Romania - Congresso BNS Bucarest novembre 2007

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1 Romania - Congresso BNS Bucarest novembre 2007 Il congresso si è svolto dentro il Parlamento, costruzione imponente, il più grande edificio del mondo dopo il Pentagono, fatto erigere su una collinetta artificiale a partire dal 1983 da Ceasescu, distruggendo interi quartieri d'epoca. L'edificio era stato costruito come "casa del popolo" (è stato devoluto il 20% del PIL nazionale per questa opera ), ma utilizzata prima come sede del governo durante la dittatura, oggi come sede parlamentare, anche se solo metà dell edificio è utilizzata. Priorità per BNS Il pres. del BNS, Dumitru Costin, ha fatto solo un breve saluto evidenziando i problemi ed i temi che sarebbero stati affrontati nelle tre tavole rotonde organizzate nei tre giorni del Congresso con la partecipazione di esperti rumeni ed europei. il Pres. Costin ha sollevato le seguenti priorità per il sindacato: a) la crescita economica lenta, ma soprattutto una criticabile allocazione delle risorse pubbliche non indirizzate alla formazione ed alla creazione di posti di lavoro di qualità; b) i salari troppo bassi che spingono i lavoratori verso forme di lavoro informale e a cercare lavoro all'estero; c) infine il mancato rispetto dei diritti contrattuali da parte degli imprenditori (diverse migliaia di cause pendenti nei tribunali). Salario minimo Particolarmente accesa appare la discussione sul salario minimo; oggi i lavoratori regolari sono 4,5 milioni, 6 milioni i pensionati, 3,3 milioni i lavoratori in nero, 3 milioni i contadini con una pura attività di sussistenza senza sbocchi commerciali alla loro attività. Quindi il sistema sociale poggia su un numero di lavoratori regolari inferiore al numero dei pensionati. Il sistema non può reggere e non si possono prevedere ulteriori spese pubbliche per il welfare nel suo insieme. Il governo propone un salario minimo a 390 lei (pari a circa 130 euro), dagli attuali 320; i sindacati con le associazioni imprenditoriali hanno concordato un salario minimo a 500 lei, ma il Governo non intende accettare perché dovrebbe aumentare le pensioni minime e ciò sarebbe insostenibile. A conferma di uno stallo nella trattativa si aggiunge una posizione abbastanza condivisa tra i vari partiti politici della coalizione governativa di centro destra, che sono intervenuti al Congresso, secondo i quali il salario minimo non può essere definito per legge, in quanto solo il mercato può stabilire il costo del lavoro, neanche la contrattazione a livello nazionale dovrebbe avere ruolo su questo terreno (!) Un ulteriore elemento di stallo è dato dal fatto che il Governo "tollera" una buona quota di lavoro nero, quindi agevolando le imprese, non ha un piano di lotta all'espandersi del fenomeno, nonostante si riconosca che non vengono versati contributi utili per le casse dello Stato. La parola d'ordine del Governo, dei vari esponenti intervenuti, è la competitività del sistema rumeno, quindi il lavoro informale è tollerato ed anzi sono stati diminuiti i

2 contributi sociali per le imprese. Rapporti Italia-comunità rumene Inoltre, Costin ha voluto sottolineare i rapporti difficili tra Italia e comunità rumena di questi giorni, ma nonostante ciò ha apprezzato la presenza di UIL CGIL e CISL, a conferma che i rapporti di collaborazione sindacale rimangono costruttivi e aperti. L'Italia ha più esperienza della Romania sui problemi legati all'integrazione, quindi è necessario dialogare con l'italia per capire cosa fare. A questo riguardo occorre sottolineare che i fatti avvenuti a Roma, seguiti da atti di intolleranza nei confronti della comunità rumena e soprattutto il decreto del governo hanno suscitato grandi critiche da parte dei media locali, con una informazione spesso distorta (contratti di lavoro diversi per lavoratori rumeni, condizioni di lavoro differenziate, etc.), ma in particolare sono state evidenziate le precarie e indecenti condizioni di vita di parte della comunità rumena, senza distinguere però la condizione dei rom (dei quali nessuno del governo o dei partiti politici o dei media incontrati, parla) dagli altri lavoratori. Certamente appare quanto mai urgente far conoscere il lavoro e l'attività del sindacato italiano in questa direzione. Il Pres. Costin ci ha chiesto di organizzare qualcosa insieme, ha dato la sua piena disponibilità anche in considerazione della cospicua presenza di imprese italiane in Romania; va esplorata questa possiilità. Fenomeno immigrazione in Romania Un altro problema sollevato relativo al mondo del lavoro rumeno è l'immigrazione di lavoratori dalla Cina, dall'india, dai paesi del Golfo. Questo è un fenomeno in crescita, perché i giovani rumeni specializzati preferiscono andare all'estero anche con lavori meno qualificati rispetto alla loro formazione, ma più remunerati. La presenza di lavoratori stranieri preoccupa, perché questi lavoratori accettano condizioni di lavoro e contrattuali più modeste, creando disparità all'interno (evidenziato il problema in relazione anche alle condizioni di lavoro dei rumeni all'estero); ma il fenomeno è stato messo in relazione anche alla perdita di lavoro qualificato ed alla necessità di attrarre i lavoratori rumeni qualificati a rimanere nel paese. I partiti politici Gli interventi di saluto dei vari esponenti dei partiti presenti erano finalizzati a ricercare il consenso in vista delle elezioni della prossima settimana dei membri rumeni al Parlamento Europeo. Il Partito socialista (all'opposizione) ha sottolineato l'importanza di alcuni servizi pubblici essenziali, quali istruzione e sanità, da considerare investimenti per il futuro e non "vera" spesa pubblica. Questi settori, se PS vincerà le elezioni saranno affidati a persone del sindacato, perché più esperto nella trattazione di settori chiave, importanti per la crescita del paese. Ma è necessario ristabilire il dialogo con i sindacati in merito all'adesione della Romania

3 all'ue. In vista delle prossime elezioni politiche del 2008 diversi leaders politici hanno approfittato della platea per sottolineare il ruolo del sindacato, chiedendo una "rinascita" del sindacato; sono apparsi tutti disponibili al dialogo, anche se sappiamo che il ruolo del sindacato nel paese è molto sottostimato dalla politica nel suo insieme. Il Governo Il Primo Ministro rumeno è intervenuto al Congresso ed ha sottolineato le seguenti questioni: - primo il ruolo della Romania nell'ue, oggi non considerata al pari degli altri Stati membri; stesso atteggiamento rivolto ai cittadini rumeni (non detto espressamente, ma la pressione sul Governo rispetto alla difficile integrazione dei cittadini rumeni nei paesi membri è evidente e suscita molta preoccupazione); - situazione interna: 1) economia in crescita, ma è necessario rivedere i criteri di calcolo della soglia di povertà, ridefinendo il paniere di spesa familiare. 2) pensioni: il governo ha approvato un nuovo sistema previdenziale, il sistema pubblico non può reggere, quindi i lavoratori, in questa fase di transizione, devono scegliere un sistema alternativo loro proposto. Il Governo è impegnato a definire i criteri per stabilire quale debba essere il reddito minimo per una famiglia, che avrà delle ricadute sulla rendita previdenziale minima da garantire con il nuovo sistema (introduzione secondo pilastro); 3) occupazione, creazione nuovi posti di lavoro: il Primo Ministro ha sciorinato cifre apparentemente incoraggianti sulla disoccupazione oggi a meno del 5%, ma il Pres. del BNS ha fatto notare che molti imprenditori occupano in nero, non rispettano per intero i livelli salariali contrattuali, contribuendo a mantenere bassi i salari, incoraggiando di fatto l'emigrazione e mantenendo livelli di vita molto bassi. Il Primo Ministro, leader di una coalizione di governo di centro destra, ha fatto ben capire l'indirizzo della propria politica sociale nazionale: è necessario aumentare i salari perché ogni lavoratore deve provvedere autonomamente a migliorare i propri livelli di vita e soprattutto a costruirsi il proprio sistema di assistenza sociale, lo Stato deve occuparsi dei più poveri e di garantire livelli di istruzione adeguati per essere al pari degli altri stati membri. Pieno appoggio è stato espresso dal Primo Ministro al nuovo indirizzo della Commissione Europea sulla "flessicurezza", cioè maggiore flessibilità nel mercato del lavoro e migliore sicurezza. Conosciamo, però, le ambiguità di questo indirizzo comunitario, proprio per i paesi membri più deboli economicamente che non sono oggi e non saranno - nel medio termine - in grado di sostenere le spese di un sistema pubblico di ammortizzatori sociali per fronteggiare situazioni di crisi. Saranno quindi i lavoratori usciti dal mercato del lavoro e le fasce deboli della popolazione che hanno più difficoltà ad entrarvi (donne, giovani, disabili, lavoratori adulti, etc.) a pagarne le conseguenze. Il BNS, comunque, come gli altri due sindacati affiliati alla CES, hanno appoggiato il documento congiunto

4 CES- Business Europe sul dialogo sociale e flexicurity, ritenuto comunque un passo avanti rispetto alle rigide posizioni di chiusura degli imprenditori rumeni. Il governo rumeno è impegnato in un programma specifico per far rientrare i lavoratori rumeni qualificati che sono andati all'estero, occupati spesso in modo illegale, dando spazio alle opportunità di lavoro e di investimenti a livello nazionale. Su questo tema specifico del rientro dei lavoratori il governo chiede il contributo del sindacato nel suo insieme. Le tavole rotonde ed il dibattito congressuale Le tavole rotonde hanno affrontato i seguenti temi: 1) Modernizzare le relazioni industriali; in particolare è stato affrontato il tema della debolezza del dialogo sociale nel paese e del funzionamento assolutamente inefficace del Consiglio Economico e Sociale, organismo tripartito presieduto dal Ministro del Lavoro; 2) La Romania nella fase di post-adesione all UE: la necessità di costruire un economia competitiva; in questo dibattito sono stati affrontati i temi del costo della vita crescente e della perdita del potere di acquisto, del salario minimo, della priorità per il governo di rendere le imprese competitive (abbassando gli oneri a carico delle imprese per attirare investimenti), del lavoro nero, della necessità di investire nella formazione professionale; 3) Il futuro del sindacato nel quadro della globalizzazione: tendenze, opportunità e ostacoli al rafforzamento del movimento sindacale rumeno; in questa tavola rotonda (alla quale è stata invitata la CISL ad intervenire, perché reduce dalla conferenza di organizzazione, sono state portate esperienze di altri paesi, ma soprattutto il Pres. Costin ha avanzato la sua proposta di rinnovamento del sindacato, che si dovrà orientare alla creazione di servizi non solo per gli iscritti, ma soprattutto per i giovani (agenzia di intermediazione di lavoro, formazione) In ogni tavola rotonda sono intervenuti un vicepresidente del BNS (segretari confederali) e presiedute dal Pres. Costin, che ha interloquito con i vari ospiti. I delegati hanno potuto fare domande ed intervenire direttamente durante il dibattito e ciò ha reso il dibattito più vivace. Ma è mancato un vero dibattito congressuale da parte dei delegati sulle proposte della presidenza del BNS. Alcune considerazioni sul BNS. In Romania ci sono 5 confederazioni riconosciute e rappresentate nel Consiglio Nazionale Economico e Sociale. che dovrebbe avere il ruolo di stimolare il dialogo sociale tra le parti sui temi di politica sociale del paese. Il BNS è la terza confederazione con circa iscritti; la confederazione, però, riceve parte delle quote solo da iscritti, in quanto le quote vengono versate direttamente alle rappresentanze sindacali nei luoghi di lavoro e lì restano, con enormi difficoltà per la struttura confederale di essere presente su tutto il territorio in modo organico.

5 Il BNS è nato dopo la caduta di Ceasescu, poco dopo la istituzione di un'altra organizzazione CSLR-Fratia; entrambe dovevano rappresentare il nuovo volto del sindacato, autonomo dai partiti, democratico nel suo processo decisionale interno, orientato alla creazione di un quadro normativo adeguato di riferimento al modello sociale europeo. Il Pres. Costin è giovane, dinamico, senza dubbio capace di attrarre giovani, di coinvolgerli nell'attività sindacale; gli si rimprovera, però, una vicinanza, in passato troppo stretta, con un'area politica populista di destra, che gli ha fatto perdere consensi a livello internazionale, soprattutto nella CIS, dove Fratia ha fatto pesare il suo ruolo di sindacato autonomo dai partiti. Anche all'interno il BNS ha perso una categoria importante, quella degli edili, che è uscita e si è affiliata a Cartel-Alfa, il primo sindacato rumeno, ben radicato nel territorio, perché "riformato", con nuovi dirigenti, sulle basi del vecchio sindacato ufficiale. Da sottolineare che la FENEAL ha uno stretto rapporto di collaborazione con questa categoria già da alcuni anni. Oggi il BNS cerca di affrancarsi dai partiti politici, cerca un proprio spazio critico nei confronti di una politica liberista senza regole di questo governo. Certamente il BNS ha una capacità di attirare i giovani: ha avviato un progetto per la formazione di quadri sindacali giovani in ogni regione del paese per l'utilizzo dei Fondi Strutturali Europei e per la ricerca di nuovi fondi dai privati da co-finanziare con i fondi europei; ha affiliato (con uno status particolare di membri) l'associazione dei giocatori di calcio del paese e lo stesso si appresta a fare con l'associazione dello sport rumena (il pres. di questa associazione, un ciclista famoso nel paese è intervenuto al Congresso applaudito lungamente); ha stretto un accordo con l'associazione culturale "Leonardo da Vinci", che promuove attività culturali, in particolare nel settore dell'arte, e della quale è presidente onorario il Pres. Costin del BNS. Ma soprattutto ha avviato una serie di progetti per la costituzione di cooperative sociali nel territorio (tra l'altro, per avviare queste attività con i giovani, ha coinvolto una cooperativa italiana, la ABN Network sociale, con sede a Perugia, il cui presidente Roberto Leopardi, intervenuto al Congresso, fa parte del Board di Confservizi International). Il BNS intende strutturate la propria organizzazione fornendo servizi non solo agli iscritti, ma ai cittadini per avvicinarli al sindacato. I servizi sociali si rendono particolarmente necessari vista la carenza di azione da parte dello Stato ed il sindacato intende sfruttare questo vuoto utilizzando le risorse comunitarie. Il BNS intende prima di tutto adoperarsi per allargare sul territorio un progetto pilota nel quale il sindacato si è proposto come agenzia di intermediazione di lavoro per far incontrare domanda ed offerta. Un'altra proposta riguarda la formazione dei giovani. Queste proposte possono essere avviate utilizzando i Fondi Strutturali europei, quindi aprendo diverse prospettive di sviluppo futuro. Un altro progetto al quale ci è stato chiesto di partecipare riguarda l integrazione dei lavoratori rumeni presenti nei paesi UE, partendo dalla necessità di gestire la diversità nel rispetto della normativa vigente a livello europeo.

6 E' chiaro che il BNS non intende essere un sindacato "tradizionale", così come è conosciuto nei paesi dell'est Europa, ma utilizzare le opportunità di finanziamento che vengono dall'ue per presentarsi non solo ai lavoratori, ma anche ai cittadini nel loro complesso, soprattutto ai giovani con iniziative specifiche. Tutte queste iniziative, pur restando difficile la sindacalizzazione a livello aziendale - anche a causa di una normativa troppo restrittiva contribuiscono a far conoscere il BNS ed il suo Presidente, forse interessato in futuro ad un ruolo politico di spicco. Cinzia Del Rio 15/11/ 07 Romania Congresso BNS 2007