N. 3374/6.15 / Reg. Determine Foggia, 15/10/2009
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1 N. 311 Reg. int. Ambiente PROVINCIA DI FOGGIA DETERMINA DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO AMBIENTE N. 3374/6.15 / Reg. Determine Foggia, 15/10/2009 Oggetto: VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE PER LA REALIZZAZIONE DI URBANIZZAZIONI PRIMARIE DELLA ZONA ARTIGIANALE D1, IN LOCALITA SAN BENEDETTO, IN AGRO DEL COMUNE DI MATTINATA (FG). Premesso che: IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO - Il Presidente della Repubblica con suo Decreto n. 357, del 08/09/1997, ha emanato il Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche; - L art. 5 del citato D.P.R. n. 357, così come sostituito dall art. 6 del D.P.R. n. 120 del 12/03/2003, relativo alla Valutazione d Incidenza, dispone l assoggettabilità a valutazione d incidenza di qualsiasi piano o intervento, non direttamente connesso o necessario per la gestione dei Siti Natura 2000, ai fini di conservazione della natura, capace di incidere significativamente sugli stessi siti; - Al comma 5 del D.P.R. 120/2003 le Regioni sono invitate, per quanto di loro competenza, a definire le modalità di presentazione dei piani e degli interventi; - La Regione Puglia con deliberazione n. 304 ha definito le procedure di valutazione d incidenza, come una procedura precauzionale, che ha come obiettivo la valutazione dell incidenza che piani di settore o progetti possono avere direttamente o indirettamente sugli habitat e sulle specie censite nei proposti Siti di Importanza Comunitaria (psic) e nelle Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.), elementi costituenti la Rete Natura 2000 dell Unione Europea per la salvaguardia della biodiversità; - La stessa Delibera di Giunta Regionale, n. 304/2006 prevede due livelli di valutazione: un primo livello, denominato fase di screening, che consiste in un processo volto a definire se il piano o progetto sia direttamente connesso e necessario al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti nel sito e si articola secondo la cosiddetta Scheda Anagrafica, allegata alla D.G.R. n. 304/2006, sottoscritta dal tecnico valutatore e dal progettista, che se ne assumono la piena responsabilità; un secondo livello, valutazione appropriata, consistente nella redazione di uno studio di incidenza definito nella scheda B, allegata alla stessa Delibera; - La Regione Puglia con L.R. n. 17 del 14/06/2007 ha reso operative, dal 01/07/2007, le deleghe già disposte con L.R. del 30/11/2000, n. 17, in ottemperanza a quanto previsto dal D.L.vo 112/98, tra cui la delega relativa all espletamento delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) e di Valutazione di Incidenza ; - Il Comune di Mattinata, in qualità di soggetto proponente e attuatore del progetto, ha chiesto a questo Ente, il parere sulla Valutazione di Incidenza Ambientale per la
2 realizzazione di urbanizzazioni primarie della zona artigianale D1, alla località San Benedetto, in agro del Comune di Mattinata (Fg); - Il terreno oggetto dell intervento ricade in area SIC IT (Valloni di Mattinata-Monte Sacro) e in area ZPS IT (Promontorio del Gargano), nella IBA 203 Promontorio del Gargano e Zone Umide della Capitanata e nella perimetrazione gestita dall Ente Parco Nazionale del Gargano; - La zona è inoltre sottoposta a vincolo idrogeologico e a vincolo paesaggistico; - Il progetto consiste nell allargamento e adeguamento della strada comunale esistente tra Mattinata e Monte Sant Angelo, che parte dall incrocio con la S.S. n.89 e termina in corrispondenza del ponticello esistente per lo scavalco del canale Vallone Carbonara, con annesse opere per le reti di pubblica illuminazione, fognatura nera, rete idrica, rete telefonica ed elettrica; Visti gli elaborati; Considerati i pareri espressi durante la Conferenza di Servizi convocata dal Comune di Mattinata in data 22/05/2009 e che di seguito si riportano: - parere favorevole di massima, espresso dall Ente Parco Nazionale del Gargano; - parere favorevole dell Ispettorato Ripartimentale delle Foreste ai fini del Vincolo idrogeologico espresso nel rispetto delle seguenti condizioni: richiesta all I.P.A. (Ispettorato Provinciale Agricoltura) l autorizzazione, qualora necessaria per l espianto di alberi di ulivo se superiori a n.5; parere favorevole del Ministero per i Beni e Attività Culturali- Soprintendenza di Bari, all autorizzazione paesaggistica, a condizione che l intero tratto stradale del progetto venga delimitato da muretti a secco simili a quelli esistenti; - parere favorevole per la compatibilità paesaggistica del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia a condizione che l intero tratto stradale di progetto venga delimitato da muretti a secco in tutto simili, per materiali e tecniche esecutive, a quelli esistenti da rimuovere - parere favorevole della Struttura Tecnica Provinciale (ex Genio Civile), pur rappresentando al Responsabile Unico del Procedimento di verificare, qualora ricorra il caso, di acquisire l autorizzazione idraulica; - parere favorevole dell Ufficio di Urbanistica ed Edilizia 5 Settore del Comune di Mattinata espresso alle seguenti a condizione che i muri a secco che saranno demoliti, saranno ricostruiti ai margini dei marciapiedi stradali, ed inoltre gli alberi di ulivo esistenti, una volta estirpati, saranno ripiantati in area idonea limitrofa; - parere igienico sanitario favorevole espresso dalla ASL FG della Provincia di Foggia - parere favorevole dell Acquedotto Pugliese con le seguenti prescrizioni: per i tronchi di fognatura: 1. nella redazione del progetto deve essere assicurato il rispetto delle norme vigenti in materia di progettazione e di sicurezza. La progettazione deve essere supportata dalla verifica idraulica delle opere oggetto degli interventi e di quelle a valle di esse per assicurare comportamenti idraulici adeguati; 2. i tronche di fognatura di reti urbane devono essere realizzati per diametri fino al DN 300 in Grès di classe 200, con giunto poliuretanico sistema C, conformi alle norme UNI EN 295; 3. Sia per i materiali delle tubazioni che per i pezzi speciali, nei disciplinari e nelle voci di elenco prezzi, va previsto il requisito dell esistenza della certificazione di conformità di prodotto (con il corrispondente marchio di
3 conformità apposto, ove possibile sui prodotti stessi) rilasciato da un organismo terzo, accreditato secondo le norme UNI CEI 45011e 45004, che attesta che i materiali sono conformi ai requisiti delle norme tecniche di riferimento di ciascun prodotto; 4. Le pendenze dei tronchi non devono essere inferiori allo 0,5 m/s, mentre le pendenze massime ammissibili devono essere individuate in base al valore limite di velocità superiore di 6 m/s, al fine di contenere i fenomeni di abrasione delle tubazioni, per ridurre la velocità si devono ridurre le pendenze ed inserire i salti (nel caso richiedere la verifica delle velocità); 5. Il diametro utile da adottare per i tronchi di fognatura non deve essere inferiore a 200 mm; 6. Per quanto riguarda le modalità di posa, larghezza della trincea, norme di compattazione ecc ci si deve attenere a quanto riportato nei Disciplinari vigenti presso l AQP S.p.a. per la fornitura e posa in opera di tubazioni e pezzi speciali per fognatura in grès, PVC, ghisa per fognature; 7. Il piano di posa dei tronchi di fognatura nera deve essere posto ad una profondità superiore a quella delle condotte idriche la generatrice superiore del tronco di fognatura deve essere sufficientemente al di sotto del piano di posa del tronco idrico e comunque non inferiore a m. 0,40 e ad una distanza orizzontale non inferiore a 1,00m.. In caso di impossibilità, da motivare adeguatamente, occorre prevedere idonee opere per la protezione delle condotte idriche: si devono prevedere setti di separazione, con idonea impermeabilizzazione delle trincee per evitare rischi di inquinamento. Nel caso vi siano interferenze con le condotte idriche occorre che queste vengano opportunamente protette realizzando un cunicolo in c.a. stagno o un tubo protettore in acciaio, con adeguata pendenza ed un pozzetto di ispezione nel punto più basso. Ove ne ricorra la necessità le protezioni vanno realizzate anche per altri sottoservizi interferiti 8. Nel caso in cui le condotte vengono posate su strade provinciali o statali, o costituiscono attraversamenti con le stesse o con opere ferroviarie, devono essere rispettate le prescrizioni imposte dagli Enti interessati e deve essere consegnato il nulla osta e/o il collaudo da parte degli stessi. 9. Le platee dei pozzetti di ispezione devono essere sagomate in maniera tale da avere adeguata pendenza verso il cunicolo; 10. Il cunicolo dei pozzetti di ispezione deve essere realizzato col sistema del tubo passante lungo la platea: il getto di cls viene eseguito successivamente per conferire adeguata pendenza alla stessa platea e provvedendo infine a sminestrare il tubo; 11. I cunicoli dei pozzetti di ispezione di confluenza, di angolo o di incrocio devono essere sagomati in maniera tale da creare un invito, nel senso dello scorrimento del refluo, ed evitare che il refluo si spanda sulla platea; 12. I tronchi in arrivo nei pozzetti di salto devono essere muniti di idoneo pezzo speciale (pezzo a T) al fine di favorire il convogliamento dei reflui sulla platea; 13. I pozzetti di ispezione, posti ad una distanza compresa tra m, devono essere adeguatamente intonacati e sigillati a perfetta tenuta stagna, con particolare riferimento ai pozzetti ad elementi prefabbricati; 14. I pozzetti di ispezione devono essere muniti di appositi scalini a norma di sicurezza, ad U ad interasse verticale di 250mm realizzati in acciaio con rivestimento in polipropilene antiscivolo, muniti di idonei mezzi di protezione qualora ne ricorrano gli estremi disposti dalla legge (profondità dei pozzetti
4 superiori ai 5 m ) nello specifico si suggerisce di utilizzare sistemi di scale a innesto fornite di binario per ancoraggio degli operatori nel rispetto del D.P.R. 547/55; 15. I chiusini di copertura dei pozzetti devono essere in ghisa sferoidale classe D400 ed i passi d uomo devono avere una luce netta minima di 600 mm; 16. La costruzione delle derivazioni trasversali sono di competenza esclusiva dell AQP S.p.a. in qualità di gestore unico del Sistema Idrico Integrato nella Regione Puglia; 17. Il collegamento dei tronchi fognari a quelli in esercizio deve essere seguito previa richiesta all U.T. di competenza, da questa azienda a spese del committente. 18. Nel caso di reti fognarie da sostituire, durante i lavori deve essere assicurata la continuità di esercizio dei tronchi e degli allacciamenti agli stabili, per creare minori disagi all utenza ed evitare inconvenienti igienico sanitari: in tal caso è opportuno che venga affidata a questa Società l assistenza ai lavori. Per i tronchi di acquedotto: 1. Nella redazione del progetto deve essere assicurato il rispetto delle norme vigenti in materia di progettazione e di sicurezza. La progettazione deve essere supportata dalla verifica idraulica delle opere in oggetto degli interventi e di quelle a valle di esse per assicurare comportamenti idraulici adeguati; 2. I tronchi idrici devono essere realizzati: a. Reti urbane: - In ghisa sferoidale e raccordi conformi alle norme UNI EN 545 e giunzioni secondo UNI 9164, con giunto elastico automatico UNI 9163, con rivestimento esterno in zinco o sua lega e con rivestimento interno con malta cementizia o vernice epossidica; 3. Sia per i materiali delle tubazioni che per i pezzi speciali, nei disciplinari e nelle voci di elenco prezzi, va previsto il requisito dell esistenza della certificazione di conformità del prodotto (con corrispondente marchio di conformità apposto, ove possibile,m sui prodotti stessi) rilasciato da un organismo terzo, accreditato secondo le norme UNI CEI e 45004, che attesta che i materiali sono conformi ai requisito delle norme tecniche di riferimento di ciascun prodotto; 4. Per quanto riguarda le modalità di posa, larghezza della trincea, norme di compattazione ecc ci si deve attenere a quanto riportato nei Disciplinari vigenti presso l AQP S.p.a. per la fornitura e posa in opera di tubazioni e pezzi speciali per l acquedotto in ghisa sferoidale; 5. Il piano di posa dei tronchi idrici deve essere posto ad una profondità tale che la generatrice superiore del tronco sia a ml1,10 dal piano stradale, il piano di posa del tronco idrico deve essere sufficientemente al di sopra della generatrice superiore del tronco di fognatura e comunque non inferiore a m. 0,40 e ad una distanza orizzontale non inferiore ad 1,00 m. Nel caso vi siano interferenze con le condotte fognarie occorre che le condotte idriche vengano opportunamente protette realizzando un cunicolo in c.a. stagno, o un tubo protettore in acciaio, con adeguata pendenza ed un pozzetto di ispezione nel punto più basso. 6. Nel caso in cui le condotte vengono posate su strade provinciali o statali, o costituiscono attraversamenti con le stesse o con opere ferroviarie., devono essere rispettate le prescrizioni imposte dagli Enti interessati e deve essere consegnato il nulla-osta e/o il collaudo da parte degli stessi.
5 7. I tronchi idrici dovranno essere dotati di sufficienti organi di intercettazione alla confluenza di altri tronchi, (in particolare agli incroci devono essere previste n. 3 saracinesche) e di dispositivi di scarico. Le saracinesche devono avere una chiusura sinistrorsa. 8. Uno scarico deve essere inserito ad ogni fine tronco e comunque per ogni ml di condotta idrica, deve essere realizzato in ghisa sferoidale da DN 60mm e flangia di chiusura con foro filettato da 2. La parte finale dello scarico deve essere allocata in pozzetto in c.a. dalle dimensioni di (40 60) con chiusino carrabile in ghisa, mentre la saracinesca di intercettazione deve essere posta all esterno in sede stradale e dotata di asta di manovra e chiusino del tipo B. 9. Lo sfiato, ove previsto, deve essere in ghisa sferoidale a doppio galleggiante (anche detto a triplice funzione) ed allocato in un pozzetto in c.a. opportunamente dimensionato con chiusino carrabile in ghisa e dotato di saracinesche a monte ed a valle dello stesso per favorire le operazioni di manutenzione. 10. La costruzione degli allacci di utenza idrica sono di competenza esclusiva dell AQP S.p.a in qualità di gestore unico del Sistema Idrico Integrato nella Regione Puglia. 11. Il collegamento dei tronchi idrici a quelli in esercizio deve essere eseguito, previa richiesta all U.T. di competenza, da questa Azienda a spese del committente. I tronchi idrici e fognari devono essere posati esclusivamente su strade o aree pubbliche, o che diventeranno pubbliche a seguito di cessione volontaria (in tal caso è necessario acquisire l attenzione del Comune). Si rappresenta infine, che preliminarmente alle attività del collaudo tecnico funzionale delle opere di cui al progetto, il Direttore dei Lavori dovrà consegnare a questa Società la seguente documentazione: 1) Copia delle planimetrie e dei profili esecutivi a firma del D.L. delle opere eseguite; 2) Certificato di conformità del Sistema Qualità Aziendale secondo la norma UNI EN ISO 9001:2000; 3) Certificazione di conformità dei materiali utilizzati rilasciato da un organismo terzo accreditato secondo le norme UNI CEI e 45004, che attesta che i materiali sono conformi ai requisiti delle norme tecniche di riferimento di ciascun prodotto. In particolare per le tubazioni in PVC viene richiesta la determinazione del Contenuto di massa del PVC che deve risultare maggiore o uguale dell 80% (85% per i raccordi); 4) Certificato o verbale di collaudo in fabbrica dei materiali utilizzati; 5) Copia dei verbali di prova di tenuta eseguita in corso d opera sulle condotte a firma del D.L. ; 6) Certificazione attestante la conformità dei materiali (rivestimenti e guarnizioni)destinati al contatto con l acqua potabile alla circolare n. 102 del Ministero della sanità ovvero al Decreto del Ministero della Salute. Verificato da parte dell AQP che: 1. la progettata condotta idrica non potrà essere alimentata in quanto in zona non esistono opere idriche gestite dall AQP. 2. il diametro della rete idrica previsto in progetto è commercialmente in disuso, pertanto si propone, nel redigendo calcolo della condotta, di prevedere un diametro commercialmente in uso sia per le tubazioni che per i pezzi speciali.
6 3. Il progetto esecutivo prevede il collegamento del nuovo tronco fognante ad un tronco esistente; quest ultimo è stato realizzato dal Comune ma non ancora in gestione da parte dell AQP. 4. Il progetto deve essere integrato del quadro economico relativo ai lavori idrico - fognanti. Tutto ciò premesso: - Vista la documentazione acquisita agli atti di questo Ufficio; - Vista la delibera del Consiglio Provinciale n. 31 del 26/03/2009 con la quale è stato approvato il bilancio di previsione per l esercizio finanziario 2009; - Visto il Decreto Presidenziale n 19 del 15/06/09, con il quale è stato conferito al dott. Giovanni D Attoli la Direzione del Settore dell Ambiente così come previsto nell ambito dell area 3 (Sviluppo del territorio e Tutela Ambientale) per la durata di due anni a decorrere dal 1 luglio 2009; - Vista la deliberazione di Giunta Provinciale n. 259 del 15/06/2009 con la quale sono stati individuati i responsabili dei Servizi Provinciali, con attribuzione agli stessi del potere di assumere atti di gestione per l esercizio finanziario 2009; - Vista la deliberazione di G.P. n. 260 del 15/06/2009 con la quale è stato approvato il Piano Esecutivo di gestione per l esercizio finanziario 2009; - Visto il Regolamento di contabilità; - Visto lo Statuto dell Ente; D E T E R M I N A - di esprimere parere favorevole in merito alla valutazione di incidenza ambientale richiesta dal Comune di Mattinata per la realizzazione di urbanizzazioni primarie della zona artigianale D1, in località San Benedetto, in agro del Comune di Mattinata (Fg), considerata la natura degli interventi e gli obiettivi che il progetto persegue; - di condividere i pareri e le prescrizioni, così come riportati in premessa, espressi in sede di Conferenza di Servizi, tenutasi presso il Comune di Mattinata in data 22/05/2009, che qui si intendono integralmente riportati; - di vincolare altresì il citato parere all utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, impiegando i mezzi meccanici con la dovuta cura e ricercando tecniche poco invasive al fine di evitare eccessivi ed inutili danni all ambiente. IL DIRIGENTE Dott. Giovanni D Attoli
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