FORMAZIONE SPIRITUALE

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1 ANNESSO 6 FORMAZIONE SPIRITUALE Introduzione Obiettivo centrale del cammino formativo è la preparazione della persona alla totale consacrazione di sé a Dio nella sequela di Cristo, a servizio della missione. Dire sì alla chiamata del Signore assumendo in prima persona il dinamismo della crescita vocazionale è responsabilità inalienabile di ogni chiamato, il quale deve aprire lo spazio della propria vita all'azione dello Spirito Santo; è percorrere con generosità il cammino formativo, accogliendo con fede le mediazioni che il Signore e la Chiesa offrono. La formazione dovrà, pertanto, raggiungere in profondità la persona stessa, così che ogni suo atteggiamento o gesto, nei momenti importanti e nelle circostanze ordinarie della vita, abbia a rivelarne la piena e gioiosa appartenenza a Dio. Dal momento che il fine della vita consacrata consiste nella configurazione al Signore Gesù e alla sua totale oblazione, è soprattutto a questo che deve mirare la formazione. (VC 65) Se dunque è vero che il rinnovamento della vita consacrata dipende principalmente dalla formazione, è altrettanto vero che questa è, a sua volta, legata alla capacità di proporre un metodo ricco di sapienza spirituale e pedagogica che conduca progressivamente chi aspira a consacrarsi ad assumere i sentimenti di Cristo Signore. La formazione è un processo vitale attraverso il quale la persona si converte al Verbo di Dio fin nelle profondità del suo essere e, nello stesso tempo, impara l'arte di cercare i segni di Dio nelle realtà del mondo. (VC 68) L obiettivo fondamentale della nostra Ratio Formationis Generalis per tutto il processo formativo dei religiosi dehoniani mira a questo: Sviluppare una vita d amore in risposta alla chiamata di Dio e un senso dei voti e della nostra missione nel mistero della chiesa.una vita di amore e di unione alla persona di Cristo (Cost 14) in comunione con l oblazione di Cristo al Padre nello Spirito (Cost 6, 17) e nell Eucaristia come centro della nostra vita spirituale e fonte della nostra attività apostolica individuale e comunitaria (Cost 80-82); apertura alla guida dello Spirito per mezzo degli esercizi spirituali, i ritiri e la direzione spirituale (RFG 4.2.2) Questo compito è portato avanti nei diversi livelli di formazione in forma graduale e progressiva. Limiterò le mie riflessioni ai seguenti tre livelli: Pre-noviziato, Noviziato, Postnoviziato. Per Pre-noviziato intendo sia l Aspirantato che il Postulantato, ma specialmente quest ultimo come una tappa cruciale di discernimento. Per Post-noviziato intendo il tempo tra la Prima Professione e la Professione Perpetua, compresi gli stages di esperiente pastorali e comunitarie. Cercherò di dedurre dalla RFG gli obiettivi spirituali delle tre tappe della formazione elencate sopra. Aggiungerò altri elementi che considero importanti, ispirandomi ad altre fonti come la nostra Ratio Formationis delle Filippine e la nostra stessa esperienza nel ministero della formazione. Questa esposizione vuole soltanto motivare la discussione e quindi non esaurisce la dimensione della formazione spirituale. Pre-noviziato La RFG parla del Postulantato come un tempo di discernimento. Perchè ciò sia possibile il principale obiettivo è il seguente:

2 Il postulante sarà aperto allo Spirito e alla sequela di Cristo (RFG 4.3.1) Nell area della spiritualità, lo strumento principale di discernimento è la Direzione Spirituale, come la RFG afferma nello stesso paragrafo. Al postulante devono essere presentati gli elementi principali di discernimento spirituale: movimenti interiori, coscienza della presenza di Dio negli eventi quotidiani, nella chiesa, nella Bibbia, nella creazione e nella preghiera, la liturgia e i sacramenti; intimità con Dio. Il discernimento spirituale richiede disponibilità ad ascoltare Dio. E in questa tappa che si lavora sull auto-coscienza e sulla maturià umano-affettiva. Coscienti che la Grazia lavora sulla Natura, dobbiamo affrontare il problema di persone che potrebbero non essere pronte per un discernimento spirituale su una possibile chiamata alla vita religiosa. L esperienza ci insegna che molti dei giovani che entrano nelle nostre case di formazione, si trascinano dietro traumi e problemi non risolti che potrebbero bloccare o rallentare il cammino spirituale di risposta alla chiamata di Dio. Dobbiamo ammettere che molti dei valori che erano comuni in tante famiglie una ventina d anni fa, stanno sparendo o si stanno profondamente trasformando. Ciò rende i nostri candidati alla vita religiosa particolarmente vulnerabili nelle aree di sessualità umana, vita affettiva e autorità. Per questo è importante che la formazione fin dagli inizi sia integrale e globale : deve dirigersi a tutti gli aspetti della persona umana favorendone l integrazione: fisico, sociale, sessuale, affettivo, spirituale, psichico, intellettuale. Io penso che le risposte alle menzionate difficoltà potrebbero essere le seguenti: Selezione dei candidati ben motivata e organizzata Formazione dei Formatori nelle aree di sviluppo umano e di discernimento. Collaborazione con altri istituti che abbiano un programma di formazione globale e graduale. Programmi di formazione che applichino il metodo induttivo, dando importanza all esperienza umana nel processo di apprendimento e di assimilazione dei valori. Avvalersi di professionisti con una visione cristiana della persona umana per dare e interpretare i tests psicilogici dei postulanti. Noviziato Il noviziato è un tempo privilegiato per un incontro personale con Dio, un tempo di trasformazione interiore e conversione, un tempo di solitudine e deserto per approfondire il proprio amore per il Signore. Secondo la nostra RFG l obiettivo finale del noviziato è il seguente: Iniziare a una vita basata sui consigli evengelici di castità, povertà e obbedienza, che è il nostro modo di consacrarci a Dio e di raggiungere la perfetta carità per l avvento della nuova umanità in Gesù Cristo (Cost 39) Dobbiamo riconoscere gli effetti del secolarismo e del post-modernismo nei nostri novizi, anche in culture che sono profondamentre religiose, come in India, Indonesia e Filippine.

3 Senza negare effetti positivi e potenzialità, l avvento del postmodernismo influisce sui formandi in vari modi che potrebbero ostacolare il processo di formazione: Resistenza o incapacità di prendere un impegno per tutta la vita. Frammentazione : dispersione e resistenza al silenzio e alla solitudine. Tendenza a settorizzare la propria vita e persona: alcune aree restano inaccessibili alla formazione con la scusa della privacy e obiettivi personali si infiltrano. Una pseudo-spiritualità del benessere e comfort che rifugge dalla croce, penitenza e conversione personale (sullo stile della New Age). Sfiducia e persino rifiuto della tradizione e di ogni autorità ad essa associata. Questo atteggiamento è in assoluto contrasto con la stessa struttura della chiesa e della vita comunitaria e il servizio dell auturità nelle comunità religiose. Relativismo e pluralismo religioso. Assicurare un ambiente favorevole alla solitudine, alla penitenza e al silenzio. Affrontare il tema dei Voti nella realtà esistenziale dei novizi, sfidandoli all apertura e alla trasformazione interiore. Il Maestro dei novizi e il suo assistente dovrebbero essere esperti in Direzione Spirituale. Assicurarsi che i novizi abbiano un comprensione intellettuale e affettiva dei voti religiosi e la volontà di impegnarsi per tutta la vita, anche se faranno i voti per un anno. Post-Noviziato La nostra RFG afferma semplicemente che bisogna favorire un impegno fondamentale per assicurare una crescita continua nella vita religiosa dehoniana. Il seme piantato nelle precedenti tappe della formazione devono crescere e dare frutti. A questio punti si dovrebbe dare un assimilazione più profonda dell identità religiosa e dehoniana. Gioia e felicità nella vocazione dovrebbero essere evidenti e contagiose. Un oblazione libera, ma aperta all accompagnamento, al dialogo e alle sfide, dovrebbe essere incoraggiata e stimolata al punto di crescere e diventare una vera oblazione gradita a Dio. Nei primi due anni dopo il noviziato, i giovani religiosi fanno fatica ad adattarsi a un nuovo stile di vita. Devono riuscire ad organizzare bene il loro tempo tra preghiera, liturgia, studio, responsabilità comunitarie, lavori giornalieri, direzione spirituale, ecc. Hanno anche la sfida di dover assumersi le loro responsabilità per una matura vita spirituale: preghiera personale, direzione spirituale, ecc. nell identità religiosa e dehoniana, particolarmente nelle tre aree seguenti: Affettività, intimità e relazione con l altro sesso. Problema nelle relazioni con persone in autorità all interno della comunità (superiori, formatori). Individualismo nell uso del denaro e del tempo e anche nel lavoro pastorale. Seguimento regolare da parte del formatore per ogni religioso per mezzo del dialogo personale. Dovremmo avere una lista di saggi e ben preparati direttori spirituali per la scelta dei nostri formandi.

4 Preparare un programma per la formazione spirituale con lezioni e workshops da dare a i nostri formandi, affrontando temi riguardanti l assimilazione di uno stile di vita veramente religoso e dehoniano. Domande 1. Quali sono altre difficoltà che noi troviamo nei diversi livelli di formazione nel contesto della formazione spirituale e intellettuale? 2. Come si potrebbe rispondere alle difficoltà e alle sfide de la formazione oggi nei diversi livelli? 3. Quale pedagogia e quali metodi dobbiamo utilizzare per rispondere alle necessità della formazione oggi nelle diverse tappe? FORMAZIONE INTELLETTUALE La nostra RFG stabilisce che l obiettivo generale di questa area e : Offrire ai Religiosi una conoscenza generale adeguata alla cultura di ogni Regione, cosi come una solida conoscenza filosofica e teologica indispensabile per l evangelizzazione e per la inculturazione della fede nel mondo d oggi. Considerando il carisma e la natura particolare della nostra Congregazione e gli orientamenti dell ultima Assemblea Generale, ci sono alcune aree che dovrebbero essere sottolineate nella formazione intellettuale dei nostri formandi, come: Istruzione e Culture; Nuova Evangelizzazione e Missione ad Gentes; Giustizia e Pace e Insegnamento Sociale della Chiesa; Pastorale Giovanile e Promozione Vocazionale; Preparazione per la Missione: studio di una seconda lingua Formazione professionale per i Fratelli Licenza o Dottorato nelle aree che riguardano la nostra Congregazione. DIFFICOLTA I Curriculum delle scuole dove mandiamo i nostri religiosi per la filosofia e la formazione teologica non includono alcune aree che sono rilevanti per il Carisma Dehoniano Alcuni Religiosi fanno grandi sforzi per rispondere alle esigenze dei loro studi, dimenticando altri aspetti importanti della Vita Religiosa come la Vita Spirituale e i Compiti Comunitari. SUGGERIMENTI Scegliere per il nostri Religiosi scuole di Filosofia e Teologia che assicurano una solida e sicura formazione secondo il Magistero della Chiesa. Prendere in considerazione che certi livelli di capacita intellettuale dovrebbero essere richiesti per seguire studi filosofici e teologici; alcune alternative dovrebbero essere considerate per i fratelli che hanno particolari difficolta in questa area. Includere nella nostra formazione lezioni e gruppi di studio che riguardano direttamente la nostra formazione dehoniana. Essa è insufficiente o addirittura mancante nel curricolum delle scuole scelte dove noi mandiamo i nostri giovani religiosi. Provvedere a che i giovani religiosi vengano date opportunità di imparare una seconda lingua per la missione e per la comunione nella Congregazione.

5 Aiutare i nostri Religiosi a crescere nell area specifica della formazione intellettuale, secondo le scelte della Congregazione: Missione, Giovani, Giustizia e Pace, Insegnamento Sociale della Chiesa, Spiritualità. P. Eduardo Agüero scj