CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO. Processo verbale dell'adunanza del 27 febbraio 2007

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1 CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO Processo verbale dell'adunanza del 27 febbraio 2007 Addì, ventisette febbraio duemilasette, in Milano, nell'aula consiliare di via Vivaio n. 1, si è riunito il Consiglio provinciale per la trattazione degli argomenti iscritti agli ordini del giorno ordinario e supplementari dall uno al sei diramati in data 11, 18, 25 gennaio, 15 e 22 febbraio 2007 con atti provinciali n. 3020/2007/2.1/2004/4662. A norma dell'art. 34 dello Statuto, la Presidenza dell'adunanza viene assunta dal Presidente del Consiglio provinciale, Vincenzo Ortolina. Partecipa alla seduta il Segretario generale della Provincia, avv. Antonino Princiotta. Alle ore il Presidente del Consiglio invita il Segretario a procedere all'appello nominale dei presenti. Rispondono all'appello i seguenti trentaquattro Consiglieri: Ortolina Vincenzo Accame Pietro Albetti Roberto Angiuoni Pierluigi Ariazzi Costanzo Arrigoni Vittorio Barbaro Mario Bernareggi Alberto Bruschi Marco detto Max Calaminici Arturo Caputo Roberto Cavicchioli Arianna Censi Arianna Clerici Michele Comincini Eugenio Dapei Bruno De Gaspari Mario Elli Enrico Foglia Giuseppe Fortunati Ombretta Fratus Gianbattista Gaiardelli Andrea Greco Luigi Guerra Luca Maestri Pietro Meroni Fabio Modugno Roberto Nobili Ernesto Patta Antonello Pezzoni Alessandro Pioli Pier Mauro Pozzati Vittorio Re Marco Scarano Giuseppe Sono altresì presenti gli Assessori provinciali Corso e Oliverio. Constatato che l adunanza è valida per legalmente deliberare, il Presidente del Consiglio, dichiarata aperta la seduta, così si esprime: Due brevissime comunicazioni da parte mia. Comunicano l assenza formalmente gli Assessori Mezzi, che è impegnato con i Sindaci del Sud Milano sul PTCP, il neo Assessore Ezio Casati che è a Roma con Penati per ragioni ovviamente istituzionali. La seconda comunicazione, a seguito della nomina ad Assessore di Ezio Casati, il 1

2 nuovo capo Gruppo del Gruppo DL Margherita è Mario Barbaro, il vice capo gruppo è Marco Re. Faccio i migliori auguri di buon lavoro al nuovo capo Gruppo ed al nuovo vice capo Gruppo. Iniziamo con gli interventi ex art. 83, si è prenotato il Consigliere Caputo, cui do la parola. Nel frattempo sono entrati in aula l Assessore Barzaghi e il Consigliere Del Nero. (presenti 35) Consigliere Caputo: La ringrazio Presidente. Dovrò intervenire anche su sollecitazione degli abitanti di via Ripamonti e del quartiere Vigentino, sulla questione che riguarda la loro qualità della vita sostanzialmente, in parte anche riguarderà la discussione che seguirà l art. 83, quindi la questione dei nomadi, ma non solo quella. Ne parlo in Provincia ovviamente, perché è interessata una parte del Parco Sud, quindi una questione che ci riguarda da vicino, e soprattutto anche la parte della strada che intercorre su un opera che anche in quest aula è stata discussa, quindi il nuovo Istituto Europeo Oncologico. Da quando sono iniziati i lavori, già la situazione di via Ripamonti, del tratto finale di via Ripamonti, che unisce Milano a Opera, è interessata da un traffico assolutamente esagerato, e la situazione al mattino, come alla sera, è assolutamente di blocco totale di questo pezzo di strada. Le difficoltà sono aumentate anche per la presenza ovviamente dei lavori in corso per il nuovo Istituto Europeo. Non è stato ancora apportato nessun tipo di soluzione, neanche si prevedono i lavori invece per la continuazione della linea 24 che dovrebbe portare ad Opera, che era già stata prevista, che avrebbe sostanzialmente tolto molto traffico che invece insiste su quel pezzo di via Ripamonti. Devo dire che le condizioni ambientali peggiorano sempre di più. La situazione dello smog è altissimo, l inquinamento è altissimo, si rilevano numerosi incidenti, quindi io credo che la Provincia su questo debba intervenire, anche perché è direttamente interessata, è un collegamento che unisce ovviamente Milano con il Comune di Opera, riguarda una parte del Parco Sud e riguarda una costruzione che anche in quest aula ha visto un dibattito molto, ma molto acceso, anche proprio riguardo alla viabilità. Le promesse che erano state fatte rispetto a questa viabilità non sono state mantenute, avevamo votato ordini del giorno rispetto a questo problema che non sono stati attuati. Poi c è un problema che riguarda sempre la qualità della vita, che riguarda sempre pezzi del Parco Sud, ovvero oltre ad esserci già un insediamento di bulgari che hanno occupato una cascina diroccata dove le condizioni igieniche sono drammatiche, in una zona del Parco Sud, nelle vicinanze dell Abbazia di Chiaravalle stanno aumentando insediamenti di rom. Ormai si parla di 200/300 persone che vanno a insistere sostanzialmente vicino all Abbazia di Chiaravalle, vicino al cimitero di Chiaravalle, quindi con grandi problematiche in quella zona sia per quanto riguarda le funzioni religiose, sia per quanto riguarda la visita al cimitero, sia per quanto riguarda le condizioni igieniche di quella zona, e anche problemi ovviamente di sicurezza che si stanno dimostrando sempre più gravi da parte degli abitanti delle case che sono limitrofe a questa parte del Parco Sud. Si parla di un nuovo insediamento che vada poi ad insistere nella zona di Vaiano Valle, ovviamente anche quella che fa parte del Parco Sud, vicino alla cascina 2

3 occupata dai bulgari, quindi con problematiche anche che riguardano le difficoltà di etnie che potrebbero causare situazioni di sicurezza molto problematiche. Io credo che su questo la Provincia non può essere indifferente, non può assolutamente sottovalutare una situazione che è sempre più grave. Riguarda quindi una parte di viabilità e una parte ovviamente del Parco Sud, dove ci sono delle condizioni ormai di difficoltà ambientale, igienico sanitarie e di sicurezza sempre più allarmanti. Gli abitanti ormai vivono una condizione sempre più difficile e c è una situazione anche dal punto di vista di sicurezza, quindi di allarme sociale molto grave. Quindi io faccio un appello agli Assessori di competenza, Assessore Brembilla, Assessore Corso ed Assessore Matteucci, perché su questa problematica intervengano al più presto. Nel frattempo è entrato in aula l Assessore Dioli. Presidente del Consiglio: Suggerisco sempre ovviamente di far seguire, per quanto necessario, all esternazione in aula anche eventuali lettere, interrogazioni, eccetera, in modo che ci sia anche lo strumento al quale appigliarsi formalmente per ottenere risposte dagli Assessori interessati. Accame, prego. Consigliere Accame: Grazie Presidente. Io intervengo su un argomento piuttosto futile, ma che riguarda la vita di questo Consiglio. Nella scorsa primavera la Presidenza del Consiglio ha fatto girare nelle caselle dei Consiglieri un modulo per cui ogni Consigliere doveva indicare il proprio interesse riguardo alla partecipazione agli spettacoli della Scala, alla partita di calcio e a quella di basket. Orbene, non so per quale motivo la Presidenza del Consiglio abbia deciso di cambiare quello che era stato uno status che fino a quel momento era stato seguito, oltretutto una cosa approvata dalla commissione consiliare, Signor Presidente, perché io ricordo che nella scorsa legislatura sulla gestione dei biglietti c era stata una commissione consiliare ad hoc che aveva elaborato un regolamento. No, c è poco da ridere, Consiglieri, perché in questa legislatura, a parte che la Presidenza del Consiglio ha deciso di cambiare il sistema senza farlo passare dalla decisione dell aula, che già questo è illegittimo, in seconda questione era stato specificato nel regolamento che ad usufruire di questi biglietti dovevano essere i Consiglieri in prima persona, altrimenti non sarebbero stati assegnati i biglietti. Adesso, siccome mi è capitato che mi ha chiamato la Presidenza del Consiglio oggi per dirmi che domenica i biglietti erano disponibili perché toccava me. Io ho detto no, domenica in qualità di Consigliere non posso recarmi alla partita di basket perché sono impegnato fuori. Cosa vuol dire? Che allora ci va qualcun altro e non ci vanno i Consiglieri? No, perché mi è capitato, siccome alla partita di basket ci sono andato diverse volte con i biglietti della Provincia, ho sempre visto un solo Consigliere, che è il Consigliere Guerra, e non ho mai visto altri Consiglieri. Allora io vorrei sapere ufficialmente chi usufruisce dei biglietti, perché se c è qualcuno di diverso dai Consiglieri che si reca alle manifestazioni sportive, questo non è legittimo, perché lei, collega Foglia, che era nel Consiglio la scorsa legislatura avrà modo di ricordarsi che proprio il Consiglio provinciale aveva approvato un regolamento che prevedeva il fatto che solo i Consiglieri si potessero recare, quando avevano la disponibilità o l assegnazione, con un accompagnatore. Allora io chiedo che sia fatta chiarezza su questo problema. E vero che i Consiglieri ci si recano, oppure i biglietti vanno 3

4 a qualcun altro, agli amici, ai parenti, ai conoscenti di qualche Consigliere? O figli, nipoti e così via? Su questo è ora che si stabilisca, siccome c è un Ufficio di Presidenza, secondo me su questo ci vuole massima chiarezza e massima trasparenza. Se si è deciso che i Consiglieri per forza di cose quando usufruiscono del benefit consiliare si devono recare, oppure se lo possono dare anche ad amici, parenti e così via. Questa è una cosa che per quello che mi riguarda io non ho mai fatto, infatti renderò i biglietti, non ho preso i biglietti che mi spettavano per la prossima, ma penso che sia un giusto atteggiamento etico che dovrebbero tenere tutti i Consiglieri, visto che c è un regolamento che prevede ciò. Nel frattempo è entrato in aula l Assessore Ponti. Presidente del Consiglio: Sono un pizzico in imbarazzo a trattare questo tema in un aula consiliare, lo dico molto francamente. Aggiungo anche che io sto invecchiando e quindi sono forse un po smemorato, ma non ricordo che ci sia un regolamento consiliare che tratti queste questioni. Ho detto che sono smemorato, andrò a fare una verifica. Non ricordo che ci sia, e mi parrebbe anche eccessivo, che ci sia un regolamento consiliare che tratti questo argomento. Aggiungo che la nuova regolamentazione informale è stata decisa dall Ufficio di Presidenza e la logica a mio avviso giusta è stata: noi diamo i biglietti al Consigliere, poi è responsabilità sua come utilizzare questi biglietti. Altrimenti, estremizzando questo ragionamento, per esempio per quanto riguarda le partite di calcio, noi dovremmo controllare ogni domenica, ad ogni partita, ci vada obbligatoriamente, con il fucile alle spalle, il Consigliere. Mi sembra francamente, lo dico, una sciocchezza. Ciò detto, prendo atto delle, verificheremo di nuovo la questione. Consigliere Accame: Era stato fatto dalla Presidente della commissione cultura, l Onorevole Santanchè. Presidente del Consiglio: Andrò a cercare il regolamento. Io ero in Consiglio l altra volta, non me lo ricordo, mi parrebbe eccessivo che questo diventasse problema di regolamento consiliare. Va bene, comunque verificheremo. Bernareggi, prego. Consigliere Bernareggi: Grazie Presidente. Raccogliendo un po il suo spunto a proposito dell interrogazione del Consigliere Caputo, nel quale sollecitava comunque anche la presentazione di un interrogazione scritta per poter avere poi gli strumenti per rispondere, Signor Presidente mi piacerebbe fare un interrogazione scritta, però ho paura che su questa cosa che sto per dire non ci siano i tempi per avere delle risposte concrete, per cui volevo chiedere a lei di farsi latore di questa segnalazione, che mi sembra di una certa importanza, o eventualmente anche degli esponenti della commissione trasporti e viabilità. Leggo stamattina su un giornale locale una cosa veramente credo allarmante per i cittadini di Trezzo e dell area del trezzese. Leggo che sostanzialmente si sta intervenendo con due interventi di grande importanza proprio su Trezzo sull Adda. Uno di questi interventi è della Provincia di Milano, ed è per questo che faccio questo tipo di segnalazione. Cioè a dire, in sostanza, la Provincia di Milano da circa due anni ha in programma la realizzazione di opere di 4

5 consolidamento e di messa in sicurezza del ponte di Trezzo, quello conosciuto da tutti come il ponte di Trezzo, quello che collega Trezzo a Capriate, passando sopra l Adda. Questo ponte ha necessità di interventi di messa in sicurezza e di consolidamento proprio perché già la Provincia di Bergamo, con un ordinanza, ha interdetto il transito dei mezzi pesanti data la precaria situazione del ponte. Ebbene, giustamente la Provincia di Milano interviene su questo ponte, interverrà tra qualche settimana, nel senso di chiudere il ponte, o perlomeno renderlo accessibile a senso alternato. Chiaramente questo comporterà dei disagi notevoli. Il grave di questa situazione è che simultaneamente, nello stesso momento, nello stesso periodo, anche Autostrade per l Italia procederà ad un intervento di altrettanta importanza, cioè abbatterà il cavalcavia di via Marconi di Trezzo, che vuol dire in sostanza Presidente del Consiglio: Scusate, un po di attenzione per favore! Un po di attenzione per rispetto anche dei colleghi e dell aula. Consigliere Bernareggi: Davvero mi sembra importante che su questo problema, cioè con due interventi di questa entità, si rischia davvero che Trezzo sull Adda e il trezzese vadano al collasso, cioè si trovino in una situazione viabilistica drammatica. Questa cosa potrebbe proseguire per almeno sei mesi. Io credo che veramente il Consiglio provinciale, non c è l Assessore alla partita però spero che il Presidente possa farsi portavoce di questa segnalazione perché mi sembra veramente molto grave che Trezzo ed il trezzese si blocchino per sei mesi, con dei disagi gravissimi per la popolazione. Basterebbe evidentemente, visto che si è aspettato due anni per questo consolidamento del ponte di Trezzo, fare in modo che non si sovrapponga l intervento di consolidamento del ponte con l abbattimento del cavalcavia di via Marconi. Cioè, voglio dire che si mettano d accordo la Provincia e Autostrade per l Italia, in modo tale che i due interventi siano sequenziali e non siano contemporanei. Ripeto, ho fatto questa interrogazione verbale, non scritta, perché l intervento dovrebbe partire a settimane. Quindi è importante che, evidentemente interessando il Comune di Trezzo che coordini in qualche modo l intervento sul ponte di Trezzo, questo tipo di intervento venga immediatamente messo in campo e davvero Autostrade per l Italia e Provincia di Milano concordino delle modalità di intervento, delle tempistiche che siano compatibili con le esigenze dei cittadini di Trezzo e del trezzese in generale. Presidente del Consiglio: Io confermo che di norma segnalo in ogni caso agli Assessori interessati gli interventi in aula ex art. 83, fermo restando che naturalmente ogni Consigliere ha la facoltà e la possibilità di interloquire direttamente con l assessorato e con l Assessore. Tra l altro, su questo tema ricordo che Matteucci di norma è anche abbastanza celere a rispondere. In ogni caso, ribadisco che segnalerò la questione, il contenuto del suo intervento alla Giunta, e in particolare all Assessore alla partita. Prego Dapei. Consigliere Dapei: Presidente, io vorrei ricordarle che uno dei punti cardine del programma elettorale del Presidente Penati riguardava la questione della trasparenza. In realtà sappiamo bene che tutti i candidati, in tutte le latitudini, di qualsiasi colore politico richiamano sempre il tema della trasparenza prima di 5

6 venire eletti. Ma quantomeno, noi siamo qui a chiedere non cose straordinarie, non di fare più di quello che è previsto dalle norme, ma almeno attenersi alla normativa nazionale e locale in materia di trasparenza. Ancora una volta, stiamo iniziando un Consiglio provinciale con un arretrato spaventoso non in termini di quantità, perché il fatto che non ci si risponda mai alle interrogazioni ci porta a perdere l uso, ad atrofizzare la parte di cervello che riguarda questo strumento, che è uno dei pochi rimasti in mano all opposizione per fare politica, per svolgere il suo ruolo, ma per qualità. Noi aspettiamo ormai da mesi, in qualche caso addirittura da anni, risposte ad interrogazioni che si potevano avere immediatamente, basta la volontà politica o un po di buona volontà, un po di buona educazione, dal momento che la legge prevede un termine massimo di 30 giorni. Quindi noi siamo in palese violazione sia della normativa nazionale, Testo Unico degli enti locali, che del nostro regolamento che del nostro statuto, ma soprattutto davanti ad un problema politico, perché se noi poniamo delle domande talmente imbarazzanti che non si possono neanche ascoltare le risposte, c è un problema molto grande. Io intervengo spesso al riguardo, mi auguro di non sentire, anche per non annoiare i colleghi, la solita risposta che lei si farà carico di far presente la cosa, ma a questo punto noi poniamo il problema in termini politici. C è qualche problema per cui non si può rispondere ad alcune delle nostre interrogazioni o semplicemente si è deciso che è meglio non rispondere, perché lo standard democratico della Provincia deve essere livellato in questa maniera? Prima o poi noi speriamo che questo nodo politico venga sciolto, anche in maniera coraggiosa, così come sul tema delle donne o altro, noi su questo prenderemo l iniziativa, si proponga una modifica regolamentare, ed al limite anche al legislatore, in cui si abolisce il termine di 30 giorni per la risposta alle interrogazioni e si abolisce l obbligo di iniziare il Consiglio provinciale con le risposte alle interrogazioni, così come previsto ed era buona norma. Io veramente non riesco a capire perché si preferisce esporsi alla certezza di sentirsi ogni volta additare come persone di cattiva volontà in questo senso, evidentemente c è qualcosa che frena dal volerci rispondere in merito a presunti sprechi, presunte irregolarità, presunte illegittimità dell Amministrazione. Se l Amministrazione ha le carte in regola non ha che da rispondere e dire che le nostre maliziose domande vengono smentite da delle puntuali risposte. Presidente del Consiglio: Volevo solo considerare su questo che in qualche misura questo tema è stato ripreso anche nella recente commissione. Al di là della valutazione politica, cosa c è sotto, cosa non c è sotto, esiste anche una questione tecnico regolamentare, dobbiamo probabilmente inventare qualche nuovo strumento. C è un nesso relativo, però abbiamo citato la questione del question time, che in qualche misura finirebbe con l impegnare l esecutivo ad essere più presente su argomenti specifici. Questo è un tema che dobbiamo affrontare adesso, non in questi giorni, con la revisione del regolamento, per ottenere che in effetti ci siano interlocuzioni più puntuali e precise sui temi che vengono sollevati, sui dubbi, sulle interrogazioni che vengono espresse. Elli, prego. (Intervento fuori microfono). La parola a Dapei. Consigliere Dapei: Dicevo, Presidente, che la ringrazio per avere cortesemente posto l attenzione sul mio intervento, però non ci sono vie d uscita di questo genere. Noi possiamo migliorare il regolamento e immaginarci tutto quello che 6

7 volete, ma è una questione di una semplicità disarmante. Lo dico per chi non è avvezzo ai regolamenti attuali. C è il diritto a porre una domanda e altrettanto diritto ad avere una risposta entro 30 giorni. Se i lavori d aula perché abbiamo troppe delibere, troppa carne al fuoco, non consentono di avere la risposta in aula, va benissimo comunque intanto rispondere per iscritto. Per esempio noi abbiamo chiesto come mai ci risulta che alcune nomine di fondamentale importanza non siano state firmate dall unico che ne aveva la potestà, cioè il Presidente, e che addirittura possano essere state fatte senza un bando, per esempio alla Scala, cioè ci risulta che alla Scala non è stato il Presidente e non c è stato un bando ma noi abbiamo il nostro rappresentante che ha già preso posto. Qualcuno ha tutti gli strumenti per risponderci, senza dover cambiare il regolamento o altro. La mia è una provocazione, io dicevo togliamo dal regolamento Presidente del Consiglio: Questo è chiaro, certo. Elli, prego. Consigliere Elli: Grazie Presidente. Volevo ringraziare il Presidente Penati perché in campagna elettorale si era battuto per l eliminazione dei ticket. Allora io, dopo circa otto o nove anni, il medico mi ha prescritto degli esami con tre ricette, e ho pagato subito 30, grazie alla sinistra perché i ticket chiaramente messi in Regione sono oppressori, statalisti, eccetera, i ticket statali invece diventano un ottimo, che però adesso voi furbescamente, siccome la gente, anche voi avete protestato ma qui state zitti, state cercando di ribaltarli un altra volta sulla Regione così almeno potete dire che i ticket sono di nuovo cattivi, deleteri e vanno tolti. Quindi l azione di Penati, per questo volevo ringraziarlo, è stata estremamente efficace. Non solo non ha tolto i ticket abietti della Regione Lombardia ma è riuscito a far mettere, essendo lui nella compagine di sinistra, degli eccellenti ticket che tutti pagano, tutti i cittadini. Grazie Penati e grazie a voi di sinistra per la vostra politica sociale molto interessante. Consigliere Bruschi: Mi corre l obbligo rispetto all intervento del capo Gruppo Dapei, che condivido pienamente, segnalare un Assessore presente ed uno assente che rispondono con estrema prontezza alle interrogazioni, che sono l Assessore Barzaghi e l Assessore Casati senior, speriamo che anche l Assessore Casati junior mantenga le buone abitudini di un Consigliere che spesso si trova senza risposte alle proprie domande. Lo dico perché forse mi separano dall Assessore Casati e dall Assessore Barzaghi un oceano dal punto di vista politico, però devo dire che per quanto riguarda la correttezza nelle regole sicuramente sono due Assessori che si distinguono. Approfitto dell ingresso dell Assessore Brembilla per parlare di un altro atto che questo Consiglio si dovrà No, assolutamente, era la mia sensazione, mi sono giusto adesso iscritto a parlare. Vorrei capire quando questo Consiglio affronterà un tema cogente per la vita di questa Amministrazione e per la vita dei cittadini del milanese e non solo, cioè quando questo Consiglio provinciale sarà chiamato ad affrontare il Piano dei Rifiuti. Noi abbiamo dalla stampa notizie che sono estremamente contraddittorie, mi riferisco soprattutto al caso del termovalorizzatore di Milano, mi piacerebbe che una volta tanto le cose non si facessero sottobanco ma che sia in una certa misura la politica a dover dare una risposta. Purtroppo la clessidra della ruera - come la chiama il Consigliere Clerici è una clessidra che corre molto rapidamente. Qualunque tipo di impianto per lo 7

8 smaltimento dei rifiuti ha bisogno di tempi non brevi per la realizzazione, c è magari anche un consenso, una mitigazione da ottenere, una progettazione da fare con attenzione, non voglio dire per una volta viennese ma bresciana, che forse è un termine di paragone molto più vicino a noi e vorrei che un giorno la commissione ambiente andasse a vedere il termovalorizzatore di Brescia, e soprattutto convocasse una delle parti in causa, il direttore generale dell AMSA Petra, che ha lanciato un potente grido di allarme riguardo alla situazione in proiezione dei rifiuti nel milanese. Qualunque siano le decisioni che questo Consiglio provinciale sarà chiamato a prendere, io mi auguro che queste decisioni vengano prese in tempi brevi per dar modo a tutti i soggetti in campo di muoversi adeguatamente. Non voglio, e mi consentirete la battuta, che la prossima Amministrazione di centrodestra che dal 2009 governerà questa Provincia venisse ad affrontare le carte, visto che dopo parliamo di zingari, parliamo di carte, non venga a trovarsi in una situazione tale da dover dichiarare bancarotta, come ha dichiarato bancarotta l Amministrazione di centrosinistra di Bassolino nella Regione Campania. Nel frattempo è entrato in aula l Assessore Brembilla. Presidente del Consiglio: L Assessore vuole fornire qualche risposta per quello che ha sentito? No, parlo di tempistica, esclusivamente quello ovviamente. Assessore Brembilla: Noi abbiamo pubblicato la proposta di piano, e secondo la legge regionale devono decorrere dalla pubblicazione 45 giorni di deposito, che scadranno verso metà marzo, ed altri entro i quali presentare il piano al Consiglio. Quindi credibilmente in aprile. Presidente del Consiglio: Io non ho altri iscritti a parlare ex art. 83. Proporrei un inversione dell ordine dei lavori che mi sembra molto saggia, credo. C è un interrogazione, quella tra l altro evocata dal Consigliere Bruschi, alla quale deve rispondere l Assessore Barzaghi. Farei prima questo punto, per poi passare alla discussione sull informativa dell Assessore Corso. Siamo d accordo. Il Presidente del Consiglio pone quindi in trattazione lo: ARGOMENTO N. 1/6 DELL ORDINE DEL GIORNO - Interrogazione presentata in data 19 settembre 2006 dal Consigliere Bruschi, per conoscere l elenco dettagliato delle richieste provenienti dai Comuni o dalle amministrazioni scolastiche per l edificazione di nuove sedi scolastiche. Assessore Barzaghi: Grazie Presidente, ringrazio il Consigliere Bruschi per le buone parole che sono state qui espresse. Devo dire che la volta scorsa anch io sono stato inadempiente perché la scorsa interrogazione è stata persa dagli uffici, quindi ho risposto con largo ritardo. Mi sono premurato di fare avere una circolare agli uffici, per poter capire come mai si era persa questa interrogazione. Quindi raccolgo l invito di una risposta in tempi brevi. Devo dire che su questo punto, cioè la richiesta da parte del Consigliere di una dettagliata raccolta delle richieste provenienti dai Comuni e dalle amministrazioni scolastiche per l edificazione di nuove sedi scolastiche, la risposta ha avuto una nascita piuttosto 8

9 complessa perché doveva legarsi al piano triennale da una parte ed a quello che dovrà essere la discussione sul bilancio preventivo. Quindi in questo senso ha avuto un parto piuttosto complesso e abbiamo dato risposta in questi termini, elencando il Consigliere avrà la risposta scritta gli enti dai quali è pervenuta la richiesta, la natura della richiesta stessa, le valutazioni dell Amministrazione Provinciale e gli eventuali sviluppi successivi qualora, accogliendo la richiesta, l intervento sia stato inserito nel programma dei lavori da realizzare. Per riassumere, gli interventi previsti nel piano triennale, poi dirò quelli sui quali ancora non c è un pronunciamento, sui quali c è una richiesta da parte delle Amministrazioni comunali del territorio o delle scuole ma appunto ancora su queste non c è un pronunciamento e dipenderà dal tipo di risorse che verranno messe a disposizione, ma vorrei concentrare l attenzione sugli interventi previsti nel piano triennale. Di questi c è tutta la zona sud, se il Consigliere ha visto, in modo particolare Buccinasco, che viene indicato nel nuovo plesso scolastico richiesto per il 2008, ma anche Pantigliate, Pieve Emanuele e Paullo, cioè tutto l intervento nella zona sud che dovrà essere definito, io penso, con un unico intervento, attraverso una conferenza territoriale di tutti i Sindaci e delle scuole, per poter realizzare un intervento legato alle richieste del territorio, individuando lì quali sono le priorità. Naturalmente, per la zona sud c è un occhio particolare perché è una zona depressa dal punto di vista dell edilizia scolastica, quindi occorre un riequilibrio dell intervento, proprio stante il fatto che su questo territorio non abbiamo praticamente scuole, o sono poco numerose. Poi abbiamo Brugherio, di cui abbiamo già discusso, il primo lotto è inserito nel piano annuale Abbiamo Castano Primo, l ampliamento inserito nel bilancio 2006, già programmato dalla Giunta precedente. Abbiamo l intervento a Cornaredo di un nuovo istituto superiore, dove il Comune metterà a disposizione un centro sportivo, un primo lotto inserito nel piano annuale L intervento su Garbagnate, dove ci sarà la nuova sede del liceo artistico Fontana, un accordo con il Comune sull area del Parco delle Groane, intervento inserito nell elenco annuale delle opere pubbliche del Magenta, ampliamento del centro scolastico, realizzazione prevista nel piano triennale nel Monza, ampliamento dell istituto magistrale Porta, contributo che viene dal Comune di Monza, la richiesta è stata accolta, la progettazione è già in fase avanzata. Pioltello, ampliamento del centro scolastico inserito nel Piano Triennale del Rho, la nuova sede dell istituto scolastico, liceo classico Rebora, primo lotto, inserito nel Rozzano, ampliamento dell istituto Calvino, la richiesta è stata accolta ed inserita nel Infine, Arcore e tutti i 22 Comuni del vimercatese, con la richiesta di un nuovo polo scolastico, il Comune di Arcore ha indicata l area che dovrà essere espropriata attraverso una prassi in questa direzione. Dovrà essere firmato un protocollo d'intesa con tutti i Comuni del vimercatese, che preluderà poi ad una convenzione, un primo lotto è inserito nel piano annuale del Questi sono gli interventi previsti. Rimangono le altre richieste, che sono quelle del Comune di Arese, che però si scontra con la scelta su Garbagnate. Abbiamo valutato le proposte prospettate dal Comune di Arese, che risultano superate, anche a seguito delle verifiche condotte dagli uffici dell assessorato in loco e che confermano l indirizzo già assunto dalla precedente Giunta provinciale, dall Assessore Frassinetti, di collocazione sull area delle Fornaci a Garbagnate. La richiesta del Comune di Corbetta, l intervento è subordinato al 9

10 perfezionamento di un esproprio su un area privata, inoltre occorre verificare la nuova situazione, a fronte di nuovi interventi previsti sia a Cornaredo che a Magenta. L intervento di Cormano, proposta accoglibile per l attivazione di un liceo musicale, vicinanza dell intervento con l altro intervento previsto della Città della musica, quindi potrebbe essere inserito in un unico progetto in questa direzione. Progetto Città della musica che sta seguendo l assessorato alla cultura Daniela Benelli. L intervento di Pogliano, qui i dovuti approfondimenti saranno eseguiti qualora l assessorato avrà a disposizione le necessarie risorse economiche per eseguire l intervento. Segrate, a seguito di un sopralluogo tecnico si sono riscontrate perplessità in merito alla possibilità di utilizzare la scuola media da parte dei nostri tecnici, ed inoltre l istituzione del nuovo corso linguistico è già prevista presso il centro scolastico di Pioltello, che è vicinissimo a Segrate, quindi su questo andrà fatta una valutazione, ma mi pare che ci siamo orientati per la soluzione di Pioltello, precedente alla richiesta di Segrate. Solaro, anche qui è stato eseguito un sopralluogo, edificio giudicato idoneo quella di una scuola elementare di proprietà comunale in buono stato, vedremo per le risorse che saranno messe a disposizione. Infine, il Comune di Varedo, anche questa è l attivazione di un istituto superiore, proposta di utilizzo di un area individuata all interno di un programma integrato. Anche su questo vedremo quali sono le risorse necessarie. Insomma, sono 13 interventi nel piano triennale previsti ed altri che dovranno essere valutati con estrema attenzione. Nel frattempo sono entrato in aula il Vice Presidente Mattioli e il Consigliere Musciacchio. (presenti 36) Consigliere Bruschi: Grazie Presidente, ringrazio l Assessore Barzaghi. In realtà era addirittura stato troppo zelante perché aveva risposto ad un articolo 83 e non ad un interrogazione. La ringrazio comunque per la cortesia e per l attenzione. Ovviamente sono soddisfatto dal punto di vista tecnico, meno soddisfatto, me lo consentirà, dal punto di vista politico perché alcune situazioni, e segnatamente la situazione del Comune di Arese rispetto a Garbagnate qualche problema me lo pone. Non so se la sua segreteria le abbia comunicato il fatto che il Sindaco Perferi ha cercato continuativamente con lei un interlocuzione che a quanto mi risulta, almeno alla data dell interrogazione, mai c era stata. Mi sarei accontentato, le dico sinceramente, della risposta scritta se questa interrogazione non volesse essere anche una provocazione nei confronti del Presidente della commissione istruzione Arrigoni. Noi eravamo in parola di audire Sindaci di alcune realtà prima che venissero sciolti dei nodi. Questa audizione non c è stata e di questo personalmente me ne dolgo. Avrei preferito che prima di prendere decisioni gli Assessori alla partita, ma anche i Consiglieri, avessero potuto maturare una decisione più consapevole, anche politicamente consapevole, non solo tecnicamente consapevole. Consigliere Arrigoni, Presidente Arrigoni, mi dispiace. Il Presidente del Consiglio pone quindi in trattazione la: Informativa dell Assessore Corso sulle politiche riguardanti i nomadi nella realtà del territorio provinciale 10

11 Nel frattempo è uscito dall aula l Assessore Oliverio. Presidente del Consiglio: Ci sarà una relazione dell Assessore Corso, poi come Ufficio di Presidenza abbiamo deciso la possibilità che ciascun Consigliere può intervenire, entro il limite di dieci minuti, che ci sembra una proposta ragionevole. Prego Assessore Corso. Assessore Corso: Grazie Presidente, buongiorno a tutti. Oggi veniamo qui in quest aula ad ottemperare un impegno che ci eravamo assunti. Ci eravamo impegnati a sviluppare un dibattito in Consiglio provinciale sui temi del nomadismo, che deve portare tutti noi insieme a ragionare su di un argomento complesso, spesso al centro di discussioni e confronti da posizioni contrapposte. Il dibattito che oggi svolgiamo è una risposta all esigenza del Consiglio di approfondire e comprendere la storia e la cultura del nomadismo, per capire ed assimilare gli eventi che hanno fatto discutere le diverse parti sociali, non sempre in sintonia nell affrontare la tematica Rom. Chi sono stati i nomadi e che cosa rappresenta oggi questa popolazione nello scenario internazionale e nazionale? Chi sono davvero queste persone a cui tutti dobbiamo riconoscere diritti universali di cittadinanza e far sì che a loro volta riconoscano i doveri che li obbligano verso chi li ha riconosciuti? Quali sono gli strumenti del dialogo, della partecipazione, della condivisione che abbiamo a disposizione per arrivare a coniugare in armonia, solidarietà con legalità e fare in modo che l illegalità, una realtà del nostro sistema sociale, possa essere sconfitta? Che cosa è nelle nostre possibilità per arrivare a smantellare il pregiudizio culturale e sociale che impedisce di realizzare relazioni e buone pratiche solidali? Ebbene, potrei continuare con l elenco delle cose da fare e delle cose realizzabili alla portata di noi amministratori. Ma se avessimo preconfezionate tutte queste risposte, probabilmente non saremmo qui a discuterne. Non abbiamo a disposizione miracoli italiani da proporre, e mi rendo conto che è difficile dare risposte ad ogni singolo problema, ma so anche che si può percorrere la strada delle buone pratiche, so che siamo capaci di rispondere ai bisogni emergenziali ed umanitari con delle risposte mirate all inclusione sociale ed al rispetto dei diritti di cittadinanza. So che abbiamo l esigenza di pianificare una strategia di interventi, così come questo Consiglio aveva evidenziato nel corso del dibattito precedente su questo argomento. Integrazione e multiculturalità, in un sistema di relazioni umane, sociali, politiche ed economiche sempre più globalizzato, sono fenomeni irreversibili con i quali tutti, quindi anche noi, siamo chiamati a confrontarci per dare risposte ai bisogni di accoglienza e vivibilità dignitosa, garantendo legalità e promuovendo politica di integrazione sociale delle diverse culture. L attualità ed i fatti appena accaduti ci dicono che la strada è ancora molto in salita. Abbiamo constatato che la paura del diverso e la differenza nutrita dall ignoranza, portano solo alla violenza ed all intolleranza, e non abbiamo risolto nulla così. Abbiamo di fronte uno scenario difficile sia da descrivere che da interpretare, ma possiamo tentare di porre alcuni punti fermi per una proposta politica istituzionale, mi auguro condivisa, per rispondere ai bisogni di accoglienza e di sicurezza, per un vivere civile e rispettoso delle diverse culture. Oggi qui parliamo dei Rom, del nomadismo, degli ultimi, ma il ragionamento in 11

12 generale potrebbe trovare applicazione alle tante realtà di emarginazione di persone scivolate nell invisibilità. L Italia, tradizionalmente Paese di asilo e di grandi migrazioni, ha nella propria storia una cultura dell accoglienza per coloro che vengono qui con un progetto di vita migliore. Milano, da sempre metropoli solidale, sembra in questi ultimi anni avere perso questa peculiarità, lasciando posto alla paura ed all indifferenza per le sue periferie, per le sue povertà, fattori di dolorosa emarginazione, a volte anche estrema. Alle istituzioni, a questo Consiglio, è richiesto di non essere indifferenti e di combattere l ignoranza e la diffidenza. Per dare gambe solide ad una risposta politica istituzionale, occorre allargare l orizzonte e le alleanze. Il motore di questo processo politico istituzionale e sociale, devono essere le istituzioni che dal Governo, passando dalla Regione alle Province, ai Comuni, devono costruire una politica globale e coordinata a livello territoriale, ciascuna per le proprie responsabilità. In questo percorso bisogna coinvolgere anche gli attori economici presenti sul territorio, che devono dispiegare la loro responsabilità sociale di impresa come strumento non solo di sviluppo economico ma anche come mezzo per il raggiungimento del benessere sociale individuale, rivolgendo la loro attenzione anche a queste realtà, perché una metropoli socialmente più accogliente, vivibile e sicura, porta giovamento anche alle sue relazioni economiche. Nella battaglia quotidiana per dare futuro alle nostre città nel quadro dell integrazione, vorremmo avere con noi il mondo della cultura, dell istruzione, dell associazionismo, del volontariato, le parti sociali e del mondo economico, per sostenere gli sforzi e per dare futuro alle città ed all integrazione. Ma in quale contesto noi siamo? Gli zingari cosiddetti, sono un popolo di antiche origini indiane, che ha raggiunto l Europa intorno al 1100 ed hanno fatto la loro comparsa in Italia nel I tre gruppi principali degli zingari europei sono: Rom, Sinti, Calè. I Calè sono i gitani che abitano la penisola iberica ed il sud della Francia; i Sinti si differenziano in ragione della religione; i Rom prendono il nome dalla lingua romanes, Rom significa uomo. Nel corso della storia gli zingari sono stati spesso vittime di persecuzioni e discriminazioni, delle quali la più atroce è il porrajamos durante il quale il nazismo sterminò oltre persone nei lager, ed è sotto stimato. Attualmente, nell ambito europeo, i Rom rappresentano la più grande minoranza che ancora subisce discriminazioni ed esclusione sociale in tutta l Unione Europea. Il Parlamento Europeo ha formulato molte raccomandazioni, e sostiene politiche attive per l inclusione dei Rom nella società. Per quanto riguarda l Italia, l Ecri, che è la commissione europea contro il razzismo e l intolleranza, nel suo terzo rapporto, quello del maggio 2006, richiamava per l ennesima volta l Italia per la mancata integrazione dei Rom Sinti, raccomandando al nostro Paese di porre in essere, tra l altro, una politica organica di inclusione di queste comunità per favorire un miglioramento più duraturo delle condizioni di vita. I Rom Sinti in Italia, secondo le stime ufficiali, rappresentano lo 0,20/0,23% della popolazione residente, stimata una presenza di 120/ unità. Nella nostra realtà provinciale, escluso il capoluogo, in cui le cifre attestano una presenza di circa Rom, il censimento compiuto dall osservatorio delle politiche sociali, ci restituisce una stima di circa persone, di cui Rom e circa 500 Sinti. Secondo i dati del Ministero dell Interno in Italia, su una presenza stimata di circa unità, sono di nazionalità italiana persone. I Rom Sinti cittadini italiani hanno gli stessi 12

13 diritti e doveri di tutti gli altri cittadini. I Rom romeni e bulgari sono, dal , cittadini europei. Un altro aspetto significativo che riguarda queste comunità è il nomadismo, che sebbene considerato un elemento fondamentale della loro cultura e della loro storia, non è più la realtà attuale, fatta eccezione per alcuni gruppi. Infatti, i Rom vivono una situazione di stanzialità almeno per il 70% delle presenze sul territorio nazionale. Di notevole interesse è anche la composizione demografica tracciata nel dossier della Caritas, che indica come una popolazione giovane, composta per il 70% di persone al di sotto dei 21 anni e con pochi anziani. L aspetto normativo. Noi abbiamo una normativa internazionale relativa alle popolazioni Rom Sinti che è riconducibile a due provvedimenti dell ONU ed a numerose raccomandazioni adottate dal Consiglio d Europa e dal Parlamento Europeo. In merito alla legislazione italiana, dalla legge 482/99, denominata Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche, la popolazione Rom Sinti non è riconosciuta, in quanto tali comunità non hanno un territorio. Infatti, vi sono molte circolari emanate dal Ministero dell interno e dal Ministero della pubblica istruzione, che proprio in tema di scolarizzazione affronta fin dagli anni 60 in modo globale la presenza dei bimbi Rom Sinti nelle scuole italiane. Ai Rom Sinti di provenienza straniera è applicata la normativa vigente sull immigrazione. Nell ambito locale quindi molte Regioni hanno adottato leggi in materia di Comunità Rom Sinti, così come la Regione Lombardia ha varato nel 1989 la legge regionale intitolata Azione regionale per la tutela delle popolazioni appartenenti alle etnie tradizionalmente nomadi e semi nomadi. Attualmente questa legge non è rifinanziata, mentre è al vaglio delle commissioni regionali una proposta di emendamento della L.R. 12 in tema di urbanistica e territorio, che propone di introdurre il meccanismo di consenso nei Comuni limitrofi nel caso che un Comune decida di insediare sul proprio territorio un campo nomadi di sosta o transito. Azioni. Le azioni portate avanti dalla Provincia hanno avuto una duplice finalità, una di carattere prevalentemente emergenziale e un altra più strutturale. La ratio dei due interventi è correlata, in quanto l esperienza emergenziale e le criticità riscontrate nell intervento operativo, ci hanno poi permesso alcune riflessioni tradotte in risposte concrete per dare un contributo fattivo al passaggio dall emergenza al progetto di un accoglienza dignitosa finalizzata all integrazione e all inclusione sociale, utilizzando la chiave di lettura della legalità, del rispetto dei diritti e della sicurezza. Gli interventi di carattere emergenziale che hanno riguardato via Capo Rizzuto nel 2005 e Opera nel 2006, hanno avuto come origine degli sgomberi, nel primo caso senza pensare a soluzioni alternative per nuclei familiari che vivevano in quel campo, e nel secondo caso di Opera, senza nessuna concertazione con il tavolo interistituzionale istituito dalla Prefettura in Milano, che stava lavorando per mettere a punto le strategie condivise. L epilogo di Opera è noto, episodi di intolleranza e violenza hanno instaurato un clima insopportabile che ha spinto le famiglie a spostarsi prima del termine sancito dalle istituzioni nel protocollo d intesa. Questo però non va letto come una sconfitta, ma come l inizio di un modello di collaborazione possibile tra le istituzioni ed il privato sociale, per la ricerca e la sperimentazione di nuove soluzioni. Tra le azioni compiute, vi è da segnalare il cofinanziamento della ristrutturazione del campo Sinti di Buccinasco, il sostegno di un progetto di microimpresa per donne Rom e l istituzione di un 13

14 tavolo programmatico per il monitoraggio delle popolazioni Rom Sinti poi concluso. Un capitolo a parte, che ritengo estremamente importante, è il lavoro dei piani di zona, e quindi legge 328, che ha permesso interventi di sostegno per quelle realtà locali che hanno deciso di intervenire e risolvere problemi legati alla presenza di Rom Sinti sul proprio territorio. Dall esperienza fin qui maturata, reputo che le azioni da intraprendere passino sia attraverso l avvio di un operazione culturale tesa allo smantellamento dei pregiudizi che ancora pesano su ogni e qualsiasi ragionamento politico istituzionale in tema di Rom Sinti, sia in una proposta di patto che sappia coinvolgere tutte le istituzioni per l elaborazione di una politica globale e coordinata sul territorio, capace di sperimentare, entrando anche in contatto con le comunità interessate, modelli di accoglienza dignitosa. Un accoglienza dignitosa che sappia soddisfare i bisogni primari, per favorire i percorsi di vita autonoma quali la casa, l abitare, il lavoro e l accesso a tutti i servizi sociali. Proposte. In questo quadro, anche sulla base della prima discussione avvenuta nella nona commissione consiliare, di proporre al Consiglio di deliberare un atto di indirizzo da consegnare alla Giunta, affinché operi per la realizzazione di un patto con la città e le sue istituzioni, che si fondi sui seguenti principi: 1. Favorire il processo di integrazione delle popolazioni Rom e Sinti ospitate nei Comuni diversi del territorio provinciale, ed il diritto di queste minoranze linguistiche e storiche, di accedere ai servizi basilari per la comune convivenza. 2. Realizzare una politica di coordinamento tra le attività sviluppate dalle diverse istituzioni pubbliche ed interazioni istituzionale con il volontariato sociale, in favore delle popolazioni presenti sul territorio provinciale, in modo tale da evitare qualunque forma di emarginazione e la realizzazione di azioni tese a garantire il pieno rispetto della legalità. 3. Avviare un piano straordinario nell area metropolitana di interventi di inclusione sociale e di nuovi insediamenti, superando la logica dei campi nomadi attraverso la progettazione e la realizzazione di micro strutture e la costruzione di un habitat per un massimo di 100 persone, anche attraverso le modalità di autocostruzione, garantendo così una risposta efficace all emergenza riscontrata nelle politiche di accoglienza all interno del territorio provinciale. In particolare, promuovere una politica di residenzialità diversificata che sappia sia costruire una rete di strutture di emergenza ad alta temporaneità e contemporaneamente preveda diverse tipologie abitative capaci di rispondere, a seconda dell accoglienza, ad una futura stanzialità. 4. Affermare il diritto di cittadinanza delle popolazioni Rom Sinti, risolvendo la questione dell assenza di documenti, ivi compresi i permessi di residenza, e il passaporto italiano per i Rom e Sinti nati in Italia o che hanno vissuto in Italia per la maggior parte della loro vita e i loro figli. Infatti, è ormai vetusto un concetto del Rom nomade, mentre la stanzialità è di regola. 5. Realizzare corsi di formazione di alfabetizzazione finalizzati all integrazione sociale ed all inserimento lavorativo. 6. Prevedere specifiche tutele nei confronti dei minori Rom e Sinti, che garantiscano la frequenza alle attività scolastiche e formative anche extra curricolari, nonché l esercizio di culto per le comunità interessate, ivi comprese le sepolture. 14

15 7. Coinvolgere le imprese e le parti sociali per promuovere un piano di orientamento professionale e di inserimento lavorativo, senza alcuna discriminazione, garantendo loro di diritti contrattuali. 8. Garantire il diritto alla salute e l accesso ai servizi sanitari attraverso apposite normative regionali per assicurare le prestazioni sanitarie preventive, curative e riabilitative. Concludendo questa sintesi della mia relazione, poi consegnerò un documento più corposo di quanto io non abbia letto, ma non volevo tediarvi per più tempo, per lasciare spazio al dibattito, ringrazio i Consiglieri per l attenzione ed offro come materiale di riflessione un documento sicuramente non esaustivo ma che si propone di inquadrare in modo più ampio la realtà della popolazione Rom Sinti. Inoltre, auspico che il dibattito odierno contribuisca a dare una risposta politica concreta ed avviare un processo complesso ma innovativo, capace di creare un accoglienza dignitosa, solidale e sicura per le comunità presenti sul nostro territorio. Io penso che se noi riusciremo a fare tutto questo senza ambizioni, magari non proprio con i tempi della politica, ma mettendo un po di fretta alle azioni che hanno distinto i nostri interventi sul piano della straordinarietà e sul piano di carattere amministrativo ordinario, io credo che assieme alla commissione nona potremo elaborare un approfondimento per la realizzazione di un accordo, un patto, un protocollo, lo potremo denominare un po come decideremo, poi riaffrontare qui all interno del Consiglio un dibattito condiviso, che possa vedere piena soddisfazione, impegno, slancio e passione da parte del Consiglio provinciale. Vedete, quello che fa Milano, quello che fa il Consiglio provinciale, è osservato su scala nazionale. Io sto ricevendo molte sollecitazioni sul piano nazionale, c è molto interesse per quello che sta facendo la Provincia di Milano, ma anche per quello che sta facendo il Comune di Milano, con il quale abbiamo una sinergia positiva e stiamo operando per dare delle risposte concrete. Quindi credo proprio che, sulla base della concretezza, anche questo nostro dibattito possa essere serenamente avviato. Nel frattempo sono entrati in aula l Assessore Bruno Casati e i Consiglieri De Nicola, Gavazzi, Tranquillino, Lombardi ed Esposito. (presenti 41) Presidente del Consiglio: Io ringrazio molto l Assessore per la corposa sintesi che ci ha fatto. Riconfermo che ora sarà distribuito il documento cui ha fatto cenno. Apro la discussione, dando la parola a Bruschi, ricordando il tempo di dieci minuti, grazie. Consigliere Bruschi: Sarò spero più breve. Mi viene da dire, dopo aver sentito la relazione dell Assessore Corso: e allora? Nel senso che mi sarei aspettato che nel corso di questo Consiglio provinciale venisse presentato quel famoso documento di indirizzo e qualcosa di molto più concreto rispetto alla corposissima relazione che ho avuto modo di consultare, grazie alla sollecitudine del Consigliere Dapei. Innanzitutto la pregherei di una cosa, non so chi le abbia preparato l intervento, ma siccome io dubito che lei, per la sua cultura politica, darebbe del negro ad un africano, non usi mai il termine zingari perché è un termine che, a quanto mi risulta, la comunità Rom Sinti rifiuta perché è un termine che potrebbe ricordare, ricorda anzi le persecuzioni, ed è un termine di dileggio. Per cui, eviti accuratamente di usarlo Assessore. 15

16 C è un problema, c è un problema oggi e c è in proiezione un problema più grave in futuro, nel senso che, come giustamente lei ha ricordato, sono entrati a far parte della UE la Bulgaria e la Romania, che sono due dei Paesi europei dove la comunità Rom Sinti ha maggiore incidenza. Parliamo di numeri che, stando alle stime, vanno da a di persone. In Romania in particolare, non ho elementi per quanto riguarda la Bulgaria, siamo tra e di persone che all interno dei confini della Romania sono viste in una maniera non dico razzistica, dico peggio che razzistica, per cui rappresentano una comunità che ha una forte spinta all emigrazione. Io ho conosciuto le due facce del popolo Rom Sinti, ho avuto un periodo in cui frequentavo un piccolo maneggio tenuto da un giostraio vicino al Naviglio Pavese, siccome sapevo andare a cavallo, sapevo governare i cavalli, per lui ero un gagé ma meno gagé degli altri, cioè ero pressoché un intoccabile, tanto da dirmi: semmai avrai problemi, rivolgiti tranquillamente a me. Il problema è stato che li avevo avuti precedentemente i problemi. Allora, non nascondiamoci dietro un dito, purtroppo i pregiudizi di cui parlava l Assessore Corso spesso non sono pregiudizi ma sono ahimè dati di fatto. Sono dati di fatto che parlano di riduzione in schiavitù, dati di fatto che parlano di accattonaggio organizzato anche con l utilizzo di persone menomate, sono dati di fatto che parlano di furti negli appartamenti, sono dati di fatto che parlano di borseggio. Io non considero questi atti come microcriminalità, la parola microcriminalità è una parola che non uso, non voglio usare perché nel momento in cui noi la usiamo le diamo una valenza minore, spicciola. Non è così. La proprietà per la mia cultura politica non è un furto, per cui qualunque attentato alla proprietà è un reato grave, qualunque attentato alla libertà è un attentato altrettanto grave. Non dico tutti i Rom Sinti rubano, non dico tutti i Rom Sinti esercitano l arte dell accattonaggio, dico che però questo problema in queste comunità c è, il che rende difficilissimo operare. Io la invito a fare una promenade in corso Buenos Aires, lei in corso Buenos Aires a una certa ora del mattino potrà vedere due storpi, non li chiamo diversamente abili, non so a cosa sia dovuta la loro attuale condizione, che vengono depositati all angolo di due strade e che dalle 7,30 del mattino in avanti esercitano l arte dell accattonaggio. Potrei anche farle vedere due gruppi di quattro giovani Rom Sinti di età compresa tra i 7 e i 10 anni che passeggiano per corso Buenos Aires, attività segnalata anche alle forze di pubblica sicurezza che purtroppo hanno alzato bandiera bianca, esercitando la nobile arte del taccheggio. Allora non ci siamo. Quando lei Assessore Corso diceva che sono cittadini italiani, o comunque cittadini a tutti gli effetti con diritti e doveri, mette sicuramente il dito nella piaga. Il diritto del Rom Sinti si ferma di fronte al diritto mio di non vedermi l appartamento svaligiato tre volte, con altri due tentativi andati a vuoto per la presenza di spirito di mia madre e di mia nonna. Non ci siamo! Io ho letto la sua relazione, non ho letto una sillaba del fatto che comunque comunità che si trovano ad avere a che fare con campi nomadi hanno delle preclusioni ahimè non dovute al pregiudizio, o non dovute solo al pregiudizio, ma dovute ad alcuni atti reali. Allora, la domanda è: come affrontiamo la situazione? Come andiamo ad una integrazione, ma non una integrazione tout court? Tra l altro la lingua romané deriva dal sanscrito, io poi non so se le persone di cultura romané siano di origine indiana, come viene detto, o se siano invece addirittura di origine semitica, come dicono altri studi guardando non al dato linguistico ma al dato delle tradizioni: hanno alcune 16

17 tradizioni che coincidono con le tradizioni del popolo ebraico, tant è che per alcune comunità Rom Sinti gli ebrei sono gagé, ma sono meno gagé degli altri perché comunque hanno una maniera ortodossa di guardare a determinati eventi, a determinate ritualità. Allora, io la sua relazione l ho trovata estremamente deludente perché non ha affrontato la realtà in tutta la sua complessità e in tutta la sua problematicità. Non dobbiamo nasconderci dietro l ipocrisia, dobbiamo trattare da cittadino italiano onesto chi cittadino italiano o cittadino europeo o cittadino mondiale lo è, dobbiamo però prendere delle contromisure per chi non dimostra altrettanto rispetto verso le leggi di questo Paese. Faccio un solo esempio, l esempio che a me sta più a cuore, che sono i quattro bimbi che girano per corso Buenos Aires facendo avanti indietro taccheggiando. Le forze di pubblica sicurezza li hanno più volte tenuti in custodia senza nessun risultato, perché i genitori li andavano a riprendere e la mattina successiva, se non la mattina successiva due mattine dopo, gli episodi si ripetevano. Io non so se sia necessario un intervento legislativo, però un genitore che costringe suo figlio al taccheggio, che costringe suo figlio a chiedere l elemosina non è più un genitore ma, faccio fatica a chiamarlo essere umano, un qualcuno cui la patria potestà dovrebbe essere tolta immediatamente. Allora siccome le comunità nomadi, paradossalmente tengono al bambino, che è un bene, forse questo può essere un sistema per indurre ad una certa integrazione. Io non so che cosa possa fare la Provincia in tal senso, mi aspetto comunque di verificare una relazione, me lo consentirà Assessore per una volta, più seria e le relazioni serie per me sono quelle che guardano alla realtà a 360 gradi, e dove magari non c è scritto zingaro, e soprattutto una serie di proposte concrete che vadano sì sul fronte dell integrazione alla cittadinanza, ma che sappiano nel tempo in cui i più refrattari alla cittadinanza diventano cittadini, tutelare chi ha il diritto di non vedersi minacciato nei propri beni. Nel frattempo sono entrati in aula i Consiglieri Gatti e Russomanno. (presenti 43) Presidente del Consiglio: De Nicola, ricordando i dieci minuti, grazie. La parola a De Nicola. Consigliere De Nicola: Grazie Presidente. Io non dirò, come il mio amico Bruschi, che la relazione dell Assessore è claudicante, anche perché tutti sanno quanto io voglia bene umanamente all Assessore Corso, quanto mi è simpatica, quindi mi guarderò bene da questo. Io dirò invece una cosa a mio parere più grave. Io credo che la relazione della Giunta è preoccupante. Io sono molto preoccupato di quanto leggo nella parte propositiva. Approfitto dell occasione per salutare i miei amici dell Opera Nomadi, così sgombriamo il campo dal solito intelligentino di turno che scoprirà nelle cose che io dico razzismo. Sono miei amici, sono persone che rispetto, sono persone che stanno lavorando loro per inserirsi in questa nostra città. Loro sì lavorano per una integrazione, non so se le Amministrazioni, se le istituzioni invece lavorano per integrare, non so se c è irresponsabilità o se c è solo irresponsabilità nell operato delle istituzioni locali, o se c è invece malafede. Non so se l Assessore Corso, quando minaccia i cittadini della Provincia di Milano di creare campi da 80/100 ospiti lo faccia responsabilmente o sia solamente una minaccia. Io non so se nel momento in cui qualcuno fa cadere i governi, imponendo che a Vicenza venissero prima sentiti i 17

18 cittadini, se si sono posti in questo catalogo, decalogo, nuova tavola dei comandamenti, se si siano posti, la Giunta si sia posta il problema per esempio di sentire se i cittadini convengono, condividono, sono d accordo ad avere nei pressi di casa, o anche non proprio nei pressi, una presenza di un villaggio nomade. Perché? Perché se De Nicola o l associazione dei commercianti del vigentino denuncia che non vuole vicino campi nomadi, favelas nomade o favelas in genere, magari possono essere tacciati di essere xenofobi, razzisti e magari riusciranno ad ottenere anche un ordine del giorno in articulo mortis, fuori da ogni regola, che li condanna per aver aizzato contro, ma se altri nomadi, per esempio a Vaiano Valle, scrivono su quello che dovrebbe essere un campo di accoglienza per nomadi: no rumeni. Indicando qual è la loro intenzione qualora arrivassero, completando il cartello con una bara, a questo punto sono altri nomadi che non vogliono nomadi. Come la mettiamo? A questo punto, Assessore e Giunta aperta, Giunta illuminata, amici della sinistra, dell estrema sinistra, accoglienti ad ogni costo, vi ponete forse il problema che il progetto di integrazione che avete in mente non piace a nessuno e che forse nel vostro agire non c è un integrazione ma c è solamente quello di far scontrare, di imporre, di far vedere come negativo, come brutto quello che tutto brutto non è. Perché se esistono delle presenze milanesi, di gente che ha dimostrato di saper lavorare e di sapersi integrare, esistono anche altre presenze, e non lo dice De Nicola di Alleanza Nazionale, non lo dice il cattivo del fronte dei cittadini, lo dice la CISL. Ieri la CISL ha distribuito in tutta Milano il mensile, come diavolo si pronuncia, in cui porta un dato: i bambini che si prostituiscono in piazza Trento vengono da campi nomadi. Ma questo sfugge all istituzione, questo sfugge a coloro che invece vogliono imporci, e mi spiace, amici, vogliono imporci di governare con la carità, di governare con i sentimenti. Assessore, gliel ho detto in televisione, glielo ripeto qui, i sentimenti sono un fatto personale. Lei utilizzi i sentimenti per regolare i suoi rapporti, il Cardinale Tettamanzi li utilizzi pure lui, il Sindaco di Milano, l Assessore alle politiche sociali governino con i sentimenti a casa loro, qui governino con i numeri, con le leggi, con i dati di bilancio. Ci dica Assessore, con cosa lei vuole realizzare queste 50/100 favelas? Con quali mezzi? Quali mezzi lei ha in bilancio per intervenire a realizzare favelas? Mi spiace, Ariazzi, ma è questa sedia, io non voglio urlare Prego? Già è tanto che lei li abbia. Al di là di questo, chiedo scusa per il mio tono, ma siete sempre d accordo, caro Tranquillino. Al di là di aver scoperto che c è un grande afflato sulla sinistra, mi auguro che non ci sia su questo tema, mi auguro che ci siano da parte della maggioranza diverse sensibilità, mi auguro che qualcuno si ponga la domanda: ma cosa realmente volete fare? Al di là di questo documento, che sulla parte storica è interessantissimo e, perché no, è anche ben fatto, ma Assessore, Giunta, Presidente della Provincia, in concreto cos è che avete voglia, avete la possibilità di fare? Ma dov è l integrazione, Assessore? E integrazione creare delle favelas? E questa l integrazione? E integrazione 50 o 100 ulteriori campi nomadi di piccola dimensione? La reputate integrazione questa? Perché Assessore? E guardi che c è un Amministrazione, io so che tra i suoi valentissimi collaboratori c è un giovane collaboratore che viene da Reggio Calabria, città a me molto cara per cento ragioni, e non ultima perché io calabrese immigrato a Milano. Okay? Quindi sono anch io un immigrato. Allora, Assessore, la Giunta di destra di Reggio Calabria ha un piano, realizza un piano di integrazione delle comunità 18

19 nomadi. Sa come? Creando alloggi nelle case popolari, creando case popolari, realizzando case popolari, utilizzando fondi di bilancio per costruzioni di edilizia popolare. Allora, Assessore, l integrazione sa qual è? Quando si prendono dei nuclei familiari, non delle comunità, si prendono dei nuclei familiari, si inseriscono nel contesto dei cittadini di quella città, milanesi tra milanesi, non si prende un intera comunità bosniaca e la si deposita in una favelas. Non si prende una comunità rumena e la si deposita in un altra favelas? Questa è integrazione? Questo è governare con i soldi nostri? Assessore, mi spieghi lei ed il Presidente della Provincia, che è sempre assente, tranne quando deve andare a fare qualche proclama, mi spieghi, c è una legge che dice che noi dobbiamo destinare i soldi della collettività per i buoni sentimenti di qualche amministratore o per l irresponsabilità di qualche amministratore? Ci spieghi questo. Ci spieghi, Assessore, quante famiglie sono state inserite in alloggi di edilizia popolare. Allora, Assessore, cosa vogliamo dire? Da qui io desumo che la sua intenzione è far vivere qualche gruppo di origine rumena, di origine nomade, di farlo vivere come lui vuole. Assessore, anch io vorrei vivere in una villetta, anch io vorrei uno spazio, un terreno della collettività sul quale realizzare una villetta e magari vicino fare un alloggio unifamiliare per mia figlia, per mio fratello, per mio zio, riunire tutta la comunità calabrese attorno a me. Perché non mi date questi fondi? Perché questa differenza di trattamento? Allora è suo compito quello di favorire l integrazione o è suo compito quello di creare paura tra i cittadini? Perché se è vero che esistono delle attestazioni di grande lavoro di inserimento fatto da persone per bene, perché persone per bene esistono anche tra i rumeni nomadi, è altrettanto vero e lei lo sa perfettamente, che esistono tante frange, forse più numerose, di delinquenti abituali, perché i risultati delle indagini di polizia a Milano provano che moltissime di queste presenze sono presenze che vivono non di microcriminalità, perché non esiste un micro ed un macro, esiste una criminalità diffusa. E quando lei nel decalogo indica cosa dovrà fare il Presidente della Regione, cosa dovrà fare il Prefetto, chieda al suo collega di Giunta, Assessore alla sicurezza, chieda quanti sono le forze dell ordine a Milano, chieda al Ministro degli interni Amato quante forze dell ordine ha destinato a Milano. Allora, Assessore, cosa vuol dire questa relazione? Piacevole? Ah, certo, accresce la nostra cultura, ma certamente non accresce la sicurezza dei cittadini, per cui io le dico, Assessore, io sono preoccupatissimo per il nulla che dice questa relazione della Giunta Penati, per la preoccupazione che l unica idea che avete è quella di diffondere l infezione delle favelas in tutta la Provincia di Milano. Nel frattempo è entrato in aula l Assessore Carlino. Consigliere Guerra: Io mi stavo aspettando qualcosa di più dall intervento del mio amico De Nicola, e non voglio neanche dire che De Nicola è il solito cattivo. De Nicola però deve prendere la buona abitudine di saper ascoltare quello che gli altri dicono, perché se avesse letto con la dovuta attenzione la relazione propostaci, e se avesse ascoltato almeno cinque minuti l Assessore che presentava questa relazione, capiva che lo scopo di questa relazione e l intento politico di questo Consiglio è proprio quello di evitare quello che il collega dice. Nessuno vuole le favelas, nessuno vuole creare climi da Blade Runner, nessuno vuole creare climi da guerra civile. Si tratta di saper ascoltare e leggere magari le cose che vengono scritte. 19

20 Io penso che la relazione propostaci sia una relazione lucida, obiettiva, e che soprattutto non fa demagogia. Non fa demagogia! Noi ci troviamo di fronte ad un problema del nomadismo che in questa Provincia racchiude circa Rom e di fronte a questo problema gli enti locali devono dare risposte. Il problema grosso è che chi deve fare le leggi, chi è deputato a fare le leggi nel campo dei Rom, non le fa. Il problema grosso è che il Comune più grosso di questa Provincia intende affrontare il problema del nomadismo con gli sgomberi, sapendo che il problema si trasferisce da un campo all altro. Allora, questo problema deve essere affrontato seriamente, e affrontare questo problema significa che bisogna pensare a delle strutture che non solo sappiano fare dell integrazione, poi su questo tema rientro, perché io ho un concetto diverso dell integrazione, che è diverso dall annessione. Io sono geloso della mia cultura, sono geloso delle mie tradizioni e il dire tu abiti in un posto, ti metto lì e tu devi prendere tutto quello che lì si dice e lì si fa, io non sono tanto d accordo perché questo per me non significa integrare, cioè rispetto delle diverse culture. Significa annettere una cultura minoritaria ad una che è maggioritaria. Allora, se il problema è questo, cioè bisogna dare risposte, bisogna capire che bisogna spezzare quella spirale che vede appunto Dov è il collega Bruschi che non lo vedo? Quei quattro bambini che vanno sulla linea della metropolitana perché devono andare a scuola. Bisogna spezzare quella spirale, però bisogna dare risposte, e quella spirale non si spezza facendo gli sgomberi, ma si spezza facendo delle strutture, facendo delle politiche, investendo sul campo e facendo sì che la Regione Lombardia legiferi ogni tanto su questo tema. O no? Allora, se vogliamo affrontare con serietà questo aspetto, bisogna affrontarlo fino in fondo e senza fare demagogia. Quindi, quando si vive sulla propria pelle l esperienza di Opera, io di fronte a quell esperienza rimango basito, perché non è in discussione ad Opera il diritto legittimo a manifestare un proprio dissenso. Guardate, io ho passato una vita all opposizione, e io non discuto il diritto legittimo di non condividere quello che una maggioranza fa, però io metto in discussione il modo con cui si fa l opposizione, perché se il modo diventa quello di sputare addosso ai volontari che vanno nel campo di Opera per fare della solidarietà, allora lì metto in discussione il modo incivile di fare l opposizione. E il modo demagogico di strumentalizzare e di soffiare sul fuoco su un problema che è già scottante e che poi sfocia in questi tristi episodi. Allora, di fronte a questi aspetti, io mi chiedo: è la via giusta questa di affrontare il tema del nomadismo in questa Provincia? Io penso di no. Ed ecco, proprio perché vogliamo intervenire sul problema, vogliamo intervenire rispettando la cultura Rom, tra l altro è un caso che mi dicevano, si tende troppe volte a generalizzare sulla popolazione Rom. Nel codice penale nostro, in questo Paese, il reato è personale, cioè chi lo fa paga. Paga perché ha fatto un reato. Con i Rom non funziona così, i Rom sono tutti colpevoli, è come se io vi venissi a dire che gli italiani sono tutti camorristi o sono tutti mafiosi. Allora, cominciamo ad avere la capacità di non generalizzare, perché io ho conosciuto personalità Rom che sono splendide, che sono stupende, per cui già un primo passo è quello magari di non tendere alla generalizzazione di una popolazione, che è sempre sbagliato. Ma poi, una domanda che volevo porre: ma voi cosa conoscete della cultura Rom? Cioè noi cosa conosciamo della cultura Rom? Noi non sappiamo niente di loro. Niente! Non sappiamo niente della cultura Rom. Allora, se cominciassimo, prima di parlare Arrivo, Elli, arrivo sulla popolazione brianzola, arrivo. Brianzola 20

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