Proposta di Percorso Diagnostico presentato durante il XXXVII Congresso Nazionale AMCLI - Stresa, 5-8 ottobre 2008
|
|
- Saverio Nicolosi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 HIV - (Capobianchi 2007) File: HIV_MRC_080630_rev2.doc L HIV è un retrovirus, cioè un virus a RNA che, grazie all'enzima trascrittasi inversa, inserisce il suo genoma, in forma di DNA (provirus), nel genoma della cellula ospite. Le principali cellule bersaglio dell'infezione sono i linfociti T CD4, la cui deplezione è il meccanismo fondamentale alla base dell'immunodeficienza progressiva che accompagna l'infezione. Mentre le cellule T attivate vengono uccise dall'infezione, nelle cellule T non attivate (resting) l'hiv può rimanere allo stato di provirus latente, e persistere anche in presenza di farmaci antiretrovirali. Oltre ai linfociti CD4, altre cellule (es. macrofagi) possono ospitare l'infezione da HIV, e fungere da reservoir virali. Come in tutte le infezioni persistenti, la risposta immunitaria che si sviluppa nei soggetti infetti non è protettiva. Sono stati identificati due tipi di HIV (HIV-1 e HIV-2). Per entrambi i tipi, sono stati identificati numerosi sottotipi, e molte forme ricombinanti. HIV-1 è responsabile della grande maggioranza dei casi delle infezioni. HIV-2 appare meno efficiente di HIV-1 nella trasmissione e ha determinato una epidemia ristretta all Africa occidentale. Il virus HIV-1 presenta 3 gruppi: M è il più diffuso; O ed N sono di più recente identificazione, e sono presenti nell Africa centro-occidentale e solo eccezionalmente nel nostro paese. L'infezione da HIV può essere schematicamente distinta in tre fasi: infezione primaria o acuta, fase di latenza clinica e fase clinicamente manifesta che culmina con la cosiddetta sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). L infezione primaria è spesso asintomatica, ma può presentarsi come malattia acuta, della durata di poche settimane, di tipo simil-influenzale, i cui sintomi più comuni sono linfoadenopatia, eruzione cutanea, febbre, ulcere orali, artralgie, mialgie, malessere. Tale fase si associa ad elevata viremia, e spesso precede la sieroconversione. La fase dell infezione che precede la comparsa dei marcatori sierologici viene indicata come fase finestra. La fase di latenza clinica ha una durata variabile, anche di molti anni. Durante questa fase non si manifestano segni clinici, ma il virus continua a replicarsi, determinando una progressione verso la fase clinica. Tale progressione è accompagnata da progressiva deplezione dei linfociti CD4, e tende ad essere tanto più rapida quanto più elevata è l'attività replicativa virale. La sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) si verifica quando il numero e la funzionalità dei linfociti T CD4+ si riduce drasticamente ed è contrassegnata dalla comparsa di alcune infezioni opportuniste e neoplasie. Tale fase clinica, se non contrastata da terapia antiretrovirale e da trattamento specifico per le patologie opportuniste, ha andamento ingravescente, fino a determinare l'exitus. L AIDS può essere preceduto dalla comparsa di segni o sintomi e infezioni opportuniste cosiddette minori. La trasmissione dell infezione da HIV avviene principalmente nei seguenti modi: per via sessuale per via ematica (scambio di siringhe, esposizione a sangue di mucose o lesioni cutanee, ecc.) per via verticale (dalla madre al figlio durante la gravidanza, al momento del parto o durante l'allattamento) Per la terapia specifica anti-hiv, vengono utilizzati farmaci che hanno una diretta azione antivirale, appartenenti a diverse classi farmacologiche (inibitori della trascrittasi inversa, inibitori della proteasi, inibitori della fusione, inibitori dell integrasi, ecc.). Tali farmaci vengono per lo più
2 utilizzati in combinazione (terapia antiretrovirale altamente efficace, HAART), in modo da contrastare con maggiore efficacia l'insorgenza di farmacoresistenza. Una diagnosi precoce ed accurata dell infezione da HIV è importante perchè il paziente può beneficiare della terapia, se necessaria, in uno stadio precoce, e perchè il contagio dei partners sessuali può essere prevenuto. L utilizzo delle prestazioni disponibili per la diagnosi sia sierologica che virologica, differenziato sulla base del sospetto diagnostico, può essere schematizzato nelle categorie sottoriportate. Diagnosi di infezione La diagnosi di infezione si basa su test sierologici, di screening e di conferma, diretti alla evidenziazione degli anticorpi contro le proteine strutturali del virus. L algoritmo diagnostico per la diagnosi sierologia di infezione da HIV prevede, in prima fase, il test di screening, basato su metodo immunoenzimatico (EIA), in grado di evidenziare gli anticorpi anti-hiv1 e anti-hiv2 (test di terza generazione) o contemporaneamente gli anticorpi e l antigene p24 (test di quarta generazione, o combinati). I test di screening non consentono di differenziare l'infezione da HIV-1 e HIV-2. Se il test di screening risulta negativo, il campione è considerato negativo per la presenza di anticorpi anti-hiv. Ai fini della corretta interpretazione del risultato, è opportuno che nel referto venga inclusa una nota che segnali che, nei casi di sospetta infezione primaria, il test dovrebbe essere ripetuto dopo una settimana. Se il risultato è dubbio o positivo, è necessario eseguire un secondo test di screening, preferibilmente con metodo diverso, di sensibilità almeno equivalente, e il test di conferma. Il test di conferma (Western Blot o Immuno Blot, WB/IB) permette il riconoscimento delle specificità anticorpali dirette verso i vari antigeni virali, ed è in genere specifico per HIV-1 e/o HIV-2, anche se esistono test che permettono la contemporanea evidenziazione di bande per HIV-1 e HIV-2. Il risultato del test di conferma può essere positivo, negativo o indeterminato. I criteri interpretativi si basano sulla presenza di reattività contro i vari antigeni virali, prevedendo un minimo di due bande reattive per ritenere positivo un risultato: per l OMS vi devono essere almeno due bande specifiche per i prodotti del gene env (gp120/160 o gp41), accompagnati o meno da bande specifiche per i prodotti del gene gag (p55 o p24 o p17) e del gene pol (p68 o p53 o p32); per i CDC vi devono essere almeno due tra le seguenti bande: p24, gp41 e gp120/160; il criterio dell FDA è più restrittivo, e prevede la presenza di almeno tre bande (gp120/160 o gp41 +p32+p24). I risultati che presentano una sola banda reattiva, o un numero di bande minore di quello richiesto per soddisfare il criterio di positività adottato, sono considerati indeterminati. I test che non presentano alcuna banda reattiva sono considerati negativi. E opportuno che nel referto venga indicato il criterio interpretativo utilizzato. Se il test di conferma è negativo e non vi è sospetto di infezione primaria, il risultato del test di screening può essere considerato falso positivo, ma è opportuno ripetere il saggio su un secondo prelievo per escludere la sieroconversione. La combinazione dei test immunoenzimatici e WB/IB garantisce una sensibilità e specificità di risultato estremamente elevata, con un valore predittivo positivo prossimo al 100%. Tuttavia, nell interpretazione dei risultati è sempre opportuno ricordare che nessun test diagnostico fornisce risultati certi al 100% e quindi possono essere ottenuti risultati falsi positivi o falsi negativi, anche se rari. Nei casi di positività confermata, per la diagnosi definitiva molte linee guida (consultabili nei siti web indicati) suggeriscono di ripetere il test sierologico su un secondo campione prelevato successivamente, al fine di escludere un errore di identificazione del paziente. Tale orientamento
3 rientra nelle valutazioni del counselling post-test (vedi appresso), ed è normato dettagliatamente da disposizioni locali. Nei soggetti che si trovino nella fase finestra (prima della sieroconversione) o nella fase finale della malattia, la ricerca di anticorpi anti-hiv può dare esito negativo. Questa evenienza è meno comune con i test di quarta generazione. Per i test di screening di terza generazione la finestra diagnostica è in media di circa 19 giorni. Per i test di quarta generazione, che rilevano contemporaneamente gli anticorpi e l'antigene p24, la finestra diagnostica è ridotta di qualche giorno. Tali test, quando positivi, richiedono anch'essi un test di conferma. In caso di test combinato positivo, accompagnato da test di conferma negativo, va considerata l'eventualità che il paziente si trovi nella fase finestra. In tal caso la diagnosi va confermata mediante altri test (vedi diagnosi di infezione primaria). I soggetti con infezione da HIV-2, rari nel nostro Paese, presentano in genere reattività ai test di screening ed un quadro indeterminato al test di conferma specifico per HIV-1, con assenza di bande per gp120/gp160. In presenza di situazioni compatibili con una infezione da HIV-2 occorre, quindi, eseguire un test WB/IB per l'hiv-2. I casi di WB/IB indeterminato per HIV-1, oltre che a reattività aspecifica ed a infezione da HIV-2, possono essere associati alla fase di sieroconversione (vedi diagnosi di infezione primaria). Il test per la diagnosi di infezione da HIV è gratuito, soggetto a norme di confidenzialità, può essere eseguito in completo anonimato, e non può essere effettuato senza il consenso informato dell interessato. Presso i centri dove viene effettuato il prelievo e la consegna del referto deve essere offerto il servizio di counselling (discussione) pre- e post-test. La discussione pre-test è essenziale per informare il paziente sul significato del test, sui suoi limiti, sulla interpretazione dei risultati, ed è il momento ideale per raccogliere il consenso informato. Non può essere consegnata alcuna risposta positiva senza aver effettuato il test di conferma, e senza un adeguato counselling post-test al paziente. Si raccomanda che il centro che effettua il test di screening sia in grado di effettuare anche il test di conferma. Ciò garantisce anche una adeguata tempestività di risposta, che comunque dovrebbe essere contenuta entro i 7-10 giorni dal prelievo. E raccomandata la conservazione dei sieri, anche se vi sono notevoli difficoltà logistiche per la necessità di spazi di laboratorio idonei dedicati, e non è prevista al momento la rimborsabilità di tale attività. In alcune regioni (es. Lazio) la conservazione dei sieri positivi è obbligatoria. Il test è raccomandato a tutte le donne gravide. Esistono specifiche direttive per le persone esposte ad un rischio occasionale di contagio. In questi casi è prevista l offerta di counselling, una visita medica ed il test di screening sierologico al tempo zero e a tempi successivi. Con i test più recenti la quasi totalità delle sieroconversioni si verifica entro un mese dall esposizione. Quando viene effettuata la profilassi post-esposizione, la sieroconversione può essere ritardata; nel complesso, il set minimo di controlli post-esposizione dovrebbe comprendere prelievi a 3 e 6 mesi dopo l esposizione. Se il paziente presenta sintomi di malattia compatibile con HIV ma risulta sieronegativo, è comunque consigliato un controllo più precoce, e il paziente va riferito ad un centro specializzato. Il prolungamento del follow up sierologico oltre i 6 mesi è consigliato solo in casi particolari, quali quelli riguardanti soggetti immunodepressi, ed il personale sanitario esposto ad coinfezione HIV + HCV, perché in tal caso la sieroconversione per HIV può essere ulteriormente ritardata. I soggetti con rischio continuato di trasmissione di HIV rappresentano una categoria a parte per quel che riguarda il follow-up: in tali casi è raccomandata l esecuzione periodica del test HIV. In questo modo, è possibile monitorare lo stato sierologico del soggetto e mantenere i contatti per colloqui di counselling e prevenzione. Diagnosi di infezione primaria Nella fase iniziale il segnale sierologico più precoce dell'infezione è l'antigene p24 di HIV. I test di screening sierologici combinati rilevano la presenza sia degli anticorpi che della p24, ma senza
4 distinguere tra i due parametri. Nelle fasi precoci dell infezione primaria (fase finestra), prima dello sviluppo di anticorpi rilevabili un test combinato può risultare positivo per la presenza di p24, ma accompagnato da test di conferma negativo o indeterminato. In caso di test combinato positivo accompagnato da test di conferma negativo o indeterminato, va quindi considerata l'eventualità che il paziente si trovi nella fase finestra: in tal caso la diagnosi va confermata mediante ricerca sierologica di p24 (effettuabile anche sullo stesso prelievo del test di screening, e confermabile con un test di neutralizzazione specifica), o mediante ricerca di HIV RNA nel plasma, su un prelievo dedicato. L HIV RNA è rilevabile nel plasma molto precocemente, anche prima della p24; tuttavia, nel lasso di tempo che intercorre per ottenere il prelievo dedicato all HIV RNA, generalmente il quadro della sieroconversione si è completato. In aggiunta alle argomentazioni precedenti, ed in considerazione della possibilità di risultati falsamente positivi, il ricorso routinario alla determinazione HIV RNA per la diagnosi precoce di infezione da HIV, in popolazioni a bassa prevalenza e incidenza, è sconsigliato, rimanendo l indicazione solo per i casi di esposizione a rischio e di sospetta infezione acuta/primaria. In ogni caso, la diagnosi di infezione primaria da HIV deve essere successivamente confermata dalla presenza degli anticorpi anti-hiv (sieroconversione) a distanza di una settimana o più. La diagnosi sul neonato da madre infetta non si basa sui metodi sierologici, in quanto gli anticorpi rilevati potrebbero essere dovuti a trasmissione passiva dalla madre. Gli anticorpi materni possono persistere anche oltre i 18 mesi, per cui la diagnosi nei neonati fino a 18 mesi è possibile solo con la determinazione di HIV DNA provirale e con l isolamento virale nei linfo-monociti del sangue periferico (PBMC) del neonato, o con la ricerca dell antigene p24 nel siero del neonato con test non combinato. In ogni caso la diagnosi è difficoltosa, non e va eseguita presso centri specializzati, perché alcuni dei test summenzionati (HIV DNA ed isolamento virale) non sono ancora sufficientemente standardizzati. Stadiazione dell'infezione I parametri di riferimento sono: il numero dei linfociti CD4+, che riflette la compromissione del sistema immunitario, e la carica virale (HIV RNA), che indica l'entità della replicazione virale. Le linee guida di riferimento vengono periodicamente aggiornate. Monitoraggio della risposta alla terapia antiretrovirale La misura dell'hiv RNA (viremia HIV) è il test virologico utilizzato per valutare l'efficacia della terapia anti-retrovirale, che viene utilizzato in parallelo con la determinazione del numero dei linfociti CD4. Il test misura la quantità di genomi virali circolanti, che è proporzionale all attività re plicativa virale. Sono disponibili vari metodi per effettuare tale test, tutti basati su piattaforme molecolari. Tra queste, si distinguono piattaforme basati sull amplificazione enzimatica di tratti conservati del genoma virale, comprendenti la PCR classica (end point o competitiva), la PCR con rilevazione in real time, e l amplificazione isotermica (NASBA), e metodi basati sull amplificazione del segnale di ibridazione a sonde ramificate (bdna). Tutti i metodi attualmente disponibili presentano elevata sensibilità (rilevano concentrazioni anche inferiori a 50 copie/ml), e pertanto consentono di stabilire se una determinata terapia è efficace, ma, essendo disegnati principalmente per rilevare il sottotipo B del gruppo M, possono presentare sensibilità ridotta verso i sottotipi non M. Inoltre, in genere, i metodi commerciali disponibili non consentono la misura dell RNA di HIV- 2. La valutazione di farmaco-resistenza viene effettuata per valutare la sensibilità dell HIV ai farmaci antiretrovirali, e viene utilizzata per impostare la terapia antiretrovirale e per ottimizzarne la scelta in caso di fallimento terapeutico. I test che danno informazioni in tal senso sono di tipo fenotipico (valutazione della concentrazione di un determinato farmaco capace di inibire la replicazione virale)
5 o di tipo genotipico (ricerca di mutazioni basati su analisi di sequenza), che sono i più utilizzati nella pratica di laboratorio (HIV genotipo). I test per la valutazione della resistenza richiedono una elevata specializzazione dei laboratori che li eseguono, ed in genere una guida esperta nell interpretazione dei risultati. I test genotipici sono anche in grado di determinare il genotipo virale; tale informazione non è generalmente utilizzata nella gestione clinica, ma è utilizzata negli studi di epidemiologia molecolare, principalmente a scopo di ricerca. Per il monitoraggio della risposta terapeutica è possibile effettuare anche la determinazione quantitativa nei PBMC del DNA provirale, ma tale misura non è eseguibile in laboratori convenzionali ed è utilizzata al momento per scopi di ricerca. Isolamento virale L'isolamento virale, per la sua particolare complessità, non viene utilizzato di routine per la diagnosi di infezione da HIV, ma viene eseguito in casi particolari, e va condotto all interno di un laboratorio di Biosicurezza di livello 3 (BL3). Tale indagine è utile per scopi di ricerca, per la sperimentazione di nuovi farmaci antiretrovirali, per studiare nuove varianti di HIV e per risolvere casi dubbi. Letture consigliate 1. B. Weber. Screening of HIV infection: role of molecular and immunological assays. Expert Rev Mol Diagn 6: , K E Rogstad, A Palfreeman, G Rooney, G Hart, R Lowbury, P Mortimer, P Carter, S Jarrett, E Stewart, J Summerside, UNITED KINGDOM NATIONAL GUIDELINES ON HIV TESTING 2006 (scaricabile dal sito 3. Branson BM, Handsfield HH, Lampe MA, Janssen RS, Taylor AW, Lyss SB, Clark JE; Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Revised recommendations for HIV testing of adults, adolescents, and pregnant women in health-care settings. MMWR Recomm Rep Sep 22;55(RR-14):1-17 (scaricabile dal sito 4. Commissione Nazionale per la lotta contro l AIDS: Aggiornamento sulle conoscenze in tema di terapia antiretrovirale - 2 edizione. Comitato Scientifico di Progetto del Centro Nazionale per la Prevenzione e il controllo delle malattie. Roma, dicembre 2005, (scaricabile dal sito 5. Hoffmann C, Rockstroh JK, KampsBS. HIV Medicine 2006, ed. Flying Publisher Paris, Cagliari, Wuppertal, 2006 (scaricabile dal sito 6. Hoffmann C, Rockstroh JK, KampsBS. HIV Medicine 2007, ed. Flying Publisher Paris, Cagliari, Wuppertal, 2007 (scaricabile dal sito 7. Klatt EC. Pathology of AIDS Version 18, Florida State University College of Medicine, 2007 (scaricabile dal sito 8. Doran T I, Parra E. False-Positive and Indeterminate Human Immunodeficiency Virus Test Results in Pregnant Women, Arch Fam Med. 2000;9: (scaricabile dal sito 9. Thorvaldsen J; European Branch of the International Union against Sexually Transmitted Infection and the European Office of the World Health Organization. European guideline for testing for HIV infection. Int J STD AIDS Oct;12 Suppl 3:7-13. (scaricabile dal sito HIV Testing Algorithms - Status Report 2009 (scaricabile dal sito Normativa italiana di riferimento
6 Legge N Giugno 1990: Piano degli interventi urgenti in materia di prevenzione e lotta all'aids, Gazzetta Ufficiale n. 132, 8 giugno 1990 Siti di riferimento Informazioni generali Linee guida Test di resistenza
Che cos è l AIDS. Il virus H.I.V. è la causa dell immunodeficienza acquisita
HIV e AIDS Che cos è l AIDS L A.I.D.S. o S.I.D.A. è una sindrome da immunodeficienza acquisita. E una malattia del sistema immunitario che ne limita e riduce le funzioni. Le persone colpite sono più suscettibili
DettagliINFEZIONE DA HIV ED AIDS WWW.SLIDETUBE.IT
INFEZIONE DA HIV ED AIDS HIV 1 ed HIV 2 appartengono alla famiglia dei Retroviridae, genere lentovirus. L infezione da HIV provoca nell ospite una progressiva compromissione delle difese immunitarie, soprattutto
DettagliLa conferma di laboratorio della rosolia
La conferma di laboratorio della rosolia La risposta anticorpale all infezione post-natale da rosolia IgG Rash IgM Prodromi INCUBAZIONE 0 7 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 27 35 42 VIREMIA ESCREZIONE
DettagliCORSO REGIONALE SULLA ROSOLIA CONGENITA E NUOVE STRATEGIE DI PREVENZIONE
CORSO REGIONALE SULLA ROSOLIA CONGENITA E NUOVE STRATEGIE DI PREVENZIONE Padova 11 giugno 2007 Conferma di Laboratorio della Rosolia e Significato del Dosaggio degli Anticorpi Anna Piazza Giorgio Palù
DettagliG. PERRUOLO Dipartimento di Biologia e Patologia Cellulare e Molecolare Università Federico II Napoli
Congresso SiBioc-SIMEL Rimini, 29 ottobre 2008 Workshop Siemens G. PERRUOLO Dipartimento di Biologia e Patologia Cellulare e Molecolare Università Federico II Napoli Trasmissione sessuale: OMO ETERO Scambio
DettagliINFEZIONI VIRALI A TRASMISSIONE MATERNO-FETALI
INFEZIONI VIRALI A TRASMISSIONE MATERNO-FETALI Alcune malattie infettive ad eziologia virale e andamento benigno nei soggetti immunocompetenti, se sono contratte durante la gravidanza, possono rappresentare
DettagliAbbreviazioni Denominazione Presidi: Ospedale SS. Trinità Ospedale Businco Ospedale Binaghi Ospedale Microcitemico
ALLEGATO 1 DESCRIZIONE DELLA FORNITURA PROCEDURA APERTA PER LA FORNITURA IN PIU LOTTI, IN MODALITA SERVICE, DI SISTEMI ANALITICI DI BIOLOGIA MOLECOLARE PER I LABORATORI ANALISI DELL AZIENDA ASL N. 8 DI
DettagliHUMAN IMMUNODEFICIENCY VIRUS
HUMAN IMMUNODEFICIENCY VIRUS Famiglia Genere Retroviridae Lentivirus Tipi HIV-1, HIV-2 Africa Occidentale Europa, America, Africa 4 gruppi 9 sottotipi Circulating Recombinant Forms DISTRIBUZIONE SOTTOTIPI
DettagliLa rosolia nella donna in gravidanza
La rosolia nella donna in gravidanza ROSOLIA Trasmissione materno-fetale Trasmissione transplacentare Nel corso della fase viremica con o senza manifestazioni cliniche L infezione fetale dopo reinfezione
DettagliSTUDI SU MATERIALE GENETICO
Istituto Oncologico Veneto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Ospedale Busonera I.O.V. ISTITUTO ONCOLOGICO VENETO I.R.C.C.S. STUDI SU MATERIALE GENETICO Comitato Etico Istituto Oncologico
DettagliTest di laboratorio nelle malattie epatiche e pancreatiche
Parte 3a. Epatiti Test di laboratorio nelle malattie epatiche e pancreatiche Fiumicino, 16 aprile 2016 www.cos.it/mediter Dr. Ugo Montanari Epatiti: tests diagnostici - 1 Indicazioni cliniche Tipo di richiesta
DettagliLA DIAGNOSTICA MOLECOLARE E I TUMORI DEL SANGUE
LA DIAGNOSTICA MOLECOLARE E I TUMORI DEL SANGUE UNA NUOVA FRONTIERA NELLA DIAGNOSI DI ALCUNI TUMORI La diagnostica molecolare ha l obiettivo di accertare un ampia varietà di patologie (infettive, oncologiche
DettagliRischio di infezione congenita e danno fetale dopo infezione materna a diverse età gestazionali
05-2_rosolia_CG_111109.ppt pag. 1 Rischio di infezione congenita e danno fetale dopo infezione materna a diverse età gestazionali Età gestazionale (settimane) Tasso di infezione congenita (%) Neonati infetti
DettagliHIV-AIDS e Benessere Riproduttivo
HIV-AIDS e Benessere Riproduttivo HIV-AIDS Un emergenza da non dimenticare A livello globale, l epidemia di HIV-AIDS pare essersi stabilizzata. Il tasso di nuove infezioni è in costante diminuzione dalla
DettagliPRE-GRAVIDANZA INFEZIONE DA CITOMEGALOVIRUS UMANO
FIGURA 1 PRE-GRAVIDANZA IgG - IgM - IgG + IgM - Soggetto suscettibile all infezione primaria Soggetto immune (infezione pregressa) Referto commentato: : se in previsione di una gravidanza, consulti il
DettagliNPTT- NON-INVASIVE PRENATAL TESTING
Dr.ssa Chiara Boschetto NPTT- NON-INVASIVE PRENATAL TESTING Il TEST PRENATALE NON INVASIVO è un test molecolare nato con l obiettivo di determinare l assetto cromosomico del feto da materiale fetale presente
DettagliNel 1985 l Ufficio federale della sanità
Malattie trasmissibili Il concetto svizzero per i test HIV compendio aggiornato sul concetto tecnico e sul concetto di laboratorio Nel 1985 l Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), in collaborazione
DettagliDott. Orlando Armignacco U.O. di Malattie Infettive. Viterbo Domus La Quercia 1 dicembre 2005
Viterbo Domus La Quercia 1 dicembre 2005 Valutazione dell aderenza dei pazienti con malattia da HIV ai protocolli adottati dall Ambulatorio di Malattie Infettive basati sulle linee guida nazionali ed internazionali
DettagliIntroduzione. Origine e diffusione
Aids Introduzione La Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (da cui l'acronimo SIDA in francese, in spagnolo e italiano) o Acquired Immune Deficiency Syndrome (AIDS in inglese, utilizzato comunque anche
DettagliEsami di qualificazione biologica su ogni donazione
Esami di qualificazione biologica su ogni donazione HCV Ab, HCV-RNA (da giugno 2002) HIV 1-2 Ab, HIV1-RNA (da giugno 2008) HBsAg, HBV-DNA (da giugno 2008) Sierodiagnosi per la lue Decreto Ministro della
DettagliVEQ in Biologia Molecolare ciclo 2013. HBV DNA HIV RNA HCV RNA Genotipo HCV
VEQ in Biologia Molecolare ciclo 2013 HBV DNA HIV RNA HCV RNA Genotipo HCV Firenze 21 ottobre 2014 Maria Grazia Colao VEQ 2013 2 7 54 4 1 1 2 17 5 3 2 4 1 2 4 3 112 partecipanti Metodi utilizzati Gruppi
DettagliInfezione da HIV e AIDS in Piemonte
Infezione da HIV e AIDS in Piemonte anno 212 a cura di Chiara Pasqualini, Vittorio Demicheli si ringraziano i medici referenti del Sistema di Sorveglianza HIV/AIDS del Piemonte: O. Bargiacchi, S. Bonora,
DettagliStoria naturale dell epatite C
Storia naturale dell epatite C Infezione acuta: 75% anitterica/asintomatica. Alta percentuale di cronicizzazione. Decorso fulminante molto raro. Infezione cronica: portatori silenti; malattia non progressiva
DettagliINFEZIONE DA HIV e AIDS
Dipartimento di Prevenzione Medica Notifica, sorveglianza e controllo delle malattie infettive INFEZIONE DA HIV e AIDS (elaborazione dati dal programma informatizzato Regione Lombardia Mainf e portale
DettagliFunzione della struttura di riferimento regionale per la gestione delle infezioni in gravidanza
CORSO REGIONALE SULLA ROSOLIA CONGENITA E NUOVE STRATEGIE DI PREVENZIONE Funzione della struttura di riferimento regionale per la gestione delle infezioni in gravidanza Dott.ssa Nadia Gussetti U.O. Malattie
DettagliParte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina
LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DI PIANI DI CONTROLLO E PER L ASSEGNAZIONE DELLA QUALIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA 1. Definizioni Ai sensi delle presenti linee
DettagliLa consulenza alla paziente che richiede l analisi del DNA fetale
La consulenza alla paziente che richiede l analisi del DNA fetale Bertinoro, 19 Ottobre 2013 Eva Pompilii eva_pompilii@yahoo.it Limiti attuali del Non invasive Prenatal Testing/ Non Invasive Prenatal
DettagliInfezioni da HCV nella donna in gravidanza e nel bambino
Infezioni da HCV nella donna in gravidanza e nel bambino Le infezioni da virus dell'epatite C, Trento 14 ottobre 2011 U.O. di Pediatria ospedale Valli del Noce EPATITE C HCV: GENOTIPI CLASSIFICAZIONE Simmonds
DettagliPraenaTest. Esame non invasivo delle trisomie nel feto. Qualità dall Europa ORA NUOVO. Brochure informativa per gestanti
ORA NUOVO PraenaTest express Esito in 1 settimana PraenaTest Qualità dall Europa Esame non invasivo delle trisomie nel feto Brochure informativa per gestanti Care gestanti, Tutti i futuri genitori si chiedono
DettagliSCHEDA DI VALUTAZIONE PER L INSERIMENTO DI FARMACI NON PRESENTI NEL PTR
RICHIESTA DI INSERIMENTO IN PTR DI MARAVIROC ATC J05AX09 (Celsentri ) Presentata da Commissione Terapeutica Provinciale Sassari In data novembre 2008 Per le seguenti motivazioni: Trattamento dell infezione
DettagliSCREENING NEONATALE RISPARMIO PER IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE?
SCREENING NEONATALE GENETICO RISPARMIO PER IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE? Pietro Chiurazzi Istituto di Genetica Medica Facoltà di Medicina e Chirurgia Università Cattolica Associazione Culturale Giuseppe
DettagliIl termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel
Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel complesso tessuto con funzione di riempimento, sostegno
DettagliIl ritardo di diagnosi di infezione da HIV/AIDS: dimensioni del fenomeno e caratteristiche della popolazione
Il ritardo di diagnosi di infezione da HIV/AIDS: dimensioni del fenomeno e caratteristiche della popolazione L intervento di counselling nella comunicazione pre e post test HIV Torino, 5 luglio 2006 Classificazione
DettagliCome e quando fare i test. Antonino Di Caro INMI
Come e quando fare i test Antonino Di Caro INMI Come e quando fare il test Antonino Di Caro, antonino.dicaro@inmi.it Maria Rosaria Capobianchi, maria.capobianchi@inmi.it Concetta Castilletti, concetta.castilletti@inmi.it
DettagliIL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA
IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA MEDICINA GENERALE CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA I CRITERI PER LA CLASSIFICAZIONE
DettagliQUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI
QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di
DettagliL epidemia di HIV/AIDS nel mondo
08/02/2011 L epidemia di HIV/AIDS nel mondo Gennaio 2011 Dipartimento di HIV/AIDS - OMS Dr. Antonio Gerbase L'infezione e la trasmissione 1 L'infezione, la malattia HIV (virus dell'immunodeficienza umana)
DettagliProblematiche di Laboratorio nell applicazione del Protocollo regionale
Problematiche di Laboratorio nell applicazione del Protocollo regionale UOC di Microbiologia e Virologia DAI di Patologia e Diagnostica AOUI di Verona MALATTIE TRASMESSE DA VETTORI E SORVEGLIANZA DELLE
DettagliFebbre del Nilo occidentale (West Nile Virus - WNV)
FSME (Frühsommermeningoenzephalitis) Febbre del Nilo occidentale (West Nile Virus - WNV) 95 West Nile Virus Foto: CNN Febbre del Nilo occidentale (West Nile Virus - WNV) DEFINIZIONE La febbre del Nilo
DettagliCARATTERISTICHE GENERALI DEL SISTEMA. Marcatura CE dell'intero sistema diagnostico. Scheda riepilogativa caratteristiche tecniche
Lista Caratteristiche Tecniche Istituto Nazionale per le Malattie Infettive "Lazzaro Spallanzani" I.R.C.C.S. Scheda riepilogativa caratteristiche tecniche Allegato B FORNITURA CHIAVI IN MANO DI UN SISTEMA
DettagliREGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.
DettagliPROCEDURE - GENERALITA
PROCEDURE - GENERALITA Le PROCEDURE sono regole scritte, utili strumenti di buona qualità organizzativa, con le quali lo svolgimento delle attività viene reso il più possibile oggettivo, sistematico, verificabile,
DettagliIl ragionamento diagnostico TEST DIAGNOSTICO. Dott.ssa Marta Di Nicola. L accertamento della condizione patologica viene eseguito TEST DIAGNOSTICO
Il ragionamento diagnostico http://www.biostatistica biostatistica.unich unich.itit 2 L accertamento della condizione patologica viene eseguito All'inizio del decorso clinico, per una prima diagnosi In
DettagliRisultati del triage e del follow-up post-trattamento con HPV-DNA test
Lo screening per la prevenzione dei tumori della cervice uterina in Emilia Romagna Risultati del triage e del follow-up post-trattamento con HPV-DNA test Bologna, 29 marzo 2011 HPV TEST NEL TRIAGE DI ASC-US
DettagliSEBASTIANO FILETTI. Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche. Università di Roma Sapienza, Roma
SEBASTIANO FILETTI Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche Università di Roma Sapienza, Roma La malattia tiroidea è in aumento negli ultimi anni. Quali le ragioni? Dati epidemiologici provenienti
DettagliLe proponiamo un appuntamento per il giorno <gg/mm/aaa> alle ore <00.00> presso l ambulatorio di via <indirizzo>, Roma
La Regione Lazio e la ASL Roma XY La invitano a partecipare ad un programma di prevenzione del tumore del collo dell utero rivolto alle donne di età compresa fra i 25 e 64 anni. Il programma ha lo scopo
DettagliLE INDAGINI DI LABORATORIO IL RISCHIO HIV
DONAZIONE DI ORGANI E TESSUTI: ATTUALITA E SICUREZZA 24-25-26 NOVEMBRE 2008 AOU G.MARTINO LE INDAGINI DI LABORATORIO IL RISCHIO HIV Isa Picerno Pasquale Spataro UOS di Sorveglianza Epidemiologica delle
DettagliHPV. proteggiti davvero. Campagna di informazione sulle patologie da Papillomavirus umano (hpv)
HPV proteggiti davvero Campagna di informazione sulle patologie da Papillomavirus umano (hpv) Che cos è il Papillomavirus (hpv)? L hpv è un virus molto diffuso, che si trasmette in particolare attraverso
DettagliRaffaella Michieli Venezia
Le malattie infettive in gravidanza: quando è indicato il Taglio Cesareo? Raffaella Michieli Venezia Trasmissione verticale delle infezioni in gravidanza Contagio intrauterino ( infezioni congenite) Contagio
DettagliConsistono nell applicazione di una procedura che consente l identificazione di una malattia in una fase iniziale una condizione a rischio
Consistono nell applicazione di una procedura che consente l identificazione di una malattia in una fase iniziale una condizione a rischio Prof.ssa G. Serio, Prof. P. Trerotoli, Cattedra di Statistica
DettagliCaratteristiche di un controllo di qualità esterno (VEQ) ed interno per test HPV primario di screening: presentazione documento aggiornato
Convegno Nazionale GISCi 2015 Finalborgo (SV), 21-22 maggio 2015 Caratteristiche di un controllo di qualità esterno (VEQ) ed interno per test HPV primario di screening: presentazione documento aggiornato
DettagliDIAGNOSI PRENATALE DI MALATTIE RARE: IL FETO COME PAZIENTE
PROF. GIOVANNI NERI Istituto di Genetica Medica, Università Cattolica del S. Cuore, Roma DIAGNOSI PRENATALE DI MALATTIE RARE: IL FETO COME PAZIENTE La diagnosi prenatale di malattie genetiche rare è pratica
Dettagli8-06-2010. BLOTTING degli acidi nucleici: RT-PCR SOUTHERN BLOTTING NORTHERN BLOTTING. BLOTTING delle proteine: NORTHERN BLOTTING SOUTHERN BLOTTING
8-06-2010 TECNICHE PER L ANALISI DELL ESPRESSIONE GENICA BLOTTING degli acidi nucleici: RT-PCR REAL TIME PCR SOUTHERN BLOTTING NORTHERN BLOTTING NORTHERN BLOTTING BLOTTING delle proteine: MICROARRAYS MACROARRAYS
DettagliIl Pap test di triage
La Citologia negli screening oncologici Roma, 19 novembre 2014 Il Pap test di triage nello screening con test HPV Maria Luisa Schiboni UOC Anatomia Patologica, Osp S.Giovanni - Roma Il Pap test di triage
DettagliDanila Bassetti, MD. Responsabile Struttura Semplice Sierologia Autoimmunità U.O. Microbiologia Virologia Ospedale S.
Il Laboratorio di SieroImmunologia e le urgenze infettive: la patologia materno fetale e gli incidenti professionali a rischio di infezioni emotrasmesse Danila Bassetti, MD Responsabile Struttura Semplice
DettagliIL TITOLO ANTISTREPTOLISINICO (TAS): E SEMPRE UTILE RICHIEDERLO? Dott. Giuseppe Di Mauro Dott. Lorenzo Mariniello ASL CE/2 Regione Campania
IL TITOLO ANTISTREPTOLISINICO (TAS): E SEMPRE UTILE RICHIEDERLO? Dott. Giuseppe Di Mauro Dott. Lorenzo Mariniello ASL CE/2 Regione Campania Che cos è il TAS? Il TAS rappresenta la concentrazione nel siero
DettagliGenie Fast HIV 1/2. Prestazioni con Convenienza
Genie Fast HIV 1/2 Prestazioni con Convenienza Confezionamento & informazioni per l ordine Nome Prodotto: Genie Fast HIV 1/2 Codice : 72330 (50 tests individuali) Contenuto del kit: 50 Cassette 50 Pipette
DettagliFattori che influenzano la sensibilità e il valore predittivo positivo di una Sorveglianza
Fattori che influenzano la sensibilità e il valore predittivo positivo di una Sorveglianza Paolo Giorgi Rossi Agenzia di Sanità Pubblica, Regione Lazio Roma, 27/02/06 Le leggi di Finagle sull informazione
DettagliBocca e Cuore ooklets
Bocca e Cuore ooklets Una guida per i pazienti Booklets Per aiutare a migliorare qualità e sicurezza delle cure pubblichiamo una collana di guide ( ) con lo scopo di fornire ai pazienti ed ai loro famigliari
Dettaglil Allegato II Sala Cesari Casa del Donatore Bologna, sabato 16 gennaio 2016
Decreto Ministero della Salute 2.11.2015 pubblicato su GURI SG n.300 del 28.12.2015 "Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti" Coordinatore del Comitato
DettagliEspressione di geni specifici per un determinato tumore
Espressione di geni specifici per un determinato tumore Paziente A: Non ha il cancro Espressione dei geni: Nessuna Biopsia Geni associati al cancro allo stomaco Paziente B: Ha un tumore allo stomaco Bassa
DettagliPrincipi dello screening raccomandati dalla World Health Organization
EMOGLOBINE: DIAGNOSTICA, STANDARDIZZAZIONE, PROSPETTIVE Approcci diagnostici e problematiche in relazione ad uno screening neonatale Giovanni Ivaldi Laboratorio di Genetica - Settore Microcitemia Ospedali
DettagliFase 1 - evidenze scientifiche e best practice PATOLOGIA INFETTIVA STATO DEL PROGETTO AL 7 GIUGNO 2012
Fase 1 - evidenze scientifiche e best practice 1 PATOLOGIA INFETTIVA STATO DEL PROGETTO AL 7 GIUGNO 2012 2 PREVALENZA HIV L assunzione di droga per via venosa è responsabile del 30% delle infezioni al
DettagliDivisione di Gastroenterologia - Casa Sollievo della Sofferenza- IRCCS San Giovanni Rotondo
EPATITE B: DIAGNOSI. Il Laboratorio GA Niro, A Andriulli Divisione di Gastroenterologia - Casa Sollievo della Sofferenza- IRCCS San Giovanni Rotondo La descrizione del meccanismo replicativo del virus
DettagliDOMANDA DI ISCRIZIONE
DOMANDA DI ISCRIZIONE COGNOME E NOME... Codice Fiscale... Luogo di nascita... Prov... Data... CITTA...Via... Cap... Prov... Telefono casa... Cellulare... Indirizzo di posta Elettronica... Luogo di lavoro...ditta...
DettagliLegga le informazioni che seguono e poi risponda alla domanda:
La scoperta del gene responsabile della fibrosi cistica ha permesso la messa a punto di un test genetico per identificare il portatore sano del gene della malattia. Si è aperto quindi un importante dibattito
DettagliA cosa serve al clinico e alla famiglia conoscere il difetto di base? Correlazione genotipo fenotipo
2 Convegno Nazionale Sindrome di Rubinstein Taybi Lodi, 17 19 maggio 2013 A cosa serve al clinico e alla famiglia conoscere il difetto di base? Correlazione genotipo fenotipo Donatella Milani Cristina
DettagliPAPILLOMA VIRUS UMANO E CARCINOMA DELLA CERVICE
PAPILLOMA VIRUS UMANO E CARCINOMA DELLA CERVICE Lo screening come forma di prevenzione LE INFEZIONI DA HPV (PAPILLOMA VIRUS UMANO) Cos è l HPV? L HPV è una categoria di virus molto diffusa. La trasmissione
DettagliMalattia da virus Zika
Malattia da virus Zika La zanzara Aedes che trasmette Zika virus trasmette anche Febbre Gialla Dengue e Chikungunia. AAS5 Friuli Occidentale Dipartimento di Prevenzione dr.ssa Oriana Feltrin Malattia
DettagliDONAZIONE SANGUE DA CORDONE OMBELICALE
DONAZIONE SANGUE DA CORDONE OMBELICALE Sono passati molti anni da quando si sono sperimentati i primi trapianti. Oggi trasferire gli organi da un corpo che muore ad uno che può continuare a vivere, non
DettagliDIAGNOSI PRENATALE DEI DIFETTI CONGENITI
DIAGNOSI PRENATALE DEI DIFETTI CONGENITI DIFETTI CONGENITI Le anomalie congenite sono condizioni che si instaurano tra il momento del concepimento e la nascita. LA DIAGNOSI PRENATALE insieme di tecniche
Dettagli40 miliardi di dollari. 150 paesi. Sconfiggere l estrema povertà nel mondo OBIETTIVO:
40 miliardi di dollari 150 paesi OBIETTIVO: Sconfiggere l estrema povertà nel mondo Obiettivi TARGET: 1 Dimezzare la povertà assoluta e la fame nel mondo 2 Assicurare l istruzione elementare per tutti
DettagliA cura di: Direzione Sanitaria Aziendale Direzione Medica di Polo Ospedaliero Comitato Infezioni Ospedaliere (C.I.O.)
A cura di: Direzione Sanitaria Aziendale Direzione Medica di Polo Ospedaliero Comitato Infezioni Ospedaliere (C.I.O.) Si espongono, per opportuna conoscenza, gli ultimi aggiornamenti disponibili al 12/10/2014
DettagliChe cosa è la infezione da HIV?
Che cosa è l HIV? L HIV - human immunodeficiency virus è un virus che progressivamente distrugge le difese del nostro corpo contro le infezioni e alcuni tumori Che cosa è la infezione da HIV? L infezione
DettagliCoordinatore: Maria R. Capobianchi, Istituto Nazionale per le Malattie Infettive L. Spallanzani, Roma
INFEZIONI DA HIV: revisione del percorso diagnostico presentata al XLIII CONGRESSO NAZIONALE AMCLI Rimini, 4 7 NOVEMBRE 2014 Revisione percorso diagnostico HIV (rev 3, 2014). Coordinatore: Maria R. Capobianchi,
DettagliPrincipi generali. Vercelli 9-10 dicembre 2005. G. Bartolozzi - Firenze. Il Pediatra di famiglia e gli esami di laboratorio ASL Vercelli
Il Pediatra di famiglia e gli esami di laboratorio ASL Vercelli Principi generali Carlo Federico Gauss Matematico tedesco 1777-1855 G. Bartolozzi - Firenze Vercelli 9-10 dicembre 2005 Oggi il nostro lavoro
DettagliTest combinato e la Diagnosi prenatale nelle Cure Primarie
LA DIAGNOSI PRENATALE OGGI TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE Corso di aggiornamento Modena 9 Marzo 2013 MB Center Test combinato e la Diagnosi prenatale nelle Cure Primarie Paola Picco I documenti di riferimento
DettagliTEST HELICOBACTER PYLORI CARD
Cod. ID: Data: Paziente: TEST HELICOBACTER PYLORI CARD Test rapido one step per la diagnosi qualitativa dell antigene di Helicobacter pylori nelle feci HELICOBACTER PYLORI COS E TEST Helicobacter pylori
DettagliRaccomandazione per per la la prevenzione dell osteonecrosi della della mascella/mandibola da da bifosfonati in in ambito ambito oncologico
Raccomandazione 0, 0, Marzo Marzo 008. 008. Raccomandazione per per la la prevenzione dell osteonecrosi della della. Committenza della Direzione Aziendale/Zonale per la prevenzione della osteonecrosi da
DettagliCHLAMYDIA Ag. MODALITA' DI RICHIESTA: Pazienti interni: tramite modulo interno prestampato. Pazienti esterni: tramite richiesta del medico curante.
MODALITA' DI RICHIESTA: Pazienti interni: tramite modulo interno prestampato. Pazienti esterni: tramite richiesta del medico curante. CHLAMYDIA Ag PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL'ESAME: Per il campione da
DettagliStrategie per lo sviluppo di antivirali
Strategie per lo sviluppo di antivirali Attacco del virus al recettore Ingresso Spoliazione Trascrizione e traduzione Modifiche post-traduzionali Replicazione del genoma virale Assemblaggio/maturazione
DettagliLo sviluppo del cancro è un processo complesso che coinvolge parecchi cambiamenti nella stessa cellula staminale. Poiché tutte le cellule staminali
Tumore Cos è il tumore? Il tumore o neoplasia (dal greco neo,, nuovo, e plasìa,, formazione), o cancro se è maligno, è una classe di malattie caratterizzate da una incontrollata riproduzione di alcune
DettagliIl ruolo del chimico per la sicurezza ambientale
ambientale di Piero Frediani * Ciampolini A. (a cura di). L innovazione per lo sviluppo locale ISBN 88-8453-362-7 (online) 2005 Firenze University Press Nell Anno Accademico 1996-97 l Università di Firenze
DettagliIl Processo Trasfusionale
Il Processo Trasfusionale Approvvigionamento Apparecchiature Risorse umane Sicurezza D O NA T O RE Esami di validazione e controlli Selezione del donatore Raccolta emocomponenti Preparazione emocomponenti
DettagliDIPARTIMENTO DI SCIENZE E TECNOLOGIE BIOMEDICHE
DIPARTIMENTO DI SCIENZE E TECNOLOGIE BIOMEDICHE Istituto di Genetica UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE Address: Istituto di Genetica DSTB - Università degli Studi di Udine P.le Kolbe,1-33100 Udine - ITALIA
DettagliA cura di Giorgio Mezzasalma
GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma
DettagliEffetto epatoprotettivo della somministrazione di Citexivir in pazienti con epatite cronica da HCV
Relazione scientifica finale (13/10/2014) Effetto epatoprotettivo della somministrazione di Citexivir in pazienti con epatite cronica da HCV INTRODUZIONE: L'epatite C è una malattia infettiva, causata
DettagliCOSTITUZIONE DELL ARCHIVIO BIOLOGICO NAZIONALE PER LA SICUREZZA DELLA RETE TRAPIANTOLOGICA ED ALLEGATO TECNICO.
COSTITUZIONE DELL ARCHIVIO BIOLOGICO NAZIONALE PER LA SICUREZZA DELLA RETE TRAPIANTOLOGICA ED ALLEGATO TECNICO. (Consulta Nazionale per i Trapianti - 31 agosto 2004) 1. E costituito l Archivio Biologico
DettagliSCREENING CON HPV DNA TEST
SCREENING CON HPV DNA TEST L HPV ha un ruolo etiologico nella carcinogenesi Progressione della malattia Il DNA virale è rintracciabile in tutte le fasi Epitelio normale Infezione da HPV CIN I CIN II CIN
DettagliD.G. Prevenzione Sanitaria Ufficio Malattie Infettive e Profilassi Internazionale
I PAPILLOMAVIRUS Sono virus Ne esistono oltre 120 tipi che infettano la specie umana Circa 40 tipi infettano le mucose genitali e di essi circa 15 sono definiti a rischio oncogeno HPV che infettano la
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliPRELIEVO DI LIQUIDO AMNIOTICO
PRELIEVO DI LIQUIDO AMNIOTICO ANALISI DEL DNA PRELIEVO DI VILLI CORIALI Ivilli coriali e tutte le strutture placentari sono di origine embrionale: di conseguenza la dotazione cromosomica dei singoli elementi
DettagliUNA LOTTA LUNGA 30 ANNI
UNA LOTTA LUNGA 30 ANNI Per una Storia dell infezione da HIV a Ravenna 1 dicembre 2011 Cosetta Ricci, Vittorio Foschini Compare una nuova sindrome. Devastante, in persone giovani. Sembra sia infettiva.
DettagliIl valore dell analisi prenatale non invasiva (non-invasive prenatal testing, NIPT). Un supplemento per il flipbook del consulente genetico
Il valore dell analisi prenatale non invasiva (non-invasive prenatal testing, NIPT). Un supplemento per il flipbook del consulente genetico Le NIPT utilizzano DNA libero. Campione di sangue materno DNA
DettagliGRAVIDANZA test. MODALITA' DI RICHIESTA: Pazienti interni: tramite modulo interno prestampato. Pazienti esterni: tramite richiesta del medico curante.
GRAVIDANZA test MODALITA' DI RICHIESTA: Pazienti interni: tramite modulo interno prestampato. Pazienti esterni: tramite richiesta del medico curante. PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL'ESAME: Il paziente deve
Dettagli1.3.9 CASI DICHIARATI DI HIV (HUMAN IMMUNO-DEFICIENCY VIRUS)
Repubblica e Cantone Ticino Dipartimento della sanità e della socialità Ufficio del Medico cantonale Servizio di promozione e di valutazione sanitaria 1.3.9 CASI DICHIARATI DI HIV (HUMAN IMMUNO-DEFICIENCY
DettagliMedici a laboratori clinici: quale rapporto e livello di comunicazione?
RILEVAZIONI Medici a laboratori clinici: quale rapporto e livello di comunicazione? I risultati da un indagine condotta in Puglia su un campione di medici di base Francesca Di Serio * I dati raccolti negli
DettagliBollettino Epidemiologico n. 102. e-mail: sep@aslbenevento1.it. AIDS: un'epidemia dimenticata
Dipartimento di Prevenzione E&P ASL - Benevento La malattia Bollettino Epidemiologico n. 102 Servizio Epidemiologia e Prevenzione - 0824 308286-9 Fax 0824-308302 e-mail: sep@aslbenevento1.it AIDS: un'epidemia
DettagliSTOP ALLA TUBERCOLOSI IN ITALIA
STOP ALLA TUBERCOLOSI IN ITALIA Prefazione Alla fine degli anni 90, i programmi di controllo della tubercolosi (TBC) in Italia sono stati adeguati alla mutata realtà epidemiologica, caratteristica di un
DettagliVersione aggiornata al 1 agosto 2003
Versione aggiornata al 1 agosto 2003 PROTOCOLLO PER L UTILIZZO DI DONATORI POSITIVI PER GLI ANTICORPI DIRETTI CONTRO L ANTIGENE CORE (HBcAb-IgG) DEL VIRUS B DELL EPATITE (HBV) NEL TRAPIANTO DI FEGATO.
Dettagli