38. N.2/ IO INFERMIERE
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- Eugenio Valeri
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1 L ambulatorio infermieristico: un nuovo modello organizzativo volto a rispondere alle nuove e crescenti necessità sanitarie della cittadinanza. Indagine conoscitiva condotta presso la ASL di Lecce 1 OMS, healt Salute per tutti, obiettivi 15 e 18, 1999 di Antonazzo Marcello Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche. Professore a contratto SSD MED. 45 Università degli Studi di Bari. Infermiere ASL Lecce (Servizio Igiene Sanità Pubblica) INTRODUZIONE L ambulatorio infermieristico è un nuovo modello organizzativo di assistenza e fonda i suoi presupposti in alcune importanti innovazioni. La prima è sicuramente da ricondurre allo scenario che si è delineato nella sanità italiana, dopo la regionalizzazione, la razionalizzazione della stessa attraverso una diminuzione dei posti letto per acuti ed il conseguente e necessario potenziamento dei servizi territoriali, e l altro presupposto è da ricercarsi nella profonda evoluzione della professione infermieristica. L ambulatorio infermieristico rappresenta un modello di assistenza infermieristica in grado di garantire la presa in carico e la continuità delle cure degli utenti/pazienti con problematiche sanitarie. Rappresenta un'area di specializzazione professionale in grado di potenziare l integrazione tra servizi ospedalieri ed assistenza sanitaria di base con funzione di collegamento tra i servizi esistenti nella rete assistenziale, non solo sanitari ma anche sociali, in grado di favorire dimissioni precoci e protette. Rappresenta, inoltre, un importante punto di riferimento per la continuità assistenziale, considerato che attualmente molti pazienti dimessi dalle strutture ospedaliere hanno necessità di effettuare determinate prestazioni sanitarie e che altri hanno bisogno di seguire prescrizioni mediche indicate dai MMG, medici di medicina generale, e PLS, pediatri di libera scelta. L ambulatorio infermieristico (e questa è la novità) può essere attivato da professionisti, in regime libero professionale in forma individuale o associata. La professione infermieristica, ha finalmente la possibilità di esprimere le proprie competenze in maniera autonoma e responsabile, un modo nuovo di esercitare l attività infermieristica è rappresentato dall ambulatorio infermieristico. Ciò costituisce il varco professionale tra il nuovo e il vecchio, per traghettare la sanità della cura verso la sanità del benessere. OBIETTIVO DELLA RICERCA L indagine conoscitiva svolta ha avuto come scopo di valutare la conoscenza e le opinioni da parte dei cittadini in merito alla nuova figura dell infermiere in campo territoriale. Questa ricerca nasce dal desiderio di approfondire tale argomento ancora oggi poco conosciuto, soprattutto nel contesto italiano. L interesse per tale studio è stato stimolato dai cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nel nostro paese che hanno reso necessario puntare l attenzione sulla sanità pubblica, sia in termini di prevenzione ed educazione sanitaria, sia in termini di cura vera e propria. L infermiere di famiglia è un professionista della salute che opera sul territorio ed esattamente, per quanto riguarda la struttura del nostro Sistema Sanitario Nazionale, all interno di un ambulatorio infermieristico 1. La sua preparazione e le sue competenze gli consentono di intervenire: come educatore sanitario, al fine di istruire gli utenti ad uno stile di vita sano e che riduca al minimo l insorgenza di determinate patologie; come professionista delle cure, al fine di rendere la qualità di vita dei pazienti migliore e di prevenire le complicanze e/o gli esiti invalidanti di malattie già manifestate; come supporto emotivo/psicologico all interno delle famiglie nelle quali si manifesti un problema di salute, che inevitabilmente crea un alterazione degli equilibri. L obiettivo è quello di creare e favorire le migliori condizioni possibili per sviluppare una cultura sanitaria fondata sulla promozione e mantenimento della 38. N.2/ IO INFERMIERE
2 salute della persona, nell ottica del rafforzamento dell autonomia decisionale dell utente, attraverso lo sviluppo di un offerta assistenziale differenziata. L obiettivo, invece, è di migliorare l accessibilità dell assistenza a tutti i cittadini svolgendo una funzione di orientamento rispetto all offerta sanitaria, costituendo un filtro efficace al ricovero ospedaliero attraverso servizi sanitari più efficienti in termini di appropriatezza degli interventi. MATERIALI E METODI Attraverso l ausilio di un questionario, sono stati raccolti importanti dati inerenti a ciò che l utente/paziente pensa a riguardo dell istituzione di un ambulatorio infermieristico nel suo Comune. SETTING SPAZIALE E TEMPORALE La fase di rilevazione dei dati è stata eseguita dal mese di settembre 2008 al mese di gennaio 2009 mediante la distribuzione di un questionario rivolto agli utenti residenti all ASL della provincia di Lecce. Il territorio è stato suddiviso nelle seguenti aree geografiche: nord Salento, centro Salento e sud Salento. La scelta di interagire con gli utenti è stata congruente con le tematiche affrontate nell elaborato. DISEGNO DELLO STUDIO Per questa indagine è stato realizzato uno studio a carattere osservazionale descrittivo. La raccolta dati si è avuta con la distribuzione di un questionario strutturato in 18 item a risposta chiusa di cui ad un solo quesito si richiedeva un punteggio di intensità (da 0 min. a 10 max) che intendeva valutare il grado di informazione esistente sull attivazione degli. CAMPIONAMENTO Il campione di convenienza, composto da 100 utenti, è stato arruolato all interno del territorio provinciale di Lecce. I criteri di inclusione sono stati: maggiore età e residenza nella provincia di Lecce. PROCEDURA Lo studio è stato approvato ed autorizzato dalle rispettive direzioni sanitarie, ASL di Lecce e AO C.G. Panico di Tricase (LE) nel mese di agosto I dati emersi sono stati inseriti in un database ed elaborati, utilizzando le più comuni procedure di statistica descrittiva. Una volta spiegate le finalità e sottolineata la garanzia dell anonimato, la compilazione del questionario veniva avviata. STRUMENTO DI RICERCA Per l informazione ai pazienti circa lo studio è stato utilizzato un colloquio diretto ed il ricercatore ha parlato loro delle finalità dello stesso, dando informazioni e ricevendo la garanzia dell anonimato. Per la raccolta dati è stato utilizzato un questionario costruito ad hoc per l indagine. Il questionario era composto da tre parti: la prima parte all età, il sesso, l area geografica e il contesto sociale in cui viveva l utente/paziente e il titolo di studio posseduto; la seconda parte indagava per conoscere quali erano le prestazioni di cui necessita maggiormente l utente/ paziente e a chi ricorreva per soddisfare i suoi bisogni; mentre nella parte finale veniva richiesto se l utente era favorevole all istituzione dell ambulatorio infermieristico, quale forma alternativa ad altre soluzioni di assistenza strutturata quali ad esempio hospice, assistenza domiciliare integrata, ecc.. Infine è stato lasciato uno spazio aperto, per un pensiero personale facoltativo. Il ritiro è stato effettuato personalmente, al fine di evitare costi all utente. LIMITI DELLO STUDIO Lo studio presenta alcuni limiti: campione di convenienza, quindi non casuale ed ha una numerosità modesta degli intervistati, pertanto limita la generalizzazione dei risultati ANALISI DEI DATI Sono stati consegnati in totale n 100 questionari ad un gruppo di cittadini rappresentativi dell intero territorio provinciale. In particolare sono stati ritirati e ritenuti validi n 91 questionari, mentre i restanti 9 sono stati invalidati perché hanno rifiutato di rispondere per paura o semplicemente perché non interessava il progetto. Il processo di elaborazione ha avuto inizio con lo spoglio e la classificazione dei dati in tabelle e grafici. Come si evince dai dati emerge che il campione d indagine è costituito da un numero di 5 utenti appartenenti a un range di età tra i 20/30 anni, 26 utenti appartenenti a un range tra i 31/40, 20 utenti appartenenti a un range tra i 41/50, e infine 40 utenti appar tenenti ad un range che va oltre i 50 anni. IO INFERMIERE - N.2/
3 Alla domanda che rivolgeva la questione a chi il cittadino si rivolge per ricevere le prestazioni (grafico I) è emerso che nelle realtà del nord Salento e del sud Salento non è presente l istituzione dell ambulatorio infermieristico e gli utenti per il 35% si rivolgono a soddisfare i loro bisogni di carattere infermieristico in ospedale, il 17% presso il medico di famiglia, il 1 usufruisce dell assistenza infermieristica domiciliare solo il 3% si rivolge presso gli associati al medico di famiglia (progetto Leonardo, promosso dalla Regione Puglia, Assessorato alla Salute e sperimentato nell ASL di LE nell anno 2006). Nella realtà del sud Salento dove sono presenti gli ambulatori infermieristici associati al Medico di famiglia (progetto Leonardo) è stato rilevato che solo il 13%, si rivolgono per ricevere prestazioni infermieristiche presso l ambulatorio infermieristico contro il 48%, che si rivolge per le loro diverse necessità in ospedale, il 22% si rivolgono ad altro e il 17% degli utenti si rivolge al Medico di famiglia. NORD SALENTO 35% 1 3% 17% SUD SALENTO 22% 35% Grafico I: a chi ricorre l utente del campione d indagine per ricevere le prestazioni che necessita CENTRO SALENTO 1% 13% 48% 9% 21% 17% 68% Sull importanza degli nel proprio Comune di residenza, gli intervistati hanno risposto per il 51% che è auspicabile l istituzione dell ambulatorio infermieristico per tutto ciò che offre alla popolazione, il 44% che sono molto favorevoli a ciò, contro il 2% che ritiene poco utile tale istituzione e infine il 3% che non lo ritiene per niente necessario (grafico II). 40. N.2/ IO INFERMIERE
4 Grafico II: con la locazione di nel suo comune si sentirebbe più seguito e meno solo? 44% 2% 3% 51% Il grafico IV rappresenta chiaramente come una volta giunta l informazione alla popolazione, la stessa ritiene fondamentale l esistenza di tale istituzione perché rappresenta il punto di riferimento per il cittadino e d incontro per ricevere educazione sanitaria. Ancora rende evidente quanto è auspicabile l istituzione dell ambulatorio infermieristico, perché si avvale della presenza dell infermiere che amplia notevolmente la quantità di prestazioni da poter erogare. Inoltre costituisce per l utenza una persona di fiducia alla quale rivolgersi in risposta ai bisogni di salute personali o dei propri cari. MOLTO ABBASTANZA POCO PER NIENTE Grafico IV: l ambulatorio infermieristico rappresenta il punto di collegamento tra la famiglia e il medico di medicina generale? Nel grafico III, si ha un idea della chiarezza degli intervistati sul ruolo dell infermiere nell ambulatorio infermieristico: infatti il 52% degli utenti definisce tale professionista sanitario colui che aiuta gli individui ad adattarsi alla malattia, alla disabilità cronica, ed ai momenti di stress, che sa lavorare a domicilio dei pazienti, e infine può fornire consulenza sugli stili di vita e sui fattori comportamentali di rischio e assistere le famiglie in materia di salute, e a tutto ciò ovviamente si inglobano le prestazioni infermieristiche. 3 1% 69% Grafico III: il ruolo del professionista sanitario nell ambulatorio infermieristico 5% s i 14% a b b b a s ta n z a non credo 51% n o 19% AIUTARE GLI INDIVIDUI AD ADATTARSI ALLA MA- LATTIA, ALLA DISABILITÀ CRONICA, AI MOMENTI DI STRESS LAVORARE A DOMICILIO DEI PAZIENTI FORNIRE CONSULENZA SUGLI STILI DI VITA FORNIRE PRESTAZIONI INFERMIERISTICHE TUTTE LE PRECEDENTI 11% RISULTATI Nell elaborazione dei dati raccolti si evince che gli intervistati si sono espressi in modo positivo sull argomento trattato. Ritengono auspicabile l istituzione di questo nuovo modello organizzativo di assistenza infermieristica, perché ha lo scopo di migliorare l accessibilità dell assistenza a tutti i cittadini, svolgendo una funzione cerniera tra la realtà ospedaliera e l assistenza infermieristica domiciliare costituendo un filtro efficace al ricovero ospedaliero. Questa necessità nasce dal fatto che il panorama sanitario si trova davanti a nuove sfi- IO INFERMIERE - N.2/
5 de e deve, necessariamente, trovare alternative in grado di rispondere in maniera appropriata ai nuovi bisogni di salute dell utenza. Dalla raccolta dati emerge che molti utenti hanno difficoltà nell attivazione dell assistenza infermieristica domiciliare sia per la lentezza burocratica ma soprattutto nel trovare strutture adatte alla situazione e sulla base di ciò occorre strutturare servizi capaci di rispondere alle esigenze di una popolazione sempre più anziana e portatrice di patologie croniche, cui spesso si prospetta un percorso di cure e assistenza a domicilio, che può essere intrapreso solo attraverso un capillare impiego di infermieri nei servizi socio-sanitari territoriali. Il continuity manager (infermiere della comunità) e il case manager (infermiere /gestore del caso) saranno i garanti della continuità assistenziale accompagnando il paziente dal letto dell ospedale alla poltrona di casa. L infermiere di famiglia opererebbe negli ambulatori infermieristici, chiamati a effettuare una serie di prestazioni (medicazioni, terapie farmacologiche, elettrocardiogrammi, prelievi, misurazione di glicemia, colesterolemia ecc..) e a fornire informazioni ai familiari impegnati nell assistenza domiciliare dei parenti. Ma soprattutto permette la possibilità di soddisfare i bisogni psicologici che spesso risultano essere bisogni inespressi. CONCLUSIONI Per concludere è doveroso oltre che auspicabile, rispondere alle giuste sollecitazioni dell Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), e alle nuove esigenze di integrazione socio sanitaria in fatto di assistenza domiciliare. Solo attraverso la crescita progressiva di, il professionista infermiere sarà in grado di mobilitare e sviluppare le risorse e le opportunità indirizzandole al bene comune, non come semplice retorica ma come concreta ricerca di una migliore qualità di vita e di salute del singolo e della collettività. Infine a fronte delle informazioni raccolte, possiamo sicuramente dire che la figura dell infermiere di famiglia sia molto attesa da parte dei cittadini. Concludo con un pensiero di un utente, scritto nello spazio aperto del questionario: L ambulatorio infermieristico è necessario per non far sentire solo chi lo è già! Ringraziamenti Si ringraziano i Direttori Generali della ASL di Lecce e dell Azienda Ospedaliera Cardinale G. Panico di Tricase (LE) per aver concesso l autorizzazione all accesso dei dati, e tutti i cittadini che hanno dato la propria disponibilità a partecipare allo studio. BIBLIOGRAFIA Riferimenti Normativi: Codice Deontologico degli Infermieri (Febbraio 2009), Federazione Nazionale I.P.A.S.V.I. Roma. Decreto Ministeriale n.739 del 1994, Regolamento concernente l individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell infermiere. Riviste ed Atti convegni: Martini E.R. L infermiere di comunità, tratto da Prospettive sociali e sanitarie, n. 4, marzo 2006, pp. 3; Mislej M., Altomare O., Sicuro A., L infermiere di famiglia: l esperienza triestina tratto da infermieri collegio, dicembre 2003, pp. 13; Pierantognetti P., Sansoni J., Giustizi M., La famiglia e le cure, gli infermieri sempre con voi, tratto da Professioni infermieristiche, n 55, giugno 2002, pp ; Guadagnali M., L infermiere di famiglia, un ruolo e una presenza tra la gente, tratto da Professioni infermieristiche, n 53, giugno 2002, pp ; Perleonardi R., Arriva l infermiere di famiglia tratto da Panaroma della Sanità, n. 35, settembre 2002, pp. 38; Corbotta M., L infermiere và in famiglia, tratto da Il sole 24 ORE Sanità n nov. - 3dic pag. 32; Battaglini A., Chi è l infermiere di famiglia, tratto da Management Infermieristico, n 1, gennaio 2001, pp ; Del Fabbro T., L infermiere professionale diventa di comunità, tratto da Prospettive sociali e Sanitarie, n 9, settembre 2001, pp. 9-29; Soldati S., Ruffino E., L infermiere di famiglia, tratto da ASI, n 6. febbraio 2001, pp ; Testi: D Innocenzo M., Nuovi modelli organizzativi per l assistenza infermieristica: l ambulatorio infermieristico territoriale, Centro Scientifico Editore, Torino, 2002; Chiari P., Santullo A., L infermiere Case Manager, McGraw- Hill, Torino, 2001; SITOGRAFIA accesso in data 10/11/2008 h accesso in data 10/01/2009 h N.2/ IO INFERMIERE
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