COMUNE DI SALERNO DOCUMENTO DI ORIENTAMENTO STRATEGICO PER LA CITTÀ DI SALERNO

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1 COMUNE DI SALERNO DOCUMENTO DI ORIENTAMENTO STRATEGICO PER LA CITTÀ DI SALERNO TESTO COORDINATO Salerno, 27 febbraio 2009

2 DOCUMENTO DI ORIENTAMENTO STRATEGICO PER LA CITTÀ DI SALERNO Indice Premessa 1. Analisi di contesto 1.1 Descrizione del contesto urbano 1.2 Analisi S.W.O.T: punti di forza e di debolezza del sistema urbano 1.3 Conclusioni dell'analisi di contesto 2. Le caratteristiche dell'area individuata per l'implementazione del Programma Integrato di sviluppo urbano 2.1 Principali caratteristiche dell'area e individuazione delle relative problematiche socio - economiche 2.2 Il livello di integrazione del Programma nel più generale programma di sviluppo della Città ed eventuali interconnessioni con interventi realizzati e/o programmati con altre fonti di finanziamento nell'ambito dell'area o attigui alla stessa 3. La Strategia e gli elementi costitutivi del Programma Integrato urbano sostenibile 3.1 Gli obiettivi specifici e gli obiettivi operativi del Programma integrato 3.2 Le linee di intervento 3.3 Coerenza tra la strategia di sviluppo urbano con il quadro programmatico del DSR e con la strategia regionale individuata nell'asse 6 del PO FESR , con le Linee Guida PIU Europa nonché con gli Orientamenti Strategici. 3.4 Coerenza con la Pianificazione Territoriale Regionale (PTR) e con le Linee guida dell Assessorato all Urbanistica 3.5 Le modalità di coinvolgimento del parternariato istituzionale e socio economico 3.6 Metodologia di valutazione delle manifestazioni d interesse 3.7 Risultati della pianificazione partecipata 3.8 Risorse finanziarie impiegate, complementarietà con altre fonti e modalità di conferimento del cofinanziamento privato 3.9 Sistema di valutazione e monitoraggio dei Programmi attuativi 4 Programmi Integrati con il PIU EUROPA 2

3 PREMESSA I nuovi indirizzi emergenti per la programmazione europea , recepiti nella programmazione nazionale, individuano nelle città i nodi e i poli di eccellenza territoriale, chiamandole ad assumere un ruolo propulsore dello sviluppo, anche promuovendo reti di alleanze e complementarietà con altre città, nei contesti locali - cosiddetti di area vasta e in quelli nazionali ed europei. Conseguentemente, la Regione Campania ha previsto nel PO FESR l Asse VI Sviluppo urbano e qualità della vita, che utilizzerà lo strumento dei Programmi Integrati Urbani (P.I.U. EUROPA), scegliendo quale dimensione territoriale di intervento le città medie, quelle con popolazione superiore ai abitanti, proponendo una strategia di sviluppo strettamente connessa a programmi integrati di riqualificazione e sviluppo urbano. Sarà, inoltre, riconosciuto e sostenuto il ruolo preminente che le città capoluogo svolgono per il territorio regionale in termini di concentrazione di servizi, funzioni e responsabilità superiori. L iter progettuale del P.I.U. prevede la redazione di un Documento di Orientamento Strategico (DOS), elaborato dall autorità cittadina in concertazione con il partenariato sociale ed economico locale, che illustri il percorso e le motivazioni che hanno portato alla individuazione dell ambito di intervento. È necessario a tale proposito precisare che l Amministrazione Comunale di Salerno si è dotata del Piano Urbanistico Comunale (P.U.C.) approvato nel febbraio 2007, predisponendo in tal modo il nuovo disegno della città. Lo strumento urbanistico in questione recepisce, fra l altro, la recente legislazione urbanistica regionale (L.R.C n 16). Con nota n del 3/08/05 l Ufficio di Piano del Comune di Salerno ha trasmesso alla Regione Campania Servizio V.I.A. - la proposta di P.U.C.. La stessa, ai sensi della vigente L.R. n. 16/04, veniva corredata dagli elaborati: - RA.1 Rapporto Ambientale (fascicolo); - RA.2 Previsioni di Piano e fattori di criticità ambientale; - RA.3 Previsioni di Piano e beni culturali ed ambientali; - RA.4 Previsioni di Piano e rischio idrogeologico, costituenti il rapporto ambientale previsto dall art.47 della citata Legge. Successivamente, con nota n del 25/11/05, pervenuta al Comune di Salerno in data 14/12/05 con prot. A.G. n , l Ufficio V.I.A. ha trasmesso il relativo parere, con il quale si prescrive che il predetto rapporto ambientale venisse integrato seguendo le indicazioni dell Allegato I della Direttiva 2001/42/CE, integrazione puntualmente eseguita dal Comune di Salerno. È stato altresì elaborato, nell ambito dell Intesa Istituzionale di Programma. Accordo di Programma Quadro Accelerazione della spesa nelle aree urbane, il Piano Strategico della Città di Salerno e l Area Vasta, consegnato dal Comitato Tecnico Scientifico nel giugno 2008, che ha definito le future dimensioni possibili della città di Salerno in una configurazione di Area Vasta (direttrice Avellino-Salerno-Eboli) ed individuato 9 direttrici strategiche per lo sviluppo della città, che abbracciano tematiche che vanno dall Università alla ridefinizione della portualità, dalla rete dei trasporti alla logistica integrata, dalle problematiche ambientali (energia, rifiuti, ecc.) alla riqualificazione edilizia, dalle politiche industriali al turismo, fino alle politiche sociali. I predetti Piani costituiscono di fatto gli indirizzi programmatici e determinano il quadro degli orientamenti strategici della città, come peraltro più analiticamente specificato in appositi successivi paragrafi del presente documento; conseguentemente il DOS non poteva non assumere la coerenza con tali Piani, in uno con la sinergia con il Piano Sociale di Zona, quale principio inderogabile per la propria formulazione. 3

4 Tale scelta comporta che tutti gli interventi individuati siano conformi al piano urbanistico comunale (PUC) su cui è stata redatta la VAS, rendendo più agili e spedite le procedure di adozione del DOS. In conformità con gli indirizzi sinora evidenziati, consapevole del ruolo assunto dalle città europee di motori della crescita e di garanti dell integrazione e dello sviluppo sostenibile, l Amministrazione Comunale di Salerno ha dunque elaborato la presente proposta di Documento di Orientamento Strategico volto ad individuare e promuovere le strategie di sviluppo locale, per realizzare le condizioni attrattive di investimenti, funzionali a sostenere e migliorare la qualità della vita per i propri abitanti, garantendo l integrazione dei gruppi più deboli della popolazione. 4

5 1. Analisi di contesto 1.1 Descrizione del contesto urbano Risulta evidente che le caratteristiche e le prospettive di sviluppo di un territorio sono influenzate anche da ciò che accade al suo esterno, a maggior ragione se il territorio preso in considerazione è parte di un organismo più vasto quale si è configurato, quantomeno nell ultimo cinquantennio, l agglomerato urbano di Salerno. Il Comune di Salerno (con una superficie di kmq ed una popolazione di abitanti) si relaziona con l ampio bacino comprendente, sia per tradizione storica sia per le funzioni attualmente svolte dalla città capoluogo, quei Comuni limitrofi in cui sono dislocate alcune strutture di rilevanza provinciale ed ultra (Università in territorio dei Comuni di Baronissi e Fisciano, Aeroporto in territorio del Comune di Pontecagnano, ecc.). In effetti la città capoluogo esercita un ruolo nodale rispetto all intera provincia grazie alla presenza di imprescindibili gangli infrastrutturali (porto commerciale e turistico, rete autostradale, stazione ferroviaria, ecc.), nonché istituzionali (Provincia, Tribunale, Camera di Commercio, Centro Servizi Amministrativi del Ministero P.I., Uffici Finanziari dell Agenzia delle entrate, Soprintendenze, ecc.) e dei servizi (Azienda ospedaliera, Consorzio A, Centro Agroalimentare, Parco Scientifico e Tecnologico, ecc.). Inoltre, è necessario rilevare che l andamento del mercato immobiliare ha innescato, negli ultimi decenni, un fenomeno di emigrazione verso comuni limitrofi al capoluogo di cittadini che, a tutti gli effetti, continuano a gravitare sul centro urbano, dove sono ubicate le loro attività (lavoro, scuola, tempo libero, ecc.), sicché l Ente Locale eroga servizi per un numero reale di cittadini decisamente superiore ai residenti contribuenti. Tale fenomeno (confermato anche dai flussi di traffico, in entrata al mattino ed in uscita alla sera, riscontrabili alle porte della città) ha dato luogo alla nascita di interi quartieri satellite (siti anche nei comuni di Pellezzano, Baronissi, Pontecagnano, Bellizzi, ecc.), con funzioni quasi esclusive di dormitorio, fatto che costituisce un nodo problematico da affrontare per tutti gli enti territoriali coinvolti. Situazione demografica La situazione demografica è la seguente: residenti nel Comune di Salerno n. residenti femmine maschi anno fonte: Comune di Salerno, Servizi Elettorali, Statistica e Censimento 5

6 I principali fenomeni demografici rilevabili per l intera popolazione cittadina, sono: un progressivo decremento, riconducibile al saldo naturale passivo ed al flusso migratorio negativo; l incremento dell indice di vecchiaia che si attesta ad oltre il 62%. Situazione economica Salerno è la seconda città della Campania. È sempre stata il polo principale e naturale per il commercio e l imprenditoria di una provincia che per estensione è tra le più grandi d Italia con abitanti. L economia salernitana è caratterizzata da una presenza preponderante del settore terziario, che rappresenta ben il 73% dell economia cittadina. Pertanto il terziario costituisce il settore chiave di questo sistema ed è prevalentemente in tale direzione che si sta muovendo lo sviluppo di questo territorio. Negli ultimi anni il tessuto imprenditoriale ha registrato una lenta ma costante crescita del numero di imprese ( nel 2003, nel 2004, nel 2005, nel 2006 dati CCIAA Salerno), rispetto alla quale si rileva un progressivo calo degli occupati ( nel 2003, nel 2004, nel 2005 dati CCIAA Salerno - anche se si segnala un inversione di tendenza per il 2006) dovuto alla trasformazione del tessuto imprenditoriale che vede l aumento degli occupati nei servizi (+3,4%) e l andamento negativo nell industria in senso stretto (-3%), nell agricoltura (-2,6%) e nelle costruzioni (-0,5%). Imprese attive nel Comune di Salerno n. imprese anno (fonte CCIAA Salerno) 6

7 Popolazione attiva del Comune di Salerno n. popolazione attiva anno fonte: Comune di Salerno, Servizi Elettorali, Statistica e Censimento Lavoratori disoccupati del Centro per l'impiego di Salerno n. disoccupati femmine maschi anno Fonte: ufficio provinciale dei servizi per l'impiego (U.P.S.I.) La dinamica territoriale non fa registrare, nel periodo dal marzo 1999 al marzo 2006 grandi variazioni, confermando nell area metropolitana la presenza di settori trainanti quali il commercio, il turismo, i trasporti, i servizi reali e quelli alla persona (fonte CCIAA Salerno Bollettino speciale marzo 2006 ). Va altresì sottolineato che, per quanto riguarda il settore turismo, il periodo di permanenza è estremamente limitato (circa due giorni in media), dato questo che evidenzia come la città venga percepita piuttosto come un punto di passaggio verso altre mete (Costiera amalfitana, isole, costiera cilentana, Paestum, ecc.) che come un polo di attrazione in sé. 7

8 totali presenze italiani+stranieri n. presenze arrivati pres. giornal anno Fonte: EPT Salerno movimento alberghiero Comune di Salerno n. presenze arriv.italiani pres.giorn.ital. arriv.stranieri pres.giorn.stran. 8

9 movimento extralberghiero Comune di Salerno n. presenze arriv.italiani pres.giorn.ital. arriv.stranieri pres.giorn.stran. Fonte: EPT Salerno In conclusione, se si possono sottolineare alcuni aspetti positivi (numero imprese, occupazione, aumento delle esportazioni) soprattutto in confronto con le altre realtà della Campania e del Mezzogiorno, non vanno però ignorate alcune criticità (basso P.I.L. pro capite, carenza della dotazione infrastrutturale, ritardo nella internazionalizzazione). Istruzione Per il versante della pubblica istruzione, l offerta didattica cittadina appare ben dimensionata rispetto alle attuali esigenze, ma andrà sicuramente monitorata sia in relazione a possibili criticità future che relativamente alla rapida trasformazione degli orientamenti sia in campo pedagogico che nei rapporti tra scuola e mondo del lavoro. Per il Comune di Salerno, la dispersione scolastica è stata analizzata attraverso lo studio di diversi indicatori, forniti da rilevazioni integrative condotte dal Ministero della Pubblica Istruzione che offrono spunti importanti di riflessione sull entità e sulla caratterizzazione del fenomeno. In questo caso le situazioni vanno dall abbandono scolastico alle ripetenze, dall irregolarità della frequenza al ritardo scolastico rispetto all età anagrafica. Nell anno scolastico 2004/2005 il 2,7 % degli studenti scrutinati della scuola secondaria di I grado e l 11,4% di quella di secondo grado non è riuscito a concludere con successo l anno scolastico. Il tasso di ripetenza è molto contenuto in tutti gli anni di corso; durante i tre anni della scuola secondaria di I grado poco più di 2 alunni su 100 ripetono l anno scolastico, mente nella scuola secondaria di II grado la quota sale al 7%. L incidenza dei ripetenti nel secondo grado assume una dimensione di particolare consistenza al I anno di corso (8,9%) facendosi via via meno rilevante (3% al V anno). Negli anni successivi il fenomeno si riduce allineandosi al 7,8% per il III anno. Infine solo il 48% degli studenti riesce a portare a termine l anno con un risultato pienamente positivo, mentre il 35%, anche se promosso, dovrà recuperare uno o più debiti formativi, ben il 17% i non ammessi Università La città e parte della sua area vasta (Valle dell Irno) sono sempre più punto di riferimento per gli studi universitari. L Università stessa oggi riveste un ruolo sempre più importante per lo sviluppo dell intera provincia, sia per la tradizione culturale che per la collaborazione con le 9

10 imprese. Negli ultimi anni è notevolmente cresciuta ( studenti iscritti nell a.a. 2006/2007, laureati di cui donne, - fonte Ufficio Statistica del MUR 31/01/07) diventando uno tra i maggiori atenei dell Italia meridionale. Va inoltre segnalata la presenza, nella zona obiettivo, di una sede dell Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, specializzata nelle scienze umane. Il Comune di Salerno, al fine di promuovere il lavoro e l'occupazione per i giovani residenti nel proprio territorio, ha sostenuto un progetto per la realizzazione di tirocini aziendali, affidando alla Fondazione Salernitana Sichelgaita, ente di promozione dello sviluppo locale, la progettazione e gestione esecutiva delle attività connesse all'intervento. Il progetto ha lo scopo di favorire l'inserimento dei laureati salernitani nel mondo del lavoro, prevalentemente, ma non esclusivamente presso le imprese presenti sul territorio. La forma di rapporto prevista a tal fine è il tirocinio aziendale, per l'elevata flessibilità che lo contraddistingue. Offerta culturale Dal punto di vista culturale, la maggior parte dei monumenti e delle tracce architettoniche ed artistiche della città ricadono nel Centro Storico, primo fra tutti il Duomo, che è monumento nazionale ed esercita una forte attrattiva in relazione al flusso turistico. Inoltre insiste in questa area anche il complesso espositivo Addolorata/S. Sofia, che insieme con il Museo Archeologico Provinciale, quello Diocesano e la Pinacoteca provinciale rappresentano il cuore delle attività cittadine relative all arte ed all archeologia. Completa il panorama la Biblioteca provinciale, sita in via Laspro. Merita una citazione per il forte legame con l identità storica cittadina la Fondazione Scuola Medica Salernitana, che ricollegandosi alla tradizione medioevale che vide a Salerno la sede della prima Università di Medicina d Europa, aspira a creare un centro internazionale di ricerca avanzata per lo studio delle malattie genetiche in sinergia con una rete d università all avanguardia mondiale nel settore. Va rimarcato infine che Salerno è caratterizzata da una forte presenza di strutture teatrali, sia pubbliche (Verdi, Augusteo, Delle Arti, Genovesi) che private (Sangenesio, Giullare, Nuovo, Bis). Sicurezza e legalità Secondo il rapporto 2007 del CENS, l andamento della criminalità negli ultimi cinque anni mostra una crescita dei reati denunciati che, nella Regione è del 20,2% (dai reati del 2001 ai del 2006), comunque inferiore alla media nazionale che è del 28,1%. A livello provinciale si assiste ad una forte crescita della criminalità a Benevento dove, negli ultimi cinque anni i reati commessi sono aumentati del 42,4%, Avellino (+36,0%) e Caserta (+35%); mentre l aumento è meno sensibile a Napoli (+18,0%) e Salerno (+9%). In valori assoluti, il Comune di Salerno ha registrato nel 2006 circa reati, pari al 23% del relativo dato provinciale. Il rapporto affronta anche il tema rilevante della percezione della sicurezza, esaminando i risultati dell indagine su cittadini campani. L analisi evidenzia uno spaccato a livello regionale con dati che sono altamente influenzati dal luogo di residenza. Infatti, se la popolazione della Campania nel suo insieme si presenta divisa tra un 46% che giudica la propria area di residenza molto (4,2%) o abbastanza (41,8%) sicura e il 53,1% che, invece, la ritiene molto (14,0%) o abbastanza (39,1%) insicura; analizzando le risposte sulla base della provincia di residenza la percentuale di quelli che ritengono di vivere in un contesto sicuro sale al 73,0% in quella di Salerno. È però il caso di ricordare che Salerno è inserita nel PON Sicurezza tra le Province a forte condizionamento criminoso o a grave rischio. Inoltre nell ultimo anno si è verificato un incremento di episodi criminali in città (scippi, rapine, omicidi) che, insieme con l elevata mortalità e natalità di imprese, costituiscono un evidente sintomo del tentativo di penetrazione nell economia legale da parte della criminalità organizzata. 10

11 La sicurezza di una città passa necessariamente attraverso un controllo puntuale del territorio che l amministrazione comunale ha inteso effettuare anche attraverso l installazione di telecamere nel centro storico della città dove, più volte, sono stati denunciati fenomeni di illegalità e di microcriminalità. Tutti i varchi di accesso al centro storico sono oggi controllati. Ma essa è frutto di una serie di fattori, che comprendono il controllo del territorio da parte delle forze dell ordine ed azioni che agiscano sulle cause strutturali del fenomeno. L Amministrazione comunale combatte l emarginazione, il degrado sociale che alligna specie nelle parti più periferiche della città pianificando ed attuando una serie di interventi rivolti principalmente alle fasce più deboli della popolazione, come si evince anche dal Piano Sociale di Zona Va infine segnalata la presenza di edifici (di proprietà pubblica o privata) abbandonati, che in mancanza di interventi efficaci potrebbero divenire luoghi di degrado nei quali si potrebbero concentrare fenomeni di devianza. Si registra, infatti, negli ultimi anni un fenomeno di «allarme sociale» dovuto alla presenza di molti tossicodipendenti che si insinuano nei gruppi di giovani e che hanno avviato una proficua attività di spaccio; inoltre si registrano frequenti atti di teppismo e violenze dovute alla presenza di giovanissimi ubriachi o sotto effetto di sostanze stupefacenti. Tale fenomeno trova riscontro nei dati forniti dal SerT (Servizio per le Tossicodipendenze) di Salerno dai quali si rileva che sono in aumento i tossicodipendenti che il SerT ha in cura. È di 1781 il totale degli iscritti nel 2007, 145 in più del Con un trend di crescita annuale che oscilla dal 5 al 10 per cento. I nuovi hanno un'età compresa tra i 18 ed i 25 anni Tra i servizi erogati dalla struttura cresce anche il peso relativo alle alcoldipendenze, come è possibile evincere dalla Relazione al Parlamento ai sensi della Legge-Quadro sull alcol e i problemi alcolcorrelati (N 125/01), Gli interventi sui problemi alcolcorrelati in Campania nell anno 2006, dell Assessorato alla Sanità della Regione Campania, di cui si riportano i seguenti diagrammi, dai quali si evince tra l altro che nell anno 2006 i Servizi Pubblici per le alcoldipendenze in Campania registrano un incremento del 7,55 % del numero totale degli utenti in trattamento rispetto all anno precedente. Il numero dei nuovi utenti presi in carico è stabile rispetto al Va sottolineato come nel 2006 il valore assoluto degli nuovi utenti si attesti su quello dell anno precedente mentre la differenza è data dall aumento degli utenti già in carico nei Servizi. 11

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13 Servizi sociali Le trasformazioni del patrimonio edilizio, a far tempo almeno dal sisma del 1980, hanno reso più marcati i fenomeni di scarsa coesione sociale dovuti ad una difficile integrazione tra fasce di popolazione a reddito medio-alto e consistenti nuclei di meno abbienti. In tale ambito sociale è sempre più marcata la presenza di immigrati. Sul fronte dell'immigrazione, a fronte di un totale di stranieri residenti alla data del 1/1/2007, sono 3160 gli utenti che hanno chiesto aiuto alla Caritas, 1500 solo nell'ultimo anno. A tracciare una geografia precisa è lo stesso direttore della Caritas: Le principali provenienze sono in ordine: Ucraina, Romania, Bulgaria e Polonia. Per il 70% si tratta di cittadini europei, per un 15% africani e un 10% asiatici. Per fare fronte alle esigenze derivanti dalle situazioni sopra evidenziate, l Amministrazione ha realizzato una serie di strutture ed iniziative che risultano però ancora insufficienti (un centro polifunzionale per minori e famiglie, asili nido, segretariati sociali). Con la redazione del Piano sociale di zona, realizzata coinvolgendo gli attori del territorio ed i destinatari, si è pervenuti ad una programmazione dei servizi e degli interventi nel settore socioassistenziale che pongono Salerno all avanguardia per l attenzione verso i soggetti appartenenti alle fasce deboli e per le pari opportunità. Forme di disagio abitativo si ripercuotono principalmente sulla condizione dei minori (in generale, il rapporto tra bambini/giovani e contesto urbano), che va inquadrata rispetto all evoluzione dell assetto demografico, all ambito delle opportunità formative-lavorative e alle strutture-risorse disponibili (servizi sociali, per il tempo libero, per la vita associativa, ecc.) ed ai modelli di inserimento sociale che risultano più attraenti per i minori stessi. Frequentazione irregolare della scuola dell obbligo, disoccupazione giovanile o sottoccupazione nell area dell economia grigia, sono fenomeni che alimentano stili di vita devianti rispetto a quelli di integrazione sociale e, come sbocco finale, la criminalità. Infrastrutture Sul versante delle infrastrutture l Amministrazione ha attuato e sta attuando un complesso programma volto a trasformare radicalmente la città, intervenendo sulle criticità e consolidando i punti di forza, in primo luogo la risorsa mare. Il porto, che costituisce il confine ad Ovest, per la sua tipologia multipurpose, rappresenta idealmente une delle principali porte della Città. Oltre alla presenza del terminal container che attrae importanti flussi merci, sta assumendo sempre maggiore rilevanza strategica il terminal crocieristico e lo stazionamento delle autostrade del mare, punti di arrivo di flussi turistici in costante crescita. La stazione marittima (progettazione arch. Zaha Hadid), attualmente in costruzione, rappresenterà un ulteriore volano per lo sviluppo del settore turistico. Il trasporto terrestre è caratterizzato dai collegamenti lungo la costa, dal nodo autostradale (situato al confine Nord) che congiunge la A 3 Napoli-Salerno e la A 30 Roma-Caserta-Salerno con la Salerno-Reggio Calabria, dalle infrastrutture ferroviarie con riguardo alla stazione di Battipaglia (circa 20 km dal capoluogo) che svolge funzione di terminal intermodale merci. La realizzazione della Lungo Irno (progetto coerente del PI) e del viadotto Grancano stanno consentendo di risolvere il nodo critico di Fratte, porta di accesso alla città da Nord, che ha costituito per anni un problema drammatico, principalmente nelle ore di punta e nel periodo estivo, sia per la circolazione che per l inquinamento atmosferico ed acustico. Sul versante della mobilità interna, sono in fase di realizzazione la metropolitana leggera (tratto Salerno ovest-stadio Arechi), mentre è progettato e finanziato un prolungamento fino 13

14 all aeroporto Salerno-Costa di Amalfi sito in località Pontecagnano. Permangono delle criticità legate alla morfologia dell area, caratterizzata da forti dislivelli e dalla insufficienza delle aree di sosta relativamente alla domanda attuale ed al prevedibile sviluppo turistico, rispetto alle quali è in programmazione un sistema di vettori meccanizzati e parcheggi di interscambio e a rotazione a servizio dei residenti e dei flussi turistici. Concorsi di architettura Uno dei punti più importanti all'interno degli obiettivi culturali è quello della città architettonica; a tal fine l Amministrazione Comunale, sin dai primi anni 90, ha promosso una serie di concorsi internazionali di architettura. Nel 1997 il Concorso Internazionale "Edifici Mondo: concorso per il recupero del centro antico di Salerno" vinto dal progetto degli architetti giapponesi Sejima-Nishizawa, con riconoscimenti ai progetti degli architetti Monestiroli e De Las Casas, relativo alla sistemazione della parte alta del Centro Storico con particolare riferimento ad alcuni antichi complessi edilizi (Palazzo S. Massimo, ex Conventi di S. Francesco, S. Pietro a Maiella e S. Giacomo, e Santa Maria della Consolazione, a lungo adibiti a carceri ed in seguito dismessi). Il concorso per il ridisegno del fronte del mare: dalla spiaggia di Santa Teresa a Piazza della Concordia, vinto dall architetto catalano Ricardo Bofill e dallo studio Lotti. Si tratta di un programma di lavoro destinato a mutare profondamente il profilo urbanistico e funzionale dell area interessata con la costruzione della grande Piazza della Libertà, il rinascimento del litorale, la creazione di parcheggi, la strada sotterranea per l attraversamento veicolare di piazza della Concordia, strutture ricettive e per il diporto nautico. Il concorso Salerno Porta Ovest, vinto dall architetto Pica Ciamarra, prevede una nuova sistemazione viaria che garantirà il decongestionamento della zona dei caselli autostradali ed il collegamento diretto con la zona portuale; migliaia di parcheggi pubblici e decine di ettari di verde e attrezzature sportive si accompagneranno al progetto di riconversione della cava del Cernicchiara. Il concorso per la copertura del trincerone ferroviario verso il cuore del centro storico è stato aggiudicato alla società Bonifica di Roma che, entro febbraio, consegnerà il progetto per l avvio delle procedure di finanziamento e di appalto. Il progetto prevede una piazza, nuovi parcheggi pubblici ed un nuovo collegamento viario tra via S. Eremita e il centro storico alto. Il concorso di idee relativo alla Riqualificazione, valorizzazione e riuso dell area di via Vinciprova, area posta in posizione strategica tra la Stazione ferroviaria, la Cittadella Giudiziaria, il fiume Irno e l area dell ex cementificio con la quale sarà direttamente collegata da un sottopasso, è stato aggiudicato nel corso del mese di marzo Situazione ambientale Sul versante ambientale, va innanzitutto rimarcato che, per quanto si possano ritenere opinabili i dati e i parametri considerati, la graduatoria nazionale del rapporto di Legambiente "Ecosistema urbano 2008 pone la città di Salerno al 64 posto. Va però detto che la drammatica situazione dei rifiuti è stata finora efficacemente affrontata dall Amministrazione, così che Salerno non ha subito l emergenza. Va inoltre sottolineato che il Comune di Salerno, il Commissario Delegato per l Emergenza Rifiuti in Campania e CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) hanno firmato un protocollo d intesa per lo sviluppo della raccolta differenziata, che ha fatto partire nel corso del 2008 il nuovo modello di raccolta differenziata dei rifiuti nella città di Salerno, e parallelamente saranno avviati i lavori per la costruzione dell'inceneritore e dell impianto di trattamento FORSU, fattori che fanno ragionevolmente prevedere un rapido raggiungimento dell obiettivo del 35% di raccolta differenziata ed una soluzione definitiva del problema. Anche per la dotazione di verde pubblico si riscontra un dato disomogeneo. Infatti, i parchi e giardini pubblici quali la Villa comunale, il Giardino della Minerva, il Parco del Castello di Arechi, 14

15 che, con il Parco del Seminario, il Parco Pinocchio e il Parco del Mercatello, costituiscono un ideale corona che circonda la zona urbanizzata; tuttavia, essa andrà completata con la realizzazione del Parco Naturalistico nell area della ex fabbrica D Agostino e la riconversione dell area della dismessa fabbrica Salid, entrambe situate nei pressi del sopra descritto nodo di Fratte, che andranno a compensare il carico ambientale del nucleo insediativo presente al confine nord. Identità storica Uno dei punti di forza sui quali basare il rilancio della città di Salerno verso un dimensione europea è stato, sin dal primo documento programmatico del 1994 per il nuovo PRG (che non a caso si intitolava Salerno: nuova coscienza di identità, nuova esigenza di urbanità ) la coscienza di una forte identità storica che ha visto la città, pur attraverso alterne vicende, costituire un punto di riferimento, in particolare per la sua tradizione nel campo della medicina. Sulle origini di Salerno mancano notizie precise. I reperti rinvenuti fanno pensare che il territorio fosse abitato da tempi remoti. Sappiamo che i Greci portarono nella vasta piana le colture del lino e del frumento, dell'ulivo e dei frutteti, mentre gli Etruschi, le industrie tessili e quelle della ceramica e del bronzo. Tra il 197 e il 194 a.c. divenne colonia romana assumendo il nome di Salernum. Progredì, arricchendo la sua cultura e le sue tradizioni, anche durante l'occupazione dei Goti. Ma è solo con la conquista dei Longobardi che divenne il centro più fiorente del Mezzogiorno. Nel 786 Arechi II trasferì la sede del ducato di Benevento a Salerno, per sfuggire all'offensiva di Carlo Magno e garantirsi il controllo di una zona strategica al centro delle comunicazioni costiere ed interne della Campania. Il principe longobardo fece fortificare la città, già dotata del Castello sul colle Bonadies, con mura e torri, e la nuova capitale dall'839 fu sede di un principato e potente centro politico. Con Arechi II, Salerno conobbe grande splendore diventando centro di studi con la celebre Scuola Medica, la più antica istituzione medica dell'occidente europeo e fulcro di preziose scoperte scientifiche fondamentali all'evoluzione del pensiero moderno. Il 13 dicembre 1076 il condottiero normanno Roberto il Guiscardo conquistò Salerno ponendo fine al plurisecolare dominio longobardo. Sotto il dominio normanno nella Opulenta Salernum furono edificati la reggia Castel Terracena, il maestoso Duomo e si diede grande impulso alla scienza e alla Scuola Medica Salernitana. Con l'avvento degli Svevi, alla fine del XII secolo, si registrò un periodo di risveglio economico della città. Manfredi, figlio di Federico II, fece costruire il molo che ancora oggi porta il suo nome e istituì la fiera di San Matteo, la più significativa dell'italia Meridionale. Dopo la conquista angioina la città fu residenza della regina Margherita di Durazzo che a Salerno fu sepolta nella monumentale tomba, oggi in cattedrale, opera del famoso scultore Baboccio da Piperno. Dal XIV secolo in poi, gran parte della provincia di Salerno diventò territorio dei Principi di Sanseverino, potenti feudatari, i quali attirarono in città uomini d'arte e di cultura. Ma nei primi decenni del XVI secolo, l'ultimo discendente dei Sanseverino entrò in contrasto con il Governo spagnolo, determinando la rovina dell'intero casato e l'avvio di un lungo periodo di decadenza per la città, aggravato dal verificarsi di disastrosi terremoti e pestilenze. Nonostante questo decadimento, che è sostanzialmente continuato, attraverso alterne vicende che hanno visto la città ricoprire il ruolo di capitale del Regno d Italia, sebbene per un breve periodo tra il 1943 e il 1944, durante la seconda guerra mondiale, fino alla catastrofica alluvione del 1954 ed al terremoto del 1980, la città ha conservato orgogliosamente la propria identità, facendo sì che da testimonianze storico-architettoniche fortemente caratterizzanti quali il Duomo, il Giardino della Minerva e il Castello di Arechi, potesse ripartire l idea di sviluppo del territorio salernitano. 15

16 1.2 Analisi S.W.O.T: punti di forza e di debolezza del sistema urbano Punti di Forza 1. Disponibilità di risorse naturali e culturali di elevato valore 2. elevata vocazione turistica 3. presenza di un Piano Urbanistico Comunale (PUC) 4. forte presenza di organi di governo del territorio 5. percezione diffusa di legalità e sicurezza ANALI SWOT Punti di debolezza 1. scarsa coesione sociale ed esistenza di forme di disagio abitativo 2. disomogeneità nell offerta dei servizi e presenza di aree di scarsa vitalità economica 3. incremento della disoccupazione soprattutto giovanile 4. Scarsa integrazione degli stranieri immigrati nel tessuto sociale ed imprenditoriale. 5. invecchiamento della popolazione 6. problematiche di pari opportunità 7. Infrastrutture ancora insufficienti e/o incomplete 8. Accessibilità territoriale non ottimale 9. Deficit abitativo a scapito delle classi deboli Opportunità 1. rigenerazione sociale ed economica dell area 2. recupero delle funzioni più tipicamente riconducibili al centro storico 3. sostenibilità di una politica d investimenti in infrastrutture pubbliche 4. attrazioni di capitali privati attraverso forme di partenariato 5. presenza di episodi di architettura di valore storico, da restituire alla pubblica fruizione 6. processo di restyling del waterfront con polarizzazione di funzioni terziarie e conseguente restituzione di spazi alle aree del centro storico Rischi 1. forme di isolamento socio economico nella zona alta 2. debole interconnessione del tessuto urbano e delle funzioni ivi localizzate 3. incremento di fenomeni di degrado (povertà, disoccupazione, ecc.) 4. incremento di fenomeni di criminalità giovanile 5. perdita di capitale umano attraverso fenomeni migratori 6. prevalenza della mobilità privata rispetto ad un piano di mobilità sostenibile 7. perdita dell identità storico culturale dell area 1.3 Conclusioni dell'analisi di contesto In conclusione, dall analisi del contesto urbano emerge una dinamica abbastanza chiara che segnala forti fattori positivi di discontinuità rispetto ad elementi di crisi della maggior parte dello 16

17 scenario regionale (rifiuti, abbandono scolastico, criminalità, ecc.), dovuti alla conservazione di un identità culturale condivisa ed alla presenza di una coerente e volitiva attività dell Amministrazione Comunale, attenta a contrastare sul nascere eventuali fenomeni di degrado. Tuttavia il quadro socio-economico non è esente dai problemi rilevabili a livello nazionale ed ancor più nel quadro del Mezzogiorno d Italia: riduzione progressiva della capacità produttiva, con conseguente aumento della disoccupazione e dell emigrazione di fasce giovanili, anche di livello culturale medio-alto, maggiore difficoltà delle donne ad entrare nel mondo del lavoro, problemi relativi all abitazione, soprattutto per le giovani coppie e le fasce meno abbienti, e all integrazione degli immigrati. Quindi, per conseguire l obiettivo della rivitalizzazione socio-economica sostenibile e della qualità urbana in un ottica europea, è necessario completare l armatura infrastrutturale urbana, valorizzare gli elementi di identità storico-architettonica per migliorare l attrattività sotto il profilo turistico, ridurre i fattori di disagio socio-economico ed i problemi di integrazione attraverso il potenziamento dei servizi alle persone ed alle famiglie, anche in chiave di raggiungimento delle pari opportunità. 2. Le caratteristiche dell'area individuata per l'implementazione del Programma Integrato di sviluppo urbano 2.1 Principali caratteristiche dell'area e individuazione delle relative problematiche socio - economiche Coerentemente con la strategia relativa all Obiettivo Operativo 6.1 CITTA MEDIE del POR, predisposta per fare fronte a concentrazioni di problemi economici, ambientali e sociali che colpiscono specifiche aree urbane, il Comune di Salerno intende promuovere un programma di riqualificazione e di rigenerazione sociale del centro storico, inquadrato nel PUC all interno della Zona Omogenea A. L ambito di intervento individuato presenta una complessità derivante dalla compresenza di elementi di eccellenza con altri di degrado; ma esso contiene in sé notevole potenzialità in termini di sviluppo sostenibile dell intera città. L area prescelta costituisce, per la rilevante presenza di elementi storico-architettonici, il fulcro dell identità cittadina e al tempo stesso rappresenta una delle zone con maggiore capacità di condizionare la trasformazione della città in quanto radice storicoculturale oltre che impianto morfologicamente generatore dell attuale assetto urbano. L ambito d intervento è riconducibile in linea di massima al nucleo urbano dell immediato dopoguerra, prima dell ulteriore espansione ad oriente. Arroccato sulle colline alle spalle del fronte a mare il nucleo antico è caratterizzato oltre che dal forte dislivello (la pendenza media è del 20%), dal carattere fitto e tortuoso del suo tessuto urbano, ricco di numerosi edifici di notevole valore architettonico e monumentale. L iconografia lo rappresenta sin dalle miniature medioevali come una sorta di triangolo che ha per vertice in alto il Castello di Arechi e per base il tratto di costa racchiuso dalle foci dei fiumi Fusandola e Rafastia che ne costituiscono i lati. Come rilevato nel Piano Urbanistico Comunale, la città storica evidenzia da tempo trend allarmanti: riduzione della popolazione ed invecchiamento di quella che rimane, abbandono di una parte del patrimonio edilizio, terziarizzazione e successivo decadimento delle attività commerciali. Tutto ciò è riconducibile principalmente all abbassamento qualitativo dell ambiente fisico ed all insufficienza di quei servizi capaci di trattenere la popolazione giovane che produce e vivifica. Bisogna necessariamente arrestare il processo involutivo progressivamente in atto, destinato a sfociare in sempre più accentuati fenomeni di degrado socioeconomico quali povertà (ricorso a sussidi economici e sociali pubblici), emarginazione (presenza di minoranze in condizioni di precarietà lavorativa ed abitativa) e disoccupazione. Per ottenere risultati di effettiva rigenerazione sociale e rivitalizzazione economica, senza smantellamento dei valori sociali intrinseci, è necessario porsi anche in stretta relazione funzionale con le aree tangenti il centro storico, che di fatto, dall abbattimento delle mura in epoca 17

18 ottocentesca, alla realizzazione della Villa Comunale e del Teatro Verdi in epoca post-unitaria, alla colmata a mare degli inizi del novecento, hanno rappresentato un elemento di integrazione e continuità oltre che di espansione e ricollocazione di funzioni non più compatibili con il tessuto dell antico aggregato urbano. In sintesi il Programma proposto ed illustrato in questo documento, si richiama ad un uso sostenibile del territorio, in quanto riqualifica aree già urbanizzate o degradate, evitando così un maggior consumo di territorio vergine; tende inoltre a salvaguardare la mixité che costituisce la caratteristica del tessuto sociale dei residenti, prevedendo di consolidarne la presenza attraverso il potenziamento di funzioni culturali, commerciali, ricettive e ricreative compatibili. L area obiettivo si caratterizza per una condizione di degrado crescente dovuta all incidenza di determinati fattori. Dal punto di vista infrastrutturale, l area, in particolar modo nella zona alta, risulta priva delle necessarie connessioni con il contesto urbano. Il sistema di mobilità e di trasporto pubblico presenta un estensione insufficiente, eccessivi tempi medi d attesa e non è supportata da un adeguata rete di infrastrutture d interscambio modale. Ciò non favorisce la buona immagine delle mobilità sostenibili, che non risultano essere la prima scelta della popolazione neppure quando le brevi distanze od altri fattori obiettivi ed infrastrutturali renderebbero più scomoda la scelta della motorizzazione privata. Scarsa è la presenza di attrezzature collettive per il tempo libero, la cultura e connesse a servizi sociali di base, anche tenuto conto che la quota di popolazione con un età superiore ai 65 anni è pari al 22%. I fattori di pressione sociale hanno poi delle ricadute anche in termini di sicurezza e legalità, alimentando i fenomeni di devianza verso la criminalità soprattutto delle fasce più giovani. Altrettanto deficitaria si presenta la situazione ambientale sia per la limitata estensione degli spazi verdi sia per l incidenza dei principali fattori d inquinamento atmosferico dovuti alla congestione del traffico e alla produzione di rifiuti. Indicatore u.m. Valore attuale* Standard legge14/82 Area obiettivo e Situazione demografica Superficie interessata kmq 1,081 - abitanti interessati dal programma Num Quota della popolazione di età > 65 % 22% - Quota della popolazione di età < 14 % 13% - Formazione/istruzione Attrezzature scolastiche (scuola dell obbligo) Mq Posti asili nido per abitanti Num Bambini (0-3 anni) fruitori dei servizi per l infanzia Num 98 - (asili nido) Superficie destinata ai servizi per l infanzia Mq Infrastrutture/servizi sociali Attrezzature d interesse comune Mq Biblioteche dedicate alle fasce d età inferiore ai 15 Mq 0 anni Verde attrezzato e sport Mq Anziani in assistenza domiciliare Num 78 - Mobilità Grado medio di assorbimento orario della capacità della rete di trasporto privata(tasso di congestione) % 70% Parcheggi d intercambio/ a rotazione oraria Mq

19 Disagio economico Soggetti ammessi a reddito di cittadinanza Num 75 - Disoccupati su popolazione attiva % 22% - Ambiente % raccolta differenziata % 22,45% - Produzione di rifiuti solidi urbani procapite kg Fonti: PUC, dati ISTAT per Circoscrizione Centro/Comune di Salerno 2.2 Il livello di integrazione del Programma nel più generale programma di sviluppo della Città ed eventuali interconnessioni con interventi realizzati e/o programmati con altre fonti di finanziamento nell'ambito dell'area o attigui alla stessa Vivere in una città significa convivere le centralità debitamente distribuite e superare la periferia e i sobborghi. Le nuove residenze - anche quelle popolari - i nuovi centri ospedalieri e universitari, le nuove istituzioni amministrative, i nuovi hotel, i nuovi parchi, non si devono costruire fuori da quei limiti, come così spesso è stato fatto, ma dentro il perimetro urbanizzato o semiurbanizzato, rioccupando aree obsolete e riempiendo vuoti che oggi sono punti di degrado. Il Comune di Salerno ha già intrapreso, negli ultimi anni, una politica in questo senso. Ad esempio, il progetto della Lungo Irno (situato al confine orientale della zona obiettivo) non solo tenta di risolvere il problema del collegamento Nord-Sud, così necessario nella struttura della circolazione, ma anche di occupare una zona densa di vuoti urbanisticamente improduttivi. La nuova strada comincia, già ora, ad assumere l aspetto di un grande viale, con una serie di piazze e di giardini, da completare con la localizzazione di edifici che, oltre ad avere un ruolo morfologico, possono accogliere diverse tipologie residenziali. Anche il Progetto Porta Ovest, per il quale è stato firmato con il Ministero delle Infrastrutture, la Regione Campania e l Autorità Portuale di Salerno il Protocollo d'intesa istituzionale per il finanziamento e la realizzazione del progetto che prevede la riorganizzazione dell accesso alla città da Ovest, separando il traffico portuale da quello ordinario, con la sistemazione del tratto via Risorgimento via Gatto, due uscite della metropolitana su via Risorgimento, percorso pedonale interrato, sistemazione percorsi pedonali a raso con pavimentazione e arredo e illuminazione, è fortemente interrelato con il Programma che si illustra in questa sede. La scelta di questa area ha tenuto conto anche dei programmi di intervento che già interessano altre zone della città, segnatamente quelle periferiche, attuati di recente o in corso di attuazione (Contratto di Quartiere Fratte, PRU zona orientale, interventi PI Palasalerno e Lungoirno, programmi integrati di riqualificazione urbanistica ai sensi della l.r. n. 3 del relativi alle aree Fonditori di Salerno, ex SALID, MCM ). 3. La Strategia e gli elementi costitutivi del Programma Integrato urbano sostenibile 3.1 Gli obiettivi specifici e gli obiettivi operativi del Programma integrato L ambito di intervento prescelto presenta una complessità derivante dalla compresenza di elementi di eccellenza con altri di degrado; ma esso contiene in sé notevole potenzialità in termini di sviluppo sostenibile dell intera città. Il PIU Europa Salerno si pone in stretta continuità con la programmazione urbanistica sin qui attuata, considerandola anzi uno dei punti di forza sui quali basare il rilancio della città di Salerno verso un dimensione europea. L'importanza decisiva dell'area obiettivo per lo sviluppo della città è chiara sin dal Documento Programmatico per il nuovo PRG presentato nel 1994, che proponeva, tra l altro, di procedere alla definizione di progetti urbanistico-architettonici per le parti della città, ritenute strategiche, in cui intervenire rapidamente, senza aspettare la redazione definitiva del Piano Regolatore, accogliendo gli indirizzi formulati dall Amministrazione. In tale 19

20 documento veniva segnalata l opportunità di predisporre i progetti per 7 Aree di Attuazione Puntuale Urbanistica, di cui molti ricadono nell area individuata. Tale strategia inoltre ha costituito di fatto un palinsesto per la redazione dei successivi Piano Sociale di Zona e Piano Strategico per la città di Salerno e per l area vasta, che ne completano ed integrano i contenuti. Ed in effetti gli stessi PIC Urban Salerno e P.I. Salerno città dell eccellenza sono stati degli strumenti di attuazione di consistenti parti del Piano. Il PUC, vigente dal 2007, ha recepito le scelte fatte nei documenti di programmazione precedenti individuando quale nuova direttrice di sviluppo urbano il turismo, le cui potenzialità vanno sfruttate favorendo un ulteriore incremento dell offerta. Dunque il PIU, inteso come strumento di programmazione ed attuazione di interventi funzionalmente integrati, si pone, in continuità con la programmazione esistente, l'obiettivo globale di consentire alla città di perseguire e sostenere appieno questa direttrice di sviluppo, agendo sull'area della città densa in modo da creare le precondizioni urbanistiche di uno sviluppo durevole. Si tratta di aumentare la capacità di attrazione e di accoglienza dell'area, recuperando anche socialmente le situazioni di degrado, al contempo decongestionandola. Si ritiene infatti che solo un ambiente armonico consentirà alla città di sostenere e sfruttare appieno queste opportunità economiche e culturali. Per raggiungere questo obiettivo, il processo in atto di pianificazione (DOS) e programmazione (PIU) punta al miglioramento dell accessibilità e all incremento della dotazione di attrezzature e servizi orientate allo sviluppo economico, sociale e culturale, da allocare in edifici a prevalente destinazione pubblica. Il Piano si pone, quindi, i seguenti obiettivi: ridurre il grado d isolamento della parte alta del centro storico attraverso la realizzazione di nuove connessioni fisiche e abbattimento di barriere architettoniche ridurre il tasso di disoccupazione, con particolare riferimento a quello di lunga durata valorizzando la quota di popolazione in possesso di una formazione qualificata, attraverso il sostegno alla localizzazione di nuove attività imprenditoriali ed il supporto alle attività imprenditoriali esistenti; ridurre i principali fattori di disagio sociale, attraverso l integrazione delle politiche sociali a quelle del lavoro; ridurre i principali fattori di degrado ambientale, con particolare riferimento ai fattori d inquinamento della componente atmosfera, attraverso la polarizzazione dei parcheggi, la pedonalizzazione delle aree ed il ricorso a modalità alternative di trasporto, ed il sostegno alla raccolta differenziata per la riduzione del carico inquinante introdotto dalla produzione dei rifiuti solidi urbani (vedi Allegato: Stralcio piano raccolta differenziata per l area obiettivo). Sulla base di tale indirizzo strategico, l articolazione del piano è stata immaginata attraverso la declinazione di quattro assi, individuando il maggior numero possibile di nessi tra i diversi interventi: ASSE 1 rigenerazione, recupero e riconnessione del tessuto urbano; ASSE 2 imprenditorialità e politiche del lavoro; ASSE 3 politiche d inclusione sociale; ASSE 4 prevenzione del rischio ambientale e tutela dell habitat. Ogni Asse prevede a sua volta obiettivi specifici rispetto ai quali verranno individuate le linee di intervento da implementare. Il piano perseguirà tali obiettivi attraverso: 20

21 la sostenibilità delle scelte, ottenuta mediante la partecipazione dei cittadini e della società civile in modo da accrescere la legittimità e l efficacia degli interventi, attraverso l attivazione di forum condotti con riferimento alla metodologia di agenda 21 locale; l utilizzo di modelli di benchmarking sugli standard di qualità della vita europei con un monitoraggio ex ante, in itinere ed ex post delle politiche socio-economico e ambientale da perseguire; il rafforzamento del partenariato tra i soggetti pubblici e tra pubblico e privato; l ottimizzazione della spesa sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. 3.2 Le linee di intervento ASSE 1 rigenerazione, recupero e riconnessione del tessuto urbano l Asse mira ad incrementare la dotazione di infrastrutture ed attrezzature nell area, considerate come presupposto fondamentale per innescare un processo di rivitalizzazione dei tessuti urbani interessati. In particolare, alle infrastrutture è affidato il compito di riconnettere le aree ricadenti nel centro storico a quelle di successiva espansione, al fine di consentirne la reciproca interazione nei processi di sviluppo territoriale oltre che sociale, mentre alle attrezzature il compito di innalzare il livello della qualità urbana, nonché di creare le condizioni per favorire i processi d integrazione socio-economici previsti dal piano e la valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali presenti nel contesto di riferimento. Per l attuazione della strategia di Asse, sono stati previsti i seguenti obiettivi specifici Ob. 1. a - miglioramento dell accessibilità e mobilità sostenibile; Ob. 1. b - recupero di immobili con destinazione pubblica e d uso sociale; Ob. 1. c - recupero e valorizzazione del patrimonio culturale; Ob. 1. a - miglioramento dell accessibilità e mobilità sostenibile Il PUC al punto Politiche di contenimento del traffico privato prevede che Tutto il sistema della circolazione deve essere completato da una politica radicale di riduzione dell'uso dell'automobile privata nel cuore della città. Per questo è urgente effettuare i seguenti interventi che, non essendo disciplinati dal PUC, possono essere attuati immediatamente: 1. Insistere su una politica del trasporto pubblico di alta efficienza e razionalizzare il sistema viario, principalmente rispetto ai collegamenti con le principali arterie urbane. Uno dei principali problemi che incide sulla mobilità della Città e dell Area prescelta è il suo aspetto geomorfologico, che la vede racchiusa e quasi schiacciata tra la linea di costa ed i rilievi collinari determinando l esigenza di soluzioni del tipo vettori meccanizzati (scale mobili), in parte già sperimentati con successo nel centro antico, che costituiscono di fatto l abbattimento delle barriere architettoniche attualmente costituite dai gradoni. 2. realizzare un alto livello di pedonabilità dell area antica, regolamentando l accesso dei mezzi di trasporto privato. La scarsa accessibilità di detta area, in ragione delle ridotte dimensioni delle strade che ne disegnano l assetto originale, non consente una agevole percorrenza promiscua (autopedoni), determinandone una scarsa sicurezza nella percorrenza pedonale. Tale disegno è da sostenersi mediante la realizzazione dei necessari parcheggi, sotterranei e superficiali, in aree tangenti al centro storico. Nei progetti redatti propedeuticamente al PUC si individuavano alcune possibili collocazioni: Piazza S. Teresa, Via Roma, Piazze Mazzini-Concordia, ex Cementificio. In accordo con la soluzione definitiva del Centro Storico Nord, bisogna prevedere nel settore accessibile un parcheggio sotterraneo o un autosilo L Obiettivo contrasta le attuali criticità con riferimento: all isolamento e alla scarsa interconnessione del tessuto urbano di riferimento con le aree limitrofe; 21

22 alle difficoltà di ricongiungimento viario del centro con le principali arterie urbane; allo scarso numero di utenti dei trasporti pubblici; ai livelli d inquinamento acustico e atmosferico dovuti al traffico veicolare; L'obiettivo potrà essere perseguito attraverso le seguenti linee di intervento: 1. realizzazione di tratti viari di riconnessione tra centro storico e principali arterie urbane; 2. realizzazione di parcheggi a rotazione e di scambio intermodale; 3. realizzazione di infrastrutture di trasporto pubblico; 4. realizzazione di un sistema di vettori meccanizzati (scale mobili) e abbattimento di barriere architettoniche. Sulla base di una ricognizione, allo stato preliminare, delle progettazioni e degli studi di fattibilità disponibili, gli interventi candidabili su tale Obiettivo sono rappresentati da: Trincerone Est e Ovest, che accolgono i flussi in entrata nella parte alta della città, in corrispondenza del centro storico; Parcheggi interrati a rotazione di S.Teresa, Piazza Amendola e via Cavour (gli ultimi due presentano procedure di project financing in corso); Fermata della metropolitana M1 centro storico Vettori meccanizzati (scale mobili) via Tasso via De Renzi; via Tasso Pia casa di riposo; via Monti Stazione M1. Ob. 1. b - recupero di immobili per la ridistribuzione dei servizi e delle residenze, oltre che la realizzazione di infrastrutture ausiliarie L Obiettivo riguarda il recupero e/o la rifunzionalizzazione di immobili pubblici che versano in una condizione di notevole degrado al fine di valorizzare il sistema urbano e sostenere le politiche sociali. Il recupero dei volumi dismessi o degradati ed attualmente privi di una specifica destinazione che ne connetta l utilizzo alle esigenze delle aree in cui si localizzano, attuerà un rafforzamento dei servizi sociali, in coerenza con il grado di accessibilità degli stessi, ed un incremento dell offerta residenziale, volta a contrastare il disagio abitativo delle fasce più svantaggiate. L Obiettivo contrasta le attuali criticità con riferimento: alla inadeguata, anche in termini di accessibilità, presenza di servizi per l assistenza alle persone; alla presenza di fenomeni di disagio abitativo, con particolare riferimento ai giovani; alla difficoltà per le classi più deboli, come le giovani coppie, di trovare abitazione fenomeni di criminalità nelle zone più degradate L'obiettivo potrà essere perseguito attraverso le seguenti linee di intervento: 1. recupero di immobili pubblici per l allestimento e la ridistribuzione di servizi sociali di base, per l assistenza sociosanitaria e di asili nido; 2. recupero di immobili pubblici per l insediamento e la ridistribuzione di servizi amministrativi; 3. recupero di immobili pubblici per la realizzazione di residenza a basso costo; 4. sistemi di monitoraggio e di sostegno per la prevenzione di fenomeni di microcriminalità Sulla base di una ricognizione, allo stato preliminare, delle progettazioni e degli studi di fattibilità disponibili, gli interventi candidabili su tale Obiettivo sono rappresentati da: realizzazione di nuovi asili nido pubblici (ex-seminario) 22

23 progetto Edifici mondo, concorso internazionale d idee aggiudicato ad architetti di fama internazionale per il recupero degli ex carceri e di palazzo S. Massimo sistemi di telecontrollo e di integrazione della pubblica illuminazione recupero chiesa e oratorio SS. Annunziata Edifici Mondo - Palazzo S. Massimo archh. Kazuyo Sejima e Ruye Nishizawa Ob.1. c - recupero e valorizzazione del patrimonio culturale L Obiettivo riguarda il recupero e/o la rifunzionalizzazione di immobili pubblici riferiti all insediamento storico, che versano in una condizione di notevole degrado. Si ritiene di ampliare l obiettivo anche a nuovi interventi inerenti edifici di pregio storico non pubblici nell ottica di preservare l intero patrimonio architettonico e recuperare il giusto decoro urbano*. Quanto sopra, al fine di realizzare una politica culturale per la città, volta al recupero della memoria identitaria dei luoghi, ed attuare politiche di promozione del territorio. L offerta prevedrà una rinnovata disponibilità di attrezzature (come centri culturali e scientifici, musei, biblioteche, luoghi di produzioni artistiche, ecc.) associata a un programma di attività culturali di qualità ed innovativo che si rivolge anche ad un target universitario (studenti, ricercatori, ecc.) L Obiettivo contrasta le attuali criticità con riferimento: all abbandono del patrimonio edilizio storico; alla perdita d identità culturale del centro storico L'obiettivo potrà essere perseguito attraverso le seguenti linee di intervento: 1. recupero di immobili storici per l allestimento di funzioni culturali 2. recupero di edifici ecclesiastici 3. recupero edifici di pregio storico non pubblici* *linea di intervento introdotta con delibera di G.C. del 27/02/2009 Sulla base di una ricognizione, allo stato preliminare, delle progettazioni e degli studi di fattibilità disponibili, gli interventi candidabili su tale Obiettivo sono rappresentati da: 23

24 completamento complesso Umberto I (S. Nicola, Auditorium) recupero palazzo Fruscione ASSE 2 imprenditorialità e politiche del lavoro L Asse mira ad aumentare il tasso di attività economica dell area obiettivo, rivitalizzando il tessuto imprenditoriale e riducendo i tempi di inserimento e/o reinserimento nel mondo del lavoro. In particolare, coerentemente con le opzioni strategiche innanzi individuate, l obiettivo è la riqualificazione dell offerta degli attori economici già operanti nel Centro storico (sostanzialmente ospitalità ed intrattenimento), l inserimento di nuove iniziative legate principalmente ad attività artigianali e di bottega e la promozione di nuovi servizi ai visitatori (es. creazione di itinerari storico-paesaggistici), facendo leva sul trend turistico marcatamente in crescita. Per quanto concerne la qualificazione della domanda di lavoro, l obiettivo è l ottimizzazione del capitale umano attraverso la creazione di percorsi formativi e di accompagnamento all ingresso nel mercato del lavoro. Un punto di riferimento per le strategie delineate è rappresentato dal progetto Job Training, promosso dal Comune e realizzato in partenariato con la Fondazione Sichelgaita, con il quale i giovani laureati del territorio hanno messo alla prova, in imprese appositamente selezionate, le competenze acquisite nel ciclo della propria formazione. Il Comune intende inoltre far leva sulla presenza di una tradizione secolare di cura del benessere della persona, esemplificata dalla storia della Scuola Medica Salernitana e rivitalizzata dalla omonima Fondazione e dalla prevista creazione di un Centro di Ricerca internazionale sulle allergie alimentari. Per l attuazione della strategia di Asse, sono stati previsti i seguenti obiettivi specifici: Ob. 2. a Riqualificazione dell offerta dei servizi al turismo Ob. 2. b sostegno alla piccola impresa Ob. 2. c sostegno alla qualificazione professionale finalizzata all inserimento nel mercato del lavoro Ob.2.a Riqualificazione dell offerta di servizi al turismo. L obiettivo verrà perseguito attraverso il sostegno a percorsi di professionalizzazione, certificazione di qualità e messa in rete delle attività e servizi attualmente esistenti nell area obiettivo. Il percorso idealmente tracciato seguendo le direttrici del Centro storico è racchiuso tra due poli di attrazione, il Duomo arabo normanno, alle spalle del waterfront e il Giardino della Minerva, orto botanico storico didattico situato nella parte alta, più degradata e di più difficile accesso. L obiettivo contrasta le attuali criticità con riferimento - alla carenza di servizi; - presenza di aree di scarsa vitalità economica. L'obiettivo potrà essere perseguito attraverso le seguenti linee di intervento: 1. professionalizzazione degli addetti; 2. creazione di un marchio/disciplinare di qualità per la ristorazione/ospitalità; 3. strutturazione di itinerari di visita e/o ricreativi, che possono comprendere anche il litorale (pescaturismo). Ob.2.b sostegno alla piccola impresa Il Centro storico è sede di numerose piccole imprese di intrattenimento e ristorazione, generatesi in seguito all implementazione del PIC Urban Salerno e dei successivi investimenti pubblici di completamento, ed attive nella ristretta fascia pianeggiante prospiciente il litorale. Il PUC prevede, inoltre, la creazione di un porto turistico sul litorale di S. Teresa, che produrrà una forte richiesta di 24

25 servizi, in particolare tenuto conto della vitalità del settore per la piccola manutenzione della dotazione di comforts delle imbarcazioni. L obiettivo verrà perseguito incentivando la creazione e la localizzazione di attività economiche nell area obiettivo, in particolare legata al recupero della tradizione dell artigianato, alla nautica ed alla filiera enogastronomia. Si prevede inoltre l ampliamento della ricettività alberghiera e dell ospitalità diffusa non alberghiera (B&B, chambres d hote, guida turistica), attraverso misure si liberalizzazione amministrativa compatibili con la normativa di riferimento e ove necessario forme di sostegno finanziario preferibilmente indiretto (fiscalità locale). L obiettivo contrasta le attuali criticità con riferimento: - alla perdita di tradizione legata alla produzione di beni e servizi; - alla presenza di aree di scarsa vitalità economica; L'obiettivo potrà essere perseguito attraverso le seguenti linee di intervento: 1. incentivi su investimenti materiali per la creazione d impresa nei settori della ricettività turistica, dell artigianato, della nautica e della filiera enogastronomia 1, 2. supporto all autoimprenditorialità attraverso assistenza alla preparazione di business plan e accompagnamento allo start up; 3. azioni di promozione di principi e metodi propri del marketing management finalizzati ad aggregare e sostenere la competitività delle piccole imprese (Centri commerciali naturali) 2. Ob.2.c sostegno alla qualificazione professionale finalizzata all inserimento nel mercato del lavoro Il Comune di Salerno ha dato vita al progetto Job Training, in partenariato con la Fondazione Sichelgaita. Esso ha comportato la selezione di un ventaglio di imprese, disponibili ad ospitare giovani laureati locali per stage post formativi in realtà lavorative operative, dando eccellenti risultati. Si intende rafforzare tale esperienza, aumentando numero e tipologia di imprese coinvolte, oltre che il numero di partecipanti. Si considera tale obiettivo strategico sul medio periodo, perché la velocizzazione degli ingressi sul mercato del lavoro consente di accumulare capitale umano qualificato e contrasta la tendenza all invecchiamento della popolazione. Il Comune intende inoltre strutturare un percorso formativo di riconversione della manodopera tecnica locale fuoruscita dal settore manifatturiero. L obiettivo contrasta le attuali criticità con riferimento: all inoccupazione giovanile dovuta anche a basso livello di istruzione e carenze significative di specializzazione aumento della disoccupazione di lungo periodo L'obiettivo potrà essere perseguito attraverso le seguenti linee di intervento: 1. borse di studio per giovani laureati 2. corsi di riqualificazione professionale per disoccupati 3. corsi di formazione e stage finalizzati all inserimento professionale nel campo dell artigianato 3 1 linea d intervento introdotta e/o modificata con delibera di G.C. del 27/02/ linea d intervento introdotta e/o modificata con delibera di G.C. del 27/02/ linea d intervento introdotta e/o modificata con delibera di G.C. del 27/02/

26 ASSE 3 politiche d inclusione sociale l Asse mira a favorire l integrazione dei soggetti a rischio di emarginazione ed a ridurre i fattori di disparità di genere, in stretta sinergia con gli interventi previsti nel Piano Sociale di Zona. Determinanti, in questa strategia, sono gli interventi che tendono a valorizzare le risorse femminili, favorire i processi di recupero della fiducia e benessere sociale e ridurre la marginalità sociale: le aree prioritarie di intervento riguardano le responsabilità familiari, i diritti dei minori, i servizi agli anziani, ai disabili e agli immigrati. In tale ambito d intervento sono inserite anche le politiche della sicurezza, volte ad arginare fenomeni di criminalità alimentati dall emarginazione sociale Per l attuazione della strategia di Asse, sono stati previsti i seguenti obiettivi specifici Ob. 3. a - miglioramento dell integrazione sociale; Ob. 3. b sostegno all occupabilità femminile; Ob. 3. a - miglioramento dell integrazione sociale Il Piano di Zona Sociale, al Capitolo 2 Linee di sviluppo triennali per la programmazione dei servizi d ambito prevede azioni specifiche (Azioni di sistema e Welfare d accesso, Contrasto alla povertà, Lotta alla droga, Diritti dei minori Infanzia e adolescenza, Persone anziane) volte a contrastare i fenomeni di emarginazione delle fasce più svantaggiate della popolazione. Per tutto quanto emerge dall analisi della zona obiettivo, risulta fondamentale sostenere e potenziare gli interventi previsti, attuando il massimo coinvolgimento dell associazionismo e del volontariato già attivo nell area, con particolare riferimento al crescente abuso di alcol tra le fasce giovanili della popolazione. Occorrerà altresì completare ed integrare la riqualificazione ambientale ed urbanistica dell area, sia integrandone l attuale illuminazione e videosorveglianza, sia facilitando gli accessi e la mobilità per le fasce svantaggiate L Obiettivo contrasta le attuali criticità con riferimento: alla scarsa coesione sociale; alla carenza dei servizi; all incremento dei tossicodipendenti e degli alcolisti; al progressivo invecchiamento della popolazione; al rischio di emarginazione sociale; L'obiettivo potrà essere perseguito attraverso le seguenti linee di intervento: 1. contrasto alla povertà: realizzazione di servizio di rete integrata di contrasto all emergenza, pronta accoglienza e reperibilità, sostegni in contributi economici, supporti con sportello di segretariato orientamento- integrazione sociale; 2. lotta alla droga e all alcolismo: realizzazione di interventi di sensibilizzazione, informazione, formazione ; supporti formativi e informativi in tirocini in borse lavoro, unità di strada; 3. servizi per centri per l infanzia, centri polifunzionali e aggregativi, ludoteca, sostegno socio-educativo, Consultorio Giovanile, accoglienza residenziale e semiresidenziale, telefonia sociale e prevenzione abuso; 4. servizi di assistenza domiciliare, accoglienza residenziale, accoglienza diurna in centro polifunzionale, integrazione sociale in attività culturali e ricreative, di interventi di sicurezza, mobilità urbana, teleassistenza; 26

27 Sulla base di una ricognizione, allo stato preliminare, delle progettazioni e degli studi di fattibilità disponibili, l intervento candidabile su tale Obiettivo è rappresentato da: riduzione dell abuso di alcol tra i giovani (in collaborazione con le parrocchie S. Lucia e Annunziata e con lo scoutismo, destinando al partenariato la sede dell Auditorium S. Giovanni di Dio che necessita di un non impegnativo, ma indispensabile intervento di riqualificazione rifunzionalizzazione ) Ob. 3. b - sostegno all occupabilità femminile Il Piano di Zona Sociale, al Capitolo 2 Linee di sviluppo triennali per la programmazione dei servizi d ambito prevede azioni specifiche (Azioni di sistema e Welfare d accesso, Responsabilità familiari) volte a favorire l occupabilità femminile. In particolare si prevedono azioni di conciliazione dei tempi di vita e del lavoro in favore delle donne, per quanto concerne le politiche di genere. L Obiettivo contrasta le attuali criticità con riferimento: alla minore occupazione delle donne; alla carenza di servizi; L'obiettivo potrà essere perseguito attraverso le seguenti linee di intervento: 1. aiuto all inserimento lavorativo di donne in condizione di svantaggio occupazionale; 2. promozione delle pari opportunità; 3. supporto al miglioramento della qualità della vita e dell integrazione sociale; 4. potenziamento dei servizi di asili nido ASSE 4 prevenzione del rischio ambientale e tutela dell habitat. Il territorio oggetto di questo Programma è caratterizzato da una condizione meteoclimatica di elevata piovosità, tra le più elevate della costa tirrenica, a causa della prossimità dei rilievi collinari al mare, che comporta il rischio di frane e allagamenti. Il suolo è caratterizzato da un alto grado di permeabilità, che lo rende particolarmente soggetto a fenomeni di infiltrazione idrica. Inoltre, come si è evidenziato, Salerno è inserita in un contesto regionale in cui l emergenza rifiuti è diventata una priorità assoluta. L asse mira pertanto alla messa in sicurezza e salvaguardia del territorio, caratterizzato, come sopra descritto, dalla presenza di zone a rischio idrogeologico e zone soggette ad eventi franosi, a completare la riqualificazione ambientale, principalmente nelle adiacenze del nodo di Fratte, a sostenere la diffusione della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. Per l attuazione della strategia di Asse, sono stati previsti i seguenti obiettivi specifici Ob. 4. a - messa in sicurezza e salvaguardia del territorio; Ob. 4. b - sostegno alla diffusione della raccolta differenziata; Ob. 4. a messa in sicurezza e riqualificazione ambientale Il raggiungimento di una soddisfacente qualità della vita e di un elevato grado di attrattività del territorio richiede necessariamente il completamento della riqualificazione ambientale. Sono infatti ancora presenti nell area obiettivo zone di degrado derivante da incuria, stato di abbandono, presenza di attività non più compatibili con la residenza e la destinazione attuale del contesto. Si intende inoltre raggiungere un grado molto elevato di scurezza ambientale attraverso un sistema di monitoraggio e di prevenzione dei fenomeni di dissesto e di infiltrazione dei carichi inquinanti. L Obiettivo contrasta le attuali criticità con riferimento: 27

28 al degrado dell ambiente urbano; alle carenze di servizi; ai fattori di inquinamento; alle situazioni di incompatibilità territoriali con la residenza alla mancanza di sicurezza; L'obiettivo potrà essere perseguito attraverso le seguenti linee di intervento: 1. recupero e riqualificazione ambientale; 2. costituzione di aree attrezzate per pratiche sportive eco-compatibili; 3. realizzazione di percorsi pedonali 4. messa in sicurezza e salvaguardia del territorio; 5. monitoraggio e ristrutturazione del sistema fognario; Sulla base di una ricognizione, allo stato preliminare, delle progettazioni e degli studi di fattibilità disponibili, gli interventi candidabili su tale Obiettivo sono rappresentati da: urbanizzazioni S. Teresa euro ,00 circa urbanizzazioni C.S. Euro ,00 circa, già affidati e finanziati Ob. 4. b sostegno alla diffusione della raccolta differenziata L obiettivo è quello di raggiungere e superare la soglia del 35% di quota di raccolta differenziata di rifiuti solidi urbani. Si tratta di una scelta di civiltà, che richiede l'impegno di ogni cittadino ed a tal fine è indispensabile una articolata campagna di sostegno alla raccolta differenziata per la riduzione del carico inquinante introdotto dalla produzione dei rifiuti solidi urbani. L Obiettivo contrasta le attuali criticità con riferimento: al degrado dell ambiente urbano; ai fattori di inquinamento; L'obiettivo potrà essere perseguito attraverso le seguenti linee di intervento: 1. campagna di comunicazione ed informazione dei cittadini; 2. aggiornamento degli operatori; 3. potenziamento dotazione attrezzature e infrastrutture a sostegno della raccolta rifiuti Coerenza tra la strategia di sviluppo urbano con il quadro programmatico del DSR e con la strategia regionale individuata nell'asse 6 del PO FESR , con le Linee Guida PIU Europa nonché con gli Orientamenti Strategici. Ambito di impatto strategico del DSR di riferimento: DSR10-La Campania si fa bella restaurando le città ed il paesaggio. Il Programma risponde alle finalità del Documento Strategico Regionale 2007/2013, concorrendo al raggiungimento dell obiettivo di avviare un significativo e mirato intervento di riqualificazione e recupero urbano, prevalentemente basato sul riuso degli spazi già utilizzati, teso alla valorizzazione delle città. La strategia di rafforzamento della competitività del territorio campano, in un ottica di sostenibilità, passa obbligatoriamente attraverso il sistema delle opportunità e potenzialità peculiari della rete delle sue città e dei rispettivi territori, della loro armatura infrastrutturale, della peculiare e profonda integrazione, specie nella fascia intermedia della grande area urbana Caserta-Napoli- Salerno, delle tipiche funzioni urbane con quelle produttive, della qualità e vivibilità del loro ambiente. 4 linea d intervento introdotta e/o modificata con delibera di G.C. del 27/02/

29 L obiettivo complessivo punta a migliorare la vivibilità sul territorio sostenendo la riqualificazione e la valorizzazione delle città, con particolare riguardo ai piani di recupero e valorizzazione dei contesti abitativi. Il recupero delle aree urbane e il miglioramento delle relative condizioni di vita saranno conseguiti attraverso: - la riqualificazione, il riuso e la valorizzazione dei vuoti urbani e delle aree dismesse dei capoluoghi provinciali, inserendo la politica del riuso nell ambito di un progetto complessivo volto alla tutela ambientale e paesaggistica, per un riequilibrio ecologico delle aree urbanizzate e per l accrescimento della competitività delle città e dei territori coinvolti; - il miglioramento del sistema della mobilità cittadina attraverso la realizzazione dei connessi sistemi di mobilità pedonali. Obiettivo specifico del POR Campania FESR : 6.a - RIGENERAZIONE URBANA E QUALITA DELLA VITA Sviluppare il sistema policentrico delle città, attraverso piani integrati di sviluppo finalizzati ad aumentare la coesione sociale ed innalzare il livello di qualità della vita, la competitività e l attrattività dei sistemi urbani territoriali. Il Programma è coerente con l Obiettivo operativo 6.1 CITTA MEDIE (che si propone di realizzare interventi integrati di sviluppo urbano) in quanto mira ad assicurare condizioni di sviluppo sostenibile, sociale ed economico, dell area prescelta tenendo peraltro conto delle ricadute sull intera città. Esso inoltre risponde alle finalità dell Obiettivo operativo 6.3 (Città solidali e scuole aperte) che intende potenziare e qualificare il sistema delle infrastrutture sociali, in particolare in relazione all Attività potenziamento di asili nido e infrastrutture per la presa in carico e l accoglienza della prima infanzia e dei minori, ludoteche, al fine di favorire la conciliazione fra tempi di vita e di lavoro e la riorganizzazione temporale delle città. Il Programma Integrato Urbano di Salerno è inoltre coerente con le Finalità e i principi generali delle Linee guida del P.I.U. Europa avendo tenuto conto della sostenibilità delle scelte, del perseguimento di una alta qualità di vita, dell ottimizzazione della spesa nonché dei quattro punti fondamentali per rafforzare l attrattività delle città: i trasporti mediante accessibilità e mobilità; l implementazione e l accesso ai servizi e alle attrezzature; l ambiente naturale e fisico; la cultura e qualità della vita dei cittadini. 29

30 COERENZA ESTERNA CON GLI OBIETTIVI DEL POR CAMPANIA L analisi di coerenza esterna verifica la compatibilità e la coerenza delle azioni specifiche e delle strategie individuate, rispetto alle direttrici d intervento previste dal POR Campania per la promozione dello sviluppo urbano sostenibile. A tal fine sono state utilizzate, quali indicatori di coerenza, le attività previste dall Obiettivo 6.a del POR, verificando il tipo di interazione con le singole azioni del Programma. Per comparare indicatori ed azioni, e valutare il livello di sostenibilità di queste ultime, si è usata la seguente simbologia (Tab. 1): Tab. 1 - Rappresentazione cromatica dei livelli coerenza (Azione pienamente coerente con l obiettivo) (Azione coerente con l obiettivo) (Azione poco coerente con l obiettivo) (Azione incoerente con l obiettivo) Si perviene, in tal modo, all individuazione della coerenza di tipo verticale, da realizzare riportando in una tabella a doppia entrata (matrice), in colonna le direttrici d intervento (attività) dell Obiettivo 6.a del POR ed in riga le azioni proposte (Tab. 1) 30

31 Tab. 1 - Matrice della valutazione del grado di coerenza esterna delle azione specifiche del PIU del Comune di Salerno ASSE 1 PIU Azioni specifiche - Attività Obiettivo 6.a POR FESR Riqualificazione ambientale Ob.1a - L.i. 1 Ob.1a - L.i. 2 Ob.1a - L.i. 3 Ob.1a - L.i. 4 Ob.1b - L.i. 1 Ob.1b - L.i. 2 Ob.1b - L.i. 3 Ob.1b - L.i. 4 Ob.1c - L.i. 1 Ob.1c - L.i Rigenerazione economica e sociale parchi urbani, Centri comm. Naturali, laboratori artigianali, Aree espositive, attività di aggregazione Potenziamento dei sistemi di mobilità locale Diffusione della legalità e la sicurezza

32 Tab. 1 - Matrice della valutazione del grado di coerenza esterna delle azione specifiche del PIU del Comune di Salerno - Attività - Obiettivo 6.a POR FESR Riqualificazione ambientale Azioni specifiche Rigenerazione economica e sociale Ob.2a - L.i. 1 ASSE 2 PIU Ob.2a - L.i. 2 Ob.2a - L.i. 3 Ob.2b - L.i. 1 Ob.2b - L.i. 2 Ob.2c - L.i. 1 Ob.2c - L.i parchi urbani, Centri comm. Naturali, laboratori artigianali, Aree espositive, attività di aggregazione Potenziamento dei sistemi di mobilità locale Diffusione della legalità e la sicurezza

33 Azioni specifiche - Attività - Obiettivo 6.a POR FESR Riqualificazione ambientale Rigenerazione economica e sociale Ob.3a - L.i. 1 ASSE 3 PIU Ob.3a - L.i. 2 Ob.3a - L.i. 3 Ob.3a - L.i. 4 Ob.3b - L.i. 1 Ob.3b - L.i. 2 Ob.3b - L.i. 3 Ob.3b - L.i parchi urbani, Centri comm. Naturali, laboratori artigianali, Aree espositive, attività di aggregazione Potenziamento dei sistemi di mobilità locale Diffusione della legalità e la sicurezza

34 - Attività - Obiettivo 6.a POR FESR Riqualificazione ambientale Azioni specifiche Ob.4a - L.i. 1 Ob.4a - L.i. 2 Ob.4a - L.i. 3 ASSE 4 PIU Ob.4a - L.i. 4 Ob.4a - L.i. 5 Ob.4b - L.i. 1 Ob.4b - L.i. 2 Rigenerazione economica e sociale parchi urbani, Centri comm. Naturali, laboratori artigianali, Aree espositive, attività di aggregazione Potenziamento dei sistemi di mobilità locale Diffusione della legalità e la sicurezza

35 3.4 Coerenza con la Pianificazione Territoriale Regionale (PTR) e con le Linee guida dell Assessorato all Urbanistica L attenta analisi delle operazioni inserite nel D.O.S. rileva la totale compatibilità degli interventi in progetto con le previsioni della strumentazione urbanistica locale ovvero con il nuovo disegno della città delineato sulla base della ponderosa documentazione facente parte dell Analisi dello Stato di Fatto del territorio comunale, ivi inclusa la valutazione ambientale del Piano (in merito cfr. nota n del 3/08/05 con la quale l Ufficio di Piano del Comune di Salerno ha trasmesso alla Regione Campania Servizio V.I.A. - la proposta di P.U.C.. La stessa, ai sensi della vigente L.R. n. 16/04, veniva corredata dagli elaborati: - RA.1 Rapporto Ambientale (fascicolo); - RA.2 Previsioni di Piano e fattori di criticità ambientale; - RA.3 Previsioni di Piano e beni culturali ed ambientali; - RA.4 Previsioni di Piano e rischio idrogeologico, costituenti il rapporto ambientale previsto dall art.47 della citata Legge. - Successivamente, con nota n del 25/11/05, pervenuta al Comune di Salerno in data 14/12/05 con prot. A.G. n , l Ufficio V.I.A. ha trasmesso il relativo parere, con il quale si prescrive che il predetto rapporto ambientale venisse integrato seguendo le indicazioni dell Allegato I della Direttiva 2001/42/CE, integrazione puntualmente eseguita dal Comune di Salerno). La totale compatibilità D.O.S./P.U.C., è dunque, una diretta conseguenza della recentissima approvazione e successiva operatività (febbraio 2007) del Piano Urbanistico Comunale di Salerno (P.U.C.), che recependo fra l altro la recente legislazione urbanistica regionale (L.R.C n 16) è in perfetta sintonia con le operazioni presente nel D.O.S., e che pertanto, non necessitano di varianti urbanistiche e del conseguente coinvolgimento del Consiglio Comunale. Coerenza con il Piano Urbanistico Comunale Il PIU Europa Salerno si pone in stretta continuità con la programmazione urbanistica sin qui attuata, considerandola anzi uno dei punti di forza sui quali basare il rilancio della città di Salerno verso un dimensione europea. L'importanza decisiva dell'area obiettivo per lo sviluppo della città è chiara sin dal Documento Programmatico per il nuovo PRG presentato nel 1994, che proponeva, tra l altro, di procedere alla definizione di progetti urbanistico-architettonici per le parti della città, ritenute strategiche, in cui intervenire rapidamente, senza aspettare la redazione definitiva del Piano Regolatore, accogliendo gli indirizzi formulati dall Amministrazione. In tale documento veniva segnalata l opportunità di predisporre i progetti per 7 Aree di Attuazione Puntuale Urbanistica, di cui molti ricadono nell area individuata. Tale strategia inoltre ha costituito di fatto un palinsesto per la redazione dei successivi Piano Sociale di Zona e Piano Strategico per la città di Salerno e per l area vasta, che ne completano ed integrano i contenuti. Ed in effetti gli stessi PIC Urban Salerno e P.I. Salerno città dell eccellenza sono stati degli strumenti di attuazione di consistenti parti del Piano. Il PUC, vigente dal 2007, ha recepito le scelte fatte nei documenti di programmazione precedenti individuando quale nuova direttrice di sviluppo urbano il turismo, le cui potenzialità vanno sfruttate favorendo un ulteriore incremento dell offerta. L Area Obiettivo così come indicata nell allegata planimetria, comprende il Nucleo Antico ed il Centro Storico di Salerno. Nel Piano Urbanistico Comunale ed in particolare nella tavola della Zonizzazione del territorio comunale è possibile rilevare come l Area Obiettivo è praticamente coincidente con la Zona Omogenea A. All interno della Zona omogenea A, il P.U.C. ha individuato i seguenti ambiti per i quali, a causa della complessità, dovranno essere predisposti specifici piani attuativi (PUA): A_1) Ex Convento S. Maria della Consolazione; A_2) Ex Conventi di S. Francesco, S. Pietro a Maiella e S. Giacomo, Palazzo S. Massimo; 35

36 A_3) Collegamento Trincerone Salita Montevergine; A_4) Area Giardini della Minerva A_5) Via dei Canali, Largo Campo, gradoni di S. Maria de Lama; A_6) Largo S. Pietro a Corte, Palazzo Fruscione; A_7) Largo S. Petrillo Castel Terracena: Per alcuni di questi siti, per il loro intrinseco valore storico/artistico, è stato imposto il vincolo di tutela di cui al D. Leg.vo n.42/2004 e smi. Gli ambiti di riqualificazione sopra evidenziati rappresentano le aree di maggiore interesse per l individuazione degli interventi del PIU finalizzati al recupero, riutilizzo e all adeguamento di spazi per la funzione pubblica. Lo stralcio della Zonizzazione con lo stralcio delle Categorie di Intervento dell Area Obiettivo evidenzia la compatibilità degli interventi candidabili nel P.I.U in funzione dei suoi obiettivi con quanto prescritto dal Piano Urbanistico Comunale. 36

37 Stralcio Zonizzazione Area Obiettivo 37

38 Legenda Zonizzazione 38

39 Stralcio Categorie di intervento nell Area Obiettivo 39

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