Leonardo Degl Innocenti Stefano Tovani IL FEMMINICIDIO. Laurus

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1 Leonardo Degl Innocenti Stefano Tovani w w w. L a u r u s. t v IL FEMMINICIDIO Laurus

2 Indice PARTE PRIMA - LE MODIFICHE AL CODICE PENALE 1. La modifica dell art. 61 n. 11- quinquies 2. Le modifiche dell art ter n. 5 e n. 5- ter 3. Le modifiche al delitto di atti persecutori: le circostanze aggravanti 3.1. Segue: la condizione di procedibilità 3.2. Segue: l adozione dei provvedimenti in materia di armi da parte del questore 3.3. Segue: l ammissibilità delle intercettazioni 4. Il nuovo art decies 5. La modifica della sanzione prevista per il delitto di minaccia 6. Le modifiche alle aggravanti del delitto di furto 7. Le modifiche alle aggravanti del delitto di rapina 8. Le modifiche alle aggravanti del delitto di frode informatica 9. La modifica al reato di ingresso arbitrario in luoghi ove l accesso è vietato nell interesse militare dello Stato PARTE SECONDA - LE MODIFICHE AL CODICE DI PROCEDURA PENALE ED ALLA LEGISLAZIONE PENALE COMPLEMENTARE 1. La modifica all art. 101 c.p.p. ed al patrocinio a spese dello Stato 2. La modifica in tema di braccialetto elettronico 3. Il divieto di avvicinamento alla casa familiare 3.1. Segue: l allontanamento d urgenza disposto dalla polizia giudiziaria 4. Le modifiche in tema di revoca o sostituzione delle misure cautelari 5. Le modifiche alla richiesta di archiviazione 6. Le sommarie informazioni acquisite dalla polizia giudiziaria 7. Le modifiche all incidente probatorio 8. Le modifiche alla proroga del termine per le indagini preliminari 9. La modifica all avviso di conclusione delle indagini preliminari 10. La formazione dei ruoli di udienza 11. La modifica alla competenza del giudice di pace 12. Le modifiche in tema di sospensione dell ordine di esecuzione 13. L introduzione dell art. 18- bis del d.lgs. 286/ I nuovi obblighi di informazione della polizia giudiziaria 15. Il nuovo art. 275 del codice di procedura penale Giurisprudenza Bibliografia

3 PARTE PRIMA Le modifiche al codice penale Laurus

4 1. La modifica dell art. 61 n. 11- quinquies Con l art. 1 comma 1 del decreto legge 14 agosto 2013, n. 93 convertito con modificazioni dalla legge 15 ottobre 2003, n. 119 è stata aggiunta una nuova circostanza aggravante semi- comune, consistente nell avere nei delitti non colposi contro la vita e l incolumità individuale, contro la libertà personale nonché nel delitto di cui all articolo 572, commesso il fatto in presenza o in danno di un minore di anni diciotto ovvero in danno di persona in stato di gravidanza. L aggravante può dirsi semi- comune poiché si applica soltanto ai delitti contro la vita e l incolumità individuale e contro la libertà personale, oltre che al delitto di maltrattamenti. Le ipotesi che aggravano la pena sono tre: fatto commesso in presenza di un minore di anni diciotto; fatto commesso in danno di un minore di anni diciotto; fatto commesso in danno di una persona in stato di gravidanza. Particolare interesse è rappresentato dall aver aggravato il fatto commesso alla presenza di un minorenne, ritenendo che il fatto di assistere ad episodi di violenza (soprattutto domestica) possa danneggiare il minore che assiste anche qualora egli non sia persona direttamente offesa dal fatto di reato. Si faccia il caso del padre che maltratta la madre alla presenza dei figli minori senza che questi siano stati fatti oggetto di condotte vessatorie o violente da parte del padre. Appare evidente la ratio della novella legislativa, volta a tutelare i soggetti minori, la cui personalità è ancora in fase di sviluppo. In questo senso può senza dubbio affermarsi che il legislatore ha fatto proprio quanto stabilito dalla giurisprudenza di legittimità che ha in più occasioni ritenuto il minore che assiste al maltrattamento danneggiato dal reato anche se non persona offesa (Cass. pen., sez. V, 41142/2010; Cass. pen., sez. VI, 8592/2009). Il principale problema applicativo delle aggravanti in esame riguarda la possibilità di ritenerle sussistenti anche se non conosciute dal soggetto agente. È infatti chiaro come vi siano delle ipotesi nelle quali l agente possa non essere a conoscenza dell età del minore o dello stato di gravidanza della persona offesa o, addirittura essere fondatamente convinto che detti elementi non sussistano. In questi casi la regola generale, sancita dall art. 59 comma 2 c.p. prevede che le circostanze aggravanti sono valutate a carico dell agente soltanto se da lui conosciute ovvero ignorate per colpa o ritenute inesistenti per errore determinato da colpa. Il principale problema concerne l ipotesi in cui l agente sia in errore determinato da colpa, perché in questi casi l aggravante è comunque applicata a chi si trovi in colpa, anche se trattasi di reato doloso. Si faccia il caso di colui che sia convinto, per un proprio colpevole errore, che i figli della propria convivente, da lui maltrattata, siano maggiorenni o di colui che sequestri una persona all ottavo mese di gravidanza pur non sapendo (ma dovendo sapere, per l evidente mutata morfologia della donna) che la stessa sia in stato di gravidanza. In particolare, per quanto concerne l età della persona offesa, il legislatore ha introdotto due previsioni ad hoc, per i casi nei quali l agente ignori l età della stessa, nei delitti contro la libertà sessuale (art sexies c.p.) e nei delitti di pedopornografia (art quater c.p.). Testualmente così recitano le previsioni: art quater c.p.: quando i delitti previsti dalla presente sezione sono commessi in danno di un minore degli anni diciotto, il colpevole non può invocare a propria scusa l ignoranza dell età della persona offesa, salvo che si tratti di ignoranza inevitabile ; art sexies c.p.: quando i delitti previsti negli articoli 609- bis, 609- ter, 609- quater, 609- octies e 609- undecies sono commessi in danno di un minore degli anni diciotto, e quando è commesso il delitto di cui all articolo 609- quinquies, il colpevole non può invocare

5 a propria scusa l ignoranza dell età della persona offesa, salvo che si tratti di ignoranza inevitabile. L inciso che fa salva l ignoranza inevitabile è stato aggiunto in conseguenza dell intervento della Corte costituzionale, che con la sentenza 24 luglio 2007, n. 322 aveva appunto così corretto la rigidità della previsione, riportandola in linea con il dettato costituzionale. In altre parole, concludendo su questo punto, chi volesse difendersi contestando la sussistenza dell aggravante per non averla conosciuta, dovrà dimostrare di non averla conosciuta incolpevolmente, ossia senza che tale errore o tale ignoranza sia addebitabile all autore. Si faccia il caso di colui che maltratti la moglie, in stato di gravidanza da solo pochi mesi, senza che lo stato di gravidanza sia conosciuto dalla stessa donna o, se da lei conosciuto, sia stato volontariamente taciuto al marito. Quanto all ambito applicativo dell aggravante in esame, come detto, essa si applica soltanto ai delitti contro la vita e l incolumità individuale e contro la libertà personale, oltre che al delitto di maltrattamenti. Non si applica invece al delitto di atti persecutori (art bis c.p.) il quale però già contemplava, al terzo comma, l aggravante (speciale e ad effetto speciale, aumentandosi la pena fino alla metà) sia se il fatto è commesso a danno di un minore sia se commesso ai danni di una donna in stato di gravidanza. L unica ipotesi che resta esclusa è quindi l ipotesi dello stalker che agisca alla presenza (ma non a danno) di un minore. Si faccia il caso di colui che compia sistematici atti persecutori nei confronti della fidanzata, molestandola e minacciandola sì da creare un grave e perdurante stato d ansia e di paura alla presenza della sorella minorenne, che però, non è danneggiata dalla condotta dell agente. Infine, deve accennarsi al fatto che alcune delle ipotesi aggravanti generali qui in esame sono previste anche come aggravanti speciali di determinati delitti, avendosi quindi vari fenomeni di sovrapposizione tra aggravanti. Principalmente, per quanto concerne il reato di violenza sessuale, esso è aggravato, in forza dell art ter comma 1 n. 1 c.p. se commesso nei confronti di persona che non ha compiuto gli anni quattordici ; la pena, in questo caso, è della reclusione da sei a dodici anni (invece che da cinque a dieci); la seconda aggravante che qui interessa, introdotta dall art. 1 comma 2 dello stesso decreto legge 14 agosto 2013, n. 93 convertito con modificazioni dalla legge 15 ottobre 2003, n. 119 ha previsto lo stesso aumento di pena se il fatto è commesso nei confronti di donna in stato di gravidanza. Nel caso in cui il delitto sia commesso nei confronti di una persona offesa maggiorenne che ha compiuto gli anni quattrodici, il delitto sarà applicato ai sensi dell art. 61 n. 11- quinquies c.p.; per quanto concerne questa seconda circostanza, essa è identica a quella introdotta all art. 61 n. 11- quinquies c.p. dall art. 1 comma 1 della legge in commento. Non potendosi ovviamente aumentare la pena due volte per la stessa circostanza, l unico incremento si avrà in forza della legge speciale, con conseguente applicazione della pena della reclusione da sei a dodici anni. Vi è poi il caso del delitto di mutilazione degli organi genitali, previsto e punito dall art bis c.p.; tale delitto è aggravato ai sensi del comma 3 dell art bis c.p., se commesso a danno di un minore. La differenza tra l aggravante comune e quella speciale consiste nel fatto che quest ultima aggrava la pena di un terzo e non fino ad un terzo ; trattandosi di ipotesi speciale essa prevale su quella generale. Ancora, il delitto di sequestro di persona (art. 605 c.p.) è aggravato se commesso in danno di un minore ; l aumento di pena è questa volta molto significativo, passando dalla pena base della reclusione da sei mesi a otto anni a quella della reclusione da tre a dodici anni. 2. Le modifiche dell art ter n. 5 e n. 5- ter Con l art. 1 comma 2 del decreto legge 14 agosto 2013, n. 93 conv. con modif. dalla l. 15 ottobre 2003, n. 119 sono state aggiunte due circostanze aggravanti all art ter: segnatamente l aver commesso il fatto: