Economia Politica II H-Z Lezione 1 bis

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1 Economia Politica II H-Z Lezione 1 bis Sergio Vergalli vergalli@eco.unibs.it Sergio Vergalli - Macro Lez 1 1

2 Nel 2009 la crisi ha penalizzato più il nord che il centro-sud. Lo scorso anno, infatti, il Pil si è ridotto del 6% nel Nord-Ovest, del 5,6% nel Nord-Est, del 3,9% nel Centro e del 4,3% nel Mezzogiorno, a fronte di un valore nazionale pari a -5%. È quanto si legge nella ricerca «Principali aggregati dei conti economici regionali» pubblicata oggi dall'istat. Il mercato scommette che Moody's taglierà il rating della Spagna. La decisione è attesa per questa settimana. Il 30 giugno scorso infatti Moody's aveva messo sotto osservazione il debito spagnolo annunciando che il verdetto sarebbe arrivato entro tre mesi. Sergio Vergalli - Macro Lez 1 2

3 Secondo l'agenzia di rating «ci vorranno diversi anni» perché la Spagna si riprenda dalla recessione che ha colpito la sua economia che, a differenza di altri paesi in Europa, è stata aggravata dallo scoppio della bolla immobiliare. Le previsioni parlano di una crescita sotto l'1% annuo da qui al Sempre sul fronte dei debiti sovrani resta alta l'attenzione del mercato alla situazione irlandese, che potrebbe essere aggravata dall'instabilità politica. Dopo 12 settimane di pausa estiva, la maggioranza di governo (costituita dai liberal-democratici del Fianna Fáil e alcune liste indipendenti) potrebbe assistere al "disgregarsi" della propria coalizione. Il motivo? Essenzialmente il piano di ulteriori tagli alla spesa pubblica che l'esecutivo si appresta a varare nel tentativo di fronteggiare la crisi economico-finanziaria. Sergio Vergalli - Macro Lez 1 3

4 Blanchard, Macroeconomia, Il Mulino 2009 Capitolo I. Un viaggio intorno al mondo Quando gli economisti studiano l economia, guardano per prima cosa tre variabili: produzione: livello di produzione dell economia e tasso di crescita tasso di disoccupazione: proporzione di lavoratori non occupati e in cerca di occupazione tasso di inflazione: tasso di crescita del prezzo medio dei beni nell economia Sergio Vergalli - Macro Lez 1 4 4

5 Qualche anno fa (2006) Sergio Vergalli - Macro Lez 1 5

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7 USA Av Av Tasso (reale) crescita PIL 3,2 3,9 0,8 1,6 2,7 4,2 3,5 3,6 Tasso disoccupazio ne 6,1 4,9 4,8 5,8 6 5,5 5,1 4,7 Tasso inflazione (deflatore del PIL) 3,9 1,8 2,4 1,7 2 2,6 2,8 3 Sergio Vergalli - Macro Lez 1 7

8 - Stati Uniti Produzione: il tasso medio di crescita è stato del 3,9% all anno, maggiore della media dal 1960: New Economy! nuovo paradigma di crescita Occupazione: il tasso medio di disoccupazione è stato del 4,9%, di gran lunga inferiore al tasso medio registrato dal 1960 Tasso di inflazione: il tasso medio di inflazione è stato dell 1,8%, molto più basso del tasso medio annuo di inflazione dal 1960 Sergio Vergalli - Macro Lez 1 8

9 Produzione: dalla seconda metà del 2001 è stata registrata una crescita negativa: recessione Cosa è successo? 1. Crollo azionario 2. Scoppio della bolla della New Economy settembre A partire dal 2002, minori tassi di interesse, minori imposte e spesa pubblica in armamenti e ricostruzione hanno favorito la ripresa Per il 2006 si prevedeva un tasso di crescita del 3,6% Ma la New Economy era tutta una bufala? Studiare la produttività: tasso di crescita per addetto Sergio Vergalli - Macro Lez 1 9

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11 Occupazione: il tasso di disoccupazione è aumentato dal 4,8% nel 2001 al 6% del A partire dal 2004, il tasso di disoccupazione è diminuito e si prevedeva un ulteriore diminuzione I deficit gemelli: Dal 1992 forte avanzo pubblico: fine della guerra fredda + forte crescita + riforme di Clinton Con Bush: crisi economica + alta spesa pubblica militare + taglio tasse = deficit pubblico Inoltre enorme disavanzo commerciale (5,5% PIL): In USA spendono più di quanto guadagnano, importano più di quanto esportano Situazione di potenziale grande malato del mondo Sergio Vergalli - Macro Lez 1 11

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13 1. La crisi del e le prospettive economiche degli Stati Uniti Produzione: il tasso medio di crescita è stato del 3,4% all anno, maggiore della media dal 1960 Occupazione: il tasso medio di disoccupazione è stato del 5%, di gran lunga inferiore al tasso medio registrato dal 1960 Tasso di inflazione: il tasso medio di inflazione è stato del 2%, molto più basso del tasso medio annuo di inflazione dal 1960 Sergio Vergalli - Macro Lez

14 1. La crisi del e le prospettive economiche degli Stati Uniti E nel ? A fine 2008, il tasso di inflazione ha raggiunto il 5,6%, dopo aver oscillato tra il 2 e il 3% durante un lungo periodo Il disavanzo commerciale, vale a dire la differenza tra importazioni ed esportazioni, è costantemente aumentato: da un valore pari all 1% del Pil nel 1990 è passato a un valore pari al 6% del Pil nel 2006 Sergio Vergalli - Macro Lez

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18 L EUROPA Sergio Vergalli - Macro Lez 1 18

19 La costruzione dell Unione Europea Comunità Europea: convivenza pacifica dopo II Guerra Mondiale CECA, Comunità Europea Carbone e Acciaio per approvigionamento comune di materie prime per la ricostruzione dopo la guerra 1957: Trattato di Roma! Francia, Germania, Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo si accordano su politica tariffaria comune specie su prodotti agricoli Anni 60/70: Comunità Economica Europea funziona per favorire integrazione degli scambi di merci 1986: Atto Unico, paesi membri della Comunità Economica Europea si impegnano a istituzionalizzare organi e ruoli comunitari 1993: Trattato di Maastricht, trattato fondante dell Unione Europea, contiene anche l obiettivo della moneta comune 1997: Trattato di Amsterdam, revisione del Trattato di Maastricht 1999: Inizia l Unione Monetaria Europea Sergio Vergalli - Macro Lez 1 19

20 1957: Francia, Germania, Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo 1973: Regno Unito, Irlanda, Danimarca 1981: Grecia 1983: Spagna e Portogallo 1994: Austria, Finlandia e Svezia 2004: Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Ungheria, repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Cipro, Malta 2007: Romania, Bulgaria, Croazia 20??: Turchia, Israele, Palestina 1999: Nell Unione Monetaria Europea solo alcuni: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna Sergio Vergalli - Macro Lez 1 20

21 FINO AL Europa Av Av Tasso (reale) crescita PIL UE12 3,1 2,3 1,9 1 0,7 1,8 1,4 2,2 Tasso (reale) crescita PIL UE15 Tasso (reale) crescita PIL UE ,9 1,1 1,1 2,2 1,5 2, ,2 1,3 2,3 1,7 2,3 Sergio Vergalli - Macro Lez 1 21

22 UE12 Av Av Tasso (reale) crescita PIL 3,1 2,3 1,9 1 0,7 1,8 1,4 2,2 Tasso disoccupazio ne Tasso inflazione (deflatore del PIL) 5,8 9 7,7 8,2 8,7 8,9 8,6 8,2 5,4 2 2,4 2,6 2 1,9 1,7 1,6 Sergio Vergalli - Macro Lez 1 22

23 - Unione Europea Produzione:dal 1994 al 2000, la crescita media annua è stata inferiore alla crescita registrata negli Stati Uniti. - Crescita media annua: Unione Europea: 2,3% Stati Uniti: 3,9% Occupazione: disoccupazione persistente ed elevata. Il tasso medio di disoccupazione è pari al 9%. Inflazione: l inflazione è stata alta negli anni 70 e 80. L inflazione è diminuita a partire dagli anni 90. L inflazione attesa per il 2006 è inferiore al 2%. Sergio Vergalli - Macro Lez 1 23

24 2. I paesi dell euro oggi Le performance economiche del gruppo composto dai cinque maggiori paesi dell Unione Europea (Germania, Francia, Italia, Spagna e Regno Unito) è stata meno soddisfacente della performance degli Stati Uniti nello stesso periodo: dal 1996 al 2006, la crescita media annua della produzione nell Unione Europea è stata solo del 2,0%, cioè inferiore dell 1,4% rispetto al valore medio per gli Stati Uniti nello stesso periodo; la bassa crescita della produzione è stata accompagnata da una disoccupazione persistente ed elevata; l unica notizia positiva riguarda l inflazione. In questi paesi l inflazione annua è stata in media di 1,8 punti percentuali più bassa rispetto al 5,4% medio registrato nel periodo Sergio Vergalli - Macro Lez

25 2. I paesi dell euro Sergio Vergalli - Macro Lez

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27 2. I paesi dell euro I macroeconomisti europei si preoccupano di tre grandi problemi: la crescita del reddito pro-capite; l elevata disoccupazione; l introduzione della moneta unica. Sergio Vergalli - Macro Lez

28 2. I paesi dell euro Perché il reddito pro capite in Europa è diminuito relativamente agli Stati Uniti? Il reddito pro capite può essere decomposto come segue: Y L ore Y = N N L ore Questa decomposizione può aiutarci a capire che ci possono essere tre ragioni: 1. perché poche persone lavorano; 2. perché chi lavora, lavora poco (cioè poche ore); 3. infine perché chi lavora, quando lavora, produce poco. 28 Sergio Vergalli - Macro Lez 1 28

29 2. I paesi dell euro Come ridurre la disoccupazione europea? Non c è pieno accordo sulle cause dell elevata disoccupazione europea. - La maggior parte degli economisti crede che la fonte del problema non sia la politica macroeconomica, ma le istituzioni del mercato del lavoro. - Alcuni economisti pensano che il problema principale sia l elevata protezione che i paesi accordano ai lavoratori. Soluzione: rimuovere tali rigidità del mercato del lavoro, per rendere il mercato del lavoro europeo più simile a quello statunitense. Sergio Vergalli - Macro Lez

30 2. I paesi dell euro Fig Il tasso di disoccupazione nell Europa continentale e negli Stati Uniti dal Fino all inizio degli anni Ottanta, il tasso di disoccupazione dei quattro maggiori paesi europei era inferiore a quello americano, ma poi lo ha ampiamente superato. Sergio Vergalli - Macro Lez

31 2. I paesi dell euro Che cosa farà l euro all Europa? I sostenitori dell euro sottolineano in primo luogo la sua enorme importanza simbolica. Altri ritengono che il valore simbolico dell euro potrebbe portare con sé qualche costo economico. In un paese come il nostro, l importanza dell entrata nell Unione deriva dalla diminuzione dei tassi d interesse dovuta dalla maggiore credibilità della Banca centrale europea rispetto a quanta ne godesse la Banca d Italia. Sergio Vergalli - Macro Lez

32 3. La Cina Sin dal 1980, la produzione cinese è cresciuta di circa il 10% all anno e si stima che continui a farlo anche in futuro. Questo dato è davvero sorprendente. Confrontato con il 3,1% raggiunto dall economia statunitense nello stesso periodo, la produzione raddoppia ogni sette anni. Sergio Vergalli - Macro Lez

33 3. La Cina Da dove proviene questa crescita? Da una rapidissima accumulazione di capitale E dal rapido progresso tecnologico Sergio Vergalli - Macro Lez

34 4. Guardando avanti Che cosa determina espansioni o recessioni? La politica monetaria può essere usata per prevenire una recessione negli Stati Uniti? Quale impatto avrà l euro sulla politica monetaria in Europa? Perché negli Stati Uniti l inflazione è stata molto più bassa negli anni novanta rispetto ai decenni precedenti? L Europa può ridurre il suo tasso di disoccupazione? Gli Stati Uniti dovrebbero ridurre il disavanzo commerciale? Perché i tassi di crescita sono tanto diversi tra paesi, anche su lunghi periodi di tempo? Altri paesi poveri possono imitare la Cina e crescere alla stessa velocità? Sergio Vergalli - Macro Lez

35 1.1. Pil: produzione e reddito La misura della produzione aggregata nella contabilità nazionale è chiamata prodotto interno lordo, o Pil. Esistono tre modi equivalenti di definire il Pil di una economia- Sergio Vergalli - Macro Lez

36 1.1. Pil: produzione e reddito 1. Valore dei beni e dei servizi finali prodotti in una economia in un dato periodo di tempo 2. Somma del valore aggiunto in una economia in un dato periodo di tempo 3. Somma dei redditi dell economia in un dato periodo di tempo imposte indirette redditi da lavoro reddito da capitale o profitto Sergio Vergalli - Macro Lez

37 1.2. Pil nominale e Pil reale Pil nominale: somma della quantità dei beni finali valutati al loro prezzo corrente La crescita del Pil nominale dipende da due fattori: - crescita della produzione nel tempo - aumento dei prezzi dei beni nel tempo Sergio Vergalli - Macro Lez

38 1.2. Pil nominale e Pil reale Per costruire il Pil reale, dobbiamo moltiplicare il numero di auto in ogni anno per uno stesso prezzo. Per esempio, se si usa il prezzo di un auto nel 2000 come prezzo di riferimento, quello che otterremo sarà il Pil reale ai prezzi del Sergio Vergalli - Macro Lez

39 Blanchard, Macroeconomia, Il Mulino 2009 Capitolo II. Un viaggio attraverso il libro 1.2. Pil nominale e Pil reale Pil reale: somma delle quantità di beni finali valutati a prezzi costanti Il Pil reale permette di misurare la produzione e le sue variazioni nel tempo, escludendo l effetto di prezzi crescenti Sergio Vergalli - Macro Lez

40 Blanchard, Macroeconomia, Il Mulino 2009 Capitolo II. Un viaggio attraverso il libro 1.2. Pil nominale e Pil reale Nel 2006, il Pil reale degli Stati Uniti era 4,5 volte tanto il suo valore del 1960, un aumento considerevole, ma chiaramente inferiore all aumento di 25 volte del Pil nominale nello stesso periodo. La differenza dipende dall aumento dei prezzi registrato durante il periodo. Sergio Vergalli - Macro Lez

41 Blanchard, Macroeconomia, Il Mulino 2009 Capitolo II. Un viaggio attraverso il libro 1.2. Pil nominale e Pil reale I termini Pil nominale e Pil reale hanno molti sinonimi: - il Pil nominale è anche chiamato Pil a valori o a prezzi correnti; - il Pil reale è anche chiamato Pil a prezzi costanti, Pil in termini di beni, Pil aggiustato per l inflazione, Pil ai prezzi del 2000 (se l anno in cui il Pil nominale e il Pil reale sono posti uno uguale all altro è il 2000). Sergio Vergalli - Macro Lez

42 Blanchard, Macroeconomia, Il Mulino 2009 Capitolo II. Un viaggio attraverso il libro 1.3. Pil: livello o tasso di crescita? Y t = Pil nominale al tempo t Y t = Pil reale al tempo t Crescita del Pil al tempo t: tasso di crescita del Pil reale al tempo t. Crescita del Pil= ( Yt Yt 1 ) Y t 1 Espansione: periodo di crescita positiva Recessione: periodi di crescita negativa (almeno due trimestri consecutivi) Sergio Vergalli - Macro Lez

43 2.1. Il tasso di disoccupazione Forza lavoro: somma degli occupati e dei disoccupati Forza lavoro = Occupati L = N + U + Disoccupati Tasso di disoccupazione: rapporto tra il numero di disoccupati e la forza lavoro Tasso di disoccupazione = disoccupati/ forza lavoro u = U / L Sergio Vergalli - Macro Lez

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47 20 marzo 2009 Il Sole 24 ore Note dolenti anche per quanto riguarda l'occupazione: secondo Confindustria tra la metà del 2008 e la metà del 2010 in Italia verranno persi 507 mila posti di lavoro, il 2,2% dell'occupazione totale. Se si considerano anche le persone in cassa integrazione - che quindi conservano formalmente il rapporto d'impiego - i lavori persi sarebbero 867 mila (-2,8%). Sergio Vergalli - Macro Lez 1 47

48 2.1. Il tasso di disoccupazione - Occupato: persona che ha un lavoro al momento dell intervista - Disoccupato: persona che non ha lavoro, ma è in cerca di occupazione -Fuori dalla forza lavoro: persona che non ha un lavoro e NON è in cerca di occupazione - Lavoratori scoraggiati: in presenza di elevata disoccupazione, alcuni lavoratori senza occupazione smettono di cercare ed escono dalla forza lavoro - Tasso di partecipazione: rapporto tra la forza lavoro e il totale della popolazione in età lavorativa Sergio Vergalli - Macro Lez

49 2.1. Il tasso di disoccupazione Come calcolare il tasso di disoccupazione? Elenchi dei disoccupati Misura poco affidabile: i paesi con sussidi di disoccupazione generosi registrano un più elevato numero di disoccupati Sondaggi alle famiglie Il calcolo del tasso di disoccupazione si basa su interviste mensili a un campione di famiglie Sergio Vergalli - Macro Lez

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51 Le cause dell elevata disoccupazione Non c è pieno accordo sulle possibili cause dell elevata disoccupazione europea. La maggior parte degli economisti dà la colpa a due soli fattori: 1. Rigidità del mercato del lavoro: livello troppo elevato di sussidi di disoccupazione; salario minimo troppo elevato; eccessiva protezione del lavoratore. Soluzione: rimozione di tali rigidità. 2. Difficili relazioni istituzionali con la forza lavoro; politiche macroeconomiche inadeguate; elevati tassi di interesse negli anni 80 e 90 Soluzione: migliori relazioni istituzionali con la forza lavoro e appropriate politiche macroeconomiche. Sergio Vergalli - Macro Lez 1 51

52 3. Altri economisti hanno una soluzione intermedia. Altri ancora pensano un po oltre e con la loro testa. Tornare a Keynes: L elevata disoccupazione è la conseguenza di una insufficiente domanda, e dunque, produzione. In Europa, specialmente ora, la domanda pubblica è bassa e poco qualificata: Stati hanno mani legate (patto di stabilità) Non esiste livello federale di spesa: non c è Stato sovranazionale europeo! Possibile risposta sarebbe avere più spesa pubblica a livello federale: ricerca, infrastrutture, ambiente, energia, difesa. Sergio Vergalli - Macro Lez 1 52

53 2.2. Il tasso di inflazione Inflazione: aumento sostenuto del livello dei prezzi Tasso di inflazione: tasso a cui il livello dei prezzi aumenta nel tempo Deflazione: riduzione sostenuta del livello dei prezzi Sergio Vergalli - Macro Lez

54 2.2. Il tasso di inflazione Due misure del livello dei prezzi: 1. deflatore del Pil 2. indice dei prezzi al consumo Sergio Vergalli - Macro Lez

55 2.2. Il tasso di inflazione Il deflatore del Pil (P t ) permette di calcolare il prezzo medio dei beni finali prodotti in una economia PIL nominale Yt Pt = = PIL reale Yt Il deflatore del Pil è un numero indice: il suo livello viene scelto arbitrariamente uguale a 1 per l anno base Il tasso di variazione del deflatore del Pil rappresenta il tasso di inflazione pari a ( P t P P t 1 t 1) Sergio Vergalli - Macro Lez

56 2.2. Il tasso di inflazione L indice dei prezzi al consumo misura il livello dei prezzi medi al consumo ed esprime il costo in valuta (euro, ad esempio) di un determinato paniere di consumo di un tipico consumatore urbano L indice dei prezzi al consumo (IPC) è un numero indice: il suo livello è scelto arbitrariamente Il tasso di variazione dell IPC rappresenta il tasso di inflazione Sergio Vergalli - Macro Lez

57 2.2. Il tasso di inflazione Le due misure a confronto: l indice dei prezzi al consumo e il deflatore del Pil mostrano trend molto simili nel tempo vi sono state però evidenti eccezioni, in particolare nel 1974 e nel Quando il prezzo dei beni importati aumenta rispetto al prezzo dei beni prodotti all interno, l IPC aumenta più velocemente del deflatore del Pil Questo è esattamente ciò che è accaduto durante le crisi petrolifere del 1974 e del Sergio Vergalli - Macro Lez

58 2.2. Il tasso di inflazione Perché gli economisti si preoccupano dell inflazione? Durante le fasi inflattive, non tutti i prezzi e i salari aumentano proporzionalmente. L inflazione influenza la distribuzione del reddito L inflazione crea altre distorsioni Sergio Vergalli - Macro Lez

59 3. Breve, medio e lungo periodo Il livello di produzione aggregata è determinato da: la domanda di beni nel breve periodo, cioè nell arco di qualche anno; il livello di tecnologia, lo stock di capitale e la dimensione della forza lavoro nel medio periodo, cioè nell arco di un decennio; altri fattori come il sistema educativo, il tasso di risparmio e la qualità del governo nel lungo periodo, cioè nell arco di un secolo o più. Sergio Vergalli - Macro Lez

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