Comitato Pari Opportunità

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1 Comitato Pari Opportunità Incontro del 6 Maggio 2009 "Le donne sono venute in eccellenza di ciascun'arte ove hanno posto cura., Ludovico Arisoto, "Orlando furioso, XX, ott. 2" "Non si nasce donna, si diventa, Simone De Beauvoir, "Il secondo sesso

2 Normativa vigente Costituzione Repubblica Italiana, art. 51 Legge 10 aprile 1991, n. 125 Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro Decreto Legislativo 3 febbraio 1993, n. 29 Decreto Legislativo 11/04/2006, n. 198 Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell'articolo 6 della legge 28 novembre 2005, n. 246 Direttiva 2006/54/Ce Del Parlamento Europeo E Del Consiglio del 5 luglio 2006 Direttiva 23 Maggio 2007 (Pollastrini) Regolamento di Ateneo per le pari opportunità

3 L'8 marzo 2002, per garantire una maggior presenza delle donne nelle cariche pubbliche, viene modificato l'art. 51 della Costituzione. Viene così prevista l'adozione di appositi provvedimenti finalizzati all'attuazione delle pari opportunità fra uomini e donne nella rappresentanza. Costituzione della Repubblica Italiana Art. 51 Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini. La legge può, per l'ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica. Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro.

4 Decreto Legislativo 3 febbraio 1993, n. 29 Razionalizzazione dell organizzazione delle amministrazioni pubbliche e revisione della disciplina in materia di pubblico impiego a norma dell articolo 2 della legge 23 ottobre 1992, n.421. Art. 61 Pari opportunità 1. Le pubbliche amministrazioni, al fine di garantire pari opportunità tra uomini e donne per l'accesso al lavoro ed il trattamento sul lavoro: a) riservano alle donne, salva motivata impossibilità, almeno un terzo dei posti di componente delle commissioni di concorso, fermo restando il principio di cui all articolo 36, comma 3, lettera e); b) adottano propri atti regolamentari per assicurare pari opportunità fra uomini e donne sul lavoro, conformemente alle direttive impartite dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica; c) garantiscono la partecipazione delle proprie dipendenti ai corsi di formazione e di aggiornamento professionale in rapporto proporzionale alla loro presenza nelle amministrazioni interessate ai corsi medesimi, adottando modalità organizzative atte a favorirne la partecipazione, consentendo la conciliazione fra vita professionale e vita familiare; d) possono finanziare programmi di azioni positive e l attività dei Comitati pari opportunità nell ambito delle proprie disponibilità di bilancio. 2. Le pubbliche amministrazioni, secondo le modalità di cui all'articolo 10, adottano tutte le misure per attuare le direttive della Unione europea in materia di pari opportunità, sulla base di quanto disposto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica.

5 Decreto Legislativo 11/04/2006, n. 198 Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell'articolo 6 della legge 28 novembre 2005, n Le disposizioni del presente decreto hanno ad oggetto le misure volte ad eliminare ogni distinzione, esclusione o limitazione basata sul sesso, che abbia come conseguenza, o come scopo, di compromettere o di impedire il riconoscimento, il godimento o l'esercizio dei diritti umani e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale, culturale e civile o in ogni altro campo.

6 Decreto Legislativo 11/04/2006, n. 198 Capo IV PROMOZIONE DELLE PARI OPPORTUNITÀ Art. 42. Adozione e finalità delle azioni positive (legge 10 aprile 1991, n. 125, articolo 1, commi 1 e 2) 1. Le azioni positive, consistenti in misure volte alla rimozione degli ostacoli che di fatto impediscono la realizzazione di pari opportunità, nell'ambito della competenza statale, sono dirette a favorire l'occupazione femminile e realizzate l'uguaglianza sostanziale tra uomini e donne nel lavoro. 2. Le azioni positive di cui al comma 1 hanno in particolare lo scopo di: a) eliminare le disparità nella formazione scolastica e professionale, nell'accesso al lavoro, nella progressione di carriera, nella vita lavorativa e nei periodi di mobilità; b) favorire la diversificazione delle scelte professionali delle donne in particolare attraverso l'orientamento scolastico e professionale e gli strumenti della formazione; c) favorire l'accesso al lavoro autonomo e alla formazione imprenditoriale e la qualificazione professionale delle lavoratrici autonome e delle imprenditrici; d) superare condizioni, organizzazione e distribuzione del lavoro che provocano effetti diversi, a seconda del sesso, nei confronti dei dipendenti con pregiudizio nella formazione, nell'avanzamento professionale e di carriera ovvero nel trattamento economico e retributivo; e) promuovere l'inserimento delle donne nelle attività, nei settori professionali e nei livelli nei quali esse sono sottorappresentate e in particolare nei settori tecnologicamente avanzati ed ai livelli di responsabilità; f) favorire, anche mediante una diversa organizzazione del lavoro, delle condizioni e del tempo di lavoro, l'equilibrio tra responsabilità familiari e professionali e una migliore ripartizione di tali responsabilità tra i due sessi.

7 DIRETTIVA 23 Maggio 2007 Misure per attuare parita' e pari opportunita' tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche. In tal senso questa direttiva ha l'obiettivo di promuovere e diffondere la piena attuazione delle disposizioni vigenti, aumentare la presenza delle donne in posizioni apicali, sviluppare politiche per il lavoro pubblico, pratiche lavorative e, di conseguenza, culture organizzative di qualita' tese a valorizzare l'apporto delle lavoratrici e dei lavoratori delle amministrazioni pubbliche. La direttiva e' destinata ai vertici delle amministrazioni ed in particolare ai/alle responsabili del personale che dovranno orientare le politiche di gestione delle risorse umane e l'organizzazione del lavoro - sia a livello centrale che a livello decentrato - secondo le linee di azione delineate.

8 Regolamento per le pari opportunità ATENEO DI PADOVA Art. 1. Il Comitato ha il compito di contribuire allo sviluppo di condizioni di effettiva pari opportunità tra uomini e donne all interno dell Università con particolare riguardo alla corretta suddivisione e definizione dell organizzazione del lavoro, al fine di evitare discriminazioni di genere. Il comitato ha anche il compito di promuovere o sollecitare tutte le iniziative di cui alla legge 125/91 e al D.Leg.vo 29/93 tese, fra l'altro, a rimuovere gli eventuali ostacoli che l'organizzazione del lavoro e dei profili di carriera frappongono alla legittima aspirazione del personale femminile, nonché a valorizzare le capacità professionali delle lavoratrici, con particolare riferimento all'attribuzione formale di incarichi di responsabilità, alle aspirazioni professionali, alle mansioni svolte, all'orario di servizio, alla partecipazione a corsi di aggiornamento, al sistema di trasporto, alla sede di lavoro, alle esigenze di famiglia, alla richiesta di servizi sociali da attivare, anche in relazione al miglioramento delle condizioni di igiene e sicurezza sul lavoro.

9 Immagini e Statistiche di genere. Quaderno di documentazione, a cura del Comitato Pari Opportunità, Padova, Cleup, 2006

10 Immagini e Statistiche di genere. Quaderno di documentazione, a cura del Comitato Pari Opportunità, Padova, Cleup, 2006

11 Immagini e Statistiche di genere. Quaderno di documentazione, a cura del Comitato Pari Opportunità, Padova, Cleup, 2006

12 Immagini e Statistiche di genere. Quaderno di documentazione, a cura del Comitato Pari Opportunità, Padova, Cleup, 2006

13 Immagini e Statistiche di genere. Quaderno di documentazione, a cura del Comitato Pari Opportunità, Padova, Cleup, 2006

14 Immagini e Statistiche di genere. Quaderno di documentazione, a cura del Comitato Pari Opportunità, Padova, Cleup, 2006

15 Immagini e Statistiche di genere. Quaderno di documentazione, a cura del Comitato Pari Opportunità, Padova, Cleup, 2006

16 Immagini e Statistiche di genere. Quaderno di documentazione, a cura del Comitato Pari Opportunità, Padova, Cleup, 2006

17 Immagini e Statistiche di genere. Quaderno di documentazione, a cura del Comitato Pari Opportunità, Padova, Cleup, 2006

18 Immagini e Statistiche di genere. Quaderno di documentazione, a cura del Comitato Pari Opportunità, Padova, Cleup, 2006

19 Immagini e Statistiche di genere. Quaderno di documentazione, a cura del Comitato Pari Opportunità, Padova, Cleup, 2006

20 Immagini e Statistiche di genere. Quaderno di documentazione, a cura del Comitato Pari Opportunità, Padova, Cleup, 2006

21 Immagini e Statistiche di genere. Quaderno di documentazione, a cura del Comitato Pari Opportunità, Padova, Cleup, 2006

22 Immagini e Statistiche di genere. Quaderno di documentazione, a cura del Comitato Pari Opportunità, Padova, Cleup, 2006

23 Immagini e Statistiche di genere. Quaderno di documentazione, a cura del Comitato Pari Opportunità, Padova, Cleup, 2006

24 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA

25 Immagini e Statistiche di genere. Quaderno di documentazione, a cura del Comitato Pari Opportunità, Padova, Cleup, 2006

26 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA

27 CONCILIAZIONE TRA I TEMPI DI LAVORO E LA FAMIGLIA Verona Pisa Genova

28 CONCILIAZIONE TRA I TEMPI DI LAVORO E LA FAMIGLIA Proposte di Giorgio Palù Asili nido all interno del posto di lavoro Telelavoro per dipendenti-madri e dipendenti con familiari gravemente malati etc. fermo restando i diritti alla formazione e il dovere di reperibilità e disponibilità in occasione di eventuali riunioni di struttura Rete intranet di struttura: ambiente virtuale accessibile con password dai dipendenti in cui potrebbero essere forniti aggiornamenti sullo stato delle attività della struttura E-learnig: fermo restando l importanza della frequenza dei corsi di formazione e aggiornamento, la formazione a distanza attraverso corsi on-line potrebbe essere prevista prioritariamente per i dipendenti che, per motivi legati a maternità o a gravi problemi familiari, sono costretti a prolungati e motivati periodi di assenza dal lavoro

29 Esperienze in Italia Bologna

30 Esperienze in Italia Verona

31 Esperienze in Italia Udine

32 Esperienze in Italia Milano

33 Esperienze in Italia Roma Tor Vergata

34 ASILI NIDO Proposte di Giorgio Palù Da prevedere da parte dell Università in un preciso capitolo di bilancio e/o anche nell ambito dell autonomia dei Dipartimenti e delle Facoltà. La richiesta dovrebbe provenire da queste strutture di riferimento e qui si dovrebbero trovare gli spazi necessari. In questo modo, non essendo dislocati in un unico polo accentrato, ma nelle sedi periferiche, sarebbe più facile per le madri recarsi dai figli (nella pausa pranzo ad esempio). Potrebbe essere previsto, tuttavia, un Comitato di coordinamento che garantisca uniformità di obiettivi e strumenti. Pratiche burocratiche connesse decentrate nelle rispettive strutture di riferimento Impiego di personale specializzato con possibilità di stage per gli studenti di scienze della formazione (ad esempio) Convenzioni con enti esterni. Qualora i posti negli asili nido delle strutture universitarie eccedessero le reali esigenze, si potrebbe prevedere di assegnare i posti rimanenti agli abitanti del comune (anche in questo senso viene previsto un rapporto Ateneo-Territorio)

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