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Nicolo Spina
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1 N /2012REG.PROV.COLL. N /2009 REG.RIC. R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9374 del 2009, proposto da: Isvap - Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo, in persona del legale rappresentante, rappresentato e difeso per legge dall'avvocatura generale dello Stato, domiciliataria in Roma, via dei Portoghesi, 12; contro Danilo Delle Site, rappresentato e difeso dall'avv. Angelo Vantaggiato, con domicilio eletto presso Angelo Vantaggiato in Roma (studio Lenoci), via Cola di Rienzo, 271; per la riforma della sentenza del T.A.R. PUGLIA - SEZ. STACCATA DI LECCE: SEZIONE I n. 1870/2009, resa tra le parti, concernente diniego iscrizione nel ruolo dei periti assicurativi Visti il ricorso in appello e i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio di Danilo Delle Site; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 22 maggio 2012 il Cons. Silvia La Guardia e uditi per le parti l avvocato dello Stato Di Matteo e l avvocato Damiani per delega dell'avvocato Vantaggiato; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. 1

2 FATTO e DIRITTO 1 Il signor Danilo Dalle Site ha presentato, in data 18 dicembre 2008, all Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo (di seguito Isvap) istanza di iscrizione nel ruolo dei periti assicurativi, avendo conseguito la relativa idoneità in esito alla sessione indetta dall Istituto stesso con provvedimento pubblicato sulla G.U. 29 novembre 2005 n. 94, ai sensi della l. n. 166/1992 e del regolamento Isvap n del L Isvap ha respinto la domanda con riferimento alla previsione dell art. 22 del regolamento 3 gennaio 2008, n. 11, secondo la quale è consentita l iscrizione al ruolo dei periti assicurativi anche di chi abbia superato l esame anteriormente all entrata in vigore del regolamento stesso, purchè la domanda sia stata presentata entro il termine del 30 giugno Il signor Dalle Site ha impugnato il provvedimento deducendo: 1) violazione e falsa applicazione dell art. 157 d.lgs. 7 settembre 2005 n. 209(codice delle assicurazioni) eccesso di delega, carenza di potere, violazione del principio di legalità e tassatività: 2) violazione e falsa applicazione dell art. 157 d.lgs. n. 209 del 2005, disparità di trattamento, illogicità e irrazionalità manifeste; 3) illegittimità derivata. L adito Tribunale amministrativo regionale per la Puglia, Lecce, con la sentenza n del 2009 oggetto del presente appello, ha accolto il ricorso, rilevando l insussistenza di differenziazioni tra le modalità di accesso al ruolo dei periti assicurativi previste dal previgente sistema (l. 17 febbraio 1992, n. 166 e regolamento Isvap 26 giugno 2001, n. 1897) e dal sistema attualmente in vigore che potessero giustificare una disciplina restrittiva quanto all iscrizione dei soggetti abilitati secondo la disciplina previgente, sulla base di prove concorsuali sostanzialmente più selettive ed ha affermato che la limitazione al 30 giugno 2008 del diritto di iscriversi al Ruolo dei periti assicurativi prevista dall art. 22, 1 comma, del regolamento 3 gennaio 2008 n. 11 dell ISVAP contrasta con la sistematica complessiva del codice delle Assicurazioni private (d.lgs. 209 del 2005) che non prevede limitazioni temporali ed anzi ammette (art. 160, 4 comma) la possibilità che chi abbia superato l esame di idoneità secondo il sistema previgente e sia stato iscritto di potersi iscrivere nuovamente in qualsiasi momento (fattispecie sostanzialmente non dissimile da quella oggi in decisione); in applicazione di orientamento giurisprudenziale ormai stabilizzato (per la possibilità di disapplicare i regolamenti contrari alla legge si vedano: Consiglio Stato, sez. VI, 3 ottobre 2007, n. 5098; sez. IV, 17 ottobre 2003, n. 6335) la limitazione al 30 giugno 2008 del diritto a iscriversi al Ruolo dei periti assicurativi prevista dall art. 22, 1 comma, del regolamento 3 gennaio 2008 n.11 dell ISVAP deve pertanto essere disapplicata e deve essere disposto l annullamento dell atto impugnato da parte ricorrente. 2

3 2 Con atto notificato il 12 novembre 2009, l Isvap ha impugnato la predetta sentenza, che indica essergli stata notificata il 15 settembre 2009, deducendone l erroneità sulla base della premessa della possibilità dell Isvap, quale Autorità indipendente, di adottare regolamenti autonomi, in ragione della configurazione di una maggior discrezionalità anche nell esercizio delle proprie funzioni normative e dell affermazione di aver gestito con oculatezza il delicato passaggio dal vecchio al nuovo ruolo dei periti assicurativi, caratterizzato da un vero e proprio cambiamento dell impostazione di fondo dell attività di vigilanza sugli operatori, inserendo in tale quadro una norma, appunto l art. 22 del regolamento n. 11 del 2008, volta ad assicurare chiarezza e certezza giuridica in relazione alla posizione di coloro che, già iscritti al ruolo ovvero risultati idonei dopo gli esami svolti sotto l impero della precedente disciplina, si affacciavano alla professione riservata emergente dalle nuove regole di ammissione e di esercizio. Sostiene che la disciplina dell attività peritale, in tutti i suoi profili, è interamente deferita al potere regolamentare dell Isvap ai sensi del combinato disposto degli artt. 5, commi primo e secondo, e 157 e segg. del codice delle assicurazioni; afferma la non equiparabilità delle posizioni di coloro che erano già stati effettivamente iscritti al ruolo e di coloro che avevano semplicemente superato la prova di idoneità e, conseguentemente, la non ipotizzabilità di un illegittima disparità del relativo trattamento; rileva di aver optato, riguardo alla posizione dei soggetti che avevano solo superato l esame di idoneità, senza iscriversi, per una soluzione di favore che, tuttavia, non poteva che avere una durata limitata nel tempo, anche tenuto conto delle novità introdotte riguardo ai titoli di ammissione alla prova di idoneità, tra cui il previo svolgimento di un tirocinio biennale. Si è costituito in giudizio l appellato, che eccepisce la tardività della proposizione dell appello e ne contesta, comunque, la fondatezza, sostenendo che l art. 157 del d.lgs. n. 209 del 2005 non legittimi l Istituto all emanazione di norme di diritto intertemporale, in particolare attraverso l introduzione di termini di decadenza, e che un tale potere, quand anche esistente, sarebbe stato esercitato in maniera irragionevole e disparitaria. All udienza del 22 maggio 2012 la causa è stata trattenuta per la decisione. 3 Preliminare e, stante l esito, assorbente è la questione di tardività dell appello. L art. 23-bis, comma 7, della legge 6 dicembre 1971 n. 1034, applicabile ratione temporis, stabilisce, relativamente ai giudizi avverso provvedimenti adottati dalle autorità amministrative indipendenti, quale è, e si qualifica in più punti dell atto di appello, l Isvap, termini abbreviati e, specificamente, che il termine per la proposizione dell appello avverso la sentenza del tribunale amministrativo regionale nei giudizi di cui al comma 1 è di trenta giorni dalla notificazione e di centoventi giorni dalla pubblicazione della sentenza. Il richiamato comma 1, alla lettera d) indica 3

4 tra i provvedimenti soggetti al regime dei termini abbreviati quelli adottati dalle autorità amministrative indipendenti. Tra le autorità amministrative indipendenti è dato comprendere, come già affermato da questa Sezione (v., recentemente, la sentenza 30 dicembre 2011, n. 7001), l Isvap, in quanto per la sua autonomia (specie organizzativa, contabile e gestionale) e per la sua funzione esterna di vigilanza del settore assicurativo in attuazione dell ordinamento agisce in posizione di neutralità e a tutela dell interesse generale per la stabilità del mercato e la trasparenza e la correttezza dell offerta; solo le ipotesi di atti riguardanti affari meramente interni, quali quelli attinenti alla gestione del personale, rimangono sottratte all applicazione dei termini abbreviati (Cons. Stato, VI, 16 gennaio 2009, n. 212). Nella specie, l impugnazione della sentenza, che nell epigrafe dell atto di appello si indica come notificata il 15/09/09, è stata proposta solo il 12 novembre successivo. L appello deve, pertanto, essere dichiarato irricevibile. Le spese del presente grado di giudizio seguono il criterio della soccombenza e sono liquidate come da dispositivo. P.Q.M. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta), definitivamente pronunciando sull'appello n del 2009, lo dichiara irricevibile. Condanna l Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni a rifondere all appellato le spese del presente grado di giudizio che liquida in complessivi 2.000,00 (duemila) oltre i.v.a. e c.p.a. come per legge. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 22 maggio 2012 con l'intervento dei magistrati: Giorgio Giovannini, Presidente Maurizio Meschino, Consigliere Claudio Contessa, Consigliere Gabriella De Michele, Consigliere Silvia La Guardia, Consigliere, Estensore L'ESTENSORE IL PRESIDENTE DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 25/10/2012 IL SEGRETARIO (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.) 4

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ha pronunciato la presente Pubblicato il 04/07/2017 N. 03261/2017REG.PROV.COLL. N. 02274/2013 REG.RIC. R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza)