crisi di CONTROLLO INTERPRETARE INTEGRARE ORIENTARE COMPLESSITA STRATEGICA VERIFICARE piccola bassa giovane ETA' DELL'AZIENDA matura

10 METODOLOGIA DELLA RICERCA Contrafatto Massimo

11 METODOLOGIA E METODI In questo contesto si farà riferimento al research design (struttura e/o intelaiatura), ovvero ai nessi esistenti tra i risultati di un progetto di ricerca, i dati empirici raccolti, i metodi e la domanda di ricerca. Si considereranno i seguenti aspetti: 1.Domanda di ricerca e focus 2.Metodologia e metodi 3. Procedure di analisi

12 FOCUS & RESEARCH QUESTION In questo progetto l analisi si è concentrata sull analisi dei sistemi di programmazione e controllo adottati dalle aziende bergamasche al fine di inferire le eventuali influenze esercitate da alcune variabili di corporate (numerosità delle linee di produzione, innovazione di prodotto, struttura dei costi, la complessità organizzativa) e di contesto (dimensione, competitività e stabilità dei mercati)

13 METODOLOGIA & METODI Metodologia basata sul survey (indagine). Questionario strutturato, con 84 domande a risposta chiusa, inviato per posta tra Aprile e Maggio Il campione è stato costruito partendo dalla banca dati Kompass del 2003 con riferimento alle imprese bergamasche distinguendo tra Grandi, Medie e Piccole imprese per un n totale di 667. I tasso di risposta è stato nell ordine dell 11%.

14 PROCEDURA DI ANALISI DEI DATI I dati sono stati studiati da più di un ricercatore in tempi diversi (triangolazione di ricercatori). Un analisi statistica è stata condotta per descrivere le eventuali relazioni tra l adozione di specifici strumenti di programmazione e controllo e alcune variabili organizzativo-funzionali. I dati e le informazioni sono state archiviate attraverso supporti cartacei e magnetici.

15 LA VALIDAZIONE STATISTICA Toninelli Daniele

16 Validazione statistica dei dati Obiettivo: Analizzare e discutere, dal punto di vista statistico, il campione utilizzato per l elaborazione dei dati e delle informazioni presentate nel volume. Verificare se i dati campionari possano essere considerati rappresentativi dell intera popolazione di riferimento. Non è possibile utilizzare tecniche inferenziali classiche e non è possibile computare l errore campionario di stima dei parametri o definire la rappresentatività (campione autoselezionato/non statistico); È possibile valutare il grado di similarità tra popolazione di riferimento e campione utilizzando variabili ausiliarie (disponibili per tutte le unità).

17 Validazione statistica dei dati Metodologia: Verifica correttezza classificazione nei gruppi dimensionali Imprese piccole, medie e grandi (variabili di stratificazione). Valutazione tassi di riposta Tassi generali e per gruppo (valutazione livello di copertura popolazione). Confronto grafico misure di sintesi dati campione - popolazione per evidenziare eventuali discrepanze nella distribuzione delle variabili nel campione rispetto alla popolazione (generale e per gruppi). Confronto tramite test statistico Implementazione del test t per l uguaglianza delle medie tra il gruppo di imprese che ha e quello che non ha partecipato all indagine.

18 Validazione statistica dei dati Conclusioni: Verifica correttezza classificazione nei gruppi dimensionali Aggiustamenti classificazione unità, definizione dei casi dubbi, valutazione impatto casi problematici, controllo incrociato fonti.

19 Validazione statistica dei dati Conclusioni: Verifica correttezza classificazione nei gruppi dimensionali Valutazione tassi di riposta Tasso generale in linea con le aspettative; Tassi per gruppo evidenziano discrepanze tra i gruppi; Non sembrano esserci problemi di rappresentatività (analisi per gruppi) ma la computazione e l interpretazione delle misure di sintesi è da effettuarsi con estrema cautela.

20 Validazione statistica dei dati Conclusioni: Verifica correttezza classificazione nei gruppi dimensionali. Valutazione tassi di riposta Confronto grafico misure di sintesi dati campione popolazione Considerate le variabili ausiliarie (fatturato e numero di dipendenti)... si ottiene un quadro di eventuali discrepanze tra dati del campione e della popolazione, si ottengono indicazioni utili a livello interpretativo, si ottengono informazioni utili a definire il comportamento di risposta e la propensione a partecipare all indagine nelle tre categorie, si possono confrontare le misure statistiche di sintesi (di livello e di variabilità) relative a campione e popolazione sia a livello generale, sia a livello di sottogruppo dimensionale.

21 Validazione statistica dei dati Conclusioni: Verifica correttezza classificazione nei gruppi dimensionali Valutazione tassi di riposta Confronto grafico misure di sintesi dati campione popolazione Confronto tramite test statistico Considerate le variabili ausiliarie (fatturato e numero di dipendenti): Verifica dell uguaglianza delle medie dei due gruppi (aziende che hanno e che non hanno partecipato all indagine); Risultati: Discrepanza di valori in relazione all intero campione; Per gruppo: non sembrano esserci problemi di rappresentatività per le aziende piccole e medie; i risultati per le imprese grandi vanno valutati con molta cautela. È opportuno analizzare ed interpretare i dati per gruppo dimensionale.

22 I PRINCIPALI RISULTATI DELLA RICERCA Cattaneo Cristiana

23 PROFILO DELLE AZIENDE QUESTIONARI RICEVUTI: N 76 (CIRCA 11% DEL TOTALE ) GRANDI 7% PICCOLE 45% GRANDI MEDIE 48% MEDIE PICCOLE FORMA SOCIETARIA: SPA (68,4%) SRL (28,9%), SOC. PERSONE (2,6%)

24 PROFILO DELLE AZIENDE 5% 3% 1% 11% 5% 75% MANIFATTURIERO COSTRUZIONI COMMERCIO TRASPORTI INFORMATICA SANITA' NOTA: NEL MANIFATTURIERO PREVALGONO LE MECCANICHE, LE GOMMA E PLASTICA, MA VI E UN AMPIO VENTAGLIO DI ATTIVITA.

25 IL MODELLO DI RIFERIMENTO COMPLESSITA STRUTTURALE COMPLESSITA AMBIENTALE CARATTERISTICHE DEI SISTEMI DI CONTROLLO

26 LA COMPLESSITA STRUTTURALE PLURALITA PRODOTTI (55%) PRESSIONE INNOVAZIONE TECNOLOGICA ESTERNALIZZAZIONE FASI PROCESSO PRODUTTIVO (67% delle aziende) INNOVAZIONE PRODOTTO più di metà delle aziende STRUTTURA DEI COSTI: prevalenza materie prime e manodopera PROCESSO PRODUTTIVO prevalenza su commessa a breve e a medio termine STRUTTURE ORGANIZZATIVE gerarchico/funzionali con orientamento alle responsabilità operative

27 CONSEGUENZE PER I SISTEMI DI CONTROLLO NECESSITA DI MONITORAGGIO DI: RISULTATI DI COSTO ED EFFICIENZA E DI AREE DI RISULTATO FLESSIBILITA OPERATIVA COORDINAMENTO DELLA PRODUZIONE E RELAZIONI DI FORNITURA (COSTI-TEMPI- QUALITA )

28 LA COMPLESSITA AMBIENTALE DIFFICOLTA MISURA DIMENSIONE MERCATO (64% delle aziende) AFFERMAZIONE DEI CONCORENTI PAESI EMERGENTI DIVERSIFICAZIONE CLIENTELA E CANALI ELEVATA CONCORRENZA (anche internazionale) LEVA DEL PREZZO DINAMICA DELLA COMPETITIVITA

29 CONSEGUENZE PER I SISTEMI DI CONTROLLO NECESSITA DI MONITORAGGIO DI: REDDITIVITA CLIENTELA MERCATO (DIMENSIONE, DINAMICA, ETC.) RELAZIONE CON IL CLIENTE COSTI-TEMPI-QUALITA

30 I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DIFFUSIONE STRUMENTI DI P&C 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 0% 10% % aziende statistiche commerciali statistiche di produzione chiusure infrannuali analisi economico-finanziarie budget reporting reporting per scostamenti dal budget reporting per area di mercato reporting per prodotto simulazioni economico-finanziarie pianificazione a medio-lungo termine pianificazione strategica

31 I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO ANALISI DEI COSTI Consapevolezza dell importanza ma strumenti in vari casi poco strutturati ( uso costi standard, distinta base e cicli) OBIETTIVI BUDGET Efficienza (obiettivi economici, controllo dei costi) ma meno diffusa motivazione e delega delle responsabilita

32 I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO REPORTISTICA Non pienamente diffusa (manca nel 20% delle aziende), prevalentemente di natura economica, solo in parte legata ai sistemi di controllo di gestione PROCESSI DI PIANIFICAZIONE Non formalizzati (78% dei casi), legati a nuovi investimenti o prodotti, più che a mission o vision

33 I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO INFORMATION TECHNOLOGY Presenti sistemi ERP anche se prevalgono decisamente sistemi non integrati e sono diffusi anche quelli solo cartacei

34 RELAZIONE TRA COMPLESSITA E SISTEMI DI CONTROLLO Bassa complessità Sistemi controllo coerenti COERENZA Alta complessità Sistemi controllo coerenti Situazioni di non coerenza (GAP)

35 LE RELAZIONI ALLARGATE COMPLESSITA AMBIENTALE COMPLESSITA STRUTTURALE SISTEMI DI CONTROLLO RELAZIONE PRODUTTORI- UTILIZZATORI SISTEMI DEI CONTROLLO

36 IL LOOP NEGATIVO ECCESSIVO TECNICISMO, SLEGATO DAI BISOGNI DEI FRUITORI PERCEZIONE DI INUTILITA DEI SISTEMI DI CDG NON ESPLICITAZIONE DEI BISOGNI RESISTENZA AL CAMBIAMENTO

37 IL CIRCOLO VIRTUOSO CAPACITA DI ASCOLTO SISTEMI TAYLOR MADE ESPLICITAZIONE DEI BISOGNI UTILITA PERCEPITA DEI SISTEMI DI CDG APERTURA AL CAMBIAMENTO

38 LA CULTURA DEL CONTROLLO COME OVERBOOST DELLA GESTIONE NECESSITA DI RIAVVICINARE COMPLESSITA E SISTEMI DI CONTROLLO FCS DEI SISTEMI DI CONTROLLO VANTAGGIO COMPETITIVO DELL AZIENDA overboost

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