COLEOTTERI APIONIDAE E CURCULIONIDAE OLTRE IL LIMITE ALTITUDINALE DEL BOSCO NELL APPENNINO TOSCO-EMILIANO (COLEOPTERA APIONIDAE, CURCULIONIDAE)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "COLEOTTERI APIONIDAE E CURCULIONIDAE OLTRE IL LIMITE ALTITUDINALE DEL BOSCO NELL APPENNINO TOSCO-EMILIANO (COLEOPTERA APIONIDAE, CURCULIONIDAE)"

Transcript

1 10 Pedroni :11 Pagina 67 REDIA, LXXXVIII, 2005: GUIDO PEDRONI (*) - CARLO PESARINI (**) COLEOTTERI APIONIDAE E CURCULIONIDAE OLTRE IL LIMITE ALTITUDINALE DEL BOSCO NELL APPENNINO TOSCO-EMILIANO (COLEOPTERA APIONIDAE, CURCULIONIDAE) (*) Parco Regionale del Corno alle Scale (Bologna). (**) Museo Civico di Storia Naturale di Milano. Pedroni G., Pesarini C. - Coleoptera Apionidae and Curculionidae from high altitudes above the wood-belt in Tusco- Emilian Apennines (Coleoptera Apionidae, Curculionidae). The authors consider the population of Coleoptera Apionidae and Curculionidae of the high altitudes of Appennino Tosco-Emiliano, on the base of bibliographic researches and several years of field-collecting. The recorded taxa (species an subspecies) are 81, of which 6 Apionidae and 75 Curculionidae. Short notes are devoted to 18 species of particular geonemic, ecologic or systematic interest, and the correct taxonomic status of Otiorhynchus sanguinipes Boheman, 1843 is discussed. It is eventually supplied a biogeographic interpretation that highlights how the studied area can be considered particularly significant as an indicator of the events that characterized the würmian period in the Northern Apennines. KEY WORDS: Appennino Tosco-Emiliano, Otiorhynchus sanguinipes sp.revoc., high altitude, biogeography. INTRODUZIONE Il presente lavoro è un contributo alla conoscenza del paesaggio zoocenotico culminale dell Appennino settentrionale del quale risulta pubblicato un solo lavoro faunistico-ecologico sui Curculionoidea relativo a una zona dell alto Appennino bolognese (PEDRONI & TALAMELLI, 2000), mentre alcune notizie più generali si rinvengono nel lavoro di OSELLA (1977); si portano a conoscenza osservazioni biogeografiche e faunistico-ecologiche sui Coleotteri Apionidae e Curculionidae oltre il limite altitudinale del bosco nell Appennino Tosco-Emiliano, con un contingente di 81 specie e con l individuazione dell esatto status tassonomico di Otiorhynchus sanguinipes Boheman, La zona indagata, in diversi anni di ricerca, risulta di particolare interesse ecologico e biogeografico in quanto si riscontrano notevoli emergenze floristiche e faunistiche, relativamente alla fauna vertebrata; non di meno anche clima e morfologia rivestono ruoli di primaria importanza e peculiarità. L ALTO APPENNINO TOSCO-EMILIANO L Appennino Tosco-Emiliano (fig. I) descrive un leggero arco tra il Passo della Cisa a NO e quello della Futa a SE individuando a grandi linee il confine tra Toscana ed Emilia; la sua forma può essere interpretata grosso modo con una mezza luna; la parte emiliana ne rappresenta il bordo convesso, caratterizzato da una serie di dorsali sistemate a pettine che degradano in modo graduale verso la pianura emiliana. Molte delle cime principali, oggetto di ricerca per questo lavoro, non sono sul crinale ma nella parte alta delle dorsali che da esso si dipartono. L Appennino settentrionale presenta evidenti tracce morfologiche dell attività glaciale del periodo Würmiano ( anni fa); nel settore Tosco-Emiliano indagato i ghiacciai scendevano dalle valli dove si localizzano le cime più elevate: l Alpe di Succiso, il Monte Cusna, il Cimone, il Giovo, il Rondinaio (fig. II) e il Corno alle Scale (fig. III). L Appennino Tosco-Emiliano è dislocato nella porzione meridionale della Pianura Padana, questa posizione ha favorito il verificarsi delle stesse vicende glaciali che hanno interessato i rilievi e le pianure dell Europa centrale. I deterioramenti climatici della glaciazione Würmiana hanno permesso contatti a carattere vegetazionale fra il centro- Europa e il settore settentrionale della catena appenninica, con la creazione di vie di comunicazione nelle pianure dell Europa centrale che arrivarono ad interessare anche la catena nordappenninica (BERTOLANI MARCHETTI & DALLAI, 1994). Studi palinologici testimoniano che la posizione geografica dell Appennino ha contribuito alla formazione di «vie fredde» attraverso le quali si sono verificate migrazioni di specie vegetali (BERTOLANI MARCHETTI, 1962; 1963). Specie vegetali a vocazione mediterranea, che popolavano in precedenza Alpi e Appennini, sono sopravvissute in aree di rifugio durante i periodi freddi, con frammentazione della distribuzione. Il limite degli alberi nell Appennino settentrionale può dipendere da diversi fattori, quali l azione denudante del vento, la posizione stessa della dorsale appenninica, tra Adriatico e Tirreno, e la plurisecolare presenza dell uomo, che ha portato a incendi e pascolamenti. Questo limite nell Appennino Tosco-Emiliano deve essere interpretato, dunque, sulla base di diversi fattori che sono interagenti con le caratteristiche ecologiche del faggio (Fagus sylvatica), un albero a foglie caduche legato ad una intensa umidità atmosferica nel periodo vegetativo e molto sensibile ai geli tardivi. Tra questi fattori un ruolo fondamentale è l azione dell uomo che è stato protagonista dell abbassamento, sino a tempi relativamente recenti, del limite altitudinale dei boschi di faggio, con incendi e pascolamenti. Inoltre, si deve osservare che le piccole piante di faggio, particolarmente sensibili ai fattori atmosferici estremi nel momento in cui emergono dalla vegetazione dove hanno compiuto il primo sviluppo, riescono ad insediarsi soltanto in prossimità del limite del bosco (PEDRONI, 2005). Questo fa sì che nell Appennino non esista in condizioni naturali un limite sparso degli alberi a quote superiori a quelle del bosco (come sulle Alpi) ma che i due limiti altitudinali coincidano (CRAWFORD, 1989). Se esistono alberi sparsi di Published September, 2006

2 10 Pedroni :11 Pagina G. PEDRONI - C. PESARINI REDIA, Vol. LXXXVIII to Fig. I Carta orografica dell Appennino Tosco-Emiliano con evidenziati i cinque settori indagati per il presente lavoro. Fig. II Panorama verso il Monte Rondinaio (1964 m) salendo verso il Monte Giovo (1991 m) dal Passo Boccaia (MO) (foto Pedroni 2004). Fig. III La parete est del Corno alle Scale (1945 m) da Monteacuto delle Alpi (BO) (foto Pedroni 2004).

3 10 Pedroni :11 Pagina 69 Anno 2005 COLEOTTERI APIONIDAE E CURCULIONIDAE OLTRE IL LIMITE ALTITUDINALE DEL BOSCO 69 faggio, ragionevolmente è possibile interpretare questa situazione come il risultato di un azione distruttiva dell uomo. Le due condizioni possibili per il limite altitudinale del bosco, con una certa rilevanza per il popolamento coleotterologico, sono quindi le seguenti: il limite degli alberi si identifica con una vera e propria copertura forestale che viene ad interrompersi in modo netto ed evidente; il limite della copertura forestale scompare in modo progressivo, con una rarefazione degli alberi; in questo modo il limite degli alberi non coincide con il limite del bosco. Gli alberi isolati lasciano spazio alla presenza di arbusti contorti che vanno a formare una zona di transito ecologico tra due ecosistemi, quello della foresta e quello della fascia culminale. Per questi motivi la quota massima raggiunta dalla copertura arborea si aggira a seconda dei casi intorno a m ed è da queste che si sono sviluppate le ricerche oggetto di questa nota con un attenzione tutta particolare alle zone di più alta quota dove troviamo le cime più elevate di questo settore dell Appennino settentrionale, come il Monte Cimone (2165 m) e il Monte Cusna (2122 m). Per notizie più ampie e dettagliate vedansi (AA.VV., 1989; FERRARI & PEZZI, 1999; FERRARI et al., 2000). IMPORTANZA ENTOMOLOGICA DELL ALTO APPENNINO TOSCO-EMILIANO Sembra utile sottolineare l importanza dell alto Appennino Tosco-Emiliano, in modo particolare, nel campo entomologico, al pari di altre zone montane alpine e appenniniche. Solo pochi studi sui Coleotteri dell Appennino settentrionale (a carattere faunistico-ecologico) risultano presenti nella letteratura e soprattutto in quella recente (PICCIOLI, 1877; FIORI, 1886; FOCARILE, 1975; 1976; OSELLA, 1977; CECCHI & BARTOLOZZI, 1997; DI MARCO & OSELLA, 2001; OSELLA et al., 2001; ABBAZZI et al., 2001; PEDRONI, 1997; 2005; PEDRONI & TALAMELLI, 2000; CERRETTI et al., 2003; AA.VV., 2003). È questo il primo studio sulla Curculionidofauna di un intera zona della fascia boreale dell Appennino settentrionale; dello stesso settore appenninico anche lo studio faunistico-ecologico degli Elateridi evidenzia il grande interesse della zona (PEDRONI, 2005). L Appennino settentrionale si può considerare come un «hot spot», a scala ridotta, della diversità specifica (FERRARI, 2001) per l alto numero di specie relativamente al tipo di ambiente indagato, ma soprattutto per la rarità di alcune di esse. Purtroppo in alcune zone si devono rilevare fenomeni che ne minacciano la conservazione, come impianti di risalita e piste per la pratica degli sport invernali. In questa indagine, inoltre, si è considerata anche la fascia degli arbusti contorti che ha un importanza ecologica peculiare, contribuendo a confermare la rilevanza della Coleotterofauna nella zona considerata. Al riguardo è noto (VAN LEEUWEN, 1966) che si può parlare di margini netti tra diverse comunità animali e che la continuità-discontinuità si concretizza nei sistemi ecologici in uno spazio che ha proprie caratteristiche (VAN LEEUWEN, 1966; FERRARI, 2001), Alcuni margini sono vere e proprie zone di passaggio tra ecosistemi adiacenti; è questo il caso degli «ecoclini». La fascia degli arbusti contorti è un ecocline a vasta scala, che interessa tutto l alto Appennino Tosco-Emiliano e che permette spostamenti di differenti specie dalla fascia montana a quella boreale e viceversa. METODO DI LAVORO Come si può desumere dalla cartina di riferimento (fig. I) la zona indagata va dal Monte Cusna (RE) fino ai Contrafforti del Corno alle Scale (BO), interessando le province di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Pistoia, dove si localizza l Alpe Tre Potenze, e Lucca, dove troviamo l Alpe di San Pellegrino. Per indagare questa parte di Appennino sono stati impiegati i metodi tradizionali della ricerca entomologica, in particolare le ricerche hanno interessato frammenti di roccia di varie dimensioni, la vegetazione radente il suolo e la fascia degli arbusti contorti. Un accurata ricerca della letteratura unitamente al lavoro di campagna ha permesso di censire una cenosi di primaria importanza con 81 tra specie e sottospecie. Del popolamento studiato 18 entità risultano di un certo interesse per rarità, per caratteristiche ecologiche e biogeografiche rilevanti. Per uno sguardo d insieme e per la nomenclatura tutte le specie sono sistemate in Tabella 1, che comprende i dati della letteratura e fa riferimento ai lavori di ABBAZZI et al. (1995), ALONSO ZARAZAGA & LYAL (1999), MAGNANO (2001), COLONNELLI (2003; 2004). La corologia delle singole specie ha come riferimento il lavoro di VIGNA TAGLIANTI et al. (1993), come sviluppo di quanto già indicato da LA GRECA (1964;1975), perfezionato in seguito da VIGNA TAGLIANTI et al. (1999), con alcune specificazioni aggiuntive (Tab. 2). Tutti gli esemplari sono stati raccolti dal primo Autore, se non specificato diversamente; le ricerche sono state svolte dal Nella trattazione delle specie più significative vengono inserite sigle opportune per inquadrare le diverse stazioni in cinque settori dell Appennino Tosco Emiliano: A = settore del Monte Cusna (RE) B = settore del Monte Giovo (MO) C = settore dell Alpe Tre Potenze (PT) D = settore del Monte Cimone (MO) E = settore del Corno alle Scale (BO) Gli esemplari sono presenti nelle collezioni indicate dai seguenti acronimi: Coll. G. Pedroni, Bologna (PED) Coll. C. Pesarini, Milano (PES) Coll. G. Magnano, Poggibonsi (SI) (MAG) Coll. F. Talamelli, S. Giovanni in Marignano (RN) (TAL) Coll. G. Osella, L Aquila (OSE) Coll. «Fiori», Dipartimento di Biologia Evoluzionistica Sperimentale, Università di Bologna (FIO) Coll. Museo Civico Storia Naturale di Genova (MGE) Coll. «Solari», Museo Civico Storia Naturale di Milano (SOL) CURCULIONIDAE DI RILEVANTE INTERESSE Otiorhynchus griseopunctatus falteronae (Pesarini, 1968) Reperti Segnalata nel settore del Corno alle Scale (E) (PEDRONI & TALAMELLI, 2000) e nelle Foreste Casentinesi (ABBAZZI et al., 2003). Note Corologia: N-Appenninica; si rinviene sotto sassi e nella fascia ad arbusti contorti nei pressi del Rifugio Cavone (E). L Otiorhynchus griseopunctatus Boheman, 1843, specie nominale, è distinta, compresa la sottospecie tipica, in 5 entità sottospecifiche presenti dalle Alpi occidentali fino all Appennino settentrionale. Otiorhynchus lanuginosus Boheman, 1843 Reperti Baita del Sole (E), 6.VII.2003, 1550 m (1 ex.) e 16.VII.2003, 1550 m (3 exx.); Rifugio Malghe (E), 2.VI.2003, 1700 m (2 exx.); Rifugio Cavone (E), 16.VII.2000, 1600 m

4 10 Pedroni :11 Pagina G. PEDRONI - C. PESARINI REDIA, Vol. LXXXVIII Tab. 1 Apionidae e Curculionidae dell alto Appennino Tosco-Emiliano. Fauna COR. D.EC. R.GE. ST. APIONIDAE (6 specie) Protapion apricans (Herbst, 1797) 1 PAL AB E 13 Pseudostenapion simum (Germar, 1817) EUR AB A 24 Perapion curtirostre (Germar, 1817) PAL AB/BB E 19 Apion cruentatum Walton, 1844 EUR AB E 22 Apion haematodes Kirby, 1808 EUR AB A/E 24/22 Ischnopterapion loti (Kirby, 1808) PAL AB E 21 CURCULIONIDAE (75 specie) Dodecastichus consentaneus lauri (Stierlin, 1861) 1 C.04 AB/BB E Otiorhynchus dalmatinus (Gyllenhal, 1834) ENI AB E Otiorhynchus apenninus salicicola Heyden, C.02 AB/BB A/E 3/ Otiorhynchus armadillo (Rossi, 1792) 1 AAD AB/BB B/E 4/18 Otiorhynchus caudatus (Rossi, 1792) C.04 AB D 25 Otiorhynchus griseopunctatus falteronae Pesarini, NAP AB E 18 Otiorhynchus lanuginosus Boheman, 1843 WANA** AB/BB E Otiorhynchus margaritifer Reitter, C.03 AB E 18 Otiorhynchus sanguinipes Boheman, C.03** BB B/D/E 28/8/ Otiorhynchus scaber (Linné, 1758) EUR** BB E 21 Otiorhynchus cyclophtalmus F. Solari, C.03 AB/BB A/B/E 3/4-5/ Otiorhynchus sulcatus (Fabricius, 1775) PAL BB B/E 4/ Otiorhynchus linearis Stierlin, NAP AB/BB D/E 8/18 Otiorhynchus strigirostris Boheman, C.03** BB A/C/DE /6-27/8/ Otiorhynchus rugifrons (Gyllenhal, 1813) NEU** BB E 17 Otiorhynchus ovatus (Linné, 1758) SIE BB D 10 Simo hirticornis (Herbst, 1795) EUR AB E Trachyphloeus apuanus Solari & Solari, NAP BB D/E 8/17 + Alpe di Succiso Phyllobius viridicollis (Fabricius, 1792) 1 EUR AB E Phyllobius arborator (Herbst, 1797) 1 EUR AB E 18 Phyllobius etruscus Desbrochers, ENI AB E 18 Phyllobius pyri (Linné, 1758) 1 SIE AB/BB A/B/D/E 24/4-5/25/ Phyllobius oblongus (Linné, 1758) 1 SIE AB E 18 Phyllobius argentatus (Linné, 1758) 1 SIE AB A/B/E 3/5/18-21 Polydrusus marginatus Stephens, 1831 CEU AB B 4-5 Polydrusus pallidus Gyllenhal, CEU AB A/E 3/ Polydrusus pterygomalis Boheman, 1840 SIE BB E 20 Polydrusus impressifrons Gyllenhal, SIE AB A 3 Polydrusus pilosus Gredler, EUR AB D/E 25/ Polydrusus amplicollis Desbrochers, C.03 AB/BB E Polydrusus lateralis Gyllenhal, SEU AB B/E 5/18-20 Polydrusus transalpinus K.Daniel & J.Daniel, ENI AB E 20 Liophloeus tessulatus (Müller, 1776) 4 EUR BB D 8 Strophosoma melanogrammum (Forster, 1771) 1 EUR AB/BB A/B/E 3-24/4-5/ Barynotus mainardii F. Solari, 1943 EANA** BB E Barynotus margaritaceus Germar, 1824 ANA** AB/BB E Sitona cylindricollis (Fähraeus, 1840) 1 CEU AB D/E 25/13-18 Sitona lineellus (Bonsdorff, 1785) 1 SIE AB/BB A/D/E 2-3/10-25/ Sitona sulcifrons argutulus (Gyllenhal, 1834) 1 SEU AB/BU E 18 Sitona waterhousei (Walton, 1846) 1 EUR BB E 17 Tropiphorus ochraceosignatus Boheman, 1842 ANA BU E 20 Larinus brevis (Herbst, 1795) SIE BB D/E 10/23 Larinus jaceae (Fabricius, 1775) CAE BB A 1 Larinus planus (Fabricius, 1792) EUR BB A 1-3 Larinus sturnus (Schaller, 1783) CEM AB/BB A/D/E 1-2-3/8-10/15-23 Larinus turbinatus Gyllenhal, 1836 CAE AB/BB A/D/E 3/8-10/ Neoglanis salviae (Schranke, 1790) EUM AB E 22 Hypera plantaginis (De Geer, 1775) 1 EUM BU E 17 Hypera postica (Gyllenhal, 1813) 1 PAL BU E 18 Hypera suspiciosa (Herbst, 1785) EUR BB E 19 Hylobitelus abietis (Linné, 1758) SIE AB/BB E 19 Liparus coronatus (Goeze, 1777) EUR BB A 1 Liparus glabrirostris Küster, 1849 EUR BU E Valle del Dardagna Leiosoma apenninicola Hoffmann, NAP** BB D 8 Leiosoma oblongulum Boheman, CEU BU/BB A/E 24/12-18 Leiosoma scrobiferum baudii Bedel, 1884 C.02 BU/BB C/E 6/12-19 (segue)

5 10 Pedroni :11 Pagina 71 Anno 2005 COLEOTTERI APIONIDAE E CURCULIONIDAE OLTRE IL LIMITE ALTITUDINALE DEL BOSCO 71 (Segue Tab. 1) Fauna COR. D.EC. R.GE. ST. Plinthus megerlei (Panzer, 1794) EUR BB A/E 24/ Plinthus squalidus granulipennis (Fairmaire, 1852) SEU BU E 22 Aparopion chevrolati (J. du Val, 1858) 6 EUM BU D/E 8/18 Magdalis stricta (Desbrochers, 1905) EUM** BB E 19 Nedyus quadrimaculatus (Linné, 1758) 1 SIE AB E 21 Ceutorhynchus cochleariae (Gyllenhal, 1813) EUR AB E 23 Ceutorhynchus erysimi (Fabricius, 1787) 1 PAL BB A 24 Ceutorhynchus pallipes Crotch, EUR AB/BB E Ceutorhynchus sulcicollis (Paykull, 1800) 1 PAL AB E Glocianus punctiger (Sahlberg, 1835) EUR AB E 21 Archarius salicivorus (Paykull, 1792) SIE BU E 26 Anthonomus rubi (Herbst, 1795) 1 PAL AB/BB D/E 8/ Tychius schneideri (Herbst, 1795) 1 EUR AB E 13 Tychius stephensi Schönherr, EUR AB E 13 Rhynchaenus salicis (Linné, 1758) SIE AB E 21 Miarus campanulae (Linné, 1767) 1 PAL AB/BU B/E 5/19-21 Cionus hortulanus (Fourcroy, 1785) PAL BU/BB E Cionus scrophulariae (Linné, 1758) CAE BU/BB E Cionus tuberculosus (Scopoli, 1792) EUR BU E specie in totale LEGENDA COR. = Corologia: PAL = Paleartico; EUR = Europeo; ENI = Endemico italiano; AAD = Alpino-Appenninico-Dinarico; NAP = N-Appenninico; C.03 = Appenninico; C.02 = Alpino-Appenninico; SIE = Sibirico-Europeo; C.04 = Appenninico-Dinarico; NEU = N-Europeo; SEU = S- Europeo; CEU = Centroeuropeo; EANA = E-Alpino/N-Appenninico; WANA = W-Alpino/N-Appenninico; ANA = Alpino/N- Appenninico; EUM = Europeo-Mediterraneo; CAE = Centroasiatico-Europeo; CEM = Centroasiatico-Europeo-Mediterraneo D.EC. = Distribuzione ecologica: gruppo AB - Stock faunistico di ecocline arbusti contorti-brughiera gruppo BU - Stock faunistico di brughiera umida gruppo BB - Stock faunistico di brughiera boreale R.GE. = Ripartizione geografica di Apionidae e Curculionidae nei cinque settori considerati dell Appennino Tosco-Emiliano: A = Settore del Monte Cusna (RE); B = Settore del Monte Giovo (MO); C = Settore dell Alpe Tre Potenze (PT); D = Settore del Monte Cimone (MO); E = Settore del Corno alle Scale (BO). ST. = Stazioni di raccolta nei cinque settori: A: 1 = Monte Cusna; 2 = Le Prese; 3 = Passo Cisa; 24 = Monte Cavalbianco B: 4 = Monte Giovo; 5 = Passo Boccaia; 28 = Monte Rondinaio C: 6 = Alpe Tre Potenze; 7 = Lago Piatto; 27 = Passo della Femmina Morta D: 8 = Monte Cimone; 9 = Pian Cavallaro; 10 = Cresta del Gallo; 11 = Pian del Falco; 25 = Passo del Lupo E: 12 = Corno alle Scale; 13 = Passo del Vallone (crinale Monte La Nuda-Corno alle Scale); 14 = cresta Balze dell Ora; 15 = Passo Strofinatoio; 16 = Rifugio del Sasseto; 17 = Lago Scaffaiolo; 18 = Rifugio (lago) Cavone 19 = Piana della Calanchetta; 20 = Briglia del Baggioledo; 21 = Baita del Sole; 22 = Rifugio Malghe; 23 = Valle del Silenzio (conca glaciale del Cavone); 26 = Lago di Pratignano. Riferimenti bibliografici relativamente a stazioni del piano culminale nella zona considerata: 1. PEDRONI & TALAMELLI, OSELLA, MAGNANO & OSELLA, OSELLA & ZUPPA, HOFFMANN, ZUPPA & OSELLA, 1999 ** Relitto glaciale nord-appenninico (1 ex.); Pina della Calancheta (E), 12.VI.2004, 1700 m (1 ex.) (PED e PES); nelle Foreste Casentinesi è stato segnalato sub O. lanuginosus Boheman, 1843 (Abbazzi & al., 2003). Dati storici: Monte Bue (PC), 11.VIII.1964 leg. Facchini (PES); Monte Penna (GE), VIII.1897 e 20.VI.1905 leg. Dodero (MGE); Monte Penna (GE), 6.VIII.1894 leg. Bensa e Solari (SOL); Monte Maggiorasca (GE), 1-15.VIII.1897 leg. Dodero (MGE); Rigoso (PR), VIII.1895 leg. Bensa (SOL); Alpe di Succiso (RE), VIII.1926 leg. Solari (SOL). Note Corologia: N-Appenninica. Esemplari raccolti nella vegetazione radente il suolo in zone umide, sotto sassi e nella fascia ad arbusti contorti. I dati sembrerebbero suggerire la presenza di popolazioni leggermente differenziate, anche se non a livello sottospecifico, tra quella della zona alpina occidentale e quella nord appenninica. Negli esemplari emiliani è presente una maggiore granulosità nelle elitre e nel pronoto rispetto agli esemplari liguri. Otiorhynchus margaritifer Reitter, 1913 Reperti Nell Appennino Tosco-Emiliano già segnalata nel settore del Corno alle Scale (E) (PEDRONI & TALAMELLI, 2000);

6 10 Pedroni :11 Pagina G. PEDRONI - C. PESARINI REDIA, Vol. LXXXVIII Tab. 2 Ricapitolo gruppi corologici considerati nella discussione biogeografica. Gruppo A (60 sp) Europeo (EUR); N-Europeo (NEU); Centroeuropeo (CEU); S-Europeo (SEU); Centroeuropeo (CEU), Europeo-Mediterraneo (EUM); Centroasiatico-Europeo (CAE); Centroasiatico-Europeo-Mediterraneo (CEM); Sibirico-Europeo (SIE); Paleartico (PAL). Gruppo B (8 sp.) Alpino-Appenninica (C.02); Alpino-Appenninico-Dinarica (AAD); Appenninico-Dinarica (C.04); Endemico Italiano (ENI). Gruppo C (13 sp.) Appenninico (C.03); N-Appenninico (NAP); E-Alpino/N-Appenninico (EANA); W-Alpino-N-Appenninico (WANA); N- Appenninico (NAP); Alpino/N-Appenninico (ANA). in precedenza era indicata presente solo nell Appennino meridionale (PED; PES; TAL). Note Corologia: Appenninica; si rinviene nei pressi del Rifugio Cavone nella fascia degli arbusti contorti, ma anche in zone dove si riscontra un certo grado di umidità. Otiorhynchus (s.str.) sanguinipes Boheman, 1843 sp. revoc. Reperti Nell Appennino Tosco-Emiliano già segnalata nel settore del Corno alle Scale (E), Monte Cimone (D) e Monte Cusna (A) (DI MARCO & OSELLA, 2001; PEDRONI & TALAMELLI, 2000; TALAMELLI, 1995; LUIGIONI, 1929). Nelle Foreste Casentinesi ABBAZZI et al. (2003) lo segnalano sub O. tenebricosus (Herbst, 1784) (PED; PES; TAL). Monte Rondinaio (MO), 13.VI.2005, 1600 m (2 exx.) (PED). Note Corologia: Appenninica. In una recente pubblicazione MAGNANO (2001) ha stabilito, senza entrare nel dettaglio dei singoli casi, la sinonimia con O. tenebricosus (Herbst, 1784) di un gran numero di specie. In molti casi si trattava di sinonimie già attestate da tempo in letteratura, in altri invece si trattava a tutti gli effetti di sinonimie nuove, come in quello di O. sanguinipes Boheman, 1843, specie descritta d Italia e generalmente considerata a sé stante, anche se con qualche incertezza relativa alla sua esatta caratterizzazione. Senza entrare nel dettaglio dell intricatissima sistematica dei taxa in qualche modo riconducibili a O. tenebricosus, ci limitiamo qui a rilevare quanto concerne il materiale oggetto della presente ricerca, cioè il suo esatto status tassonomico in relazione alla specie O. tenebricosus quale risulta dallo studio di popolazioni topotipiche (la specie è descritta di Stiria), ed in relazione alle altre popolazioni italiane dello stesso complesso. Questa ricerca ci ha permesso di accertare che i delle popolazioni dell areale qui indagato presentano una conformazione del tutto caratteristica dell apice edeagico, che si discosta in modo nettissimo da quella riscontrabile sia nei delle popolazioni topotipiche di O. tenebricosus che in quelli di popolazioni delle Alpi italiane (ed in particolar modo da quelli dell abbondante popolazione che si rinviene al Passo del Piccolo San Bernardo in Val d Aosta) (PORTA, 1929; PEDRONI & TALAMELLI, 1998; PEDRONI, 1999), mentre risulta pressoché identica a quella che si osserva nei di tutte le popolazioni appenniniche a noi note ascrivibili a questo gruppo. Riteniamo pertanto del tutto giustificato ristabilire il rango specifico di O. sanguinipes Boheman, 1843, ed al tempo stesso attribuire alla specie così ristabilita tutte le precedenti segnalazioni riferite in letteratura al complesso dei taxa considerati da MAGNANO sinonimi di O. tenebricosus e relative a località appenniniche, e nessuna di quelle relative a località alpine, a differenza di quanto si può desumere da precedenti lavori nei quali la specie era ancora ritenuta valida. Gli individui della specie si rinvengono di norma sotto frammenti di roccia di varie dimensioni e, seppure raramente, nella fascia ad arbusti contorti a Fagus sylvatica e Quercus pubescens. Otiorhynchus scaber (Linné, 1758) Reperti Baita del Sole (E), 16.VII.2002, 1550 m (1 ex.) su vegetazione erbacea. Già segnalata delle Foreste Casentinesi (ABBAZZI et al., 2003) (PED). Note Corologia: Europea; specie silvicola e alpicola. È la prima segnalazione per l Emilia. Otiorhynchus strigirostris Boheman, 1843 Reperti Specie segnalata nel settore del Corno alle Scale (E) (PEDRONI & TALAMELLI, 2000) e nel settore del Monte Cusna (A) (TALAMELLI, 1995). Note Corologia: Appenninica con una limitata estensione alle Alpi occidentali (DI MARCO & OSELLA, 2001). È una specie tipicamente eualpina. Distribuzione: Piemonte (DI MARCO & OSELLA, 2001), Emilia (PEDRONI & TALAMELLI, 2000), Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Basilicata e Calabria (OSELLA & ZUPPA, 1994). Le diverse popolazioni appenniniche differiscono le une dalle altre per dimensioni e vestitura. Otiorhynchus rugifrons (Gyllenhal, 1813) Reperti Lago Scaffaiolo (E), 26.VII.2004, 1800 m (1 ex.). Segnalato anche delle Foreste Casentinesi (ABBAZZI et al., 2003) (PED). Note Corologia: N-Europea. Si rinviene sotto sassi su versanti riparati. L adulto si rinviene, non comune, su piante basse e sotto frammenti di roccia in zone con scarsa umidità. Questa prima segnalazione per l Appennino Tosco-Emiliano, unitamente a quella recente delle Foreste Casentinesi (ABBAZZI et al., 2003) e a quella più datata delle Alpi Apuane (MAGNANO & OSELLA, 1970), conferma l ipotesi che si tratti di un relitto quaternario rimasto isolato in zone-rifugio oltre il limite altitudinale del bosco, evidenziando la probabilità di

7 10 Pedroni :11 Pagina 73 Anno 2005 COLEOTTERI APIONIDAE E CURCULIONIDAE OLTRE IL LIMITE ALTITUDINALE DEL BOSCO 73 un popolamento pre-quaternario della specie, che interessava una zona che comprendeva le Alpi occidentali, l Appennino Tosco-Emiliano e le Alpi Apuane fino alle cime più elevate dell Appennino romagnolo (Monte Falco nelle Foreste Casentinesi) (ABBAZZI et al., 2003). Barynotus mainardii F. Solari, 1943 Reperti Piana della Calanchetta (E), 12.VI.2004, 1700 m (2 exx.) e 30.VII.2003 (1 ex.); Rifugio del Sasseto (E), 26.VII.2004, 1750 m (1 ex.); Rifugio del Cavone (E), 22.VII.2004, 1550 m (1 ex.); Rifugio Malghe (E), 2.VI.2004, 1650 m (3 exx.); 17.VIII.2003, 1650 m (1 ex.); Corno alle Scale (E), 18.VII.2004, 1800 m (1 ex.) Colacurcio leg. (PED; PES). Note Corologia: E-Alpina/N-Appenninica; la distribuzione di questa specie interessa l Appennino Tosco-Emiliano e alcune stazioni orientali alpino-prealpine di Veneto e Trentino Alto Adige. Il range altitudinale della specie si colloca da 1700 fino a 2200 m e gli esemplari si rinvengono sotto frammenti di roccia di varie dimensioni o tra la vegetazione erbacea radente il suolo, soprattutto in zone umide; in particolare nelle stazioni del Corno alle Scale gli individui della specie sono stati rinvenuti nelle praterie di quota fra radici e nella fascia ad arbusti contorti. Come per le altre specie del genere le sue abitudini alimentari si svolgono dal crepuscolo fino alle prime ore della sera. Alcuni esemplari nord appenninici mostrano una chiara variabilità dell habitus, che si identifica per colorazioni sui toni del marrone, per costolature sulle elitre, che da insignificanti si possono evidenziare in modo netto, e per l edeago che presenta una certa variabilità, seppur in modo contenuto; l entità tosco-emiliana merita attenzione perché potrebbe trattarsi di una nuova razza nord-appenninica. La specie appartiene ad un genere a spiccata tendenza microtermica; osservando la sua distribuzione e la sua collocazione a quote medio-alte, per una certa rarità dei ritrovamenti e per le caratteristiche ecologiche del genere, Barynotus mainardii pensiamo si possa configurare, nell Appennino Tosco- Emiliano, come un relitto glaciale würmiano, rimasto isolato ad alta quota. Sitona lineellus (Bonsdorff, 1785) Reperti Segnalata nel settore del Corno alle Scale (E) (PEDRONI & TALAMELLI, 2000) (PED). Note Corologia: Sibirico-Europea. La specie è di una certa rarità e può spingersi fino a 2000 m. Sitona waterhousei (Walton, 1846) Reperti segnalata nel settore del Corno alle Scale (E) (PEDRONI & TALAMELLI, 2000) (PED). Segnalata anche delle Foreste Casentinesi (ABBAZZI et al., 2003). Note Corologia: Europea. Gli adulti della specie, abbastanza rara in Italia, si rinvengono su Lotus sp. e Medicago sp. di solito in zone aperte, anche in quota e in cresta, più raramente nei boschi. Tropiphorus ochraceosignatus Boheman, 1842 Reperti Briglia del Baggioledo (E), 2.VI.2004, 1650 m (1 ex) (PED). Note Corologia: Alpina/N-Appenninica; specie con una presenza localizzata e sostanzialmente rara; nella zona studiata si colloca nella fascia boreale del Corno alle Scale o in radure di boschi freschi in zone limitrofe, come al Passo dell Abetone (PT) (FIO), al Passo della Futa (FI) (TAL), al Passo del Lupo (MO) (OSE). L esemplare è stato raccolto alla base di una pianta di Cardus sp. Di norma frequenta sistemi montani a vegetazione erbacea con una certa concentrazione di umidità. Neoglanis salviae (Schrank, 1790) Reperti Rifugio Malghe (E), 2.VI.2003 (3 exx) (PED). Note Corologia: Europeo-Mediterranea occidentale. È la prima segnalazione per l Emilia. Gli esemplari sono stati raccolti su graminacee in fiore in zona aperta e soleggiata. Liparus coronatus (Goeze, 1777) Reperti Monte Cusna (A), cartellino senza data (1 ex.) (FIO); già segnalata della Romagna da MAGNANO (1970). Note Corologia: Europea. La specie è prevalentemente montana a sud dell areale. Liparus glabrirostris Küster, 1849 Reperti Poggiolforato-Cascate del Dardagna, Valle del Dardagna (E), 16/VII/2005, 950 m (1 ex); Valle del Dardagna (c/o Madonna dell Acero) (E), 2.VIII.2003, 1000 m (2 ex); (PED). Note Corologia: Europea. Specie variabile a distribuzione ampia, mai comune. Esemplari raccolti sulle pagine superiori e inferiori delle grandi foglie di Petasites hibridum e Petasites albus in zone particolarmente umide lungo il torrente Dardagna; anche se rinvenuta al di sotto del limite altitudinale del bosco, si segnala ugualmente la specie perché è rara e localizzata nell Appennino settentrionale; perché la specie è in grado di frequentare quote fino a m, quindi è possibile la sua presenza anche nella fascia altitudinale considerata in questo lavoro; perché è la prima segnalazione certa per l Emilia; della Romagna già segnalata da MAGNANO (1948) e ABBAZZI et al. (2003). Leiosoma apenninicola Hoffmann, 1961 Reperti Monte Cimone (D), 2000 m (Hoffmann, 1961). Note Corologia: N-Appenninica; specie endemica con una presenza estremamente localizzata e molto rara, si colloca nella fascia boreale del Monte Cimone e probabilmente di zone limitrofe; per queste caratteristiche si può indicare come una specie relitta la cui presenza è da ricondurre, con molta probabilità, alle dinamiche würmiane. La morfologia esterna della specie porta HOFFMANN (1961) ad avvicinarla a Leiosoma concinnum Boh. (nel 1961 Hoffmann ha descritto la specie sub Liosoma apeninnicola). Leiosoma scrobiferum baudii (Bedel, 1844) Reperti Corno alle Scale (E), 23.VIII.2002, 1945 m (1 ex.); Alpe Tre Potenze (C), 20.VIII.1984, 1900 m (3 exx.) Magnano leg. (MAG); Piana della Calanchetta (E), 22.VI.2004, 1700 m (1 ex.) (PED).

8 10 Pedroni :11 Pagina G. PEDRONI - C. PESARINI REDIA, Vol. LXXXVIII Note Corologia: Alpino-Appenninica. Specie di zone umide di prateria e di sottobosco. Magdalis stricta Desbrochers, 1870 Reperti Piana della Calanchetta (E), 12.VI.2004, 1700 m (1 ex.) (PED). Inseriamo i dati della sua distribuzione appenninica per delineare con maggior completezza il suo areale: Monte Penna, Bosco Teso (PT); Sant Ilario (GE); (tutti SOL). Segnalata anche nelle Alpi Liguri del Monte Fronté (IM) (SOL). Note Corologia: Europeo-Mediterranea occidentale. In precedenza la specie, a tendenza criofila, era segnalata delle Alpi occidentali (Alpi Marittime e Alpi Pennine); è la prima segnalazione per la catena appenninica e per l Emilia in particolare. Il genere Magdalis Germar, 1817 comprende diverse specie xilofaghe dannose alle conifere. Normalmente il genere presenta un ciclo biologico annuale con gli adulti e/o le larve che svernano. In primavera gli adulti in volo raggiungono le fronde dei pini, attaccando i germogli e i rametti più giovani praticando incisioni puntiformi sugli aghi e gli stessi germogli, come abbiamo potuto osservare nell alta Valle del Dardagna (Parco Regionale del Corno alle Scale). Il ritrovamento, veramente interessante, di Magdalis stricta nell Appennino settentrionale è configurabile come una presenza relittuale a ulteriore conferma della grande importanza di questo settore della catena dal punto di vista biogeografico. Cionus scrophulariae (Linné, 1758) Reperti Piana della Calanchetta (E), 21.VI.2003, 1700 m (1 ex.); Valle del Silenzio (E), 22.VII.2004, 1600 m (1 ex.) (PED). Note Corologia: Centroasiatico-Europea; specie di Siberia ed Europa; interessanti i reperti del Corno alle Scale per la quota raggiunta; gli esemplari della specie sono stati rinvenuti, infatti, su Scrophularia scopolii a quota 1700 m insieme a Cionus hortolanus (Fourcroy, 1785); la specie di norma si rinviene in pianura ma si può spingere fino a 1400 m di altezza. La pianta ospite, endemica di questo settore della catena appenninica, si localizza in zone di ruscellamento con abbondante presenza di piante erbacee tipiche; l adulto di questo Curculionide può svernare sotto corteccia di essenze arboree. Gli esemplari adulti sono stati osservati sui fiori della pianta ospite mentre si nutrivano di petali e capolini. Larva e adulto sono stati osservati anche sulle Scrofulariacee Budleya globosa e Phygalius capensis. DISCUSSIONE DEI DATI La posizione geografica dell Appennino settentrionale ha permesso la presenza su di esso di una curculionidofauna con specie di diverse provenienze; questo è sostenuto dalle numerose categorie corologiche in cui sono stati suddivisi gli elementi che caratterizzano il popolamento studiato (Tab. 1). Particolare rilevanza per lo studio in questione presentano le variazioni paleoclimatiche, che hanno condizionato flora (ALESSANDRINI et al., 2003; FERRARI & PEZZI, 1999; FERRARI et al., 2000) e fauna (LA GRECA, 1955; 1984); in modo del tutto particolare ci riferiamo alla glaciazione würmiana, che ha avuto un azione prevalente sulla distribuzione di diverse specie nelle zona indagata. L elenco faunistico presentato nella Tab. 1 è caratterizzato da 81 specie di cui 6 Apionidae (5 generi) e 75 Curculionidae (29 generi) dove i generi più rappresentati sono Otiorhynchus Germar, 1824 con 15 specie, Polydrusus Germar, 1817 con 8 specie, Phyllobius Germar, 1824 con 6 specie e Larinus Germar, 1824 con 5. Un attenzione particolare merita la ripartizione della Curculionidofauna in esame in tre stock faunistici (Tab. 3): un gruppo di brughiera boreale (gruppo BB), uno di brughiera umida (gruppo BU) e un gruppo di ecocline arbusti contorti/brughiera boreale (gruppo AB). Diversi taxa presentano una distribuzione ampia o abbastanza ampia; individuiamo, perciò, un primo gruppo corologico (gruppo A, Tab. 2) dove troviamo elementi Paleartici, Sibirico-Europei, Europei, N-Europei, Centroeuropei, S- Europei, Europeo-Mediterranei, Centroasiatici-Europei, Centroasiatici-Europeo-Medierranei. Nel complesso sono 60 specie, pari al 74.08% del totale; trattasi sostanzialmente di entità polifaghe e ad ampia valenza ecologica. In un secondo gruppo (gruppo B, Tab. 2) si può parlare di una geonemia meno estesa; inseriamo in questo raggruppamento le 8 specie, pari al 9,87% del totale, delle seguenti categorie corologiche: Alpino-Appenninica, Alpino- Appenninica-Dinarica, Appenninico-Dinarica, Endemica italiana. Si tratta di specie stenotope. Nel terzo gruppo (gruppo C, Tab. 2) consideriamo le 13 specie, 16.05% del totale, che evidenziano una distribuzione relitta alpino-appenninica, o risultano endemiche dell alto Appennino Tosco-Emiliano, cioè quelle che appartengono alle categorie corologiche: Appenninica, N-Appenninica, E- Alpino/N-Appenninica, W-Alpino/N-Appenninica, Alpino/N-Appenninica. Le specie del gruppo A costituiscono un contingente caratterizzato da entità con un ampia valenza ecologica, per le quali è difficile delineare una configurazione biogeografica precisa considerate la loro ubiquità e la non facile individuazione della zona di origine (COLONNELLI, 1974). A titolo di esempio possiamo ricordare 12 specie dei generi Phyllobius Germar, 1824 e Polydrusus Germar, 1817 (escludendo Polydrusus amplicollis Desbrochers, 1902 e Polydrusus transalpinus K.Daniel & J.Daniel, 1906 a corologia diversa rispetto al gruppo A); questi taxa sono presenti nella fascia degli arbusti contorti (gruppo AB) nell alto Appennino Tosco- Emiliano (Tab. 3). La dinamica di popolamento sembra essere contemporanea a quella delle specie arrivate dall Asia a causa delle glaciazioni quaternarie; questo popolamento si pensa sia avvenuto in più fasi durante il Quaternario a causa delle diverse glaciazioni (COLONNELLI, 1974; LA GRECA, 1955; 1984). Il gruppo di specie del gruppo B ha una geonemia piuttosto ridotta rispetto a quella del gruppo A e si colloca sostanzialmente nell area della catena alpina e appenninica; come esempi significativi ricordiamo in particolare nella fascia degli arbusti contorti Otiorhynchus margaritifer Reitter, 1913, Otiorhynchus apenninus salicicola Heyden, 1908 e Polydrusus amplicollis Desbrochers, 1902; nella zona di brughiera umida (BU) Leiosoma scrobiferum baudii Bedel, 1884 e nella brughiera boreale (BB) Otiorhynchus strigirostris Boheman, 1843, Otiorhynchus sanguinipes Boheman, 1843 e Magdalis stricta (Desbrochers, 1905). Infine le specie del gruppo C sono quelle con un areale ancora più limitato ed una certa rarità nei rinvenimenti, sono quelle entità che si possono definire endemiche a pieno titolo, come Otiorhynhus griseopunctatus falteronae Pesarini, 1968, Trachyphloeus apuanus Solari & Solari, 1905, Barynotus mainardii F. Solari, 1943 e Leiosoma apenninicola Hoffmann, Dall analisi della Curculionidofauna relativamente alla sua ripartizione nei tre stock faunistici di cui sopra, possiamo evidenziare quanto sotto riportato. La regione nord-appenninica indagata fu soggetta durante l ultima glaciazione alla parziale occupazione da parte di coltri glaciali, che scendevano verso nord, come nella Valle del Dardagna (BO) o nella Valle delle Tagliole (MO), con la crea-

9 10 Pedroni :11 Pagina 75 Anno 2005 COLEOTTERI APIONIDAE E CURCULIONIDAE OLTRE IL LIMITE ALTITUDINALE DEL BOSCO 75 Tab. 3 Ripartizione delle specie per tipologia di ambiente nella fascia boreale dell Appennino Tosco-Emiliano. Gruppo AB (48 specie) = ecocline arbusti contorti/brughiera boreale. In questo gruppo vengono riunite le specie rinvenute nella fascia degli arbusti contorti verso le zone di alta quota. Protapion apricans (Herbst, 1797) Pseudostenapion simum (Germar, 1817) Apion cruentatum Walton, 1844 Apion haematodes Kirby, 1808 Ischnopterapion loti (Kirby, 1808) Dodecastichus consentaneus lauri (Stierlin, 1861) Otiorhynchus dalmatinus (Gyllenhal, 1834) Otiorhynchus apenninus salicicola Heyden, 1908 Otiorhynchus armadillo (Rossi, 1792) Otiorhynchus caudatus (Rossi, 1792) Otiorhynchus griseopunctatus falteronae Pesarini, 1968 Otiorhynchus lanuginosus Boheman, 1843 Otiorhynchus margaritifer Reitter, 1913 Otiorhynchus cyclophtalmus F. Solari, 1946 Otiorhynchus linearis Stierlin, 1861 Simo hirticorniss (Herbst, 1795) Phyllobius viridicollis (Fabricius, 1792) Phyllobius arborator (Herbst, 1797) Phyllobius etruscus Desbrochers, 1873 Phyllobius pyri (Linné, 1758) Phyllobius oblongus (Linné, 1758) Phyllobius argentatus (Linné, 1758) Polydrusus marginatus Stephens, 1831 Polydrusus pallidus Gyllenhal, 1834 Polydrusus impressifrons Gyllenhal, 1834 Polydrusus pilosus Gredler, 1866 Polydrusus amplicollis Desbrochers, 1902 Polydrusus lateralis Gyllenhal, 1834 Polydrusus transalpinus Daniel & Daniel, 1906 Strophosoma melanogrammum (Forster, 1771) Barynotus margaritaceus Germar, 1824 Sitona cylindricollis (Fähraeus, 1840) Sitona lineellus (Bonsdorff, 1785) Sitona sulcifrons argutulus (Gyllenhal, 1834) Larinus sturnus (Schaller, 1783) Larinus turbinatus Gyllenhal, 1836 Neoglanis salviae (Schranke, 1790) Nedyus quadrimaculatus (Linné, 1758) Ceutorhynchus cochleariae (Gyllenhal, 1813) Ceutorhynchus pallipes Crotch, 1866 Ceutorhynchus contractus (Marsham, 1802) Ceutorhynchus sulcicollis (Paykull, 1800) Glocianus punctiger (Sahlberg, 1835) Anthonomus rubi (Herbst, 1795) Tychius schneideri (Herbst, 1795) Tychius stephensi Schönherr, 1836 Rhynchaenus salicis (Linné, 1758) Miarus campanulae (Linné, 1767) (+ BU) (+ BU) Gruppo BU (13 specie) = brughiera umida. In questo gruppo vengono riunite le specie rinvenute in zone particolarmente umide della fascia boreale, come ruscelli, fonti, laghetti di quota, vallette nivali (sono sottolineate quelle tipiche di zone umide di quota). Leiosoma oblongulum Boheman, 1842 Leiosoma scrobiferum baudii Bedel, 1884 Plinthus squalidus granulipennis (Fairmaire, 1852) Aparopion chevrolati (J. du Val, 1858) Archarius salicivorus (Paykull, 1792) Miarus campanulae (Linné, 1767) Cionus hortulanus (Fourcroy, 1785) Cionus scrophulariae (Linné, 1758) Cionus tuberculosus (Scopoli, 1792) Gruppo BB (43 specie) = brughiera boreale. In questo gruppo vengono riunite le specie rinvenute quasi esclusivamente nelle zone di alta quota, escluse quelle a forte accumulo di umidità (sono sottolineate quelle eualpine). Perapion curtirostre (Germar, 1817) Apion haematodes Kirby, 1808 Dodecastichus consentaneus lauri (Stierlin, 1861) Otiorhynchus apenninus salicicola Heyden, 1908 Otiorhynchus armadillo (Rossi, 1792) Otiorhynchus lanuginosus Boheman, 1843 Otiorhynchus sanguinipes Boheman, 1843 Otiorhynchus scaber (Linné, 1758) Otiorhynchus cyclophtalmus F. Solari, 1946 Otiorhynchus sulcatus (Fabricius, 1775) Otiorhynchus linearis Stierlin, 1861 Otiorhynchus strigirostris Boheman, 1843 Otiorhynchus rugifrons (Gyllenhal, 1813) Otiorhynchus ovatus (Linné, 1758) Trachyphloeus apuanus Solari & Solari, 1905 Phyllobius pyri (Linné, 1758) Polydrusus pterygomalis Boheman, 1840 Polydrusus amplicollis Desbrochers, 1902 Strophosoma melanogrammum (Forster, 1771) Liophloeus tessulatus (Müller, 1776) Barynotus mainardii F. Solari, 1943 Barynotus margaritaceus Germar, 1824 Sitona lineellus (Bonsdorff, 1785) Sitona waterhousei (Walton, 1846) Tropiphorus ochraceosignatus Boheman, 1842 Larinus brevis (Herbst, 1795) Larinus jaceae (Fabricius, 1775) Larinus planus (Fabricius, 1792) Larinus sturnus (Schaller, 1783) Larinus turbinatus Gyllenhal, 1836 Hypera suspiciosa (Herbst, 1785) Hylobitelus abietis (Linné, 1758) Liparus coronatus (Goeze, 1777) Leiosoma apeninnicola Hoffmann, 1961 Leiosoma oblongulum Boheman, 1842 Leiosoma scrobiferum baudii Bedel, 1884 Plinthus megerlei (Panzer, 1794) Magdalis stricta (Desbrochers, 1905) Ceutorhynchus erysimi (Fabricius,1787) Ceutorhynchus pallipes Crotch, 1866 Anthonomus rubi (Herbst, 1795) Cionus hortulanus (Fourcroy, 1785) Cionus scrophulariae (Linné, 1758) (+ BU) (+ BU) Sitona sulcifrons argutulus (Gyllenhal, 1834) Hypera plantaginis (De Geer, 1775) Hypera postica (Gyllenhal, 1813) Liparus glabrirostris Küster, 1849

10 10 Pedroni :11 Pagina G. PEDRONI - C. PESARINI REDIA, Vol. LXXXVIII zione di isole libere nelle quali si sono collocate specie che hanno avuto modo di evitare l estinzione o la migrazione verso altre zone; l esistenza delle aree di rifugio è ben conosciuta sull intero arco alpino e sull Appennino centrale. La possibilità di sopravvivere in condizioni di isolamento ha contribuito alla formazione di nuove razze endemiche, qui ben rappresentate. A questo proposito nello stock faunistico relativo al gruppo BB (Tab. 3) consideriamo, in particolare, la presenza di Barynotus mainardii F. Solari, 1943, Leiosoma apenninicola Hoffmann, 1961, ma anche Otiorhynchus lanuginosus Boheman, 1843, che presenta delle caratteristiche che lo discostano in qualche misura dagli esemplari che popolano la regione alpina occidentale. Tropiphorus (un esemplare presente nella collezione «A. Fiori» etichettato Lago Santo sub Tropiphorus bertolinii), Leiosoma (Corno alle Scale, Madonna dell Acero, Pievepelago e Monte Cavalbianco,); tutte queste entità in studio non sono state inserite in Tabella 1. In conclusione si può sostenere che questo primo contributo organico allo studio di due famiglie di Coleotteri Curculionoidea della fascia culminale dell Appennino Tosco- Emiliano conferma l importanza di queste faune alla luce, anche, dei reperti ancora in esame e che saranno considerati in lavori successivi. L alto Appennino Tosco-Emiliano si presenta, quindi, come una fascia biogeografica particolarmente interessante; con le attuali 81 specie censite, configurandosi Tab. 4 Prime segnalazioni per l Emilia e la catena appenninica. Otiorhynchus scaber (Linné, 1758) prima segnalazione per l Emilia Otiorhynchus rugifrons (Gyllenhall, 1813) prima segnalazione per l Appennino Tosco-Emiliano Neoglanis salviae (Schrank, 1790) prima segnalazione per l Emilia Liparus glabrirostris Küster, 1849 prima segnalazione per l Emilia Magdalis stricta Desbrochers, 1870 prima segnalazione per la catena Appenninica e per l Emilia La corologia generale mette in evidenza una predominanza delle specie montane rispetto a quelle a tendenza sub-mediterranea. In modo particolare il profilo biogeografico di alcune di esse evidenzia una notevole tendenza microtermica; questa emerge, anche, dall analisi delle stazioni alto montane dove sono state rinvenute, considerate anche quelle appenniniche, e dalle osservazioni ecologiche. Dall insieme di queste osservazioni nello stock faunistico del gruppo BB (27 specie) rileviamo come probabili relitti glaciali nord-appenninici le seguenti specie: Otiorhynchus sanguinipes Boheman, 1843, Otiorhynchus scaber (Linné, 1758), Otiorhynchus strigirostris Boheman, 1843, Otiorhynchus rugifrons (Gyllenhal, 1813) Barynotus margaritaceus Germar, 1824 e gli stessi Barynotus mainardii F. Solari, 1943, Leiosoma apenninicola Hoffmann, 1961 e Magdalis stricta (Desbrochers, 1905); della medesima rilevanza, nello stock faunistico del gruppo BU (13 specie), anche Plinthus squalidus granulipennis (Fairmaire, 1852), Leiosoma oblongulum Boheman, 1842 e Leiosoma scrobiferum baudii Bedel, 1884, secondo COLONNELLI (1974), sono specie che possono essere ricondotte a discese verso il sud Europa durante le glaciazioni e che si sono differenziate in diverse entità dando origine, durante le fasi interglaciali, ad una distribuzione relitta. Per una visione più dinamica e più realistica del paesaggio nord-appenninico riteniamo che si possa mantenere, per il gruppo AB, proprio il concetto di ecocline inteso come zona di transizione tra sistemi adiacenti, in pieno accordo con quanto sostenuto da FERRARI (2001: 102). Più nello specifico pensiamo si possa parlare per questo gruppo di Curculionidi nord-appenninici di «stock faunistico di ecocline» costituito nello specifico da 48 specie, che hanno la capacità di abitare in diversi periodi dell anno in sistemi le cui caratteristiche (clima, copertura vegetale, disponibilità di cibo) sfumano gradualmente nel passaggio dalla fascia degli arbusti contorti verso la fascia boreale o verso il piano montano (PEDRONI, 2005). Come esempio possiamo citare le quattro specie del genere Sitona Germar, 1817 (Tab. 3) tre delle quali di una certa rarità: Sitona cylindricollis (Fähraeus, 1840), Sitona lineellus (Bonsdorff, 1785), Sitona waterhousei (Walton, 1846). Rimangono in sospeso alcune specie le quali hanno necessità di essere studiate cercando di rinvenire altro materiale: ci riferiamo al genere Trachyphloeus (Corno alle Scale), come una effettiva e logica chiave di lettura per l interpretazione delle faune coleotterologiche dell Appennino centrale in relazione, soprattutto, a quelle delle Alpi occidentali. RINGRAZIAMENTI Un ringraziamento particolare al Direttore del Parco Regionale del Corno alle Scale, dott. Stefano Sozzi, per averci concesso il permesso di raccogliere materiale entomologico nel territorio del Parco. Un sentito ringraziamento al prof. Carlo Ferrari dell Università di Bologna per la rilettura critica della parte vegetazionale e per gli utili consigli. Un ringraziamento al dott. Loris Colacurcio, al Signor Luigi Magnano, al Signor Ferdinando Angelini e al Signor Claudio Sola per aver messo a disposizione i reperti da loro raccolti nell alto Appennino bolognese e modenese. RIASSUNTO Gli autori hanno preso in esame il popolamento a Coleotteri Apionidae e Curculionidae della fascia culminale dell Appennino Tosco-Emiliano. Le ricerche di campagna e di dati dalla letteratura si sono svolte nel corso di diversi anni. Le specie e sottospecie elencate sono 81, di cui 6 Apionidae e 75 Curculionidae. Vengono presentate brevi note per 18 specie di particolare significato ecologico, biogeografico e geonemico, con diversi endemismi appenninici e italiani; in particolare viene individuato l esatto status tassonomico di Otiorhynchus sanguinipes Boheman, Viene data un interpretazione biogeografica del popolamento studiato che configura la zona indagata come particolarmente significativa per le vicende würmiane che hanno interessato questa parte dell Appennino settentrionale. BIBLIOGRAFIA AA.VV., 1989 Il mondo della natura in Emilia Romagna: la montagna. Ed. Fed. Casse Risp. e Banche del Monte Emilia Romagna, 270 pp.

Guido PEDRONI (COLEOPTERA, APIONIDAE, CURCULIONIDAE)

Guido PEDRONI (COLEOPTERA, APIONIDAE, CURCULIONIDAE) Riv. Mus. civ. Sc. Nat. "E. Caffi" BERGAMO, 26 (2013), pp. 131-151 ISSN 0393-8700 131 Guido PEDRONI BIODIVERSITA DEI COLEOTTERI APIONIDI E CURCULIONIDI IN UN SETTORE DI ALTA QUOTA DELLE ALPI OROBIE OCCIDENTALI

Dettagli

Corso Accompagnatori di Media Montagna Collegio Guide Alpine Abruzzo

Corso Accompagnatori di Media Montagna Collegio Guide Alpine Abruzzo Corso Accompagnatori di Media Montagna 2015-2016 Collegio Guide Alpine Abruzzo MATERIA GENERALE: Elementi di geologia e geomorfologia, ecologia, flora e fauna, interventi di prevenzione conservazione e

Dettagli

La carta dei paesaggi italiani Colora la cartina dei grandi paesaggi italiani, seguendo le indicazioni della legenda.

La carta dei paesaggi italiani Colora la cartina dei grandi paesaggi italiani, seguendo le indicazioni della legenda. La carta dei paesaggi italiani Colora la cartina dei grandi paesaggi italiani, seguendo le indicazioni della legenda. paesaggio alpino = verde paesaggio appenninico = rosso paesaggio padano = giallo paesaggio

Dettagli

La Valle d Aosta. il... (4 476 m). Il capoluogo di regione è...

La Valle d Aosta. il... (4 476 m). Il capoluogo di regione è... La Valle d Aosta La Valle d Aosta confina a nord con la......, a est e a sud con il..., a ovest con la... È una regione completamente...... Le sue cime principali sono: il...... (4 810 m), il...... (4

Dettagli

Valutazione dello stato degli habitat forestali attraverso gli indicatori vegetali: il caso dei boschi di carpino nero

Valutazione dello stato degli habitat forestali attraverso gli indicatori vegetali: il caso dei boschi di carpino nero Valutazione dello stato degli habitat forestali attraverso gli indicatori vegetali: il caso dei boschi di carpino nero Background delle conoscenze Faggeta Lecceta Rimboschimento Assumendo che i diversi

Dettagli

Rapporto radar dell evento meteorologico del 23 e 24 gennaio 2009

Rapporto radar dell evento meteorologico del 23 e 24 gennaio 2009 Rapporto radar dell evento meteorologico del 23 e 24 gennaio 2009 1 Descrizione dell evento Tipo evento Data e Ora Inizio Fine sulla Regione Emilia Romagna 1.1 Dati disponibili Stratiforme Dal 23/01/2009

Dettagli

Gli Appennini. Piani di Castelluccio, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, in Umbria.

Gli Appennini. Piani di Castelluccio, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, in Umbria. Piani di Castelluccio, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, in Umbria. Gli Appennini sono un sistema montuoso collegato a nord-ovest alle Alpi e che si estende fino al di là dello Stretto di Messina,

Dettagli

Geografia A2 Classi 3 a, 4 a, 5 a e secondaria Scheda n Sesamo 3 1 gennaio 2011

Geografia A2 Classi 3 a, 4 a, 5 a e secondaria Scheda n Sesamo 3 1 gennaio 2011 Geografia A2 Classi 3 a, 4 a, 5 a e secondaria Scheda n. 1 Nome... Classe... Data... ELEMENTI NATURALI E ANTROPICI Scrivi se gli elementi del paesaggio sono naturali o antropici. È un elemento 1. fiume...

Dettagli

COLEOTTERI CURCULIONIDAE DEL PIANO ALPINO-NIVALE IN VAL FORMAZZA (Piemonte, Italia settentrionale) (Coleoptera Curculionidae)

COLEOTTERI CURCULIONIDAE DEL PIANO ALPINO-NIVALE IN VAL FORMAZZA (Piemonte, Italia settentrionale) (Coleoptera Curculionidae) RIV. PIEM. ST. NAT., 27, 2006: 309-332 GUIDO PEDRONI * COLEOTTERI CURCULIONIDAE DEL PIANO ALPINO-NIVALE IN VAL FORMAZZA (Piemonte, Italia settentrionale) (Coleoptera Curculionidae) ABSTRACT - Coleoptera

Dettagli

I servizi di ricerca, selezione e fornitura di personale nell 8 Censimento 2001 dell industria e dei servizi.

I servizi di ricerca, selezione e fornitura di personale nell 8 Censimento 2001 dell industria e dei servizi. I servizi di ricerca, selezione e fornitura di personale nell 8 Censimento 2001 dell industria e dei servizi. L ISTAT ha pubblicato in queste settimane il volume Italia relativo all 8 Censimento dell industria

Dettagli

INVALSI 2015: I RISULTATI DEL PIEMONTE Sintesi estratta dal rapporto INVALSI 2015

INVALSI 2015: I RISULTATI DEL PIEMONTE Sintesi estratta dal rapporto INVALSI 2015 INVALSI 2015: I RISULTATI DEL PIEMONTE Sintesi estratta dal rapporto INVALSI 2015 a cura dell Osservatorio sul sistema formativo piemontese ARTICOLO 3/2015 Chi ha partecipato ai test Invalsi? SOMMARIO

Dettagli

La variabilita' d'ascolto della televisione secondo REGIONI nel corso del 2013

La variabilita' d'ascolto della televisione secondo REGIONI nel corso del 2013 La variabilita' d'ascolto della televisione secondo REGIONI nel corso del 2013 Premessa giorgio di martino Responsabile Centro Studi Associazione Italiana Tecnici Pubblicitari Con la pubblicazione da parte

Dettagli

Gli alberi monumentali dei Nebrodi. Prof. Rosario Schicchi Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali UNIPA

Gli alberi monumentali dei Nebrodi. Prof. Rosario Schicchi Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali UNIPA Gli alberi monumentali dei Nebrodi Prof. Rosario Schicchi Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali UNIPA La problematica connessa al censimento, alla salvaguardia e alla valorizzazione degli alberi

Dettagli

INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI COMPONENTE FORESTALE

INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI COMPONENTE FORESTALE REGIONE BASILICATA Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità Nome del Sito Codice SIC Serra di Calvello IT9210240 RETE NATURA 2000 Rilevatori / data Falconeri Giuseppe, Ferraro Luciano

Dettagli

Rapporto radar dell evento meteorologico del ottobre 2008

Rapporto radar dell evento meteorologico del ottobre 2008 Rapporto radar dell evento meteorologico del 28 29 30 ottobre 2008 1 Descrizione dell evento Tipo evento Data e Ora Inizio Fine sulla Regione Emilia Romagna 1.1 Dati disponibili Frontale, Stratiforme/Convettivo

Dettagli

1. L'EUROPA E L'ITALIA: CONFINI, COSTE, RILIEVI E PIANURE. Pearson Italia

1. L'EUROPA E L'ITALIA: CONFINI, COSTE, RILIEVI E PIANURE. Pearson Italia 1. L'EUROPA E L'ITALIA: CONFINI, COSTE, RILIEVI E PIANURE. L'Europa nel mondo L Europa è il quarto continente per dimensioni: solo l Oceania è più piccola. Dal punto di vista geografico è un estensione

Dettagli

Rapporto dell evento meteorologico del 7 ottobre 2011

Rapporto dell evento meteorologico del 7 ottobre 2011 Arpa Emilia-Romagna, Servizio IdroMeteoClima Rapporto dell evento meteorologico del 7 ottobre 2011 A cura di Unità Radarmeteorologia, Radarpluviometria, Nowcasting e Reti non convenzionali Unità Sala Operativa

Dettagli

LOCALES: l analisi della spesa energetica dei comuni strumento di riduzione dei consumi e contenimento della bolletta energetica

LOCALES: l analisi della spesa energetica dei comuni strumento di riduzione dei consumi e contenimento della bolletta energetica LOCALES: l analisi della spesa energetica dei comuni strumento di riduzione dei consumi e contenimento della bolletta energetica A cura di Roberto Gerbo Esperto in Gestione Energia Il processo di analisi

Dettagli

Rapporto dell evento meteorologico del maggio 2013

Rapporto dell evento meteorologico del maggio 2013 Rapporto dell evento meteorologico del 16-17 maggio 2013 A cura di Unità Radarmeteorologia, Radarpluviometria, Nowcasting e Reti non convenzionali Unità Sala Operativa Previsioni Meteorologiche Area Centro

Dettagli

Vendesi Antico Borgo Ottimo investimento.

Vendesi Antico Borgo Ottimo investimento. Rif 0256 Vendesi Antico Borgo Ottimo investimento www.villecasalirealestate.com/immobile/256/vendesi-antico-borgo-ottimo-investimento 1.690.000,00 Area Comune Provincia Regione Nazione Appennino tosco

Dettagli

ASSESSORATO AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI Dipartimento agricoltura, risorse naturali e Corpo forestale Corpo forestale della Valle d Aosta

ASSESSORATO AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI Dipartimento agricoltura, risorse naturali e Corpo forestale Corpo forestale della Valle d Aosta ASSESSORATO AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI Dipartimento agricoltura, risorse naturali e Corpo forestale Corpo forestale della Valle d Aosta RAPPORTO SUI DANNI DA DEFOGLIAZIONE CAUSATI DALLA PROCESSIONARIA

Dettagli

LA POPOLAZIONE. Tabella 1. Struttura della popolazione residente nella provincia di Torino per classi di età e sesso, anno 2000

LA POPOLAZIONE. Tabella 1. Struttura della popolazione residente nella provincia di Torino per classi di età e sesso, anno 2000 LA POPOLAZIONE La struttura demografica di una popolazione rappresenta un importante determinante dello stato di salute atteso di una popolazione. Molte patologie sono correlate con l età ed hanno una

Dettagli

Piccoli gioielli corazzati delle montagne venete e trentine

Piccoli gioielli corazzati delle montagne venete e trentine 21 MICROCOSMOS Insetti & Co. visti da vicino Piccoli gioielli corazzati delle montagne venete e trentine I Coleotteri Curculionidi del genere Leiosoma Stephens, 1840 sulle Piccole Dolomiti GUIDO PEDRONI

Dettagli

fauna selvatica (Ha) Ardesio

fauna selvatica (Ha) Ardesio Oasi di protezione Cima vaccaro Superficie totale (Ha) 92,24 92,24 Ardesio L Oasi di protezione è in gran parte localizzata nella fascia La tipologia vegetazionale è prevalentemente riferibile al bosco

Dettagli

Rapporto dell evento meteorologico dal 15 al 17 settembre 2017

Rapporto dell evento meteorologico dal 15 al 17 settembre 2017 Rapporto dell evento meteorologico dal 15 al 17 settembre 2017 A cura di Unità Radarmeteorologia, Radarpluviometria, Nowcasting e Reti non convenzionali Area Centro Funzionale e Sala Operativa Previsioni

Dettagli

Quante donne hanno eseguito una mammografia in accordo con le linee guida?

Quante donne hanno eseguito una mammografia in accordo con le linee guida? Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella Lo screening mammografico consente interventi chirurgici meno invasivi e riduce del 25 la mortalità da tumore mammario (beneficio di comunità); a livello

Dettagli

PRIMO RAPPORTO SULLA COMPOSIZIONE DEI COLLEGI SINDACALI a cura di Tommaso Di Nardo e Gianluca Scardocci Ricercatori FNC

PRIMO RAPPORTO SULLA COMPOSIZIONE DEI COLLEGI SINDACALI a cura di Tommaso Di Nardo e Gianluca Scardocci Ricercatori FNC PRIMO RAPPORTO SULLA COMPOSIZIONE DEI COLLEGI SINDACALI 2015 a cura di Tommaso Di Nardo e Gianluca Scardocci Ricercatori FNC Roma 5 maggio 2015 Presentazione Il Rapporto presenta per la prima volta un

Dettagli

INVALSI 2017: I RISULTATI DEL PIEMONTE

INVALSI 2017: I RISULTATI DEL PIEMONTE INVALSI 2017: I RISULTATI DEL PIEMONTE a cura dell Osservatorio sul Sistema formativo piemontese SISFORM realizzato da IRES Piemonte e Regione Piemonte ARTICOLO 2/2017 di Luisa Donato Chi ha partecipato

Dettagli

SUI COLEOTTERI CURCULIONOIDEA DELLA VALLE DEL DARDAGNA. ALTO APPENNINO BOLOGNESE

SUI COLEOTTERI CURCULIONOIDEA DELLA VALLE DEL DARDAGNA. ALTO APPENNINO BOLOGNESE Quqderno di Studi e Nofizie di Storiq Nqturqle dellq Romogno Quad. Studi Nat Romagna, 13: 17-34, giugno2000 ISSN 112s-6787 Guido Pedroni & Fabio Talamelli SUI COLEOTTERI CURCULIONOIDEA DELLA VALLE DEL

Dettagli

INVALSI 2016: I RISULTATI DEL PIEMONTE

INVALSI 2016: I RISULTATI DEL PIEMONTE INVALSI 2016: I RISULTATI DEL PIEMONTE Sintesi estratta dal rapporto INVALSI 2016 a cura dell Osservatorio sul Sistema formativo piemontese SISFORM realizzato da IRES Piemonte e Regione Piemonte ARTICOLO

Dettagli

PERCEZIONE DEL TERRITORIO

PERCEZIONE DEL TERRITORIO 5.2 PERCEZIONE DEL TERRITORIO Di seguito viene proposta l identificazione del comune attraverso visuali di foto aeree, che ne riportano la reale conformazione fisica, e attraverso ricostruzioni tridimensionali

Dettagli

Le dichiarazioni Ires e Irap in FVG

Le dichiarazioni Ires e Irap in FVG 14 marzo #economia Rassegna stampa Messaggero Veneto 13mar2016 Le dichiarazioni Ires e Irap in FVG Il Ministero dell Economia e delle Finanze ha recentemente pubblicato le statistiche sulle dichiarazioni

Dettagli

FOCUS Febbraio Una descrizione statistica del personale dipendente delle Regioni a statuto ordinario PREMESSA

FOCUS Febbraio Una descrizione statistica del personale dipendente delle Regioni a statuto ordinario PREMESSA FOCUS Febbraio 2014 Una descrizione statistica del personale dipendente delle Regioni a statuto ordinario PREMESSA Il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, ai sensi del titolo V del decreto

Dettagli

sdf La mappa degli Operatori dell Agricoltura Sociale

sdf La mappa degli Operatori dell Agricoltura Sociale sdf La mappa degli Operatori dell Agricoltura Sociale Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Prov. Aut. Bolzano Puglia

Dettagli

ANALISI CLIMATICA DELLA PRIMAVERA 2016

ANALISI CLIMATICA DELLA PRIMAVERA 2016 Provincia Autonoma di Trento METEOTRENTINO REPORT ANALISI CLIMATICA DELLA PRIMAVERA 1 Dipartimento Protezione Civile Servizio Prevenzione Rischi Ufficio Previsioni e Pianificazione Via Vannetti, 1-3 Trento

Dettagli

Aprile Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali

Aprile Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali Il Clima in Piemonte Aprile 2014 In Piemonte il mese di Aprile 2014 è stato caratterizzato da temperature superiori rispetto alla norma e precipitazioni inferiori alla climatologia del periodo 1971-2000.

Dettagli

Capitolo 7 VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI CUMULATIVI CON ALTRI PIANI

Capitolo 7 VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI CUMULATIVI CON ALTRI PIANI Capitolo 7 VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI CUMULATIVI CON ALTRI PIANI 7.1 Introduzione In base a quanto previsto dalla Legge Quadro sulla aree naturali protette 394/91, Art. 12 comma 7, Il Piano per il Parco

Dettagli

SENTIERO NATURALISTICO GIULIANO MAININI AL MONTE BOVE

SENTIERO NATURALISTICO GIULIANO MAININI AL MONTE BOVE SENTIERO NATURALISTICO GIULIANO MAININI AL MONTE BOVE PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI UN LABORATORIO AMBIENTALE AD USO SCIENTIFICO E DIDATTICO PER LO STUDIO INTERDISCIPLINARE DEL PAESAGGIO NATURALE nella

Dettagli

La flora dell Appennino dell Emilia-Romagna

La flora dell Appennino dell Emilia-Romagna La flora dell Appennino dell Emilia-Romagna Alessandro Alessandrini, Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna Bologna I Mercoledì dell Archivio 10 Febbraio 2016 Definizioni: la flora La flora

Dettagli

CESENA Turdus pilaris. Stato giuridico. Stato di conservazione. Convenzione di Berna. Allegato III. Convenzione di Bonn.

CESENA Turdus pilaris. Stato giuridico. Stato di conservazione. Convenzione di Berna. Allegato III. Convenzione di Bonn. CESENA Turdus pilaris Distribuzione nel Paleartico occidentale Areale di svernamento Areale di presenza stabile Areale di nidificazione Stato giuridico Convenzione di Berna Convenzione di Bonn Direttiva

Dettagli

UNA LETTURA DEL 15 CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI

UNA LETTURA DEL 15 CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI UNA LETTURA DEL 15 CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI a cura del Centro Studi sull Economia Immobiliare - CSEI Tecnoborsa Tecnoborsa torna ad affrontare i temi dell ultimo Censimento

Dettagli

GEOGRAFIA, SCIENZA DELL'UOMO

GEOGRAFIA, SCIENZA DELL'UOMO GEOGRAFIA, SCIENZA DELL'UOMO LOESCHER EDITORE lsiituto Universitario Archiletturo Venezia G 85 Servizio Bibliografico Audiovisivo e di Documentazione ITALIA GEOGRAFIA, SCIENZA DELL'UOMO Equipe di lavoro

Dettagli

La Lista della Flora Italiana

La Lista della Flora Italiana La Lista della Flora Italiana Alessandro Alessandrini, Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna X Settimana della Cultura, Vicenza, Museo Naturalistico Archeologico 23 marzo 2008 Introduzione

Dettagli

2 Il numero di giorni piovosi in Veneto Variazioni dei valori medi evidenziate dal confronto tra i periodi e

2 Il numero di giorni piovosi in Veneto Variazioni dei valori medi evidenziate dal confronto tra i periodi e 2 Il numero di giorni piovosi in Veneto Variazioni dei valori medi evidenziate dal confronto tra i periodi 1994-2004 e 2005-2015 Francesco Rech 1, Edoardo Furlani 2 1 Servizio Meteorologico Teolo (PD)

Dettagli

Pagina 2 di 5 LUNEDÌ 8 DICEMBRE 2014 ORE IL DIRETTORE DELL UFFICIO RISCHI IDROGEOLOGICI ED ANTROPICI SILVANO MEROI

Pagina 2 di 5 LUNEDÌ 8 DICEMBRE 2014 ORE IL DIRETTORE DELL UFFICIO RISCHI IDROGEOLOGICI ED ANTROPICI SILVANO MEROI BOLLETTINO DI VIGILANZA METEOROLOGICA NAZIONALE RIFE/./ DIRETTIVA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27-2-2004: INDIRIZZI OPERATIVI PER LA GESTIONE ORGANIZZATIVA E FUNZIONALE DEL SISTEMA DI ALLERTAMENTO

Dettagli

Evoluzione del clima in Veneto nell ultimo cinquantennio

Evoluzione del clima in Veneto nell ultimo cinquantennio DIPARTIMENTO PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO Centro Meteorologico di Teolo Evoluzione del clima in Veneto nell ultimo cinquantennio Il Veneto si colloca in una zona di transizione confinante a Nord con

Dettagli

Rapporto radar dell evento meteorologico del 3, 4, 5 e 6 marzo 2009

Rapporto radar dell evento meteorologico del 3, 4, 5 e 6 marzo 2009 Rapporto radar dell evento meteorologico del 3, 4, 5 e 6 marzo 2009 1 Descrizione dell evento Tipo evento Data e Ora Inizio Fine sulla Regione Emilia Romagna 1.1 Dati disponibili Stratiforme Dal 03/01/2009

Dettagli

PROVINCIA DI POTENZA PROTEZIONE CIVILE Sala Operativa Provinciale Tel: Fax:

PROVINCIA DI POTENZA PROTEZIONE CIVILE Sala Operativa Provinciale Tel: Fax: PROVINCIA DI POTENZA PROTEZIONE CIVILE Sala Operativa Provinciale Tel: 0971 417290-57253-59034 - Fax: 0971 56462 NEVE DIC05 SOP ATTIVATA - CCS c/o UTG NON ATTIVATO INFORMATIVA DA: Sala Operativa Provinciale

Dettagli

DIREZIONE AFFARI ECONOMICI E CENTRO STUDI LO STOCK ABITATIVO IN ITALIA

DIREZIONE AFFARI ECONOMICI E CENTRO STUDI LO STOCK ABITATIVO IN ITALIA DIREZIONE AFFARI ECONOMICI E CENTRO STUDI LO STOCK ABITATIVO IN ITALIA 5 Maggio 2015 INDICE SINTESI... 3 ABITAZIONI... 4 ABITAZIONI OCCUPATE DA PERSONE RESIDENTI... 6 POPOLAZIONE E FAMIGLIE... 9 ABITAZIONI

Dettagli

EVENTO TEMPORALESCO DEL 29 AGOSTO 2009

EVENTO TEMPORALESCO DEL 29 AGOSTO 2009 EVENTO TEMPORALESCO DEL 29 AGOSTO 2009 Relazione a cura di: Area Sala Operativa e Previsioni Meteorologiche Area Centro Funzionale e Reti di Monitoraggio Unità Radar Meteorologia 1 INDICE 1. Analisi sinottica

Dettagli

L economia del Lazio nel 2009

L economia del Lazio nel 2009 L economia del Lazio nel 2009 Evidenza dai conti regionali Istat pubblicati il 28 settembre 2010 Servizio Analisi e Finanza Sviluppo Lazio L economia del Lazio nel 2009 1. Premessa Il 28 settembre, l Istat

Dettagli

Qualifica di precedenza. Sistema di trasmissione Telex Fono Corr. Fax

Qualifica di precedenza. Sistema di trasmissione Telex Fono Corr. Fax Giunta Regionale della Campania Direzione Generale per i Lavori Pubblici e la Protezione Civile U.O.D. 06 - Emergenza e Post-Emergenza Sala Operativa Regionale Centro Situazioni soru@pec.regione.campania.it

Dettagli

ANALISI CLIMATICA DELL ESTATE 2016

ANALISI CLIMATICA DELL ESTATE 2016 Provincia Autonoma di Trento METEOTRENTINO REPORT ANALISI CLIMATICA DELL ESTATE 2016 Dipartimento Protezione Civile Servizio Prevenzione Rischi Ufficio Previsioni e Pianificazione Via Vannetti, 41-38100

Dettagli

CESENA Turdus pilaris

CESENA Turdus pilaris CESENA Turdus pilaris Distribuzione nel Paleartico occidentale Areale di svernamento Areale di presenza stabile Areale di nidificazione Stato giuridico Convenzione di Berna Convenzione di Bonn Direttiva

Dettagli

Precipitazioni intense sulla bassa padovana del giorno 28 aprile 2014

Precipitazioni intense sulla bassa padovana del giorno 28 aprile 2014 Precipitazioni intense sulla bassa padovana del giorno 28 aprile 2014 Teolo, 29 aprile 2014 Tra domenica e lunedì una perturbazione presente sulla Francia si estende verso il Mediterraneo e interessa il

Dettagli

Prevista sin dalla legge del 1942 quale pianificazione territoriale di coordinamento

Prevista sin dalla legge del 1942 quale pianificazione territoriale di coordinamento Pianificazione regionale Prevista sin dalla legge del 1942 quale pianificazione territoriale di coordinamento I generazione di Piani regionali in seguito al trasferimento delle competenze alle regioni:

Dettagli

Le precipitazioni sul Veneto - Valori mensili

Le precipitazioni sul Veneto - Valori mensili Le precipitazioni sul Veneto - Valori mensili Adriano Barbi, Federica Checchetto, Irene Delillo, Francesco Rech Servizio Meteorologico Teolo (PD) ARPAV, Dipartimento Regionale Sicurezza del Territorio

Dettagli

Climi e ambienti. Tempo atmosferico e clima

Climi e ambienti. Tempo atmosferico e clima Climi e ambienti Tempo atmosferico e clima Il tempo atmosferico indica le condizioni meteorologiche di un luogo per un periodo di tempo molto breve. Quando in un luogo c è il sole, ad esempio, diciamo

Dettagli

RAPPORTO SULLA SITUAZIONE DEL FAGIANO DI MONTE IN ALTO ADIGE

RAPPORTO SULLA SITUAZIONE DEL FAGIANO DI MONTE IN ALTO ADIGE RAPPORTO SULLA SITUAZIONE DEL FAGIANO DI MONTE IN ALTO ADIGE Foto: Alfred Hinteregger Luglio 2014 RAPPORTO SULLA SITUAZIONE DEL FAGIANO DI MONTE IN ALTO ADIGE 2014 1. Gruppi montuosi Unità gestionali Pagina

Dettagli

Andamento meteorologico del mese

Andamento meteorologico del mese Bollettino agrometeorologico mensile settembre 2006 Temperatura Massima - Numero dei giorni superiori alla soglia di 25 C dal 01/09/2006 al 30/09/2006 Tempo prevalentemente stabile. 0 4 8 12 16 20 24 C

Dettagli

Rapporto dell evento meteorologico dal 29 al 30 luglio 2014

Rapporto dell evento meteorologico dal 29 al 30 luglio 2014 Rapporto dell evento meteorologico dal 29 al 30 luglio 2014 A cura di Unità Radarmeteorologia, Radarpluviometria, Nowcasting e Reti non convenzionali Area Centro Funzionale e Sala Operativa Previsioni

Dettagli

PRINCIPALI DATI DELLA SCUOLA ITALIANA

PRINCIPALI DATI DELLA SCUOLA ITALIANA PRINCIPALI DATI DELLA SCUOLA ITALIANA Le Istituzioni scolastiche statali Per l anno scolastico 2016/2017, il numero di Istituzioni principali sedi di direttivo 1 è pari a 8.406, di cui 125 Centri Provinciali

Dettagli

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA ANIMALE E DELL UOMO

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA ANIMALE E DELL UOMO UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA ANIMALE E DELL UOMO LABORATORIO DI ETOLOGIA v. Accademia Albertina, 13-10123 TORINO - Italy Tel. Prof. C. Giacoma (011) 6704558 Laboratori (011)

Dettagli

PREVISIONI METEO(fornitedalServizioCentroFunzionaleCentralesetore Meteo)

PREVISIONI METEO(fornitedalServizioCentroFunzionaleCentralesetore Meteo) 1001 INFORMATIVAN.251/2014 emissionedel19/11/2014 VISTAlaDiretivaPresidenteConsigliodeiMinistri01/7/2011recante'Diretivainmateriadilotaativaagliincendi boschivi'pubblicatanelag.u.n.208del7/9/2011: VISTOilDecretoatuativodelCapodelDipartimentodelaProtezioneCivileRepn.50del19/01/2012;

Dettagli

PREVISIONI METEO(fornitedalServizioCentroFunzionaleCentralesetore Meteo)

PREVISIONI METEO(fornitedalServizioCentroFunzionaleCentralesetore Meteo) 1001 INFORMATIVAN.251/2014 emissionedel19/11/2014 VISTAlaDiretivaPresidenteConsigliodeiMinistri01/7/2011recante'Diretivainmateriadilotaativaagliincendi boschivi'pubblicatanelag.u.n.208del7/9/2011: VISTOilDecretoatuativodelCapodelDipartimentodelaProtezioneCivileRepn.50del19/01/2012;

Dettagli

I primati di Bologna nel mercato del lavoro nel 2005

I primati di Bologna nel mercato del lavoro nel 2005 I primati di Bologna nel mercato del lavoro nel 2005 Giugno 2006 Direttore: Gianluigi Bovini Redazione: Antonio Silvestri Mappe tematiche: Fabrizio Dell Atti Le elaborazioni sono state effettuate sui dati

Dettagli

Comunicato stampa. Ufficio stampa Consiglio nazionale dei commercialisti Mauro Parracino

Comunicato stampa. Ufficio stampa Consiglio nazionale dei commercialisti Mauro Parracino Comunicato stampa PROFESSIONI, COMMERCIALISTI: IN DIECI ANNI REDDITI GIU DEL 14% SECONDO IL RAPPORTO 2017 SULLA CATEGORIA QUELLO MEDIO DEL 2016 È PARI A 58MILA EURO (+2,2 SULL ANNO PRECEDENTE). MA QUASI

Dettagli

Notiziario Esiti degli scrutini e degli esami di Stato del II ciclo A.S. 2009/10. (agosto 2010)

Notiziario Esiti degli scrutini e degli esami di Stato del II ciclo A.S. 2009/10. (agosto 2010) Notiziario Esiti degli scrutini e degli esami di Stato del II ciclo A.S. 2009/10 (agosto 2010) Allo scopo di migliorare la tempestività dell informazione statistica del settore istruzione il Ministero

Dettagli

METEO REPORT Provincia Autonoma di Trento

METEO REPORT Provincia Autonoma di Trento METEO REPORT Provincia Autonoma di Trento LE PIOGGE DELL INVERNO E PRIMAVERA 28 (a cura di Serenella Saibanti e Roberto Barbiero) La prima parte dell anno è stata caratterizzata dalle abbondanti e frequenti

Dettagli

Evento del novembre 2012 Sintesi Meteo

Evento del novembre 2012 Sintesi Meteo Evento del 27-28 novembre 2012 Sintesi Meteo A cura di: Dipartimento per la Sicurezza del Territorio - Servizio Meteorologico Una intensa perturbazione ha interessato il Veneto tra il pomeriggio di martedì

Dettagli

39. IL LAVORO NELL ACCOGLIENZA TURISTICA

39. IL LAVORO NELL ACCOGLIENZA TURISTICA 39. IL LAVORO NELL ACCOGLIENZA TURISTICA Il turismo costituisce per l economia italiana un importante bacino occupazionale, tanto più in quanto negli ultimi anni l offerta turistica del Paese è andata

Dettagli

Nome Posizione geografica (Nord, Centro, Sud o Isole) Confini Capoluogo di regione e altre città importanti

Nome Posizione geografica (Nord, Centro, Sud o Isole) Confini Capoluogo di regione e altre città importanti LOMBARDIA Nome Posizione geografica (Nord, Centro, Sud o Isole) Confini Capoluogo di regione e altre città importanti Popolazione Numero di abitanti Densità di abitanti per Km 2 Vie di comunicazione Territorio

Dettagli

OPERATIVI: L 6. I 7. I 8. I 9. I 10. I

OPERATIVI: L 6. I 7. I 8. I 9. I 10. I GEOGRAFIA INDICATORE DISCIPLINARE Avviare alla comprensione dell idea di spazio, partendo dalla conoscenza dello spazio vicino e vissuto, ampliando poi l orizzonte geografico verso altri ambienti per stabilire

Dettagli

I grandi biomi terrestri

I grandi biomi terrestri I grandi biomi terrestri BIOMA: complesso di ecosistemi di un area geografica caratterizzato dalla vegetazione dominate. Si distinguono per alcune caratteristiche delle piante quali struttura (le forme

Dettagli

Edifici e abitazioni

Edifici e abitazioni 11 agosto 2014 Edifici e abitazioni L Istat diffonde oggi nuovi dati definitivi sugli edifici. Il censimento degli edifici è avvenuto nel 2011 con modalità e tecnologie profondamente rinnovate rispetto

Dettagli

Fig 1. Situazione meteo da satellite delle ore 10 UTC del Elaborazione grafica di Lorenzo Catania.

Fig 1. Situazione meteo da satellite delle ore 10 UTC del Elaborazione grafica di Lorenzo Catania. Dopo un lungo periodo caratterizzato da situazioni meteorologiche di stampo autunnale, dall inizio della seconda decade di febbraio il quadro sinottico è cambiato drasticamente in favore di situazioni

Dettagli

7.1 Aree protette. La protezione della natura viene realizzata mediante. l istituzione di diverse tipologie di aree protette:

7.1 Aree protette. La protezione della natura viene realizzata mediante. l istituzione di diverse tipologie di aree protette: NATURA Pagina 200.1 Aree protette Figura.1 Grado di urbanizzazione dei comuni della provincia di Lecco 200 L istituzione di aree protette in provincia di Lecco deve tener conto della diversa situazione

Dettagli

Razze autoctone LEGENDA ATTITUDINI: lavoro latte carne. Valdostana Pezzata Rossa, originaria della Valle d'aosta.

Razze autoctone LEGENDA ATTITUDINI: lavoro latte carne. Valdostana Pezzata Rossa, originaria della Valle d'aosta. Razze autoctone Garfagnina, originaria della Garfagna, provincia di Lucca. Razzetta d'oropa, originaria della Valle Elvo, provincia di Biella. Valdostana Pezzata Rossa, originaria della Valle d'aosta.

Dettagli

La lettura di libri in Italia

La lettura di libri in Italia 12 maggio 2010 La lettura di in Italia Anno 2009 L indagine Aspetti della vita quotidiana rileva ogni anno informazioni sulla lettura di nel tempo libero, sul profilo dei lettori e sulla dotazione delle

Dettagli

Studio delle potenzialità adattative di specie forestali in ambiente alpino

Studio delle potenzialità adattative di specie forestali in ambiente alpino Studio delle potenzialità adattative di specie forestali in ambiente alpino Villa Santi a Montagne venerdì 9 novembre 2012 Elena Mosca FEM S. Michele a/adige OVERVIEW 1. Introduzione 1.1 Ambiente alpino

Dettagli

Rilevazione sugli Scrutini Finali ed Esami di Stato conclusivi del I e II ciclo A.S. 2007/08

Rilevazione sugli Scrutini Finali ed Esami di Stato conclusivi del I e II ciclo A.S. 2007/08 Rilevazione sugli Scrutini Finali ed Esami di Stato conclusivi del I e II ciclo A.S. 2007/08 (Settembre 2008) Per l anno scolastico 2007/08 il notiziario relativo agli esiti degli scrutini ed esami di

Dettagli

OSSERVATORIO NAZIONALE SULLA FAMIGLIA. SINTESI DELLA RICERCA SU: Le banche del tempo: quale sostegno alla famiglia? (Giuliana Galeotti)

OSSERVATORIO NAZIONALE SULLA FAMIGLIA. SINTESI DELLA RICERCA SU: Le banche del tempo: quale sostegno alla famiglia? (Giuliana Galeotti) Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Anno Internazionale della Famiglia Comune di Bologna OSSERVATORIO NAZIONALE SULLA FAMIGLIA SINTESI DELLA RICERCA SU: Le banche del tempo: quale sostegno alla

Dettagli

Rilevazione sulle forze di lavoro

Rilevazione sulle forze di lavoro 28 aprile 2010 Rilevazione sulle forze di lavoro Media 2009 Sul sito www.istat.it sono da oggi disponibili i dati della media 2009 della rilevazione sulle forze di lavoro. In questa statistica in breve

Dettagli

Osservatorio Nazionale Nota trimestrale novembre 2008

Osservatorio Nazionale Nota trimestrale novembre 2008 Nota trimestrale novembre 2008 Il lavoro in somministrazione nel terzo trimestre 2008: analisi dei dati degli archivi INAIL e INPS. Occupati, giornate retribuite e missioni avviate nel terzo trimestre

Dettagli

Analisi congiunta sul mercato italiano degli immobili a destinazione commerciale, terziaria e produttiva

Analisi congiunta sul mercato italiano degli immobili a destinazione commerciale, terziaria e produttiva 4 Analisi congiunta sul mercato italiano degli immobili a destinazione commerciale, terziaria e produttiva in collaborazione con l'agenzia del Territorio Febbraio 2009 Analisi congiunta sul mercato italiano

Dettagli

Primo Programma per il Sistema Regionale delle Aree protette e dei siti della Rete Natura 2000

Primo Programma per il Sistema Regionale delle Aree protette e dei siti della Rete Natura 2000 Primo Programma per il Sistema Regionale delle Aree protette e dei siti della Rete Natura 2000 Monica Palazzini Regione Emilia-Romagna Servizio Parchi e Risorse forestali Settefonti, 16/17 ottobre 2009

Dettagli

GEOGRAFIA. COMPETENZE CHIAVE: competenze sociali e civiche, imparare ad imparare, il senso di iniziativa e imprenditorialità, la competenza digitale

GEOGRAFIA. COMPETENZE CHIAVE: competenze sociali e civiche, imparare ad imparare, il senso di iniziativa e imprenditorialità, la competenza digitale GEOGRAFIA COMPETENZE CHIAVE: competenze sociali e civiche, imparare ad imparare, il senso di iniziativa e imprenditorialità, la competenza digitale Traguardi per lo sviluppo delle competenze L alunno:

Dettagli

ANALISI CLIMATICA DELLA PRIMAVERA 2015

ANALISI CLIMATICA DELLA PRIMAVERA 2015 Provincia Autonoma di Trento METEOTRENTINO REPORT ANALISI CLIMATICA DELLA PRIMAVERA 15 Agosto 15 Dipartimento Protezione Civile Servizio Prevenzione Rischi Ufficio Previsioni e Pianificazione Via Vannetti,

Dettagli

PROGETTO GLORIA : LA VEGETAZIONE DI ALTA QUOTA PER IL MONITORAGGIO DEGLI EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI

PROGETTO GLORIA : LA VEGETAZIONE DI ALTA QUOTA PER IL MONITORAGGIO DEGLI EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI PROGETTO GLORIA : LA VEGETAZIONE DI ALTA QUOTA PER IL MONITORAGGIO DEGLI EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI Gli ecosistemi montani rappresentano l unica unità biogeografica terrestre distribuita su tutto

Dettagli

La soddisfazione degli utenti del trasporto pubblico in Italia e in Emilia-Romagna

La soddisfazione degli utenti del trasporto pubblico in Italia e in Emilia-Romagna Direzione generale Europa, Risorse, Innovazione e Istituzioni Servizio Statistica, Comunicazione, Sistemi informativi geografici, Educazione alla sostenibilità e Partecipazione La soddisfazione degli utenti

Dettagli

Figura 2. Analisi satellitare delle ore UTC del Elaborazione grafica a cura di Marco Bruno. Immagine di proprietà di

Figura 2. Analisi satellitare delle ore UTC del Elaborazione grafica a cura di Marco Bruno. Immagine di proprietà di Il mese di settembre e la prima parte di ottobre sono trascorsi con condizioni climatiche per lo più estive, con massime che hanno raggiunto i 27-28 C anche nei primi giorni di ottobre. Tuttavia dal 12

Dettagli

Servizio Agrometeorologico Regionale. Analisi climatica della Regione Toscana. Anno 2005

Servizio Agrometeorologico Regionale. Analisi climatica della Regione Toscana. Anno 2005 A.R.S.I.A. Agenzia Regionale Sviluppo e Innovazione nel Settore Agricolo-Forestale Servizio Agrometeorologico Regionale Analisi climatica della Regione Toscana Anno Maggio 6 Analisi climatica del territorio

Dettagli

Caldo e secco nell ultimo bimestre del 2015

Caldo e secco nell ultimo bimestre del 2015 Caldo e secco nell ultimo bimestre del 2015 10 novembre 2015 immagine satellite Meteosat-10: l alta pressione di origine atlantica che ha investito l Europa ha fatto salire lo zero termico sulle Alpi fino

Dettagli

Ente Parco dei Nebrodi. Progetto di ricerca scientifica IL TRANSETTO DELLA BIODIVERSITÁ Attività di monitoraggio ambientale

Ente Parco dei Nebrodi. Progetto di ricerca scientifica IL TRANSETTO DELLA BIODIVERSITÁ Attività di monitoraggio ambientale Ente Parco dei Nebrodi Area III Conservazione della Natura e Gestione G del Territorio Area IV Promozione e Fruizione Sociale Progetto di ricerca scientifica IL TRANSETTO DELLA BIODIVERSITÁ Attività di

Dettagli

costituito dai seguenti comuni: Casnigo, Colzate, Fiorano al Serio, Gazzaniga e Vertova. La superficie territoriale del sub-ambito è di 51,71 km 2.

costituito dai seguenti comuni: Casnigo, Colzate, Fiorano al Serio, Gazzaniga e Vertova. La superficie territoriale del sub-ambito è di 51,71 km 2. costituito dai seguenti comuni: Casnigo, Colzate, Fiorano al Serio, Gazzaniga e Vertova. La superficie territoriale del sub-ambito è di 51,71 km 2. Figura 9 suddivisione della provincia di Bergamo in 24

Dettagli

LE AGEVOLAZIONI FISCALI SULLE RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE (36%) L ANDAMENTO NEL 2008 E UN BILANCIO DI DIECI ANNI DI APPLICAZIONE

LE AGEVOLAZIONI FISCALI SULLE RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE (36%) L ANDAMENTO NEL 2008 E UN BILANCIO DI DIECI ANNI DI APPLICAZIONE Direzione Affari Economici e Centro Studi LE AGEVOLAZIONI FISCALI SULLE RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE (36%) L ANDAMENTO NEL 2008 E UN BILANCIO DI DIECI ANNI DI APPLICAZIONE Aprile 2009 L'andamento delle richieste

Dettagli

IL CARPOOLING IN ITALIA: ANALISI DELL OFFERTA

IL CARPOOLING IN ITALIA: ANALISI DELL OFFERTA TRASPOL REPORT 2/16 IL CARPOOLING IN ITALIA: ANALISI DELL OFFERTA SINTESI DEI RISULTATI Le pratiche di mobilità innovativa (carsharing, carpooling, mobilità elettrica, etc.) mostrano una sempre maggiore

Dettagli

ODONATA.IT SOCIETA ITALIANA PER LO STUDIO E LA CONSERVAZIONE DELLE LIBELLULE

ODONATA.IT SOCIETA ITALIANA PER LO STUDIO E LA CONSERVAZIONE DELLE LIBELLULE ODONATA.IT SOCIETA ITALIANA PER LO STUDIO E LA CONSERVAZIONE DELLE LIBELLULE Stefano Aguzzi CHI SIAMO Associazione scientifica che promuove la ricerca odonatologica di base e applicata, la divulgazione

Dettagli

I dati INAIL anno 2015

I dati INAIL anno 2015 I dati INAIL anno 2015 Al 30/04/2016, l INAIL dichiara di aver riconosciuto e indennizzato 343.606 infortuni avvenuti sul lavoro nel corso del 2015 su tutto il territorio nazionale. Di questi, il 93% (pari

Dettagli