COMUNE DI GABICCE MARE. Provincia di Pesaro-Urbino PROGETTO ESECUTIVO

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1 COMUNE DI GABICCE MARE Provincia di Pesaro-Urbino PROGETTO ESECUTIVO COMPLETAMENTO DELLA RIQUALIFICAZIONE DI VIA DEL PORTO FINO AL PONTE DI VIA DELLA REPUBBLICA, CON SOTTOPASSO E COLLEGAMENTO AL LUNGOFIUME TAVOLLO FINO ALLA DARSENA INTERNA ALL. I) PIANO DI MANUTENZIONE DELL OPERA E DELLE SUE PARTI Gabicce Mare, Giugno 2010 Il PROGETTISTA Studio Arco Arch. M.C. Fontana

2 CAPITOLO I Modalità per la descrizione dell'opera e l'individuazione dei soggetti interessati. Scheda I Descrizione sintetica dell'opera ed individuazione dei soggetti interessati Descrizione sintetica dell'opera Le opere formanti oggetto del presente appalto, risultanti o desumibili dalle descrizioni, norme, elaborati e disegni di progetto allegato, prevedono: la riqualificazione del tratto finale di via del Porto, usando tecniche e modalità lavorative analoghe a quelle usate nei recenti interventi su detta via; la formazione di un sottopasso ciclo-pedonale alla via della Repubblica avente una sezione utile di m. 2,80x2,50 ed una lunghezza di m. 8,00; la formazione di una rampa volta a collegare, a monte del ponte, (lato darsena) il percorso pedonale esistente, a lato del lungofiume Tavollo, e posto ad una giacitura più alta rispetto alla quota del percorso pedonale lato via del Porto. Durata effettiva dei lavori Inizio lavori. Fine lavori Indirizzo del cantiere Indirizzo : Via Del Porto - Gabicce Mare (PU) Soggetti interessati Committente : Comune di Gabicce Mare (PU) (3 Settore ) Progettista : Arch. Maria Cristina Fontana - Studi Arco via Merisi 2 Caravaggio (BG) - tel Direttore dei Lavori : lo stesso Responsabile dei Lavori : Ing. Leonardo Ubalducci Responsabile 3 Settore Coordinatore Sicurezza in fase di progettazione : Coordinatore Sicurezza in fase di esecuzione : Direttore Tecnico Cantiere : da individuare Indirizzo: Tel. Assistente di Cantiere : da individuare Indirizzo: Tel. Impresa Appaltatrice : da individuare Indirizzo: Tel. Legale rappresentante: da individuare Indirizzo: Tel.

3 CAPITOLO II Individuazione dei rischi, delle misure preventive e protettive in dotazione dell'opera e di quelle. AVVERTENZE GENERALI ALLE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE DELLE STRADE Prima di iniziare qualsiasi lavorazione di riparazione o manutenzione sul corpo stradale o sue opere d'arte, il personale addetto dovrà: indossare appropriati mezzi personali di protezione tra cui gli stivali antinfortunistici, il casco, gli occhialini, i guanti e la tuta intera (preferibilmente del tipo "usa e getta"); indossare adeguate maschere di protezione delle vie respiratorie con filtri specifici (in casi specifici sono da valutare gli autorespiratori, quando ad esempio, non si riesce a ventilare la zona di lavoro); evitare di bere e mangiare nella zona di lavoro (rischio igienico); delimitare la zona di lavoro secondo i segnali del codice della strada, collocando anche adeguati cartelli di sicurezza conformi al D.Lgs. n.81/2008; avere cura, dopo l'intervento, della propria igiene personale per non trasferire i rischi alla propria dimora durante i lavaggi; Prima di accedere a camerette o cunicoli: - ventilare l'area di lavoro con metodi naturali (apertura pozzetti) o anche con metodi artificiali (nel dubbio) con generatori (ventolini) di area in pressione all'interno del condotto, controllare con rilevatori portatili la presenza di ossigeno in percentuale idonea; - rimanere collegato con l'esterno e in caso di pericolo legarsi con cintura di sicurezza per un rapido recupero; in esterno deve essere sempre presente personale addetto al controllo e salvataggio (D.P.R. 164/1956); - usare componenti elettrici, tipo Ex, per rischio potenziale esplosivo in ambiente scarsamente ventilato (salvo diversa valutazione); collocare i generatori elettrici o con motore a scoppio in esterno; Prima di accedere alla fognatura, occorre ventilare l'area di lavoro per la presenza potenziale di sostanze tossico-nocive, aerosol pericolosi, livelli di ossigeno inferiori al 17% (impossibilità di vita per l'uomo). Sussiste anche un rischio di incendio derivato dai liquami presenti in fognatura e un rischio di esplosione per i gas ed esalazioni presenti in ambiente scarsamente ventilato (Si valuti la profondità dei pozzetti e dei cunicoli in cui si andrà ad operare visionando preventivamente i progetti esecutivi). - evitare di fumare e usare fiamme libere; Il personale addetto dovrà essere sottoposto a sorveglianza sanitaria legale per il rischio biologico e rischio leptospirosi (D.P.R. n. 303/1956) nonché per il rischio dorso-lombare (previsto per le operazioni in ambienti angusti e non ergonomici per il corpo umano). Si tenga conto, inoltre che, in fase di progettazione, sono state previste scalette a pioli fissi per l'accesso al fondo dei pozzetti: ove esse superino l'altezza di 5.00 m., sono state dotate di una gabbia di protezione fino ad un'altezza 2.50 m. dal piano di arrivo (art.17 del D.P.R. n. 547/1955). Tali gabbie sono state realizzate con materiale resistente alle azioni chimiche secondo i disposti legislativi.

4 01 OPERE STRADALI Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici di infrastrutture legate alla viabilità stradale e al movimento veicolare e pedonale Strade Le strade rappresentano parte delle infrastrutture della viabilità che permettono il movimento o la sosta veicolare e il movimento pedonale. La classificazione e la distinzione delle strade viene fatta in base alla loro natura ed alle loro caratteristiche: a) autostrade; b) strade extraurbane principali; c) strade extraurbane secondarie; d) strade urbane di scorrimento; e) strade urbane di quartiere; f) strade locali. Da un punto di vista delle caratteristiche degli elementi della sezione stradale si possono individuare: a) la carreggiata; b) la banchina; c) il margine centrale; d) i cigli e le cunette; e) le scarpate; f) le piazzole di sosta. Le strade e tutti gli elementi che ne fanno parte vanno manutenuti periodicamente non solo per assicurare la normale circolazione di veicoli e pedoni ma soprattutto nel rispetto delle norme sulla sicurezza e la prevenzione di infortuni a mezzi e persone Banchina È una parte della strada, libera da qualsiasi ostacolo (segnaletica verticale, delineatori di margine, dispositivi di ritenuta), compresa tra il margine della carreggiata e il più vicino tra i seguenti elementi longitudinali: a) marciapiede; b) spartitraffico; c) arginello; d) ciglio interno della cunetta; e) ciglio superiore della scarpata nei rilevati. Scheda II-1 ed Stradali Ripristino carreggiata: Riparazioni di eventuali buche e/o fessurazioni mediante ripristino degli strati di fondo, pulizia e rifacimento degli strati superficiali con l'impiego di bitumi stradali a caldo. Rifacimento di giunti degradati. [quando occorre] Tagli, abrasioni, punture (contatti con e ); Urti, colpi, impatti, compressioni (contatti con ); Investimenti; Lesioni dorso lombari (sollevamento manuale dei carichi). DPI necessari

5 Carreggiata È la parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli. Essa può essere composta da una o più corsie di marcia. La superficie stradale è pavimentata ed è limitata da strisce di margine (segnaletica orizzontale). Scheda II-2 ed Stradali Ripristino carreggiata: Riparazioni di eventuali buche e/o fessurazioni mediante ripristino degli strati di fondo, pulizia e rifacimento degli strati superficiali con l'impiego di bitumi stradali a caldo. Rifacimento di giunti degradati. [quando occorre] Investimento, ribaltamento; Movimentazione manuale dei carichi; DPI necessari

6 Confine stradale Limite della proprietà stradale quale risulta dagli atti di acquisizione o dalle fasce di esproprio del progetto approvato. In alternativa il confine è costituito dal ciglio esterno del fosso di guardia o della cunetta, se presenti, oppure dal piede della scarpata se la strada è in rilevato o dal ciglio superiore della scarpata se la strada è in trincea. Scheda II-3 ed Stradali Ripristino elementi: Ripristino degli elementi di recinzione lungo il confine stradale. [quando occorre] Investimento, ribaltamento; Movimentazione manuale dei carichi; DPI necessari

7 Pavimentazione stradale in bitumi Si tratta di pavimentazioni stradali realizzate con bitumi per applicazioni stradali ottenuti dai processi di raffinazione, lavorazione del petrolio greggio. In generale i bitumi per le applicazioni stradali vengono suddivisi in insiemi di classi caratterizzate: a) dai valori delle penetrazioni nominali; b) dai valori delle viscosità dinamiche. Tali parametri variano a secondo del paese di utilizzazione. Scheda II-4 ed Stradali Ripristino manto stradale: Rinnovo del manto stradale con rifacimento parziale o totale della zona degradata e/o usurata. Demolizione ed asportazione del vecchio manto, pulizia e ripristino degli strati di fondo, pulizia e posa del nuovo manto con l'impiego di bitumi stradali a caldo. [quando occorre] Movimentazione manuale dei carichi; Investimento, ribaltamento; Irritazioni cutanee, reazioni allergiche; DPI necessari

8 Pavimentazione stradale in pietra o masselli Si tratta di pavimentazioni stradali o pedonali realizzate con elementi in pietra (masselli, lastre, cubetti, ecc.) o in masselli autobloccanti in cls, posati su letto di malta o sabbia. Scheda II-5 ed Stradali Ripristino manto stradale: Reintegro dei giunti: Reintegro dei giunti orizzontali tra gli elementi contigui in caso di sconnessioni o di fuoriuscita di materiale (sabbia di allettamento e/o di sigillatura). [quando occorre] Rinnovo del manto stradale con rifacimento parziale o totale della zona degradata e/o usurata. [quando occorre] Movimentazione manuale dei carichi; Investimento, ribaltamento; Irritazioni cutanee, reazioni allergiche; DPI necessari

9 Chiusini e pozzetti Opere destinate a ricevere le acque meteoriche superficiali e a permetterne il convogliamento alle reti di smaltimento. A coronamento di esse sono disposti elementi di chiusura mobili con funzione di protezione e di smaltimento delle acque in eccesso. I dispositivi di chiusura e di coronamento trovano il loro utilizzo a secondo del luogo di impiego, ovvero secondo la norma UNI EN 124: Gruppo 1 (classe A 15 minima) = zone ad uso esclusivo di pedoni e ciclisti; Gruppo 2 (classe B 125 minima) = zone ad uso di pedoni, parcheggi; Gruppo 3 (classe C 250 minima) = se installati in prossimità di canaletti di scolo lungo il marciapiede; Gruppo 4 (classe D 400 minima) = lungo le carreggiate stradali, aree di sosta; Gruppo 5 (classe E 600 minima) = aree sottoposte a carichi notevoli (aeroporti, porti, ecc.); Gruppo 6 (Classe F 900) = aree sottoposte a carichi particolarmente notevoli. I dispositivi di chiusura e/o di coronamento possono essere realizzati con i seguenti : a) acciaio laminato; b) ghisa a grafite lamellare; c) ghisa a grafite sferoidale; d) getti di acciaio; e) calcestruzzo armato con acciaio; f) abbinamento di. Scheda II-6 ed Stradali Ripristino chiusini d'ispezione: Ripristino ed integrazione degli elementi di apertura-chiusura. Trattamento anticorrosione delle parti metalliche in vista. Sostituzione di elementi usurati e/o giunti degradati. Pulizia del fondale da eventuali depositi. [quando occorre] Pulizia: Pulizia dei pozzetti e rimozione dei depositi accumulati in prossimità del chiusino. [con cadenza ogni 4 mesi] Movimentazione manuale dei carichi; Investimento, ribaltamento; Irritazioni cutanee, reazioni allergiche; DPI necessari

10 Cordoli e bordure I cordoli e le bordure appartengono alla categoria dei manufatti di finitura per le pavimentazioni dei marciapiedi, per la creazione di isole protettive per alberature, aiuole, spartitraffico, ecc.. Essi hanno la funzione di contenere la spinta verso l'esterno della pavimentazione che è sottoposta a carichi di normale esercizio. Possono essere realizzati in elementi prefabbricati in calcestruzzo o in cordoni di pietrarsa. Scheda II-7 ed Stradali Reintegro dei giunti: Reintegro dei giunti verticali tra gli elementi contigui in caso di sconnessioni o di fuoriuscita di materiale (sabbia di allettamento e/o di sigillatura). [quando occorre] Movimentazione manuale dei carichi; Investimento, ribaltamento; Sostituzione: Sostituzione degli elementi rotti e/o comunque rovinati con altri analoghi. [quando occorre] DPI necessari

11 01.02 Segnaletica stradale verticale I segnali verticali si dividono nelle seguenti categorie: segnali di pericolo; segnali di prescrizione; segnali di indicazione; inoltre il formato e le dimensioni dei segnali vengono disciplinati dalle norme previste dal nuovo codice della strada. Le caratteristiche dei sostegni e dei supporti e usati per la segnaletica dovranno essere preferibilmente di metallo. Inoltre, per le sezioni circolari, devono essere muniti di dispositivo inamovibile antirotazione del segnale rispetto al sostegno e del sostegno rispetto al terreno. I sostegni, i supporti dei segnali stradali devono essere protetti contro la corrosione. La sezione dei sostegni deve inoltre garantire la stabilità del segnale da eventuali sollecitazioni di origine ambientale (vento, urti, ecc.) Cartelli segnaletici Si tratta di elementi realizzati generalmente in scatolari di lamiera in alluminio e/o acciaio di spessori variabili tra 1,0-2,5 mm verniciati a forno mediante speciali polveri di poliestere opportunamente preparati a grezzo attraverso le operazioni di sgrassaggio, lavaggio, fosfatazione, passivazione e asciugatura ed infine mediante operazione di primer per alluminio a mano. Essi sono costituiti da sagome aventi forme geometriche, colori, simbologia grafica e testo con caratteristiche tecniche diverse a secondo del significato del messaggio trasmesso. In genere i segnali sono prodotti mediante l'applicazione di pellicole rifrangenti di classi diverse. Scheda II-8 ed Segnaletica Stradale Ripristino elementi : Ripristino e/o sostituzione degli elementi usurati della segnaletica con elementi analoghi così come previsto dal nuovo codice della strada. Rimozione del cartello segnaletico e riposizionamento del nuovo segnale e verifica dell'integrazione nel sistema della segnaletica stradale di zona. [quando occorre] Caduta dall alto, Movimentazione manuale dei carichi; Investimento, ribaltamento;

12 Sostegni, supporti e accessori vari Si tratta di elementi accessori alla segnaletica verticale utilizzati per il sostegno e/o il supporto degli stessi. Si possono riassumere in: a) staffe (per il fissaggio di elementi); b) pali (tubolari in ferro zincato di diametro e altezza diversa per il sostegno della segnaletica); c) collari (semplici, doppi, ecc., per l'applicazione a palo dei cartelli segnaletici); d) piastre (per l'applicazione di con staffe, a muro, ecc.); e) bulloni (per il serraggio degli elementi); f) sostegni mobili e fissi (basi per il sostegno degli elementi); g) basi di fondazione. Essi devono essere realizzati con di prima scelta e opportunamente dimensionati. Scheda II-9 ed Segnaletica Stradale Ripristino stabilità: Ripristino delle condizioni di stabilità, mediante l'utilizzo di adeguata attrezzatura, provvedendo al serraggio degli elementi accessori e/o alla loro integrazione con altri di analoghe caratteristiche. Gli interventi vanno considerati anche in occasione di eventi traumatici esterni (urti, atti di vandalismo, ecc.). [quando occorre] Caduta dall alto, Movimentazione manuale dei carichi; Investimento, ribaltamento; DPI necessari

13 01.03 Segnaletica stradale orizzontale Si tratta di segnali orizzontali tracciati sulla strada per regolare la circolazione degli autoveicoli e per guidare gli utenti fornendogli prescrizioni ed indicazioni per particolari comportamenti da seguire. Possono essere realizzati in diversi : a) pitture; b) materie termoplastiche con applicazione a freddo; c) materiale termoplastico con applicazione a caldo; d) materie plastiche a freddo; e) da postspruzzare; f) microsfere di vetro da premiscelare; g) inserti stradali; h) preformati. Per consentire una maggiore visibilità notturna della segnaletica orizzontale possono essere inserite in essa delle particelle sferiche di vetro trasparente (microsfere di vetro) che sfruttano la retroriflessione dei raggi incidenti provenienti dai proiettori dei veicoli. Inoltre per conferire proprietà antiderapanti alla segnaletica stradale possono essere inseriti dei granuli duri di origine naturale o artificiale (granuli antiderapanti). La segnaletica orizzontale può essere costituita da: a) strisce longitudinali; b) strisce trasversali; c) attraversamenti pedonali o ciclabili; d) frecce direzionali; e) iscrizioni e simboli; f) strisce di delimitazione degli stalli di sosta o per la sosta riservata; g) isole di traffico o di presegnalamento di ostacoli entro la carreggiata; h) strisce di delimitazione della fermata dei veicoli in servizio di trasporto pubblico di linea; i) altri segnali stabiliti dal regolamento. La segnaletica stradale deve essere conformi alle norme vigenti nonché al Nuovo Codice della Strada. Scheda II-10 ed Segnaletica Stradale Rifacimento : Rifacimento dei segnali mediante la squadratura e l'applicazione di idonei (vernici, vernici speciali, elementi lapidei, ecc.). [con cadenza ogni anno] Investimento, ribaltamento; Inalazione fumi, gas, vapori; DPI necessari

14 01.04 Barriere di protezione e delimitatori Delimitatori di traffico I delimitatori di traffico sono dispositivi stradali con funzione di separazione di aree destinate al traffico veicolare da altre aree con altra destinazione (pedonale, parcheggi, ciclabile, ecc.). In genere i delimitatori vanno armonizzati con altri arredi urbani e stradali per cui hanno quasi sempre un aspetto decorativo. In genere la tipologia e la funzione può variare a secondo dei regolamenti urbanistici locali. La loro forma e funzione può essere diversa: a) colonne a blocchi; b) cordolature; c) pali. La funzione di impedimento svolta dai delimitatori deve essere esercitata sia come altezza sul piano variabile sia spaziale tra un elemento ed un altro disposti lungo un perimetro. In genere sono realizzati con diversi: a) legno; b) plastica a fiamma autoestinguente; c) calcestruzzo; d) rame; e) acciaio zincato; f) ferro; g) ghisa; h) alluminio Guardrail Si tratta di sistemi di protezione a ritegno passivo, costituiti dalle barriere di sicurezza, sono posizionati lungo il tracciato del corpo stradale al fine di garantire una maggior sicurezza agli utenti in transito riducendo al minimo gli effetti degli incidenti dovuti allo sbandamento ed in caso di fuoriuscita. Le barriere di sicurezza sono installate: - sullo spartitraffico centrale per evitare l'invasione nella carreggiata opposta; - in alcuni tratti del rilevato bordo strada caratterizzati da situazioni pericolose; - su tutti i viadotti. Scheda II-11 ed Barriere Stradali Sostituzione: Sostituzione del manufatto e/o di elementi di connessione con altri analoghi. [quando occorre] Ripristino ancoraggi: Ripristino degli ancoraggi al suolo mediante riposizionamento, scavo, realizzazione del banchettone di fondazione e/o piastre di fissaggio. [quando occorre] Sostituzione elementi: Sostituzione di elementi danneggiati o ammalorati. [quando occorre] Investimento, ribaltamento; Movimentazione manuale dei carichi; Punture, tagli, abrasioni. DPI necessari

15 01.05 Opere a verde Scheda II-12 ed VERDE PUBBLICO Taglio erba - con cadenza ogni 15 /20giorni Spollonatura e potatura - con cadenza ogni 12 mesi Concimazione e diserbo - con cadenza ogni 6 mesi Trattamenti fitopatologici. - con cadenza ogni 3 mesi Investimento, ribaltamento; Movimentazione manuale dei carichi; Ferite o contusioni per contatti con le macchine operatrici; Abrasioni per l'uso di utensili; Dermatiti per l'uso di concimi chimici; Inalazione di fumi. Tagli, abrasioni, punture (contatto con ); Caduta dall'alto; Proiezione di schegge. Utilizzare utensili ed a norma (presenza delle protezioni meccaniche). DPI guanti protettivi, scarpe di sicurezza, grembiule, stivali di sicurezza, facciale filtrante,scala regolamentare e cintura di sicurezza;

16 01.05 ARREDO URBANO Scheda II-13 ed ARREDO URBANO revisione parti metalliche e legno- con cadenza ogni 12 mesi Verniciatura arredo parti metalliche e legno - con cadenza ogni 36 mesi Contatto con sostanze pericolose (solventi) Investimento; Movimentazione manuale dei carichi; Abrasioni per l'uso di utensili; Tagli, abrasioni, punture (contatto con ); Caduta dall'alto; Proiezione di schegge. Utilizzare utensili ed a norma (presenza delle protezioni meccaniche). DPI guanti protettivi, scarpe di sicurezza, scala regolamentare e cintura di sicurezza;

17 02 STRUTTURE IN C.A Strutture Si definiscono strutture in c.c.a. tutti i manufatti di tipo stradale prefabbricate o realizzate in opera (muri, tombotti, ponti, banchettoni, ecc). Scheda II-13 ed MANUFATTI IN C.A. Interventi sulle strutture: Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. [quando occorre] Ripristino drenaggi: Rimozione di eventuali depositi (terreni, fogliame, ecc.) e estranei lungo le zone di drenaggio. Ripristino dei sistemi di drenaggio situati posteriormente alle strutture di sostegno mediante l'integrazione di pietre di medie dimensioni addossate al paramento interno. [con cadenza ogni anno] Investimento, ribaltamento; Movimentazione manuale dei carichi; Punture, tagli, abrasioni; Scivolamenti, cadute dall alto, cadute a livello; Seppellimento, sprofondamento; Getti, schizzi. Ponteggi; Trabattelli; Scale. DPI necessari Parapetti; Cintura di sicurezza, imbracatura, cordini; Occhiali, visiere o schermi; Scarpe di sicurezza; Casco o elmetto; Guanti. Impianto elettrico di cantiere; Impianto di adduzione di acqua.

18 03 IMPIANTI TECNOLOGICI Impianto di smaltimento acque meteoriche Si intende per impianto di scarico acque meteoriche (da coperture o pavimentazioni all'aperto) l'insieme degli elementi di raccolta, convogliamento, eventuale stoccaggio e sollevamento e recapito (a collettori fognari, corsi d'acqua, sistemi di dispersione nel terreno). I vari profilati possono essere realizzati in PVC (plastificato e non), in lamiera metallica (in alluminio, in rame, in acciaio, in zinco, ecc.). Il sistema di scarico delle acque meteoriche deve essere indipendente da quello che raccoglie e smaltisce le acque usate ed industriali. Gli impianti di smaltimento acque meteoriche sono costituiti da: a) punti di raccolta per lo scarico (bocchettoni, pozzetti, caditoie, ecc.); b) tubazioni di convogliamento tra i punti di raccolta ed i punti di smaltimento (le tubazioni verticali sono dette pluviali mentre quelle orizzontali sono dette collettori); c) punti di smaltimento nei corpi ricettori (fognature, bacini, corsi d'acqua, ecc.) Collettori di scarico I collettori fognari sono tubazioni o condotti di altro genere, normalmente interrati, funzionanti essenzialmente a gravità, che hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini Pozzetti e caditoie I pozzetti sono dei dispositivi di scarico la cui sommità è costituita da un chiusino o da una griglia e destinati a ricevere le acque reflue attraverso griglie o attraverso tubi collegati al pozzetto. I pozzetti e le caditoie hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria, per lo smaltimento, le acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc.). Scheda II-14 ed SOTTOSERVIZI Pulizia collettore acque nere o miste: Eseguire una pulizia del sistema orizzontale di convogliamento delle acque reflue mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione. Spurgo pozzetti. [con cadenza ogni 12 mesi] Investimento, ribaltamento; Inalazione fumi, gas, vapori; DPI necessari

19 03.02 Impianto elettrico illuminazione pubblica Scheda II-15 ed OPERE ELETTRICHE - strumentazione: misure isolamento circuiti ausiliari strumentazione; - carpenterie metalliche quadri generali B.T.: controllo ed eventuale serraggio bulloneria accoppiamento strutture; - carpenterie metalliche quadri generali B.T.: verifica ed ingrassaggio cerniere e chiusure; controllo verniciatura ed eventuali ritocchi; controllo targhette indicatrici utenze ed eventuali correzioni; pulizia interna ed esterna mediante aria compressa. Pulizia e revisione dell'apparecchio illuminante (in occasione della sostituzione del reattore o dello starter). Controllo della continuità elettrica (prova strumentale) della rete. [con cadenza ogni 12 mesi o a guasto] Investimento, ribaltamento; caduta dall alto, elettrocuzione In caso di lavori sotto tensione, il preposto ai lavori deve individuare e delimitare la zona di lavoro, apporre un cartello monitore, sezionare le parti attive e mettere in sicurezza tutte le parti che possono interferire con la zona di lavoro (rendendo inaccessibili i dispositivi di sezionamento, verificando l'assenza di tensione, mettendo in corto circuito e a terra la parte sezionata). Deve informare gli addetti circa le misure di sicurezza e le precauzioni da adottare. Anche l'esecuzione dei lavori in tensione deve avvenire sotto il controllo del preposto. Accertare prima dell'esecuzione dei lavori:- l'efficienza delle e dei mezzi di protezione;- l'assenza di parti attive con pericolo di contatto accidentale, fuori della zona d'intervento;- la corretta posizione di intervento dell'addetto ai lavori. In "lavori a contatto" (lavori in tensione nel corso del quale l'operatore, opportunamente protetto, può entrare nella zona di guardia con parti del proprio corpo), bisogna inoltre limitare e contenere al massimo la zona d'intervento; proteggere o isolare le parti a potenziale diverso per evitare la formazione di archi per corto circuito; fissare le parti mobili di elementi attivi che si sono staccati. Aprire il circuito elettrico di alimentazione dell'apparecchio illuminante. Fornire scale semplici con pioli incastrati o saldati ai montanti e con le estremità antisdrucciolevoli. Le scale doppie non devono superare i 5 metri di altezza. Verificare l'efficienza del dispositivo che limita l'apertura della scala. DPI: guanti isolanti, scarpe isolanti

20 Scheda III-1 ordinaria e straordinaria dell opera (manutenzione straordinaria) MANUTENZIONE STRAORDINARIA Data la particolare natura delle opere la manutenzione straordinaria si potrà verificare solo a seguito di eventi imprevedibili (danneggiamento delle opere stesse e loro parziale o totale ricostruzione). Pertanto i relativi interventi di sanatoria e riparazione e, di conseguenza, l individuazione dei rischi potenziali e delle e dispositivi necessari, sono da valutare caso per caso. Inoltre dal manuale di installazione, uso e manutenzione dei diversi impianti installati, fornite dal produttore dell impianto stesso, si potranno individuare i consigli per le procedure di manutenzione straordinaria individuate dal costruttore. Si rinvia la compilazione di tale sezione a quando disponibile appositi manuali

21 CAPITOLO III Indicazioni per la definizione dei riferimenti della documentazione di supporto esistente Scheda IV-1 Elenco e collocazione degli elaborati tecnici relativi all'opera nel proprio contesto Elaborati tecnici per i lavori di: COMPLETAMENTO DELLA RIQUALIFICAZIONE DI VIA DEL PORTO FINO AL PONTE DI VIA DELLA REPUBBLICA, CON SOTTOPASSO E COLLEGAMENTO AL LUNGOFIUME TAVOLLO FINO ALLA DARSENA INTERNA Elenco degli elaborati tecnici relativi all'opera nel proprio contesto Nominativo e recapito dei soggetti che hanno predisposto gli elaborati tecnici Data del documento Collocazione degli elaborati tecnici Note Progetto esecutivo Nominativo: Studio Arco Arch. Maria Cristina Fontana Indirizzo: Via M. Merisi 2, Caravaggio (BG) Telefono: Aprile 2010 Ufficio Tecnico Comune di Gabicce Mare disponibile Relazione geologica Ufficio Tecnico Comune di Gabicce Mare disponibile Elaborati aggiornati dopo l esecuzione dei lavori

22 Scheda IV-2 Elenco con indicazioni delle principali modifiche apportate all'opera Elaborati tecnici per i lavori di: COMPLETAMENTO DELLA RIQUALIFICAZIONE DI VIA DEL PORTO FINO AL PONTE DI VIA DELLA REPUBBLICA, CON SOTTOPASSO E COLLEGAMENTO AL LUNGOFIUME TAVOLLO FINO ALLA DARSENA INTERNA Data dell interven to di variazione Descrizione sommaria delle variazione avvenute e nominativo del redattore della nota n. del progetto e/o della tavola o relazione modifiche Collocazione degli elaborati tecnici Note

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