Servizio di mediazione
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- Isidoro Speranza
- 6 anni fa
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1 Servizio di mediazione Obiettivo del lavoro di mediazione è favorire da entrambe le parti il superamento degli ostacoli nella comunicazione. Nell ottica di: creare autonomia nell accesso ai servizi da parte degli utenti stranieri rendere autonomi i servizi nel lavoro con utenti stranieri favorire un rapporto/ scambio/ confronto equo (reciprocità e parità tra attori diversi per una efficace collaborazione) Il mediatore interculturale è uno strumento, la mediazione interculturale è una strategia di lavoro, non la soluzione del problema.
2 Elaborazione e attuazione di microprogetti Le fasi di organizzazione di un servizio in chiave interculturale. Il metodo della ricerca azione La strutturazione di fasi o di microprogetti per l impiego dei mediatori serve a dare un certo ordine al lavoro per poterne raccogliere i risultati a sostegno dell attività successiva e dell autonomia del servizio stesso nel rapporto con l utente immigrato. Il micro - progetto si configura come una ricerca azione e le attività di intervento dei mediatori sono strutturate in minicicli (casi) e progetti secondo la seguente articolazione generale: Fase preparatoria Attività Follow-up Socializzazione dei risultati Queste fasi sono fondamentali soprattutto all inizio dell esperienza di mediazione, perché permettono di capire il percorso su cui ci si avvia. Una volta compresi i significati e alcuni espedienti tecnici le fasi preliminari si riducono, la strategia di mediazione diventa un fatto acquisito nella metodologia operativa.
3 Fase preparatoria (riflessione preliminare) : Questo percorso consente di mettere a fuoco in un percorso condiviso le aspettative sull intervento del mediatore. Si possono riconoscere tre momenti distinti: a. Valutazione della situazione e individuazione della figura del mediatore In questa fase si procede alla definizione del problema, l operatore fa una prima analisi della situazione considerando la possibilità di applicazione della strategia di mediazione nel caso specifico e l opportunità di coinvolgere altri servizi. Già in questa fase il coordinatore individua il mediatore che appare più adeguato per la situazione. b. Incontro tra operatore e mediatore (anche telefonico) Il mediatore non va mai direttamente al colloquio con l utente straniero senza prima aver conosciuto gli operatori ed aver approfondito con loro la situazione. E importante perché consente al mediatore di prepararsi: conoscere il linguaggio tecnico, fornire il suo parere sull intervento (non la soluzione) c. Incontro tra mediatore e utente Questo accade solitamente poco prima del colloquio, quando viene lasciato il tempo al mediatore di presentarsi, di spiegare il proprio ruolo e la disponibilità a tradurre e spiegare, il motivo dell incontro
4 L attività Gli interventi di mediazione sono di vario tipo, all interno di servizi e contesti diversi. Ciò che si mantiene è il metodo di lavoro. Il mediatore interviene ad es.: nei colloqui tra l utente e l operatore (comunicazione a tre) nei contesti consueti: ufficio dell assistente sociale, sede del consultorio familiare, reparto ospedaliero di pediatria, servizio di Igiene Pubblica, ecc. Modalità : concordata/ su appuntamento al bisogno. all interno di progetti dei servizi Socio sanitari e educativi, rivolti a tutta la popolazione, comprese le famiglie immigrate (corso pre-parto, corsi di prevenzione, ecc). In questo caso la presenza del mediatore insieme all operatore contribuisce a rendere interculturale il progetto. in progetti o servizi rivolti specificamente alle famiglie immigrate ( Ambulatorio/sportello rilascio cod. ENI/STP, servizio di accoglienza in ospedale,ecc) Modalità: ln giorni e orari fissi prestabiliti.
5 Follow up Nella fase di follow up si analizza: cosa è successo durante la sperimentazione /l intervento del le azioni del mediatore, degli operatori, dell utente (come si sono svolte le comunicazioni, il clima, la traduzione, ecc.) gli effetti dell intervento (cambiamenti nel modo di lavorare, nell atteggiamento dell operatore e dell utente, ecc.) i passi per il futuro Si comprendere cosa hanno percepito gli operatori del lavoro fatto, se l azione di mediazione è stata vissuta solo come interpretariato.
6 La socializzazione dei risultati La scelta di lavorare secondo la metodologia della ricerca azione trova ragione nella necessità di sperimentare la figura del mediatore in un contesto specifico, rimettendo in gioco la definizione dei ruoli, la pratica di mediazione. Particolarmente importante in questo modo di procedere è il mettere in comune soluzioni e strategie, ma anche domande e dubbi che sorgono nell accoglienza dell utenza immigrata.
7 Gli strumenti offerti dal Progetto La piattaforma di PA : Uno strumento di informazione, un archivio legislativo, un Servizio di Info-point, un Servizio di Mediazione a Chiamata, uno strumento di condivisione. Un' équipe di 26 mediatori culturali stranieri o di origine straniera (Afghanistan, Albania, Bangladesh, Bielorussia, Brasile, Burkina Faso, Cina, Filippine, India, Iraq, Marocco, Palestina, Polonia, Romania,, Senegal, Togo, Tunisia, Ucraina) che garantisce la copertura linguistica di 21 lingue (albanese, arabo, bengalese, dari, dioula, farsi, filippino, francese, indi, inglese, kotocolì, mandarino, more, polacco, portoghese, romeno, russo, spagnolo, ucraino, woloff)
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