SCENARI DI EVENTO E SCENARI DI DANNO
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- Muzio Sacchi
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1 SCENARI DI EVENTO E SCENARI DI DANNO Tra tutti gli eventi possibili, che possono interessare un determinato territorio, bisogna selezionare quelli che vanno assunti a riferimento per i diversi tipi/ambiti possibili di preparazione all accadimento. Innanzitutto va determinato l evento frequente e di ridotta intensità per il quale si vuole che il sistema resti indenne (per un edificio corrisponderebbe alla sollecitazione completamente assorbita dalla struttura e dalle opere complementari per la Protezione civile potrebbe esser fatto corrispondere ad una situazione che richieda solo un evacuazione cautelare e la sospensione temporanea di alcune funzioni); a seguire, l evento raro (che potrebbe/dovrebbe essere assunto come evento standard locale) per il quale il sistema territoriale è in grado di esprimere una capacità autonoma di reazione e/o ripresa (per un edificio corrisponderebbe alla sollecitazione che pur assorbita completamente dalla struttura, determini l interruzione di alcuni servizi o il danneggiamento di alcuni elementi di finitura; per la Protezione Civile potrebbe esser fatto corrispondere all evento che la struttura locale è in grado di affrontare autonomamente con le risorse esistenti in loco); infine, l evento molto raro per il quale il sistema territoriale subisce danni e cadute di funzionalità ma non collassa e, con aiuti esterni, è in grado di riprendersi (dovrebbe corrispondere alla sollecitazione in grado di determinare per un edificio danni strutturali, fino all inabitabilità, ma con la possibilità per la popolazione di evacuare; per la Protezione Civile potrebbe esser fatto corrispondere all evento che richiede il supporto di altre risorse a fianco di quelle locali e il ricorso a sistemazioni provvisorie per la popolazione e le funzioni territoriali) Oltre ai tipi di evento così selezionati, esiste la probabilità (bassa) di eventi a carattere eccezionale, rispetto ai quali tuttavia non è pensabile (economicamente, organizzativamente, politicamente) approntare sistemi di mitigazione ragionevoli o plausibili in grado di fare fronte completamente al loro esplicarsi: per essi bisogna selezionare poche e chiare priorità tra gli elementi del territorio e perseguire solo per questi il massimo grado di sicurezza/resistenza (popolazione, servizi strategici). 237
2 I diversi scenari possono essere ottenuti modificando alquanto sia alcune delle caratteristiche dell evento (che sono probabilistiche) che alcune delle grandezze descrittive del sistema territoriale che, infine, gli ordini di priorità definiti per gli interventi in modo da selezionare le azioni più efficaci ed il loro grado di flessibilità. Va sottolineato come alcune delle componenti dell analisi di rischio siano di per se suscettibili di modificazioni nel tempo (sia per propria evoluzione che quale risultato degli interventi di mitigazione) e come l analisi di rischio si configuri in realtà come un processo dinamico che comporta anche il monitoraggio dei fenomeni territoriali, verifiche periodiche, l aggiornamento degli obiettivi e delle azioni perseguibili. Si ribadisce che, oltre che per la severità e il atteso (temuto), gli eventi vanno riconosciuti e classificati come quelli che richiedono il solo intervento degli organismi locali specializzati, quelli che necessitano della sola mobilitazione delle risorse locali, quelli infine per i quali il livello locale non è in grado di fornire da solo una risposta adeguata e necessita di interventi ed aiuti esterni; ciò comporta la conoscenza delle risorse disponibili o mobilitabili, della loro efficacia ed affidabilità. In altre parole ciò comporta la redazione di un credibile Piano di Protezione Civile articolato in funzione dei diversi eventi. All interno del livello di rischio prefigurato e supponendo che esso non possa essere eliminato completamente. è necessario definire una soglia di rischio, per così dire, accettabile; operazione questa necessariamente politica che andrebbe condotta con la più larga partecipazione delle popolazioni esposte. A confronto con questa soglia di rischio vanno poste le azioni possibili (fattibilità, tempi di realizzazione, costi generalizzati, sinergie) per la riduzione del livello di rischio verso la soglia individuata: il procedimento di determinazione di detta soglia è dunque iterativo. Nei fatti esiste una soglia tecnica di rischio accettabile (quella che garantisce un livello residuo di danneggiabilità che però non da luogo a danni diretti a popolazione o cose), ed una soglia sociale di rischio accettabile, funzione della conoscenza del fenomeno rischioso da parte della popolazione, del livello di fiducia della stessa negli organismi pubblici, del livello di organizzazione della popolazione, ecc. Inizialmente, soglia sociale e soglia tecnica di rischio 238
3 accettabile possono non coincidere; ancora, è plausibile che il perseguimento di livelli bassi di detta soglia può comportare costi insostenibili o soluzioni tecniche e sociali improponibili. E comunque questo rischio accettabile che va preso a riferimento per la pianificazione e per i programmi attuativi. Il complemento del rischio accettabile costituisce il rischio residuo, cioè la quota parte di rischio che non si è in grado o è improponibile eliminare e rispetto alla quale vanno approntate politiche ed azioni di Protezione Civile. In considerazione una determinata tipologia di evento calamitoso, gli scenari di evento forniscono la descrizione delle dinamiche dell evento ottenuta mediante l analisi sia di tipo storico che fisico delle fenomenologie che lo generano. Si riportano di seguito alcuni scenari del rischio sismico. I dati macrosismici utilizzati per costruire gli scenari sono stati ricavati dal catalogo DOM 4.1, pubblicato dal GNDT. Gli eventi considerati sono stati selezionati tra quelli più significativi per la provincia di Matera, Le tabelle che seguono riportano le caratteristiche macrosismiche e la probabilità di accadimento (per I s > 6) di un fenomeno sismico con l intensità risentita per ciascuno dei comuni colpiti, considerando un periodo di 50 anni, al fine di poter valutare la probabilità complessiva di accadimento di un fenomeno similare. 239
4 Terremoto del 16 dicembre 1857 della Basilicata Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 11 N. COMUNE INTENSITA MACROSISMICA probabilità di accadimento di un fenomeno con tale intensità in 50 anni 1 Grassano % 2 Salandra % 3 Ferrandina % 4 Gorgoglione % 5 Grottole % 6 Stigliano % 7 Garaguso % 8 Montescaglioso % 9 Pisticci % 10 Pomarico % 11 San Mauro Forte % 12 Tursi % 13 Aliano % 14 Cirigliano % 15 Miglionico % 16 Montalbano Jonico % 17 San Giorgio Lucano % 18 Tricarico % 19 Bernalda % 20 Rotondella % Probabilità media 39% Terremoto del 12 marzo 1887 della Calabria settentrionale Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 9 N. COMUNE INTENSITA MACROSISMICA 1 Ferrandina Grassano Grottole Bernalda Poliporo Calciano Pomarico Scanzano Jonico
5 Terremoto del 8 settembre 1905 della Calabria Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 10.5 N. COMUNE INTENSITA MACROSISMICA Terremoto del 8 settembre 1694 del Golfo di Policastro Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 10.5 probabilità di accadimento di un fenomeno con tale intensità in 50 anni 1 Craco % 2 Ferrandina % 3 Montescaglioso % 3 Colobraro Grassano Montalbano Jonico Nova Siri Pisticci Pomarico San Mauro Forte Tricarico Tursi Bernalda Grottole Irsina Miglionico Rotondella 4.0 Probabilità media 93% N. COMUNE INTENSITA MACROSISMICA probabilità di accadimento di un fenomeno con tale intensità in 50 anni 1 Garaguso % 2 Salandra % 3 Craco % 4 Grassano % 5 Matera % 6 Pomarico % 7 San Mauro Forte % 8 Stigliano % 9 Tricarico % 10 Calciano % Probabilità media 54% 241
6 Terremoto del 21 marzo 1982 della Calabria Settentrionale Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 7.5 N. COMUNE INTENSITA MACROSISMICA 1 Bernalda Pomarico Miglionico Montescaglioso 3.0 Terremoto del 25 aprile 1836 della Calabria Settentrionale Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 9 N. COMUNE INTENSITA MACROSISMICA probabilità di accadimento di un fenomeno con tale intensità in 50 anni 1 Craco % 2 Matera 5.0 Probabilità media 59% Terremoto del 6 luglio 1910 dell Irpinia e Basilicata Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 8 N. COMUNE INTENSITA MACROSISMICA 1 Stigliano Pomarico San Mauro Forte Tricarico Ferrandina Montescaglioso
7 Terremoto del 28 giugno 1913 della Calabria Settentrionale Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 8 N. COMUNE INTENSITA MACROSISMICA 1 Pisticci Rotondella Ferrandina 2.0 Terremoto del 23 luglio 1930 dell Irpinia Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 10 N. COMUNE INTENSITA MACROSISMICA probabilità di accadimento di un fenomeno con tale intensità in 50 anni 1 Salandra % 2 Tricarico % 3 Grassano % 4 Irsina % 5 Montalbano Jonico % 6 Ferrandina Grottole 5.0 Probabilità media 88% 243
8 Terremoto del 23 novembe 1980 dell Irpinia e Basilicata Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 10 N. COMUNE INTENSITA MACROSISMICA probabilità di accadimento di un fenomeno con tale intensità in 50 anni 1 Grassano % 2 Grottole % 3 Tricarico % 4 Irsina % 5 Policoro % 6 Rotondella % 7 Valsinni % 8 Nova Siri San Mauro Forte Tursi 5.0 Probabilità media 83% Terremoto del 5 luglio 1984 dell Appennino Abruzzese Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 8 N. COMUNE INTENSITA MACROSISMICA 1 Irsina Policoro Stigliano 3.0 Terremoto del 5 novembre 1984 dell Appennino Abruzzese Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 7 N. COMUNE INTENSITA MACROSISMICA 1 Irsina Stigliano
9 Terremoto del 30 luglio 1627 del Gargano Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 10 INTENSITA N. COMUNE MACROSISMICA 1 Matera 4.6 Terremoto del 29 novembre 1732 dell Irpinia Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 10.5 INTENSITA N. COMUNE MACROSISMICA 1 Matera 5.0 Terremoto del 20 febbraio 1743 del Basso Ionio Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 9 INTENSITA N. COMUNE MACROSISMICA 1 Matera 7.0 Terremoto del 2 luglio 1783 del Basso Ionio Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 9 INTENSITA N. COMUNE MACROSISMICA 1 Matera
10 Terremoto del 26 luglio 1805 del Molise Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 10 INTENSITA N. COMUNE MACROSISMICA 1 Matera 4.0 Terremoto del 1 febbraio 1826 della Basilicata Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 8 INTENSITA N. COMUNE MACROSISMICA 1 Matera 4.6 Terremoto del 13 gennaio 1915 della Marsica Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 11 INTENSITA N. COMUNE MACROSISMICA 1 Montescaglioso 2.5 Terremoto del 5 giugno 1688 del Sannio Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 11 INTENSITA N. COMUNE MACROSISMICA 1 Pomarico
11 Terremoto del 16 novembre 1894 della Calabria Meridionale Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 9 INTENSITA N. COMUNE MACROSISMICA 1 Pomarico 2.0 Terremoto del 27 marzo 1638 della Calabria Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 11 INTENSITA N. COMUNE MACROSISMICA 1 Tursi 5.0 Disponendo gli eventi riportati secondo l ordine cronologico si ottiene la tabella seguente giorno mese anno zona epicentrale Lat. Long. I max in prov. di Matera Gargano 41,73 15,35 4, Calabria 39,03 16,28 5, Sannio 41,28 14,57 2, Golfo di Policastro ,35 8, Irpinia 41,08 15,05 5, Basso Ionio 39,85 18,78 7, Basso Ionio 39,85 18,75 4, Molise 41,50 14,47 4, Basilicata 40,52 15,73 4, Calabria Settentrionale 39,57 16,73 6, Basilicata 40,35 15,85 8, Calabria Settentrionale 39,57 16,22 4, Calabria Meridionale 38,28 15,87 2, Irpinia e Basilicata 40,90 15,42 5, Calabria Settentrionale 39,53 16,23 3, Marsica 41,98 13,65 2, Irpinia 41,05 15,37 6, Irpinia e Basilicata 40,85 15,28 7, Calabria Settentrionale 40,00 15,77 3, Appennino Abruzzese 41,67 14,05 3, Appennino Abruzzese 41,72 14,08 3,00 247
12 Disponendo gli stessi eventi secondo l ordine decrescente della massima intensità macrosismica risentita si ottiene la tabella seguente giorno mese anno zona epicentrale Lat. Long. I max in prov. di Matera Basilicata 40,35 15,85 8, Golfo di Policastro ,35 8, Basso Ionio 39,85 18,78 7, Irpinia e Basilicata 40,85 15,28 7, Calabria Settentrionale 39,57 16,73 6, Irpinia 41,05 15,37 6, Calabria 39,03 16,28 5, Irpinia 41,08 15,05 5, Irpinia e Basilicata 40,90 15,42 5, Gargano 41,73 15,35 4, Basilicata 40,52 15,73 4, Basso Ionio 39,85 18,75 4, Molise 41,50 14,47 4, Calabria Settentrionale 39,57 16,22 4, Calabria Settentrionale 39,53 16,23 3, Calabria Settentrionale 40,00 15,77 3, Appennino Abruzzese 41,67 14,05 3, Appennino Abruzzese 41,72 14,08 3, Marsica 41,98 13,65 2, Sannio 41,28 14,57 2, Calabria Meridionale 38,28 15,87 2,00 Raggruppando, invece gli eventi per sorgente sismogenetica, si ottiene la seguente tabella, indicativa della periodicità dei fenomeni, nonché della influenza della sorgente in termini di intensità risentite nel territorio della provincia di Matera 248
13 giorno mese anno zona epicentrale Lat. Long. I max in prov. di Matera N. Comuni con I> Calabria Settentrionale 39,57 16,73 6, Calabria Settentrionale 39,57 16,22 4, Calabria Settentrionale 39,53 16,23 3, Calabria Settentrionale 40,00 15,77 3, Calabria 39,03 16,28 5, Irpinia 41,08 15,05 5, Irpinia 41,05 15,37 6, Irpinia e Basilicata 40,90 15,42 5, Irpinia e Basilicata 40,85 15,28 7, Basilicata 40,52 15,73 4, Basilicata 40,35 15,85 8, Golfo di Policastro ,35 8, Basso Ionio 39,85 18,78 7, Basso Ionio 39,85 18,75 4, Molise 41,50 14,47 4, Gargano 41,73 15,35 4, Marsica 41,98 13,65 2, Appennino Abruzzese 41,67 14,05 3, Appennino Abruzzese 41,72 14,08 3, Calabria Meridionale 38,28 15,87 2, Sannio 41,28 14,57 2,00 Nel presente studio, sulla base delle maggiori sorgenti sismogenetiche che possono avere influenza sul territorio della provincia di Matera, si è pensato di analizzare un numero di scenari sufficiente a simulare eventi che coprano il più possibile detto territorio. Dalla osservazione delle precedenti tabelle consegue che assumono carattere di rilevanza, ai fini della definizione degli scenari di evento quattro eventi, tutti 249
14 appartenenti a sorgenti sismogenetiche differenti, i quali hanno fatto registrare intensità macrosismiche maggiori del sesto grado in più di cinque comuni, ed in particolare: Terremoto del 8 settembre 1694 del Golfo di Policastro Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 10.5 Terremoto del 16 dicembre 1857 della Basilicata Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 11 Terremoto del 23 luglio 1930 dell Irpinia Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale 10 Terremoto del 23 novembe 1980 dell Irpinia e Basilicata Coordinate dell epicentro: Lat Long Intensità macrosismica epicentrale
15 La tabella che segue mostra comparativamente le zone interessate dai predetti quattro eventi, riportando, per ciascuno di essi i comuni nei quali si è risentita un intensità macrosismica I s > 5 Golfo di Basilicata Policastro Accettura Aliano Bernalda Calciano Cirigliano Colobraro Craco Ferrandina Garaguso Gorgoglione Grassano Grottole Irsina Matera Miglionico Montalbano Jonico Montescaglioso Nova Siri Oliveto Lucano Pisticci Policoro Pomarico Rotondella Salandra San Giorgio Lucano San Mauro Forte Scanzano Jonico Stigliano Tricarico Tursi Valsinni Irpinia 1930 Irpinia e Basilicata
16 La sovrapposizione dello scenario di evento sugli elementi del territorio esposti al rischio conduce alla definizione dello scenario di. Gli scenari di hanno una duplice utilità: nell immediato post-evento costituiscono un agile e veloce strumento per la quantificazione di massima delle perdite in termini di vite umane, di danni all edificato, alle infrastrutture, ai servizi; in tempo di pace, invece, essi consentono un efficace pianificazione dell emergenza. Sulla base della simulazione degli effetti sul territorio di un dato evento, previsto nello scenario, possono essere dimensionate le risorse di cui disporre in caso di reale emergenza ed essere messe a punto le procedure d intervento da attivare. Nel seguito si propongono alcuni scenari relativi al sismico che interessano il territorio della Provincia di Matera. Nelle successive fasi dell attività si raffinerà il modello, sia conducendo ulteriori studi ed analisi, sia grazie alla sinergia con le Amministrazioni Comunali che, auspicabilmente, nell immediato, verificando la rispondenza delle informazioni contenute nel presente documento con la reale situazione del territorio di propria competenza, apporteranno correzioni e miglioramenti, e nel futuro forniranno aggiornamenti in merito alle modifiche del territorio, man mano che queste si verificheranno. Nella stima dei danni causati da eventi sismici, alle tradizionali analisi di rischio si è andato man mano affiancando lo studio di scenari, attraverso i quali vengono simulate le conseguenze di un evento sismico di caratteristiche prefissate, che si verifichi su un dato territorio. Sulla base dei risultati degli studi di scenari possono essere quindi predisposti adeguati programmi di previsione e prevenzione. Gli scenari sono stati costruiti sulla base dei dati di vulnerabilità dell edificato ed esposizione della popolazione contenuti nello studio sul rischio sismico pubblicato dal Servizio Sismico Nazionale nel 2001, i cui dati sono stati ricavati sulla base del censimento ISTAT del Disponendo delle mappe di intensità dei diversi eventi sismici considerati, mediante le matrici di probabilità di (DPM), è possibile ricavare i dati relativi al danneggiamento degli edifici, per i comuni dove l intensità sismica risentita è maggiore della soglia di (Is > VI MCS). 252
17 Le matrici di probabilità di utilizzate (Braga et. al., 1982, 1985) definiscono su basi probabilistiche, per ogni classe di vulnerabilità e per ogni intensità sismica, le percentuali dei diversi livelli di danneggiamento subite dagli edifici presenti sul territorio. Identificazione di tre classi di vulnerabilità corrispondenti alla scala MSK-76 (Braga et al., 1985) Strutture orizzontali strutture verticali Muratura in pietrame non squadrato Muratura in pietrame sbozzato Muratura in mattoni o blocchi Cemento armato Volte A A A \ Solai in legno A A C \ Solai con putrelle B B C \ Solai in c.a. C C C C Definizione dei livelli di secondo la scala MSK-76 (Medvedev, 1977) Livello 0 nessun Descrizione 1 lieve: sottili fessure e caduta di piccole parti dell intonaco 2 medio : piccole fessure nelle pareti, caduta di porzioni consistenti di intonaco, fessure nei camini parte dei quali cadono 3 forte: formazione di ampie fessure nei muri, caduta dei camini 4 distruzione: distacchi fra le pareti, possibile collasso di porzioni di edifici, parti di edificio separate si sconnettono, collasso di pareti interne 5 totale: collasso totale dell edificio 253
18 Percentuale di danneggiamento degli edifici, in funzione dell intensità, della tipologia e del livello di, secondo la scala MSK 76 (Medvedev, 1977). Intensità Classe di vulnerabilità delle abitazioni A B C V 5% VI 5% 2 5% 1-50% 1 VII 5% 4 50% 3 50% 2 5% 3 50% 1 5% 2 VIII 5% 5 50% 4 5% 4 50% 3 5% 3 50% 2 IX 50% 5 5% 5 50% 4 5% 4 50% 3 X 75% 5 50% 5 5% 5 50% 4 Intensità Matrici di probabilità di (Braga et. al., 1982, 1985) CLASSE A Livello di VI 0,188 0,373 0,296 0,117 0,023 0,002 VII 0,064 0,234 0,344 0,252 0,092 0,014 VIII 0,002 0,020 0,108 0,287 0,381 0,202 IX 0,0 0,001 0,017 0,111 0,372 0,498 X 0,0 0,0 0,002 0,030 0,234 0,734 Intensità CLASSE B Livello di VI 0,36 0,408 0,185 0,042 0,005 0,0 VII 0,188 0,373 0,296 0,117 0,023 0,002 VIII 0,031 0,155 0,312 0,313 0,157 0,032 IX 0,002 0,022 0,114 0,293 0,376 0,193 X 0,0 0,001 0,017 0,111 0,372 0,498 Intensità CLASSE C Livello di VI 0,715 0,248 0,035 0,002 0,0 0,0 VII 0,401 0,402 0,161 0,032 0,003 0,0 VIII 0,131 0,329 0,330 0,165 0,041 0,004 IX 0,050 0,206 0,337 0,276 0,113 0,
19 Mediante l utilizzo delle DPM è possibile ottenere una stima del numero degli edifici crollati, inagibili o danneggiati, nel modo seguente: abitazioni crollate: tutte quelle con livello di 5; abitazioni inagibili: quelle con livello di 4 più una frazione (40%) di quelle con livello di 3; abitazioni danneggiate: quelle con livello di 2 più quelle con livello di 3 non considerate fra le inagibili (60%). Per quanto riguarda gli effetti sulla popolazione, conoscendo il numero di residenti nelle abitazioni appartenenti alle varie classi di vulnerabilità e le percentuali dei vari livelli di da esse subiti, si può facilmente risalire ad una stima della popolazione coinvolta in crolli e del numero dei senza tetto. Di più difficile previsione è il numero di vittime provocate dall evento sismico: alcuni valori, largamente approssimativi, presenti in letteratura parlano di un numero di vittime pari all incirca al 30% della popolazione coinvolta in crolli. Questo valore potrebbe avere un certo significato quando si effettua un analisi di rischio, dove si fa una stima delle perdite di vite umane attese in un lungo periodo di tempo su un territorio molto vasto, ad esempio l intero territorio nazionale. Poiché il numero di vittime dipende fortemente da una serie di fattori, quali ad esempio l ora in cui avviene l evento, l attività prevalente degli abitanti, la rapidità dei soccorsi, le percentuali di sopravvivenza, ecc., quando si costruisce uno scenario di evento è molto difficile ipotizzare un numero attendibile, a meno che non si facciano studi di una certa affidabilità sulle dinamiche della popolazione nell arco della giornata. 255
20 EVENTO SISMICO: GOLFO DI POLICASTRO Questo evento, con una intensità macrosismica epicentrale di 10.5, è stato uno dei più rilevanti terremoti per la Provincia di Matera. In due comuni l intensità risentita è stata pari a 8, in altri 7 comuni l intensità risentita è stata pari a 7. In totale, i comuni della provincia di Matera in cui si è risentita un intensità superiore alla soglia di (VI MCS) sono circa 10. Determinazione del numero di abitazioni appartenenti alle tre classi di vulnerabilità, e della popolazione in esse residenti N. COMUNE N. di abitaz. popolaz. N. di abitazioni di classe A popolaz. in abitaz. di classe A N. di abitazioni di classe B popolaz. in abitaz. di classe B N. di abitazioni di classe C popolaz. in abitaz. di classe C 1 Garaguso Salandra Craco Grassano Matera Pomarico San Mauro Forte Stigliano Tricarico Calciano
21 Determinazione del numero di abitazioni, appartenenti alla classe di vulnerabilità A, interessate da ciascun livello di N. COMUNE Intensità macros. N. di abit. di classe A liv. di 0 liv. di 1 liv. di 2 liv. di 3 liv. di 4 liv. di 5 1 Garaguso 8, Salandra 8, Craco 7, Grassano 7, Matera 7, Pomarico 7, San Mauro 7 Forte 7, Stigliano 7, Tricarico 7, Calciano 6, Determinazione del numero di abitazioni, appartenenti alla classe di vulnerabilità B, interessate da ciascun livello di N. COMUNE Intensità macros. N. di abitazioni di classe B liv. di 0 liv. di 1 liv. di 2 liv. di 3 liv. di 4 liv. di 5 1 Garaguso 8, Salandra 8, Craco 7, Grassano 7, Matera 7, Pomarico 7, San Mauro 7 Forte 7, Stigliano 7, Tricarico 7, Calciano 6,
22 Determinazione del numero di abitazioni, appartenenti alla classe di vulnerabilità C, interessate da ciascun livello di N. COMUNE Intensità macros. N. di abitazioni di classe C liv. di 0 liv. di 1 liv. di 2 liv. di 3 liv. di 4 liv. di 5 1 Garaguso 8, Salandra 8, Craco 7, Grassano 7, Matera 7, Pomarico 7, San Mauro Forte 7, Stigliano 7, Tricarico 7, Calciano 6, Determinazione del numero complessivo di abitazioni, appartenenti alle tre classi di vulnerabilità, interessate da ciascun livello di N. COMUNE tot. liv. di 0 tot. liv. di 1 tot. liv. di 2 tot. liv. di 3 tot. liv. di 4 tot. liv. di 5 1 Garaguso Salandra Craco Grassano Matera Pomarico San Mauro Forte Stigliano Tricarico Calciano
23 Scenario di danni relativo alle abitazioni Determinazione della popolazione residente in abitazioni, appartenenti alla classe di vulnerabilità A, interessate da livelli di compresi tra 3 e 5 N. COMUNE popolaz. in abitaz. di classe A N. di abit. di classe A abitaz. con liv. di 3 in classe A abitaz. con liv. di 4 in classe A abitaz. con liv. di 5 in classe A popolaz in abitaz. con liv. di 3 in classe A popolaz in abitaz. con liv. di 4 in classe A popolaz in abitaz. con liv. di 5 in classe A 1 Garaguso Salandra Craco Grassano Matera Pomarico San Mauro Forte Stigliano Tricarico Calciano
24 Determinazione della popolazione residente in abitazioni, appartenenti alla classe di vulnerabilità B, interessate da livelli di compresi tra 3 e 5 N. COMUNE popolaz. in abitaz. di classe B N. di abitazioni di classe B abitaz. con liv. di 3 in classe B abitaz. con liv. di 4 in classe B abitaz. con liv. di 5 in classe B popolaz in abitaz. con liv. di 3 in classe B popolaz in abitaz. con liv. di 4 in classe B popolaz in abitaz. con liv. di 5 in classe B 1 Garaguso Salandra Craco Grassano Matera Pomarico San Mauro F Stigliano Tricarico Calciano Determinazione della popolazione residente in abitazioni, appartenenti alla classe di vulnerabilità C, interessate da livelli di compresi tra 3 e 5 N. COMUNE popolaz. in abitaz. di classe C N. di abitazioni di classe C abitaz. con liv. di 3 in classe C abitaz. con liv. di 4 in classe C abitaz. con liv. di 5 in classe C popolaz in abitaz. con liv. di 3 in classe C popolaz in abitaz. con liv. di 4 in classe C popolaz in abitaz. con liv. di 5 in classe C 1 Garaguso Salandra Craco Grassano Matera Pomarico San Mauro F Stigliano Tricarico Calciano
25 Determinazione del totale della popolazione residente in abitazioni, appartenenti alle tre classi di vulnerabilità, interessate da livelli di compresi tra 3 e 5 N. COMUNE popolaz in abitaz. con liv. di 3 in classe A popolaz in abitaz. con liv. di 4 in classe A popolaz in abitaz. con liv. di 5 in classe A popolaz in abitaz. con liv. di 3 in classe B popolaz in abitaz. con liv. di 4 in classe B popolaz in abitaz. con liv. di 5 in classe B popolaz in abitaz. con liv. di 3 in classe C popolaz in abitaz. con liv. di 4 in classe C popolaz in abitaz. con liv. di 5 in classe C totale popolaz in abitaz. con liv. di 3 totale popolaz in abitaz. con liv. di 4 totale popolaz in abitaz. con liv. di 5 1 Garaguso Salandra Craco Grassano Matera Pomarico San Mauro Forte Stigliano Tricarico Calciano
26 Scenario di danni relativo alla popolazione coinvolta N. COMUNE totale popolaz in abitaz. con liv. di 3 totale popolaz in abitaz. con liv. di 4 totale popolaz in abitaz. con liv. di 5 totale popolaz sgomberata totale popolaz coinvolta in crolli 1 Garaguso Salandra Craco Grassano Matera Pomarico San Mauro Forte Stigliano Tricarico Calciano TOTALE
27 EVENTO SISMICO: BASILICATA Questo evento, con una magnitudo di 6.8 gradi Richter, è probabilmente uno dei più forti terremoti che in epoca relativamente recente abbiano riguardato la Basilicata, ed inoltre ha interessato gran parte dei comuni della Provincia di Matera, con un intensità massima risentita, in due comuni situati in prossimità dell epicentro, pari 8,5. In altri 4 comuni l intensità risentita è stata pari a 8, in altri sei a 7,5. In totale, i comuni della provincia di Materaa in cui si è risentita un intensità superiore alla soglia di (VI MCS) sono circa 20. Se un evento come questo si ripetesse oggi, riguarderebbe una popolazione di circa persone, con oltre senzatetto e circa persone coinvolte in crolli, con conseguenze che sarebbero disastrose. Determinazione del numero di abitazioni appartenenti alle tre classi di vulnerabilità, e della popolazione in esse residenti 263
28 Determinazione del numero di abitazioni, appartenenti alla classe di vulnerabilità A, interessate da ciascun livello di N. COMUNE Intensità macros. N. di abit. di classe A liv. di 0 liv. di 1 liv. di 2 liv. di 3 liv. di 4 liv. di 5 1 Grassano 8, Salandra 8, Ferrandina 8, Gorgoglione 8, Grottole 8, Stigliano 8, Garaguso 7, Montescaglioso 7, Pisticci 7, Pomarico 7, San Mauro Forte 7, Tursi 7, Aliano 7, Cirigliano 7, Miglionico 7, Montalbano Jonico 17 San Giorgio Lucano 7, , Tricarico 7, Bernalda 6, Rotondella 6,
29 Determinazione del numero di abitazioni, appartenenti alla classe di vulnerabilità B, interessate da ciascun livello di N. COMUNE Intensità macros. N. di abitazioni di classe B liv. di 0 liv. di 1 liv. di 2 liv. di 3 liv. di 4 liv. di 5 1 Grassano 8, Salandra 8, Ferrandina 8, Gorgoglione 8, Grottole 8, Stigliano 8, Garaguso 7, Montescaglioso 7, Pisticci 7, Pomarico 7, San Mauro Forte 7, Tursi 7, Aliano 7, Cirigliano 7, Miglionico 7, Montalbano Jonico 17 San Giorgio Lucano 7, , Tricarico 7, Bernalda 6, Rotondella 6,
30 Determinazione del numero di abitazioni, appartenenti alla classe di vulnerabilità C, interessate da ciascun livello di N. COMUNE Intensità macros. N. di abitazioni di classe C liv. di 0 liv. di 1 liv. di 2 liv. di 3 liv. di 4 liv. di 5 1 Grassano 8, Salandra 8, Ferrandina 8, Gorgoglione 8, Grottole 8, Stigliano 8, Garaguso 7, Montescaglioso 7, Pisticci 7, Pomarico 7, San Mauro 11 Forte 7, Tursi 7, Aliano 7, Cirigliano 7, Miglionico 7, Montalbano Jonico 7, San Giorgio Lucano 7, Tricarico 7, Bernalda 6, Rotondella 6,
31 Determinazione del numero complessivo di abitazioni, appartenenti alle tre classi di vulnerabilità, interessate da ciascun livello di N. COMUNE tot. liv. di 0 tot. liv. di 1 tot. liv. di 2 tot. liv. di 3 tot. liv. di 4 tot. liv. di 5 1 Grassano Salandra Ferrandina Gorgoglione Grottole Stigliano Garaguso Montescaglioso Pisticci Pomarico San Mauro Forte Tursi Aliano Cirigliano Miglionico Montalbano Jonico San Giorgio Lucano Tricarico Bernalda Rotondella
32 Scenario di danni relativo alle abitazioni 268
33 Determinazione della popolazione residente in abitazioni, appartenenti alla classe di vulnerabilità A, interessate da livelli di compresi tra 3 e 5 N. COMUNE popolaz. in abitaz. di classe A N. di abit. di classe A abitaz. con liv. di 3 in classe A abitaz. con liv. di 4 in classe A abitaz. con liv. di 5 in classe A popolaz in abitaz. con liv. di 3 in classe A popolaz in abitaz. con liv. di 4 in classe A popolaz in abitaz. con liv. di 5 in classe A 1 Grassano Salandra Ferrandina Gorgoglione Grottole Stigliano Garaguso Montescaglioso Pisticci Pomarico San Mauro Forte Tursi Aliano Cirigliano Miglionico Montalbano Jonico 17 San Giorgio Lucano Tricarico Bernalda Rotondella
34 Determinazione della popolazione residente in abitazioni, appartenenti alla classe di vulnerabilità B, interessate da livelli di compresi tra 3 e 5 N. COMUNE popolaz. in abitaz. di classe B N. di abitazioni di classe B abitaz. con liv. di 3 in classe B abitaz. con liv. di 4 in classe B abitaz. con liv. di 5 in classe B popolaz in abitaz. con liv. di 3 in classe B popolaz in abitaz. con liv. di 4 in classe B popolaz in abitaz. con liv. di 5 in classe B 1 Grassano Salandra Ferrandina Gorgoglione Grottole Stigliano Garaguso Montescaglioso Pisticci Pomarico San Mauro Forte Tursi Aliano Cirigliano Miglionico Montalbano Jonico 17 San Giorgio Lucano Tricarico Bernalda Rotondella
35 Determinazione della popolazione residente in abitazioni, appartenenti alla classe di vulnerabilità C, interessate da livelli di compresi tra 3 e 5 N. COMUNE popolaz. in abitaz. di classe C N. di abitazioni di classe C abitaz. con liv. di 3 in classe C abitaz. con liv. di 4 in classe C abitaz. con liv. di 5 in classe C popolaz in abitaz. con liv. di 3 in classe C popolaz in abitaz. con liv. di 4 in classe C popolaz in abitaz. con liv. di 5 in classe C 1 Grassano Salandra Ferrandina Gorgoglione Grottole Stigliano Garaguso Montescaglioso Pisticci Pomarico San Mauro Forte Tursi Aliano Cirigliano Miglionico Montalbano Jonico 17 San Giorgio Lucano Tricarico Bernalda Rotondella
36 Determinazione del totale della popolazione residente in abitazioni, appartenenti alle tre classi di vulnerabilità, interessate da livelli di compresi tra 3 e 5 N. COMUNE popolaz in abitaz. con liv. di 3 in classe A popolaz in abitaz. con liv. di 4 in classe A popolaz in abitaz. con liv. di 5 in classe A popolaz in abitaz. con liv. di 3 in classe B popolaz in abitaz. con liv. di 4 in classe B popolaz in abitaz. con liv. di 5 in classe B popolaz in abitaz. con liv. di 3 in classe C popolaz in abitaz. con liv. di 4 in classe C popolaz in abitaz. con liv. di 5 in classe C totale popolaz in abitaz. con liv. di 3 totale popolaz in abitaz. con liv. di 4 totale popolaz in abitaz. con liv. di 5 1 Grassano Salandra Ferrandina Gorgoglione Grottole Stigliano Garaguso Montescaglioso Pisticci Pomarico San Mauro Forte Tursi Aliano Cirigliano Miglionico Montalbano Jonico 17 San Giorgio Lucano Tricarico Bernalda Rotondella
37 Scenario di danni relativo alla popolazione coinvolta N. COMUNE totale popolaz in abitaz. con liv. di 3 totale popolaz in abitaz. con liv. di 4 totale popolaz in abitaz. con liv. di 5 totale popolaz sgomberata totale popolaz coinvolta in crolli 1 Grassano Salandra Ferrandina Gorgoglione Grottole Stigliano Garaguso Montescaglioso Pisticci Pomarico San Mauro Forte Tursi Aliano Cirigliano Miglionico Montalbano Jonico San Giorgio Lucano Tricarico Bernalda Rotondella TOTALE
38 EVENTO SISMICO: IRPINIA Questo evento, con una intensità macrosismica epicentrale di 10, è stato uno dei più rilevanti terremoti per la Provincia di Matera. In due comuni l intensità risentita è stata pari a 6,5, in altri 3 comuni l intensità risentita è stata pari a 6. In totale, i comuni della provincia di Matera in cui si è risentita un intensità superiore alla soglia di (VI MCS) sono 5. Determinazione del numero di abitazioni appartenenti alle tre classi di vulnerabilità, e della popolazione in esse residenti N. COMUNE N. di abitaz. popolaz. N. di abitazioni di classe A popolaz. in abitaz. di classe A N. di abitazioni di classe B popolaz. in abitaz. di classe B N. di abitazioni di classe C popolaz. in abitaz. di classe C 1 Salandra Tricarico Grassano Irsina Montalbano Jonico Determinazione del numero di abitazioni, appartenenti alla classe di vulnerabilità A, interessate da ciascun livello di N. COMUNE Intensità macros. N. di abit. di classe A liv. di 0 liv. di 1 liv. di 2 liv. di 3 liv. di 4 liv. di 5 1 Salandra 6, Tricarico 6, Grassano 6, Irsina 6, Montalbano Jonico 6,
39 Determinazione del numero di abitazioni, appartenenti alla classe di vulnerabilità B, interessate da ciascun livello di N. COMUNE Intensità macros. N. di abitazioni di classe B liv. di 0 liv. di 1 liv. di 2 liv. di 3 liv. di 4 liv. di 5 1 Salandra 6, Tricarico 6, Grassano 6, Irsina 6, Montalbano Jonico 6, Determinazione del numero di abitazioni, appartenenti alla classe di vulnerabilità C, interessate da ciascun livello di N. COMUNE Intensità macros. N. di abitazioni di classe C liv. di 0 liv. di 1 liv. di 2 liv. di 3 liv. di 4 liv. di 5 1 Salandra 6, Tricarico 6, Grassano 6, Irsina 6, Montalbano Jonico 6, Determinazione del numero complessivo di abitazioni, appartenenti alle tre classi di vulnerabilità, interessate da ciascun livello di N. COMUNE tot. liv. di 0 tot. liv. di 1 tot. liv. di 2 tot. liv. di 3 tot. liv. di 4 tot. liv. di 5 1 Salandra Tricarico Grassano Irsina Montalbano Jonico
40 Scenario di danni relativo alle abitazioni Determinazione della popolazione residente in abitazioni, appartenenti alla classe di vulnerabilità A, interessate da livelli di compresi tra 3 e 5 N. COMUNE popolaz. in abitaz. di classe A N. di abit. di classe A abitaz. con liv. di 3 in classe A abitaz. con liv. di 4 in classe A abitaz. con liv. di 5 in classe A popolaz in abitaz. con liv. di 3 in classe A popolaz in abitaz. con liv. di 4 in classe A popolaz in abitaz. con liv. di 5 in classe A 1 Salandra Tricarico Grassano Irsina Montalbano Jonico Determinazione della popolazione residente in abitazioni, appartenenti alla classe di vulnerabilità B, interessate da livelli di compresi tra 3 e 5 N. COMUNE popolaz. in abitaz. di classe B N. di abitazioni di classe B abitaz. con liv. di 3 in classe B abitaz. con liv. di 4 in classe B abitaz. con liv. di 5 in classe B popolaz in abitaz. con liv. di 3 in classe B popolaz in abitaz. con liv. di 4 in classe B popolaz in abitaz. con liv. di 5 in classe B 1 Salandra Tricarico Grassano Irsina Montalbano Jonico
41 Determinazione della popolazione residente in abitazioni, appartenenti alla classe di vulnerabilità C, interessate da livelli di compresi tra 3 e 5 N. COMUNE popolaz. in abitaz. di classe C N. di abitazioni di classe C abitaz. abitaz. con liv. con liv. di di 3 in 4 in classe classe C C abitaz. con liv. di 5 in classe C popolaz in abitaz. con liv. di 3 in classe C popolaz in abitaz. con liv. di 4 in classe C popolaz in abitaz. con liv. di 5 in classe C 1 Salandra Tricarico Grassano Irsina Montalbano Jonico Determinazione del totale della popolazione residente in abitazioni, appartenenti alle tre classi di vulnerabilità, interessate da livelli di compresi tra 3 e 5 N. COMUNE popolaz in abitaz. con liv. di 3 in classe A popolaz in abitaz. con liv. di 4 in classe A popolaz in abitaz. con liv. di 5 in classe A popolaz in abitaz. con liv. di 3 in classe B popolaz in abitaz. con liv. di 4 in classe B popolaz in abitaz. con liv. di 5 in classe B popolaz in abitaz. con liv. di 3 in classe C popolaz in abitaz. con liv. di 4 in classe C popolaz in abitaz. con liv. di 5 in classe C totale popolaz in abitaz. con liv. di 3 totale popolaz in abitaz. con liv. di 4 totale popolaz in abitaz. con liv. di 5 1 Salandra Tricarico Grassano Irsina Montalbano Jonico
42 Scenario di danni relativo alla popolazione coinvolta N. COMUNE totale popolaz in abitaz. con liv. di 3 totale popolaz in abitaz. con liv. di 4 totale popolaz in abitaz. con liv. di 5 totale popolaz sgomberata totale popolaz coinvolta in crolli 1 Salandra Tricarico Grassano Irsina Montalbano Jonico TOTALE EVENTO SISMICO: IRPINIA-BASIUCATA Questo ultimo evento considerato è sicuramente quello che tutti ricordano, essendosi verificato in tempi recentissimi. La sua magnitudo, di 6.6 gradi Richter, è però inferiore a quella dell evento del 1857, ed anche il numero di comuni della provincia di Matera dove l intensità risentita ha superato la soglia di è sensibilmente inferiore. In particolare, in un solo comune (Grassano) si è avuta un intensità pari al VII grado MCS ed in sette comuni è stata maggiore o uguale al VI grado. 278
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