dell Unione democratica di centro Edizione gennaio 2014 La pressione sui salari è una realtà 5

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1 dell Unione democratica di centro Edizione gennaio 2014 Maggiore criminalità 11 Questa immigrazione non è sopportabile né culturalmente né quantitativamente. La pressione sui salari è una realtà Molti anziani e neo-diplomati hanno diffi coltà sul mercato del lavoro. Fermiamo la perdita di terreno coltivabile 9 Ogni secondo vanno persi 1,1 m 2 di terreno coltivabile. Cominciamo a stare stretti in questo paese. Moderazione nell immigrazione! «Moderazione» nella vita è sempre una saggia raccomandazione. Perché l eccesso porta, presto o tardi, a danni. Ciò vale anche per la politica d immigrazione. Una moderata immigrazione di manodopera straniera aiuta l intero paese: la Svizzera può così colmare delle lacune di personale e importare degli specialisti. Un immigrazione esagerata e incontrollata, tuttavia, danneggia tutti. Ci sottrae le basi del successo, della qualità di vita e della cultura. Dal 2007, la Svizzera non può più decidere chi e per quanto tempo viene in Svizzera, e quando deve ripartire. Ogni anno sono così immigrate in Svizzera persone in più di quante ne siano emigrate. Ciò equivale a una crescita annua della popolazione nell ordine di grandezza della città di Lucerna. Ogni due anni, il numero di abitanti della Svizzera è cresciuto nell ordine di grandezza della città di Ginevra. Dal 2012, la Svizzera conta più di otto milioni di abitanti Se continua così, in circa vent anni la popolazione raggiungerà la soglia dei dieci milioni. Le conseguenze di questa funesta evoluzione sono già percettibili oggi: aumento della disoccupazione (con una quota di disoccupati di oltre l 8% fra gli stranieri), treni sovraccarichi, strade intasate, affitti e prezzi dei terreni in aumento, perdita di sempre più scar- si terreni coltivabili, pressione sui salari, criminalità straniera, abuso dell asilo, cambiamento di mentalità nei quadri direttivi, più alta percentuale di stranieri a carico dell assistenza e di altre istituzioni sociali. L iniziativa popolare contro l immigrazione di massa, in votazione il 9 febbraio 2014, chiede un immigrazione moderata nel nostro paese. Si tratta di rendere possibile una politica demografica svizzera controllata e autonoma. Solo così la Svizzera può continuare sulla strada di successo della collaborazione con gli immigrati. Con un SÌ all iniziativa popolare contro l immigrazione di massa i cittadini votanti possono prendere una decisione che assicurerà il futuro del paese. Commento: Natalie Rickli, consigliera nazionale, Winterthur (ZH) «Sempre più paesi membri dell UE capiscono che la libera circolazione delle persone crea troppi problemi. Milioni di Europei cercano un lavoro, un reddito e la sicurezza sociale al di fuori della loro patria. Presto la Croazia s aggiungerà alla lista quale primo Stato dei Balcani. Molti Stati, come per esempio la Gran Bretagna, cercano nuove vie che permettano di limitare la libera circolazione delle persone.» Perché un Edizione straordinaria? Su nessun altro tema si è negli ultimi anni «informato», da parte di politici, autorità, economia e media, in modo così unilaterale, falsamente ottimistico e ingannevole, come sulla problematica dell immigrazione. La propaganda è più importante dell obiettività. Gli effetti positivi dell immigrazione, che senz altro ci sono, vengono esagerati quelli negativi, che altrettanto esistono, sono minimizzati. Continua a pagina 2

2 2 3 Commento: Continua da pagina 1: Ciò che ultimamente viene diffuso quale «comunicazioni ufficiali», dimostra soprattutto una cosa: la perdita di senso della realtà da parte delle élite politiche ed economiche. L eccesso sostituisce il buon senso, manca una visione d assieme equilibrata. La campagna milionaria dell associazione mantello economiesuisse per combattere l iniziativa popolare dell UDC contro l immigrazione di massa bene accompagna questo concetto. Con questa Edizione straordinaria, noi dell UDC vogliamo correggere il tiro di questa intensa disinformazione e confutare queste ingannevoli affermazioni. Perché l iniziativa contro l immigrazione di massa contrariamente a queste false asserzioni che la continua ripetizione non rende peraltro più vere non chiede né un arresto generalizzato dell immigrazione, né la rescissione dell accordo di libera circolazione delle persone con l Unione europea (UE). L iniziativa popolare incarica il Consiglio federale di avviare nuovi negoziati con l UE sulla libera circolazione delle persone che sta sfuggendo al nostro controllo. La moderazione è un importante virtù nella vita. Nessuno Stato liberale e indipendente rinuncia al controllo sull immigrazione. Persino dei paesi d immigrazione quali gli USA, il Canada o l Australia difendono così la popolazione e l economia. Neanche l UE, nei suoi rapporti con gli Stati non UE/AELS applica un assoluta libera circolazione delle persone. Solo la piccola Svizzera viene trattata quale eccezione: può immigrare chiunque lo voglia c è posto per tutti, si potrebbe pensare Dove ci conduce questo eccesso, ce lo indica questa Edizione straordinaria. Le istituzioni sociali, le infrastrutture, l economia, e anche la popolazione, alla lunga non reggono l arrivo di persone in più. Di fatto, è chiaro quasi a tutti che questo traboccante sviluppo non può che portare al fallimento. Esso mette in pericolo la libertà, la sicurezza, il pieno impiego, il paesaggio, e quindi la nostra prosperità, ossia le basi esistenziali del popolo specificate quale scopo dello Stato nella Costituzione federale (Articolo 2, capoverso 2). L iniziativa popolare contro l immigrazione di massa è una moderata e ragionevole reazione a questa minaccia. Essa fornisce alla Svizzera gli urgentemente necessari strumenti gestionali autonomi per una regolazione ragionevole dell immigrazione. Essa offre la possibilità di una politica demografica moderata per il bene di tutti. È perciò, il 9 febbraio 2014, la risposta giusta della cittadinanza votante alla campagna intimidatoria condotta da tutti i sostenitori di un immigrazione incontrollata. Consigliere nazionale Toni Brunner, presidente UDC Svizzera Impressum EDIZIONE STRAORDINARIA EDIZIONE STRAORDINARIA è una pubblicazione dell Unione democratica di centro UDC Tiratura: Editrice e redazione: UDC Svizzera, Segretariato generale Casella postale Berna Tel.: Fax: info@udc.ch Allestimento e grafica: GOAL AG für Werbung und Public Relations, 8600 Dübendorf Fonti immagini: istockphoto, shutterstock, KEYSTONE AG, admin.ch, parlament.ch, UDC Svizzera Caricature: Martin Guhl Tipografia: DZZ Druckzentrum Zürich AG, Bubenbergstrasse 1, CH-8021 Zürich. Attenzione: questo giornale non costituisce né una pubblicità, bensì un informazione politica. Esso può quindi essere distribuito anche nelle bucalettere sulle quali è incollato l adesivo Nessuna pubblicità. Vi ringraziamo per la comprensione. Quanta crescita vogliamo? Da undici anni, quale consigliere agli Stati sciaffusano, rappresento il mio cantone nella «camera alta». Quale membro dell assemblea federale ho collezionato molte preziose esperienze. La nostra Confederazione federalista e a democrazia diretta ha, grazie ai diritti democratici unici nel loro genere, le migliori possibilità di risolvere i problemi e di garantire la stabilità. L iniziativa popolare contro l immigrazione di massa ci pone la domanda: quanta crescita vogliamo? Quanta immigrazione è in grado di sopportare la Svizzera? Il presidente del Consiglio degli Stati Hannes Germann ha fiducia nel giudizio del popolo. La collettività dei cittadini ha il diritto, a livello costituzionale (iniziativa) e legislativo (referendum) di dettare la direzione e la velocità. Queste possibilità di correzione da parte del popolo hanno una grande influenza. Ciò si illustra molto bene con l esempio dell iniziativa popolare contro l immigrazione di massa. Questa ci pone dinnanzi alla domanda: quanta crescita vogliamo? Da una parte si sa che lo Stato, le imprese e i lavoratori dipendono dalla concorrenzialità e dalla crescita economica. Dall altra, senza uno spazio vitale intatto e un ambiente sociale sicuro, la Svizzera non ha prospettive per il futuro. Per questo la libera circolazione delle persone con l UE necessita anche di una moderazione tramite delle regole ragionevoli. Noi vogliamo una crescita, la Svizzera ha bisogno di una crescita, ma primariamente qualitativa. Per poter di nuovo influenzare la misura e la qualità dell immigrazione, dobbiamo riprenderci la libertà negoziale nel settore dell immigrazione. Oggi viene in Svizzera chi ha un posto di Lara Filippini, deputata UDC in Gran Consiglio, Monteceneri (TI) lavoro, anche se limitato a un giorno. Oppure chi chiede l asilo approfittando di una procedura che dura anni. Dal 2007 immigrano Persone in più di quante emigrino. Ciò equivale a una crescita nell ordine di grandezza della città di Lucerna, rispettivamente del canton Sciaffusa. È un immane sfida per il nostro piccolo Stato. Tendenza al rialzo? Non lo sappiamo, possiamo solo supporlo. Ciò che sappiamo, è che attualmente non siamo in grado di gestire il processo d immigrazione. Che molta gente sia preoccupata, lo dimostrano dieci iniziative su questo tema. È perciò importante che popolo e cantoni, il 9 febbraio 2014, con il voto sull iniziativa popolare contro l immigrazione di massa, esprimano le loro convinzioni. Possiamo aver fiducia nella saggezza del popolo svizzero. Hannes Germann, presidente del Consiglio degli Stati, Opfertshofen (SH) Hannes Germann Presidente del Consiglio degli Stati Opfertshofen (SH) Coniugato, due figli Hobbies: leggere, sciare, jogging, calcio, musica e cultura Formazione: redattore economico, economista aziendale Primo impiego: maestro «Io dico SÌ all iniziativa contro l immigrazione di massa, perché un immigrazione incontrollata è dannosa per la nostra società e per il nostro territorio. Se non porremo un freno, non ci sarà più alcuna fetta di torta da spartire, ma solo briciole, e si creerà così una guerra tra poveri.» Intervista con il Consigliere agli Stati Thomas Minder Dal 2007, le cifre dell immigrazione sono esplose Nell intervista con l Edizione straordinaria, l imprenditore e Consigliere agli Stati indipendente Thomas Minder spiega perché l eccesso d immigrazione porta a una molteplice eccessiva sollecitazione del nostro paese. Edizione straordinaria: Da molti decenni l economia impiega manodopera estera. Perché questa immigrazione è diventata un problema? Thomas Minder: Perché, con la libera circolazione delle persone con l UE, abbiamo a che fare con un immigrazione di massa incontrollata e ingestibile. Dal 2007, sono immigrate persone. Le cifre sono esplose a un punto tale che si è dovuta mettere a disposizione una citta dell ordine di grandezza di Lucerna o del canton Sciaffusa per far fronte a questa affluenza. Questo, e le conseguenze negative ad esso collegate, pesano sulla convivenza ordinata e pacifica. Se continua così, fra vent anni vivranno in Svizzera dieci milioni d abitanti. Edizione straordinaria: Perché crede che l iniziativa popolare contro l immigrazione di massa sia la giusta risposta a questo eccesso? Thomas Minder: Perché la politica federale sta fallendo e siamo a cinque minuti a mezzanotte. Non bisogna dimenticare che l alta quota di stranieri e l immigrazione incontrollata preoccupano già da molti anni le nostre cittadine e i nostri cittadini. Già parecchie iniziative sono state lanciate a questo effetto o sono tuttora pendenti. Ricordo l iniziativa-espulsioni, accettata ma non ancora attuata. Oppure l iniziativa di Ecopop «Stop alla sovrappopolazione sì alla conservazione delle basi naturali della vita», con la quale adesso anche gli ambienti verdi chiedono un Aumento della popolazione della Svizzera (in milioni d abitanti) Fonte: UFM cambio di rotta a questa immigrazione illimitata. Che cosa ci vuole ancora, affinché a Palazzo federale si prenda finalmente sul serio la crescente preoccupazione? Edizione straordinaria: Quali proposte di soluzione offre dunque l iniziativa contro l immigrazione di massa a differenza delle altre iniziative popolari? Thomas Minder: L iniziativa non vuole un arresto generalizzato dell immigrazione, né tantomeno pretende la rescissione degli accordi bilaterali con l Unione europea (UE). Essa dà tuttavia al Consiglio federale il compito di avviare nuovi negoziati con l UE sulla libera circolazione delle persone e su una futura gestione e controllo autonomi dell immigrazione in Svizzera. Ciò è moderato e ragionevole. Con Australia, Canada e Nuova Zelanda, la Svizzera è oggi uno dei paesi d immigrazione più attrattivi al mondo. All interno dell Europa, la nostra fiorente economia e la disoccupazione sempre a livelli estremamente bassi sono come una calamita per i disoccupati dal Portogallo al Baltico e da tutto il sud dell Europa. Uno dei paesi più piccoli d Europa, la Svizzera si trova di fronte a uno spazio economico di oltre 00 milioni di persone, dei quali diversi milioni cercano un lavoro e un reddito, come pure una sicurezza sociale, al di fuori della loro patria. Edizione straordinaria: L economia mette in guardia: senza manodo- Stranieri Naturalizzati Svizzeri per nascita Alla lunga, immigranti l anno non sono sopportabili dalle nostre basi esistenziali. pera estera non saremmo per nulla concorrenziali. Lei come la vede? Thomas Minder: L eccesso dell immigrazione porta a una molteplice eccessiva sollecitazione. La densità della popolazione, con 190 persone per chilometro quadrato, è estremamente alta. Ogni secondo viene edificato un metro quadrato! Ogni secondo viene edificato un metro quadrato! La cementificazione del paese è cresciuta in modo preoccupante. Dei villaggi perdono la loro identità. La cementificazione del paese è cresciuta in modo preoccupante. Dei villaggi perdono la loro identità. I prezzi degli immobili in continuo aumento fanno degli indigeni dei pendolari. Il sistema scolastico è sopraffatto. L infrastruttura stradale non è cresciuta in rapporto all eccessiva domanda. Questo è il prezzo di un evoluzione che, nel vero senso della parola, non conosce confini. Che ciò renda il nostro paese più concorrenziale, nessuna persona dotata di buon senso può affermarlo seriamente, né tantomeno dimostrarlo. Sta prendendo il sopravvento il sentimento che la qualità della convivenza ne stia gravemente soffrendo. Edizione straordinaria: Allude all aumento della criminalità? Thomas Minder: Anche. Con la libera circolazione delle persone e con l adesione all accordo di Schengen, la Svizzera è diventato il Paradiso dei turisti del crimine. Ogni otto minuti c è una rapina da qualche parte! È un dato di fatto che il 70% dei delinquenti arrestati è di nazionalità straniera. L incontrollata immigrazione di massa offre anche a tali persone delle allettanti possibilità. Edizione straordinaria: Senza manodopera estera altamente qualificata, l economia sarebbe condannata al disastro, ci si avverte. Cosa ne pensa, quale imprenditore? Thomas Minder: Gli stranieri costituiscono un quarto della popolazione residente. Fra le persone che percepiscono un indennità dell assicurazione-disoccupazione, tuttavia, la quota di stranieri è di uno su due. Mi chiedo perciò come mai i lavoratori stranieri che si presumono così altamente qualificati e indispensabili fini- Thomas Minder Consigliere agli Stati indipendente, Neuhausen am Rheinfall (SH) Dal 1988 imprenditore e direttore della Trybol AG Hobbies: natura, ornitologia, viaggi, musica classica Sport: camminare, sci di fondo, snowboard, ciclismo, calcio, canottaggio, jogging scano in disoccupazione. È pure preoccupante che già tre volte più stranieri che indigeni, vivano a carico dell aiuto sociale. E tutto ciò durante l alta congiuntura e con il concetto di «Modello di successo libera circolazione delle persone». Le conseguenze drammatiche sul nostro sistema sociale, in particolare sull assicurazione-disoccupazione e sull AVS, vengono esaminate solo adesso. Non si sa a Berna cosa ancora attende la Svizzera e la sua popolazione! Una volta di più, dal Consiglio federale si sentono soltanto minacce. Spero perciò che il popolo come ha già fatto con l iniziativa contro i salari abusivi dia il giusto segnale.

3 4 La storia si ripete Eros N. Mellini, segretario cantonale UDC e deputato in Gran Consiglio, Lugano (TI) Ricordo bene le iniziative Schwarzenbach che, all inizio degli anni 70, miravano a limitare gli stranieri in Svizzera al 10% (1972), al 12% (1974). Nel 1987 ne fu lanciata un altra, che questa volta non fissava più una percentuale rigida della popolazione, bensì chiedeva semplicemente che il numero di immigranti non avesse a superare quello degli emigranti dell anno precedente. Questa iniziativa avrebbe evitato al Ticino il problema oggi terribilmente acuto dei frontalieri: infatti ne limitava il numero a su tutto il territorio nazionale. Se pensiamo che oggi ci stiamo avviando verso le unità nel solo Ticino Infine, nel 2000 votammo l iniziativa che voleva limitare al 18% la quota di stranieri residenti nel paese (al momento del lancio dell iniziativa nel 1996, si era a circa il 22%). Oggi siamo al 23,3%. Sempre gli stessi argomenti Ebbene, gli argomenti principali del Consiglio federale e ovviamente dei sostenitori del rigetto di queste iniziative furono sempre gli stessi: il problema dell inforestieramento non esiste e, qualora si presentasse, le attuali leggi ci danno sufficienti strumenti per controllarlo e risolverlo. È quindi lecito porsi una domanda: il problema dell inforestieramento non esisteva quando avevamo il 12% di stranieri, non esisteva nel 1996 quando aveva raggiunto il 22%, e non esiste È determinante la qualità degli immigranti, non la quantità. oggi con il 23,3%? Se avevamo e abbiamo già gli strumenti legali per risolverlo, dobbiamo quindi pensare che l unica cosa che ci manca o meglio manca alla Berna federale è, o il senso della realtà e la conseguente cecità nei confronti di quella che è una delle maggiori preoccupazioni della popolazione, oppure la volontà di difendere gli interessi dei cittadini svizzeri e del paese intero. Fra il fatto di trovarci con dei governanti colpevolmente sordi alle preoccupazioni del popolo o consapevolmente intenzionati a non tutelarne gli interessi, ci vorrebbe il fotofinish per decidere quale delle due alternative sia la più grave. Gli argomenti principali del Consiglio federale sono sempre gli stessi: le leggi attuali sono sufficienti a tenere sotto controllo l inforestieramento. L effetto sostituzione Oggi, con la recente crisi economica mondiale, al semplice problema dell inforestieramento che preoccupava in passato per le sue conseguenze sull alloggio, sulle infrastrutture e sull identità nazionale problemi che peraltro sono d attualità anche ora se ne aggiunge uno che ai tempi del boom economico non si sentiva tanto, anche perché allora i contingenti c erano e immigrava solo la manodopera di cui avevamo bisogno: la disoccupazione indigena. L effetto di sostituzione o meglio, di estromissione causato dall introduzione della libera circolazione delle persone, che ha immesso sul nostro mercato del lavoro della manodopera a prezzo nettamente inferiore di quello dei lavoratori indigeni, è un problema acuto nei cantoni di frontiera come il Ticino che, rispetto a quelli più centrali, devono subire il fenomeno dei frontalieri. La libera circolazione delle persone è stata un disastro La libera circolazione ha spalancato le porte non più solo in quei settori nei quali abbiamo, come in passato, bisogno di lavoratori stranieri, ma anche nel terziario, nel quale non manca certo la manodopera indigena più che qualificata. Con magari qualche effetto perverso, visto che il cliente italiano che va in una banca svizzera convinto di una qualità che quest ultima, nonostante i cedimenti alle pressioni internazionali, ancora gode e si trova allo sportello un funzionario suo connazionale, non è che sia entusiasta. Ma terribilmente a buon mercato. E gli appelli all economia affinché abbia un occhio di riguardo verso il paese, assumendo di preferenza personale indigeno, lasciano spesso il tempo che trovano di fronte alle cifre che a fine mese devono quadrare anche per l imprenditore e per i suoi azionisti. Ecco perché è urgente e indispensabile reintrodurre quei contingenti che le nostre leggi prevedevano prima della sciagurata introduzione della libera circolazione delle persone. E l unico modo per farlo è dire SÌ il 9 febbraio prossimo all iniziativa UDC contro l immigrazione di massa. La libera circolazione delle persone è stata un disastro. Dall UE solo immigranti altamente qualificati? Come un rosario, le autorità continuano a ripetere che la libera circolazione delle persone porta a un immigrazione altamente qualificata. Questa affermazione è pura ipocrisia. In realtà, solo una parte degli immigranti dall UE vanno ad occupare impieghi richiedenti un alta qualificazione. Non è assolutamente vero che immigrano da noi soprattutto persone altamente qualificate, nemmeno dall UE. Nel 2012 quasi il 23% di tutti gli immigranti dall UE, ossia , è arrivato in Svizzera via ricongiungimento familiare quale «non esercitante un lavoro». A questi se ne sono aggiunti 230 della categoria «non esercitante un attività lucrativa». Il 6,7% degli immigranti dall UE (7 039 persone) è venuto in Svizzera a titolo di «formazione e aggiornamento professionali» ,8 Emergono le tensioni sociali Eppure, la sostituzione della manodopera indigena, la penetrazione del settore terziario (prima di esclusiva pertinenza dei Ticinesi) e la crescita smisurata dei lavoratori distaccati do- Ricongiungimento familiare 9,3 Professioni non definibili 7,9 Edilizia Oltre a ciò, i cantoni hanno rilasciatofino a permessi di soggiorno a immigranti dall UE in cerca di lavoro. Una parte di questi riceve addirittura l aiuto sociale! Annualmente, persone immigrano dall UE in professioni «non definibili» Circa la metà degli immigranti viene qui senza lavorare. Ma anche fra i lavoratori, quelli «altamente qualificati» sono un infima minoranza. Ogni anno vengono rilasciati permessi per «attività lavorative non definibili». Questa voce statistica comprende professioni quali ausiliari, equipaggiatori, manovale in fabbrica, produttore secondario di filtri, assistente del capo, lavoratore avventizio, aiutante, lavoratore del carbone, assistente controllore, capo-assistente, assistente-vetrinista, e così via. Non molto meglio suona, fra le sorprendenti voci di statistica, quella delle «altre professioni non qualificabili». Lì s inseriscono categorie quali «dotto, Sylvia Flückiger, consigliera nazionale e imprenditrice, Schöftland (AG) 6,7 Formazione e aggiornamento aggiustatore, contrattatore, direttore di linee, numeratore, incisore di radici». Le due categorie «attività lavorative non definibili» e «altre professioni non classificabili» dall UE contengono ben lavoratori. Immigrazione dall UE nel 2012 (dati in %) Fonte: UFM,0,0 4,1 Senza attività lavorativa Impiegati di commercio, lavori d ufficio Imprenditori, Direttori Personale di cucina Di ingegneri, tremendamente pochi Con 268 persone, nel 2012 quella degli «impiegati di commercio» è stata la maggiore categoria professionale (circa il % dei permessi rilasciati). Seguono professioni dell edilizia, personale di cucina e di servizio, domestici, personale per la pulizia di spazi e immobili. Medici e infermiere arrivano solo all 1,4%, rispettivamente 1,3% degli immigranti dall UE. Ancora più indietro, con 464 permessi, si piazzano gli informatici/analisti o con 183 permessi gli ingegneri informatici (solo lo 0,2% dei permessi rilasciati). 42 ingegneri meccanici e di procedure seguono al 14 posto. Ancora più indietro stiro/bucato, giornalisti e vignaioli. 2,9 2,9 Circa la metà degli immigranti viene qui senza lavorare. Ma anche fra i lavoratori, quelli «altamente qualificati» sono un infima minoranza. Luzi Stamm, consigliere nazionale e avvocato, Baden (AG) Basso livello di formazione degli immigrati Per nascondere il livello qualitativamente basso dell immigrazione, le statistiche ufficiali fanno sempre riferimento ai diplomi formativi degli immigranti dall UE. Ciò non sorprende, perché immigrano molte persone da paesi con alti tassi di maturità (Francia 0% o Italia addirittura 80%). Questa statistica dimostra unicamente la differenza fra i diversi sistemi formativi in Europa, ma non dice nulla circa i tipi d impiego per i quali queste persone immigrano. Non abbiamo bisogno di laureati stranieri che vengono in Svizzera a fare i manovali! Personale di servizio 1, 1,4 Domestici, personale di pulizia Conclusione: decine di migliaia di persone non esercitanti un attività lavorativa e una parte spaventosamente grande di gente senza una formazione professionale affluiscono nel nostro paese. Il Consiglio federale sottace la massiccia immigrazione in settori problematici. Solo un intervento della sinistra, per esempio, ha fatto venire alla luce nella Berna federale il fatto che nella sola Ginevra, i permessi nei quartieri a luce rossa sono passati in soli dieci anni da 80 a oltre «Anche il commercio in Svizzera, con la libera circolazione delle persone, subisce fortemente la concorrenza. I falsi indipendenti dall estero che lavorano su cantieri edili a salari da dumping, rappresentano una minaccia sempre maggiore per le imprese indigene. Dal 200 al 2011, il numero di indipendenti dall UE che forniscono prestazioni in Svizzera è quadruplicato! Nel 2011, il numero di lavoratori indipendenti soggetti a notifica aventi ricevuto un permesso di breve durata di 90 giorni si attestava su circa unità. Proprio con questo si dimostra l efficacia dello sperimentato contingentamento in vigore su tutto il territorio nazionale svizzero fino al 2001, e che per gli Stati terzi vale tuttora.» Medici 1,3 Infermiere Immigrazione di massa e frontalieri : due facce della stessa medaglia Necessario regolare gli afflussi dall estero e chiamare alla cassa i lavoratori non indigeni Michele Moor, presidente Sezione UDC Lugano, Lugano (TI) È stata definita «la madre di tutte le battaglie». E lo è. Del resto, che tre consiglieri federali siano scesi in campo per contrastare l iniziativa contro l immigrazione di massa, rende l idea della posta in gioco. E che il ministro di giustizia e polizia, Simonetta Sommaruga, abbia messo le mani avanti, sottolineando che l impegno del governo a combattere le proposte UDC non denota «nessun segno di nervosismo», in realtà ci racconta un altra storia : all esecutivo tremano i polsi. Come dicevano gli antichi: «Excusatio non petita, accusatio manifesta» (scusa non richiesta, accusa manifesta) La storia si ripete Negli anni Settanta, di fronte alle iniziative Schwarzenbach, il governo aveva giurato e spergiurato che gli immigrati non avrebbero mai raggiunto neppure il 1%. Siamo al 23%. È notizia di questi giorni che gli uffici preposti a fare certi calcoli hanno previsto una popolazione di 11 milioni di abitanti per la Svizzera del 200. Considerando che il tasso di natalità elvetico è basso, non è difficile capire su cosa si basino queste proiezioni. Approvare l iniziativa UDC è dunque fondamentale per la sopravvivenza stessa della Svizzera come la conosciamo oggi. Per le sue specificità, il suo tessuto sociale, quello economico, la qualità della vita, l utilizzo del territorio, la mobilità, la difesa della cultura e delle tradizioni locali. Il canton Ticino è confrontato con la Per il canton Ticino confrontato con la percentuale più elevata di stranieri dopo il canton Ginevra. percentuale più elevata di stranieri dopo il canton Ginevra è semplicemente una questione di buon senso. Perché, oltre al 26 % d immigrati, a sud delle Alpi dobbiamo confrontarci con 60 mila frontalieri (su una popolazione di 330 mila persone, 100 mila delle quali iscritte peraltro al consolato italiano). Una cifra insostenibile, ma il cui limite non sembra essere entrato nelle corde di nessuno. In Ticino, i disavanzi preventivati sono strutturali, le spese correnti superano sempre i ricavi. E i cittadini ticinesi sono costantemente chiamati alla cassa. I cittadini ticinesi, non i frontalieri, ai quali il nostro governo, paralizzato da logiche politicamente corrette, non ha neppure il coraggio di richiedere un contributo di risanamento. Le persone che vivono in questo cantone devono In economia è lapalissiano che la libera circolazione delle persone porta a una pressione sui salari. dunque subire le conseguenze negative della libera circolazione delle persone, di cui gran parte della classe politica ha preso coscienza tardi e cui non riesce, o non vuole, porre rimedio. nelle istituzioni sociali svizzere (cifre in percento) ,3 % in Svizzera 2012 Fonte: UFS/SECO/UFM 47 % in assicurazionedisoccupazione nov ,4 % in assistenza sociale ,2 % in assicurazioneinvalidità 2012 vrebbero essere combattuti con efficacia. Non si tratta solo di un serio problema economico. Ma, anche, di evitare tensioni sociali che cominciano a covare sotto la cenere. L ha capito persino il premier britannico, David Cameron, che la libera circolazione va rivista. Per non parlare di Angela Merkel, cancelliera di un paese con un tasso d immigrazione del 12 %, che ha definito «fallimentare» il multiculturalismo. Cosa dovremmo dire noi, allora? All introduzione di contingenti, in Ticino vanno affiancati anche provvedimenti che rispecchino le esigenze di un cantone di frontiera, confrontato con una massa critica impressionante di frontalieri, che sta minando gli equilibri intessuti nel corso dei decenni. L aumento della pressione fiscale sui frontalieri, aggiornando l imposta comunale alla fonte, per esempio, è da tradurre in provvedimento legislativo. Immediatamente. In Ticino, è calcolata secondo il moltiplicatore medio dei comuni. Attualmente è del 76 %. Noi ne chiediamo uno del 100 %. I comuni incasserebbero circa 20 milioni in più di quanto viene loro versato, oggi. Diteci un motivo per cui non si può fare. Nel 1992, il consigliere federale Pascal Delamurax, nel caso la Svizzera non avesse aderito allo SEE, aveva paventato l apocalisse. Le sue parole sono agli atti. Sappiamo tutti com è andata a finire. Il consigliere federale Schneider Amman, senza arrossire, a distanza di 21 anni sostiene che «le misure di accompagnamento hanno dimostrato di funzionare». E Simonetta Sommaruga, spalleggiata dalle organizzazioni economiche, può parlare di «immigrazione dinamica, che risponde alle esigenze del mercato del lavoro». Per poi aggiungere che «è la congiuntura che regola l immigrazione». Ma la congiuntura non è un valore. E gli interessi nazionali non si possono giocare in borsa.

4 6 7 Conseguenza dell eccesso: immigranti Circa persone immigrano nel nostro paese più di quanti ne emigrino. Ciò significa che annualmente nasce una nuova città nell ordine di grandezza di Lucerna o di San Gallo oppure, ogni due anni, del canton Neuchâtel o della città di Ginevra. Ma cosa significa ciò in proiezione statistica per l approvvigionamento, per le infrastrutture, eccetera nel nostro paese? alloggi «Una Svizzera di 10 milioni d abitanti è nell interesse della sua popolazione? Cosa vi porta, personalmente, questa eccessiva immigrazione?» Pierre Rusconi, consigliere nazionale UDC, Sorengo (TI) impianti eolici vetture 00 docenti Supplementare ogni secondo Perdita di 1,1m 2 terreno coltivabile 160 medici 380 letti d ospedale 70 immobili scolastici e d asilo 300 classi scolastiche 600 infermiere e infermieri La moderazione e il senso della misura sono virtù provate da tempo, che proprio oggi stanno tornando di grande attualità. Ciò vale per lo Stato, la società, l economia e per qualsiasi individuo. Dal 2007, la Svizzera non può più decidere lei stessa chi e per quanto tempo può venire nel nostro paese. La conseguenza è un immigrazione smisurata, di cui tutti noi percepiremo ogni giorno di più le conseguenze. Conclusione: è ora di controllare e determinare di nuovo autonomamente l immigrazione nel nostro paese.

5 8 9 Salviamo il segreto bancario per gli Svizzeri e per i residenti Fermiamo la perdita di terreni coltivabili Dal 198 al 2009 sono andati perduti in Svizzera ogni secondo 1,1 m2 di terreno coltivabile sull altipiano quasi l 80% è diventato superficie edificata. In questo spazio vivono circa 8 milioni di persone, quasi un quarto è straniero. La Svizzera è limitata in aree disponibili, già oggi le più densamente popolate a livello europeo e, senza un oculata gestione dell immigrazione, questa evoluzione continuerà. Il comitato interpartitico UDC, PLR, PPD e Lega ha lanciato alcuni mesi fa la campagna per la raccolta delle firme a favore dell iniziativa popolare «SÌ alla protezione della sfera privata». Anche in Ticino, gli stessi partiti hanno recentemente presentato alla stampa tramite i loro presidenti, i postulati dell iniziativa. Segreto bancario sì, ma non solo È sicuramente tempo di agire al fine di garantire il rispetto della nostra sfera privata e finanziaria, e di proteggere il segreto bancario e finanziario su scala nazionale, soprattutto visti i continui e ripetuti attacchi condotti dalla sinistra, i quali non hanno altro obiettivo che quello di mettere a nudo i cittadini. Il Ticino, cantone di confine, sede della terza piazza finanziaria nazionale, sicuramente ha subito ancor più massicciamente gli attacchi dalla vicina Europa. Le conseguenze per gli istituti finanziari sono ormai note: difficoltà ad operare con i paesi esteri, attività estremamente ridotta e frenata a causa dei controlli alle frontiere oltre ogni limite accettabile, perdita di posti di lavoro a causa della riduzione dei capitali gestiti. L atteggiamento dei paesi dell Eurozona nei nostri confronti è meschino; siamo di fronte a paesi dalle economie disastrate, con dei tassi di disoccupazione inguardabili, con delle amministrazioni megalomani che mangiano ogni risorsa dello Stato e con sistemi sociali ben inferiori al nostro. Questi stessi paesi, incapaci di provvedere seriamente a rimettersi in piedi, invece di applicare nuove riforme e cambiamenti strutturali, si sono scagliati contro la Svizzera, vera e propria gallina dalle uova d oro, ma anche rifugio negli ultimi cinquant anni, per tutti coloro che dal loro paese non hanno mai ricevuto sicurezza economica, finanziaria e istituzionale. Ecco allora lo scatenato attacco al segreto bancario, l inserimento della Svizzera sulla lista nera, poi grigia, i controlli alle dogane e, soprattutto, la pretesa di Il comitato interpartitico UDC, PLR, PPD e Lega ha lanciato alcuni mesi fa la campagna per la raccolta delle firme a favore dell iniziativa popolare «SÌ alla protezione della sfera privata». Firmate subito l iniziativa: accedere senza ritegno ai conti personali presso le nostre banche. Basta concessioni! La nostra diplomazia, capeggiata da un incapace consigliera federale, la signora E. Wiedmer-Schlumpf, ha fatto Costoso e esagerato! Le conseguenze per tutti i contribuenti: 6,4 miliardi di franchi in più per un potenziamento esagerato e unilaterale dei trasporti ferroviari! Aumento dell IVA per tutti! concessioni alle arroganti pretese di questi paesi. Ma soprattutto il suo atteggiamento lassista, con una disarmante e inspiegabile incapacità di difendere i principi e le peculiarità che ci caratterizzano, ha permesso ai detrattori della sinistra di fare di ogni erba Truffa nei confronti degli automobilisti mediante una limitazione della deduzione fiscale per i pendolari a un massimo di franchi! un fascio. E questi si sono spinti sempre più ad insidiare il nostro segreto bancario, il quale è un bene prezioso, un segno della grande fiducia che lo Stato federale ha verso i suoi cittadini. È indispensabile che il cittadino sappia quali potrebbero essere le nefaste con- Il Consiglio federale voleva potenziare la rete ferroviaria con 3, miliardi di franchi supplementari. Il Parlamento ha quasi raddoppiato questo importo, portandolo a 6,4 miliardi di franchi! Perciò il 9 febbraio FAIF NOwww.faif-no.ch seguenze, qualora la sfera privata e finanziaria venisse intaccata. Noi non vogliamo il controllo totale dello Stato in tutti i settori della vita. Il «modello svizzero», da tutti invidiato, prevede due concetti fondamentali ai quali non si può rinunciare: la libertà personale e la responsabilità individuale. Gli stessi fanno sì che lo Stato non ci metta sotto tutela e che i cittadini non siano sorvegliati e sospettati. Anche in questo senso, il segreto bancario serve a proteggere il cittadino da un «impicciamento» nelle sue relazioni finanziarie. A differenza di quello che accade in quasi tutti i paesi dell Europa che ci circonda, da noi vigono il principio della lealtà e della fiducia; ciò significa che lo Stato si fida dei cittadini e ne riceve di ritorno l onestà. La grande onestà fiscale che si riscontra da noi ne è una prova lampante. A sostegno di quest ultima vi è sicuramente anche la democrazia diretta, bene raro in tutt Europa, che invece in Svizzera permette alla popolazione di poter decidere direttamente, per esempio sulle aliquote fiscali o sul tasso IVA. Un atteggiamento pericoloso L adattamento alla situazione che troviamo in tutta l Eurolandia è pericoloso. Il Consiglio federale ha intrapreso un cammino pericoloso di rinuncia alla protezione della nostra sfera privata. L esempio più chiaro risulta essere il non più voler riconoscere la differenza tra frode ed evasione fiscale. Questo porterebbe, come conseguenza, di dover indagare, perquisire o arrestare anche cittadini che involontariamente commettessero un errore nella compilazione della propria dichiarazione fiscale. Mezzi e sistemi questi, per ora, giustamente adoperati in caso di reato penale, vale a dire di frode fiscale. Anche la revisione della legge tributaria e lo scambio automatico d informazioni, già offerto nei confronti dell estero, sono un vero e proprio pericolo. Accedendo ai dati bancari dei cittadini non verrebbe violato solo il segreto bancario; dagli estratti bancari, infatti, possono essere lette molte altre cose, quali dati estremamente privati e sensibili relativi, per esempio, ad acquisti personali che nulla hanno a che vedere con i depositi di capitali. Questo modo di agire è sicuramente antisvizzero e deve essere evitato e combattuto. La protezione della sfera privata è uno dei diritti fondamentali della nostra libertà. Sosteniamo quindi, senza indugiare, quest iniziativa per il bene di tutto il popolo svizzero! Gabriele Pinoja, presidente UDC Ticino, Ronco s/ascona (TI) Hansjörg Walter, consigliere nazionale, maestro agricoltore, già presidente dell Unione svizzera dei contadini, Wängi (TG) La superficie totale della Svizzera è di chilometri quadrati. Di questi, tre quarti sono improduttivi, roccia, acqua, boschi e alpeggi protetti. La superficie agricola utile (SAU) ammonta a solo un milione di ettari. La superficie edificata è di ettari, e questa sta aumentando a scapito della SAU. Si comincia a stare stretti nel nostro paese Già adesso il nostro paese sta scoppiando. La sfrenata immigrazione di persone l anno richiede quasi alloggi, o una superficie edificata equivalente a quasi 4 00 campi di calcio. Ogni secondo viene cementificato un metro quadrato. Questa è una politica demografica irresponsabile e la pianificazione del territorio è sopraffatta. L immigrazione di manodopera e l esagerato ricongiungimento familiare avvengono a scapito della prosperità del nostro paese. I prezzi degli affitti aumentano Il mercato dell alloggio lo dimostra. Nelle città, il numero di appartamenti vuoti, nonostante l intensa attività edile, è praticamente uguale a zero. Nelle zone urbane gli affitti aumentano paurosamente. In particolare nelle città, dal 2001 al 2010 gli affitti sono aumentati fino a + 49%. A Zurigo, il rincaro è sta- È un fatto: Si comincia a stare stretti nel nostro paese. Ogni secondo vanno persi 1,1 m 2 di terreno coltivabile. Salvaguardare la nostra patria e i nostri costumi: perciò, il 9 febbraio SÌall iniziativa popolare contro l immigrazione di massa. La sfrenata immigrazione di persone l anno richiede circa alloggi supplementari. to del 7%. Sul lago di Ginevra i prezzi sono più che raddoppiati. Ciò vale anche per il prezzo degli appartamenti in proprietà. Gli indigeni sono così costretti a cercare altrove uno spazio abitabile a prezzo sopportabile. Con la conseguenza che, a causa della pressione della domanda, i prezzi degli spazi abitabili è quasi inaccessibile anche nelle periferie. Il pendolarismo porta pure a una maggiore domanda di mobilità. Il «rimedio» politico è una cinica cura dei sintomi: si diminuisce la deduzione fiscale dei pendolari (spese professionali!). La classe lavorativa dovrebbe pagare più imposte per avere dei tragitti più lunghi per andare al lavoro. Lisa Curti, igienista dentale, Lugano (TI) È un fatto: Negli ultimi 10 anni, sul lago di Ginevra i prezzi sono più che raddoppiati. In pericolo la sovranità alimentare La cementificazione del paesaggio e la riduzione ad essa collegata di fertili superfici coltivabili, stanno crescendo. La Svizzera diventa sempre più dipendente dall importazione di «Sono a favore dell iniziativa contro l immigrazione di massa perché, quale igienista dentale, sono confrontata sempre più con il problema della sostituzione di igieniste dentali diplomate svizzere con lavoratrici italiane. Fenomeno che porta al dumping salariale e va a scapito della qualità del lavoro. Diamo di nuovo precedenza ai lavoratori svizzeri!» derrate, perdendo così la sua sovranità alimentare. Questo processo può essere affrontato solo con la moderazione. L iniziativa popolare contro l immigrazione di massa in votazione il 9 febbraio 2014, non chiede un arresto generalizzato dell immigrazione, né tantomeno la rescissione degli accordi bilaterali con l Unione europea (UE). Ma intende incaricare il Consiglio federale di avviare con l UE dei nuovi negoziati sulla libera circolazione delle persone, al fine di poter gestire autonomamente una politica svizzera dell immigrazione. È un fatto: La cementificazione del paesaggio e la riduzione ad essa collegata di fertili superfici coltivabili, stanno crescendo. La Svizzera diventa sempre più dipendente dall importazione di derrate alimentari.

6 10 11 Il testo dell iniziativa popolare federale contro l immigrazione di massa testualmente: La Costituzione federale è modificata come segue: Art. 121 rubrica (nuova) Legislazione sugli stranieri e sull asilo Art. 121a (nuovo) Regolazione dell immigrazione 1 La Svizzera gestisce autonomamente l immigrazione degli stranieri. 2 Il numero di permessi di dimora per stranieri in Svizzera è limitato da tetti massimi annuali e contingenti annuali. I tetti massimi valgono per tutti i permessi rilasciati in virtù del diritto degli stranieri, settore dell asilo incluso. Il diritto al soggiorno duraturo, al ricongiungimento familiare e alle prestazioni sociali può essere limitato. 3 I tetti massimi annuali e i contingenti annuali per gli stranieri che esercitano un attività lucrativa devono essere stabiliti in funzione degli interessi globali dell economia svizzera e nel rispetto del principio di preferenza agli Svizzeri; essi devono comprendere anche i frontalieri. Criteri determinanti per il rilascio del permesso di dimora sono in particolare la domanda di un datore di lavoro, la capacità d integrazione e una base esistenziale sufficiente e autonoma. 4 Non possono essere conclusi trattati internazionali che contraddicono al presente articolo. La legge disciplina i particolari. II Le disposizioni transitorie della Costituzione federale sono modificate come segue: Art. 197 n. 9 (nuovo) 9. Disposizione transitoria dell art. 121a (Regolazione dell immigrazione) 1 I trattati internazionali che contraddicono all articolo 121a devono essere rinegoziati e adeguati entro tre anni dall accettazione di detto articolo da parte del Popolo e dei Cantoni. 2 Se la legislazione d esecuzione relativa all articolo 121a non è entrata in vigore entro tre anni dall accettazione di detto articolo da parte del Popolo e dei Cantoni, il Consiglio federale emana provvisoriamente le disposizioni d esecuzione in via d ordinanza. Le promesse del Consiglio federale sull immigrazione «Delle riflessioni sulla plausibilità lasciano supporre un limite massimo del potenziale d immigrazione di (netto) cittadini UE l anno. Tuttavia, è più probabile attendersi che il potenziale d immigrazione (netto) raggiunga annualmente meno di cittadini UE (netto significa immigrazione meno emigrazione).» Fonte: Studio 1999 del Professor Thomas Straubhaar «Come mostrano le esperienze nell UE, i timori dei comitati referendari secondo cui la Svizzera sarebbe invasa da cittadini comunitari non sono motivati. In realtà, i movimenti migratori all interno dell UE sono esigui. Studi indipendenti sono giunti alla conclusione che non vi saranno ripercussioni negative sul mercato del lavoro e sui salari.» Fonte: Opuscolo di voto sui Bilaterali I del 2000 «Dal 1991, il Consiglio federale limita l ammissione di persone che esercitano un attività lucrativa alla manodopera specializzata e altamente qualificata, per quanto non si tratti di persone provenienti dagli Stati dell UE o dell AELS. I provvedimenti adottati, insieme al deterioramento della situazione economica, hanno fatto in modo che la proporzione della popolazione straniera residente tra il 1994 e oggi sia aumentata solo dello 0,7 per cento, stabilizzandosi al 19,3 per cento.» Fonte: Opuscolo di voto sull iniziativa 18% nel 2000 I fatti oggi: 1. Dall adozione della libera circolazione incontrollata delle persone con l UE nel 2007, l immigrazione è cresciuta annualmente a circa unità. Il Consiglio federale si basava su immigranti l anno. 2. Nel frattempo, la quota di stranieri (senza richiedenti l asilo e sans-papiers) è salita al 23,3%. Ciò significa che una persona su quattro in Svizzera è straniera. Il 9 febbraio deciderete se votare sulla base dei fatti reali, dando così al Consiglio federale e alle associazioni economiche un chiaro segnale che occorre moderazione. Libera circolazione delle persone, un guadagno in sicurezza? Dopo l adesione all UE di Romania e Bulgaria, l allora ministro italiano delle infrastrutture (ministro dei lavori pubblici) Antonio Di Pietro lamentava: «Questo ha portato in Italia una massa di asociali senza lavoro e senza altra fonte di reddito, alcuni con tendenza alla criminalità». Con l illimitata libera circolazione delle persone e con l accordo di Schengen la Svizzera è diventata insicura: ogni otto minuti c è un furto da qualche parte! Il 70% dei delinquenti arrestati è costituito da stranieri. imputati di certi reati penali % 60 % 0 % 40 % 30 % 20 % 10 % 0% 6 % 7 % Omicidi Lesioni corporali gravi 62 % 61 % Rapine Stupri 23 % nella popolazione Fonte: Statistica criminale di polizia, UFS Heinz Brand, consigliere nazionale fino al 2011 Direttore dell Ufficio di polizia del canton Grigioni e co-presidente della commissione d esperti dell esecuzione del rimpatrio e dell espulsione di Confederazione e cantoni, Klosters (GR) «Con un SÌ all iniziativa, il Consiglio federale sarà obbligato ad avviare con l UE dei negoziati sull introduzione di un sistema gestionale volto a diminuire l immigrazione dallo spazio UE. Toccherà così allo stesso Consiglio federale sottoporre all UE una proposta adeguata, con la quale si possa raggiungere l obiettivo mirato di una riduzione dell immigrazione con il minimo impegno amministrativo. Non si discute il fatto che l attuale sistema di contingentamento in vigore per gli stranieri provenienti dai Stati terzi possa essere mantenuto senza problemi. Potrebbe addirittura essere ancor più inasprito, onde poter mantenere il maggior spazio di manovra possibile per i negoziati con l UE.» Come si andrà avanti dopo un SÌ: Con un SÌ all iniziativa popolare contro l immigrazione di massa daremo al Consiglio federale l incarico di rinegoziare con l UE la libera circolazione delle persone l accordo di libera circolazione delle persone non deve quindi essere rescisso l UE non ha alcun interesse a rescindere gli accordi di sua iniziativa, perché la Svizzera, anche solo per il fatto di essere l asse di transito, è un partner economico troppo importante potremo così di nuovo controllare noi stessi l immigrazione nel nostro paese ponendo un freno all eccesso Stop SÌ all immigrazione di massa Perciò: il 9 febbraio 2014 È grazie all UDC se si è seguita la via bilaterale Anche in Svizzera fanno i grandi titoli nei giornali le bande criminali organizzate e pronte alla violenza. Ciò, non da ultimo, a causa delle frontiere aperte. Per questo ho chiesto al Consiglio federale, già il 21 dicembre 2007, delle informazioni sull evoluzione della criminalità straniera. Volevo sapere concretamente: «È probabile un aumento della criminalità in Svizzera? Quali misure intraprende il Consiglio fe- Daniel Grumelli, Giovani UDC TI Apprendista cuoco a Neuchâtel derale per contrastare la criminalità?» Consiglio federale ingenuo Le risposte del 13 febbraio 2008 appaiono, a uno sguardo retrospettivo, incredibilmente ingenue: «L estensione della libera circolazione delle persone (LCP) a Romania e Bulgaria ( ) porterà ( ) a più sicurezza, stabilità e benessere lo spazio europeo. Il Consiglio federale conta perciò su un guadagno in sicurezza per la Svizzera. L estensione della libera circolazione delle persone non aumenta necessariamente il pericolo che venga commesso in Svizzera un maggior numero di reati.» Aumento della criminalità straniera La verità appare diversa. Negli anni 80, circa un terzo degli adulti dete- «Io voterò SÌ all iniziativa contro l immigrazione di massa perché, quando cercavo un posto di apprendistato in Ticino, mi hanno sempre preferito un frontaliere. Dobbiamo garantire i posti di tirocinio per i nostri giovani o sarà la fine, e dovremo emigrare altrove anche se i posti di lavoro ci sono!» nuti per condanne per reati contro il codice penale (CPS) era di nazionalità straniera. L anno scorso, secondo l Ufficio federale di statistica (UFS), la quota di adulti stranieri condannati era del 8%, su una quota della popolazione straniera globale pari al 23,3%! Per questo la Svizzera deve poter controllare e gestire autonomamente l immigrazione, nell interesse del paese e di tutta la sua popolazione. Andrea Geissbühler, consigliera nazionale, ex-agente di polizia, madre di una figlia, Bäriswil (BE) Frontalieri finalmente alla cassa delle persone. Sostituzione della manodopera indigena, penetrazione del settore terziario prima di esclusiva pertinenza dei Ticinesi e crescita smisurata dei lavoratori distaccati dovrebbero essere combattuti con ben più efficacia. Fortunatamente l UDC ha proposto una soluzione concreta ai problemi che i nostri cittadini vivono quotidianamente sulla propria pelle grazie all iniziativa contro l immigrazione di massa. Il rigetto dello SEE nel 1992 ha dimostrato che in politica estera ci sono sempre delle opzioni alternative. Gli accordi bilaterali sono una via pragmatica per la gestione delle relazioni con l estero. I loro vantaggi e svantaggi sono da verificare in continuazione. Ci sono sempre delle alternative in politica estera. Prima della votazione sull adesione della Svizzera allo Spazio economico europeo (SEE) nel 1992, le autorità e le associazioni economiche non si stancavano di paventare scenari catastrofici per minacciare le cittadine e i cittadini. Se la Svizzera non avesse aderito allo SEE, il crollo economico sarebbe stato automatico. Il paese sarebbe andato in miseria nell arco di pochi anni e i giovani non avrebbero più trovato lavoro. Oggi sappiamo che è successo il contrario. Nell UE predomina la crisi. La Svizzera prospera. Grazie al NO popolare all adesione allo SEE. Ci sono sempre delle alternative L UDC ha, prima e dopo la votazione sullo SEE, sempre dimostrato che in ogni situazione ci sono delle alternative. Già nel 1990 affermava, in un documento di fondo, molto considerato all epoca, sulla politica europea, che la Svizzera deve conservare il massimo spazio di manovra possibile. Già allora, l UDC segnalava fra l altro, in merito all apertura del mercato nei confronti dell UE, le sfide e le indispensabili «eccezioni» in materia di politica estera, di diritto fondiario, di politica dei trasporti e dell ambiente. La sua valutazione era corretta. Assieme all Unione svizzera delle arti e mestieri, l UDC ha anche criticato la gestione dei rapporti nel settore degli accordi bilaterali. La Svizzera deve rimanere libera Del resto, la Svizzera non ha battuto questa strada con l UE solo dal 1992, bensì già dal 1972 con l accordo di libero scambio. Dal 1992 il bilateralismo è stato intensificato. Si sono resi possibili dei contratti nuovi e più estesi, che in questo senso sono poi anche stati sottoscritti. È stato tuttavia altrettanto importante, dopo il NO allo SEE, avviare delle riforme al nostro interno. Dei programmi di rivitalizzazione e di deregolamentazione sono stati la pietra miliare di un accresciuta concorrenzialità che ha dato i suoi frutti. Se la Svizzera, negli ultimi vent anni si è potuta posizionare meglio dei paesi a lei vicini, in buona parte ciò è dovuto a questa situazione vantaggiosa cui appartengono un flessibile mercato del lavoro, una burocrazia limitata, un economia prudente e una concorrenza fiscale funzionante. Questi fattori sono per certi versi più importanti del vantaggio economico datoci dalla maggior parte degli accordi bilaterali con l UE. Theo Fischer, consigliere nazionale dal 1979 al 1999, presidente del gruppo parlamentare di UDC Svizzera e testimone della sua epoca. Abita a Hägglingen (AG). Qualità della scuola in pericolo Una buona istruzione scolastica è importante. Garantirla diventa però sempre più difficile. La forte immigrazione degli ultimi anni ha fatto sì che, per esempio, nella città di Zurigo gli allievi di lingua tedesca siano in minoranza rispetto a quelli di lingua straniera. Già a partire da una quota del 20% di lingue straniere, peggiorano le prestazioni di tutti gli allievi di una classe. Ciò è diventata nel frattempo un amara realtà. Più di 80 scuole pubbliche nel canton Zurigo hanno una quota superiore al 70% di allievi di lingua straniera. Gli sforzi per la loro integrazione stanno mostrando i loro limiti. Con crescenti misure pedagogiche straordinarie si cerca invano di risolvere il problema. Istruzione sempre più cara Finalmente, paghiamo sempre di più per la scuola, senza peraltro migliorare di per sé l istruzione. Un istruzione scolastica qualitativamente buona è possibile solo se l immigrazione avviene in modo moderato. Bisogna aver cura della più preziosa risorsa svizzera l istruzione scolastica. Perciò: SÌ all iniziativa popolare contro l immigrazione di massa. Anita Borer, consigliera cantonale, Uster (ZH) Marco Chiesa, capogruppo UDC in Gran Consiglio, Lugano (TI) Le finanze pubbliche del canton Ticino devono essere risanate. I disavanzi preventivati sono strutturali, le spese correnti superano sempre i ricavi correnti. I cittadini ticinesi sono costantemente chiamati alla cassa e il nostro governo non ha il coraggio di richiedere un contributo di risanamento anche ai frontalieri che hanno raggiunto l insostenibile quota di unità. Un lavoratore su tre è straniero. Un enormità. I Ticinesi devono dunque solo subire senza poter reagire alle conseguenze negative della libera circolazione L UDC Ticino chiede inoltre l aumento della pressione fiscale sui frontalieri aggiornando l imposta comunale dell imposta alla fonte. In Ticino essa è calcolata secondo il moltiplicatore medio dei comuni, nel 2013 si tratta del 76% mentre l UDC richiede un moltiplicatore del 100%. Perché un frontaliere dovrebbe pagare meno imposte comunali di un cittadino di Bellinzona, Chiasso o Locarno? I comuni incasserebbero circa 20 milioni in più di quanto versato oggi. Fondi utili a controbilanciare, almeno in parte, i costi generati da questo incontrollato flusso di lavoratori esteri. Basta guardare ai soli Ticinesi per risanare le finanze di cantone e comuni, anche i frontalieri devono contribuire. Il Ticino non è la caverna di Ali Babà.

7 12 L eccesso nuoce! Scheda di voto per la votazione popolare del 9 febbraio 2014 Volete accettare l'iniziativa popolare «Contro l'immigrazione di massa»? Risposta Sì Oskar Freysinger, consigliere nazionale e consigliere di Stato, capo-dipartimento della formazione e della sicurezza dello Stato del Vallese, vicepresidente UDC Svizzera, Savièse (VS) «A causa della libera circolazione delle persone, la Svizzera non può più decidere quanti stranieri possono immigrare, e nemmeno quando dovranno ripartire. Per cui oggi migliaia di loro finiscono a carico delle nostre istituzioni sociali, nonostante si siano stabiliti in Svizzera solo da qualche giorno. Prima della libera circolazione la Svizzera poteva decidere quanti immigranti accettava e quanti dovevano ripartire. È esattamente quanto chiede l iniziativa contro l immigrazione di massa.» Ecco come votare affinché riprendiamo il controllo dell immigrazione nel nostro paese. Ulteriori informazioni: Salvaguardare la nostra patria e i nostri costumi: perciò, il 9 febbraio SÌall iniziativa popolare contro l immigrazione di massa. Anch io mi impegno per una Svizzera libera, indipendente e sovrana. Vorrei diventare membro dell UDC nel mio domicilio, risp. distretto/regione. L appartenenza al partito è paragonabile a quella a un associazione. Pago una tassa annuale e vengo invitato alle assemblee e alle manifestazioni. Vogliate, per favore, inviarmi un programma dell UDC Svizzera. Desidererei essere informato sulle attività in corso, comunicati stampa e articoli dell UDC Svizzera. Vogliate, per favore, inviare da subito la Newsletter al mio indirizzo Indirizzo: Cognome / Nome Via Faccio inviare direttamente il volantino tramite il dispositivo di spedizione per posta nei comuni da me scelti. Sono disposto a mettere a disposizione il mio terreno, il mio granaio, il muro della mia casa per l affissione di manifesti «L eccesso nuoce Basta immigrazione di massa». Vogliate, per favore, inviarmi: Manifesti F4 in carta (Formato mondiale = 89, cm x 128 cm) Manifesti qualsiasi tempo A0 (rigidi) (A0 = 84,1 cm x cm) CAP / Località Telefono Locandine A3 in carta (A3 = 29.7 cm x 42 cm) Scriverei volentieri una lettera dei lettori e ho bisogno un aiuto. Prendete, per favore, contatto con me. Data / Firma Sostengo la campagna «L eccesso nuoce Basta immigrazione di massa». (Le donazioni possono essere parzialmente dedotte dalle imposte federali e cantonali): Contribuisco con Fr sul CCP del comitato apartitico. Inviatemi, per favore, una polizza di versamento dell UDC Svizzera. Riempire il tagliando e ritornarlo a: UDC Svizzera, Segretariato generale, Casella postale 822, 3001 Berna Tel Fax info@udc.ch

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