I.C.E. ITALIENISCHES INSTITUT FÜR AUSSENHANDEL Handelsförderungsbüro der italienischen Botschaft in Wien

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1 I.C.E. ITALIENISCHES INSTITUT FÜR AUSSENHANDEL Handelsförderungsbüro der italienischen Botschaft in Wien I.C.E. ISTITUTO NAZIONALE PER IL COMMERCIO ESTERO Sezione per la Promozione degli Scambi dell Ambasciata d Italia a Vienna AUSTRIA NOTA CONGIUNTURALE ufficio redattore: I.C.E. Vienna Karlsplatz 1/6 A-1010 Wien (Austria) Tel.: +43/1/ , Fax: +43/1/ vienna@vienna.ice.it data aggiornamento: giugno 2008

2 QUADRO MACROECONOMICO L economia austriaca nel corso del 2007 è cresciuta del 3,4%: si tratta del valore più alto degli ultimi sei anni. Questo positivo sviluppo è da ricondurre soprattutto all andamento degli investimenti e della domanda estera. Il contributo dei consumi privati è stato invece modesto anche in linea con la generale tendenza dell area Euro: con una crescita dell 1,6% in termini reali, esso si è posto al di sotto delle percentuali registrate negli anni precedenti. Anche in considerazione di ciò il WIFO, il più importante istituto austriaco di ricerca economica, ha previsto un tasso di crescita economica per il 2008 del 2,2%, tenendo altresì presenti le crescenti insicurezze economiche mondiali (costo del greggio, crisi immobiliare negli Stati Uniti ecc.). Tornando ai fattori che hanno svolto il ruolo determinante nei processi di crescita economica, l incremento delle esportazioni rispetto al 2006 è stato pari ben al 10,1%. Le imprese austriache hanno ampiamente beneficiato della propria condizione di principale fornitore dell industria tedesca. Inoltre, la competitività dei prezzi ha consentito di cogliere nuove opportunità sui mercati mondiali, ampliando la quota già detenuta, in particolare nei nuovi Paesi in Europa centro-orientale e meridionale e Nord America. Le importazioni nel 2007 sono invece aumentate del 9,2%. Ciò ha portato ad un saldo positivo della bilancia commerciale di 395,8 milioni di Euro, secondo le stime provvisorie disponibili. Per il 2008 si prevede però una diminuzione del tasso di crescita tanto delle esportazioni (+6,7%) quanto delle importazioni (+7,3%) a causa della complessiva situazione economica mondiale meno favorevole. Quanto alla crescita dei singoli settori nel 2007, non sono ancora disponibili dati disaggregati del settore manifatturiero. Tuttavia, per il 2008 si prevede un aumento del tasso di crescita di tale settore del 3,37%. Nel 2006 i maggiori incrementi produttivi si sono registrati nei settori automobilistico, della costruzione di macchine, dell industria elettronica e chimica e della lavorazione dei metalli. Anche il settore delle costruzioni si è sviluppato positivamente nel 2007, influendo sensibilmente sul generale andamento degli investimenti. 2

3 Gli investimenti hanno infatti mostrato un sensibile dinamismo, con un incremento del 4,8% in termini reali. In proposito, spiccano gli investimenti in attrezzature (+6,3%) e costruzioni (+ 3,7%). A causa della contrazione della domanda e degli ulteriori fattori di rallentamento dell economia mondiale, per il 2008 si prevede tuttavia un aumento degli investimenti limitato al 2,25%. Come accennato, i consumi privati in linea con la tendenza generale rilevata nell area Euro - hanno fatto registrare nel 2007 un peggioramento rispetto al 2006, con un aumento dell 1,4% ed uno sviluppo relativamente stagnante delle vendite nel commercio al dettaglio in termini reali. Gli aumenti più significativi si sono registrati nel commercio al dettaglio, in particolare nelle calzature (+3,3%), negli articoli elettronici (+2,5%) e negli articoli sportivi (+1,6%). Anche nei settori profumeria, orologi e gioielli, arredamento e abbigliamento i risultati sono stati relativamente positivi. Per gli altri settori (pelletteria, giocattoli ecc.) l evoluzione del fatturato è stata negativa. Per il 2008 si prevede un leggero incremento del tasso di crescita del consumo privato dell 1,9%. Rispetto alla media europea si possono considerare soddisfacenti gli indicatori relativi al mercato del lavoro, dove si è rilevato nel 2007 un tasso di disoccupazione del 4,4%, leggermente diminuito rispetto all anno precedente grazie al miglioramento della congiuntura, nonostante sia cresciuta l offerta di manodopera. Si tratta tuttavia in prevalenza di impieghi a tempo parziale che comportano una modesta crescita dei redditi. Per l anno in corso è prevista un ulteriore lieve riduzione del tasso di disoccupazione, che dovrebbe attestarsi al 4,2%. Il tasso d inflazione nel 2007 ha toccato il 2,2%, dato in aumento ma comunque inferiore al livello medio dell Eurozona. Si tratta in prevalenza di un inflazione legata a costi energetici, successivamente propagatasi a vari settori del sistema economico, nonché all incremento dei prezzi degli alimentari che è stato particolarmente significativo (a causa della crescita della domanda a livello mondiale, dai modesti raccolti di frutta in Europa Orientale e del crescente utilizzo di materie prime agricole per la produzione di carburanti). Altri motivi per l aumento dell inflazione sono l incremento delle spese d esercizio per gli appartamenti e l aumento di tariffe e della tassa sulla benzina. Per il 2008 si prevede un aumento dell inflazione al 2,9%, soprattutto per la forte spesa energetica e per l aumento dei prezzi dei prodotti alimentari. 3

4 Da uno studio realizzato dall Istituto di ricerca austriaco Makam Market Research emerge che nel 2007 il potere d acquisto in Austria è sceso del 2% rispetto al 2006, raggiungendo il valore complessivo di 122 miliardi di Euro ( Euro pro capite). La Regione viennese ha il potere d acquisto maggiore (109,7%), mentre quello meno elevato si registra in Carinzia (88,8%). Secondo un parallelo studio effettuato dall Istituto nazionale di statistica, Statistik Austria, l inflazione invece cresciuta mediamente del 2,2% nell arco del Nel quadro di tale spinta inflazionistica i costi energetici sono aumentati rispetto al 2006, rispettivamente del 22,5% per i carburanti, del 7,9% per l energia elettrica e del 4,4% per il gas. Sono stati toccati dal fenomeno anche affitti ed edilizia. In particolare, i costi di tale settore sono cresciuti nel 2007 del 4,2% (edilizia abitativa), 3,3% (infrastrutture stradali) e 3,1% (ponti). Altri due dati di rilievo riguardano rispettivamente il numero dei fallimenti delle imprese e il livello d indebitamento delle famiglie. Le richieste di fallimento sono infatti aumentate del 13,6% rispetto al Il debito medio delle famiglie è salito invece dai Euro del 2006 a Euro. Sebbene entrambi i fenomeni possano dipendere da altre cause, è quanto meno significativo che si siano verificati in concomitanza con l incremento dell inflazione. Secondo stime della WKÖ (Camera federale austriaca dell economia), l inflazione dovrebbe giungere al 2,6 % e registrare una lieve diminuzione nel 2009, attestandosi intorno al 2,1%. Dopo un risultato vicino al pareggio negli anni 2001 e 2002, a partire dal 2003 il deficit del bilancio federale è di nuovo aumentato, pur non tornando ai livelli elevati degli anni 90. Nel 2007 il deficit è stato pari allo 0,7% del PIL, e dunque in flessione rispetto all anno precedente, soprattutto grazie all incremento delle entrate dello Stato. Una riforma fiscale con una ulteriore riduzione della pressione tributaria non è prevista prima del Ciò appare peraltro motivato dal fatto che la Commissione Europea ha ritenuto poco ambizioso il Programma di stabilità presentato dall Austria, sostenendo che il pareggio di bilancio avrebbe già dovuto essere realizzato, anziché posposto al Nel settore turistico si è registrato nel 2007 un leggero aumento dei pernottamenti dell 1,7%. Nonostante la scarsità di neve lo sviluppo è stato positivo nell inverno 2007, grazie all aumento di turisti provenienti dalla Russia e dall Est Europa. Anche nelle grandi città come Vienna o Salisburgo il turismo ha fornito risultati soddisfacenti. Da qualche anno si osserva un trend positivo per quanto riguarda i pernottamenti in strutture alberghiere a 3, 4 e 5 stelle. 4

5 Per quanto concerne la nazionalità di provenienza dei turisti stranieri, i Paesi Bassi si collocano al primo posto per incremento dei pernottamenti nel 2007, con il +9,1% nel terzo quadrimestre. Seguono i turisti della Gran Bretagna, con un aumento dei pernottamenti del 5,7% nel terzo quadrimestre del I pernottamenti dei turisti italiani, invece, sono fortemente diminuiti all inizio del Nel corso dell anno però la diminuzione è rallentata. Il numero dei pernottamenti dei turisti tedeschi, il gruppo più importante per l Austria, è rimasto stabile nel secondo e terzo quadrimestre del Il settore turistico si è dunque rivelato cruciale quanto quello import-export nel contribuire all andamento della bilancia delle partite correnti che, spesso deficitaria nel passato, registra un saldo positivo dall anno 2004: 4,94 mrd. di Euro nel 2004, 5,02 mrd. di Euro nel 2005, 6,31 mrd. di Euro nel 2006 e 8,27 mrd. di Euro nel corrispondente al 3% del PIL. Anche per i prossimi anni si prevede un crescente saldo positivo della bilancia delle partite correnti, come illustrato nel grafico sottostante. Di seguito si riporta un quadro riassuntivo di alcuni indicatori economici: ) ) Pil (% in termini reali) 2,3 2,0 3,3 3,4 2,1 1,7 Consumi privati (% in termini reali) 1,8 2,0 2,1 1,4 1,6 1,6 Produzione industriale e artigianale % 2,4 3,1 8,8 7,1 3,0 2,8 Investimenti (atrezzat./macchine) % -1,4 0,7 2,1 6,3 2,0 1,0 Investimenti nell edilizia % 1,3 0,1 5,1 3,7 2,3 2,3 Saldo partite correnti (mld. Euro) 4,94 5,02 6,31 8,27 8,55 8,61 Inflazione % 2,1 2,3 1,5 2,2 2,9 2,3 Disoccupazione % 4,8 5,2 4,7 4,4 4,2 4,3 Deficit bilancio statale (mld. Euro) -2,8-3,9-2,9-2,5-3,0-3,7 Deficit bilancio statale (in % del PIL) -1,2-1,6-1,4-0,7-0,7-0,7 1) stime Elaborazione ICE Vienna su dati WIFO e Ministero delle Finanze * non disponibile nuovo metodo di calcolo Per concludere: Per il Paese le prospettive di crescita economica sono meno positive che negli anni precedenti a causa del rallentamento della congiuntura internazionale. Di conseguenza si prevede un aumento delle esportazioni soltanto del 6,7% per questo anno, dopo una crescita del 10,1% nel Inoltre, l alto costo dei prodotti energetici e le conseguenze della crisi immobiliare negli Stati Uniti potrebbero creare gravi problemi per tutta l economia mondiale e quindi anche per quella austriaca. Anche il forte aumento dei prezzi dei prodotti alimentari con le conseguenze di un aumento dell inflazione è una riduzione dei salari reali potrebbe causare distorsioni. 5

6 Il governo austriaco controlla rigorosamente le spese e ha come obiettivo di mantenere il deficit del bilancio vicino all 1% e di riformare le strutture ed i compiti statali per rafforzare la competitività internazionale dell Austria. La riforma tributaria del 2005 con una riduzione delle tasse per tutti dovrebbe aver aumentato il potere d acquisto di una gran parte della popolazione. Ma l effetto positivo di questa riforma è stato diminuito a causa di un tasso d inflazione più alto. Non sono previste riforme prima del Secondo le previsioni, il PIL dovrebbe aumentare del 2,1% nel 2008 e dell 1,7% nel COMMERCIO ESTERO mld. Euro Var% 05/04 Importazioni 77,1 81,0 91,1 96,5 104,2 +8,0 Esportazioni 77,4 78,9 89,8 94,7 103,7 +9,5 Tot. Comm.Estero 154,5 159,9 180,9 191,2 207,9 +8,7 Saldo +0,3-2,1-1,3-1,8-0,5 Elaborazione ICE Vienna su dati STATISTIK AUSTRIA Le importazioni austriache sono aumentate nel 2006 dell 8%, sopra la percentuale del 2005 a causa della buona congiuntura internazionale. Anche le esportazioni austriache sono aumentate più fortemente (+9,5%) rispetto alla crescita del L interscambio totale dell Austria è passato da 191,2 mld. EURO a 207,9 mld. EURO con un +8,7%. Secondo i dati provvisori disponibili le esportazioni austriache sono aumentate del 10,1% nel 2007, riflettendo la buona situazione economica internazionale, mentre per le importazioni l aumento sarebbe del 9,2% per l anno Il saldo commerciale, tradizionalmente negativo per l Austria, è stato di 0,5 mld. EURO nel 2006, dopo un saldo negativo di 1,8 mld. EURO nell anno precedente. 6

7 Secondo i dati provvisori disponibili del 2007 le esportazioni austriache sono aumentate del 10,1% a mio. di euro e le importazioni sono aumentate del 9,2% a mio. di euro. È stato registrato un saldo positivo della bilancia commerciale di 396 mio. di euro. Sotto il profilo delle aree geografiche è sempre l U.E. soprattutto i paesi della vecchia UE a 15 membri - l area di maggiore interesse per l interscambio austriaco. Sebbene i dati degli ultimi anni dimostrino una dinamica d aumento inferiore a quella dell interscambio globale, si sottolinea che pur sempre il 74% delle importazioni austriache proviene dai paesi dell U.E., che a loro volta assorbono il 70% delle esportazioni austriache. QUOTE % COMMERCIO ESTERO DELL AUSTRIA Per principali aree geografiche Import Export Import Export Import Export Import Export Import Export TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 di cui: UE 75,9 72,6 75,9 72,5 77,2 71,8 75,0 71,2 73,7 69,9 Europa 13,2 17,6 14,3 18,4 14,4 18,7 14,8 19,1 14,7 20,1 dell Est EFTA 3,7 6,0 4,5 5,9 3,5 5,3 3,8 5,3 4,0 5,1 Asia 9,0 6,8 8,6 6,2 9,2 6,5 9,7 6,6 10,3 6,9 America 6,0 6,7 4,3 5,9 4,3 7,6 4,7 7,4 4,7 7,8 Africa 1,3 1,1 1,3 1,1 1,1 1,2 1,1 1,2 1,7 1,3 Oceania 0,1 0,6 0,1 0,7 0,1 0,7 0,1 0,7 0,1 0,7 Elaborazione ICE Vienna su dati STATISTIK AUSTRIA Si riporta qui di seguito un prospetto del commercio estero austriaco per principali aree geografiche: 7

8 Oceania 126,4 (+24,7%) 705,3 (+7,3%) COMMERCIO ESTERO DELL'AUSTRIA 2006 per principali aree geografiche (mio. EURO, Var. % 2006/2005) Africa 1.728,1 (+57,4%) 1.360,9 (+21,5%) America 4.846,6 (+7,9%) 8.122,9 (+15,2%) Asia ,7 (+14,8%) 7.144,1 (+13,5%) Importazioni Esportazioni EFTA 4.199,9 (+13,2%) 5.309,9 (+6,1%) Europa dell'est ,8 (+7,5%) ,7 (+15,5%) UE ,4 (+6,1%) ,2 (+7,5%) TOTALE ,6 (+8,0%) ,8 (+9,5%) 0, , , , , , ,0 mio. EURO Elaborazione ICE Vienna su dati STATISTIK AUSTRIA Da questi dati si rileva che il saldo commerciale con i paesi dell U.E., tradizionalmente passivo per l Austria, è leggermente migliorato nel 2006 Gli scambi con i paesi dell Est Europa sono cresciuti in misura maggiore. Dato che le esportazioni austriache verso questi paesi sono aumentate più fortemente che le importazioni il saldo positivo per l Austria è aumentato. Le importazioni austriache dai paesi asiatici sono aumentate dell 14,8%, aumentando il saldo commerciale negativo con questa regione. Le importazioni dai paesi americani sono aumentate del 7,9% e con un forte aumento delle esportazioni verso questa regione (+15,2%) il saldo positivo con questo continente è cresciuto. 8

9 Continua a manifestarsi rilevante per l Austria l area dell EFTA, rappresentata per l 85% dalla Svizzera, nel 2005 le esportazioni verso questi paesi sono aumentate del 6,1%, le importazioni invece sono fortemente aumentate (+13,2%). Il saldo commerciale globale è stato di nuovo negativo per l Austria dopo un saldo positivo nel 2002 con una percentuale di copertura delle importazioni austriache tramite le esportazioni, pari al 99,6 nel I dati dettagliati del 2007 non sono ancora disponibili. Principali paesi fornitori: Fra i principali paesi fornitori dell Austria si segnalano nell ordine la Germania con una quota del 41,5%, seguita dall Italia con una quota del 6,9%, la Cina con il 3,6%, la Francia con il 3,5%, la Svizzera con il 3,4%, gli USA con il 3,3% e la Repubblica Ceca con il 3,2%. Seguono l Olanda (2,9%), l Ungheria (2,5%) e la Russia (2,3%). Le importazioni dalla Cina e da altri paesi asiatici aumentano considerevolmente da anni. La Cina si trova già in terza posizione come paese fornitore dopo un nuovo aumento forte (+26,7%) delle importazioni nel

10 IMPORTAZIONI AUSTRIACHE 2005/2006 per principali paesi fornitori (quota %) quota % 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0, ,2 41, ,6 6,9 3,1 3,6 4,0 3,5 3,3 3,4 3,3 3,3 Germania Italia Cina Francia Svizzera USA Elaborazione ICE Vienna su dati STATISTIK AUSTRIA Principali paesi acquirenti: Anche sotto il profilo dei paesi acquirenti troviamo ai primi due posti la Germania e l Italia che hanno assorbito nel 2006 rispettivamente il 30,3% e l 8,9% del totale export austriaco. Negli ultimi anni l Austria è diventato meno dipendente dagli acquisti tedeschi. Seguono gli Stati Uniti (5,9%), la Svizzera (4,2%), la Francia e il Regno Unito (3,8%). Seguono l Ungheria (3,4%), la Repubblica Ceca (3,3%), la Spagna (2,8%) e la Russia (2,2%), i Paesi Bassi e la Slovenia con una quota dell 1,8%. 10

11 ESPORTAZIONI AUSTRIACHE 2005/2006 per principali paesi acquirenti (quota %) quota % 40,0 30,0 20,0 10,0 31,8 30,3 8,6 8, ,6 5,9 4,5 4,2 4,2 3,8 4,1 3,8 0,0 Germania Italia USA Svizzera Francia Regno Unito Elaborazione ICE Vienna su dati STATISTIK AUSTRIA COMMERCIO ITALIA-AUSTRIA L Italia si conferma il 2 partner commerciale dell Austria, dopo la Germania, sia come Paese acquirente che come fornitore con una quota di mercato sul totale dell import austriaco del 7%. In continua crescita l andamento dell interscambio fra i due Paesi; nell ultimo quinquennio esso è aumentato del 29%. INTERSCAMBIO CON L ITALIA (MIL. ) Importazioni austriache 5.687, , , ,6 Esportazioni austriache 7.074, , , ,9 Saldo per l Austria , , , ,3 Totale Interscambio , , , ,5 Quota di mercato italiano su totale import austriaco 7,0% 6,8% 6,6% 6,9% Elaborazione dati ICE Vienna su dati Statistik Austria 11

12 Il saldo commerciale verso l Italia, che tradizionalmente era stato quasi sempre negativo per l Austria, è andato progressivamente riducendosi fino a diventare per la prima volta positivo nel 1999, con un surplus di 106,2 milioni di Euro. Dal 1999 in poi è sempre rimasto positivo. Il motivo di tale inversione di tendenza (successiva all ingresso dell Austria nel mercato comune europeo) è da ricercarsi anche nella sostenuta domanda italiana, nonché nell accresciuta competitività delle merci austriache, nell ambito dell eliminazione di ogni oscillazione di cambio a seguito dell introduzione dell euro. Nel 2006 le importazioni austriache dall Italia ammontavano a 7.182,6 milioni di Euro (+12,4% rispetto allo stesso periodo del 2005). Le esportazioni austriache verso l Italia invece sono aumentate del 12,8% ed hanno raggiunto un valore di 9.234,9 milioni di Euro. Il saldo commerciale positivo per l Austria, pari a 2.052,3 mil. di Euro, conferma la tendenza prevalente degli ultimi anni. Nonostante l attuale maggior dinamismo dell export austriaco verso l italia, il mercato austriaco si presenta in generale ricettivo per i prodotti italiani. Secondo i dati provvisori disponibili del 2007 le importazioni dall Italia sono aumentate dell 8,9% mentre le esportazioni austriache verso l Italia sono cresciute del 10,4%. La quota italiana sul totale delle importazioni austriache è rimasta stabile al 6,9%. 12

13 IMPORTAZIONI AUSTRIACHE DALL ITALIA per principali gruppi merceologici (mio. Euro) Var.% 03/ Var.% 05/ Var% 06/05 T O T A L E 5.547, , ,6 +9, ,5 +2, ,6 +12,4 d i c u i : - macchine e mezzi 1.742, , ,0 +16, ,1 +5, ,1 +4,2 trasporto autoveicoli e loro parti 432,7 486,2 566,0 +15,6 570,4 +0,8 639,7 +12,1 - prodotti finiti e 1.225, , ,7 +17, ,4-2, ,9 +20,1 semilavorati prodotti tessili 197,7 195,3 195,6 +0,2 197,0 +0,7 198,9 +1,0 (escl.abbigliamento) materiale da 111,0 109,8 105,6-3,9 101,0-4,3 192,6-3,0 costruzione ferri e acciai 226,9 285,3 444,9 +55,9 457,8 +2,9 588,8 +35,2 - altri prodotti finiti 1.085, ,8 984,1-3, ,8 +2, ,5 +2,1 abbigliamento e 339,3 312,1 294,6-5,6 318,9 +8,3 303,2-4,9 accessori calzature 223,4 204,2 199,1-2,5 194,0-2,6 209,7 +8,1 mobili 181,0 160,5 154,5-3,7 150,4-2,6 141,5-5,9 articoli di gioielleria 23,2 24,7 28,6 +15,6 19,7-31,1 23,7 +20,4 - prodotti chimici 572,1 603,5 636,7 +5,5 637,1 +0,1 736,1 +15,6 prodotti farmaceutici 211,0 235,3 227,2-3,4 175,8-22,7 180,5 +2,7 - materie prime 130,5 129,7 172,0 +32,6 169,6-1,4 221,8 +30,8 minerali metallici e 37,1 31,0 61,0 +96,6 52,9-13,2 87,9 +66,2 rottami mat. prime 22,3 23,9 25,3 +5,5 23,7-6,0 23,4-1,6 vegetali,organiche legno e sughero 13,0 10,8 14,9 +37,9 15,2 +2,0 20,6 +35,4 - combustibili, energia 201,4 238,1 207,5-12,9 271,2 +30,7 485,2 +78,9 prod. petroliferi 199,3 235,4 203,2-13,7 260,0 +27,9 354,0 +36,2 - prodotti agroalimentari 466,5 499,7 513,0 +2,6 514,7 +0,3 531,7 +3,3 frutta e verdura 187,1 189,6 227,2 +19,8 236,8 +4,2 219,8-7,2 - bevande 94,5 91,5 109,9 +20,0 101,0-13,6 91,3-5,7 bevande alcol. (incl. vino) 82,6 81,3 97,3 +19,7 82,6-15,1 78,9-4,4 Elaborazione ICE Vienna su dati STATISTIK AUSTRIA Le forniture italiane sono abbastanza diversificate e riguardano in via principale la categoria dei macchinari e degli autoveicoli e loro parti, che nel 2006 rappresentavano con un valore di 2.267,1 mil. di Euro il 31,6% degli acquisti austriaci. Tale categoria era seguita rispettivamente dai prodotti chimici (637,1 mil. Euro - 10,2%), ferri e acciai (588,8 mil. Euro - 8,2%), alimentari (531,7 mil. Euro - 7,4%), combustibili (6,8%), articoli di abbigliamento ed accessori (4,2%), calzature (2,9%) e tessuti e filati (2,8%). 13

14 Volendo analizzare le migliori performances, notiamo che i maggiori incrementi nel 2006 si sono registrati principalmente per prodotti energetici, materie prime (minerali, legname, oli ecc.), grassi vegetali, macchine lavorazione metalli, altri mezzi di trasporto (navi), articoli elettronici, metalli non ferrosi, ferro ed acciaio. Sono invece diminuite fortemente le importazioni di bestiame e articoli di telecomunicazione. Per quanto concerne gli alimentari, gli acquisti dall Italia sono aumentati dell 3,3%, con un aumento particolarmente sensibile nelle categorie di articoli dolciari e caffè. Analizzando in dettaglio le singole voci, si segnala inoltre che sono in aumento le forniture italiane di pesce e prodotti dell industria molitoria. Si riportano qui di seguito, a titolo orientativo, le quote di partecipazione italiana al totale import austriaco di alcuni comparti alimentari (in valore 2006): bevande alcoliche (fra cui vino) 26,8% prodotti dell industria molitoria (fra cui pasta) frutta e verdura di cui verdura frutta fresca 10,8% 16,0% carne e suoi prodotti 10,2% 19,1% 24,0% Di seguito si riportano le quote italiane dell import austriaco di alcuni settori selezionati: tessuti e filati 13,0% ferri e acciai 16,7% mobili 9,1% abbigliamento 8,5% calzature 21,5% Secondo i dati provvisori del 2007 i maggiori incrementi per quanto riguarda le importazioni austriache dall Italia sono stati registrati per caffè, tabacco, materie prime (p.e. quelli per la produzione di carta), grassi, prodotti chimici soprattutto articoli per l industria plastica, semilavorati in metallo, altri mezzi di trasporto (aerei, navi ecc.). 14

15 INVESTIMENTI DIRETTI Tanto gli investimenti esteri in Austria quanto gli investimenti austriaci all estero sono fortemente aumentati negli ultimi anni. Questi ultimi hanno registrato una sensibile crescita dall anno 2000, soprattutto per i forti incrementi degli investimenti austriaci nei paesi dell est d Europa, e hanno superato negli anni 2003 e 2004 per la prima volta il livello degli investimenti esteri in Austria. Investimenti diretti esteri in Austria Si riportano qui di seguito i dati più recenti sugli investimenti diretti esteri in Austria, suddivisi per paesi investitori. Si tratta di dati cumulati che rappresentano i valori complessivi risultanti alla fine di ciascun anno di riferimento e non valori di singoli anni. INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN AUSTRIA - PRINCIPALI PAESI INVESTITORI (dati ufficiali, cumulati) 1) ) mio. EURO % Mio. EURO % Mio. EURO % Mio. EURO % TOTALE di cui da: U.E./ , , , ,8 Principali Paesi Investitori: Germania , , , ,2 USA , , , ,2 Paesi Bassi , , , ,5 Regno Unito 562 3, , , ,0 Svizzera , , , ,9 Francia 541 3, , , ,8 Giappone 498 2, , , ,0 ITALIA 696 3, , , ,7 Svezia 319 1, , , ,5 Spagna 222 1, , , ,4 Dati di fonte locale: elaborazione ICE Vienna su dati Banca Nazionale Austriaca 2) riferiti a capitale, reinvestimento utili e riserve, saldo dei crediti attivi/passivi fra società partecipanti/partecipate. 2) ultimi dati disponibili, definitivi 15

16 Dal quadro sopraesposto si osserva che gli investimenti cumulati esteri in Austria tra il 1997 ed il 2005 (ultimo anno disponibile) sono saliti di oltre 40 mld. EURO. Sulla base del solo dato 2005, il loro ammontare è stato oltre il 24% del PIL. Nel 2005 gli investimenti dei paesi dell Unione Europea a 25 hanno inciso per quasi il 70% del totale (41 mld. di EURO). Quasi la totalità di questi investimenti proviene dall UE a 15 membri, che si riconferma l area più dinamica per gli investimenti in Austria. Il primo paese investitore in Austria è la Germania. Seguono, tra gli altri, gli USA, i Paesi Bassi, il Regno Unito, la Svizzera, la Francia, il Giappone, l Italia, la Svezia e la Spagna. Secondo i dati provvisori relativi al 2007, i flussi di investimenti diretti esteri (IDE) verso l Austria sarebbero fortemente aumentati a milioni di (rispetto ai milioni di del 2006) dovuto soprattutto a cambi strutturali nel gruppo Unicredit, del quale fa parte la Bank Austria. Flussi di Investimenti diretti esteri verso l AUSTRIA (mio. Euro) * Flussi in entrata Var. % * dati provvisori Elaborazione ICE Vienna su dati Banca Nazionale Austriaca Dopo un calo nel 2004 i flussi degli investimenti sono raddoppiati nel 2005 arrivando a mio. EURO. Questo aumento si può spiegare con l acquisizione della Bank Austria da parte dell UniCredito oltre che con la diminuzione dell imposta sui redditi delle imprese, entrata in vigore all inizio di quell anno. Di conseguenza molte imprese straniere hanno trasferito le loro sedi in Austria per sfruttare il tasso d imposta favorevole del 25% e altri vantaggi fiscali. Nel 2006 i flussi di investimenti sono diminuiti a un livello medio. Nel 2007 invece è stato registrato un fortissimo aumento dovuto in gran parte al fatto che UniCredit ha ricevuto azioni per una cifra consistente (55 mln. di Euro) da parte di Bank Austria, a titolo di compensazione a fronte del trasferimento delle operazioni economiche del Gruppo UniCredit in Europa dell Est (con l eccezione della Polonia e dell Ucraina). 16

17 Non si è trattato peraltro della sola transazione di una certa rilevanza. La seconda in ordine d importanza riguarda la vendita della banca BAWAG al fondo Cerberus degli Stati Uniti. Un'altra transazione importante era la partecipazione dell investitore russo Deripaska al gruppo austriaco di edilizia Strabag. Investimenti diretti austriaci all estero L andamento degli investimenti austriaci all estero, suddivisi per paesi destinatari, risulta dal seguente quadro. Si tratta anche in questo caso di dati cumulati, che rappresentano i valori complessivi risultanti alla fine di ciascun anno di riferimento e non i valori di singoli anni. INVESTIMENTI DIRETTI AUSTRIACI ALL ESTERO - PRINCIPALI PAESI DESTINATARI (dati ufficiali, cumulati) 1) ) Mio. EURO % Mio. EURO % mio. EURO % mio. EURO % TOTALE di cui da: U.E./ , , ,4 Principali Paesi Investitori: Germania , , , ,7 Rep. Ceca 997 7, , , ,9 Svizzera , , , ,3 Paesi Bassi 723 5, , , ,5 Ungheria , , , ,0 Regno Unito 927 7, , , ,7 Polonia 342 2, , , ,3 Romania 42 0, , , ,1 Croazia 176 1, , , ,2 USA , , , ,9 Rep. Slovacca 399 3, , , ,6 Slovenia 355 2, , , ,2 ITALIA 365 2, , , ,0 Dati di fonte locale: elaborazione ICE Vienna su dati Banca Nazionale Austriaca 1) riferiti a capitale, reinvestimento utili e riserve, saldo dei crediti attivi/passivi fra società partecipanti/partecipate. 2) ultimi dati disponibili, definitivi Dall esame del quadro sopra riportato si rileva che le imprese austriache hanno accelerato il loro processo di internazionalizzazione. Il valore degli investimenti austriaci all estero rappresenta il 23% del PIL. L area dell U.E-15 rappresenta con il 33,8% la principale area economica destinataria degli investimenti austriaci; essa, infatti, ha assorbito a tutto il 2005 (ultimi dati ufficiali disponibili) investimenti cumulati per 18,8 mld. EURO. 17

18 Nella graduatoria dei paesi destinatari, troviamo al 1 posto la Germania (7 mld. EURO), seguita nell ordine dalla Repubblica Ceca (4,9 mld. EURO), la Svizzera (4,6 mld. Euro), i Paesi Bassi (4,1 mld. Euro), l Ungheria, il Regno Unito, Polonia, Romania, Croazia, USA e la Repubblica Slovacca. Seguono Slovenia e l Italia. I flussi degli investimenti diretti austriaci verso l estero, secondo i dati provvisori relativi al 2007 pubblicati dalla Banca Centrale austriaca, ammonterebbero a milioni di - che rifletta i cambia strutturali nel gruppo Unicredit sopra menzionati. Flussi di Investimenti diretti austriaci verso l estero (mio. Euro) * Flussi in uscita Var. % * dati provvisori Elaborazione ICE Vienna su dati Banca Nazionale Austriaca Un analisi dei degli ultimi anni rivela una continuazione del boom degli investimenti austriaci nei paesi dell Est d Europa: Il 56% degli investimenti diretti, realizzati nel 2006 sono stati orientati verso questi paesi. Tra i paesi più importanti si segnala Romania, Russia, Rep. Ceca, Ungheria, Serbia/Montenegro, Bulgaria e Bosnia. L alto livello dei flussi di investimenti in Ucraina nel 2005 riflette l acquisto del 94% della Bank Aval, una delle più grandi banche del paese, da parte del gruppo Raiffeisen. Tra i più importanti investimenti austriaci nell est d Europa è da menzionare l acquisto del 51% del gruppo petroliero romeno Petrom da parte del gruppo petroliero austriaco OMV nel 2004, e l acquisto della Banca Commerciala Romena (Romania) da parte della Erste Bank. Nel 2007 ha continuato il boom degli investimenti austriaci nei paesi dell Est e sudest d Europa. I paesi più importanti per quanto riguarda il valore degli investimenti sono stati Croazia, Turchia e Russia. Come negli anni precedenti i settori più importanti sono stati quello bancario e quello assicurativo. 18

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