CORSO FOTOGRAFIA DIGITALE. a cura di Erminio Annunzi

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1 CORSO FOTOGRAFIA DIGITALE a cura di Erminio Annunzi

2 TECNICA DIGITALE BASE

3 INTRODUZIONE FOTOGRAFARE NON VUOLE SEMPLICEMENTE DIRE RIPRODURRE LA REALTA FOTOGRAFARE SIGNIFICA RAPPRESENTARE

4 INTRODUZIONE IL PROCESSO FOTOGRAFICO VIENE DEFINITO A PERDITA DI INFORMAZIONI LA NOSTRA PERCEZIONE VEDE 100, LA FOTOCAMERA REGISTRA 50, IL MONITOR VISUALIZZA 35, L EVENTUALE STAMPA PUO, NEL MIGLIORE DEI CASI, MOSTRARE 40 CIO SIGNIFICA CHE NON REGISTRIAMO LA REALTA, ALMENO PER I COLORI, I CONTRASTI E LE LUMINOSITA, MA SOLO UNA PARTE

5 INTRODUZIONE LA LUCE

6 INTRODUZIONE LUCE E COLORE

7 INTRODUZIONE COMPOSIZIONE

8 INTRODUZIONE COMPOSIZIONE

9 INTRODUZIONE PUNTO DI RIPRESA

10 INTRODUZIONE SOGGETTO

11 INTRODUZIONE MOMENTO

12 INTRODUZIONE LA TECNICA

13 INTRODUZIONE RACCONTO

14 INTRODUZIONE NELLA FOTOGRAFIA DIGITALE LA LUCE VIENE TRASFORMATA IN INFORMAZIONI NUMERICHE CODIFICATE. L INSIEME DELLE INFORMAZIONI COSTITUIRANNO I FILE IMMAGINE. I FILE IMMAGINE SARANNO MEMORIZZATE SU UN SUPPORTO DI MEMORIA MAGNETICA.

15 INTRODUZIONE I FILE IMMAGINE UTILIZZABILI NELLO SCATTO SONO: JPG e RAW

16 INTRODUZIONE PRINCIPI MACCHINA FOTOGRAFICA

17 INTRODUZIONE PRINCIPI MACCHINA FOTOGRAFICA Vetro messa a fuoco Direzione Luce Specchio Schermo messa fuoco/ Piano Focale

18 INTRODUZIONE PRINCIPI MACCHINA FOTOGRAFICA COMPATTA Visione Sensore CMos ERRORE DI PARALLASE Luce

19 INTRODUZIONE PRINCIPI MACCHINA FOTOGRAFICA COMPATTA Visione Sensore CMos VISIONE DIRETTA DAL MONITOR SI OSSERVA L IMMAGINE INQUADRATA DALL OBIETTIVO

20 LA LUCE

21 LA LUCE LA LUCE E UNA RADIAZIONE ELETTROMAGNETICA. LE LUNGHEZZE D ONDA DELLA LUCE VISIBILE SONO COMPRESE TRA I 350 nm DEL BLU E I 750 nm DEL ROSSO.

22 LA LUCE SINTESI ADDITIVA LA SINTESI ADDITIVA GENERA LO SPETTRO COMPLETO DELLA LUCE VISIBILE ATTRAVERSO LA MISCELAZIONE DEI COLORI PRIMARI RVB ROSSO+VERDE= GIALLO ROSSO+BLU = MAGENTA BLU +VERDE= CYAN

23 LA LUCE SINTESI SOTTRATTIVA LA SINTESI SOTTRATTIVA GENERA IL COLORE PER SOTTRAZIONE DI LUCE BIANCA. LA SOVRAPPOSIZIONE DEI COLORI SECONDARI YMC, PORTA ALLA GENERAZIONE DEI COLORI PRIMARI ROSSO, VERDE E BLU, E LA SOMMA DEI TRE COLORI SECONDARI FORMA IL NERO. IL BIANCO E GENERATO DAL SUPPORTO CARTA GIALLO+MAGENTA= ROSSO GIALLO+CYAN= VERDE MAGENTA+CYAN= BLU

24 LA LUCE LA STELLA CROMATICA DELLE SINTESI PERMETTE DI COSTRUIRE IL PROCESSO DI CORREZIONE DEL COLORE IN FOTOGRAFIA.

25 LA LUCE PERCEZIONE DELLA LUCE GLI OGGETTI VENGONO COLPITI DALLA LUCE E RIFLETTONO DETERMINATE RADIAZIONI DI UNA O PIU SPECIFICHE LUNGHEZZA D ONDA

26 LA LUCE PERCEZIONE QuickTimeᆰ QuickTimeᆰ ee un un decompressore decompressore sono necessari necessari per per visualizzare visualizzarequest'immagine. quest'immagine.

27 IL COLORE QuickTimeᆰ e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine.

28 IL COLORE QuickTimeᆰ e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine.

29 LA LUCE IL COLORE E UNA PERCEZIONE, NON UNA CARATTERISTICA DEGLI OGGETTI. LA PERCEZIONE E MEDIATA DAL NOSTRO CERVELLO, CHE SPESSO CI FA PERCEPIRE CIO CHE LUI VUOLE.

30 LA LUCE/IL COLORE

31 LA LUCE/IL COLORE NELLA FOTOGRAFIA DIGITALE IL COLORE E REALIZZATO ATTRAVERSO UNA COMPOSIZIONI DI NUMERI R 0/255 G 0/255 B 0/255

32 LA LUCE/IL COLORE R0G0B0 R 255 G 0 B 0 R 255 G 255 B 0 R 255 G 255 B 255 R 0 G 255 B 0 R 0 G 0 B 255 R 255 G 0 B 255 R 0 G 255 B 255

33 LA LUCE/IL COLORE

34 LA LUCE/IL COLORE

35 LA LUCE

36 LA LUCE LA LUCE BIANCA E UNA MISCELA DEI COLORI PRIMARI R G B NON SEMPRE LA MISCELA E BILANCIATA PER QUESTA RAGIONE LA LUCE POTREBBE PRESENTARE UNA DOMINANTE CROMATICA QUESTA DOMINANTE NON E PERCEPITA CORRETTAMENTE DALL OCCHIO UMANO

37 LA LUCE Noi vediamo cosi In questo modo la fotocamera

38 LA LUCE TEMPERATURA COLORE DELLA LUCE LA LUCE BIANCA E UNA MISCELA DI COLORI. LA TEMPERATURA DELLA LUCE ESPRESSA IN VALORI KELVIN DESCRIVE LA TENDENZA AL ROSSO O AL BLU, DI UNA SORGENTE DI LUCE.

39 LA LUCE LUCE NATURALE LUCE SOLARE A MEZZOGIORNO 5400K LUCE CIELO NUVOLOSO 7000K LUCE DEL CIELO PARZIALMENTE NUOVOLOSO K LUCE DEL CIELO SERENO K LUCE DI UNA CANDELA LUCE DEL FLASH LUCE ALBA/TRAMONTO 1000K K 2000K

40 LA LUCE LUCE ARTIFICIALE LAMPADA DOMESTICA AD INCANDESCENZA DA 40W 2650K LAMPADA DOMESTICA AD INCANDESCENZA DA 75W 2800K LAMPADA DOMESTICA AD INCADESCENZA DA 100W 2900K LAMPADA DOMESTICA AD INCADESCENZA DA 200W 3000K LAMPADA PHOTOFLOOD DA 500W PER FOTOGRAFIA 3400K LAMPADA FLUORESCENTE WARM WHITE 3000K LAMPADA FLUORESCENTE WHITE 3500K

41 LA LUCE PER CORREGGERE LA LUCE SI RICORRE ALLA FUNZIONE DEL BILANCIAMENTO DEL BIANCO (Bianco inteso come luce)

42 BILANCIAMENTO DEL BIANCO LE FOTOCAMERE DIGITALI POSSIEDONO LA REGOLAZIONE DEL BILANCIAMENTO DEL BIANCO, TALE REGOLAZIONE PERMETTE DI OTTIMIZZARE LA RISPOSTA CROMATICA AL VARIARE DELLE CONDIZIONI DI LUCE

43 BILANCIAMENTO DEL BIANCO I SIMBOLI INDICANO IL TIPO DI SORGENTE E LA TEMPERATURA DELLA LUCE LA CORREZIONE VERRA APPLICATA UTILIZZANDO IL FILTRO DEL COLORE COMPLEMENTARE

44 BILANCIAMENTO DELAWB BIANCO

45 SOLE

46 LUCE ARTIFICIALE

47 OMBRA

48 AWB WB SOLE

49 FLUORESCENTE

50 ARTIFICIALE

51 LUCE DIURNA

52 OMBRA

53 WBA

54 SOLE

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57 ESPOSIZIONE ISO 100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZIONE DIAFRAMMI TEMPI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 1 /0,5/8/15/30/60/125/250/500/1000/2000

58 DIAFRAMMI IL DIAFRAMMA CONTROLLA E REGOLA L INTENSITA DELLA LUCE CHE RAGGIUNGE IL PIANO FOCALE

59 DIAFRAMMI IL DIAFRAMMA E COMPOSTO DA UNA SERIE DI LAMELLE POSTE ALL INTERNO DELL OTTICA SI CHIAMA DIAFRAMMA AD IRIDE PER LA SOMIGLIANZA CON L IRIDE DELL OCCHIO UMANO

60 DIAFRAMMI Viene indicata con un numero relativo: rapporto fra la lunghezza focale e il diametro della pupilla di entrata (diametro del fascio di raggi di luce che entra nell obiettivo) l apertura relativa è un numero puro: deriva da un rapporto fra grandezze dimensionali (mm / mm) La scala ISO delle aperture di diaframma è divisa in STOP: ad ogni passaggio da un valore all altro raddoppia o dimezza la quantità di luce trasmessa Il diaframma determina la nitidezza dietro e davanti al soggetto Scala standard dei diaframmi (valori interi): NUMERI PICCOLI --> DIAFRAMMA APERTO NUMERI GRANDI --> DIAFRAMMA CHIUSO Valori intermedi (numeri approssimati):

61 Stop e frazioni di stop mezzi stop: terzi di stop: decimi di stop: Lo stop intero viene diviso in: intervallo a metà fra uno stop e il successivo intervallo di 1/3 fra uno stop e il successivo frazioni decimali dello stop (solo su esposimetri) Il tempo di posa utilizza i valori intermedi, come pure il valore ISO Un valore frazionario di diaframma chiuso viene detto: x stop e y terzi, mezzi, decimi di stop es: 8 e 1/3 (+ chiuso di f/8) / /2 8 1/3 11

62 DIAFRAMMI LA SOTTOSTANTE TABELLA FORNISCE INDICAZIONI SULL USO E LA RELATIVA RESA DEI DIAFRAMMI.

63 DIAFRAMMI Il diaframma determina la PDC La PDC è lo spazio prima e dopo il punto di fuoco che possiede nitidezza sufficiente La nitidezza sufficiente si basa sul potere risolvente dell occhio umano che è di 6 coppie di linee per mm

64 Profondita di campo

65 200mm f 2,8

66 200mm f 5,6

67 200mm f 11

68 200mm f 22

69 50 mm f4

70 50 mm f5,6

71 50 mm f8

72 50 mm f11

73 50 mm f16

74 50 mm f4

75 50 mm f16

76 100mm macro f 4

77 100mm macro f 5,6

78 100mm macro f 8

79 100mm macro f 11

80 100mm macro f 16

81 100mm macro f 22

82 100mm macro f 32

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94 Punto di Fuoco e PDC La PDC Insieme al punto di regolazione del Fuoco consente di determinare i poli di Attenzione dell Immagine

95 Punto di Fuoco e PDC

96 Punto di Fuoco e PDC

97 OTTURATORE, TEMPI DI POSA

98 OTTURATORE, TEMPI DI POSA L otturatore è posto sul piano focale E un sistema con tendine mobili che scorre lungo un piano Determina i tempi di esposizione

99 OTTURATORE, TEMPI DI POSA E definita da una norma ISO che determina come il produttore deve classificare i tempi di posa e segnarli sull apposito comando La notazione utilizzata in generale si serve di una scala in cui viene segnato il numeratore delle frazioni per i tempi inferiori al secondo e il numero di secondi in colore diverso per i tempi lunghi Passando da un valore all altro vi è la differenza di uno STOP: il tempo raddoppia o dimezza Scala standard dei tempi: Secondi Frazioni di secondo 1/2-1/4-1/8-1/15-1/30-1/60-1/125-1/250-1/500-1/1000-1/2000-1/4000-1/8000 Valori intermedi (frazioni): 1s - 0,8-0,6-0,5 (2) - 0,4-0, Posa B (bulb): tiene aperto l otturatore fino a quando dura la pressione sul pulsante di scatto Posa T (time): la prima pressione sul pulsante di scatto apre l otturatore, la seconda lo chiude

100 Stop Si defnisce stop: un intervallo fra un valore intero di tempi e diaframmi un raddoppio o dimezzamento della luce che raggiunge il piano focale 1/15 1/ stop + 1 stop 4 1/ x + luce stop 1 + luce 1/250-1 stop - 1 stop + 2 stop 4x 1/125 1/2x - luce 1/4x - luce

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102 OTTURATORE, TEMPI DI POSA I TEMPI DI ESPOSIZIONE DETERMINANO LA QUANTITA DI LUCE CHE RAGGIUNGE IL PIANO FOCALE. I TEMPI DI ESPOSIZIONE INSIEME AI DIAFRAMMI FORMANO LA COPPIA DI ESPOSIZIONE TEMPI/DIAFRAMMI. I TEMPI DI ESPOSIZIONE INFLUENZANO LA RIPRODUZIONE DELL IMMAGINE: TEMPI RAPIDI CONGELANO IL MOVIMENTO, TEMPI LENTI RENDONO L EFFETTO FLUIDO DELL AZIONE.

103 L USO DI UN TEMPO VELOCE HA PERMESSO DI CONGELARE I MOVIMENTI 1/500s f8.

104 L USO DI UN TEMPO VELOCE HA PERMESSO DI CONGELARE I MOVIMENTI 1/1000s f5,6.

105 OBIETTIVO 400mm 1/1000 f 4/5,6 ISO 400

106 OBIETTIVO 300mm 1/500 f 5,6 ISO 100

107 ISO 100/200/400/800/1600/3200 ESPOSIZ IONE DIAFRAMMI TEMPI 1,4/2/2,8/4/5,6/8/11/16/22 1 /0,5/8/15/30/60/125/250/500 /1000/2000

108 TECNICA DEL PANNING IL TEMPO DI POSA DA UTILIZZARE E IN RELAZIONE AL TIPO DI MOSSO DELLO SFONDO CHE SI DESIDERA E ALLA VELOCITA DEL SOGGETTO

109 L USO DEL PANNING HA PERMESSO DI CONGELARE I MOVIMENTI 1/160s f8.

110 ESP. 1/8 Sec. ESP. 1/15 Sec.

111 L USO DI UN TEMPO LENTO RESTITUISCE DINAMICA ALL IMMAGINE 1/6s f8.

112 L USO DI UN TEMPO LENTO RESTITUISCE DINAMICA ALL IMMAGINE 1/6s f13.

113 L USO DI UN TEMPO LENTO RESTITUISCE DINAMICA ALL IMMAGINE 1/10s f14.

114 L USO DI UN TEMPO LENTO RESTITUISCE DINAMICA ALL IMMAGINE 1/5s f8.

115 L USO DI UN TEMPO LENTO RESTITUISCE DINAMICA ALL IMMAGINE 1/6s f8.

116 OTTURATORE, TEMPI DI POSA IL TEMPO DI POSA CONSENTE UNA DIVERSA CONFIGURAZIONE DEL MOVIMENTO 1 SECONDO 1/1000 DI SECONDO

117 Filtro Grigio ND 1, 2, 3 10 Stop

118 Esposizione 1/50 sec f 8 no ND

119 Esposizione 4 f 8 Filtro ND 8 stop

120 Esposizione 15 f 16 ND 8 Stop

121 OTTURATORE, TEMPI DI POSA RELAZIONE TEMPO DI SCATTO/ VELOCITA DEL SOGGETTO.

122 OTTURATORE, TEMPI DI POSA STABILIZZATORE OTTICO

123 OTTURATORE, TEMPI DI POSA

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125 ESPOSIZIONE RELAZIONE TRA DIAFRAMMI E TEMPI PER UNA CORRETTA ESPOSIZIONE

126 SENSIBILITA ISO

127 I VALORI DI SENSIBILITA SONO DETERMINATI DALLO STANDARD ISO (international standard organization). A VALORI BASSI CORRISPONDE BASSE SENSIBILITA A VALORI ALTI, ALTE SENSIBILITA

128 SCALA DELLE SENSIBILITA ISO 100 BASSA SENSIBILITA ISO 200 MEDIA SENSIBILITA ISO 400 MEDIA/ALTA SENSIBILITA ISO 800 ALTA SENSIBILITA ISO 1600 ALTA SENSIBILITA ISO 3200 ALTISSIMA SENSIBILITA ISO 6400 ALTISSIMA SENSIBILITA

129 ISO valori terzi BASSA SENSIBILITA ISO valori terzi MEDIA SENSIBILITA ISO valori terzi MEDIA/ALTA SENSIBILITA ISO valori terzi ALTA SENSIBILITA ISO valori terzi ALTA SENSIBILITA ISO valori terzi ALTISSIMA SENSIBILITA ISO valori terzi ALTISSIMA SENSIBILITA

130 SORGENTE BASSA SENSIBILITA ALTA SENSIBILITA

131 ISO 100 ISO 1600 ESPOSIZIONE T 1/250 ESPOSIZIONE D8 T 1/2000 D 16

132 SORGENTE BASSA SENSIBILITA ALTA SENSIBILITA

133 ISO 100 ISO 1600 ESPOSIZIONE T 1/4 ESPOSIZIONE D4 T 1/60 D 5,6

134 LA SCELTA DELLA SENSIBILITA DIPENDE DA QUANTA LUCE E DISPONIBILE E DALLE ESIGENZE DI RISULTATO FINALE ISO 100 ISO 12600

135 LA SCELTA DELLA SENSIBILITA DIPENDE DA QUANTA LUCE E DISPONIBILE E DALLE ESIGENZE DI RISULTATO FINALE ISO 100 ISO 500

136 SENSIBILITA ISO LA MIGLIORE QUALITA DELL IMMAGINE LA SI OTTIENE ALLE BASSE SENSIBILITA ISO CON ALTI VALORI DI SENSIBILITA LA QUALITA TENDE A DIMINUIRE E COMPAIONO I PROBLEMI DI DISTURBO ELETTRONICO DISTURBO DI LUMINANZA E DI CROMINANZA

137 SENSIBILITA ISO DISTURBO ELETTRONICO PRINCIPALMENTE AVREMO TRE TIPI DI NOISE LUMINANZA CROMINANZA LUNGHE ESPOSIZIONI

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143 SENSIBILITA ISO DISTURBO ELETTRONICO E POSSIBILE MIGLIORARE IL RISULTATO SCATTANDO CON ALTE IMPOSTAZIONI ISO, ATTIVANDO DAL MENU LA FUNZIONE DI RIDUZIONE DEL RUMORE

144 ESPOSIMETRO, ESPOSIZIONE Indicatore della modalità di esposizione

145 ESPOSIMETRO, ESPOSIZIONE Indicatore della corretta esposizione

146 SENSIBILITA ISO Valore sensibilità impostata

147 SENSIBILITA ISO I VALORI DELLE SENSIBILITA IMPOSTABILI, DIPENDONO DAL MODELLO DI FOTOCAMERA

148 ESPOSIMETRO, ESPOSIZIONE

149 INDICAZIONE DELL AREA IMMAGINE IN CUI SI AVRA LA PREVALENZA DI VALUTAZIONE DELL ESPOSIZIONE.

150 ESPOSIMETRO, ESPOSIZIONE L esposimetro è lo strumento che valuta la luce presente nella scena. Il suo scopo è quello di fornire, al fotografo, i corretti valori di esposizione (tempo e diaframma). I valori che si otterranno, dipenderanno dalla sensibilità impostata sulla fotocamera e alla intensità/quantità della luce presente nella scena.

151 ESPOSIMETRO, ESPOSIZIONE

152 ESPOSIMETRO, ESPOSIZIONE

153 ESPOSIMETRO, ESPOSIZIONE

154 ESPOSIMETRO, ESPOSIZIONE 1/2000 f9 1/1000 f9 1/250 f9 1/50 f9 1/15 f9

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161 1/800 f9

162 1/320 f9

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168 UNA SCENA DA FOTOGRAFARE PUO MOSTRARE DIVERSE INTENSITA DI LUCE CHE CREANO PROBLEMI CON L ESPOSIZIONE. PER OVVIARE A QUESTA PROBLEMATICA, SI RICORRE AI FILTRI GRIGI NEUTRI DIGRADANTI.

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173 A VOLTE I COLORI DEL CIELO OPPURE I RIFLESSI SU UNA SUPERFICIE DELUDONO LE NOSTRE ASPETTATIVE. USARE IL FILTRO POLARIZZATORE RISOLVE MOLTI PROBLEMI

174 Senza filtro Polarizzatore

175 Con filtro Polarizzatore

176 Area di luce Polarizzata Sole 90 Terra

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178 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE

179 -1 stop +1 stop

180 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE Rappresentazione grafica della distribuzione delle luminosità della scena registrata Informazione relativa alla esposizione

181 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE Il grafico sotto riportato ci mostra una ampia distribuzione delle luminosità e una corretta esposizione

182 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE In questo caso possiamo affermare due cose: L immagine è sottoesposta La scena originale ha luminosità prevalenti nelle aree medie e scure

183 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE

184 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE Istogramma di una scena con luminosità limitata nelle aree di luce o uno scatto sovraesposto

185 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE

186 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE

187 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE

188 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE

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191 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE

192 ISTOGRAMMA/ESPOSIZIONE

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200 CONTRASTO CON IL TERMINE DI CONTRASTO SI INTENDE UNA SCENA O UNA IMMAGINE CHE PRESENTA AREE SCURE E AREE CHIARE, SENZA O POCHI TONI MEDI Basso contrasto Normale Alto contrasto

201 LUMINOSITA SI UTILIZZA ANCHE IL TERMINE DENSITA INDICA QUANTO CHIARA O SCURA E UNA IMMAGINE chiara normale scura

202 SATURAZIONE CON IL TERMINE DI SATURAZIONE SI INTENDE DEFINIRE L INTENSITA DEL COLORE Meno satura normale Più satura

203 DOMINANTE COLORE NON SI RIFERISCE AD UN COLORE DI UNO O PIU OGGETTI PRESENTI NELLA SCENA PRENDE IN ESAME UN EVENTUALE COLORE DIFFUSO SU TUTTA L IMMAGINE E CHE INFLUENZA LA NEUTRALITA GLOBALE DEL COLORE

204 DOMINANTE COLORE

205 LUMINOSITA /CONTRASTO QuickTimeᆰ e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine.

206 BILIANCIAMENTO COLORE QuickTimeᆰ e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine.

207 SATURAZIONE

208 LIVELLI QuickTimeᆰ e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine.

209 CURVE QuickTimeᆰ e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine.

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211 FUNZIONI DI ESPOSIZIONE LE FUNZIONI DI ESPOSIZIONE SI IMPOSTANO SULLA GHIERA SUPERIORE

212 FUNZIONI DI ESPOSIZIONE Modalità di scatto selezionata

213 FUNZIONI DI ESPOSIZIONE LE PRINCIPALI FUNZIONI DI ESPOSIZIONE SONO: M= ESPOSIZIONE MANUALE, TEMPI E DIAFRAMMI VENGONO DECISI DAL FOTOGRAFO TV= ESPOSIZIONE AUTOMATICA CON PRIORITA DEI TEMPI DI POSA, IL FOTOGRAFO SCEGLIE IL TEMPO LA FOTOCAMERA IMPOSTA IL DIAFRAMMA CORRETTO ( in questa modalità il fotografo può ulteriormente correggere l esposizione) AV= ESPOSIZIONE AUTOMATICA CON PRIORITA DEI DIAFRAMMI, IL FOTOGRAFO SCEGLIE IL DIAFRAMMA, LA FOTOCAMERA IMPOSTA IL TEMPO CORRETTO (in questa modalità il fotografo può ulteriormente correggere l esposizione) P= ESPOSIZIONE PROGRAMMATA, LA FOTOCAMERA DECIDE IL TEMPO E DIAFRAMMA PER UNA CORRETTA ESPOSIZIONE, IL FOTOGRAFO PUO MODIFICARE SOLO LA RELAZIONE TRA LA COPPIA TEMPO/DIAFRAMMA

214 P MODALITA GESTIONE PROGRAM La modalità Program consente di fotografare delegando la scelta dei tempi e dei diaframmi alla fotocamera E possibile intervenire sulla coppia tempo e diaframma per variare uno dei parametri (ad esempio il tempo), il diaframma verrà regolato dalla macchina

215 M MODALITA GESTIONE MANUALE In manuale i tempi e i diaframmi vengono scelti dal fotografo in relazione al risultato desiderato

216 AV ESPOSIZIONE CON PRIORITA AI DIAFRAMMI In modalità AV il fotografo sceglie il diaframma più congeniale, la fotocamera fornirà il tempo di esposizione corretto in relazione alla sensibilità impostata e alla luce presente

217 TV ESPOSIZIONE CON PRIORITA SUI TEMPI La modalità TV viene scelta qualora si privilegi l azione del soggetto, sia se si vuole congelare il movimento oppure se lo si vuole rendere nell immagine fluido

218 PICTURE STYLE

219 PICTURE STYLE PRESET PICTURE STYLE Pre impostazioni che modificano il risultato dello scatto sui parametri di saturazione, nitidezza e contrasto

220 PICTURE STYLE Indicatore Picture Style

221 PICTURE STYLE IMPOSTAZIONI PRESETTATE LE FUNZIONI PICTURE STYLE, PERMETTONO DI IMPOSTARE DIVERSE MODALITA DI RIPRESA, PER OTTIMIZZARE LO SCATTO FOTOGRAFICO, E RENDERE L IMMAGINE CORRISPONDENTE ALLE NOSTRE NECESSITA.

222 NEUTRO

223 FEDELE

224 RITRATTO

225 STANDARD

226 PAESAGGIO

227 BN

228 BN VIRAGGIO

229 NEUTRO STANDARD FEDELE RITRATTO PAESAGGIO BN

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231 OTTICHE GLI OBBIETTIVI SI POSSONO SUDDIVIDERE IN 4 CATEGORIE: GRANDANGOLARE NORMALE TELEOBBIETTIVO OTTICA ZOOM

232 OTTICHE Lunghezza focale I raggi provenienti da un soggetto posto all infinito convergono in un punto. Il punto dove i raggi convergono si chiama piano focale La distanza tra il centro della lente e il piano focale è la LUNGHEZZA FOCALE

233 OTTICHE Rapporto di Riproduzione A parità di distanza di ripresa, un obiettivo di focale più lunga produce un immagine più grande

234 OTTICHE Rapporto di Riproduzione Per ottenere la medesima grandezza del soggetto, all aumentare della focale è necessario aumentare la distanza dal soggetto

235 24 mm

236 50 mm

237 105 mm

238 OTTICHE ANGOLO DI RIPRESA 24mm

239 OTTICHE ANGOLO DI RIPRESA 35mm

240 OTTICHE ANGOLO DI RIPRESA 50mm

241 OTTICHE ANGOLO DI RIPRESA 70mm

242 OTTICHE ANGOLO DI RIPRESA 105mm

243 OTTICHE GRANDANGOLARI: OBBIETTIVI CHE HANNO UN ANGOLO DI RIPRESA SUPERIORE AI 62, CONSENTONO RIPRESE DI AMPI SPAZI E FORNISCONO UN EFFETTO DI ALLONTANAMENTO DEI SOGGETTI INQUADRATI. NORMALI: OBBIETTIVI CON UN ANGOLO DI RIPRESA DI 46, SONO OTTICHE CHE FORNISCONO UNA PROPORZIONE DEI SOGGETTI INQUADRATI SIMILE ALLA VISIONE UMANA TELEOBBIETTIVI: OTTICHE CHE HANNO UN ANGOLO DI RIPRESA INFERIORE AI 50, INGRANDISCONO I SOGGETTI E COMPRIMONO I PIANI PROSPETTICI. OTTICHE ZOOM: OBIETTIVI A FOCALE VARIABILE CHE CONSENTONO DI VARIARE L ANGOLO DI RIPRESA IN MODO CONTINUO E COSTANTE.

244 OTTICHE 28 mm 50 mm 200 mm

245 OTTICHE VI SONO DIFETTI CONGENITI NELLE OTTICHE UNO DI QUESTI E L ABERRAZIONE CROMATICA

246 OTTICHE VI SONO DIFETTI CONGENITI NELLE OTTICHE UNO DI QUESTI E LA VIGNETTATURA

247 SENSORE

248 SENSORE IL SENSORE E L ELEMENTO CHE CATTURA LA LUCE E LA TRASFORMA IN SEGNALE ELETTRICO

249 SENSORE LE DIMENSIONI DEI PIXEL POSSONO VARIARE CI SONO FOTOCAMERE CHE UTILIZZANO PIXEL DI 6,5 Micron ED ALTRE DA 5 Micron LA DIMENSIONE DEL PIXEL E GENERALMENTE UN FATTORE DI QUALITA

250 SENSORE IL NUMERO DEI PIXEL DETERMINA LA RISOLUZIONE DEL SENSORE, NON DETERMINA IL PESO DEL FILE GENERATO.

251 SENSORE LA RISOLUZIONE E IL VALORE CHE INDICA LA CAPACITA DI UN SENSORE DI REGISTRARE I PIU PICCOLI PARTICOLARI. VIENE ESPRESSA IN MPX (Megapixel = milioni di pixel) LA RISOLUZIONE TOTALE DI UN SENSORE E DATA DALLA MOLTIPLICAZIONE DEL NUMERO DI PIXEL ESISTENTI SU I DUE LATI DEL SENSORE 4800X3500= 16,8 Mln Pixel

252 SENSORE NELLA RISOLUZIONE NON CONTANO LE DIMENSIONI DEL SINGOLO PIXEL MA IL NUMERO TOTALE CON SENSORI DI DIVERSA DIMENSIONE POSSIAMO AVERE LA MEDESIMA RISOLUZIONE

253 SENSORE MOSAICO DI BAYER DISTIBUZIONE DI FILTRI RGB, SU OGNI PIXEL, PER GENERARE UN SEGNALE IN RELAZIONE ALLA LUCE CHE COLPISCE IL SENSORE

254 SENSORE RELAZIONE TRA FORMATO SENSORE ED OTTICA UTILIZZATA IL VALORE DELLA FOCALE DELLE OTTICHE E CALCOLATO IN RELAZIONE ALLE DIMENSIONI DEL SENSORE FULL FRAME: 24X36cm

255 SENSORE DIFFERENZE FORMATI PELLICOLA E SENSORI DIGITALI

256 SENSORE ABBINAMENTO SENSORI E FOTOCAMERE

257 SENSORE DIMENSIONI SENSORE ED AREA INQUADRATA A parita di focale l area inquadrata cambia in relazione al formato del sensore

258 SENSORE

259 SCENA ORIGINALE OBBIETTIVO ES. 50mm CONO PROIEZIONE IMMAGINE PROIEZIONE IMMAGINE SENSORE FF

260 SCENA ORIGINALE OBBBIETTIVO ES. 50mm CONO PROIEZIONE IMMAGINE PROIEZIONE IMMAGINE SENSORE APS-C

261 FILE JPG NORMALMENTE E POSSIBILE SCEGLIERE DUE MODALITA DI FILE PER LA REGISTRAZIONE DELLA NOSTRA IMMAGINE: JPG RAW

262 FILE JPG Indicazione scelta formato file e compressione

263 FILE JPG I SIMBOLI INDICANO LA RISOLUZIONE E LA QUALITA SCELTA

264 FILE JPG JPEG Joint Photographic Expert Group: Formato universale per eccellenza, ormai la totalità delle fotocamere lo usa. E un formato che comprime i dati in modo da contenere più immagini in una scheda. Attenzione JPEG è un formato denominato LOSSY e cioè con perdita di informazioni e di conseguenza di qualità. Usate bassi livelli di compressione per avere un file di qualità adeguato

265 FILE JPG L (Large) ALTA QUALITA BASSA COMPRESSIONE M (Medium) MEDIA QUALITA MEDIA COMPRESSIONE S (Small) BASSA QUALITA ALTA COMPRESSIONE

266 FILE JPG Immagine originale Reticolo sensore Colore attribuito da ogni singolo pixel

267 FILE JPG COMPRESSIONE FILE JPG Dati originali 50 PIXEL 80 PIXEL 45 PIXEL Dati dopo la compressione 25 PIXEL 40 PIXEL 22 PIXEL 25 PIXEL 12 PIXEL 30 PIXEL 15 PIXEL 150 PIXEL 75 PIXEL 200 PIXEL 100 PIXEL Dopo la compressione molti dei dati registrati verranno eliminati, dipende dal livello della compressione scelta con il file jpg.

268 FILE JPG IL FILE JPG CONSENTE DI SALVARE SULLA SCHEDA IMMAGINI CON UN PESO DI DIMENSIONI MINORI SE NON SI COMPRIME IN MODO ECCESSIVO E POSSIBILE STAMPARE FINO AD UN FORMATO 30X45 LA QUALITA GLOBALE E BUONA MA NON ECCELLENTE AL MOMENTO DELLO SCATTO IL FILE JPG SUBISCE UNA MODIFICA OPERATA DAL SOFTWARE DELLA MACCHINA SE LO SCATTO VIENE PERSONALIZZATO CON LE FUNZIONI PRESENTI IN MACCHINA, IL FILE JPG VERRA REALIZZATO CON QUESTE IMPOSTAZIONI

269 FILE JPG FORMATO CHE LAVORA AD UNA PROFONDITA COLORE DI 8 BIT E UN FORMATO CHE VIENE COMPRESSO OGNI VOLTA CHE SI APRE E SI SALVA UNA IMMAGINE LA QUALITA SI DEGRADA PROGRESSIVAMENTE

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273 TRIDIMENSIONALITA DINAMICA EMOZIONE FORMA CONTENUTO STILE E PERSONALITA

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