La riforma della scuola superiore: i fondamenti pedagogici e culturali. Come cambieranno i piani di offerta formativa delle istituzioni scolastiche?
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- Corinna Marra
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1 QUARTO SEMINARIO WORKSHOP DELLE RETI DI ORIENTAMENTO La Riforma delle Scuole Superiori in un modello integrato di orientamento La riforma della scuola superiore: i fondamenti pedagogici e culturali. Come cambieranno i piani di offerta formativa delle istituzioni scolastiche? Conegliano (TV), 25 maggio 2010 Appunti a cura di Arduino Salatin 1
2 Sommario Il quadro ordinamentale, politico e culturale del riordino del secondo ciclo in Italia Le sfide pedagogiche tra curricolo esplicito e implicito Possibili implicazioni per l attività di orientamento 2
3 1. Il quadro ordinamentale, politico e culturale del riordino del secondo ciclo 3
4 Riforma del sistema formativo Riforma dei curricoli I confronti con le indagini Internazionali (OCSE e IEA) 4
5 La revisione del sistema formativo in atto in Italia: - riguarda sia il primo che il secondo ciclo di istruzione, - si basa su un quadro normativo piuttosto eterogeneo, cha ha dato luogo ad un mosaico di provvedimenti, - ha seguito una logica di tipo incrementale, in cui si sono intrecciati aspetti di tipo ordinamentale, curricolare, organizzativo, finanziario, 5
6 Il processo di riordino del secondo ciclo, culminato nell approvazione dei 3 regolamenti governativi dei licei, degli istituti tecnici e professionali: - ha come basi di riferimento generali la legge 53/2003 (riforma Moratti) e il Dlgs 226/2005, ma con modifiche radicali dell impianto originario, in particolare verso il superamento della prospettiva di licealizzazione del sistema formativo, - ha come basi di riferimento specifiche il riordino previsto dalla L.40/2007, fino alla L. 133/2008, - prevede un iter complesso con molti altri provvedimenti collegati tuttora in corso di definizione o approvazione. 6
7 Indirizzi per il riordino del secondo ciclo A livello ordinamentale Rendere più semplici e chiari gli indirizzi di studio, superando la frammentazione attuale di oltre 900 tipi di sperimentazioni Rilanciare l istruzione tecnica e professionale dando pari dignità anche percorsi non liceali, anche per ridurre la dispersione scolastica 7
8 A livello curricolare Seguire un approccio per competenze, superando il nozionismo e il disciplinarismo tipico della scuola italiana Incorporare nel curricolo le competenze-chiave di cittadinanza, in coerenza con il Quadro europeo delle qualificazioni per l apprendimento permanente (EQF), anche come ponte tra il linguaggio della formazione e del lavoro Allineare il tempo-scuola degli studenti a quello medio europeo 8
9 A livello organizzativo Valorizzare l autonomia regionale, provinciale e scolastica nella definizione dell offerta formativa, per rispondere meglio alle esigenze degli studenti e del territorio Migliorare la cooperazione tra scuola e mondo del lavoro, coinvolgendo gli attori territoriali, anche per ridurre lo scarto tra teoria e pratica, in vista di un migliore inserimento lavorativo di giovani 9
10 Le sfide indicate dall UE per l innovazione dei sistemi formativi Il cambiamento della posizione dell Europa nello scenario economico internazionale e le nuove competenze richieste La coesione sociale e l equità dei sistemi formativi 10
11 I driver del cambiamento secondo l UE Cambiamento economico Cambiamento socio-politico Cambiamento tecnico Sviluppo economico economie emergenti (paesi BRIC) Segmentazione dei mercati e dei consumi Regolamentazioni (clima, salute, sicurezza) digitalizzazione e ICT Ricerca e sviluppo (nuovi materiali, nuovi processi, nuovi modelli di business, ) Globalizzazione dell economia Invecchiamento della forza lavoro e della società Fonti rinnovabili e riduzione costi energia 11
12 New skills for new jobs : le competenze Socio-culturali Tecniche Manageriali Interculturali Lavoro in team Self-management Imprenditività innovazione Tecnologie ICT Tecnologie dei materiali Tecnologie di processo Tecnologie ambientali e per la salute Gestione internazionale catena del valore Gestione risorse umane Gestione finanziaria anche a livello internazionale Green economy Fonte: UE, DG Occupazione,
13 L impegno per l equità È necessario un maggior impegno a sostegno dell'acquisizione delle competenze chiave da parte di coloro che rischiano di ottenere risultati al di sotto delle loro potenzialità nel campo dell'istruzione. Gli sforzi intesi a fornire ulteriori fondi per i discenti svantaggiati, il sostegno per rispondere ai bisogni educativi speciali in contesti inclusivi o le misure specifiche volte a prevenire l'abbandono scolastico precoce dovrebbero essere generalizzati Sono necessari interventi globali a livello nazionale ed europeo, indirizzati ad ogni livello di istruzione, da quello pre-primario passando per l'ifp e l'educazione degli adulti. (Cfr. Competenze chiave per un mondo in trasformazione. Progetto di relazione congiunta 2010 del Consiglio e della Commissione sull'attuazione del programma di lavoro "Istruzione e formazione 2010, Brussels, 2009, p.10) 13
14 Le comparazioni internazionali sui livelli di competenza degli studenti italiani Le indagini OCSE-PISA sui quindicenni (competenze in lingua madre, matematica e scienze) Le indagini TIMSS nella scuola del primo ciclo (conoscenze matematica e scienze) Le indagini PIRLS (conoscenze lingua madre) 14
15 Un esempio: l indagine PISA 2006 Se si guarda al risultato italiano complessivo le performance degli studenti dipingono una situazione piuttosto sconfortante: il punteggio medio degli studenti italiani in scienze, infatti, è 475, rispetto alla media OCSE pari a 500; in matematica è 462, rispetto a 498 della media OCSE; in lettura il punteggio medio è 468 per l Italia, 492 per l OCSE. I risultati italiani inoltre sono il risultato della media di valori molto distanti fra loro a livello regionale: gli studenti delle macro-aree e regioni in cui il territorio è articolato conseguono infatti risultati profondamente diversi. 15
16 La risposta dell Italia Le priorità di azione di Italia 2020 Facilitare la transizione dalla scuola al lavoro Rilanciare l istruzione tecnico-professionale Rilanciare il contratto di apprendistato Ripensare l utilizzo dei tirocini formativi, promuovere le esperienze di lavoro nel corso degli studi, educare alla sicurezza sul lavoro, costruire sin dalla scuola e dalla università la tutela pensionistica Ripensare il ruolo della formazione universitaria Aprire i dottorati di ricerca al sistema produttivo e al mercato del lavoro 16
17 L integrazione delle politiche del capitale umano secondo Italia 2020 Il capitale umano 17
18 Le proiezioni al 2020 vedono l Italia in una posizione di grave difficoltà, nel contesto internazionale e comparato, rispetto alle prospettive demografiche, occupazionali e di crescita. Si prevede, in particolare, una forte carenza di competenze elevate e intermedie legate ai nuovi lavori e un disallineamento complessivo della offerta formativa rispetto alle richieste del mercato del lavoro. 18
19 Nonostante l elevata intensità di tecnici sull occupazione complessiva, la carenza di diplomati e di laureati nei percorsi tecnico-scientifici è andata aggravandosi nell ultimo decennio frenando l espansione della produzione. Ormai in Italia si parla di una vera e propria emergenza tecnico-scientifica. 19
20 Lo stock di iscritti ai licei e agli istituti tecnici, a.s. 1990/' /'10 (valori %, totale iscritti alla scuola superiore di II grado = 100) quota % istituti tecnici licei* / / / / / / / / / / / / / / / / / / / /10 anni scolastici *Per evitare salti nella serie storica, sono stati inclusi anche gli studenti degli istituti psico-pedagogici sin dal 1990/''91, benchè la riforma sia entrata in vigore nell'a.s.1998/'99. Fonte : elaborazioni Confindustria Education su dati MPI 20
21 I risultati del riordino 21
22 annualità Obbligo di istruzione Diritto-dovere licei università Primo ciclo 11 Istituti tecnici 6 Istituti professionali Offerta sussidiaria 21 IFP apprendistato IFTS ITS Mondo del lavoro 22
23 I licei È il settore scolastico che in generale viene meno toccato dalla riforma, anche se sono previsti nuovi indirizzi (es. linguistico, coreuticomusicale) e nuove opzioni, soprattutto nel liceo artistico e scientifico. potenziamento delle discipline scientifiche e delle lingue straniere 23
24 Gli Istituti tecnici È il settore scolastico che ha avuto le più rilevanti modifiche, in termini di indirizzi e contenuti curricolari, Sono fortemente orientati alla preparazione dei giovani alle nuove tecnologie e metodologie ( le scuole dell innovazione ), Si richiede lo sviluppo della didattica laboratoriale e una stretta collaborazione con il mondo delle imprese. 24
25 Gli Istituti professionali La novità principale riguarda la loro quinquennalizzazione. Si caratterizzano soprattutto come risposta alla nuova domanda professionale emergente a livello settoriale e territoriale, soprattutto nell ambito dei servizi. È il settore scolastico che più dipende dalle scelte politiche del nuovo scenario del federalismo scolastico e formativo, in particolare per l offerta coordinata relativa ai percorsi di qualifica eventualmente autorizzati dalle Regioni. 25
26 Le discipline dell area generale LICEI Lingua e letteratura italiana Lingua e cultura straniera Storia e geografia Matematica Scienze naturali Storia dell arte Scienze motorie e sportive Religione cattolica o attività alternative ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI Lingua e letteratura italiana Lingua inglese Storia Matematica Scienze integrate Diritto ed economia Scienze motorie e sportive Religione cattolica o attività alternative 26
27 I percorsi regionali di istruzione e formazione professionale (IFP) Le Regioni e lo Stato con l accordo del hanno definito il nuovo repertorio nazionale delle qualifiche e dei diplomi professionali secondo i principi dell EQF. Sono stati definiti 21 percorsi triennali di qualifica, più 21 profili di diplomi professionali (quadriennali). Il Repertorio costituirà il punto di riferimento per tutta l offerta di istruzione e formazione professionale, ivi comprese quella oggetto degli accordi per il rilascio delle qualifiche triennali da parte degli IPS. 27
28 2. Le sfide pedagogiche tra curricolo esplicito e implicito 28
29 2.1 Lo scenario delle riforme dei curricoli in Europa Molti dei recenti progetti di riforma dei curricoli scolastici in Europa sono partiti dalla convinzione che, per garantire una formazione di qualità, fosse necessario porre l accento non solo su ciò che gli studenti sono in grado di conoscere, ma su che cosa sanno fare con quello che sanno, sulla loro capacità cioè di utilizzare ed integrare quello che si impara a scuola (e fuori della scuola) per affrontare le situazioni e i problemi complessi che la vita e il mondo del lavoro metteranno loro davanti. 29
30 Le due principali direzioni del cambiamento dei curricoli scolastici funzionale umanistico Dare competenze specifiche per il mercato del lavoro Assicurare abilità di saper fare Fornire le basi per comprendere e sviluppare le abilità cognitive necessarie Fornire delle mappe della complessità del mondo (cfr. Unesco, Management of Curriculum Change, Workshop report, 2007) Sviluppare globalmente la persona nei suoi aspetti affettivi, morali ed estetici Aiutare ad imparare ad essere e ad essere attenti ai valori sociali Sviluppare uno spirito critico Facilitare l imparare ad imparare Sviluppare il potenziale umano e i talenti 30
31 Curricolo e competenze Questi orientamenti e la formazione di saperi più complessi e autentici si possono osservare nell approccio alle competenze che diventano così anche un principio d organizzazione del curricolo, mediante il quale si intende: favorire negli studenti la consapevolezza sul senso da dare agli apprendimenti e ai saperi scolastici, fare entrare la vita reale nelle aule scolastiche, avvicinare i saperi della scuola a quelli degli studenti stessi. 31
32 Sono state elaborate a livello internazionale molte liste di competenze ritenute essenziali per i curricoli, come ad esempio: Competenze culturali di base collegate alla alfabetizzazione primaria e secondaria (es. le literacy in lettura, matematica, scienze) Competenze tecniche e professionali, Competenze chiave di cittadinanza, concernenti l attività umana nella vita personale, professionale, sociale (life skills). 32
33 Scolarità obbligatoria e core curriculum In molti paesi dell Unione Europea è stato individuato un nucleo di saperi essenziali (Key competencies) finalizzato da un lato ad assicurare le condizioni di cittadinanza, dall altro a facilitare i passaggi tra sistemi formativi. Tale nucleo di saperi essenziali comuni si esprime: - a partire dalla identificazione di competenze generali comuni del secondo ciclo, da perseguire al di là della possibile distinzione tra percorsi di tipo generalista, professionale o pre-professionale (vocational o prevocational), - sotto forma di un vero e proprio curricolo verticale (ad esempio in Scozia, tra i 3 e i 18 anni, in Francia, tra i 6 e i 16 anni) tra primo e secondo ciclo. 33
34 Struttura e contenuti dei curricoli scolastici nella scuola secondaria in Europa -Alcuni propongono poche discipline obbligatorie (come per l A-level inglese) con una larga scelta lasciata agli studenti in funzione di un loro percorso post-secondario, -Altri prevedono una serie di discipline obbligatorie che garantiscano una ampia cultura generale -Altri infine propongono una scelta tra indirizzi predefiniti, ma con flessibilità di orari e di contenuti opzionali, funzionali da un lato ai gusti e ai talenti degli studenti, dall altro al superamento di un esame terminale o di ammissione alla formazione terziaria. 34
35 Curricolo formale e curricolo implicito Analizzando i curricoli ufficiali, non bisogna tuttavia dimenticare la presenza di curricoli impliciti, cioè di regole di comportamento, stili, piccoli saperi e competenze che non fanno parte dei programmi formali, ma spesso determinano il destino scolastico e talora professionale dello studente. Una sfida permanente per i sistemi scolastici diventa quindi quella di garantire la massima trasparenza e coerenza tra ciò che è dichiarato nei documenti e ciò che viene realmente praticato nell insegnamento quotidiano. 35
36 Una categoria chiave proposta dall UE: Learning Outcomes (risultati di apprendimento) Con questo termine si intende: l insieme delle conoscenze, abilità e/o competenze che un individuo ha acquisito e/o è in grado di dimostrare dopo il completamento di un processo di apprendimento. Il concetto si propone anche di facilitare il riconoscimento e l integrazione tra saperi acquisiti in modo formale e non formale. 36
37 2.2 L esperienza italiana A partire dagli indirizzi e dai vincoli normativi presenti, i vari gruppi di lavoro del MIUR che hanno contribuito all elaborazione dei Regolamenti, delle Indicazioni nazionali e delle Linee guida, hanno dovuto affrontare opzioni e/o problematiche analoghe, anche se non sono state fatte finora scelte di forte discontinuità rispetto alla tradizione culturale e didattica del paese. Si tratta di un processo aperto che dovrà vedere un forte coinvolgimento delle scuole, dei dirigenti, dei docenti,a partire dalla capitalizzazione delle esperienze maturate. 37
38 Alcuni aspetti critici emersi: - Criteri per l equivalenza formativa tra licei, istituti tecnici, professionali e IFP Che fare? - Valenza orientativa del primo biennio e gestione dei passaggi e delle transizioni - Assumere gli assi culturali dell obbligo di istruzione come riferimento di massima anche per i traguardi di competenza al termine del quinquennio - Garantire uno zoccolo curriculare comune almeno per le discipline di base o caratterizzanti (es. italiano, matematica, ) 38
39 L obbligo di istruzione come base comune del primo e secondo ciclo Nel quadro della complessiva riforma del sistema educativo di istruzione e formazione, l obbligo di istruzione costituisce una base comune, alla quale si riferiscono gli ordinamenti del primo e del secondo ciclo, necessaria a tutti gli studenti per: - proseguire con successo gli studi, - costruire il proprio progetto personale e professionale, - svolgere un ruolo attivo nella società. 39
40 Raccordi assi culturali, discipline e competenze chiave Assi culturali O.I. Linguaggi Matematico Scientifico e tecnologico Storico-sociale Discipline Lingua italiana Lingua inglese Matematica Scienze naturali o integrate Storia Geografia o Diritto ed economia Competenze chiave 40
41 Competenze chiave UE comunicazione nella madre lingua; comunicazione nelle lingue straniere; competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; competenza digitale; imparare ad imparare; competenze sociali e civiche; spirito d iniziativa e imprenditorialità; consapevolezza ed espressione culturale. Quali competenze chiave? Competenze chiave di cittadinanza DM 139 Imparare ad imparare Progettare Comunicare Collaborare e partecipare Agire in modo autonomo e responsabile Risolvere problemi Individuare collegamenti e relazioni Acquisire e interpretare l informazione 41
42 Secondo ciclo e zoccolo comune di conoscenze Nel quadro del PECUP generale del secondo ciclo e dei PECUP specifici previsti dai nuovi Regolamenti degli istituti tecnici e dei Licei, si intende individuare e promuovere un nucleo di saperi e competenze comuni ai due percorsi relativi all area generale, per la padronanza, a partire dal primo biennio, della lingua italiana, della lingua inglese, della matematica, della storia. 42
43 Primo biennio secondo biennio + quinto anno Lingua e letteratura italiana Lingua inglese L ipotesi di zoccolo comune di conoscenze matematica storia??? 43
44 3. Possibili implicazioni per l attività di orientamento 44
45 L identità e la specificità dei nuovi percorsi: quale orientamento? Quale unitarietà e differenziazione dell offerta formativa secondaria, a partire dal primo biennio? Quale continuità del curricolo dal primo al secondo ciclo e dal secondo ciclo al postsecondario (nella prospettiva del lifelong learning)? 45
46 Alcune questioni aperte La tendenza alla licealizzazione della scuola secondaria La terminalità o propedeuticità degli studi (il ruolo del quinto anno e il coinvolgimento dell università) Il ruolo delle competenze culturali di base e la sfida competitiva delle economie emergenti La generalizzazione dell alternanza scuolalavoro e le partnership formative 46
47 Le finalità generali dei percorsi liceali e tecnici tra formazione culturale e tecnico-professionale Il Regolamento dei Licei prevede di fornire allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca conoscenze, abilità e competenze coerenti con le capacità e le scelte personali e adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro. Il Regolamento degli istituti tecnici prevede di fornire una solida base culturale a carattere scientifico e tecnologico,... Tale base ha l obiettivo di far acquisire agli studenti sia conoscenze teoriche e applicative spendibili in vari contesti di vita, di studio e di lavoro sia abilità cognitive idonee per risolvere problemi, sapersi gestire autonomamente in ambiti caratterizzati da innovazioni continue, assumere progressivamente anche responsabilità per la valutazione e il miglioramento dei risultati ottenuti. 47
48 Come promuovere l acquisizione delle competenze chiave o trasversali? Programmazione interdisciplinare a partire dalla identificazione dell apporto delle singole discipline alla cittadinanza valorizzazione della componente sociale dell apprendere (la classe come comunità educativa di apprendimento, di scambio e di ricerca) riconoscimento e valorizzazione di comportamenti e atteggiamenti coerenti con le competenze sociali di cittadinanza (anche ai fini della valutazione della condotta) potenziamento di didattiche centrate sull azione: non solo trasmissione, ma laboratorialità, coinvolgimento, sviluppo di compiti, di progetti, 48
49 Come costruire un offerta formativa rispondente alle esigenze dei giovani e del territorio? - L uso della quota orarie di autonomia (20%) e di flessibilità (30, 35 e 40%) - l autonomia degli istituti come leva per promuovere un processo profondo di cambiamento delle culture professionali e organizzative degli insegnanti, dei dirigenti scolastici e degli altri soggetti della scuola. 49
50 Verso una nuova governance territoriale Favorire un alleanza tra organismi formativi, governi locali e soggetti economico-sociali per i poli formativi, semplificare i processi decisionali relativi alla programmazione dell offerta formativa, individuando un livello di regolazione che sia titolare della decisione e che sia in grado di mobilitare le risorse per la sua attuazione; costituire strutture di supporto per l autonomia scolastica che favoriscano e sostengono lo sviluppo di reti orizzontali tra scuole e tra gli altri attori della programmazione 50
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