Bonifiche Amianto e attività di vigilanza. MADE Expo 09/03/2017 T.d.P. Montorsi William Ausl Reggio Emilia
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1 Bonifiche Amianto e attività di vigilanza
2 Bonifica Amianto schema decisionale (D.M. 20/8/1999)
3 metodi di bonifica Amianto Incapsulamento Confinamento / sovracopertura Rimozione Materiali matrice compatta Materiali in matrice friabile Rivestimenti isolanti di impianti Applicato a spruzzo o cazzuola (floccato)
4 Incapsulamento consiste nel trattamento con prodotti penetranti o ricoprenti che tendono ad inglobare le fibre di amianto e a costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta.
5 Incapsulamento E consigliato per manufatti con Amianto in matrice compatta o per coibentazioni di tubi con Amianto in matrice friabile purchè coerente, non è consigliato per Amianto floccato spruzzato nelle pareti o nei soffitti, il peso aggiuntivo puo causare il distacco della coibentazione X
6 Incapsulamento di manufatti in Cemento Amianto L intervento deve essere eseguito in conformità all allegato 2 del D.M. 20 Agosto 99 Incapsulante 2 strato primer / penetrante Incapsulante 1 strato Cemento amianto
7 Incapsulamento di manufatti in Cemento Amianto Tipo A : a vista all esterno per manufatti esposti agli agenti atmosferici (anche per l intradosso delle lastre ) Tipo B : a vista all interno
8 Incapsulamento di manufatti in Cemento Amianto Certificazioni prodotto incapsulante Tipo A : Lo spessore medio del rivestimento incapsulante secco non dovra' essere inferiore a 300 µm, e in nessun punto dovra' essere inferiore a 250 µm. Gli ultimi due prodotti del ciclo incapsulante dovranno essere due prodotti ricoprenti e di colore diverso e contrastante
9 Incapsulamento di manufatti in Cemento Amianto Tipo B : Certificazioni prodotto incapsulante : Lo spessore medio del rivestimento incapsulante secco non dovra' essere inferiore a 250 µm e in nessun punto dovra' essere inferiore a 200 µm. Gli ultimi due prodotti del ciclo incapsulante dovranno essere due prodotti ricoprenti e di colore diverso e contrastante
10 Incapsulamento di manufatti in Cemento Amianto Criticità in fase di vigilanza 1) Preparazione del supporto : - Con attrezzature che impediscano la liberazione di fibre nell aria - Se svolte a umido con raccolta e trattamento delle acque reflue - Vietato in ambienti confinati 2) Interferenze con le attività interne (protezione delle fasce illuminanti etc ) 3) Protezione e decontaminazione del personale
11 Confinamento ( sovracopertura) di manufatti in Cemento Amianto Tipo C : non a vista a supporto di interventi di confinamento Lo spessore del rivestimento incapsulante secco non dovra' essere inferiore a 200 e applicato in unico strato Istallazione di barriera di contenimento ( es. parete etc. ) o nel caso di sovracoperture altro materiale di protezione ( es. lamiera grecata, etc )
12 Confinamento ( sovracopertura) di manufatti in Cemento Amianto Tipo C : non a vista a supporto di interventi di confinamento Lo spessore del rivestimento incapsulante secco non dovra' essere inferiore a 200 Applicato in unico strato Successiva istallazione della sovracopertura ( lamiera grecata, etc )
13 Confinamento / sovracopertura di lastre in Cemento Amianto Criticità in fase di vigilanza 1) Preparazione del supporto 2) verificare se la struttura sopporta il carico permanente aggiuntivo 3) il sistema di fissaggio della sovracopertura ( evitare i fori o utilizzare attrezzature dotate di aspiratore con filtro assoluto ) 4) Interferenze con le attività interne (protezione delle fasce illuminanti etc ) 5) Protezione e decontaminazione del personale
14 Tipo D : Rimozione di manufatti in Cemento Amianto Certificazioni prodotto incapsulante : Incapsulante di tipo ausiliario a supporto della immediata e successiva attività di rimozione del materiale Il rivestimento incapsulante dovra' essere di colore contrastante con quello del supporto Va applicato IN STRATO CONTINUO nelle quantità riportate sulla scheda tecnica del produttore
15 Rimozione di lastre in Cemento Amianto Criticità in fase di vigilanza 1) La rimozione dei residui in gronda ( a umido con paletta da inserire in sacchetti di plastica ) 2) Protezione e decontaminazione del personale 3) Interferenze con le attività interne (protezione delle fasce illuminanti etc ) 4) La pulizia area di lavoro dagli sfridi
16 Rimozione di materiali in matrice friabile con confinamento statico e dinamico del locale con tecnica glove bag
17 confinamento statico e dinamico - I locali oggetto di bonifica vanno isolati - Sgombrare arredi e attrezzature amovibili - Posizionare un box decontaminazione all ingresso e un estrattore d aria con filtro assoluto alla parte opposta acceso 24 ore su 24) - Doppi teli in polietilene al pavimento e alle pareti - Imbibizione profonda del materiale e Dpi specifici ( ventilazione assistita P3 e tute isolanti) - Monitoraggio fibre in aria a carico dell impresa
18 box decontaminazione Verso dell aria Zona cantiere contaminata Zona pulita
19 monitoraggio durante i lavori A cura dell impresa, nei seguenti punti: in prossimità delle barriere di confinamento; nei pressi dell'uscita del tunnel di decontaminazione; all'uscita degli estrattori; all'interno dell'area di lavoro; durante la movimentazione dei rifiuti
20 monitoraggio durante i lavori ESTERNO : Soglia di preallarme : quando i risultati dei monitoraggi effettuati all'esterno dell'area di lavoro mostrano una netta tendenza verso un aumento della concentrazione di fibre aerodisperse rispetto al valore di fondo; Soglia di allarme : quando la concentrazione di fibre aerodisperse supera il valore di 50 ff/l. (MOCF)
21 confinamento statico e dinamico Criticità in fase di vigilanza - Collaudo del cantiere : prova di tenuta con fumogeni e collaudo della depressione - Trasmissione dei dati di monitoraggio all organo vigilanza entro 24 ore - Imbibizione insufficiente - Pulizie finali inadeguate - Ispezione visiva e campionamento per restituibilita locali < 2 ff/l (SEM)
22 rimozione con tecnica glove bag
23 tecnica glove bag Criticità in fase di vigilanza - Glove bag fissato male sulla tubazione - Pulizia e incapsulamento del tubo insufficienti - Mancata aspirazione con aspiratore filtro assoluto prima del taglio del glove bag
24 Obbligo di comunicazione dell intervento all O.d.V. - Notifica art 250 D,Lgs 81/08 1.Prima dell inizio dei lavori, di manutenzione, rimozione dell amianto o dei materiali contenenti amianto, smaltimento e trattamento dei relativi rifiuti, nonché bonifica delle aree interessate, il datore di lavoro presenta una notifica all organo di vigilanza competente per territorio.
25 Notifica art 250 D.Lgs. 81/08 La notifica comprende almeno una descrizione sintetica dei seguenti elementi: a) ubicazione del cantiere; b) tipi e quantitativi di amianto manipolati; c) attività e procedimenti applicati; d) numero di lavoratori interessati; e) data di inizio dei lavori e relativa durata; f) misure adottate per limitare l esposizione dei lavoratori all amianto. Il datore di lavoro provvede affinché i lavoratori o i loro rappresentanti abbiano accesso, a richiesta, alla documentazione oggetto della notifica
26 Piano di Lavoro art 256 D.Lgs. 81/08 Lavori di demolizione o rimozione dell amianto 1. effettuati solo da imprese iscritte cat 10a 10b Albo gestori ambientali 2. Il DDL, prima dell inizio di lavori, predispone un piano di lavoro. 3. prevede le misure necessarie per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori sul luogo di lavoro e la protezione dell ambiente (elenco di informazioni da riportare su piano)
27 Piano di Lavoro art 256 D.Lgs. 81/08 Interventi in urgenza Copia del piano di lavoro è inviata all organo di vigilanza, almeno 30 giorni prima dell inizio dei lavori. Se entro il periodo di cui al precedente capoverso l organo di vigilanza non formula motivata richiesta di integrazione o modifica del piano di lavoro e non rilascia prescrizione operativa, il datore di lavoro può eseguire i lavori. L obbligo del preavviso di trenta giorni prima dell inizio dei lavori non si applica nei casi di urgenza. In tale ultima ipotesi, oltre alla data di inizio, deve essere fornita dal datore di lavoro indicazione dell orario di inizio delle attività.
28 Le ESEDI (esposizioni sporadiche e di debole intensità) Nei casi di esposizioni sporadiche e di debole intensità e a condizione che risulti chiaramente dalla valutazione dei rischi che il valore limite di esposizione all amianto non è superato nell aria dell ambiente di lavoro, non si applicano: Art. 250 ( Notifica ) Art 251 C1 (misure di prevenzione e protezione ) Art. 259 (sorveglianza sanitaria ) Art 260 C1 ( registro esposizione e cartelle sanitarie )
29 Le ESEDI (esposizioni sporadiche e di debole intensità) sono applicabili solo nelle seguenti attività: a) brevi attività non continuative di manutenzione durante le quali il lavoro viene effettuato solo su materiali non friabili; b) rimozione senza deterioramento di materiali non degradati in cui le fibre di amianto sono fermamente legate ad una matrice; c) incapsulamento e confinamento di materiali contenenti amianto che si trovano in buono stato; d) sorveglianza e controllo dell aria e prelievo dei campioni ai fini dell individuazione della presenza di amianto in un determinato materiale ( Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/ )
30 Valutazione del rischio art 249 e controllo esposizione art 253 Nella valutazione dei rischi, il datore di lavoro valuta i rischi dovuti alla polvere proveniente dall amianto e dai materiali contenenti amianto, al fine di stabilire la natura e il grado dell esposizione e le misure preventive e protettive da attuare Al fine di garantire il rispetto del valore limite il DDL effettua periodicamente la misurazione della concentrazione di fibre di amianto nell aria del luogo di lavoro tranne nei casi in cui ricorrano le condizioni previste dal comma 2 ( ESEDI )
31 Valutazione del rischio art 249 La mancata valutazione del rischio di esposizione a fibre di Amianto ( in presenza del rischio) si configura come aggravante ai sensi art 55 Pertanto non è prevista l ammenda ma solo arresto da 4 a 8 mesi
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