Intenzionalità della percezione
|
|
- Gemma Mura
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Intenzionalità della percezione È difficile rinunciare all idea che la percezione abbia natura relazionale, cioè che gli stati di esperienza percettiva siano intenzionali. Il paradigma di stato intenzionale è la credenza. Una credenza è vera se e solo se il contenuto della credenza corrisponde a come stanno le cose nel mondo. Si potrebbe cercare di caratterizzare l esperienza percettiva in modo analogo, come uno stato dotato di un contenuto che rappresenta, veridicamente o meno, il mondo.
2 Intenzionalità della percezione Le esperienze sono tuttavia diverse dalle credenze: io posso pensare a qualcosa che non c è, ma non posso percepire (nel suo senso primario) qualcosa che non c è: sembra essere intrinseca al concetto di esperienza l idea di un contatto tra un soggetto e un oggetto. Ciò apre la strada alla possibilità di distinguere l esperienza percettiva dall allucinazione.
3 La teoria causale La percezione è un tipo di relazione causale: affinché X abbia un esperienza percettiva di un O, O deve essere un fattore causale dell esperienza. Più rigorosamente: X ha un esperienza visiva di un O se e solo se a) A X sembra di vedere un O b) O è causa dell esperienza di X
4 Argomenti per la teoria causale (1) (La clausola caratteristica della teoria causale è la b, quindi è per essa che si devono fornire argomenti). Argomento di Grice (1961): se non si impone il requisito specificato dalla (b), allora il fatto che io abbia un esperienza veridica potrebbe essere una mera coincidenza e le allucinazioni veridiche (allucinazioni che, fortuitamente, corrispondono al vero) sarebbero percezioni genuine.
5 Allucinazioni veridiche C è una mela rossa di fronte a me. Un neuroscienziato interviene sul mio cervello in modo tale da indurre un esperienza percettiva esattamente identica a quella che avrei se non ci fosse stato tale intervento. Poiché il neuroscienziato avrebbe potuto indurre a piacere un altra esperienza (ad es. di una mela verde), il fatto che la mia esperienza sia veridica è del tutto fortuito: la mela reale non è un fattore causale della mia esperienza. Non si tratta di un esperienza percettiva.
6 Argomenti per la teoria causale (2) Argomento epistemologico: se la percezione deve essere fonte di conoscenza, deve esserci un processo affidabile alla base. Se non ci fosse un nesso causale, non saremmo in grado di giustificare il valore informativo (conoscitivo) dell esperienza percettiva. (non è obbligatorio che la giustificazione del valore conoscitivo passi attraverso il requisito b, ma certamente il requisito a non è sufficiente).
7 Obiezioni alla teoria causale - Pluralità dei fattori causali rilevanti (luce, occhio, nervo ottico ecc.). Replica: è sufficiente che l oggetto esterno sia un fattore causale, non che sia l unico. - Problema delle catene causali devianti: l oggetto è all origine del processo causale, ma la sua identità (ciò che esso è) non svolge alcun ruolo nel determinare il contenuto dell esperienza visiva. In questi casi i requisiti della definizione sono soddisfatti anche quando intuitivamente non vorremmo dire che si tratta di una esperienza percettiva genuina.
8 Catene causali devianti: un esempio Il mio cervello è collegato con degli elettrodi a un sistema digitale che induce un esperienza visiva di una mela rossa tutte le volte che un oggetto qualsiasi viene posto sul tavolo di fronte al quale sono seduto (la funzione dell oggetto è cioè meramente quella di innescare il funzionamento del sistema, senza influire sul tipo di esperienza visiva, che è prefissata, sempre la stessa). Supponiamo ora di mettere sul tavolo una mela rossa, così da rendere indistinguibili l esperienza visiva indotta artificialmente e quella che avrei in condizioni naturali, senza alcun apparato. In questo caso c è una catena causale che collega l oggetto reale col mio cervello, ma è l apparato artificiale che determina il tipo di esperienza (come nelle allucinazioni veridiche).
9 Il problema delle catene causali devianti Si potrebbe precisare il requisito b della definizione, dicendo che il tipo di processo causale in questione deve essere normale o appropriato. Es. X ha un esperienza percettiva di un O se e solo se a X sembra di percepire un O e la sua esperienza è indotta, tramite un normale processo causale, da O. Obiezione (Lewis 1980): clausole di questo tipo rischiano di negare la possibilità di avere percezioni genuine a soggetti che hanno telecamere al posto degli occhi o chip in sostituzione di circuiti cerebrali compromessi (visione protesica). La visione protesica è nondimeno visione genuina.
10 La proposta di Lewis 1) Per definire le condizioni di appropriatezza del nesso causale, bisogna prendere in considerazione anche situazioni controfattuali rispetto all esperienza in atto. 2) Oggetto e contenuto dell esperienza devono covariare Formalmente: X ha un esperienza visiva di una scena S se e solo se: a) nelle circostanze attuali il contenuto dell esperienza di X è causato da S e corrisponde a S; b) in circostanze simili a quelle attuali, una scena S* causerebbe un esperienza con un contenuto corrispondente a S*.
11 Obiezioni alla teoria causale (segue) Non è chiaro come si debba trattare l illusione. Sembrerebbe che non possano essere considerate casi genuini di percezione, perché non c è (completa) corrispondenza tra ciò che appare al soggetto e ciò che causa l esperienza (cfr. Calabi 2009, p. 58). Replica: si può cercare di modificare il requisito a Es. «X percepisce O se e solo se ha un esperienza il cui contenuto si confà [suitably matches] ad O» (Lowe 2000, p. 139). Come nel caso delle clausole di normalità/appropriatezza, c è un problema di vaghezza di formulazione.
12 Indeterminatezza della teoria causale Più che una teoria, quella causale è una condizione che teorie più specifiche potrebbero voler soddisfare: la teoria causale soffre di una certa indeterminatezza. Non si riesce facilmente a trovare una formulazione che non sia né troppo restrittiva né troppo liberale.
13 La teoria disgiuntiva Idea-guida: la percezione è costitutivamente una relazione con parti del mondo. Gli oggetti reali con le loro proprietà sono costituenti (dei contenuti) dell esperienza. Le allucinazioni non sono esperienze percettive
14 La teoria disgiuntiva Formulazione: A X sembra di vedere un O = o X ha un esperienza visiva di un O o X ha un allucinazione di un O (disgiunzione esclusiva)
15 La teoria disgiuntiva Il primo disgiunto (X ha un esperienza visiva di un O) è da interpretarsi nel senso che l oggetto O è un costituente del contenuto di esperienza. Dunque il contenuto non è una rappresentazione, bensì è dato dalla collezione degli oggetti e delle proprietà reali dello scenario percepito. In questo senso la teoria disgiuntiva implica che un esperienza percettiva sia un contatto diretto col mondo. Nell esperienza, incontro il mondo (come prescrive il principio di trasparenza)
16 Argomenti per la teoria disgiuntiva - Tratta allucinazione e percezione come due esperienze di natura completamente diversa, come è ragionevole sostenere a dispetto della possibilità di identità fenomenologica. - È l unica teoria che dà davvero conto (o almeno, è quella che meglio dà conto) del principio di trasparenza: solo considerando gli oggetti reali come parti del contenuto si cattura l idea del contatto diretto - è la teoria che meglio giustifica la tesi secondo cui la percezione è fonte di conoscenza.
17 Obiezioni alla teoria disgiuntiva In base alla definizione le illusioni non sono casi genuini di esperienza percettiva, perché sono proprietà che l oggetto non possiede; d altra parte le illusioni non sono allucinazioni. Replica (Brewer 2007): nelle illusioni un oggetto sembra avere una proprietà che in realtà non possiede, ma questa proprietà è, in altre circostanze, esemplificata. In altre parole, nelle illusioni attribuiamo erroneamente una proprietà a un oggetto, ma non per questo la proprietà è irreale. Qualunque spiegazione delle illusioni (e in generale di ciò che appare) presuppone il concetto di percezione veridica.
18 La replica di Brewer «The basic idea is that the core subjective character of perceptual experience is given simply by citing the physical object which is its mind-independent direct object. From various points of view, and in various circumstances of perception, physical objects have visually relevant similarities with paradigms of various kinds, or types, of such things. These may intelligibly lead us to take them as instances of such kinds when seen from the relevant points of view in the circumstances in question. Thus, they look various ways to us. Illusions are cases in which the direct object of experience has such similarities with paradigms of a kind of which it is not in fact an instance.»
19 Obiezioni alla teoria disgiuntiva (segue) La teoria nega la common kind assumption, cioè la tesi secondo cui un esperienza percettiva veridica e una non veridica (un illusione) possono essere lo stesso tipo di esperienza (Martin 2004; Burge 2005). Replica: un esperienza percettiva veridica e una non veridica possono condividere soltanto un fattore fenomenologico, ma non si vede perché l identità fenomenologica dovrebbe implicare identità di tipo di esperienza. [controreplica: non è detto che il fattore sia puramente fenomenologico: in circostanze diverse due esperienze possono avere lo stesso contenuto, pur essendo una vera e l altra falsa, vedi oltre le teorie rappresentazionali]
20 Obiezioni alla teoria disgiuntiva (segue) La teoria prevede che una differenza in un oggetto o proprietà reale non rilevata dai recettori sensoriali faccia nondimeno una differenza per il contenuto dell esperienza. Questo è intuitivamente implausibile e in contrasto con quanto sappiamo dalla psicologia empirica della percezione (Burge 2005; 2010).
21 Obiezioni alla teoria disgiuntiva (segue) L idea del contatto diretto è poco più di una metafora. Il primo disgiunto (X ha un esperienza visiva di un O) è in effetti analizzato solo negativamente, nel senso che ci viene detto soltanto come non deve essere inteso: - Non è richiesto un nesso causale - Non è una relazione tra un soggetto e una rappresentazione
22 La teoria rappresentativa (o intenzionalista) Avere un esperienza percettiva di qualcosa è avere una rappresentazione mentale di quella cosa. Se la rappresentazione corrisponde alla cosa, allora l esperienza è veridica, altrimenti l esperienza è falsa. Nell esperienza percettiva il mondo ci è dato in un certo modo, e questo modo in cui ci è dato può riflettere il modo in cui il mondo è più o meno adeguatamente. Le qualità dell esperienza sono rappresentazioni di proprietà. Non c è una sensazione al di là del contenuto rappresentazionale dell esperienza.
23 La teoria rappresentativa (o intenzionalista) Questione della distinzione tra oggetto e contenuto. Poiché diverse volte noi esperiamo semplicemente oggetti: (vedere che P vs. vedere un O), bisogna raffinare la teoria: il contenuto di un esperienza percettiva è costituito da una collezione di proprietà. Es. vedere un cubo rosso = <forma cubica, rossezza> (se il cubo in realtà è verde, l esperienza è falsa illusione). Le cosiddette proprietà qualitative sono proprietà degli oggetti percepiti così come ci sono date nell esperienza percettiva: «le proprietà che gli oggetti sono rappresentati avere» (Dretske 1995, p. 65). L esperienza della rossezza non è nient altro che il vedere un oggetto come rosso.
24 La teoria rappresentativa (o intenzionalista) Le esperienze possono essere relazioni col mondo solo in quanto sono rappresentazioni. Il tipo di relazione tra esperienza e mondo è rappresentativo. ( esperienze come immagini del mondo). Le esperienze percettive funzionano come le credenze (e come altri stati mentali): esse sono relazioni tra un soggetto e un contenuto, il contenuto rappresentazionale o intenzionale, che è una rappresentazione (veridica o meno) di una situazione. X contenuto rappresentazionale (o intenzionale) mondo
25 La teoria rappresentativa (o intenzionalista) «Come il termometro ( ) ha la funzione di dare informazioni sulla temperatura di qualunque corpo con cui sia messo a contatto, così l esperienza (senza la necessità di alcuna convenzione) ha la funzione di dare informazioni sull ambiente.» (Calabi 2009, p. 43) Il termometro rappresenta la temperatura di un corpo. L esperienza rappresenta oggetti e proprietà di una porzione di ambiente.
26 La teoria rappresentativa (o intenzionalista) Vedere (che ci sia ) una penna sul tavolo. Se non c è una penna sul tavolo, allora l esperienza è in realtà un allucinazione, in quanto non è veridica (ma è nondimeno un esperienza percettiva necessità di spiegare che differenza c è tra un esperienza percettiva e la credenza falsa che ci sia una penna sul tavolo). Le credenze hanno per contenuto una proposizione, le esperienze percettive no (una proposizione è una struttura articolata in costituenti discreti; il contenuto di un esperienza percettiva è di natura analogica, simile a un immagine).
27 Argomenti per la teoria intenzionalista Offre la soluzione migliore alla questione della controversia tra realismo diretto e realismo indiretto. Realismo diretto = i costituenti dei contenuti dell esperienza percettiva sono oggetti e proprietà del mondo reale Realismo indiretto = i costituenti dei contenuti dell esperienza percettiva sono enti mentali
28 Realismo diretto vs. indiretto Teoria disgiuntiva Realismo diretto Teoria del dato sensoriale Realismo indiretto Teoria rappresentazionale? (realismo rappresentativo) Cfr. ad es. «L esperienza percettiva non è una reale apertura al mondo, nel senso che non comporta essenzialmente una relazione ai suoi oggetti. Ma la tesi dell intenzionalista è che l esperienza, come le altre forme di intenzionalità, comporta l apparenza di una relazione.» (Crane 2005)
29 Realismo diretto vs. indiretto Il problema secondo Crane: Qualunque analisi dell esperienza percettiva deve dar conto del principio fenomenico e del principio di trasparenza ma i due principi non possono essere simultaneamente veri nei casi in cui l esperienza percettiva non è veridica. Principio fenomenico = se a X sembra che qualcosa sia F, c è qualcosa con cui X è in relazione. Principio di trasparenza = le proprietà costitutive dei contenuti di esperienza ci appaiono come proprietà del mondo, non come proprietà intrinseche dell esperienza stessa.
30 La soluzione intenzionalista Una rappresentazione, cioè uno stato intenzionale, può vertere anche su oggetti non esistenti. I contenuti degli stati di esperienza percettiva hanno un esistenza meramente intenzionale. Essi esistono, ma non nel senso che sono parti del mondo reale. I soggetti non sono, perlomeno non sempre, in grado di discriminare esistenza reale ( autentica ) da esistenza intenzionale. Ciò corrisponde al fatto che un allucinazione può essere fenomenologicamente identica a una percezione veridica.
31 La soluzione della teoria intenzionalista Quando l esperienza è allucinatoria, i soggetti sono in relazione con oggetti meramente intenzionali. Quando l esperienza è veridica, i soggetti sono in relazione con enti reali (oggetti autentici). Nell esperienza veridica e specificamente nelle illusioni gli oggetti ci sono tuttavia dati in un certo modo. I modi in cui gli oggetti ci sono dati sono i costituenti dei contenuti di esperienza.
32 Obiezioni alla teoria intenzionalista Non abbiamo la minima idea di che cosa sia l in-esistenza intenzionale. Qualunque cosa essa sia, non è esistenza autentica, e allora non c è nessuna differenza tra la teoria intenzionalista e la teoria del dato sensoriale (la teoria intenzionalista è quindi una versione di realismo indiretto). Replica: i contenuti intenzionali sono delle finzioni teoriche. Ci sembra di essere in relazione a qualcosa, ma non ci sono davvero entità nella nostra testa con cui siamo in relazione.
33 Obiezioni alla teoria intenzionalista La teoria rappresentativa non è in grado (come invece pretende) di dar conto del principio di trasparenza, perché noi non esperiamo l esperienza come una rappresentazione del mondo; il mondo ci è bensì dato direttamente nell esperienza (Martin 2004). Replica: Essere in relazione con un contenuto rappresentativo non implica che le proprietà costitutive del contenuto debbano essere esperite come rappresentazioni: non è necessario che il contenuto di esperienza sia un oggetto di consapevolezza
34 Obiezioni alla teoria intenzionalista Se il contenuto dell esperienza è una rappresentazione, i soggetti sono in relazione diretta con la rappresentazione e non col mondo anche la teoria intenzionalista è compromessa col problema del velo della percezione (realismo indiretto) Replica: le rappresentazioni sono modi in cui gli oggetti ci sono dati. Ma noi siamo in relazione con gli oggetti (datici in certi modi), non con i modi in quanto tali. I modi in cui gli oggetti ci sono dati non sono oggetti ulteriori.
35 Obiezioni alla teoria intenzionalista L obiezione della visione sfuocata. Vedo, con gli occhiali, il libro sul tavolo. Mi tolgo gli occhiali. Continuo a vedere il libro sul tavolo, ma lo vedo sfocatamente: non c è differenza nel contenuto rappresentativo, perché la sfocatezza non è percepita come una proprietà dell oggetto. Dunque la sfocatezza è una proprietà intrinseca dell esperienza e non del contenuto. Ci sono sensazioni visive over and above i contenuti rappresentativi. Replica: c è differenza nel contenuto rappresentativo. Se il libro mi appare sfuocato, questo è un modo in cui il libro mi è dato. Il libro sfuocato è un costituente del contenuto.
36 Pro realismo diretto: - Principio di trasparenza - Successo dell azione - No scetticismo Realismi a confronto Pro realismo indiretto: - Analogie tra percezioni veridiche, illusioni e allucinazioni (common-kind assumption) - Natura non meramente passiva dei sistemi sensoriali
Filosofia della mente Parte II. La percezione
Filosofia della mente Parte II La percezione Tre accezioni: Esperienza 1) Il tipo di atto conoscitivo reso possibile dai sensi 2) L accesso immediato in prima persona ai contenuti di coscienza 3) Organizzazione
DettagliPercezione. Germano Rossi ISSR 2011/12
Percezione Germano Rossi ISSR 2011/12 Percezione 1 Percezione Ci muoviamo nell ambiente, evitando gli ostacoli, verso una meta Manipoliamo gli oggetti e l ambiente che ci circonda (per scrivere usiamo
DettagliRudolf Arnheim: un secolo di pensiero visivo
Rudolf Arnheim: un secolo di pensiero visivo 1904- in vita Ultimo degli allievi della scuola di Berlino. Allievo di K. Lewin e M.Wertheimer. 15/11/06 1 R. Arnheim noto in tutto il mondo per i suoi studi
DettagliPercezione e Computazione. Seminario di filosofia della percezione 2/5/2002
Percezione e Computazione Seminario di filosofia della percezione 2/5/2002 Macchine di Turing (1936) Operazioni: leggere, scrivere e spostarsi lungo un nastro Elementi: alfabeto, istruzioni e stati della
DettagliCosa sono gli oggetti intenzionali?
Dominik Perler Cosa sono gli oggetti intenzionali? Una controversia fra i discepoli diretti di Scoto Presentazione di Roberto Pasi e Luca Morri Object-theory Content-theory Early Brentano Late Brentano
DettagliLa fondamentale premessa dell argomento contro l a priori è la seguente:
13/05/2014 Seminario EPILOG su Essays on A Priori Knowledge and Justification di A. Casullo Revisability, Reliabilism and A Priori Argomento di Putnam/Kitcher: La nozione di a priori implica la non- rivedibilità.
DettagliVerità nella finzione
Mondi di finzione Verità nella finzione La teoria di D. Lewis Sandro Zucchi 2013-14 Nelle lezioni precedenti, abbiamo introdotto un ingrediente, i mondi possibili, per rendere conto del significato delle
DettagliAlla base della conoscenza di sé e degli altri la teoria della mente. a cura di laura Aleni Sestito
Alla base della conoscenza di sé e degli altri la teoria della mente a cura di laura Aleni Sestito LA CONOSCENZA DI SE E DEGLI ALTRI Premack e Woodruff, 1978 TEORIA DELLA MENTE T O M, Theory of Mind ovvero
DettagliLa visione. Visione biologica ed elaborazione delle immagini
La visione Stefano Ferrari Università degli Studi di Milano stefano.ferrari@unimi.it Elaborazione delle immagini anno accademico 2009 2010 Visione biologica ed elaborazione delle immagini La percezione
DettagliKripke. su i nomi e il riferimento. Lezioni lauree triennali
Kripke su i nomi e il riferimento Lezioni lauree triennali 2014-15 Il riferimento diretto Kripke affronta il problema se i nomi propri abbiano oltre che un riferimento o denotazione, anche un senso Frege
DettagliLa logica della finzione
Formalizzazione Nella lezione precedente, abbiamo visto qual è l idea di fondo della teoria di Lewis: La logica della finzione Sandro Zucchi 2013-14 Un enunciato della forma Nell opera di finzione f, p
DettagliMente e cervello Dal rappresentazionalismo alla stanza cinese
Mente e cervello Dal rappresentazionalismo alla stanza cinese 20 aprile 2011 Dalle macchine alla mente 2 Rappresentazionalismo Sistemi simbolici e sistemi connessionisti L argomento della stanza cinese
DettagliLOCKE. Empirismo = teoria della ragione come un insieme di poteri limitati dall esperienza:
LOCKE L empirismo inglese e il suo fondatore Empirismo = teoria della ragione come un insieme di poteri limitati dall esperienza: - Fonte del processo conoscitivo - Strumento di certificazione delle tesi
DettagliInformation summary: La persuasione
Information summary: La persuasione - Copia ad esclusivo uso personale dell acquirente - Olympos Group srl Vietata ogni riproduzione, distribuzione e/o diffusione sia totale che parziale in qualsiasi forma
DettagliLo Sviluppo della Teoria della Mente. Psicologia dello Sviluppo-a.a prof.V.MacchiCassia 1
Lo Sviluppo della Teoria della Mente 1 Lo sviluppo della teoria della mente Durante lo sviluppo il bambino costruisce un patrimonio di conoscenza non soltanto sulle leggi che governano la realtà fisica,
DettagliCap. 6 del manuale La natura e i suoi modelli
Cap. 6 del manuale La natura e i suoi modelli 1. In questa stanza c è una lavagna 2. Gli atomi di sodio hanno 11 protoni e 11 elettroni Consideriamo vere queste due affermazioni? Perché? Aff. 1: Perché
DettagliSeminario: Etica, metaetica, etica applicata. (L inuizionismo metaetico di) G.E. Moore e il realismo morale non naturalistico di W. D.
Seminario: Etica, metaetica, etica applicata Lezione del 17 ottobre 2008: (L inuizionismo metaetico di) G.E. Moore e il realismo morale non naturalistico di W. D. Ross Saggi di riferimento nel testo di
DettagliEsercizi di rappresentazione
Esercizi di rappresentazione Sandro Zucchi 2013-14 Primo esercizio (connettivi vero-funzionali - Bonevac) Quale dei connettivi seguenti è vero-funzionale? (Se classifichi un connettivo come vero-funzionale,
DettagliPotenze: alcune semplici equazioni
Potenze: alcune semplici equazioni Fissiamo ora un numero reale a ed un numero intero positivo n. Vogliamo risolvere l equazione x n = a definizione: Le eventuali soluzioni prendono il nome di radici n-esime
DettagliPERCEZIONE 1 a cura di Barbara Brugola
PERCEZIONE 1 a cura di Barbara Brugola SENSAZIONE Impressione soggettiva, immediata e semplice che corrisponde a una risposta immediata ad uno stimolo fisico di una data intensità. Le sensazioni possono
DettagliCAPITOLO 5 CHI SEI VERAMENTE
CAPITOLO 5 CHI SEI VERAMENTE è inscindibile da chi sei al livello più profondo. L Adesso Ci sono molte cose importanti nella tua vita, ma solo una conta in modo assoluto. Conta se hai successo o se fallisci
DettagliI DIRITTI DELLA PERSONALITA NELLA NUOVA ERA DELLE COMUNICAZIONI
I DIRITTI DELLA PERSONALITA NELLA NUOVA ERA DELLE COMUNICAZIONI La PERSONA UMANA è il VALORE CARDINE del nostro sistema normativo. In particolare la nostra Costituzione prende in considerazione i diversi
DettagliLA PERCEZIONE VISIVA (3)
LA PERCEZIONE VISIVA (3) 1 - ASPETTI FISIOLOGICI E PSICOLOGICI 2 - ARTICOLAZIONE FIGURA SFONDO 3 - PERCEZIONE DELLA PROFONDITA 4 - PERCEZIONE DEL MOVIMENTO 6 - REALTA ED ILLUSIONE 6.1 - Realtà fenomeniche
DettagliFilosofia del linguaggio Alfredo Paternoster
Filosofia del linguaggio 2012-2013 Alfredo Paternoster Russell: la teoria delle descrizioni Frege: descrizioni vuote non hanno riferimento, quindi gli enunciati dove esse occorrono non hanno valore di
DettagliLa teoria di Arthur Danto La trasfigurazione del banale, 1981; La destituzione filosofica dell arte, 1986; L abuso della bellezza, 2003
La teoria di Arthur Danto La trasfigurazione del banale, 1981; La destituzione filosofica dell arte, 1986; L abuso della bellezza, 2003 oggetto fisico è interpretato-come significato incorporato gnisignificato
DettagliCome funzionano gli occhiali
Come funzionano gli occhiali 16 November 2016 Li usiamo tutti, ma sappiamo davvero come mai ci fanno vedere meglio? L occhio, un organo di senso Per capire come funzionano le lenti che correggono dall
DettagliLezione 6 L approccio innatista-modulare
Lezione 6 L approccio innatista-modulare Argomenti Assunti Limiti della teoria costruttivista Paradigma della violazione dell aspettativa L architettura della mente secondo Fodor L innatismo rappresentazionale
DettagliMATEMATICA DI BASE 1
MATEMATICA DI BASE 1 Francesco Oliveri Dipartimento di Matematica, Università di Messina 30 Agosto 2010 MATEMATICA DI BASE MODULO 1 Insiemi Logica Numeri Insiemi Intuitivamente, con il termine insieme
Dettagli1 Ampliamento del piano e coordinate omogenee
1 Ampliamento del piano e coordinate omogenee Vogliamo dare una idea, senza molte pretese, dei concetti che stanno alla base di alcuni calcoli svolti nella classificazione delle coniche. Supponiamo di
DettagliA complicare il nostro rapporto con le immagini (e a volte anche con la realtà) intervengono i cosiddetti inganni percettivi
REALTA E ILLUSIONE A complicare il nostro rapporto con le immagini (e a volte anche con la realtà) intervengono i cosiddetti inganni percettivi Chiaramente essi sono più facilmente realizzabili su una
DettagliU. Boccioni,, Visioni simultanee, 1911
Approccio ecologico seminario di filosofia della percezione (18/4/2002) U. Boccioni,, Visioni simultanee, 1911 Affinità e divergenze tra Gestalt e J.J.Gibson La cavalcata sul Lago di Costanza, ovvero come
DettagliSensazione. L uomo vive in un ambiente fisico ed è sottoposto ad un elevata varietà di stimoli.
Sensazione L uomo vive in un ambiente fisico ed è sottoposto ad un elevata varietà di stimoli. Il mondo si sbriciola intorno a noi in una infinità di stimolazioni Il Paradosso Assordati e assorbiti da
DettagliGeorge BOOLE ( ) L algebra booleana. (logica proposizionale)
George BOOLE (1815-64) L algebra booleana. (logica proposizionale) La logica e George BOOLE George BOOLE nel 1847 pubblicò il libro Mathematical Analysis of Logic, nel quale presentava ciò che oggi si
DettagliCosa dobbiamo già conoscere?
Cosa dobbiamo già conoscere? Come opera la matematica: dagli ai teoremi. Che cosa è una funzione, il suo dominio e il suo codominio. Che cosa significa n j=1 A j dove A j sono insiemi. Che cosa significa
DettagliCHE COSA E? SCIENZE III. è una qualsiasi illusione che inganna l'occhio umano e non solo 25/10/2011
SCIENZE III CHE COSA E? è una qualsiasi illusione che inganna l'occhio umano e non solo UNA PROSPETTIVA FORZATA INGANNA L OCCHIO E FA APPARIRE IL RAGAZZO UN GIGANTE CHE SORREGGE LA TORRE DI PISA L ILLUSIONE
Dettagliforma linguistica forma logica gli enunciati in cui compaiono descrizioni devono essere analizzati riducendoli a
Nomi vs descrizioni Bertrand Russell On denoting (1905) Nomi propri (grammaticali): Piero Trieste Descrizioni: indefinite: un uomo una città definite: il figlio di Piero l uomo che è appena arrivato il
DettagliFigura 7: Ruota della Fortuna. Quanti sono i casi possibili? G. Sanfilippo - CdP - STAD - Lezione 2 del 12 Aprile pag. 15
Figura 7: Ruota della Fortuna. Quanti sono i casi possibili? G. Sanfilippo - CdP - STAD - Lezione 2 del 12 Aprile 2012- pag. 15 Casi Possibili B= La lancetta indica il Blu V= La lancetta indica il Verde
DettagliInsiemi uguali? biiezione : A B bambino i libro i bambino ii libro ii bambino iii libro iii bambino iv libro iv
Insiemi uguali? Vogliamo occuparci del confronto di insiemi, in particolare di insiemi infiniti. Prima di potere parlare di confronto di insiemi è necessario però fare alcune precisazioni a riguardo della
DettagliInsiemi, Numeri, Terminologia. Prof. Simone Sbaraglia
Insiemi, Numeri, Terminologia Prof. Simone Sbaraglia Corso Rapido di Logica Matematica La logica formale definisce le regole cui deve obbedire qualsiasi teoria deduttiva. Una proposizione e` una affermazione
DettagliBREVE CENNO DI LOGICA CLASSICA La logica può essere definita come la scienza che studia le condizioni in base alle quali un ragionamento risulta
BREVE CENNO DI LOGICA CLASSICA La logica può essere definita come la scienza che studia le condizioni in base alle quali un ragionamento risulta corretto e vero. Un ragionamento è corretto se segue uno
DettagliIndicali. Le relazioni di coppia sono difficili Le relazioni della nostra coppia sono difficili
Indicali Sono espressioni usate per riferirci a elementi del contesto: ci riferiamo a oggetti, persone, istanti o luoghi in quanto sono in relazione con chi parla o scrive Le relazioni di coppia sono difficili
DettagliANALISI SENSORIALE NOCCIOLA PIEMONTESE TONDA GENTILE IGP 2011
ANALISI SENSORIALE NOCCIOLA PIEMONTESE TONDA GENTILE IGP Le qualità sensoriali di un cibo sono definite come la loro capacità di soddisfare i bisogni edonistici del consumatore, che sono in ogni caso soggettivi
DettagliUniversità degli Studi di Ferrara Dipartimento di Architettura Corso di Laurea in Design del prodotto industriale A.A. 2016/2017
Università degli Studi di Ferrara Dipartimento di Architettura Corso di Laurea in Design del prodotto industriale A.A. 2016/2017 Design di prodotto prof. Jacopo Piccione 6/03/2017 LA PERCEZIONE VISIVA
DettagliConnettivi del linguaggio e della logica
Connettivi del linguaggio e della logica Fino a che punto il significato di,, e corrisponde al significato delle espressioni del linguaggio naturale e o, se... allora... e non? e e Congiunzioni e connettivi
DettagliAlberto Voltolini. Dipartimento di Filosofia e Sc. Educazione, Torino Una tavola rotonda emozionante LLC , CLE Torino
Immagini ed emozioni Alberto Voltolini Dipartimento di Filosofia e Sc. Educazione, Torino Una tavola rotonda emozionante LLC 3.5.2016, CLE Torino Emozioni in immagine Nell esperienza pittorica, in particolar
DettagliIl messaggio: tra linguaggio digitale e linguaggio analogico. Loredana La Vecchia Lezione 1 aprile 2009 Corso di Laurea Scienze dell educazione
Il messaggio: tra linguaggio digitale e linguaggio analogico Loredana La Vecchia Lezione 1 aprile 2009 Corso di Laurea Scienze dell educazione definizione Linguaggio = capacità, facoltà mentale di cui
DettagliL utilizzo non chirurgico di tessuti donati a scopo di trapianto: gli aspetti etici. Lucca, 6 novembre 2010
L utilizzo non chirurgico di tessuti donati a scopo di trapianto: gli aspetti etici Lucca, 6 novembre 2010 Struttura dell intervento 1. Che vuol dire aspetti etici? 2. Qual è il punto di riferimento della
DettagliIl paradosso della causalità mentale
Il paradosso della causalità mentale Il problema mente-corpo può essere descritto nei termini di un paradosso, che deriva dall apparente conflitto fra questi due principi: 1) Ci sono cause mentali di eventi
DettagliUn po di logica. Christian Ferrari. Laboratorio di matematica
Un po di logica Christian Ferrari Laboratorio di matematica 1 Introduzione La logica è la disciplina che studia le condizioni di correttezza del ragionamento. Il suo scopo è quindi quello di elaborare
DettagliLA PERCEZIONE VISIVA. corso CAD A architettura quinquennale 2010/2011 condotto da daniela sidari
LA PERCEZIONE VISIVA corso CAD A architettura quinquennale 2010/2011 condotto da daniela sidari NEL GUARDARE UN OGGETTO ENTRANO IN GIOCO: L ESPERIENZA VISSUTA LA MEMORIA TRADIZIONI E CULTURA L OCCHIO CHE
DettagliFilosofia del linguaggio (i) (3 cr.)
Filosofia del linguaggio (i) (3 cr.) Docente: Giuseppe Spolaore Orario: Martedì ore 17.20 aula T4, mercoledì ore 17.20 aula 1.4, giovedì ore 14.00 aula 1.4 (per un totale di circa 10 lezioni). Ricevimento:
DettagliLA PERCEZIONE Dott.ssa SILVIA GIARRIZZO
LA PERCEZIONE 1 Dott.ssa SILVIA GIARRIZZO SENSAZIONE E PERCEZIONE La SENSAZIONE implica la registrazione e la codificazione degli stimoli ossia di tutte le forme di energia che colpiscono gli organi di
DettagliCORSO IN OTTICA E OPTOMETRIA PSICOLOGIA DELLA VISIONE PRIMO CAPITOLO DEL LIBRO DI TESTO BRAIN AND THE GAZE
CORSO IN OTTICA E OPTOMETRIA PSICOLOGIA DELLA VISIONE PRIMO CAPITOLO DEL LIBRO DI TESTO BRAIN AND THE GAZE A cura di Marco Greco, Christian Fanciullo e Umberto Perlangeli Keats ci dà un valido spunto
DettagliJohann Gottlieb Fichte
ADESIONE A KANT Il primo Fichte riteneva che la prospettiva emersa con Kant fosse, in ambito filosofico, insuperabile. -1- Oggetto proprio della Filosofia non è l Essere (quindi l ontologia) ma il sapere
DettagliPanel test PACCY. sull igiene dei generi alimentari Hazard Analysis Critical Control Point (HACCP);
Panel test PACCY Il prodotto a base di nocciole, denominato a fini commerciali PACCY, rispetta la seguente normativa vigente in materia di sicurezza igienico-sanitaria per i prodotti alimentari. Regolamento
DettagliLe costanze percettive (1 di 2)
Le costanze percettive (1 di 2) Nonostante gli oggetti proiettino sulla nostra retina immagini diverse a seconda della distanza e della posizione che occupano, noi siamo in grado di riconoscerli come invarianti,
DettagliL uomo: anima e corpo Dalla filosofia della mente alla rivoluzione delle neuroscienze
L uomo: anima e corpo Dalla filosofia della mente alla rivoluzione delle neuroscienze 1. Introduzione Aristotele Movimento locale: Fisica Atti percettivi e appettivi: Psicologia Biologia Il principio dell
DettagliGIOVANNI FEDERICO HERBART
MISCELLANEA POST-HEGELIANA I GIOVANNI FEDERICO HERBART http://biografieonline.it/img/bio/j/johann_friedrich_herbart.jpg Herbart inizia in nome del realismo la reazion contro l idealismo romantico. Di vita
DettagliInformatica. Logica e Algebra di Boole
Informatica Logica e Algebra di Boole La logica è la scienza del corretto ragionamento e consiste nello studio dei principi e dei metodi che consentono di individuare il corretto ragionamento. Lo studioso
DettagliInsiemi di numeri reali
Capitolo 1 1.1 Elementi di teoria degli insiemi Se S è una totalità di oggetti x, si dice che S è uno spazio avente gli elementi x. Se si considerano alcuni elementi di S si dice che essi costituiscono
DettagliSiamo come zucche: nasciamo dai nostri semi
Siamo come zucche: nasciamo dai nostri semi Valentina D Eramo SIAMO COME ZUCCHE: NASCIAMO DAI NOSTRI SEMI racconto www.booksprintedizioni.it Copyright 2013 Valentina D Eramo Tutti i diritti riservati
DettagliLa coordinazione può essere definita come la capacità di organizzare, regolare e controllare il movimento del corpo (o parte di esso) nello spazio e
1 La coordinazione può essere definita come la capacità di organizzare, regolare e controllare il movimento del corpo (o parte di esso) nello spazio e nel tempo per raggiungere un obiettivo. 2 Le capacità
DettagliLezione 5. Sommario. La logica booleana. I principi della logica booleana Gli operatori logici
Lezione 5 La logica booleana Sommario I principi della logica booleana Gli operatori logici 1 Variabili Booleane Variabile booleana=quantità che può assumere solo due valori I due valori hanno il significato
DettagliPaul Grice teoria dell implicatura conversazionale
Paul Grice teoria dell implicatura conversazionale significato naturale e significato non naturale Grice attira l attenzione su due differenti modi in cui il verbo significare è usato. quelle macchie significano
DettagliDefinizioni basilari di funzione.
Definizioni basilari di funzione. Una funzione per definizione e' una legge che ad ogni elemento di un insieme ( detto dominio ed indicato con D) associa un unico elemento di un secondo insieme (il codominio)
DettagliEntrambi gli atteggiamenti forniscono una percezione del mondo distorta che può essere mitigata solo da un pensiero razionale il pensiero critico.
La mente umana sebbene abbia la capacità di pensare razionalmente è per sua natura incline ad assumere atteggiamenti: egocentrici tendenza a vedere il mondo solo in relazione a se stessi sociocentrici
DettagliIn altre parole, il bilancio trasparente è uno strumento necessario per capire come i nostri amministratori stanno agendo.
Manuale Bilancio Trasparente In Italia, secondo l ultimo studio del prof. Lucio Picci dell università di Bologna, il costo (diretto e indiretto) stimato causato dalla corruzione si aggira attorno ai 585B.
DettagliCaveat. Sintesi di Immagini. Sintesi di Immagini. Rendering: Approccio Fisico
Sintesi di Immagini Metafora fondamentale Object vs viewer Object (scene): rappresentazione digitale (forma e caratteristiche) di un oggetto reale tridimensionale Viewer: strumento che permette di otternere
DettagliSensazione e percezione
Teoria del colore Analisi chimiche, fisiche e sensoriali dei prodotti alimentari i Percezione e mondo fisico Mondo fisico Fenomeni oggettivi Fenomeni misurabili Mondo della percezione Stimolazione sensoriale
DettagliCOMUNICARE con le IMMAGINI
COMUNICARE con le IMMAGINI Teoria costruttivista o empirista (Helmholtz, Gregory) La percezione visiva (costruzione dell'immagine) avviene, di volta in volta, per confronto dinamico tra l'informazione
DettagliSVILUPPO PERSONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE TRASVERSALI CON LA MATERNITÀ
SVILUPPO PERSONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE TRASVERSALI CON LA MATERNITÀ Analisi testuale e comportamentale delle partecipanti al percorso MAAM ARG SRL LO SCENARIO Le donne: un capitale umano sottoutilizzato
DettagliPaolo Jedlowski. (2002) Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico. Carocci. capitolo 4.
Paolo Jedlowski (2002) Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico Carocci capitolo 4 su Emile Durkheim Emile Durkheim (1858-1917) Quali domande si faceva Durkheim ci sono
DettagliSicurezza Insicurezza/cambiamento/mistero Riconoscimento/identità/importanza Amore/appartenenza Crescita Contributo
2 BISOGNI EMOZIONI Prologo Non c è un bisogno senza un emozione (tranne i bisogni primari o fisiologici di cui parleremo a parte). I bisogni psicologici dell uomo, facendo una sintesi fra più autori
DettagliLogica proposizionale
Logica proposizionale Linguaggio comune Nel linguaggio comune si utilizzano spesso frasi imprecise o ambigue Esempio Un americano muore di melanoma ogni ora! Assurdo: significa che c è un americano (sfortunato)
DettagliLezione 11. Corso di comunicazione scientifica A.A Prof. Paolo Lattanzio.
Lezione 11 Corso di comunicazione scientifica A.A. 2010 2011 Prof. Paolo Lattanzio www.paololattanzio.net plattanzio@unite.it Critica all induttivismo di Popper Induttivismo da osservazioni per poi inferire
DettagliTeoria dei Giochi. Anna Torre
Teoria dei Giochi Anna Torre Almo Collegio Borromeo 23 marzo 2010 email: anna.torre@unipv.it sito web del corso:www-dimat.unipv.it/atorre/borromeo2010.html VALORE SHAPLEY per Giochi cooperativi ad utilità
DettagliPolisemia della Coscienza. A cura di Alfredo Nazareno d Ecclesia
Polisemia della Coscienza A cura di Alfredo Nazareno d Ecclesia *La coscienza è un tipo di relazione dell uomo con se stesso, con il mondo e con gli altri. *Coscienza: non è una semplice funzione dell
DettagliSistemi lineari. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara
Sistemi lineari Lorenzo Pareschi Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara http://utenti.unife.it/lorenzo.pareschi/ lorenzo.pareschi@unife.it Lorenzo Pareschi (Univ. Ferrara)
DettagliSchema prove dell esistenza di Dio in Descartes Meditazioni (1642)
Schema prove dell esistenza di Dio in Descartes Meditazioni (1642) In tutte e tre le prove delle Meditazioni Descartes parte dall idea di Dio: III Meditazione: 2 prove a posteriori che procedono dall effetto
DettagliProcesso comunicativo
La comunicazione La comunicazione (dal latino Cum = con e munire = legare, costruire e quindi mettere in comune, far partecipe ) ha il significato semantico di "far conoscere", "render noto". Il concetto
DettagliNadia Tortoreto Silvana Rabuffetti OLTRE IL PENSIERO
Oltre il pensiero Nadia Tortoreto Silvana Rabuffetti OLTRE IL PENSIERO romanzo www.booksprintedizioni.it Copyright 2013 Nadia Tortoreto Silvana Rabuffetti Tutti i diritti riservati Questo libro è dedicato
DettagliAPPUNTI DI ELETTRONICA DIGITALE
APPUNTI DI ELETTRONICA DIGITALE Prerequisiti: Conoscere il sistema di numerazione binario Modulo 1 1. Concetti fondamentali L elettronica digitale tratta segnali di tipo binario, cioè segnali che possono
DettagliLuca Costabile Esercizi di Logica Matematica Dispensa Calcolo Proposizionale 1
Luca Costabile Esercizi di Logica Matematica Dispensa Calcolo Proposizionale 1 Esercizio 1.12 Per dimostrare che per ogni funzione esiste una formula in cui compaiono le variabili tale che la corrispondente
DettagliAPPRENDIMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA. 4 settembre 2014 Alessandra Scabia
APPRENDIMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA 4 settembre 2014 Alessandra Scabia L apprendimento della letto-scrittura presuppone l acquisizione di: competenze fonologiche: produzione di tutti i suoni, ripetizioni
DettagliLOGICA E PSICOLOGIA DEL PENSIERO. Logica, Linguistica e Scienza Cognitiva
titolo LOGICA E PSICOLOGIA DEL PENSIERO Claudia Casadio PRIMA LEZIONE Logica, Linguistica e Scienza Cognitiva Tre ambiti scientifici logica Logica Studia i processi in base a cui traiamo inferenze a partire
Dettagli1.2a: Analogico/Digitale. Dott.ssa Rossella Aiello Dipartimento di Informatica
1.2a: Analogico/Digitale Dott.ssa Rossella Aiello Dipartimento di Informatica 2 10 ott 2011 Bibliografia Curtin, 3.4 (fino alla III edizione) Curtin, 2.3 (IV edizione) CR pag. 15 Questi lucidi 3 10 ott
DettagliConsideriamo un sistema dinamico tempo-invariante descritto da:
IL PROBLEMA DELLA STABILITA Il problema della stabilità può essere affrontato in vari modi. Quella adottata qui, per la sua riconosciuta generalità ed efficacia, è l impostazione classica dovuta a M. A.
DettagliCondizionali e mondi possibili
La semantica dei condizionali Condizionali e mondi possibili Sandro Zucchi 2013-14 In questa lezione, presenteremo un modo di formulare la semantica dei condizionali dell italiano che evita i problemi
DettagliDa E. Severino, La filosofia moderna, Rizzoli, pag
Da E. Severino, La filosofia moderna, Rizzoli, pag. 176-178 Sulla superficie di un lago galleggiano dei fiori con le radici attaccate sul fondo - delle ninfee. Il fondo del lago è invisibile dalla superficie.
DettagliEquazioni lineari con due o più incognite
Equazioni lineari con due o più incognite Siano date le uguaglianze: k 0; x + y = 6; 3a + b c = 8. La prima ha un termine incognito rappresentato dal simbolo letterale k; la seconda ha due termini incogniti
DettagliCLASSE PRIMA SCIENZE COMPETENZA CHIAVE (Racc. UE 18/12/2006) LA COMPETENZA DI BASE IN CAMPO SCIENTIFICO. (Indicazioni per il curricolo 2012)
COMPETENZE CLASSE PRIMA LA COMPETENZA DI BASE IN CAMPO SCIENTIFICO TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO COMPETENZE Osservare, descrivere e individuare somiglianze e differenze tra
DettagliSchopenhauer Tra razionale e irrazionale
Schopenhauer Tra razionale e irrazionale Le domande fondamentali poste da Arthur Schopenhauer : Che cosa coglie la ragione discorsiva? La ragione discorsiva può essere superata per cogliere la realtà?
DettagliMetodologia delle teorie morali
Metodologia delle teorie morali Una volta riconosciuti i requisiti minimi che devono caratterizzare certi enunciati perché questi possano avere valore morale e aver definito quindi le regole essenziali
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI LA SAPIENZA CORSO DI STUDI IN INFORMATICA ESERCITAZIONI AL CORSO DI LOGICA MATEMATICA LOGICA PROPOSIZIONALE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI LA SAPIENZA CORSO DI STUDI IN INFORMATICA ESERCITAZIONI AL CORSO DI LOGICA MATEMATICA LOGICA PROPOSIZIONALE TAVOLE DI VERITÀ, COLETEZZA VERO-FUNZIONALE Esercizio 1. Calcola le tavole
DettagliAppunti di Algebra Lineare. Distanze
Appunti di Algebra Lineare Distanze 1 Indice 1 Distanze nel piano 1.1 Distanza punto-punto................................... 1. Distanza punto-retta.................................... 3 1.3 Distanza
DettagliIl Modello Concettuale Enità-Relazione (ER)
Il Modello Concettuale Enità-Relazione (ER) (Capitolo 5 della versione italiana) Obbiettivo: Introdurre la progettazione concettuale Definire il linguaggio E-R Discuterne i costrutti principali Esempi
DettagliLa Percezione Dei Colori
La Percezione Dei Colori PRINCIPI BASE DELLA PERCEZIONE DEI COLORI LA TRICROMIA PROCESSI OPPONENTI VEDIAMO GLI STESSI COLORI? STEFANO ZUCCALA IL COLORE NON È UNA PROPRIETÀ FISICA DELL AMBIENTE, MA PIUTTOSTO
DettagliComincio con l elencare le possibilità di scelta aperte al teorico riguardo ad alcuni fattori coinvolti nell analisi degli enunciati vaghi.
prof. Marina Sbisà Filosofia del linguaggio LS104/013LM a.a. 2009-10 Materiali didattici per la seconda parte del corso Il tema della vaghezza nella filosofia analitica contemporanea Molti enunciati del
Dettagli