18 ottobre 2013 PAG. II. La corsa a ostacoli dei disabili ecco l elenco dei luoghi proibiti Merola: navette nei T-Days per chi non può camminare

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1 PAG. II La corsa a ostacoli dei disabili ecco l elenco dei luoghi proibiti Merola: navette nei T-Days per chi non può camminare di Caterina Giusberti UN TRENINO elettrico dedicato a chi non vuole o non può camminare (anziani e portatori di handicap) da far circolare in centro durante i T-Days. È l idea del sindaco Virginio Merola, che ha già sollevato il caso davanti a cinque ministeri, perché prima bisogna cambiare la normativa. «Molti si chiederanno dice perché a nessuno sia venuta l idea di un trenino. Non è che non c è venuta, è che se lo facciamo senza una modifica delle norme il primo che si alza può fare un ricorso al Tar per chiedere che passino anche taxi e mezzi di servizio handicap, e addio pedonalizzazione». Ma mentre l amministrazione studia come rendere più accessibili i T-Days, il problema per molti disabili è la vita quotidiana. Per capirlo basta visitare il sito Weelmap. org: una specie di Google map per disabili, che suddivide le città in luoghi rossi (non access ibili), arancioni (parzialmente accessibili) e verdi. A Bologna è arrivato da poco, ma un gruppetto di giovani si sta dando da fare per renderlo sempre più aggiornato. Il centro è tutto rosso e arancione: una trappola piena di buche, dossi e crepe sull asfalto che costringe i più a scappare nelle nuove case in periferia, o a restare chiusi in casa. Bagni pubblici «Il primo problema sono i bagni», spiega Enrico Ercolani, 31 anni, geometra e tetraplegico. «I disabili spesso non vengono in centro perché non sanno dove andare a fare pipì. Quando il Comune è chiuso spesso si riducono a farla dietro una colonna». Ci sarebbero, proprio dietro piazza Maggiore. Ma sono del tutto inaccessibili. Musei e biblioteche Tra i musei, il cartellino rosso va al Carducci. Le rampe mobili (su richiesta) aiutano a entrare, ma per arrivare al secondo c è una scala a chiocciola. «I bambini a volte li portiamo a braccio», alzano le spalle all ingresso. Segnato in arancione (difficile) anche l accesso all Archiginnasio e alle facoltà universitarie. Anche dove gli ascensori ci sono, come a Scienze dell Educazione e Giurisprudenza, spesso sono troppo stretti per permettere l accesso di una carrozzina. Chiese In carrozzina non si sale a San Michele in bosco, ma neanche a San Giovanni in Monte. Per entrare in San Petronio c è un ingresso sul retro, ma molte carrozzine non entrano. Autobus

2 I bus sono accessibili, ma spesso non lo sono le fermate: sopraelevate (San Felice) o accessibili dal portico tramite un gradino (via Saragozza). Piste ciclabili Se non sono accessibili le strade, figurarsi le ciclabili. Spesso oltre all asfalto dismesso e alle buche c è anche il problema dei dissuasori per motorini, che dissuadono anche hand bike e carrozzine. Ce ne sono dietro la questura e in via della Grada, per non parlare della ciclabile che porta al Talon. «Io ho scritto al Comune di Casalecchio due volte senza mai avere risposta commenta Enrico mi sono anche offerto per dare una mano a progettare nuove ciclabili, ma non mi hanno mai chiamato». Negozi Facendo un giro in carrozzina per il centro, i bar e i negozi «accessibili» si contano sulle dita di una mano. «Per me la discriminazione più grave è all Apple Store si scalda Enrico quello è nuovo di zecca non hanno scuse. L accesso c è, ma lo hanno fatto di fianco: perché? Perché un disabile non può entrare dalla porta principale?». Parcheggi Pochi, spesso troppo vicini per permette di aprire il baule e scaricare la carrozzina. O troppo vicini al marciapiede, come in piazza Roosevelt, ma anche di via Belmeloro. Senza contare la burocrazia. «A me hanno dato il posto auto dopo due anni. A 250 metri da casa e inaccessibile, per via di un gradino. Il punto è che ci vuole un cambiamento culturale, tutti dovrebbero mettersi in carrozzina per un giorno, poi capirebbero che i problemi sono molto più piccoli e concreti».

3 PAG. III La storia/1. La battaglia di un 31enne sulla sedia a rotelle Ho speso 25 euro per farmi una rampa così salgo sul bus di Caterina Giusberti «CON 25 euro io e un gruppo di miei amici abbiamo costruito una rampa in cemento per salire sull autobus, sotto al portico di via Saragozza. È un gesto dimostrativo, una provocazione. Vogliamo fare capire quanto poco basterebbe per cambiare la vita di un disabile». Trentuno anni, nome in codice Toro Seduto, come il condottiero Sioux che nel 1876 reclutò guerrieri nella battaglia di Little Bighorn assicurandosi un indiscutibile vittoria contro l esercito americano. A Bologna, nel 2013, lui la sua battaglia la conduce ogni giorno combattendo per una vita più autonoma dentro una città che sembra condannarlo inesorabilmente alla logica del poverino. «Hanno rifatto alcuni autobus dentro spiega ma si sono dimenticati di costruire le rampe per salirci sopra. Risultato: per una persona che come me salirci è un impresa. E io sono giovane, forte, ho voglia di fare. Tantissime persone a Bologna semplicemente non escono di casa, o se ne vanno a vivere in periferia. Io non l ho fatto perché adoro il centro. Ma il fatto che la città sia vecchia e tutelata dal punto di vista architettonico non può diventare un alibi. Partiamo dalle cose semplici: le rampe sono semplici da costruire e più comode per tutti, anche per le mamme con passeggini». La battaglia di Toro seduto e dei suoi amici è appena cominciata. «Siamo come quei supereroi, combattiamo per il bene. E torneremo presto in azione».

4 PAG. III La storia/2. L odissea di una donna in carrozzina Solo dieci posti auto per 220 famiglie Acer non ci aiuta di Caterina Giusberti «ACER si è dimenticata dei disabili». Ha un diavolo per capello Renata Piccolo, 36 anni, ex dipendente comunale. Attorno a casa sua stanno per trasformare un parcheggio in un giardino. Bene per gli ambientalisti, male per i disabili residenti, che rischiano di veder volatilizzato il posto macchina. Come potrebbe accadere a lei. «Io abito in via Rimesse 17 spiega un complesso di condomini collegati tra loro da stradine private, dove finora è sempre stato possibile parcheggiare. Adesso Acer ha fatto un progetto di ristrutturazione che prevede di lasciare solo 60 parcheggi, a fronte di quasi 220 appartamenti. A oggi i posti per disabili sono una decina, ma non sappiamo quanti ne resteranno». Per fronteggiare questo progetto si è costituito un comitato, che ha già raccolto quasi 200 firme. Dopo le proteste dei residenti, Acer ha promesso di aumentare il numero di stalli, ma ancora non si sa di quanto e, soprattutto, come faranno i portatori di handicap. «Solo nel mio condominio ci sono due persone in carrozzina, una delle quali sono io, tre persone anziane sole, due cardiopatici e uno con difficoltà motorie; tutti sono in possesso di regolare contrassegno per parcheggiare negli appositi parcheggi (strisce gialle)». Il tutto senza contare il fatto «che parcheggiare in centro è sempre più difficile, gli stalli per disabili sono sempre occupati. E anche dove ci sono, spesso sono cancellati o troppo vicini uno all altro».

5 PAG. 5 Welfare. L obiettivo della Frascaroli: «Averne una per quartiere» Nel nome dell'ex sindaco Zanardi arrivano sei case della solidarietà di Marina Amaduzzi A 100 anni dalla nascita dei 21 negozi del pane voluti da Francesco Zanardi, nel 2014 nasceranno almeno 6 Case intitolate all'ex sindaco. «L'obiettivo è averne una per quartiere», annuncia l'assessore al welfare Amelia Frascaroli durante il convegno sulla povertà al teatro Antoniano. «Saranno case della solidarietà per combattere lo spreco di beni, di relazioni e di lavoro», aggiunge Berardino Cocchianella, direttore dell'istituzione per l'inclusione sociale don Paolo Serra Zanetti. A questo progetto sono stati destinati 500 mila euro, che fanno parte dei 4,5 milioni di euro di risorse straordinarie che il Comune ha destinato al fondo anti-crisi», spiega l'assessore alle politiche abitative Riccardo Malagoli. «Entro novembre saranno definiti i luoghi e i contenuti, frutto della coprogettazione di oltre cento realtà associative e di volontariato», prosegue Frascaroli. Gli interventi per contrastare gli effetti della crisi non si fermano qui. Dei 4,5 milioni di euro del Fondo, a seguito di una trattativa tra Comune e sindacati, si è deciso di destinare un milione di euro all'emergenza abitativa, di cui 200 mila euro per ristrutturare appartamenti di edilizia pubblica per famiglie numerose e 500 mila per per rafforzare il canone concordato. «Tre milioni di euro sono in conto capitale per investimenti ma con modalità di intervento più difficili chiarisce Malagoli. Un milione di euro, che deriva dalla tassa di soggiorno, viene impiegato per 500 mila euro per l'eliminazione dei vandalismi grafici, un progetto per il quale saranno creati 12 o forse 15 posti di lavoro, temporanei, per persone in condizioni di svantaggio o di esclusione, e per i restanti 500 mila euro per la valorizzazione e conservazione dei beni monumentali». Altri 700 mila euro sono stati messi per il decoro delle scuole e si aggiungono ai 7,5 milioni stanziati per interventi in 40 edifici scolastici. Ci sono anche 1,1 milioni e 200 mila per la collina e le aree verdi. «Aggredire la crisi con questi strumenti non basta conclude Malagoli, o riusciamo ad attrarre investimenti importanti oppure rischiamo di lenire solo il dolore».

6 PAG. 7 Povertà e degrado nelle case popolari «Siamo la banlieue di via Pescarola» Il 58% dei residenti guadagna meno di euro. «Acer non fa manutenzione» di Saverio Migliari GHETTO Pescarola. Cinquecento famiglie, di cui il 60% con un reddito dichiarato inferiore ai euro l anno. La soglia di povertà è a un passo. «Così rischiamo che esploda la situazione», avverte Lucia Borgonzoni (nel tondo), la consigliera comunale della Lega Nord impegnata in una battaglia contro Acer, l azienda casa regionale. Il 30% dei cittadini è straniero, ma non è l aspetto etnico per una volta a interessare l esponente del Carroccio. «IL PROBLEMA è che si sta trasformando in una banlieue. Non si possono concentrare così tante persone con un reddito quasi da povertà nello stesso caseggiato: non ci sarà mai mutuo soccorso in questo modo». In via Pescarola, nella parte compresa tra via Zanardi e via Agucchi, gli assegnatari degli alloggi Acer hanno deciso di organizzare una raccolta firme perché si sentono abbandonati. «Abbiamo chiesto mille volte di venire a pulire le fognature, ma non sono mai venuti», racconta Ernesto Cuppone. Acer non risponde e intanto presenta il conto. «TRENTASEI euro a testa per pagare la manutezione dice Cuppone. Ma quale manutezione? Abbiamo dovuto pulire tutto noi. Il cemento in alcune parti si sta staccando e alcune grate a terra abbiamo dovuto cambiarle perché un paio ragazzi ci erano caduti dentro». Insomma, oltre al danno la beffa. «A questi problemi si aggiunge una mancata o risicata trasparenza di Acer nelle bollette inviate agli inquilini attacca la Borgonzoni, nelle quali non si capiscono le effettive spese che vengono richieste per il riscaldamento e per la manutenzione». Simili situazioni la consigliera le ha individuate anche alla Barca, dove alcuni cittadini hanno presentato lamentele per gli impianti di riscaldamento che non vanno o, semplicemente, per bollette salatissime senza voci di spesa.

7 17 ottobre 2013 Link: Aumentano le violenze sulle donne, da inizio anno già 164 casi In tutto il 2012 ne furono registrati 123, al via la campagna "Insieme si può" che vede impegnati i carabinieri, le associazioni di volontariato e i comuni della Provincia per aiutare le vittime con incontri, dibattiti e corsi di autodifesa personale di Tommaso Torri Preoccupante aumento, nella Provincia di Rimini, dei casi di violenze sulle donne che, dall'inizio dell'anno, sono arrivati a 164 contro i 123 registrati in tutto il Alla luce di questi preoccupanti dati, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Rimini con la collaborazione di tutti i Comuni della Provincia, delle associazioni di volontariato e dei professionisti del settore hanno avviato la campagna "Insieme si può" per aiutare le vittime delle violenze. Una serie di appuntamenti itineranti, che partiranno venerdì sera alle 21 nel teatro di Coriano con lo scopo di frenare il drammatico fenomeno della violenza sulle donne che colpisce anche il nostro territorio. Un incontro-dibattito con la cittadinanza dove prenderanno la parola, oltre ai rappresentanti dell Arma che illustreranno le innovazioni introdotte da recenti provvedimenti legislativi, i sindaci e gli assessori di riferimento, la dottoressa Arianna Piermarini psicologa-criminologa per gli aspetti medico legali-scientifici e, per quanto riguarda l assistenza verso le donne in difficoltà, Paola Gualano, presidente dell associazione "Rompi il Silenzio". Un punto chiave dell iniziativa è l avvio di corsi di autodifesa, su base volontaria, riservati alle donne e tenuti dal maresciallo dei carabinieri, Antonio Amato, e da Pasquale Bove, maestri di discipline marziali, e dall istruttore Remo Grossetti. Nel corso delle suddette lezioni non verranno solamente illustrate le dinamiche fisiche per difendersi dalle violenze ma verrà anche fornito un decalogo di consigli per orientarsi meglio in caso di minacce e aggressioni