Torino, 8 giugno 2011
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- Gilda Manzoni
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1 La cooperazione internazionale veterinaria Torino, 8 giugno 2011 Marco Martini, Rudi Cassini Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Padova
2 Legge N. 49 Nuova disciplina della cooperazione dell Italia con i PVS Cooperazione allo sviluppo come parte integrante della politica estera Obiettivi: solidarietà tra popoli e realizzazione dei diritti umani fondamentali Finalizzata al soddisfacimento dei bisogni primari (salvaguardia della vita, autosufficienza alimentare, valorizzazione risorse umane, conservazione patrimonio ambientale, sviluppo endogeno, crescita economica, sociale e culturale con miglioramento della condizione femminile e dell infanzia, sostegno e promozione della donna)
3 Legge N. 49 Nuova disciplina della cooperazione dell Italia con i PVS Attività di cooperazione: elaborazione di studi; progettazione, fornitura e costruzione di impianti, infrastrutture, attrezzature e servizi; realizzazione di progetti di sviluppo integrati gestione, valutazione e monitoraggio delle attività di cooperazione partecipazione a organismi, banche e fondi internazionali impegnati nella cooperazione
4 - formazione professionale nei PVS e di personale italiano impiegato in attività di cooperazione - trasferimento tecnologie appropriate ai PVS - interventi atti a favorire scambi tra PVS, stabilizzazione dei mercati regionali e riduzione dell indebitamento - educazione ai temi dello sviluppo
5 DGCS definisce indirizzi programmatici e priorità geografiche MAE (DGCS), promuove e coordina i programmi operativi di cooperazione allo sviluppo d intesa con MEF, istituisce le UTL e si avvale dell Istituto Oltremare di Firenze per servizi di consulenza in campo agricolo e per la gestione e attuazione di iniziative di sviluppo nei settori agro-zootecnico e agro-industriale
6 UTL: istituite presso i PVS prioritari, accredidate presso i loro governi forniscono alla DGCS informazioni utili per individuzione, istruttoria e valutazione di iniziative di cooperazione svolgono supervisione delle azioni di cooperazione in atto e tutte le azioni atte a favorire le iniziative di cooperazione
7 UN, 20-22/09/2010 Millennium development goals da raggiungersi entro il Eradicare la miseria estrema e la fame dimezzare, fra il 1990 e il 2015, la percentuale di persone il cui reddito è inferiore ad 1 $ al giorno raggiungere un occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti, inclusi donne e giovani dimezzare, fra il 1990 e il 2015, la percentuale di persone che soffre la fame
8 2. Rendere universale l educazione primaria assicurare che ovunque, entro il 2015, i bambini, sia maschi che femmine, possano portare a termine un ciclo completo di istruzione primaria 3. Promuovere l uguaglianza di genere e l empowerment delle donne eliminare le disparità di genere nel campo dell educazione primaria e secondaria, preferibilmente entro il 2005, e a tutti i livelli educativi entro il 2015
9 4. Ridurre la mortalità infantile ridurre di due terzi, fra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità infantile sotto i 5 anni 5. Migliorare la salute materna ridurre di tre quarti, fra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità materna raggiungere, entro il 2015, l accesso universale ai sistemi di salute riproduttiva
10 6. Combattere l AIDS, la malaria e le altre malattie arrestare entro il 2015, invertendo la tendenza, la diffusione dell HIV/AIDS raggiungere entro il 2010 l accesso universale alle cure contro l HIV/AIDS per tutti coloro che ne hanno bisogno arrestare entro il 2015, invertendo la tendenza, l'incidenza della malaria e delle altre principali malattie
11 7. Assicurare la sostenibilità ambientale integrare i principi dello sviluppo sostenibile all interno delle politiche e dei programmi dei paesi e invertire la tendenza alla perdita di risorse ambientali ridurre la perdita di biodiversità raggiungendo, entro il 2010, una riduzione significativa del tasso di perdita dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone che non ha accesso all'acqua potabile e agli impianti igienici di base entro il 2020 raggiungere un significativo miglioramento delle condizioni di vita di almeno 100 milioni di abitanti delle baraccopoli
12 8. Sviluppare una partnership globale per lo sviluppo rivolgersi ai bisogni specifici dei paesi meno avanzati, di quelli privi di sbocco al mare e dei piccoli stati insulari in via di sviluppo sviluppare un sistema commerciale e finanziario più aperto, regolamentato, prevedibile e non discriminatorio trattare globalmente i problemi del debito dei PVS in cooperazione con le aziende farmaceutiche, rendere possibile nei PVS l accesso ai farmaci essenziali con costi sostenibili in cooperazione con il settore privato, rendere disponibili i benefici delle nuove tecnologie, specialmente per quanto riguarda l'informazione e la comunicazione
13 ONG: riconoscimento idoneità ai fini dell ammissione a contributi (max. 70%) per svolgimento di attività di cooperazione da loro promosse non hanno, direttamente o indirettamente, fini di lucro offrono garanzie in termini di strutture, personale qualificato, esperienza almeno triennale presentano bilanci analitici triennali, relazioni annuali sui programmi in corso, si sottomettono ai controlli periodici della DGCS
14 L entità globale dei fondi destinati per il successivo triennio alla cooperazione allo sviluppo è determinata ogni anno con legge finanziaria Cooperazione decentrata (Enti locali) Programmi internazionali (EU, FAO, UN ) Iniziative di soggetti privati
15
16 Stanziamenti per la cooperazione allo sviluppo 2011 VOCE AMMONTARE LEGGE Funzionamento e contenzioso Interventi Investimenti Sminamento umanitario Contributi obbligatori a OO.II ,66 finanziaria e di bilancio, sottratti impegni pluriennali ,34 finanziaria, sottratti impegni pluriennali ,00 finanziaria ,00 di bilancio ,00 di bilancio TOTALE , ,37 come residui distanziamento = ,37 Previsione: spese funzionamento e investimenti: 12%, interventi a dono 88%, di cui il 71% sul canale bilaterale
17 Contributo al FES: (di cui 126 per pagare arretrati e interessi di mora per il 2010) Contributo al bilancio EU per iniziative di cooperazione allo sviluppo ( ) Contributo a Banche Multilaterali di Sviluppo: a International Finance Facility for Immunization Banca Mondiale per iniziativa pilota di vaccinazione contro Pneumococcus
18 Forte riduzione ( nel 2009, - 60%) risorse finanziarie disponibili Concentrazione su un numero ristretto di PVS Ridimensionamento della rete delle UTL Utilizzo sempre più esteso dei sistemi locali per l attuazione di programmi di cooperazione, preferiti all approccio per progetti
19 Settori prioritari di intervento: agricoltura e sicurezza alimentare sviluppo umano governance, società civile, tecnologie dell informazione e comunicazione sostegno allo sviluppo endogeno, inclusivo e sostenibile ambiente territorio, risorse naturali
20 Principali settori di intervento della DGCS (2009)
21 Aiuto pubblico allo sviluppo 2009 settori di intervento
22 Aree geografiche prioritarie: Africa sub-sahariana (42% fondi ordinari): Senegal, Niger, Sudan, Kenya, Etiopia, Eritrea, Somalia, Mozambico Balcani, Mediterraneo, Medio Oriente (30%) Albania, Serbia, Bosnia-Erzegovina, Egitto, Tunisia, Territori Palestinesi, Libano, Iraq America (13%) Bolivia, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Cuba Asia (15%) Afghanistan, Pakistan, Myanmar, Vietnam
23 Cooperazione internazionale veterinaria: obiettivi generali Migliorare la salute delle persone e degli animali Migliorare la sicurezza degli alimenti Migliorare le capacità tecnico-scientifiche dei laboratori per indagini e diagnosi precoci delle malattie animali ed umane Promuovere e svolgere attività di formazione di Sanità Pubblica veterinaria Fornire assistenza tecnica Migliorare la protezione dei consumatori Sviluppare gli strumenti di risk-assesment, di riskmanagement e della comunicazione Rafforzare i Programmi Nazionali
24 MINSAL: Progetti veterinari in atto - I
25 MINSAL: Progetti veterinari in atto - II
26 MINSAL: Progetti veterinari in atto - III
27 MINSAL: Progetti veterinari in atto - IV
28 MINSAL: Progetti veterinari in atto - V
29 MINSAL: Progetti veterinari realizzati - I
30 MINSAL: Progetti veterinari realizzati - II
31 MINSAL: Progetti veterinari realizzati - III
32 MINSAL: Progetti veterinari da definire
33 Master in Cooperazione veterinaria internazionale Ente proponente: Università degli Studi di Padova Facoltà di Medicina Veterinaria Enti partners: Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'abruzzo e del Molise Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie Società Italiana di Veterinaria e Zootecnia Tropicale per la Cooperazione Internazionale Veterinari senza Frontiere Italia ONLUS
34 STORIA 1 EDIZIONE ( ): 35 domande 23 iscritti (centro nord Italia) 2 EDIZIONE ( ): 24 domande 16 iscritti (4 stranieri: Bangladesh, Marocco, Sudan) 3 EDIZIONE ( ): 21 domande 13 iscritti (2 stranieri: Libano, Sudan)
35 CONTESTO Mondo della Cooperazione Internazionale Master in Cooperazione Veterinaria Internazionale Mondo della Produzione e Salute Animale
36 CONTESTO DEL MASTER Processo di globalizzazione: adeguamento agli standard sanitari internazionali, miglioramento quali quantitativo delle produzioni animali, la qualità dei servizi veterinari è un elemento strategico. In tale processo sono coinvolti Paesi futuri membri UE Paesi emergenti Paesi in Via di Sviluppo In tale processo operano con diverse modalità agenzie internazionali (FAO, OIE, WHO), enti governativi (Ministeri, IZS, Università) Organizzazioni non Governative, Associazioni, Missioni
37 OBIETTIVI DEL MASTER fornire competenze utilizzabili in diversi contesti intervento di adeguamento degli standard applicabile nel contesto dell'europa orientale progetto rurale integrato tipico di alcuni contesti poveri dell'africa sub sahariana intervento di cooperazione tecnica di supporto istituzionale/formazione creare personale qualificato per la cooperazione internazionale in ambito veterinario pianificare, realizzare e valutare gli interventi di cooperazione punto di vista tecnico, organizzativo e finanziario.
38 AREE TEMATICHE Storico geografica e socio politico economica Teoria dello sviluppo; analisi territoriale; legislazione internazionale (56 ore) Sanità e sicurezza delle produzioni animali e dei prodotti di origine animale Sistemi produttivi animali; minilivestock; aspetti patologici, epidemiologici e controllo delle malattie trasmissibili; igiene e tecnologia delle filiere animali (200 ore) La progettazione nella cooperazione veterinaria internazionale Progettazione e valutazione; microprogettazione e microcredito; approccio partecipativo (64 ore)
39 SBOCCHI OCCUPAZIONALI Esperti nella cooperazione veterinaria internazionale Possibili sbocchi occupazionali ONG, ONLUS enti pubblici, agenzie internazionali, Competenze acquisite competenze tecniche specifiche nel campo della salute e delle produzioni animali, capacità di progettazione, realizzazione e valutazione di interventi specifici
40 La formazione nella Cooperazione Veterinaria Internazionale Università Master su cooperazione in ambito rurale Master e PhD (erasmus mundus; Edulink) Formazione di staff università straniere Attività di cooperazione universitaria ONG e associazioni Corsi brevi formazione del volontario la progettazione corsi tematici Formazione on the job Esperienze di stage, tirocinio, tesi, Servizio Civile Internazionale,
41 La formazione nella Cooperazione Veterinaria Internazionale Punti di debolezza Mancanza di un forte centro di ricerca e formazione (ad es. CIRAD, Anversa, ) Mancanza di una tradizione di cooperazione Mancanza di coordinamento tra le varie iniziative Mancanza di chiarezza nelle rispettive competenze Punti di forza Molte esperienze individuali, anche di eccellenza Alte competenze tecniche in strutture pubbliche (IZS, Università, ) Tradizione della Medicina Veterinaria Pubblica ( one health, one medicine ) Prospettive Identificazione delle priorità e delle strategie Miglior coordinamento, mantenendo la molteplicità delle iniziative
42 Grazie per l attenzione e buon viaggio!!
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