TRIBUNALE DI PALERMO Sezione IV Civile esecuzioni

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1 TRIBUNALE DI PALERMO Sezione IV Civile esecuzioni IL GIUDICE DELL ESECUZIONE Nella procedura N. 5259/ 2016 R.G. Esecuzioni esaminati gli atti e letta, in particolare, l istanza di sospensione dell esecuzione presso terzi formulata unitamente al ricorso in opposizione depositato nell interesse di Assessorato dell economia; ritenuto che in ordine alla chiesta sospensione deve decidere il giudice dell esecuzione nella fase prodromica al giudizio di opposizione osserva Con ricorso depositato il avanti a questo Giudice dell esecuzione, l Assessorato dell economia della Regione Siciliana si opponeva alla esecuzione presso terzi promossa in suo danno dalla società AZ Ufficio snc sulla base dell ordinanza di assegnazione del resa nella procedura esecutiva RG 3702/2015 dal Tribunale di Palermo. Esponeva, a sostegno dell opposizione, che il mancato pagamento delle somme di cui alla citata ordinanza di assegnazione era sorretto da valide ragioni, adducendo che le somme stanziate in favore della debitrice Sviluppo Italia Sicilia erano state oggetto di un primo pignoramento da parte di Az Ufficio e di altro creditore Dott. Vinci Leo antecedente a quello avviato da un secondo creditore tale Francesco Tuzzolino per la somma di ,80; che dell esistenza di un pignoramento era stato dato atto dall amministrazione nella dichiarazione di terzo ex art. 547 c.p.c rilasciata al secondo creditore pignorante (ossia Tuzzolino); che nonostante il tenore della dichiarazione ex art. 547 c.p.c il Giudice dell esecuzione non ha riunito i due pignoramenti ma ha emanato l ordinanza di assegnazione n. 2923/2016 della somma di ,00 al sig. Tuzzolino. L opponente chiedeva quindi la sospensione dell'esecuzione e, nel merito, dichiararsi l illegittimità della procedura esecutiva, con vittoria dei compensi di difesa. Ritualmente instaurato il contraddittorio, si è costituita la società creditrice, contestando le argomentazioni dell'opponente, eccependo l inammissibilità dell opposizione ex art. 615 c.p.c proposta dopo la conclusione della procedura esecutiva con titolo giudiziale che non può più essere messo in discussione per fatti anteriori alla sua pronuncia. Questo Giudice dell esecuzione con decreto inaudita altera respingeva l'istanza di sospensione, fissando l udienza del per la discussione del merito cautelare, assegnando all opponente termine fino al per la notifica del ricorso e del decreto. All udienza del , parte opponente ha insistito nelle argomentazioni già esposte, parte creditrice si è opposta alla sospensione, insistendo nei propri atti difensivi. 1

2 Ciò posto, esaminati gli atti e le argomentazioni delle parti non può che farsi integrale richiamo al contenuto del decreto del con cui questo Giudice dell esecuzione ha respinto l'istanza di sospensione inaudita altera parte. Infatti, le procedure esecutive promosse da AZ Ufficio snc e da Tuzzolino Francesco si sono ormai definitivamente concluse entrambe con ordinanze di assegnazione non impugnate dal terzo pignorato entro il termine stabilito dall art. 617 c.p.c. Per contro, l assessorato con l opposizione ex art. 615 c.p.c ha contestato che il creditore AZ Ufficio snc possa procedere esecutivamente in suo danno sulla base dell'ordinanza di assegnazione resa nella procedura esecutiva RG 3702/2015, sostenendo che le somme a suo tempo pignorate erano state oggetto di altro pignoramento e di altra ordinanza di assegnazione. Ora, l assessorato, al fine di fare valere la suddetta censura, avrebbe dovuto proporre l opposizione agli atti esecutivi contro le due ordinanze di assegnazione e non contro gli atti di precetto e di pignoramento che si presentano conformi al contenuto del titolo esecutivo giudiziale divenuto inoppugnabile. Infatti, secondo principio consolidato, L'ordinanza con la quale il giudice dell'esecuzione, nell'espropriazione forzata presso terzi, su istanza di assegnazione del creditore procedente qualifica la dichiarazione resa dal terzo come positiva ed emette il relativo provvedimento di assegnazione rappresenta un atto del processo esecutivo, poiché è assunta nell'ambito dell'attività esecutiva e non di quella di accertamento del credito; ne consegue che detto provvedimento deve essere contestato con l'opposizione agli atti esecutivi, allegando che la dichiarazione era in realtà negativa e che, dunque, mancava il presupposto per l'assegnazione (Cfr. Cass. Sez. 3, Sentenza n del 22/02/2008). In tema di espropriazione presso terzi, il rimedio dell'opposizione agli atti esecutivi è l'unico esperibile avverso l'ordinanza di assegnazione del credito ex art. 553 cod. proc. civ., non solo quando si contestino vizi formali suoi, o degli atti che l'hanno preceduta, ma pure quando si intenda confutare l'interpretazione che il giudice dell'esecuzione ha dato alla dichiarazione del terzo, anche quanto alla entità ed alla esigibilità del credito. Ne consegue che, qualora il creditore assegnatario si avvalga, come titolo esecutivo nei confronti del terzo assegnato, dell'ordinanza predetta, è preclusa a quest'ultimo, assoggettato a tale esecuzione, la deduzione, mediante l'opposizione di cui all'art. 615 cod. proc. civ., di quei medesimi vizi della menzionata ordinanza che, nel procedimento di espropriazione presso terzi, abbia già fatto valere con opposizione agli atti esecutivi definitivamente respinta. (cfr. Cass. Sez. 3, Sentenza n del 20/11/2012). Ancora secondo la giurisprudenza di legittimità in tema di pignoramento presso terzi, la contestazione del credito oggetto di assegnazione per fatti anteriori alla pronuncia dell'ordinanza ex art. 553 c.p.c., fondata sull'erroneità della qualificazione come positiva della dichiarazione del terzo, può essere fatta valere soltanto con l'impugnazione dell'ordinanza stessa ai sensi dell'art. 617 c.p.c (cfr. ex plurimis Cass. civ. Sez. III, 25/02/2016, n. 3712; Cass. Sez. 3, Sentenza n del 22/02/2008; Cass. Sez. 3, Sentenza n del 16/05/2005; Cass. Sez. 3, Sentenza n del 05/07/1989). 2

3 Pertanto, l Assessorato, ricevuta la notifica sia dell ordinanza di assegnazione resa nella procedura promossa da Tuzzolino, sia dell ordinanza di assegnazione resa nella procedura esecutiva promossa da AZ Ufficio snc, avrebbe dovuto proporre l'opposizione agli atti esecutivi nel termine di 20 giorni mediante ricorso al Giudice dell'esecuzione ai sensi del secondo comma dell'art. 617 c.p.c. Com è noto, il termine per l'opposizione agli atti esecutivi ha natura perentoria ai fini dell'instaurazione del relativo giudizio ed, in forza dell art. 617 c.p.c., essa può essere spiegata entro e non oltre il termine di giorni venti dalla conoscenza dell atto impugnato. Nel caso di specie, l assessorato ha depositato telematicamente il ricorso in opposizione il oltre il termine di 20 giorni dalla conoscenza dell ordinanza di assegnazione del resa nella procedura esecutiva RG 3702/2015 a favore della AZ Ufficio snc, conoscenza acquisita dall assessorato come emerge dalla documentazione prodotta dallo stesso opponente - fin dall ( e anche prima se si considera la notifica a mezzo pec dell ordinanza effettuata dal creditore in data ). Inoltre, come emerge dalla produzione dell opponente, l assessorato aveva avuto conoscenza anche dell altra ordinanza di assegnazione resa nell altra procedura esecutiva a favore di Tuzzolino fin dall e pertanto aveva conoscenza della mancata riunione dei due procedimenti e che i due Giudici dell esecuzione avevano comunque interpretato la dichiarazione di terzo ritenendola capiente per entrambi i pignoramenti. Nella specie, l assessorato a conoscenza dell emissione delle due ordinanze ha invece proposto una inammissibile opposizione all'esecuzione contro il successivo atto di pignoramento promosso dalla creditrice AZ Ufficio snc in forza dell'ordinanza di assegnazione, contestando il diritto del creditore di conseguire il pagamento integrale delle somme assegnate con l ordinanza che, in quanto non impugnata nei termini, non può più essere messa in discussione. Infatti, è da osservare che In tema di esecuzione mobiliare presso terzi, l ordinanza con la quale il giudice dell esecuzione, ai sensi dell art. 553, c.p.c., assegna in pagamento al creditore procedente la somma di cui il terzo pignorato si è dichiarato debitore nei confronti del debitore espropriato costituisce titolo esecutivo nei confronti del terzo ed a favore dell assegnatario ed ha tale efficacia anche per le spese conseguenti e necessarie per la sua concreta attuazione. (Cass. 30 dicembre 2011 n , Cass. 18 settembre 2007 n , Cass. 18 marzo 2003 n. 3976). In particolare, l ordinanza di assegnazione resa dal giudice dell esecuzione all esito di un procedimento di pignoramento presso terzi, sebbene non idonea al giudicato, costituisce comunque un titolo di formazione giudiziale, con le conseguenti limitazioni che ne derivano in tema di opposizioni all esecuzione e agli atti esecutivi. Pertanto, secondo il condivisibile orientamento della S.C., l'ordinanza di assegnazione resa dal giudice dell'esecuzione all'esito di un procedimento di pignoramento presso terzi, può essere a sua volta portato in esecuzione dal creditore assegnatario nei confronti del terzo pignorato, sicché legittimamente quest'ultimo si avvale dell'opposizione all'esecuzione ove intenda opporre al creditore assegnatario fatti estintivi o impeditivi della sua pretesa sopravvenuti alla pronuncia del titolo esecutivo ovvero per contestare la pretesa azionata con il precetto (cfr. Corte di Cassazione, sentenza 3 giugno 2015 n ). 3

4 Pertanto, nel momento in cui l ordinanza di assegnazione è portata in esecuzione dal creditore assegnatario contro il terzo pignorato, quest ultimo può avvalersi del rimedio dell'opposizione all'esecuzione, ma con gli stessi limiti previsti dall'ordinamento in favore della generalità dei debitori al cospetto dei titoli di formazione giudiziale e, dunque, unicamente per far valere fatti impeditivi o estintivi sopravvenuti alla formazione del titolo ovvero per contestare la pretesa azionata con il precetto, come la non debenza delle somme in esso portate (cfr. anche sul punto, Cass. n /2009). Di conseguenza, la pretesa esecutiva azionata in conformità al titolo costituito dall ordinanza di assegnazione può essere neutralizzata soltanto con la deduzione di fatti modificativi, impeditivi o estintivi del rapporto sostanziale successivi alla formazione del titolo. Nel caso di specie, a fondamento dell opposizione, l assessorato deduce pretesi vizi dei procedimenti esecutivi, in quanto il Giudice dell esecuzione o avrebbe interpretato come eccessivamente positiva la dichiarazione del terzo, sbagliando sull importo disponibile per le due procedure esecutive o comunque non avrebbe disposto la riunione, violando il disposto dell art. 550 c.p.c. In entrambe le ipotesi il rimedio non può essere costituito dall opposizione all esecuzione contro il pignoramento promosso dal creditore sulla base del titolo esecutivo di formazione giudiziale per far valere vizi antecedenti alla sua formazione. Non è inoltre possibile sostenere che dovrebbe costituire onere dei creditori assegnatari promuovere l opposizione agli atti esecutivi contro le ordinanze di assegnazione rese a conclusione dei procedimenti esecutivi dagli stessi promossi, stante che i creditori, avendo conseguito l assegnazione integrale del loro credito, sono carenti di interesse a proporre l opposizione. Pertanto, attesa l inammissibilità dell opposizione non sussistono i presupposti per disporre la sospensione della procedura esecutiva. La richiesta di condanna dell opponente alle spese della presente fase cautelare è ammissibile sia ai sensi di quanto disposto dall art. 669 septies c.p.c che in considerazione del fatto che la fase di cognizione piena successiva alla presente fase cautelare è ai sensi dell art. 616 c.p.c meramente eventuale, per cui il provvedimento di rigetto dell istanza cautelare ha attitudine a definire la vicenda (art. 91 c.p.c). Inoltre, sul punto è intervenuta la Suprema Corte (da ultimo sent /11) sancendo l obbligo per il giudice dell esecuzione di provvedere sulle spese che seguono la soccombenza e si liquidano tenendo conto dell attività svolta e della natura e del valore della controversia in favore della parte opposta nell importo di 1.500,00 per compensi oltre magg. forf. 15%, IVA e cpa come per legge. PQM rigetta l'istanza di sospensione dell'esecuzione; assegna termine perentorio fino al per l'introduzione del giudizio di merito, secondo le modalità previste in ragione della materia e del rito, previa iscrizione a ruolo a cura della parte interessata, osservati i termini a comparire di cui all art 163 bis c.p.c o altri se previsti, ridotti alle metà; 4

5 condanna l opponente al pagamento delle spese del procedimento che si liquidano nella misura di 1.500,00 per compensi oltre magg. forf. 15%, IVA e CPA come per legge con distrazione a favore degli avvocati Salvatore Ziino e Alexandra Aliotta. Manda alla cancelleria per gli adempimenti di competenza. Palermo, Il Giudice dell esecuzione Alida Marinuzzi 5