La didattica dell italiano L2 nelle classi. Formazione pratiche percorsi

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1 La didattica dell italiano L2 nelle classi. Formazione pratiche percorsi Giscel Palermo 26 febbraio 2015 Adriana Arcuri Egle Mocciaro

2 Il complesso di Atlante Un problema parzialmente risolvibile: Per ragioni intrinseche (organizzative, di formazione, di risorse) Per ragioni estrinseche (è una specificità che si aggiunge a tutte le altre; il processo di crescita dei nostri alunni è linguistico e cognitivo insieme) Abbandoniamo dunque il complesso di Atlante e concentriamoci su un frammento del problema, il che ci consentirà di avvicinarci alla soluzione di esso

3 Non parlare la propria lingua materna, abitare sonorità, logiche separate dalla memoria notturna del corpo, dal sonno agrodolce dell'infanzia. Portare dentro di sé come una cripta segreta, o come un bambino handicappato amato e inutile quel linguaggio di un tempo che sbiadisce e non si decide a lasciarvi mai. (Julia Kristeva, Étranger à nous même) Essere ammesso nella classe di Mr. Worm ( ), costretto a sgobbare dal mattino alla sera, a imparare ogni cosa a memoria, a vivere nell astrazione comprendendo pochissimo, fu come entrare in un cinema dopo l inizio del film e cogliere sullo schermo solo qualche vaga traccia della trama. (V.S. Naipaul, Leggere e scrivere)

4 Plurilinguismo vs monolinguismo

5 Plurilinguismo Per plurilinguismo intendiamo la facoltà che ha ciascun parlante di muoversi nello spazio linguistico adottando soluzioni comunicative efficaci a seconda del contesto, del destinatario e dello scopo. Questa definizione di plurilinguismo include pertanto la mobilità interna a ciascuna lingua da parte dei parlanti competenti, l'alternanza fra lingua e dialetto e, via via, come in un sistema di cerchi concentrici, l'uso differenziato e articolato di più sistemi linguistici.

6 La scuola italiana è mai stata monolingue? 1962 Istituzione della Scuola Media unica 1967 Lettera a una professoressa 1975 Dieci tesi per l Educazione linguistica Democratica 1979 Nuovi programmi della Scuola Media La lingua è trasversale L insegnante di italiano è un insegnante di lingua 1997 Quadro Europeo di Riferimento per le lingue 2000 Linee guida per l integrazione degli alunni stranieri Le scuole europee sono plurilingui

7 Scuola monolingue? «quante lingue e come» Vs «italiano sì o no» Lingua in cui posso fare tutto Lingua che capisco ma non parlo Lingua che leggo ma che non comprendo all ascolto Lingua in cui posso sopravvivere Lingua che uso solo in famiglia Lingua in cui posso interagire, ma non posso dire cose difficili

8 Nuovo modo di impostare il problema Insegnamento centrato sul docente ( metodo trasmissivo, idea della disciplina come un oggetto compiuto da passare dal docente al discente) Insegnamento centrato sui bisogni del discente ( metodo umanistico affettivo, attenzione ai contesti di provenienza ecc.) Insegnamento centrato sulle risorse del discente (approccio costruttivista, attenzione alle differenze di stili, attenzione alle strategie)

9 Cosa sanno e cosa non sanno gli alunni stranieri? Sanno lingue che noi non conosciamo Hanno esperienza di contesti linguistici diversi Hanno una competenza parziale dell italiano Possono essere avanti in molte discipline (v. linee guida miur 2014)

10 Lingua per la comunicazione e lingua per lo studio È importante distinguere la lingua per la comunicazione, che richiede un periodo di apprendimento relativamente breve (uno due anni), dalla lingua per lo studio, che richiede competenze cognitive e linguistiche molto più complesse e un periodo di apprendimento molto più lungo (cinque sette anni). Spesso gli insegnanti si aspettano che alunni che usano adeguatamente la lingua per comunicare possano usare altrettanto la lingua per studiare e nei casi in cui ciò non avviene attribuiscono la causa allo scarso impegno degli studenti

11 Che fare? Conoscenze Linguistiche Didattiche Risorse Documenti Materiali

12 Conoscenze Come funziona l apprendimento delle lingue Didattica integrata

13 Come funziona l apprendi mento delle lingue ipotesi dell interdipendenza avanzata già da tempo da Cummins (2001),che illustra con la metafora dell iceberg lo statuto delle varie lingue in possesso di un individuo, sia pure a livelli diversi di competenza: separate nelle loro realizzazioni superficiali, queste lingue in realtà si fondono nella parte sommersa come competenza sottostante comune fatta di associazioni tra concetti e di rappresentazioni di parole e di immagini. Sulla stessa linea, Cook (2002) illustra la sua teoria della multicompetenza con un immagine molto viva: Apprendere una seconda lingua non equivale ad aggiungere delle stanze alla propria casa costruendo un aggiunta sul retro: è la ricostruzione di tutte le pareti interne (Luciano Mariani, Verso un educazione plurilingue e pluriculturale, www. Learningpaths.org)

14 Didattica integrata Si tratta di un approccio plurale che mira ad aiutare l apprendente a stabilire legami tra le lingue oggetto di apprendimento in un contesto scolastico (CARAP 2007, p. 3). Lo scopo è quello di partire dalla L1 (lingua materna o lingua di istruzione) per facilitare l accesso a una prima lingua straniera, poi su queste due lingue per facilitare l accesso a una seconda lingua straniera (gli appoggi potranno dispiegare la loro valenza positiva anche nella direzione opposta)

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20 Risorse Documenti Europei Documenti Italiani Siti Repertorio di materiali

21 Premessa I documenti europei costituiscono fonti preziose per definire i problemi e per progettare forniscono risorse utili fanno riferimento a un concetto ampio di contesto plurilingue, talvolta diverso in quello in cui ci troviamo noi, caratterizzato dalla presenza di lingue di prestigio diverso dalla lingua di scolarizzazione, quasi sempre non conosciute dagli insegnanti, e di cui gli stessi alunni hanno spesso una competenza parziale.

22 Istituzioni europee Centro Europeo per le Lingue Moderne (European Centre for Modern Languages ECML) è un istituzione del Consiglio d Europa che promuove le eccellenze nell educazione linguistica nei suoi 34 stati membri. Ha sede a Graz in Austria Divisione delle Politiche linguistiche del Consiglio d Europa Direzione Generale dell educazione e delle lingue. Ha sede a Strasburgo

23 Divisione delle politiche linguistiche La Divisione delle Politiche linguistiche ha individuato come propria priorità attuale la riflessione sull insegnamento della lingua di scolarizzazione. A questo fine ha creato una Piattaforma di risorse e di riferimenti per una educazione plurilingue e interculturale sul proprio sito ( che coinvolge in un unica riflessione sistemica tanto la lingua di scolarizzazione quanto tutte le altre lingue, siano esse presenti nei repertori degli allievi oppure insegnate a scuola.

24 Principali Documenti europei sul plurilinguismo GUIDA PER LO SVILUPPO E L ATTUAZIONE DI CURRICOLI per una educazione plurilingue e interculturale Carap Quadro di Riferimento degli Approcci Plurali Marille

25 GUIDA PER LO SVILUPPO E L ATTUAZIONE DI CURRICOLI per una educazione plurilingue e interculturale La Guida per i curricoli si compone di tre capitoli. Il primo fornisce una visione d insieme delle problematiche e dei principi di costruzione e miglioramento dei curricoli, descrivendo modalità possibili e condizioni per la loro iscrizione nella prospettiva dell educazione plurilingue e interculturale. Il secondo indica le tappe e le modalità per integrare le diverse componenti dell educazione plurilingue e interculturale nei curricoli rispettando quelle dell insegnamento di ogni singola lingua. Il terzo infine presenta lo strumento dello scenario curricolare per la ripartizione di contenuti e obiettivi lungo il percorso formativo e le esperienze da far vivere a tutti gli allievi, anche i più vulnerabili tra di loro, nell'ottica della pluralità delle lingue e delle culture. Completano la Guida per i curricoli, cinque allegati con strumenti su aspetti puntuali, liste di riferimento per approcci didattici e attività di apprendimento con l indicazione di siti web

26 Che cosa è il CARAP? È un documento elaborato nel 2007 dal gruppo di progetto ALC (Centro Europeo delle Lingue Moderne di Graz, secondo piano a medio termine). Individua un insieme di competenze e di risorse interne, nello sviluppo delle quali sono gli approcci plurali a rivestire un ruolo di primo piano Dal Glossario del CARAP: GB/Default.aspx cit. In A.M. Curci, Allargamento dell orizzonte plurilingue. PPT Macerata 25 novembre 2009

27 Che cosa sono gli approcci plurali? Chiamiamo approcci plurali delle lingue e delle culture approcci didattici che realizzino attività di insegnamentoapprendimento che mettono in gioco contemporaneamente più (= più d una) varietà linguistiche e culturali. Li contrapponiamo agli approcci che si potrebbero definire singolari, nei quali l obiettivo al quale si mira nel percorso didattico è una lingua o una cultura particolare, considerata in maniera isolata. Candelier, M. (a cura di) (2007). CARAP Cadre de référence pour les approches plurielles des langues et des cultures. Strasbourg : Centre Européen pour les Langues Vivantes / Conseil de l Europe, p. 7. cit. In A.M. Curci, Allargamento dell orizzonte plurilingue. PPT Macerata 25 novembre 2009

28 A che cosa serve il CARAP? Un quadro di riferimento per gli approcci plurali costituisce uno strumento indispensabile: per l elaborazione di curricula che declinino, anche nella prospettiva di una progressione, l acquisizione dei diversi saperi, saper essere e saper fare ai quali gli approcci plurali consentono (esclusivamente/più facilmente) l accesso; per la declinazione degli approcci plurali e il raccordo tra questi e l apprendimento di competenze linguistiche di comunicazione nelle singole lingue (declinazione e raccordo di carattere cognitivo e pratico, nei curricoli, nella classe), così come, più ampiamente, per il raccordo tra i contributi che in tal senso possono portare gli approcci plurali e quelli delle discipline non linguistiche. Candelier, M. (a cura di) (2007). CARAP Cadre de référence pour les approches plurielles des langues et des cultures. Strasbourg : Centre Européen pour les Langues Vivantes / Conseil de l Europe, p. 12. cit. In A.M. Curci, Allargamento dell orizzonte plurilingue. PPT Macerata 25 novembre 2009

29 Progetto Marille L insegnamento della lingua di scolarizzazione come base per l educazione plurilingue Ha lo scopo di incoraggiare gli insegnanti a diventare agenti di cambiamento per la promozione del plurilinguismo nell insegnamento nelle lingue di Le azioni proposte includono attività di piccola scala, come programmare una lezione, relativa a un argomento di grammatica, che comprende tutte le lingue parlate nella classe Contiene strumenti di lavoro, per la riflessione e l autoformazione

30 Documenti italiani Indicazioni Nazionali 2012 Attenzione al plurilinguismo Attenzione alla lingua degli immigrati Trasversalità della lingua Linee guida per l integrazione degli alunni stranieri 2014 Presa in carico del problema Proposta di strategie organizzative e Metodologiche (ma non attuabili a tutt oggi) Normativa sui Bisogni Educativi Speciali La competenza linguistica parziale può richiedere percorsi personalizzati

31 Altre risorse Siti delle case editrici scolastiche (Loescher, ) Siti delle case editrici specializzate (Guerra, ) Siti di centri specializzati nell accoglienza e nella formazione degli immigrati ( Centro Come, ) Sito di Stranescuole / Scuola di Italiano per Stranieri Sito del Master (

32 Cosa si trova Testi semplificati (Lingua per lo studio) Percorsi semplificati (Lingua per lo studio) Materiali per l apprendimento della lingua (Lingua per la comunicazione) Varie risorse per la formazione

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