REPORT INDAGINE AMBIENTALE TRIENNIO

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1 REPORT INDAGINE AMBIENTALE

2 DI RIFERIMENTO Segmento Provenienza geografica Altro 11% 5% Confezione Finissaggio e nobilitazione Tessitura Preparazione e filatura di fibre 21% 22% 34% 42% 20% 19% 56% Nord-Est Nord-Ovest Centro Sud e isole 0% 10% 20% 30% 40% 50% Dimensione aziendale 3% 16% 34% 47% Grandi Medie Piccole Micro A partire da una popolazione totale di aziende, sono state ottenute 303 risposte al questionario somministrato via web, con un tasso di risposta pari al 20,1%. Il campione è risultato sufficientemente rappresentativo della popolazione totale italiana, come descritto dalle immagini che seguono. In particolare tutti i segmenti costituenti il settore tessile sono ben rappresentati dal campione, con una prevalenza di aziende operanti nella tessitura e nel finissaggio; le aziende sono principalmente di piccole dimensioni e concentrate nei grandi distretti tessili di Lombardia, Piemonte e Toscana. 2

3 STRATEGIA DI SOSTENIBILITÀ 1. Grado di integrazione della strategia di sostenibilità ambientale all interno del business Grado di proattività della strategia di sostenibilità ambientale Passivo Reattivo Proattivo Le aziende del campione mostrano un livello di integrazione della sostenibilità all'interno della propria strategia medio-alto, dichiarando un approccio reattivo, caratterizzato da una reazione a stimoli esterni che vanno oltre alle imposizioni normative. 3. Grado di stakeholder engagement STAKEHOLDER PRIMARI INTERNI (Dipendenti, enti finanziatori e azionisti) PRIMARI ESTERNI (Clienti e Fornitori) SECONDARI (Concorrenti, mass media, NGO) GOVERNATIVI (Enti e agenzie governative) Gli stakeholder coinvolti nella definizione del comportamento strategico di sostenibilità sono principalmente clienti (92% del campione) e fornitori (51% del campione), a cui seguono i dipendenti (50% del campione). Valori decisamente inferiori sono stati riscontrati per tutte le altre tipologie di stakeholder. 3

4 PRATICHE DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE GRADO DI IMPLEMENTAZIONE La pratica maggiormente adottata nella categoria del prodotto è la certificazione di prodotto in quanto direttamente percepibile dal consumatore finale, comportando quindi un incremento del valore del prodotto (54% del campione). Nell'area delle materie prime le due pratiche che riscuotono maggior applicazione sono le materie prime sostenibili (65% del campione) e le materie prime certificate (51% del campione). Per quanto riguarda il packaging, vengono utilizzati materiali sostenibili (39% del campione), che possono essere ulteriormente utilizzati più e più volte (34% del campione). Nell'ambito della fornitura, un'azienda su due collabora con i propri fornitori in ambito sostenibilità (50% del campione), e circa una su tre include criteri di sostenibilità nella scelta dei fornitori (38% del campione). L ottimizzazione logistica è la pratica preferita nell ambito del trasporto (70% del campione), mentre solo il 27% del campione ha un sistema di gestione ambientale strutturato e formalizzato. Considerando le categorie circa la gestione delle risorse, si possono trovare l utilizzo di macchinari produttivi ad alta efficienza energetica (45% del campione), riduzione del consumo di acqua (34%) e l'utilizzo di materiali certificati (60%). Per quanto riguarda i rifiuti solidi, la maggior parte delle aziende ha un efficiente sistema di raccolta differenziata (89% del campione), mentre un'azienda su due si dichiara impegnata nella riduzione degli scarti e dei rifiuti (49% del campione). Minore attenzione viene posta sui fumi esausti, per i quali solo il 30% delle aziende risulta impegnato in attività di riduzione. Governance e cultura sono le aree in generale meno presidiate e solo il 18% delle aziende ha un presidio funzionale della sostenibilità. 4

5 BENEFICI PER LA COMPETITIVITÀ AZIENDALE 1. Benefici di aumento del fatturato 2. Benefici di riduzione dei costi 3. Benefici nella gestione del rischio e delle normative Le aziende tessili italiane ancora faticano a trasformare il proprio impegno sostenibile in benefici di competitività o a valorizzarne l'impatto. Il beneficio maggiormente riscontrato è l utilizzo più efficiente delle risorse (53% del campione), seguito dalla riduzione dei costi e delle imposte (35% del campione), dalla maggiore fidelizzazione del cliente (35% del campione) e dalla maggiore forza del brand (30% del campione). Si può notare come tutti gli impatti percepiti in misura maggiore rientrino o nell'area del contenimento dei costi o in quella della crescita dei ricavi. Va sottolineato che, come per tutti i processi di cambiamento, la reale magnitudo dei benefici è riscontrabile nel medio-lungo termine, non nel breve orizzonte. 5

6 CONTATTI Sul nostro sito è possibile consultare il modello di riferimento, nonché tutte le altre attività condotte dall Osservatorio Tessile & Sostenibilità. Per ulteriori informazioni e per avere accesso ad analisi più approfondite, non esiti a contattarci ai nostri indirizzi Ing. Barbara Resta: barbara.resta@unibg.it Ing. Albachiara Boffelli: albachiara.boffelli@unibg.it Prof. Stefano Dotti: sfefano.dotti@unibg.it DISCLAIMER Il presente report è stato redatto da Stefano Dotti, Barbara Resta (CELS - Research Group on Industrial Engineering, Logistics and Service Operations) e Albachiara Boffelli del Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dell'informazione e della Produzione dell'università degli Studi di Bergamo. La riproduzione di questo materiale è consentita solo con il consenso scritto del gruppo di ricerca CELS, al quale appartiene la proprietà intellettuale del documento. Ogni abuso potrà essere perseguito secondo quanto stabilito dalle leggi vigenti. 6

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