Relazione tecnica ... Facchinetti P.I. Guido PALAZZO ARCIONI - NUOVA SEDE CORPO MUSICALE CITTADINO IMPIANTO TERMOVENTILAZIONE - SANITARIO ED ELETTRICO

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1 NOVEMBRE Facchinetti P.I. Guido Comune Ente Appaltante : GHEDI Provincia : BRESCIA Gruppo di Lavoro P.I. FACCHINETTI GUIDO ING. GARAVELLI GIORGIO Ente Appaltante : AMMINISTRAZIONE COMUNALE Relazione tecnica PALAZZO ARCIONI - NUOVA SEDE CORPO MUSICALE CITTADINO IMPIANTO TERMOVENTILAZIONE - SANITARIO ED ELETTRICO

2 RELAZIONE TECNICA DESCRIZIONE STRUTTURE Si tratta dell impianto elettrico di ambienti a disposizione del corpo musicale cittadino (banda), posti tutti ad un livello (seminterrato) in un edificio destinato a diverse attività comunali. I locali hanno una superficie complessiva di circa 250m² e prevedono in particolare: - ingressi con scale (da livello strada) e atri; - salone e aula solfeggio, locale ricevimento e locali a disposizione; - ripostigli, locali ausiliari e servizi igienici (compreso disabile). DESCRIZIONE GENERALE IMPIANTO TERMOVENTILAZIONE: Trattasi in particolare dell istallazione di una pompa di calore aria aria da istallare nel cavedio scala attiguo ai locali ; le unità interne sono da posizionare a soffitto e a pavimento come da allegato 1. Considerate le condizioni climatiche del comune di Ghedi, il sistema è in grado di soddisfare le condizioni di riscaldamento richieste (19 C) e nel contempo lo stesso impianto consentirà il raffreddamento nel periodo estivo. OBIETTIVI DELL OPERA Il posizionamento dell unità esterna di nuova generazione VRF (sistema a flusso refrigerante variabile), è previsto nel cavedio scala attiguo ai locali per tale ragione è assolutamente indispensabile eseguire lo scarico condensa e l allontanamento delle acque piovane, prevedendo anche per ulteriore sicurezza un pozzetto raccolta perdente ; Realizzare un unico impianto (riscaldamento raffreddamento) che eseguirebbe le direttive del D.Lgs 192/05 e della DGR n.8/8745 in grado di soddisfare le esigenze climatiche ambientali sia nella stagione invernale che in quella estiva; Evitare l allaccio gas di questo edificio, per il quale è presente la predisposizione all allaccio della centrale termica dell edificio Arcioni; Avere ogni locale completamente autonomo. Vista la tipologia dell intervento (COP minimo richiesto 4), la scelta delle apparecchiature da utilizzare sono da individuare in PANASONIC o MITSHUBISHI ELETTRIC. La rete liquido gas refrigerante è da realizzare all interno del controsoffitto e ogni cassetta (elemento terminale) è da collegare in derivazione alla linea principale, utilizzando le opportune derivazioni, rispettando i diametri e le specifiche tecniche del produttore. La rete per scarico condensa deve avere la corretta pendenza ed eventualmente essere sifonata prima dello scarico da immettere nella rete di scarico acque pluviali. La cassetta contenente i collettori acqua sanitaria fredda calda, deve essere facilmente ispezionabile; tutti gli allacci dei sanitari devono avere rubinetti di intercettazione. Per quanto non descritto fanno testo i disegni allegati. Verificare il ripristino e l esistenza della ventilazione delle cupole lucernarie.

3 DESCRIZIONE GENERALE IMPIANTO ELETTRICO L'impianto è alimentato dall Ente Distributore con un sistema trifase 230/400V - 50Hz del tipo TT, con una corrente di cortocircuito presunta alla consegna di 10kA. Si considera una potenza massima dell impianto di 20kW (effettiva contemporanea non superiore a 15kW). L impianto è costituito da: - Quadro interruttore generale. - Linea di alimentazione principale. - Quadro elettrico generale. - Distribuzione. - Impianto forza motrice. - Impianto illuminazione. - Impianti ausiliari. - Impianto di messa a terra. 1 RIFERIMENTI, VINCOLI E NOTE Nei locali in progetto non esistono attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco. Il condizionamento (caldo e freddo) prevede una pompa di calore esterna e ventilconvettori interni ai locali. CLASSIFICAZIONE AMBIENTI Gli ambienti non sono classificabili secondo norme particolari, pertanto gli impianti sono di tipo ordinario. Nelle zone con possibile presenza di polvere ed acqua (ambienti esterni, vani artigianali) si prevede di realizzare gli impianti con grado di protezione almeno IP44.

4 2 CALCOLO POTENZA ELETTRICA Nella tabella seguente sono indicati gli assorbimenti degli utilizzatori principali: Descrizione impianti Potenza installata (kw) Fattori di cont.-funz. (K) Potenza effettiva (kw) Condizionamento: unità esterna (7kW) e unità interne 8,00 0,9 7,20 Forza motrice e prese di servizio 7,80 0,5 3,90 Illuminazione 1,90 1,0 1,90 Utilizzatori futuri 5,00 0,0 0,00 Totale generale 22,70 13,00 Nell ultima colonna sono indicati gli assorbimenti effettivi in funzione dei coefficienti di contemporaneità e funzionamento: in condizioni normali di esercizio si prevede una potenza totale non superiore a 15kW (impianto dimensionato per una potenza massima di 20kW). DISTRIBUZIONE Dal gruppo di misura e interruttore generale (posti all esterno) con un cavo in doppio isolamento posato in tubo interrato si alimenta il quadro elettrico generale posto nel sottoscala. In quasi tutti i locali è previsto un controsoffitto a quadri. La distribuzione prevede: - tubi interrati: percorsi esterni ai fabbricati e collegamento di utilizzatori particolari; - tubi e scatole in PVC posati a vista grado IP44: ambienti esterni o non 'civili' (sopra controsof.); - cavi in doppio isolamento posati a vista: vani sopra i controsoffitti; - tubi e scatole in PVC ad incasso: locali 'civili'. I cavi sono tipo FG7OR, FROR o N07V-K in funzione del tipo di posa (vedere schemi / disegni). Nota: la caduta massima di tensione per ciascun circuito, misurata dalla consegna dell impianto all utilizzatore più lontano, non supera il 4% della tensione a vuoto. ILLUMINAZIONE L illuminazione prevede corpi da incasso e parete con lampade fluorescenti lineari e compatte; in alcuni ambienti si utilizzano apparecchi di tipo 'stagno' a lampade fluorescenti. Si prevede un livello di illuminamento medio non inferiore a 350 lux nelle zone destinate ad attività specifiche (suonare, fare lezione, prove) e li) e di circa 150 lux nelle zone di passaggio e nei locali ausiliari. Si installano lampade di emergenza fluorescenti autoalimentate per le zone di lavoro, i punti critici e per segnalare le vie di esodo.

5 FORZA MOTRICE L impianto forza motrice prevede l alimentazione mono/trifase di utilizzatori vari eseguita direttamente oppure tramite prese (vedere: tabella calcolo potenza, schemi e disegni). 3 IMPIANTI AUSILIARI E' previsto un sistema di tubazioni separato dal resto degli impianti elettrici per la realizzazione degli impianti ausiliari: telefonico-dati, citofonico, TV terrestre e satellitare (predisposte). IMPIANTO MESSA A TERRA L impianto di messa a terra prevede: - collegamento delle masse ai collettori / collettore principale tramite i conduttori di protezione; - collegamento del collettore principale al dispersore tramite il conduttore di terra (cavo isolato giallo-verde da 16mm²); - dispersione realizzato con picchetti in acciaio zincato collegati da corda nuda in rame (sezione minima 25mm²); - collegamenti equipotenziali principali sulle tubazioni in entrata e sulle masse che li richiedano e supplementari per i bagni (sezione minima 6mm²). VERIFICA PROTEZIONE DAI FULMINI Si tratta di verificare per la struttura in oggetto la necessità o meno dell impianto di protezione dai fulmini (LPS). Il calcolo della probabilità di fulminazione, la valutazione del rischio dovuto al fulmine e la determinazione dell eventuale impianto di protezione si effettuano secondo le indicazioni e le prescrizioni della Norma CEI EN (CEI 81-10). A seguito dei risultati ottenuti dal calcolo, per la struttura in oggetto non risulta necessaria la realizzazione di un impianto di protezione contro i fulmini (LPS esterno). Nota: i locali da verificare si trovano all'interno (piano seminterrato) di un edificio complesso; per la verifica analitica dei fulmini si rimanda, ovviamente, al progetto elettrico dell'intero edificio o almeno dei piani superiori. In base ai parametri indicati dalla norma non si determinano le condizioni per prevedere limitatori di sovratensione (SPD - scaricatori) all arrivo delle linee nella struttura; l installazione di questi componenti di protezione é comunque consigliabile, poiché potrebbe rivelarsi utile nel caso di eventi atmosferici particolarmente gravi.

6 PROTEZIONI NEI SISTEMI TT Il sistema TT ha un punto collegato direttamente a terra e le masse dell impianto collegate ad un impianto di terra elettricamente indipendente da quello del collegamento a terra del sistema di alimentazione. Sezionamento Il sezionamento deve interrompere in modo efficace tutti i conduttori attivi di alimentazione del relativo circuito. - Protezione contro i sovraccarichi La protezione contro i sovraccarichi è assicurata da interruttori automatici magnetotermici le cui caratteristiche sono state scelte in modo che siano soddisfatte le relazioni: Ib<=In<=Iz If<=1,45Iz come prescritto nella sezione 433 delle norme CEI Nei casi in cui le condutture hanno sezione diversa, le relazioni cui sopra sono soddisfatte per la sezione inferiore. - Protezione contro i cortocircuiti Detta protezione è realizzata dagli stessi dispositivi che assicurano la protezione contro i sovraccarichi. La corrente di cortocircuito cui fare riferimento per determinare il potere di interruzione delle protezioni è funzione delle caratteristiche elettriche nel punto di consegna. Il tempo di intervento delle protezioni è tale da garantire, in caso di guasto, l apertura del circuito in un tempo sufficientemente breve per impedire che nelle condutture si generino temperature pericolose. E sempre garantito che la seguente relazione, prescritta nella sezione 434 delle norme CEI 64-8 è soddisfatta: I²t<=K²S² Protezione contro i contatti diretti Sono possibili (come da norma CEI 64-8/4) le seguenti protezioni: - Protezione mediante isolamento delle parti attive (art.412.1) - Protezione mediante involucri o barriere (art.412.2) Protezione contro i contatti indiretti - Interruttori automatici magnetotermici o fusibili: Ogni circuito con parti metalliche in classe I deve poter essere interrotto da un apparecchio la cui sovracorrente di interruzione Is entro 5secondi risponda alla relazione: Is<=50/Rd (dove Rd è la resistenza del dispersore). - Interruttori differenziali: Considerando la stessa esigenza del caso suddetto la procedura è del tutto identica. Non è in questo caso necessario disporre della caratteristica di intervento degli interruttori, ma solo conoscere la corrente nominale differenziale Idn. Deve essere in questo caso: Idn<=50/Rd I coordinamenti per le protezioni delle linee dalle sovracorrenti e l idoneità degli interruttori in riferimento alle correnti di corto circuito risultano dagli schemi allegati. Per gli interruttori dei quadri che si trovino ad avere un potere di interruzione inferiore alla corrente di corto circuito in quel punto è prevista la protezione di back-up. 4

7 LEGGI, NORME E REGOLAMENTI Gli impianti elettrici in oggetto devono essere eseguiti secondo le prescrizioni generali e particolari riportate nel progetto, rispettare la regola dell arte nell installazione e le leggi vigenti in materia. In particolare vengono richiamate: - Legge n.186 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, macchinari, apparecchiature, installazione ed impianti elettrici ed elettronici. - Decreto n.37 Impianti all interno degli edifici (Ex Legge 46/90). - D.Lgs n.81 Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro (vigore da ). - Legge n.17 Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso di illuminazione esterna e lotta all inquinamento luminoso (Regione Lombardia). - Legge n.38 Modifiche ed integrazioni alla Legge 17 (Regione Lombardia). - Norme CEI in vigore ad inizio lavori, con particolare riferimento ai seguenti fascicoli: Norma CEI 17-13/1 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT): Parte 1. Norma CEI Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove di quadri distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare. Norma CEI EN (CEI 31-87) Atmosfere esplosive. Parte 10-1: Classificazione dei luoghi pericolosi. Norma CEI EN (CEI 31-33) Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per presenza di gas - Parte 14: Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi da miniere). Norma CEI 64-8 Norme per gli impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in c.c. Norme CEI 79-3 Impianti antieffrazione, antiintrusione, antifurto e antiaggressione. Norma CEI EN (CEI da 31 gennaio 2007) Protezione contro i fulmini. Norma CEI Impianti telefonici interni. 5 - Prescrizioni e raccomandazioni dell Ente distributore di energia elettrica, della Società telefonica, del Comando dei Vigili del Fuoco e delle autorità locali. In modo particolare la corrispondenza degli impianti alle norme sopra specificate deve essere intesa nel modo più restrittivo, nel senso che non solo l installazione sarà rispondente a quanto stabilito dai suddetti criteri, ma sarà richiesta una analoga rispondenza alle norme da parte di tutti i materiali ed apparecchiature impiegati nella realizzazione degli impianti elettrici oggetto del presente capitolato. Gli impianti elettrici saranno realizzati con materiali provvisti di Marchio di Qualità o, in mancanza, della dichiarazione di conformità da parte del costruttore. Per quanto non indicato nella presente relazione si rimanda agli schemi ed ai disegni planimetrici dell impianto.

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