L assalto al Cielo. Una storia vera. Corso di Astronomia del Circolo Astronomico Dorico

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1 Una storia vera 39 In questo viaggio che attraversa secoli e spazi sconfinati, l'apparenza del cielo e la conseguente immagine dell'universo sono sostanzialmente sempre uguali, dandoci una decisa sensazione di immutabilità. Eppure nel passato non sono mancati episodi isolati che hanno fatto credere agli antichi di assistere a cambiamenti epocali di portata universale. Lo testimoniano reperti archeologici e storici contenuti in monumenti o documenti a volte scampati fortunosamente alle distruzioni scellerate dei regimi totalitari. Si narra per esempio, in cinque testi di differenti argomenti, che nell'anno 1054 d.c. antichi astronomi cinesi notarono la straordinaria comparsa di un nuovo astro "ospite" nel cielo, situato nella costellazione del Toro, di brillanza tanto elevata da superare la Luna piena ed essere visibile e sfolgorante anche di giorno.

2 Un segno dal Cielo La nuova stella fu visibile per alcuni mesi, mettendo in agitazione gli animi ed alimentando le fantasie, le speranze e le paure degli esseri umani che credevano nell'avvento di qualche cosa, non sapendo bene neanche loro cosa, e non per la cosa in sé stessa, ma perché essa cosa sarebbe stata il segno di un'attesa prossimità del cielo nei loro confronti, di una benevola identità di questo cielo indifferente; il segno, insomma, di un cielo che potessero amare. 40 La stella ospite, però, scomparve.

3 Un silenzio di nove secoli I secoli del tempo tiranno seppellirono irriguardosi nel cuore della terra ogni attesa ed ogni memoria degli astronomi cinesi e di coloro che con essi avevano condiviso le medesime speranze, finchè un giorno, nel lontanissimo 1968, con il grande radiotelescopio di Arecibo, nell'isola di Puerto Rico, gli astronomi Staelin e Reifenstein ebbero la conferma, dopo altre segnalazioni, dell'esistenza di un segnale radio pulsante dal periodo regolare di 33 millisecondi, proveniente dalla costellazione del Toro, che ben presto associarono ad una debole stellina di tipo pulsar denominata PSR , situata al centro della ormai famosa nebulosa del Granchio. 41

4 La nebulosa del Granchio La stella è la stessa che novecento anni prima accese gli animi di coloro che la videro, collassando per gravità e poi esplodendo in modo violentissimo e luminosissimo, per la pressione dovuta alla temperatura, e liberando nel corso di pochi giorni un'energia molto superiore a quella che può emettere il nostro Sole in tutta la sua lunga esistenza. 42 Essa proiettò nello spazio circostante tutto il gas che oggi è ancora in espansione e forma la nebulosa del Granchio, residuo fossile dell'immane catastrofe spaziale che è l'esplosione di una stella supernova.

5 La storia è vera anche per noi L'Astronomia, tra le scienze più antiche, è forse oggi quella che più si presta ai facili entusiasmi ed alle ancor più facili rinunce. C'è infatti un periodo iniziale, con l'euforia e lo stupore insieme, quando, ancora ragazzi, anche noi abbiamo scoperto il cielo stellato, e con un binocolo o un piccolo telescopio, affascinati dalla sua conoscenza, esplorandolo vivevamo momenti emotivi antichi ma sempre nuovi e suggestivi, che si velavano un po' per lo smarrimento o la paura di fronte alle dimensioni spaziali sconfinate dell'universo, tutto nero, ed immerso in una notte perenne. 43

6 La storia è vera anche per noi C'è poi, come in tutte le cose della vita, l'assuefazione, e quindi l'oblio: il cielo stellato fa parte ormai dei ricordi infantili o adolescenziali, la bella stella luminosa dai bagliori colorati che ci accompagnava da ragazzi, o il Granchio, o la nostra galassia preferita, quella che cercavamo nelle terse e spensierate notti astronomiche, è purtroppo oggi soltanto una lucina come tutte le altre, una delle migliaia di candeline che la notte accende, forse a simbolo della vecchiaia dell'universo, 44

7 La storia è vera anche per noi e poi sono molto più urgenti altre cose, ci si trova impegnati in una quantità di relazioni interpersonali che ci distolgono da quella che è una contemplazione quasi eremitica del cielo, e che allora ci conduceva a riflessioni esistenziali tra le più esigenti che un essere vivente possa immaginare: dall'immensità degli spazi alla libertà dai confini di ogni spazio, dall'apparente immutabilità al concetto di eternità. 45