UNITALSI Valle d Aosta

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1 UNITALSI Valle d Aosta Estate Giovani Tirana 2011 quel nulla che si trova laggiù

2 Anche quest anno, come già accaduto l anno passato con il progetto Estate Giovani Tirana 2010, siamo andati a trovare i bambini Invisibili. Intenzionalmente, però, non più per caso. L esperienza è stata, per chi scrive, tra le più esaltanti e allo stesso tempo più devastanti mai vissute. Solo il lebbrosario alla periferia di Maduraj, in India, aveva scavato così in profondità e con dolore. E per certi versi nemmeno! La zona non è facilmente individuabile e proprio per questo nemmeno così facilmente raggiungibile. Ma esiste, e per noi è diventata quel nulla che si trova laggiù, alle spalle della stazione ferroviaria. In quel nulla, a capo di una delle quattro famiglie presenti, vive Artan con i suoi bambini Invisibili. E questa è la sua storia. O meglio la nostra storia con loro. Ma potrebbe anche essere la storia di molti altri come lui

3 Permettetemi di presentarvi Artan. Artan vive, assieme ad altre tre famiglie come la sua, in mezzo a quel nulla che si trova laggiù, alle spalle della stazione ferroviaria della capitale albanese. Lontano da tutto e da tutti. Di età indefinibile tra i 45 e i 50 anni è il padre di 10 bambini Invisibili. Il suo lavoro è cercare, nei cassonetti dell immondizia della città e nelle discariche, quanto di utile può esserci e dagli altri gettato via: lattine vuote, bottiglie in plastica, vetro, scarpe gettate ma ancora utilizzabili. Insomma, tutto ciò che è riciclabile, quindi monetizzabile, utile a portare sostegno alla propria famiglia.

4 Anche i suoi bambini, appena in grado di farlo, faranno probabilmente il suo stesso lavoro. Ma non per sempre, lui spera, e non tutti. Alcuni vanno a scuola e forse, speriamo, un futuro migliore li sta aspettando. E da questo loro lavoro che deriva il nome di Invisibili. Perché quando loro, i bambini, cercano nei cassonetti, gli altri, i cosiddetti normali, passano loro vicino senza nemmeno degnarli di uno sguardo. Buttano l immondizia nei cassonetti dove loro stanno rimestando come non ci fossero. Come se davvero fossero invisibili, appunto.

5 Un anno fa, durante la prima fase 2010 del progetto Estate Giovani, siamo capitati da loro quasi per caso. Con le suore siamo andati a portare loro delle derrate alimentari non preparati non pronti nudi di fronte alla realtà, per noi inimmaginabile, che ci si parava dinnanzi. Che imbarazzo guardarli sbirciare nelle case Stavamo entrando in un mondo che non ci apparteneva, un mondo che teneva noi ammutoliti da una parte e loro, titubanti e cauti, dall altra.

6 In mezzo, un baratro incolmabile fatto di storia, di abitudini, di falsi pudori Altro che violazione della privacy. Noi stavamo violando la loro essenza stessa. E lo sapevamo. Poi, piano piano, il terribile gelo che ci attanagliava, pure in una giornata di oltre 40 gradi, ha iniziato a cedere, a sciogliersi. E il sole bollente ed accecante di dieci, venti, trenta sorrisi smaglianti ci ha inondato i cuori e riempito gli occhi oramai incapaci di trattenersi. Ed è stata subito festa, subito gioia, subito affetto.

7 Un anno è passato, e come attratti da una irresistibile calamita, siamo tornati a trovare quei bambini. E non solo i bambini ci hanno subito riconosciuti, ma anche lui, Artan, si ricordava di noi. Per tre volte, nelle due settimane trascorse a Tirana quest anno nell ambito di Estate Giovani Tirana 2011, siamo ritornati in mezzo a quel nulla che si trova laggiù, alle spalle della stazione ferroviaria della capitale albanese, a trovare Artan e i suoi bambini. E tutte le volte di nuovo, e di nuovo, e di nuovo è stata subito festa, subito gioia, subito affetto.

8 L ultima volta, saputo che due giorni dopo saremmo partiti, Artan ci ha invitato no, meglio, ci ha chiesto di entrare in casa sua. Non è una cosa usuale, ci ha spiegato sr. Edi che ci accompagnava, ma un onore riservato a pochi. Un segno di rispetto da parte sua e, quindi, un obbligo morale per noi l accettare. La sua casa, come quella delle altre tre famiglie che vivono li del resto, ha le dimensioni e anche la struttura di un nostro garage fatto in mattoni di cemento. Sapete quei parallelepipedi forati più o meno 20 per 30 con i quali noi facciamo le baracche degli attrezzi nelle vigne? Ecco, quelli.

9 L arredamento La stufetta a legna per cucinare fuori, niente bagno. Non in vista almeno. Ma tutto in ordine... tutto pulito Pochi minuti, certo. Non ne servono di più per ringraziare di una cortesia. E uscendo Artan ha voluto lasciarci anche un regalo. Uno di quei regali inaspettati e bellissimi che ti fanno star male, che ti spaccano in due. Attraverso sr. Edi che fungeva da interprete ci ha detto che si, anche altri gruppi ogni tanto passano a trovarli. Dieci minuti due foto due caramelle ai bambini e poi via

10 Noi invece, ha detto, eravamo diversi. Senza pregiudizi. Non consideravamo la differenza. Noi invece, ha detto indicando Liliana, una bella ragazza bionda che si stava spupazzando il più piccino del gruppo tutto nudo, giocavamo con loro, li prendevamo in braccio, ce li sbaciucchiavamo e ce li stringevamo come se fossero stati nostri, senza remore e senza paura di sporcarci le nostre belle magliette blu...

11 Inutile spiegare ad Artan che è questo lo stile Unitalsiano, che era per quello che eravamo lì: non per fare una vacanza ma per condividere. Ma forse Artan, questo, lo ha già intuito da solo Grazie per questo grande regalo Artan. Tu non saprai mai quanto lo abbiamo apprezzato. Ma ti sbagli.

12 Ishte e kotë t i shpjegonim Artanit që ky është stili Unitalsi-an, dhe për këtë gjendeshim aty: jo për të bërë pushime por për të bashkëndarë. Por ndoshta Artani e ka kuptuar një gjë të tillë vetë Faleminderit për këtë dhuratë Artan. Ti nuk do ta dish kurrë sa shumë të kemi vlerësuar. Por gabohesh.

13 Noi non consideriamo la differenza semplicemente perché non l abbiamo vista, la differenza. E non abbiamo giocato con i tuoi bambini come se fossero stati figli nostri perché per quelle tre brevissime e straordinarie mezze giornate lo sono stati davvero figli nostri. E qualcuno magari nudo si, lo era davvero. Anche impolverati e pieni di terra, certo. E anche il mocio al naso accomunava molti di loro Ma sporcarci

14 Ne nuk e konsiderojmë dallimin thjesht sepse nuk e kemi parë dallimin. Dhe nuk kemi luajtur me fëmijët e tu si të kishin qenë tanët sepse për ato tre orë të shkurta dhe ato gjysmë dite të jashtëzakonshme ata ishin me të vërtetë fëmijët tanë. Dhe ndoshta dikush lakuriq ishte me të vërtetë. Edhe plot me pluhur, sigurisht. Edhe hundën të zënë nga qyrrat, gjë e cila i bashkontë shumë prej tyre Por të bëhemi pis

15 Altra cosa è la sporcizia, quella vera, credimi. E più profonda, la sporcizia vera e ricopre l anima come un nero mantello. E come l indifferenza, la sporcizia e la puoi trovare tutti i giorni negli occhi e sulla coscienza di chi passa guardando senza vedere

16 Quel giorno, quando andandocene ci siamo lasciati dietro quel nulla che si trova laggiù, alle spalle della stazione ferroviaria della capitale albanese, dove vive Artan con i suoi figli, di Invisibili non ce n erano più. Perché noi li abbiamo visti e loro hanno visto noi.

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18 E ci hanno riconosciuti. Quel nulla che si trova laggiù. Periferia di Tirana (Albania) 8 luglio 2011 Angelo Dhe na kanë njohur. Ajo asgjë që gjendet atje - Periferia etiranës (Shqipëria) 8 korrik 2011 Angelo

19 Ecco. La storia di Artan e dei suoi bambini Invisibili che vivono laggiù, in quel nulla che si trova alle spalle della stazione ferroviaria di Tirana, potrebbe finire qui. Ma non è così. Perché le storie, lo sappiamo, non possono finire fintanto che qualcuno si ricorda di loro. E quell esperienza straordinaria di affetto e di amore, di emozioni indimenticabili e di condivisione, di gioia vera e di tristezza infinita, di risate e di lacrime che noi abbiamo vissuto con loro, e che da dentro esplode in mille e mille coloratissimi ricordi come un fuoco pirotecnico, continuerà a vivere nella nostra mente e nel nostro cuore Ciao bambini, noi non lo sappiamo se potremo mai scrivere un nuovo capitolo nella vostra storia. Noi speriamo di si, ma anche se ciò non potesse accadere voi non sarete mai più Invisibili. Non per noi almeno Un abbraccio forte forte dai vostri Totò, Lorenzo, Fabio, Chiara, Lili, Romina, Jessica, Erisa, Eva, Giorgina, Paola e Angelo.

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