Modelli di produzione e consumo nella filiera orticola ed economia dei mercati
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- Elena Bruno
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1 Modelli di produzione e consumo nella filiera orticola ed economia dei mercati agroalimentari Università degli Studi di Napoli Parthenope Progetto Formativo GenHort Università degli Studi di Napoli Federico II 4-5 dicembre 2013
2 In questa lezione Tecnologie di produzione Curve dei costi Scelta ottima dell impresa Offerta individuale e di mercato Surplus del produttore Concorrenza perfetta e barriere all entrata
3 Le decisioni dell impresa Cosa produrre Quanto produrre Come produrre la quantità scelta Con quali tecniche (quali combinazioni di capitale, lavoro, energia, terra, materie prime,...) Quale prezzo praticare
4 Le decisioni dell impresa Nella teoria neoclassica della produzione le decisioni sono assunte in (almeno) 2 fasi 1 Scelta di quanto capitale, lavoro, energia, terra etc. impiegare al fine di minimizzare i costi di produzione 2 Data la scelta precedente, scelta di quanto produrre e/o di quali prezzi praticare al fine di massimizzare i profitti La capacità delle imprese di decidere i prezzi dipende dalla struttura di mercato In mercati di monopolio e oligopolio, l impresa può scegliere i prezzi o almeno influenzarli In mercati di concorrenza perfetta, il prezzo è un parametro dato nelle decisioni dell impresa Si assume che che l impresa abbia già deciso cosa produrre
5 Vincoli alle decisioni d impresa Vincoli tecnologici Solo alcuni modi di trasformare input in output sono possibili, date le leggi fisiche e le conoscenze tecnologiche Vincoli economici Le diverse tecniche che consentono di ottenere un dato livello di output comportano costi diversi Vincolo di mercato L impresa non può vendere più di quanto i consumatori sono disposti ad acquistare
6 I fattori della produzione Il processo di produzione è rappresentato come un sistema di input e output La tecnologia trasforma gli input in output......una black box le cui proprietà sono in prima approssimazione considerate esogene rispetto al sistema economico Gli input del processo produttivo sono detti fattori della produzione Terra Lavoro Energia Materie prime Capitale Capitale fisico (macchinari, attrezzature, fabbricati, capannoni,...) Capitale finanziario
7 La funzione di produzione La funzione di produzione associa a ciascuna combinazione di fattori della produzione la quantità massima di prodotto che l impresa può realizzare, date le conoscenze tecnologiche y = f (x 1,..., x i,..., x n ) (1) Dati fattori della produzione in quantità x 1,..., x i,..., x n, l impresa può produrre meno di y se utilizza in modo inefficiente i fattori della produzione
8 Breve e lungo periodo L analisi della produzione differisce in base all orizzonte temporale di riferimento Nel breve periodo alcuni fattori sono impiegati a livelli prefissati e non modificabili Nel lungo periodo tutti i fattori produttivi possono variare Esempi Contratti di lavoro multiperiodali Contratti di locazione Lunghezza dei tempi nella compravendita di immobili vs. tempi rapidissimi nelle transazioni di borsa valori
9 Produttività media e marginale Produttività media di un fattore della produzione Il rapporto tra output ottenuto e quantità complessivamente impiegata di un input, dati gli impieghi di tutti gli altri input PMe i = y x i (2) Produttività marginale di un fattore della produzione La variazione dell output dovuta ad una variazione infinitesima dellõinput desiderato, dati gli impieghi di tutti gli altri input PMa i = f (x) x i (3)
10 Legge della produttività marginale decrescente Si assume che la produttività marginale decresca rispetto all impiego di ciascun fattore della produzione Esempio classico: impiego di lavoratori su un dato appezzamento di terra Controesempio: rendimenti crescenti nell impiego di conoscenze e informazioni
11 Isoquanti di produzione Isoquanto di produzione: l insieme di tutte le possibili combinazioni di fattori esattamente sufficienti a produrre una data quantità di prodotto Assiomi sulla tecnologia 1 Ogni isoquanto rappresenta un solo livello di output 2 Isoquanti più distanti dall origine degli assi indicano livelli di output più elevati 3 Monotonicità Aumentando la quantità impiegata di almeno uno degli input, è possibile produrre una quantità di output almeno uguale a quella prodotta inizialmente 4 Convessità Se esistono due modi per produrre y unità di output, (x 1, x 2 ) e (z 1, z 2 ), allora la loro media produce almeno y unità di output
12 Costo di produzione e prezzi dei fattori L acquisto dei servizi erogati da ciascun fattore della produzione comporta il pagamento di un prezzo Il costo totale di produzione si calcola sommando la spesa sostenuta per ciascun fattore della produzione CT = p K K + p L L + p E E + p T T (4) dove K, L, E, T denotano rispettivamente capitale, lavoro, energia, terra p K, p L, p E, p T sono i prezzi dei rispettivi flussi di servizi Dato un livello di produzione, trattato parametricamente, l impresa sceglie l impiego dei fattori della produzione che minimizza il costo
13 Costo totale, costi fissi, costi variabili Il costo totale si può esprimere anche come somma dei costi fissi e dei costi variabili CT = CF + CV (5) Costi fissi (CF): non dipendono dalla quantità prodotta Costi variabili (CV): variano al variare della produzione Altre tipologie di costi Costi quasi-fissi: non dipendono dal livello dell output, ma devono essere sostenuti solo se lõimpresa produce una quantità positiva di output Costi sommersi: sono costi fissi non recuperabili.
14 La funzione di costo La scelta dei fattori della produzione per minimizzare i costi è effettuata per un dato livello di produzione Al variare del livello di produzione, varia anche il valore minimizzato dei costi La funzione di costo c(y) esprime il costo minimo di realizzare ciascun livello di produzione
15 Il costo medio Il costo medio (CMe) esprime il costo per unità di prodotto: CMe = c(y) y (6) Il costo medio corrisponde alla somma del Costo Medio Fisso (CMeF) e del Costo Medio Variabile (CMeV) CMe = CT y CF + CV = y = CMeF }{{} + CMeV }{{} Costo medio fisso Costo medio variabile (7) I costi medi fissi diminuiscono all aumentare dellõoutput, i costi medi variabili aumentano con l output La curva del costo medio ha una forma ad U
16 Curve di costo
17 Il costo marginale Costo marginale (CMa): misura la variazione dei costi totali corrispondente ad una variazione marginale dellõoutput CMa = dc(y) dy (8) La curva del costo marginale si trova al di sotto della curva del costo medio nel tratto in cui i costi medi diminuiscono e al di sopra di essa nel tratto in cui aumentano I costi marginali sono uguali ai costi medi in corrispondenza del punto di minimo di questi ultimi (dimensione efficiente dell impresa)
18 Curve di costo
19 Costi di produzione nel lungo periodo Nel lungo periodo tutti i fattori della produzione sono variabili per definizione La curva di costo medio totale di lungo periodo è l inviluppo (cioè il limite inferiore) di tutte le curve dei costi medi di breve periodo Nel tratto decrescente si realizzano economie di scala Nel tratto crescente si realizzano diseconomie di scala Nell eventuale tratto costante si verificano rendimenti di scala costanti
20 Costo medio nel lungo periodo
21 Profitti Intro Tecnologia Costi Profitto Offerta Benessere Il profitto è la differenza tra ricavi e costi: dove π: profitto p: prezzo di vendita y: produzione c(y): funzione di costo π = py c(y) (9)
22 Profitto economico e profitto contabile Costo opportunità: misura il valore economico dell alternativa a cui bisogna rinunciare quando si effettua una scelta Costi espliciti: generano un flusso di denaro Costi impliciti: non generano flusso di denaro Si distingue allora tra Profitto economico: ricavo totale meno costo totale (comprende sia i costi espliciti sia quelli impliciti) Profitto contabile: ricavo totale meno costi espliciti
23 Minimizzazione dei costi, massimizzazione dei profitti Come anticipato, il problema di scelta dell impresa può essere decomposto in due fasi Minimizzazione dei costi di produrre una quantità y di output Determinazione della quantità di output y che consente la massimizzazione del profitto (dato il prezzo) Infatti se un impresa massimizza il profitto scegliendo di produrre y, significa anche che minimizza il costo di produzione di y Altrimenti dovrebbe esistere un modo più economico di produrre y unità di output e quindi l impresa non massimizzerebbe il profitto
24 Il vincolo di mercato La relazione tra il prezzo fissato dall impresa e la quantità venduta è detta curva di domanda per l impresa Se l impresa fissa un prezzo p, può vendere solo una determinata quantità di output y Se nel mercato è presente una sola impresa, la sua curva di domanda è identica alla curva di domanda di mercato In presenza di altre imprese, nell effettuare le scelte lõimpresa deve prevedere il comportamento dei concorrenti
25 Concorrenza perfetta Mercato perfettamente concorrenziale 1 Atomismo 2 Price-taking L impresa considera il prezzo come un dato e decide solamente quanto produrre 3 Informazione simmetrica 4 Assenza di esternalità Le scelte incidono sui concorrenti solo attraverso il prezzo di mercato 5 Libertà di entrata e di uscita 6 Beni omogenei
26 La curva di domanda per un impresa concorrenziale La curva di domanda per un impresa concorrenziale è orizzontale in corrispondenza del prezzo di mercato Al prezzo di mercato può vendere qualsiasi quantità di prodotto Ad un prezzo più elevato non venderebbe nulla Al di sotto del prezzo di mercato può aggiudicarsi l intera domanda di mercato
27 L ottimo dell impresa in concorrenza perfetta Un impresa concorrenziale che intende massimizzare il profitto produce una quantità di output in corrispondenza della quale il ricavo marginale è uguale al costo marginale RMa = RT y = c(y) y = CMa (10) In tal caso il ricavo addizionale derivante da un unità addizionale di output è uguale al costo addizionale che si deve sostenere per produrla Se così non fosse, lõimpresa potrebbe sempre aumentare i profitti variando la quantità prodotta
28 L ottimo dell impresa in concorrenza perfetta Per variazioni del prezzo e della quantità, la variazione del ricavo totale può essere scritta come: RMa = p + p y (11) Visto che per ipotesi in concorrenza perfetta p non varia, si ha p = 0 e il ricavo marginale coincide con il prezzo: RMa = p (12) Quindi, unõimpresa concorrenziale che intende massimizzare il profitto sceglie un livello di output tale che il suo costo marginale sia uguale al prezzo di mercato: RMa = p = CMa (13)
29 La curva di offerta di un impresa concorrenziale Se un impresa sta massimizzando il profitto e il prezzo di mercato sale, p > CMa All impresa conviene aumentare la produzione: l aumento dei ricavi derivanti dall output addizionale supera lõaumento dei costi e il profitto aumenta Se un impresa sta massimizzando il profitto e il prezzo di mercato scende, p < CMa All impresa conviene diminuire la quantità prodotta, visto che la diminuzione dei ricavi è più che compensata dalla riduzione dei costi e il profitto aumenta Quindi, la curva di offerta di un impresa concorrenziale coincide con il tratto crescente della sua curva del costo marginale A patto che siano verificate alcune condizioni (vedi sotto)
30 La condizione di chiusura All impresa conviene sospendere l attività quando i ricavi derivanti dalla vendita dell output non coprono nemmeno i costi variabili: Altrimenti le perdite superano i costi fissi che andrebbero comunque sostenuti Quindi solo i punti del tratto crescente della curva del costo marginale al di sopra della curva del costo medio variabile appartengono alla curva di offerta di un impresa concorrenziale
31 L offerta di mercato La curva di offerta del mercato (o dell industria) corrisponde alla somma delle offerte delle singole imprese che operano nel mercato di un dato bene S(p) = n S i (p) (14) i=1 dove n: numero imprese S i (p): funzione d offerta individuale Geometricamente, si considera la somma delle quantità di output fornite da ciascuna impresa in corrispondenza di ciascun prezzo
32 La curva d offerta di mercato
33 Entrata ed uscita dal mercato Nel lungo periodo si verificano decisioni di entrata ed uscita nel mercato Un impresa che subisce delle perdite preferisce uscire dal mercato, in modo da annullare le perdite I profitti positivi realizzati dalle altre imprese attraggono l entrata di nuove imprese L entrata di nuove imprese comporta un espansione dell offerta, intensificando la concorrenza e riducendo i profitti di tutte le imprese Per effetto della libertà di entrata e di uscita, nel lungo periodo è presente nell industria il numero massimo di imprese compatibile con profitti non-negativi
34 Barriere all entrata Per barriere all entrata si intende l insieme delle circostanze legali, economiche e tecnologiche che limitano l entrata di nuove imprese in un mercato Barriere legali: licenze, permessi, concessioni, brevetti Barriere tecnologiche: fattori disponibili in quantità fissa Barriere economiche: economie di scala
35 Rendita economica e barriere all entrata Le barriere all entrata comportano l incremento della rendita economica al di sopra del livello concorrenziale Le barriere legali (causa di scarsità artificiale) sono difficili da eliminare Chi opera in un industria caratterizzata da barriere all entrata è disposto a investire risorse per mantenere le barriere L attività diretta a mantenere o acquisire diritti sui fattori disponibili in quantità fissa è detta rent-seeking Il rent-seeking comporta spese socialmente inefficienti: non portano ad un incremento della produzione, ma ad una riduzione e redistribuzione del benessere sociale
36 Il surplus del produttore
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