L automedicazione e le allergie respiratorie

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1 L automedicazione e le allergie respiratorie

2 AUTOMEDICAZIONE L automedicazione è un comportamento piuttosto diffuso in Italia utilizzata da 1 italiano su tre, con una durata del trattamento breve (3 gg e mezzo) (dati Eurisko 2003) In particolare chi soffre di allergie, nel 48% dei casi si autocura, il 30% non si cura e solo il 22% consulta un medico (dati kk Research 2002)

3 Implica che: AUTOMEDICAZIONE RESPONSABILE I farmaci siano di sicurezza, qualità ed efficacia dimostrate Destinati a malattie e sintomi di facile riconoscibilita e autodiagnosi Ciascun prodotto fornisca chiaramente informazioni su: modalita di assunzione, effetti collaterali, efficacia terapeutica, possibili interazioni, precauzioni d uso, durata della terapia, quando rivolgersi al medico

4 Il farmacista quindi gioca un ruolo fondamentale grazie alla sua immediatezza, familiarita e competenza nell educazione all automedicazione del paziente allergico: - Nel riconoscere le allergopatie e la loro severità - Nell iniziare un appropriato trattamento sintomatico - Nell offrire i primi consigli educazionali - Nel proporre adeguate misure preventive - Nel riconoscere e segnalare gli effetti collaterali e ottimizzare i benefici della farmacoterapia - Nel riconoscere i casi da rinviare al medico

5 Inquadramento allergie respiratorie COS E L ALLERGIA? E UNA FORMA DI IPERSENSIBILITA DI CUI SI CONOSCONO 4 FORME Tipo I: IgE mediata (es. Rinite allergica) Tipo II: Citolitica-citotossica (es. Immunocitopenie da farmaci) Tipo III: Da immunocomplessi (es. Vasculiti allergiche) Tipo IV: Cellulo-mediata (es. Eczema da contatto) ALLERGIA: è stata prevalentemente identificata con l ipersensibilità di tipo I secondo Gell e Combs e di conseguenza la malattia allergica è stata pressochè riferita alle condizioni potenzialmente dovute ad un meccanismo IgE mediato C.Zanussi, Trattato Italiano di Allergologia 2002

6 ALLERGOPATIE RESPIRATORIE IgE MEDIATE 1) Rinocongiuntivite COME SI RICONOSCE? Il raffreddore allergico è caratterizzato da prurito e ostruzione nasale, abbondante secrezione di tipo acquoso (rinorrea), crisi di starnuti. E associato a congiuntivite allergica, quando anche l occhio presenta infiammazione, caratterizzata da intenso prurito solitamente accompagnato da lacrimazione. 2) Asma Bronchiale COME SI RICONOSCE? Episodi ricorrenti di respiro sibilante, dispnea (difficoltà respiratoria), senso di costrizione toracica e tosse inizialmente secca e stizzosa che spesso precede l'accesso asmatico vero e proprio, e poi di solito al termine dell'attacco più produttiva con espettorazione di muco denso e filante, in particolare durante la notte e al mattino presto.

7 LA FASE PRECOCE DELLA REAZIONE ALLERGICA LACRIMAZIONE Legame allergene-ige PRURITO RINORREA PRURITO STARNUTAZIONI OSTRUZIONE Istamina BRONCHIALE EDEMA PRURITO ARROSSAMENTO

8 Fase iniziale detta di "sensibilizzazione" Quando l'allergene entra in contatto per la prima volta con l'organismo (di solito per inalazione o ingestione), viene riconosciuto da un tipo particolare di globuli bianchi: i macrofagi che si trovano in grande quantità al livello della pelle e delle mucose e fanno parte della prima linea di difesa immunitaria dell'organismo. I macrofagi trasmettono l'informazione di questo 1º contatto con l'allergene ad altri globuli bianchi: i linfociti B. Questi linfociti si trasformano allora in plasmociti per produrre in grande quantità gli anticorpi specifici dell'allergia, le immunoglobuline di tipo E. Le IgE sono specifiche per ciascun allergene e possono essere quantificate nei soggetti allergici. Le IgE passano velocemente nel sangue per fissarsi su alcune cellule chiamate mastociti collocate a livello della pelle e delle mucose. I mastociti contengono numerosi granuli e sono incaricati di captare l'allergene nel momento in cui entrerà per la seconda volta in contatto con l'organismo. Simultaneamente, questo primo contatto tra l'allergene e l'organismo sarà memorizzato per una durata estremamente prolungata (fino a molti anni) da un'altra categoria di cellule immunitarie, i linfociti T "memoria". Questa prima fase è silente, ovvero la persona che si sta

9 Sensibilizzazione: 1 contatto con l'allergene non causa allergia e si mette in moto il sistema immunitario con una serie di processi atti alla formazione di IgE. Questo processo dura da una a tre settimane. Solo in seguito ad un ulteriore contatto con l'allergene, scattano i sintomi allergici.

10 Fase iniziale detta di "sensibilizzazione«questa prima fase è silente, ovvero la persona che si sta sensibilizzando ad un allergene* non si accorge di alcun sintomo particolare. Le manifestazioni allergiche classiche (come rinorrea, occhi rossi che lacrimano, difficoltà di respirazione, rossore e prurito a livello cutaneo) si evidenziano solo al contatto successivo, anche dopo un intervallo di tempo molto ampio. Fase di reazione allergica Il 2º contatto tra l'allergene e l'organismo "sensibilizzato" induce le IgE fissate sui mastociti a entrare in azione. Esse captano direttamente l'allergene, il cui legame provoca la degranulazione dei mastociti, cioè la liberazione di piccole vescicole che contengono numerose sostanze chimiche attive. Queste comprendono tra l'altro l'istamina, che riveste un ruolo chiave nell'allergia all'origine dei sintomi (rinite, asma, orticaria...). L'informazione di questo secondo contatto viene estesa all'organismo, creando una amplificazione del fenomeno.

11 Risposta iniziale (primi 60 min) dopo la 2 esposizione all allergene si mette in moto un complesso processo immunitario che induce vasodilatazione, essudazione vasale, spasmi della muscolatura liscia locale e secrezioni ghiandolari in loco.

12 Reazione Precoce Mastcellula Linfocita Th2 IL-4 IL-5 Linfocita B Istamina Vasodilazione Molecole di adesione Fase ritardata dell infiammazione allergica (dopo un paio d ore): infiltrazione tissutale da parte di neutrofili, eosinofili, basofili, monociti con distruzione dei tessuti Leucotrieni Eosinofili

13 REAZIONE ALLERGICA IgE MEDIATA Le allergie respiratorie sono di tipo I, cioè IgE mediate, ed implicano che in soggetti geneticamente predisposti a produrre IgE specifiche, il contatto con l allergene aerodisperso determini l insorgenza di manifestazioni cliniche quali: la rinite, la congiuntivite e l asma bronchiale attraverso la liberazione di istamina e altri mediatori Istamina

14 Sintomi IL CONCETTO DI INFIAMMAZIONE MINIMA PERSISTENTE Soglia dei sintomi Infiammazione stimolo

15 IL CONCETTO DI INFIAMMAZIONE MINIMA PERSISTENTE I sintomi non possono essere considerati il solo parametro né il solo bersaglio di un trattamento L infiammazione allergica, come ad esempio nella rinite allergica, persiste infatti sino a che vi è persistenza dell esposizione all allergene. In tal caso un trattamento continuo è preferibile ad un trattamento all occorrenza

16 La malattia allergica nel mondo: Nelle popolazioni con stile di vita occidentale il ridotto contatto con agenti infettivi nei primi anni di vita sarebbe alla base dell'incremento delle allergie. In condizioni normali, i linfociti T producono IFγ che stimola la produzione di anticorpi antibatterici ed antivirali e cellule killer (risposta linfocitaria di tipo Th1). In ambienti in cui predomina l'eccesso di igiene il sistema immunitario produce IL-4 che a sua volta induce la produzione di anticorpi IgE (risposta linfocitaria di tipo Th2). ISAAC, Lancet 1998; 351:122

17 Tipi di allergia nei bambini Gastrointestinali Rinite Fischio Otite media Asma AEDS persistente AEDS IgE IgE IgE IgE IgE AEDS= Atopic Eczema Dermatitis Syndrome

18 Epidemiologia delle allergie respiratorie EPIDEMIOLOGIA DELLA RINITE ALLERGICA La rinite allergica rappresenta un problema di salute pubblica E una malattia a diffusione mondiale che colpisce il 15% della popolazione e la prevalenza e in aumento Sebbene non si tratti di una malattia grave condiziona la vita sociale, la performance scolastica e la produttività lavorativa causando un notevole costo sanitario De Marco et al J Allergy Clin Immunol Jun;111(6):1232-8

19 EPIDEMIOLOGIA DELLA RINITE ALLERGICA IN ITALIA La rinite allergica è sottodiagnosticata In Italia 1 paziente su 6 presenta rinite allergica

20 α-adrenergici OSTRUZIONE BRONCOSPASMO β-adrenergici AEDS persistente

21 Gravità della rinite allergica Lieve intermittente Intermittente moderato /grave Lieve persistente Persistente moderato/ grave Sintomi < 1 volta alla settimana Riacutizzazioni poco frequenti e di breve durata Sintomi > 1 volta alla settimana < 1 volta al giorno occasionale riacutizzazione che altera la vita quotidiana o il sonno Sintomi quotidiani Riacutizzazioni frequenti che alterano il sonno o la vita quotidiana Moderate limitazioni della vita quotidiana Sintomi continui e importanti Riacutizzazioni molto frequenti Attività fisica limitata

22 Trattamento A GRADINI della rinite allergica Lieve intermittente Intermittente moderato /grave steroidi nasali cromoni locali Lieve persistente Antistaminici selettivi orali o nasali Persistente moderato/ grave Decongestionanti orali nasali per meno di 10 giorni Allontanamento degli allergeni Immunoterapia

23 Rinite- congiuntivite Scelta opzionale fra : - antistaminico orale o collirio - cromone collirio Non usare steroidi senza un attenta valutazione e visita oculistica

24 Effetti dei farmaci per la rinite Starnuti Rinorrea Ostruzione Prurito Sintomi nasale nasale oculari Antistaminici orali nasali collirio Steroidi nasali Cromoni nasali collirio Decongestionanti nasali orali Anticolinergici Antileucotrieni

25 FARMACI OTC ACTIFED POLARAMIN AR FIENAMINA NARISTAR FENISTIL PRONOSE TRIAMINIC NARIXAN TAVEGIL TEMPO RINOLO TONAMIL DURAZINA INHISTON RONDEC REACTINE Pseudoephedrine-triprolidine Dexchlorpheniramine Chlorphenamine-ephedrine Dimentindene Cetirizine-pseudoephedrine Cetirizine-pseudoephedrine Caffeine-mepyramine-pheniraminephenylpropanolamine Pseudoephedrine Clemastine Chlorphenamine-phenylpropanolamine Thonzylamine Chlorphenamine-phenylpropanolamine Pheniramine Carbinoxamine-pseudoephedrine Cetirizine-pseudoephedrine 2 2 2

26 ANTINFIAMMATORI Sono molto efficaci sulla fase tardiva delle allergie anche i farmaci dall'azione antiinfiammatoria, come i corticosteroidi che agiscono nell'arco di alcune ore. Allo scopo di minimizzare gli effetti collaterali dei cortisonici per via generale, si usano frequentemente cortisonici ad uso locale (spray nasale e bronchiale). Il notevole vantaggio è determinato dalla bassissima incidenza di effetti collaterali alle dosi corrette, e la possibilità di uso molto prolungato (trattamento di mesi o anni per l'asma).

27 CROMONI Un'altra categoria di farmaci antiallergici sono i cromoni: prodotti derivati da una pianta meditarranea (Amni Visnaga) ad applicazione locale che vengono somministrati come collirio o spray nasale o spray aerosol per i bronchi. La loro azione consiste nell'impedire la liberazione di istamina ed altre sostanze irritanti rilasciate dai mastociti in occasione di stimoli allergici. I cromoni sono il disodiocromoglicato e il più recente sodio nedocromile.

28 CROMONI DISODIO CROMOGLICATO (DSCG) e SODIO NEDOCROMILE (SN). Efficaci su rinorrea e prurito come nelle rinocongiuntiviti allergiche. L applicazione mediante spray nasali è efficace in circa il 75% dei pazienti con febbre da fieno anche in piena stagione dei pollini.. Non efficaci sull ostruzione nasale e nella rinite non allergica e infettiva. Il DSCG va somministrato 4 volte/die. Sono raccomandati in gravidanza e in età pediatrica per l ottimo profilo di sicurezza. Meccanismo d azione: stabilizzano la parete cellulare dei mastociti inibendone la degranulazione.

29 DECONGESTIONANTI TOPICI OTC e SOP Agiscono sui recettori α 1 -adrenergici dei vasi sanguigni della mucosa del tratto respiratorio superiore. Si ha un effetto di vasocostrizione che dà luogo ad azione decongestionante. Molto efficaci sull ostruzione nasale, sia nella rinite allergica, sia non allergica. Scarso effetto sul prurito e rinorrea. Agiscono in 10 minuti e durano dalle 3 alle 8-10 ore. Possono essere impiegati solo per 10 giorni. Possono essere somministrati prima di altri farmaci per migliorare la pervietà nasale. L uso prolungato causa: tachifilassi, ostruzione di rimbalzo, e rinite medicamentosa. Oximetazolina 0,05 % soluzione nasale, 2-3 spruzzi per narice ogni 10 ore (Vicks Sinex).

30 DECONGESTIONANTI ORALI OTC e SOP I più usati sono: efedrina, fenilefrina, fenilpropanolamina e pseudoefedrina. Essi sono usati spesso in associazione con altri principi attivi (antistaminici, antinfiammatori, antitussivi ed espettoranti). Ad esempio il Triaminic Flu contiene fenilefrina-feniraminaparacetamolo. Impiegabili a breve termine Hanno una lunga durata d azione. Con inizio d azione in 30 min, durata d azione: 6 ore Non agiscono sugli altri sintomi della rinite Possono causare maggiori effetti sistemici, incluso nervosismo, eccitabilità ed insonnia rispetto ai decongestionanti ad uso topico Impiegati sia nella rinite allergica sia nella rinite infettiva

31 ANTISTAMINICI H 1 OTC e SOP Gli antistaminici sistemici e topici (nasali e oculari) bloccano l azione dell istamina a livello del recettore H 1 (comportandosi come antagonisti). Gli antistaminici orali sono efficaci sui sintomi mediati dall istamina: rinorrea, prurito, starnuti e congiuntivite, ma sono meno efficaci sull ostruzione nasale. Nella rinite allergica, gli antistaminici migliorano la qualità di vita del paziente. Vengono comunemente utilizzati per la rinite allergica sia persistente che intermittente e possono anche essere usati per prevenire i sintomi da esposizione occasionale. Gli antistaminici orali di prima generazione hanno effetti sedativi. Questi effetti possono essere potenziati dall alcol e da altri farmaci sedativi. Possono anche avere effetti anticolinergici come secchezza delle fauci e della congiuntiva, difficoltà alla minzione e peggioramento del glaucoma. Inoltre hanno emivite brevi e richiedono somministrazioni multiple (feniramina, clorfenamina, antazolina ).

32 ANTISTAMINICI H 1 OTC e SOP Gli antistaminici di seconda generazione sono praticamente privi di tali effetti collaterali ed hanno tutti rapida insorgenza di azione (20 minuti-2 ore) e durata di azione di 24 ore quindi vengono raccomandati come prima scelta per il miglior rapporto rischio/beneficio (loratidina, acrivastina, cetirizina, ketotifene, azelastina, ebastina, oxatomide, levocabastina). Terfenadina e astemizolo: segnalati effetti indesiderati a carico del cuore e quindi sono stati ritirati dal commercio. Possono essere utilizzati anche nel bambino. Gli antistaminici topici (nasali ed oculari) sono efficaci come quelli orali. L insorgenza di azione è intorno ai 20 minuti e devono essere somministrati due volte al giorno. Gli antistaminici topici sono molto ben tollerati.

33 ANTISTAMINICI H 1 OTC e SOP Gli antistaminici di seconda generazione sono praticamente privi di tali effetti collaterali ed hanno tutti rapida insorgenza di azione (20 minuti-2 ore) e durata di azione di 24 ore quindi vengono raccomandati come prima scelta per il miglior rapporto rischio/beneficio (loratidina, acrivastina, cetirizina, ketotifene, azelastina, ebastina, oxatomide, levocabastina). Terfenadina e astemizolo: segnalati effetti indesiderati a carico del cuore e quindi sono stati ritirati dal commercio. Possono essere utilizzati anche nel bambino. Gli antistaminici topici (nasali ed oculari) sono efficaci come quelli orali. L insorgenza di azione è intorno ai 20 minuti e devono essere somministrati due volte al giorno. Gli antistaminici topici sono molto ben tollerati.

34 ...Asma bronchiale... Le cause scatenanti l'attacco asmatico possono essere molteplici e sono in prevalenza rappresentate da inalazione di aero-allergeni come acari, pollini, micofiti (in particolare l'alternaria Tenuis) o altro materiale aerotrasportato in grado di provocare una reazione infiammatoria allergica nei soggetti predisposti. Anche l'allergia alimentare (ed in special modo in età pediatrica l'allergia a latte, uovo ed altri) possono causare l'insorgere di una sintomatologia asmatica ma si tratta comunque di manifestazioni allergiche estremamente eccezionali. Infezioni da virus e batteri sono in grado di provocare l'infiammazione delle vie aeree, portando alla crisi i soggetti asmatici. Agenti chimici: inalazione di irritanti che nei soggetti non asmatici porta a una sintomatologia assai modesta mentre negli asmatici evoca un'infiammazione molto vivace e quindi una crisi di asma.

35 Patogenesi L'asma può essere una conseguenza della sindrome rinobronchiale delle alte vie aeree. La principale alterazione fisiopatologica che determina lo stato funzionale e la sintomatologia del paziente asmatico è la riduzione del calibro delle vie aeree indotta da sei meccanismi fondamentali: 1) Contrazione della muscolatura liscia bronchiale. 2) Edema ed infiammazione con conseguente. congestione della parete bronchiale. 3) Ipersecrezione di muco. 4) Rimodellamento delle vie bronchiali. 5) Perdita dell'epitelio. 6) Iperreattività bronchiale.

36 .Anatomia patologica Le alterazioni anatomo-patologiche in corso di asma bronchiale possono essere così riassunte:.. - infiltrazione di eosinofili e linfociti (cellule che provocano infiammazione); - distruzione dell'epitelio (la superficie del bronco perde la sua integrità); - vasodilatazione e stravaso proteico (il bronco si "gonfia" e tende a chiudersi); - aumento della massa del muscolo liscio (microscopici muscoli che circondano il bronco si ingrossano e stringono il bronco riducendone il lume);.. - angioneogenesi (si creano nuovi capillari); - aumento del numero delle cellule mucipare (le cellule che fabbricano il muco);.. - deposizione di collagene nella regione sottostante l'epitelio (ispessimento della membrana basale)...

37 Diagnosi La diagnosi dell'asma bronchiale non presenta difficoltà qualora si presenti nella sua forma più caratteristica di broncospasmo + dispnea espiratoria.. L'esame fondamentale per lo studio dell'asma è la spirometria che consiste praticamente nel soffiare in uno strumento che misura sia la quantità di aria emessa che la velocità con cui viene emessa, fornendo informazioni sullo stato di ostruzione delle vie aeree.

38 Funzionalità respiratoria: picco di flusso Volume di aria inspirata/espirata L /sec normali asmatici Anni Mod. da Irvin CG. JACI 2000; 105: S 540-6

39 TRATTAMENTO ANTIASMATICO ADULTI E BAMBINI CON PIÙ DI 5 ANNI DI ETÀ Step-down (Antileucotrieni) Antileucotrieni Broncodilatatori B 2 -adrenergici a lunga durata d azione Steroidi orali (se necessari) Broncodilatatori B 2 -adrenergici a lunga durata d azione Steroidi inalatori a basso dosaggio Steroidi inalatori a dosi medioalte Steroidi inalatori ad alte dosi B 2 -adrenergici a corta durata di azione (al bisogno) Step-up Livello 1: Asma intermittente Livello 2: Asma lieve persistente Livello 3: Asma moderata persistente Livello 4: Asma grave persistente Prevenire l esposizione a fattori scatenanti l asma

40 Progetto Mondiale Asma TERAPIA FARMACOLOGICA Farmaci Di Fondo Da Prendere Continuativamente antiinfiammatori Steroidi per via inalatoria Steroidi per via sistemica Cromoni Antileucotrieni sintomatici Beta 2 agonisti a lunga durata Teofillina a rilascio prolungato Farmaci Sintomatici Da Prendere Al Bisogno broncodilatatori B 2 -agonisti per via inalatoria Steroidi per via sistemica Anticolinergici B 2 -agonisti a breve durata per os Teofillina Antiistaminici

41 Asthma Action Plan Terapia di emergenza Terapia al bisogno agonista β 2 -adrenergico (salbutamolo) Terapia di fondo

42 Farmaci di fondo controller Glucocorticosteroidi inalatori Glucocorticosteroidi sistemici Cromoni Metilxantine β 2 -agonisti inalatori a lunga durata d azione β 2 -agonisti orali a lunga durata d azione Antileucotrieni

43 B 2 -AGONISTI ADRENERGICI Costituiscono il trattamento d elezione in presenza dei sintomi dell attacco acuto di asma e nella prevenzione delle riacutizzazioni. Meccanismo d azione: rilassano la muscolatura liscia delle vie aeree mediante stimolazione dei recettori β 2 - adrenergici. Inibiscono la liberazione dai mastociti di sostanze broncocostrittrici. Possono diminuire la permeabilità capillare e far aumentare il trasporto mucociliare, aumentando l attività ciliare. Terbutalina, metaproterenolo, orciprenalina, bitolterolo sono disponibili in dispositivi inalatori dotati di dosimetro. Salbutamolo (ventolin), orciprenalina e terbutalina sono disponibili anche in compresse.

44 B2-AGONISTI ADRENERGICI Una nuova generazione a lunga durata di azione comprende salmeterolo e formoterolo. La lunga durata d azione è dovuta alla elevata liposolubilità che permette loro di dissolversi nella membrana della cellula muscolare liscia. Si presume che così disciolti agiscano da deposito a lento rilascio fornendo principio attivo per un periodo prolungato. I β 2 -agonisti a lunga durata di azione potenziano l effetto di miglioramento del controllo dell asma dei glucocorticoidi per via inalatoria, ma non dovrebbero essere impiegati come monoterapia. Sebbene gli agonisti adrenergici possono essere somministrati per inalazione o per via orale, l inalazione offre il miglior effetto locale sulla muscolatura liscia delle vie aeree con minor tossicità sistemica.

45 GLUCOCORTICOSTEROIDI Il metodo più efficace per diminuire gli effetti collaterali sistemici dovuti alla terapia con glucocorticoidi è la somministrazione per aerosol. La somministrazione per os e parenterale è limitata ai pazienti con asma grave. Meccanismo d azione: inibiscono la fosfolipasi A 2, l enzima responsabile della formazione di acido arachidonico dai lipidi di membrana. Il risultato è l inibizione della componente linfocitaria ed eosinofila della infiammazione a livello della mucosa delle vie respiratorie. Per azione indiretta aumentano il calibro delle vie aeree e diminuiscono la reattività bronchiale se somministrati come terapia cronica. Per via inalatoria: beclometasone, triamcinolone, flunisolide, fluticasone

46 ANTICOLINERGICI L associazione ai β 2 -agonisti inalatori determinano un miglioramento della funzione polmonare e riducono in modo significativo il rischio di riacutizzazione. Meccanismo d azione: gli antagonisti muscarinici inibiscono competitivamente l effetto dell acetilcolina sui recettori muscarinici. Nelle vie respiratorie, l acetilcolina è liberata dalle terminazioni vagali e induce contrazione della muscolatura liscia delle vie aeree, inoltre aumenta la secrezione del muco. prescrizione medica obbligatoria Il bromuro di ipratropio, un derivato dell atropina più selettivo, permette di far arrivare ai recettori muscarinici delle vie aeree alte dosi di farmaco senza che il composto, raggiunga il SNC in quantità apprezzabili.

47 METILXANTINE La teofillina viene somministrata per os. Migliora il controllo dell asma a lunga scadenza se somministrata come sola terapia di mantenimento o se associata ai glucocorticoidi per via inalatoria. Meccanismo d azione: inibizione dei recettori dell adenosina che è capace di contrarre la muscolatura liscia bronchiale.

48 ANTILEUCOTRIENI I leucotrieni sono sintetizzati da numerose cellule infiammatorie delle vie respiratorie tra cui eosinofili, mastociti, macrofagi e basofili. Sono sintetizzati dall acido arachidonico dall azione della 5-lipossigenasi. Nell asma, i leucotrieni LTC4 e LTD4 inducono broncocostrizione, aumentata reattività bronchiale ed ipersecrezione. L azione dei leucotrieni può essere bloccata per inibizione della 5-lipossigenasi (Zileuton) o bloccando I recettori del leucotriene LTD4 (Zafirlukast e Montelukast). Sono molto efficaci nel diminuire la frequenza di riacutizzazione. Gli antagonisti recettoriali sembrano più sicuri.

49 Mediatori derivati dall acido arachidonico e sede d azione di farmaci Zileuton antagonisti recettoriali alterazione di membrane cellulari fosfolipidi acido arachidonico lipo-ossigenasi leukotrieni fosfolipasi ciclo-ossigenasi corticosteroidi FANS LTB 4 LDC 4 /T 4 /E 4 prostaglandine trombossano prostacicline Attrazione/ attivazione fagocitaria Modifiche permeabilità vascolare, broncocostrizione, aumento secrezioni Modulazione leucocitaria Infiammazione Broncospasmo, congestione, tappi di muco Infiammazione

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