RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2004

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1 1 RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2004

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3 INDICE PRESENTAZIONE AI LETTORI 3 NOTA METODOLOGICA 5 CARTA DI IDENTITÀ 7 La Storia L Azionariato L Attività Produttiva L Organizzazione EDIPOWER E LE RISORSE UMANE 53 La Composizione del Personale Le Politiche di Assunzione del Personale Le Politiche di Formazione e Sviluppo del Personale I Rapporti con i Dipendenti Le Relazioni Industriali Le Iniziative a favore del Personale La Comunicazione Interna La Salute e Sicurezza dei Lavoratori INDICATORI CHIAVE E DISTRIBUZIONE DEL VALORE AGGIUNTO 13 Indicatori Chiave Valore Aggiunto e sua distribuzione CORPORATE GOVERNANCE 17 La Struttura I Principi e i Codici La Comunicazione Esterna e i Media EDIPOWER ED IL SISTEMA ECONOMICO 25 Il Mercato Elettrico Il Modello Contrattuale La Strategia Industriale Le Azioni di Miglioramento Gestionale I Risultati di Gestione Le Relazioni con il Mercato Le Relazioni con gli Istituti Finanziari Le Relazioni con i Fornitori EDIPOWER E LE REALTÀ LOCALI 63 La Centrale Termoelettrica di Chivasso La Centrale Termoelettrica di Turbigo La Centrale Termoelettrica di Piacenza La Centrale Termoelettrica di Sermide La Centrale Termoelettrica di Brindisi La Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela Il Nucleo Idroelettrico di Mese Il Nucleo Idroelettrico di Udine Il Nucleo Idroelettrico di Tusciano APPROFONDIMENTI TEMATICI 109 Il Mercato dell Energia Elettrica in Italia I Cambiamenti Climatici e il Protocollo di Kyoto I Certificati Verdi La Valutazione di Impatto Ambientale GLOSSARIO 115 EDIPOWER E L AMBIENTE 39 La Politica per l Ambiente e la Sicurezza L Organizzazione per l Ambiente e Sicurezza I Sistemi di Gestione Ambientale, Certificazioni e Audit La Contabilità Ambientale I Risultati Ottenuti nel 2004 Gli Eventi Rilevanti del 2005 Le Prestazioni Ambientali

4 Comunicare in modo trasparente con tutti i soggetti con i quali Edipower interagisce è per noi un valore fondamentale. 2

5 PRESENTAZIONE AI LETTORI Edipower S.p.A. nasce nel 2002 con l acquisizione di Eurogen, la più grande delle tre GenCo messe in vendita da Enel. Da allora il nostro principale obiettivo è stato quello di diventare un punto di riferimento nel settore della produzione di energia elettrica con particolare riguardo alla efficienza tecnicogestionale e al rispetto dell ambiente e della sicurezza. Il nostro progetto concretizza questa volontà attraverso due principali leve: l attuazione di un piano industriale che prevede il miglioramento continuo della competitività strutturale degli impianti di generazione, con l utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, e lo sviluppo delle capacità manageriali e tecniche delle nostre risorse umane. La riconversione alla tecnologia a ciclo combinato delle Centrali di Sermide e Chivasso, già realizzata, e di Piacenza, Turbigo e Brindisi, in corso di realizzazione o in programma, l ammodernamento e gli interventi volti all ottimizzazione delle prestazioni ambientali della Centrale di San Filippo del Mela e dei gruppi a carbone della Centrale di Brindisi, la riqualifica, dove possibile, degli impianti idroelettrici, il forte impulso alla formazione del personale, sono alcune delle azioni in atto. E proprio con lo scopo di rendere evidente il nostro impegno abbiamo deciso di pubblicare il primo Rapporto di Sostenibilità, che ci permette, in modo articolato e accurato, con dovizia di informazioni e di dati, di fornire una visione completa della nostra Società. Comunicare in modo trasparente con tutti i soggetti con i quali Edipower interagisce i dipendenti, gli azionisti, i fornitori, il mondo finanziario, gli enti pubblici e le comunità presso le quali sono situati i nostri impianti, i cosiddetti stakeholder è per noi un valore fondamentale. Tale volontà di trasparenza è peraltro manifestata anche dalla decisione di voler aderire al Regolamento Comunitario EMAS (Regolamento CE n. 761/2001) per la gestione ambientale di tutte le nostre Unità Produttive. Inoltre nel 2004 Edipower si è dotata di un Codice Etico, che definisce chiaramente i valori etici fondamentali della Società, che costituiscono l elemento base della cultura aziendale; il documento rappresenta una guida ed un impegno per tutti i dipendenti ad operare nella conduzione degli affari e delle attività aziendali nell ottica della responsabilità sociale d impresa. Il primo Rapporto di Sostenibilità di Edipower non vuole essere, quindi, solo un bilancio di quanto già raggiunto ma, soprattutto, un impegno per il futuro a continuare a migliorare la propria posizione nel mercato della generazione di energia e a creare valore per gli azionisti, i dipendenti e le comunità in cui è presente. L Amministratore Delegato Ing. Giulio Del Ninno 3

6 Edipower, consapevole del proprio ruolo, si è proposta di rafforzare il dialogo e le relazioni con i soggetti che, a vario titolo, sono interessati allo svolgimento della propria attività di produttore di energia. 4

7 NOTA METODOLOGICA Nell ambito della continua evoluzione della Società, è aumentata in questi anni la richiesta ai soggetti economici di un comportamento maggiormente etico, trasparente e socialmente responsabile. Edipower, consapevole del proprio ruolo, si è pertanto proposta di rafforzare il dialogo e le relazioni con i soggetti che, a vario titolo, sono interessati allo svolgimento della propria attività di produttore di energia. In quest ottica si inserisce il primo Rapporto di Sostenibilità con cui l azienda intende realizzare una attività di comunicazione diffusa in grado da un lato di rafforzare il consenso e la legittimazione presso gli stakeholder (soggetti portatori di interesse) in termini di credibilità, affidabilità e reputazione sociale e ambientale, e dall altro di perseguire obiettivi di tipo reddituale e competitivo. L attività di rendicontazione è avvenuta sulla base di principi e indicazioni previsti dagli standard più accreditati a livello nazionale e internazionale, quali il Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale (GBS), il Global Reporting Iniziative (GRI) e il Social Statement, documento elaborato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per la diffusione della responsabilità sociale tra le imprese italiane. Il processo di ideazione ed elaborazione del Rapporto ha garantito la condivisione delle strategie aziendali da parte di tutta la struttura organizzativa. Allo scopo sono stati realizzati numerosi incontri collegiali tra le Direzioni per mappare gli stakeholder di riferimento e per individuare i contenuti e le azioni da rendicontare con i relativi indicatori di prestazione. Ancora con i Direttori e vari responsabili delle diverse funzioni si è proceduto alla raccolta dei dati e alla stesura delle relative note di commento. I principali stakeholder di riferimento individuati per il presente Rapporto sono: autorità, nazionali e locali, e comunità dove sono localizzate le unità produttive; l ambiente e le associazioni ambientaliste nazionali e locali; i dipendenti e le organizzazioni sindacali; i fornitori, gli azionisti industriali e gli azionisti finanziari, gli istituti di credito; il mondo della scuola e dell università, i mass-media. Dopo una prima parte di presentazione di Edipower (profilo aziendale, indicatori chiave e distribuzione del valore aggiunto, corporate governance), il Rapporto di Sostenibilità è articolato secondo i tre elementi della responsabilità sociale (triple bottom line), illustrando le prestazioni economiche (Edipower ed il Sistema Economico), ambientali (Edipower e l Ambiente) e sociali (Edipower e le Risorse Umane). Segue la descrizione di dettaglio di ogni singola unità produttiva e delle sue relazioni con il territorio. I dati riportati, dove non diversamente specificato, fanno riferimento al 31/12/

8 Edipower S.p.A. è tra i maggiori produttori privati italiani di energia elettrica. Detiene il 7,9% di quota di mercato, con oltre MW di potenza installata, di cui oltre 750 MW da fonti rinnovabili. 6

9 CARTA DI IDENTITÀ Edipower S.p.A. è tra i maggiori produttori privati italiani di energia elettrica. Detiene il 7,9% di quota di mercato, con oltre MW di potenza installata, di cui oltre 750 MW da fonti rinnovabili (idroelettrico). Dal 2004 ha introdotto un modello di business innovativo per il mercato elettrico italiano: attraverso il contratto di Tolling Agreement per gli impianti termoelettrici ed il contratto di Power Purchase Agreement per gli impianti idroelettrici, sottoscritti con le società grossiste dei Soci Industriali, Edipower assume il ruolo di trasformatore del combustibile in energia elettrica di proprietà dei Toller, che ne curano la successiva commercializzazione. La Storia Nell ambito del processo di liberalizzazione del mercato elettrico, Edipower nel marzo 2002 si è aggiudicata la più grande delle GenCo di Enel, Eurogen, la cui vendita è avvenuta per dare attuazione al Decreto Legislativo N. 79 del 16 Marzo 1999, cosiddetto Decreto Bersani. Il primo Dicembre 2002 Eurogen è stata incorporata per fusione in Edipower che da quel momento ha assunto la titolarità dell attività. L Azionariato Gli azionisti di Edipower sono Edison S.p.A. (40%), AEM S.p.A. (16%), AEM Torino S.p.A. (8%) e la società svizzera ATEL SA (16%), quali soci industriali, ed Unicredito S.p.A. (10%), Interbanca S.p.A. (5%) e Albojo Ltd (5%), società controllata da The Royal Bank of Scotland, quali soci finanziari. Azionisti Edipower Albojo Ltd - 5% Interbanca SpA - 5% Soci Industriali Soci Finanziari Unicredito SpA - 10% ATEL SA - 16% AEM Torino SpA - 8% Edison SpA - 40% AEM SpA - 16% L Attività Produttiva Il parco impianti Edipower conta 6 centrali termoelettriche e 3 nuclei idroelettrici, distribuiti su tutto il territorio nazionale, per una potenza installata complessiva superiore a MW. In relazione alle attività di riconversione e di ambientalizzazione di alcuni impianti, la potenza in esercizio al 31 Dicembre 2004 è di circa MW e la produzione netta di energia elettrica, sempre nel 2004, è stata di 25,4 TWh. Benché la quota maggiore di potenza installata, e di conseguenza anche di energia prodotta, sia associata alle centrali termoelettriche, l idroelettrico contribuisce alla produzione complessiva di energia elettrica 7

10 RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2004 Principali dati di consuntivo (al 31 Dicembre) POTENZA IN ESERCIZIO (MW) Centrali Termoelettriche CHIVASSO TURBIGO PIACENZA SERMIDE BRINDISI SAN FILIPPO DEL MELA Nuclei Idroelettrici MESE UDINE TUSCIANO Totale potenza in esercizio PRODUZIONE ANNUA (TWh) Idroelettrica 2,11 1,82 2,23 Termoelettrica 17,70 19,52 23,21 Totale 19,81 21,34 25,44 NUMERO DI DIPENDENTI AL 31 DICEMBRE per una quota importante (circa il 10%), resa ancora più rilevante in relazione alle trasformazioni impiantistiche di cui sono oggetto alcune centrali termoelettriche. La quota di energia prodotta dalle centrali idroelettriche risulta particolarmente significativa, sia in termini di tutela dell ambiente, in quanto deriva da una fonte rinnovabile e non comporta utilizzo di combustibili fossili né emissione di inquinanti in atmosfera, sia in relazione alle qualità dinamiche che caratterizzano la produzione idroelettrica: funzionamento di punta, grazie alla rapidità di presa di carico; funzionamento indipendente da apporti energetici esterni, che rende le centrali idroelettriche insostituibili per la riaccensione della rete in caso di black-out. Nel parco termoelettrico di Edipower sono presenti tre diverse tipologie di impianti: Tradizionale, Ripotenziato, Turbogas in Ciclo Combinato. In un impianto Tradizionale la produzione di energia elettrica avviene mediante la generazione di vapore, ottenuto per combustione di carbone, olio e/o metano, che aziona una serie di turbine collegate meccanicamente ad un generatore elettrico (alternatore). L impianto Ripotenziato affianca ad un impianto di tipo tradizionale una turbina a gas, messa in rotazione dai gas prodotti dalla combustione di metano e collegata meccanicamente ad un proprio alternatore. I gas di scarico dalla turbina a gas, caratterizzati da un elevato contenuto termico, sono utilizzati per preriscaldare l acqua di alimentazione della caldaia dell impianto tradizionale. Negli impianti Turbogas in Ciclo Combinato i gas di scarico di una o più turbine a gas, alimentate a metano e collegate meccanicamente ciascuna ad un proprio alternatore, sono utilizzati per produrre vapore che aziona una turbina a vapore accoppiata ad un ulteriore alternatore. Gli impianti Turbogas in Ciclo Combinato consentono di raggiungere un rendimento pari a circa il 55% nella trasformazione dell energia contenuta nei combustibili in energia elettrica, valore notevolmente più elevato di quello tipicamente ottenibile in un impianto Tradizionale, pari a circa il 42%. 8

11 CARTA D IDENTITÀ Negli impianti idroelettrici, la produzione di energia elettrica avviene grazie alla trasformazione dell energia potenziale e cinetica in energia meccanica (turbina) e di quest ultima in energia elettrica, mediante alternatori accoppiati alle turbine. Il parco idroelettrico di Edipower è costituito da impianti di tipo a Serbatoio, a Bacino e ad Acqua Fluente. Le centrali a Serbatoio e a Bacino sfruttano l accumulo di acqua in quota, in invasi naturali o artificiali, come riserva di energia. Le due tipologie di impianto si differenziano in base alle modalità di gestione delle quantità di acqua raccolte: su base stagionale per gli impianti a serbatoio; su base settimanale per quelli a bacino. Le centrali ad Acqua Fluente sfruttano invece il naturale deflusso delle acque e consentono quindi solo una gestione in tempo reale dei quantitativi di acqua prelevabili dall alveo. Dislocazione geografica delle Sedi e degli Impianti Edipower Mese Udine Milano/Sesto San Giovanni Turbigo Chivasso Sermide Piacenza Sede Nuclei Idroelettrici Centrali Termoelettriche Tusciano Brindisi San Filippo del Mela 9

12 RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2004 L Organizzazione In considerazione della presenza di più realtà operative distribuite sull intero territorio nazionale, la struttura organizzativa risponde all esigenza di garantire uniformità nell attuazione delle politiche e linee guida aziendali, attraverso una azione di coordinamento delle attività svolte presso i singoli impianti. La Direzione Internal Auditing valuta l adeguatezza e l efficacia del sistema di controllo interno ed assiste la Società nell identificazione e valutazione delle maggiori esposizioni al rischio. La Direzione Affari Legali e Segreteria Societaria fornisce assistenza legale alla Società, studia e monitora l evoluzione del quadro normativo e si occupa della segreteria societaria. Organigramma Presidente ING. G. ZUCCOLI Internal Audit DOTT. R. VILLA Amministratore Delegato ING. G. DEL NINNO Affari legali e segr. societaria AVV. M. COLOMBO Amm.ne finanza e controllo DOTT.SSA R. GIUPPONI DOTT. M. SALA fino al 28/02/05 Relazioni esterne e comunicazione ING. P. BOVATI Personale e organizzazione DOTT. L. CARONNI Chief operating officer ING. P. GALLO Ambiente, sicurezza e qualità ING. G. GRANATO Acquisti ING. F. ANTONIOLI Mercato ING. F. DUBINI Ingegneria e sviluppo ING. U. DOTTA Realizzazione progetti ING. F. DE CASSAI Operations ING. S. PASTORI 10

13 CARTA D IDENTITÀ La Direzione Amministrazione, Finanza e Controllo provvede agli adempimenti amministrativi e fiscali, alla gestione della finanza e della tesoreria, all attività di pianificazione e misurazione delle prestazioni aziendali. La Direzione Personale e Organizzazione individua le nuove risorse da inserire nell'organizzazione, gestisce gli eventi collegati alla vita professionale dei dipendenti, gestisce gli strumenti di governo dell'organizzazione, garantisce il soddisfacimento dei fabbisogni dell'azienda in materia di informatica distribuita, di telefonia e servizi. La Direzione Relazioni Estere e Comunicazione garantisce l informazione e la comunicazione al fine di mantenere un buon dialogo con gli attori del territorio su cui insistono gli impianti. La Direzione Ambiente Sicurezza e Qualità opera principalmente per garantire l applicazione coerente ed omogenea delle politiche di protezione ambientale, sicurezza e qualità a livello aziendale. La Direzione Acquisti gestisce i rapporti con i fornitori e segue lo sviluppo di Contratti, Convenzioni e Accordi-Quadro. La Direzione Mercato mantiene i rapporti con i Toller, con il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN), con l Autorità per l Energia Elettrica ed il Gas (AEEG), con il Gestore del Mercato Elettrico (GME). La Direzione Operations garantisce la gestione degli impianti di produzione, delle relative prestazioni, delle attività di manutenzione e di controllo specialistico degli impianti. La Direzione Ingegneria e Sviluppo fornisce servizi di natura specialistica per interventi migliorativi delle prestazioni degli impianti; individua e sviluppa le opportunità di nuovi investimenti; sovrintende all ottenimento delle autorizzazioni e coordina il processo di assegnazione e stesura dei contratti chiavi in mano (EPC) per la costruzione e modifica degli impianti. La Direzione Realizzazione Progetti segue gli interventi di realizzazione dei nuovi impianti ed il repowering. 11

14 Il Valore Aggiunto è riconosciuto come l indicatore in grado di quantificare la ricchezza prodotta da una impresa grazie alla propria attività, ed è inteso come differenza tra valore della produzione e costi intermedi di produzione. 12

15 INDICATORI CHIAVE E DISTRIBUZIONE VALORE AGGIUNTO Indicatori Chiave Ambito Economico (milioni di Euro) Ricavi vendite 1.383,1 856,6 Ricavi netti 1.431,1 986,2 Margine operativo lordo 325,6 461,6 Ammortamenti e svalutazioni (235,3) (335,2) Utile operativo netto 126,4 90,3 Utile di esercizio 2,1 7,6 Investimenti totali 494,7 292,8 Capitale investito netto 4.150, ,8 Indebitamento finanziario netto 2.174, ,1 Patrimonio netto 1.976, ,7 Potenza in esercizio (MW) Energia prodotta (TWh) 21,3 25,4 Ambito Ambientale Impianti/Unità Produttive con Registrazione EMAS (Reg. CE 761/01) (numero) 4 5 Impianti/Unità Produttive con Certificazione UNI EN ISO (numero) 5 7 Emissioni specifiche di SO 2 (g/kwh) 1,26 0,81 Emissioni specifiche di NO 2 (g/kwh) 0,68 0,53 Emissioni specifiche di Polveri (g/kwh) 0,05 0,02 Rifiuti pericolosi (g/kwh) 0,28 0,22 Rifiuti non pericolosi (g/kwh) 4,72 4,61 Investimenti e Spese Ambientali (milioni di euro) 20,4 38,3 Ambito Sociale Dipendenti (numero) Ore di formazione (numero) Indice di Frequenza infortuni dei lavoratori dipendenti 7,33 8,40 Indice di Gravità infortuni dei lavoratori dipendenti 0,15 0,22 Fornitori Qualificati (numero) - 38 Audit e verifiche interne ambiente e sicurezza (numero) 7 11 Liberalità, sponsorizzazioni e comunità (milioni di euro) 0,20 0,68 Valore Aggiunto e sua distribuzione Il Valore Aggiunto è riconosciuto come l indicatore in grado di quantificare la ricchezza prodotta da una impresa grazie alla propria attività, ed è inteso come differenza tra valore della produzione e costi intermedi di produzione. Per il calcolo del Valore Aggiunto si è proceduto alla riclassificazione dei dati del Conto Economico del Bilancio di Esercizio al 31 Dicembre 2004; in primo luogo la determinazione del Valore Aggiunto Caratteristico Lordo è stata ottenuta sottraendo al Valore della Produzione i costi intermedi di produzione (costi per materie prime, servizi, godimento di beni di terzi, oneri diversi di gestione e accantonamenti). 13

16 RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2004 Dal Valore Aggiunto Caratteristico Lordo sono state poi scomputate le componenti economiche straordinarie ed accessorie (proventi finanziari, svalutazione delle immobilizzazioni e svalutazione crediti) per giungere al Valore Aggiunto Globale Lordo. Successivamente, dal Valore Aggiunto Globale Lordo sono stati sottratti ammortamenti in immobilizzazioni materiali e immateriali, arrivando alla quantificazione del Valore Aggiunto Globale Netto. Prospetto analitico di determinazione del valore aggiunto globale netto (Milioni di Euro) 31/12/ /12/2004 A) Valore della Produzione Ricavi delle vendite e delle prestazioni 1.383,05 856,59 Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso, semilavorati e prodotti finiti - - Variazione di lavori in corso su ordinazione - - Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 15,13 14,28 Altri ricavi 48,03 129,64 RICAVI DELLA PRODUZIONE TIPICA 1.446, ,52 Ricavi per produzioni atipiche (costruzioni in economia) - - VALORE GLOBALE DELLA PRODUZIONE 1.446, ,52 B) Costi intermedi della Produzione Materie prime, servizi, godimento di beni di terzi, oneri diversi di gestione 971,64 397,05 Accantonamenti 2,54 23,79 B) Costi intermedi della Produzione 974,17 420,83 VALORE AGGIUNTO CARATTERISTICO LORDO 472,04 579,68 C) Componenti straordinari ed accessori Proventi finanziari 44,80 1,71 Oneri finanziari non considerati come remunerazione di capitale di credito -8,08-32,48 Ricavi accessori - Costi accessori 36,71-30,77 Ricavi straordinari - Costi straordinari (voce E CE) 69,08 14,80 VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO 577,83 563,71 Ammortamenti e svalutazioni 235,34 335,18 VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO 342,49 228,53 Edipower ha registrato, a fronte di un significativo aumento del Valore Aggiunto Caratteristico Lordo (+20%) una contrazione del Valore Aggiunto Globale Netto, passando dal 2003 al 2004, da 342,49 a 228,53 milioni di Euro. La variazione è dovuta ad una diminuzione degli oneri finanziari, per una minore esposizione finanziaria raggiunta, e ad un minor contributo alla Pubblica Amministrazione. Quest ultimo fa riferimento al mancato acquisto di Certificati Verdi da parte di Edipower nel 2004 (con l avvio dei contratti di Tolling Agreement l onere per i Certificati Verdi a valere sulla produzione degli impianti della Società è infatti passato a carico dei Toller), a fronte di 29 milioni di Euro versati nel 2003 per l acquisto di tali Certificati sul mercato. Il Valore Aggiunto Globale Netto è stato poi ripartito tra i vari stakeholder: personale, soci, finanziatori, amministrazione pubblica e comunità. 14

17 INDICATORI CHIAVE E DISTRIBUZIONE VALORE AGGIUNTO Nel dettaglio, per ciascuno stakeholder si considerano le seguenti voci: La remunerazione diretta e indiretta (salari e stipendi, oneri sociali e contributi, TFR, bonus, costi di formazione e addestramento integrativo) per i Dipendenti. Il pagamento di imposte dirette (sul reddito), indirette (ad esempio l ICI) ed i contributi (ad esempio la Carbon Tax) per la Pubblica Amministrazione. Il pagamento degli oneri finanziari per i Portatori di Capitale di Credito. I dividendi distribuiti agli Azionisti, come remunerazione del Capitale di Rischio. L accantonamento a riserve di utili non distribuiti come remunerazione per l Azienda. Le elargizioni liberali, le sponsorizzazioni a carattere sociale, altri contributi per iniziative locali erogati per la Comunità. Distribuzione del Valore Aggiunto (Milioni di Euro) a) Personale 91,90 91,24 b) Pubblica Amministrazione 60,53 31,45 c) Remunerazione del capitale di credito 187,75 97,53 d) Remunerazione capitale di rischio - - e) Remunerazione azienda 2,12 7,62 f) Liberalità esterne 0,02 0,01 g) Comunità 0,18 0,67 VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO 342,49 228,53 Distribuzione Valore Aggiunto % 3% 43% 40% 14% Altro Remunerazione azienda Remunerazione del capitale di credito Personale Pubblica Amministrazione 15

18 La presenza di un adeguato modello di organizzazione e gestione è segno della sensibilità di Edipower nel garantire condizioni di correttezza e trasparenza nella conduzione delle attività aziendali a tutela delle aspettative dei propri azionisti e creditori, e del lavoro dei propri dipendenti. 16

19 CORPORATE GOVERNANCE La Struttura Il sistema di Corporate Governance di Edipower S.p.A, è ampiamente ispirato ai principi di trasparenza e gestione indicati: dal Codice Preda - Codice di Autodisciplina delle società quotate proposto dal Comitato per la Corporate Governance delle società quotate, benché Edipower non sia una società quotata; dalle best practices rilevabili in ambito nazionale ed internazionale. La struttura di Edipower si articola attraverso i seguenti organi: Assemblea dei Soci, Consiglio di Amministrazione, Collegio Sindacale, Comitato per il Controllo Interno, Comitato di Remunerazione, Compliance Officer e Organismo di Vigilanza. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Il Consiglio di Amministrazione è investito dei più ampi poteri per l amministrazione ordinaria e straordinaria della Società ed ha la facoltà di compiere tutti gli atti che ritenga opportuni per l attuazione ed il raggiungimento degli scopi sociali, esclusi soltanto quelli che la legge riserva all Assemblea. Composizione Presidente: Amministratore Delegato: Consiglieri: Giuliano Zuccoli Giulio Del Ninno Franco Balsamo Piergiuseppe Biandrino Fady Khallouf Bruno Lecchi Giovanni Leonardi Paola Pierri Umberto Quadrino Franco Reviglio Aldo Scarselli Renato Sturani Antonio Taormina Angelo Zaccari COLLEGIO SINDACALE Il Collegio Sindacale è l organo sociale investito di un potere-dovere di controllo che ha per oggetto la legittimità del comportamento degli altri organi sociali (sia amministratori che Assemblea, le cui deliberazioni invalide possono essere impugnate dai Sindaci). In seguito alla riforma di diritto societario, il potere-dovere di controllo contabile di Edipower non è più affidato al Collegio Sindacale ma ad una apposita Società di Revisione. 17

20 RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2004 Composizione Presidente: Sindaci Effettivi: Sindaci Supplenti: MariaTeresa Battaini Achille Frattini Aldo Poletti Renato Colavolpe Serenella Rossano COMITATO DI REMUNERAZIONE Il Comitato di Remunerazione ha il compito di formulare proposte al Consiglio di Amministrazione per la remunerazione dell Amministratore Delegato e di quegli amministratori che ricoprono particolari cariche nonché, su indicazione dell Amministratore Delegato, per la determinazione dei criteri per la remunerazione dell alta direzione della Società. Composizione Presidente: Componenti: Giuliano Zuccoli Umberto Quadrino Francesco Reviglio della Veneria Antonio Taormina COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO Il Comitato per il Controllo Interno ha funzioni consultive e propositive in tema di controllo interno. È composto da amministratori non esecutivi. Ai lavori del comitato partecipa il presidente del Collegio Sindacale o altro sindaco designato dal presidente del Collegio. In particolare, il Comitato per il Controllo Interno: a assiste il CdA nel fissare le linee di indirizzo e nel verificare l adeguatezza e l effettivo funzionamento del sistema di controllo interno, assicurando che i principali rischi aziendali siano identificati e gestiti in modo adeguato; b valuta il piano di lavoro preparato dal preposto al controllo interno; c valuta, unitamente ai responsabili amministrativi della società ed ai revisori, l adeguatezza dei principi contabili utilizzati; d valuta le proposte formulate dalle società di revisione per ottenere l affidamento del relativo incarico, nonché il piano di lavoro predisposto per la revisione e i risultati esposti nella relazione e nella lettera di suggerimenti; e riferisce al CdA, almeno semestralmente, in occasione dell approvazione del bilancio e della relazione semestrale, sull attività svolta e sulla adeguatezza del sistema di controllo interno; f svolge gli ulteriori compiti che gli vengono attribuiti dal CdA, particolarmente in relazione ai rapporti con la società di revisione. Composizione Presidente: Componenti: Giuliano Zuccoli Antonio Taormina Piergiuseppe Biandrino 18

21 CORPORATE GOVERNANCE COMPLIANCE OFFICER Il Compliance Officer è l organo al quale viene delegata dal Consiglio di Amministrazione la responsabilità di gestire tutti gli aspetti legati alla divulgazione e applicazione del Codice Etico. Il Compliance Officer è anche titolato a raccogliere direttamente qualsiasi segnalazione di violazione del Codice Etico da indirizzare al Direttore Internal Auditing. Tale organo è composto pro tempore dall Amministratore Delegato, dal Direttore del Personale e Organizzazione nonchè dal Direttore Internal Auditing quale Preposto al controllo interno pro tempore. Il Compliance Officer si avvale della Direzione Internal Auditing per le attività istruttorie connesse alle procedure operative per la segnalazione e il trattamento delle violazioni. Composizione Amministratore Delegato: Dir. Internal Audit: Dir. Personale e Organizzazione: Giulio Del Ninno Roberto Villa Luigi Caronni ORGANISMO DI VIGILANZA (EX DECRETO LEGISLATIVO 231/01) Conformemente a quanto previsto nel Modello di organizzazione, gestione e controllo adottato dalla Società ai sensi della normativa sulla responsabilità amministrativa (introdotta dal Decreto Legislativo 231/01 e successive integrazioni), il Consiglio di Amministrazione del 28 settembre 2004 ha nominato l Organismo di Vigilanza, costituito dal Direttore Internal Auditing e da due professionisti già membri del Collegio Sindacale di Edipower. La scelta dei tre componenti soddisfa tutti i requisiti indicati dal decreto di riferimento e dalle linee guida di Confindustria, per la precisione: continuità di azione, professionalità, autonomia e indipendenza. Tale organo societario ha il compito di vigilare sull efficacia, sul funzionamento e sull osservanza del Modello stesso e di proporne l aggiornamento. Composizione Presidente: Componenti: MariaTeresa Battaini Aldo Poletti Roberto Villa 19

22 RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2004 Numero di sedute del CdA e dei Comitati Anno Consiglio di Comitato di Controllo Comitato di Organismo Amministrazione Interno Remunerazione di Vigilanza SOCIETÀ DI REVISIONE La Società di Revisione, PricewaterhouseCoopers S.p.A., è responsabile del controllo contabile. Il costo complessivo della revisione del bilancio di esercizio per il 2004 è stato pari a Euro con un aumento, a perimetro costante, del 8% rispetto all esercizio precedente. SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO Per Sistema di Controllo Interno si intende l insieme degli strumenti e processi necessari o utili a indirizzare, gestire e verificare le attività dell azienda e atti ad assicurare, con ragionevole certezza: il raggiungimento degli obiettivi aziendali; la salvaguardia del patrimonio e dei beni aziendali; l adozione di comportamenti e processi che garantiscano il rispetto della normativa vigente e che siano conformi alle direttive interne; l efficienza, l efficacia e l economicità delle attività aziendali; l affidabilità e accuratezza delle informazioni, anche contabili e finanziarie; la riservatezza delle informazioni aziendali. Il Consiglio di Amministrazione è responsabile del Sistema di Controllo Interno; esso ne fissa le linee di indirizzo e ne verifica periodicamente l adeguatezza e l effettivo funzionamento anche per il tramite del Comitato per il Controllo Interno, istituito in seno al Consiglio stesso. La responsabilità circa il corretto funzionamento del Sistema di Controllo Interno è propria di ciascuna struttura organizzativa per tutti i processi di cui ha la responsabilità gestionale. Il Consiglio di Amministrazione ha assegnato il ruolo di Preposto al Controllo Interno al responsabile della Direzione Internal Auditing della Società; questi si avvale, nell espletamento dei propri compiti, degli altri Auditor della struttura di Internal Auditing. Il Preposto al Controllo Interno riferisce del suo operato al Presidente, al Comitato per il Controllo Interno ed al Collegio Sindacale. La Direzione Internal Auditing, istituita nel mese di Luglio 2004 e collocata alle dirette dipendenze del Presidente, assiste il vertice della società nell identificazione e nella gestione dei rischi aziendali mediante un attività di monitoraggio dei rischi e dei controlli di linea in essere. Tale struttura ha garantito la realizzazione del piano di audit adottato dal Consiglio di Amministrazione. A fine 2004 sono state realizzate oltre l 80% delle azioni di miglioramento definite a seguito dei precedenti audit. Inoltre, è stato effettuato l up-grade del risk assessment sui processi ritenuti prioritari relativamente all entrata in vigore dei contratti di Tolling Agreement and Power Purchasing Agreement. 20

23 CORPORATE GOVERNANCE I Principi e i Codici MODELLO ORGANIZZATIVO EX D. LGS. 231/2001 Edipower ha ritenuto conforme alle proprie politiche aziendali procedere all attuazione del Modello di Organizzazione e Gestione previsto dal Decreto Legislativo 231/01 e del Codice Etico che ne costituisce parte integrante. Il Modello è stato adottato, all unanimità, dal Consiglio di Amministrazione del 15 luglio Conformemente a quanto previsto nel Modello, il Consiglio di Amministrazione del 28 settembre 2004 ha altresì nominato l Organismo di Vigilanza. La presenza di un adeguato modello di organizzazione e gestione è segno della sensibilità di Edipower nel garantire condizioni di correttezza e trasparenza nella conduzione delle attività aziendali a tutela delle aspettative dei propri azionisti e creditori, e del lavoro dei propri dipendenti. Il Modello si compone di una parte generale e di due parti speciali. Nella parte generale sono illustrate la funzione e i principi del modello e disciplinate le sue componenti essenziali: Organismo di Vigilanza (vedi sopra), sistema disciplinare, flussi informativi, procedure di selezione del personale e sistemi autorizzativi e di controllo; nelle due parti speciali A e B sono specificati i reati, le aree di rischio e le attività strumentali alla commissione dei reati stessi in relazione all attività svolta da Edipower. CODICE ETICO Edipower si è dotata di un Codice Etico (delibera del CdA del 24 Maggio 2004) elaborato per assicurare che i valori etici fondamentali della Società siano chiaramente definiti e costituiscano l elemento base della cultura aziendale. Il Codice Etico rappresenta lo standard di comportamento vincolante nella conduzione degli affari e delle attività di tutti i Collaboratori della Società. DECRETO LEGISLATIVO 231/01 Esso si costituisce di tre parti: i Principi Etici, le Regole di Comportamento, le Norme di Attuazione. Nella prima parte vengono enucleati i principi generali: di etica nella conduzione degli affari e delle attività aziendali - legalità, integrità, lealtà, trasparenza, rispetto della dignità delle persone; di etica del lavoro e tutela e valorizzazione dei Collaboratori - impegno al miglioramento, riservatezza, assenza di conflitto d interessi, sicurezza, salvaguardia della salute e condizioni di lavoro, pari opportunità e sviluppo professionale; di impegno per lo sviluppo sostenibile e responsabilità verso la collettività - promozione dello sviluppo sostenibile e responsabilità verso la collettività. Il D. Lgs. 8 giugno 2001 n. 231 ha introdotto nell ordinamento giuridico nazionale il principio della responsabilità amministrativa delle Società per attività illecite derivanti da reati commessi da persone fisiche che operano per conto della Società stessa e, in ogni caso, nel suo interesse. Tale responsabilità, qualificata dal legislatore come amministrativa ma di natura sostanzialmente penale, insorge, tra l altro, in ordine a una serie di reati contro la Pubblica Amministrazione, primi fra tutti la corruzione e la truffa ai danni dello Stato, e di reati societari, tra i quali particolare attenzione meritano le false comunicazioni sociali e il falso in bilancio. Qualora venga accertata la responsabilità di persone che operano per conto ed a vantaggio della Società, questa può incorrere in sanzioni, anche cautelari, di natura non solo pecuniaria ma anche interdittiva, ivi compresa la sanzione capitale dell interdizione dall esercizio dell attività. Il decreto prevede, peraltro, una forma specifica di esonero da detta responsabilità nel caso in cui l Azienda dimostri di aver adottato in via preventiva ed efficacemente attuato tutte le misure organizzative opportune e necessarie al fine di impedire la commissione dei reati citati sia da parte di soggetti in posizione apicale sia da parte dei soggetti sottoposti alla direzione e vigilanza dei primi nell interesse o a vantaggio della Società. 21

24 RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2004 Nella seconda parte vengono illustrate le regole di comportamento da tenersi nello svolgimento delle varie attività aziendali strutturate in funzione dei principi etici, precedentemente descritti, e dei soggetti con cui vengono poste in essere delle relazioni. È nell ambito di tale cultura che Edipower ha ideato un Sistema di Controllo Interno, costituito da un insieme di strumenti e processi atti ad indirizzare, gestire e verificare le attività dell azienda e i comportamenti di tutti i Collaboratori. La terza parte, infine, descrive le Norme di Attuazione per tutti i manager (responsabili di unità organizzativa) per una coerente diffusione e applicazione del Codice Etico in base anche alle indicazioni del Compliance Officer. Il Codice Etico è consultabile sul sito DIFFUSIONE AL PERSONALE Nei primi mesi del 2005 si è completata una diffusa attività di formazione sul Modello Organizzativo del Decreto Legislativo 231/01 e sul Codice Etico, attraverso l avvio di corsi interni, della durata di circa quattro ore, rivolti ai responsabili di I e II livello (dirigenti e quadri) e ai responsabili delle singole unità produttive (capi-impianto, responsabili di manutenzione, etc.), arrivando a coinvolgere tutto il personale con ruoli significativi su cui impatta il Modello Organizzativo, pari a circa il 10% del totale. L obiettivo ultimo è di raggiungere capillarmente tutto il personale interessato attraverso la diffusione a cascata dei principi di base e delle modalità comportamentali e operative. Per favorire tale attività a carico dei vari responsabili sta per essere messo a punto materiale didattico specifico su supporto informatico. La Comunicazione Esterna e i Media L attività di Edipower è finalizzata a dare un immagine omogenea e trasparente della Società, in considerazione delle diverse realtà territoriali in cui è presente. L intento è quello di creare un rapporto diretto con il territorio coinvolgendo il più possibile Istituzioni Pubbliche locali, Associazioni Ambientaliste, cittadini e giornalisti locali. Sulla base anche dei temi a cui sono maggiormente sensibili le comunità locali, Edipower sviluppa le proprie attività di comunicazione. Le principali iniziative pubbliche organizzate in questi anni dalla Società hanno riguardato: Incontri organizzati con i media e i cittadini in occasione di particolari eventi che hanno interessato le singole unità produttive. 22

25 CORPORATE GOVERNANCE Porte Aperte alla Centrale con lo scopo di far conoscere all esterno le caratteristiche tecniche e l attività degli impianti produttivi. Solo per questo tipo di iniziativa Edipower ha investito euro nel Edipower per la scuola, che vede il coinvolgimento di tutte le tipologie di scuole, dalle medie inferiori all Università; l obiettivo dell iniziativa è quello di investire direttamente sui giovani, leva fondamentale della società. La trasparenza dell azienda è, inoltre, garantita dalla pubblicazione e diffusione dei bilanci, dalla messa on-line di tutte le informazioni utili alla conoscenza della società e dall aggiornamento continuo del sito internet. Quest ultimo è diviso in sette sezioni: L Azienda in cui viene fornita una descrizione di Edipower, il modello di business utilizzato, gli obiettivi industriali, il modello di corporate governance e il Codice Etico; Fatti e Cifre, in cui vengono riportati gli indicatori significativi riguardanti la produzione di energia elettrica, i dati di bilancio ed i bilanci; Le Centrali, in cui vengono descritte le singole unità produttive; Info Energia, in cui viene descritto il mercato elettrico in generale e le sue caratteristiche principali; Ambiente, in cui oltre ad essere esplicitata la Politica per l Ambiente e la Sicurezza della Società vengono descritte tutte le attività poste in essere dall azienda in questo settore; sono inoltre disponibili tutte le Dichiarazioni Ambientali delle unità produttive registrate EMAS ed i Rapporti Ambientali; Press-Room, in cui vengono elencati tutti i comunicati stampa fatti dall azienda; Fornitori, il portale dedicato ai fornitori per accedere direttamente alla procedura di qualifica. Nel corso del 2004 i visitatori del sito sono stati ben Le domande ricevute direttamente all indirizzo comunicazione@edipower.it sono state circa 40 e per la maggior parte hanno riguardato la richiesta di informazioni relative alle singole unità produttive e al mercato dell energia elettrica. I tempi di risposta di Edipower non hanno superato mediamente i 5 giorni, a conferma dell attenzione della Società nei riguardi degli interlocutori esterni (nel 2003 i giorni di risposta erano mediamente 6). Edipower, infine, realizza una rassegna stampa quotidiana relativa alle testate locali, coinvolgendo i referenti dei singoli impianti, in modo da garantire un informazione completa in merito a quanto può interessare le singole realtà produttive. Nel 2004 sono state monitorate ben 56 testate di giornali locali. 23

26 Edipower intende proseguire il suo impegno nella correttezza delle attività commerciali e nella costruttiva collaborazione con gli interlocutori del mercato dell energia elettrica italiana (AEEG, GRTN, GME, Associazioni Industriali e Amministrazioni Pubbliche locali), con l obiettivo di accrescere la competitività dell intero sistema paese. 24

27 EDIPOWER E IL SISTEMA ECONOMICO Il Mercato Elettrico Il mercato italiano dell energia elettrica è in continua evoluzione in relazione a diversi fattori congiunturali e regolamentari del settore: da un lato il graduale processo di apertura ai nuovi operatori e quindi alla concorrenza, dall altro gli scenari mondiali riguardanti le fonti energetiche, caratterizzati dai costi crescenti dei combustibili, dalla svalutazione del dollaro, dai conflitti che coinvolgono alcuni Paesi produttori e, non da ultimo, dagli accordi internazionali e conseguenti disposizioni legislative volte alla riduzione delle emissioni dei gas cosiddetti ad effetto serra (Protocollo di Kyoto ed Emissions Trading). L anno 2004 è stato caratterizzato da una richiesta di energia elettrica in Italia pari a 322,0 TWh, rispetto a 319,7 TWh registrata nel 2003 (incremento dello 0,4%, che risulta pari a +0,8% se depurato dal fattore calendariale, 5 giorni lavorativi in più rispetto al 2003, e dai fattori climatici). Analizzando la composizione dell offerta si evidenzia rispetto all anno precedente un incremento in termini assoluti del contributo di tutte le fonti di produzione nazionale, che ha determinato l aumento del peso della produzione nazionale nel soddisfare il fabbisogno nazionale di energia elettrica (85,8% contro l 84,1% del 2003). Fabbisogno Italiano di Energia Elettrica (Anno 2003) = 319,66 TWh 68,4% 218,60 TWh - Termoelettrico 13,6% 43,33 TWh - Idroelettrico 2,1% 6,76 TWh - Geotermico + Eolico 15,9% 50,97 TWh - Saldo con l Estero Fabbisogno Italiano di Energia Elettrica (Anno 2004) = 321,97 TWh 68,7% 221,32 TWh - Termoelettrico 14,8% 47,76 TWh - Idroelettrico 2,3% 7,27 TWh - Geotermico + Eolico 14,2% 45,64 TWh - Saldo con l Estero 25

28 RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2004 Il 16 dicembre 2004 alle ore 17 è stato raggiunto il nuovo record storico della domanda di energia elettrica nazionale: MW, valore superiore di circa 106 MW (+0,2%) rispetto al precedente record verificatosi il 23 luglio 2004 ( MW) e di 203 MW (+0,4%) in rapporto al precedente record invernale, registratosi il 10 dicembre 2003 alle ore 17. Nel corso del 2004 la produzione di energia di Edipower, pari a 25,4 TWh, ha rappresentato il 7,9% del totale dell energia consumata in Italia (7,6% nel 2003). Il Mercato Italiano di riferimento (Anno 2004) Fabbisogno totale 322,0 TWh Quota di mercato Edipower sul totale 7,9 % Produzione Netta 2004 Produzione netta di energia elettrica Italia 286,6 TWh Produzione netta di energia elettrica Edipower 25,4 TWh Quota di produzione netta Edipower 8,8 % Potenza in esercizio al Potenza in esercizio Italia MW Potenza in esercizio Edipower MW Quota di potenza in esercizio Edipower 10,6 % Il Modello Contrattuale Dal 1 Gennaio 2004 è divenuto operativo per Edipower un nuovo strumento contrattuale: il contratto di Tolling Agreement (TA) per gli impianti termoelettrici ed il contratto di Power Purchase Agreement (PPA) per gli impianti idroelettrici. I contratti tra Edipower e i quattro Toller avranno una durata di otto anni. I Toller sono controllati dai Soci Industriali: Edison Trading per Edison, Aem Trading per Aem, Atel Energia per Atel e Siet (Società di Intermediazione Energia Torino) per Aem Torino. Questa nuova tipologia contrattuale ha consentito di mettere in pratica un modello di business innovativo per il mercato elettrico italiano rappresentando un apertura alla competitività tra gli operatori del settore. Il Piano di Sviluppo Industriale di Edipower è strettamente legato ai contratti di Tolling Agreement e di Power Purchase Agreement, che costituiscono il presupposto fondamentale per il rifinanziamento dei debiti contratti al momento dell acquisizione di Eurogen da parte di Edipower. L utilizzo di tale modello industriale consente ad Edipower di concentrarsi nella gestione efficiente del proprio parco di generazione e nella realizzazione di un piano di trasformazione e risanamento degli impianti produttivi, evitando i rischi legati all approvvigionamento, trasporto e movimentazione dei combustibili, nonché i rischi legati alla commercializzazione dell energia elettrica prodotta. Inoltre, consente di operare con profilo di rischio industriale sensibilmente ridotto con la certezza dei flussi di cassa derivanti dai contratti di TA e PPA da destinare al servizio del debito. Con detti contratti, infatti, viene a determinarsi una precisa ripartizione dei ruoli, delle responsabilità e dei rischi tra Edipower e i Toller. Nei primi tre mesi del 2004 la società ha partecipato al Sistema Transitorio di Offerte di Vendita dell Energia Elettrica (STOVE) relativamente alla programmazione della produzione di energia elettrica 26

29 EDIPOWER E IL SISTEMA ECONOMICO destinata, rispettivamente, ai mercati libero e vincolato. Dal punto vista commerciale l energia dispacciata è stata venduta direttamente dai Toller rispettivamente a Enel Distribuzione S.p.A. e al GRTN. Dal 1 aprile, con l avvio della Borsa elettrica, l energia è stata commercializzata dai Toller sui Mercati dell energia (Mercato del Giorno Prima e Mercato di Aggiustamento). Nel corso del 2004 la società ha venduto al GRTN l energia prodotta dagli impianti Cip6 e mini-idro. In qualità di utente del dispacciamento, ha inoltre operato direttamente sul Mercato dei Servizi di Dispacciamento per conto dei Toller, sulla base delle indicazioni economiche da questi fornite. Dall avvio della Borsa Elettrica Edipower ha assicurato ai Toller tutti i flussi informativi sugli impianti della Società in maniera coerente con le tempistiche del mercato elettrico e ha supportato, in virtù delle proprie competenze, l operatività diretta dei Toller stessi sul mercato dell energia. TOLLING Con il contratto di Tolling Agreement, Edipower assume il ruolo di trasformatore del combustibile in energia elettrica. Il combustibile è di proprietà dei Toller e lo schema contrattuale è assimilabile a quello dell appalto di lavorazione di merce per conto di terzi, ossia da parte di Edipower per conto dei Toller. Con il contratto di Power Purchase Agreement, invece, Edipower assume il ruolo di fornitore di energia elettrica prodotta attraverso l utilizzo della risorsa acqua di cui detiene il titolo concessorio. Lo schema in questo caso è inquadrabile nel contratto di somministrazione di energia elettrica. In entrambi i casi Edipower mantiene la responsabilità dell esercizio e della corretta manutenzione degli impianti oltre che di assicurare gli ammodernamenti e le ambientalizzazioni degli stessi già approvati dai Toller, con l obiettivo di garantire sia la massima producibilità degli impianti che la massima efficienza produttiva possibile. Compete invece ai Toller lo sfruttamento commerciale della capacità produttiva messa a disposizione da Edipower. Nell ambito della ripartizione dei ruoli, Edipower svolge per conto dei Toller, la commercializzazione per il Mercato dei Servizi Dispacciamento, offrendoli al Gestore della Rete Nazionale di Trasmissione (GRTN) (Gestore della Rete Nazionale di Trasmissione) sulla Borsa Elettrica. Rischi operativi Esercizio Manutenzione Repowering Edipower Rischi di mercato Approvvigionamento combustibili Commercializzazione energia Soci Industriali SUDDIVISIONE PRO-QUOTA DELL ENERGIA SPETTANTE A CIASCUN SOCIO 50% 20% 20% 10% EDISON AEM ATEL AEM Torino 27

30 RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2004 La Strategia Industriale Il principale punto di forza di Edipower è individuabile nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico: il gas (il cui impiego è in costante crescita) ma anche l'olio, il carbone e, naturalmente, l'acqua. Tale diversificazione rappresenta una garanzia di elevata efficienza, flessibilità e sicurezza del sistema produttivo. Ripartizione delle fonti di approvvigionamento (Anni ) % 43% 31% 30% 41% 53% 7% 8% 7% 10% 8% 9% - Olio - Gas - Carbone - Idro Nel corso del 2004 è proseguita l implementazione del piano industriale che prevede il consolidamento e miglioramento della competitività strutturale dei propri impianti di generazione attraverso la riconversione di alcuni impianti alla tecnologia CCGT (Combined Cycle Gas Turbine), la riqualifica degli impianti idroelettrici per l ottenimento di certificati verdi e l ammodernamento/adeguamento ambientale di alcuni impianti termoelettrici per avere un parco produzione maggiormente efficiente e competitivo. Nel dettaglio per impianto, sono stati realizzati o sono in fase di completamento i seguenti lavori: Brindisi: il completamento del cantiere per l ambientalizzazione di due gruppi a carbone con l installazione degli impianti di denitrificazione; Chivasso: la trasformazione dell impianto a ciclo combinato; Piacenza: la trasformazione dell impianto a ciclo combinato; Sermide: la trasformazione dell impianto a ciclo combinato. Inoltre, è stata avviata e conclusa la procedura di gara per l assegnazione di un contratto chiavi in mano per la trasformazione in ciclo combinato di una delle unità produttive della Centrale di Turbigo della potenza indicativa di 855 MW, con opzione per la trasformazione in ciclo combinato (circa 430 MW) della seconda unità convenzionale. Dettaglio investimenti (Milioni di Euro) Tipologia Intervento Cicli Combinati Altro Totale Gli investimenti dei prossimi anni saranno sempre orientati a raggiungere maggiori efficienze produttive e riduzione dei costi di produzione con miglioramenti significativi delle prestazioni ambientali, in 28

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