PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN BONIFACIO
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1 PROVINCIA DI VERONA PRG COMUNE DI SAN BONIFACIO VARIANTE PARZIALE N. 67 ALLA SECONDA VARIANTE GENERALE AL P.R.G. PER L INDIVIDUAZIONE DELLA NUOVA DISCIPLINA URBANISTICA A DESTINAZIONE PRODUTTIVA NELLE ZONE DI TEMPORANEA SALVAGUARDIA. TAVOLA UNICA RELAZIONE TECNICA NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE PLANIMETRIE DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DATA OTTOBRE 2014 SCALA Progettista Arch. Rossana Forigo Dirigente Ing. Franco Volterra IL SINDACO Giampaolo Provoli IL SEGRETARIO GENERALE Dott.ssa Gabriella Zampicinini
2 PROVINCIA DI VERONA PRG COMUNE DI SAN BONIFACIO VARIANTE PARZIALE N. 67 ALLA SECONDA VARIANTE GENERALE AL P.R.G. PER L INDIVIDUAZIONE DELLA NUOVA DISCIPLINA URBANISTICA A DESTINAZIONE PRODUTTIVA NELLE ZONE DI TEMPORANEA SALVAGUARDIA. RELAZIONE TECNICA DATA OTTOBRE 2014 SCALA
3 RELAZIONE TECNICA PREMESSA Il Comune di San Bonifacio è dotato di Piano Regolatore Generale la cui vigente Variante Generale è stata approvata, con modifiche d ufficio, con deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n del 14 aprile 1998 e successive varianti parziali approvate ai sensi di legge. La redazione della II Variante Generale al P.R.G. ha comportato lo studio delle aree a ridosso del casello autostradale San Bonifacio-Soave, in considerazione della programmata realizzazione da parte della Società Autostrade di una nuova e complessa struttura, finalizzata ad alleggerire il tratto della S.R.11 dal traffico in entrata e in uscita dall autostrada e collegare il futuro casello autostradale con la strada Porcilana. La previsione di attuare un nuovo innesto dell autostrada Serenissima nel bacino di traffico di San Bonifacio, con la realizzazione di opere complementari al funzionamento del nuovo casello e dei successivi collegamenti con la viabilità sovracomunale, ha determinato la classificazione delle suddette aree in zona di temporanea salvaguardia. L individuazione di una zona di tutela che incidesse sulle aree intorno al vecchio casello autostradale fu determinata dalla scelta di consentire ampia libertà progettuale degli spazi di servizio al sopraccitato intervento della Società Serenissima, senza troppi vincoli territoriali, affinché fosse individuato il giusto dimensionamento del nuovo casello. Questo nuovo collegamento infrastrutturale fu ritenuto di notevole valenza nel quadro complessivo della riorganizzazione della grande viabilità del territorio, perché destinato a collegare, oltre all autostrada, parte delle zone settentrionali di San Bonifacio e dei flussi di traffico provenienti e destinati alle zone collinari e montane, con la grande viabilità dell area metropolitana veronese e con gli interessi dei centri di pianura, ovviando a dannosi attraversamenti delle aree urbane del capoluogo sambonifacese. A seguito dell attuazione delle opere del nuovo casello autostradale, definitivamente conclusesi nell anno 2005, si rende necessaria la verifica delle scelte urbanistiche effettuate, dall epoca dell adozione della II Variante Generale al P.R.G. ad oggi, per quanto riguarda le aree sottoposte al regime di Temporanea Salvaguardia (zona TS) lungo la Strada Regionale 11, al fine di individuare la disciplina urbanistica idonea a completare la zonizzazione delle aree interessate dal suddetto vincolo. Le aree in Temporanea Salvaguardia interessate dal interventi urbanistici ed edilizi approvati dal 1998 ad oggi possono essere sinteticamente di seguito elencate: 1. Realizzazione nuovo casello autostradale, attrezzature di servizio, viabilità e parcheggio; 2. Variante parziale n. 40/2005, per l individuazione della zona D2d a destinazione commerciale-direzionale-artigianale, assoggettata a piano attuativo obbligatorio con convenzione in atto, per l area compresa ad est della bretella autostradale e a sud della Strada Regionale S.R.11;
4 3. Attivazione della procedura ai sensi dell art. 5 del D.P.R. n. 447/98 e s.m.i. per la costruzione di un centro commerciale in variante al P.R.G., per l area compresa ad ovest della bretella autostradale e a sud della S.R.11; 4. Interventi minori realizzati sugli edifici esistenti a nord della S.R.11, ammessi dalle vigenti norme di zona. Rimane quindi da classificare la porzione di Zona di Temporanea Salvaguardia, pari circa alla metà della superficie originaria, posta a nord della S.R.11. Per queste ultime aree, a seguito dell attivazione del nuovo casello autostradale, sono pervenute le richieste di alcuni proprietari dei terreni per la modifica del regime di tutela e l individuazione di una nuova disciplina urbanistica coerente con le funzioni esistenti lungo la S.R.11. Infatti la disciplina urbanistica vigente della Zona di Temporanea Salvaguardia dispone che Fino all attuazione del nuovo casello autostradale le aree indicate in temporanea salvaguardia non potranno essere edificate. Sono peraltro ammesse tutte le facoltà attuative previste per le aree interessate da attività normate a sensi della Legge R. 11/87 od oggetto di schedatura del P.R.G.. Per l edilizia esistente, al di fuori degli ambiti di cui al precedente capoverso, sono ammessi tutti gli interventi previsti dall art. 31 della L.S. 457/78. Con l attuazione del casello autostradale, il Comune, con successivo provvedimento, classificherà le aree previste in temporanea salvaguardia. Con l entrata in vigore della Legge Regionale 23 aprile 2004, n. 11 la scelta di classificare le sopra descritte aree si è potuta operare fino al 28 febbraio 2005, termine entro il quale si sono potute adottare varianti al P.R.G. con procedura ordinaria ai sensi dell art. 50, comma 3 della legge regionale 27 giugno 1985, n. 61. In deroga al divieto di adottare varianti parziali al P.R.G. fino all approvazione del Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) la Legge Regionale n. 11/2004 ammette l adozione di varianti parziali con procedura semplificata ai sensi dell art. 50, comma 4 e successivi, finalizzate ad interventi che riguardano principalmente la realizzazione di opere pubbliche, l individuazione di zone di degrado ai sensi della legge n. 457/78, e l adeguamento dello strumento urbanistico alle sopravvenute norme di legge statale e regionale. A seguito dell entrata in vigore della Legge Regionale 31 dicembre 2012, n. 55 è stato modificato l art. 48 della Legge Regionale 23 aprile 2004, n. 11, introducendo il comma 7 septies che consente varianti allo strumento urbanistico generale finalizzate a dettare una nuova disciplina alle aree nelle quali è decaduto un vincolo preordinato all esproprio ai sensi del DPR 327/2001, e per le aree che sono oggetto di una specifica disciplina da parte dello strumento urbanistico generale in connessione alla localizzazione dell opera pubblica, qualora detta opera sia stata realizzata altrove o il relativo vincolo decaduto. Vista la nuova normativa regionale, e tenuto conto delle richieste presentate dai privati proprietari delle aree sottoposte al regime di salvaguardia, l Amministrazione comunale ha incaricato il dirigente dell Area Tecnica di elaborare un progetto di variante allo Strumento urbanistico generale, mediante l analisi e l individuazione delle opportune funzioni delle aree classificate come Aree di Temporanea Salvaguardia. Dall analisi dell area in parola si rileva l assenza di coltivazioni di pregio e l utilizzo disomogeneo del terreno, la presenza di attività artigianali, commerciali, ricettive, di edifici a destinazione residenziali ed anche edifici fatiscenti, pertanto si ritiene
5 compatibile classificare la zona come produttiva a destinazione mista artigianale, ricettiva, direzionale e commerciale. Nel merito delle destinazioni urbanistiche e funzioni ammesse si ritiene possano essere confermate le attività esistenti ed adottati i medesimi parametri urbanistici delle aree poste lungo la S.R.11 per le nuove funzioni, ammettendo la possibilità di insediare attività artigianali e del terziario produttivo e di servizio dei settori ricettivo, direzionale e del commercio fatte salve, per le destinazioni commerciali, le disposizioni contenute nella legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50. Per le aree poste a ovest del torrente Tramigna, a nord della S.R.11, vista la presenza di coltivazioni di vario tipo sarà classificata come Sottozona Agricola E2. Resta esclusa dalla procedura della presente variante parziale l area a sud della S.R.11 interessata da richiesta di Permesso a Costruire in variante al P.R.G. ai sensi del D.P.R. n. 447/98 e s.m.i. (istanza S.U.A.P. di cui al prot. n del ). PROCEDURA PER LA VARIANTE In merito alla definizione puntuale della futura zona urbanistica si richiama la norma regionale che consente la variante urbanistica: Art. 12, comma 1 della legge regionale 31 dicembre 2012, n. 55. Art. 48, comma 7septies della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 e s.m.i. Art. 50, commi da 5 a 8 e 16 della legge regionale 27 Giugno 1985 n. 61 e s.m.i. Allegati: Norme Tecniche di Attuazione vigenti e di variante Documentazione fotografica Tav 1 - Estratto del P.R.G. alla data di approvazione della II Variante parziale approvata con D.G.R.V. N del Tav. 2 - Estratto di P.R.G. Stato vigente scala = 1:5000 Tav. 3 - Estratto di P.R.G. Stato di variante scala = 1:5000
6 PROVINCIA DI VERONA PRG COMUNE DI SAN BONIFACIO VARIANTE PARZIALE N. 67 ALLA SECONDA VARIANTE GENERALE AL P.R.G. PER L INDIVIDUAZIONE DELLA NUOVA DISCIPLINA URBANISTICA A DESTINAZIONE PRODUTTIVA NELLE ZONE DI TEMPORANEA SALVAGUARDIA. NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE VIGENTI E DI VARIANTE DATA OTTOBRE 2014 SCALA
7 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE VIGENTI ZONA DI TEMPORANEA SALVAGUARDIA. Fino all attuazione del nuovo casello autostradale le aree indicate in temporanea salvaguardia non potranno essere edificate. Sono peraltro ammesse tutte le facoltà attuative previste per le aree interessate da attività normate a sensi della L. R. 11/87 od oggetto di schedatura del P.R.G.. Per l edilizia esistente, al di fuori degli ambiti di cui al precedente capoverso, sono ammessi tutti gli interventi previsti dall art. 31 della L.S. 457/78 e dal D.P.R. 380/2001 e s.m.i. Con l attuazione del casello autostradale, il Comune, con successivo provvedimento, classificherà le aree previste in temporanea salvaguardia.
8 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE VARIANTE ZONA D1c di COMPLETAMENTO SPECIALE Destinazioni d uso. Zona destinata ad insediamenti di carattere artigianale, commerciale, paracommerciale e direzionale. Funzioni ammesse. Artigianali; Commercio; Direzionale; Paracommerciale: pubblici esercizi in genere; Strutture, infrastrutture ed impianti tecnologici a servizio delle aziende e/o di interesse collettivo; E consentita una residenza, per unità produttiva, fino ad un massimo di ampiezza di 500 mc.; l alloggio deve essere costruito preferenzialmente accorpato all unità produttiva, in modo da formare un unico corpo di fabbrica; Per le attività artigianali è ammessa anche la destinazione commerciale conseguente all attività specifica delle singole aziende fino al 30% della superficie utile dell intero complesso. Per le destinazioni commerciali restano fatte salve le disposizioni della legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50. Parametri di intervento. Superficie coperta massima: 60%; Altezza massima: secondo la norma generale per le zone D. Altezza massima per le residenze: 8 metri N. max dei piani per le residenze: 2 Distanza minima dal ciglio stradale: Allineamenti o D.M. 1444/68; Distanza minima dai confini: H/2 min. 5 metri o contatto; Distanza minima tra edifici diversi: conforme a D.M. 1444/68; Per gli insediamenti artigianali la superficie utile coperta produttiva non può essere inferiore a mq. 200; E' ammessa l'edificazione nel rispetto del rapporto massimo di copertura senza limitazioni minime e massime alla superficie del lotto. Modalità di intervento. Intervento diretto, eventualmente nel rispetto delle convenzioni vigenti, ove non prescritto il piano attuativo; Nell ambito della stessa proprietà, le aree libere sono edificabili secondo gli indici di zona e per le funzioni ammesse, purché agli edifici esistenti sia attribuita una superficie scoperta di pertinenza in rapporto agli indici di edificabilità della zona;
9 Frazionamenti di lotti, al fine di scorporare edifici sui quali non si interviene, sono possibili, purché agli edifici scorporati sia attribuita un area di pertinenza, in rapporto agli indici di edificabilità della zona; La nuova edificazione per edifici artigianali, anche in ampliamento, comporta la cessione o il vincolo di destinazione d uso fino al raggiungimento del 5% della superficie del lotto per opere di urbanizzazione primaria e la cessione o monetizzazione, fino al raggiungimento del 5%, della superficie del lotto, per opere di urbanizzazione secondaria. Per gli ampliamenti lo standard è dovuto solo per la superficie necessaria all ampliamento. Le aree per opere di urbanizzazione primaria potranno essere ricavate anche nell ambito delle singole proprietà. Sono fatti comunque salvi gli oneri specifici afferenti alle concessioni edilizie. La nuova edificazione, anche in ampliamento, per insediamenti di carattere commerciale, paracommerciale e direzionale comporta la destinazione di 0,8 mq/mq delle superfici complessive lorde di pavimento (dell attività esistente e dell ampliamento) da destinarsi per servizi, da attuarsi a carico del richiedente. La nuova edificazione nelle aree libere, alla data di adozione della variante parziale n. 67/2014, è subordinata al rilascio del Permesso di Costruire convenzionato di cui all art. 28 bis del DPR 380/2001 e s.m.i.. Per gli insediamenti commerciali, paracommerciali e direzionali i rapporti relativi ai parcheggi possono essere conseguiti anche mediante reperimento in loco di aree private con vincolo di destinazione d uso a parcheggio. Nel caso in cui si accerti che l intervento edilizio necessiti solo in parte delle opere di urbanizzazione è consentito compensare la mancata realizzazione delle stesse con la realizzazione di altre opere finalizzate al miglioramento di strutture ed infrastrutture comunali.
10 SOTTOZONA AGRICOLA E2. Per la sottozona agricola E2 si applicano le vigenti N.T.A.
11 PROVINCIA DI VERONA PRG COMUNE DI SAN BONIFACIO VARIANTE PARZIALE N. 67 ALLA SECONDA VARIANTE GENERALE AL P.R.G. PER L INDIVIDUAZIONE DELLA NUOVA DISCIPLINA URBANISTICA A DESTINAZIONE PRODUTTIVA NELLE ZONE DI TEMPORANEA SALVAGUARDIA. PLANIMETRIE TAV. 1 ESTRATTO P.R.G TAV. 2 ESTRATTO P.R.G. VIGENTE TAV. 3 ESTRATTO P.R.G. VARIANTE DATA OTTOBRE 2014 SCALA
12 PROVINCIA DI VERONA PRG COMUNE DI SAN BONIFACIO VARIANTE PARZIALE N. 67 ALLA SECONDA VARIANTE GENERALE AL P.R.G. PER L INDIVIDUAZIONE DELLA NUOVA DISCIPLINA URBANISTICA A DESTINAZIONE PRODUTTIVA NELLE ZONE DI TEMPORANEA SALVAGUARDIA. DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DATA OTTOBRE 2014 SCALA
13 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA. VISTA DA NORD-EST VISTA DA SUD-EST
ART. 9 NORME GENERALI PER GLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E TERZIARI
funzioni attinenti la produzione di beni e di servizi, sia pubblici sia privati, purché le attività svolte o previste non siano tali da costituire fonte di inquinamento atmosferico, del suolo o sonoro,
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