FONDAZIONE EN T E NA Z I O N A L E PR E V I D E N Z A E D AS S I S T E N Z A P E R G L I PS I C O L O G I

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1 N o t i z i a r i o ENPAP s FONDAZIONE EN T E NA Z I O N A L E PR E V I D E N Z A E D AS S I S T E N Z A P E R G L I PS I C O L O G I e t t e m b re/o t t o b re 2000 La comunicazione al servizio degli iscritti pag. 3 Insieme per l attività dell Ente pag. 5 Investire sul futuro pag. 7 Dalla libera professione più garanzia per il domani pag. 13 Come assicurarsi validi ammortizzatori assistenziali pag. 15 Rispondiamo ai quesiti pag. 17

2 NOTIZIARIO ENPAP periodico dell Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi Direttore Responsabile Demetrio Houlis Comitato di redazione Antonio Azzolini, Franco Boldrini, Demetrio Houlis, Valeria La Via, Paolo Moscara, Francesco Rabotti, Cesare Rossi, Mario Rossini Laura Lulli (segretaria di redazione) Direzione, redazione, amministrazione via degli Scialoja, 3 (00196) Roma tel fax Registrazione Tribunale di Roma n. 354/2000 Progetto grafico e impaginazione Elena Marras Consulenza editoriale Franco Albanese Stampa Edigraf Editoriale Grafica Roma - via E. Morosini, 17 Finito di stampare Ottobre 2000 Sped. in Abb. Post. art. 2, comma 20/c, legge 662/96 - Filiale di Roma Pubblicazione inviata gratuitamente a tutti gli psicologi iscritti all Ente 2 IN COPERTINA: Tetradrachmo in argento di Selinunte risalente al 410 a.c. Riproduce Apollo, con in mano le redini, e Artemide che trattiene il velo gonfiato dal vento, in piedi su una veloce quadriga.

3 E D I TO R I A L E La comu n i c a z i o n e al servizio degli iscritti Demetrio Houlis Ri p re n d e, dopo alcuni mesi di interruzione, la p u b blicazione del Notiziario E N PAP con u - na nuova veste editoriale e tipog ra fi c a. La necessità di uno strumento agile e tempestivo di rapporto con gli iscritti ci ha imposto la fo r m u l a della testata autonoma e comunque al Consiglio nazionale dell Ord i n e, che ci ha consentito con gli appositi supplementi a La Professione di Psicolog o di fare anche su questo versante i nostri primi passi, va un sentito e storicamente dov e roso rin - g ra z i a m e n t o. Il ra p p orto con gli iscritti deve rappresentare uno dei cardini intorno a cui far ruotare la vita del nostro Ente che, oltre ad essere or - mai una azienda per attività svolte, patrimonio finanziario gestito e struttura amministrativa, è s o p rattutto un insieme di pers o n e, che si aspetta - no delle prestazioni e che devono essere info r m a t e sui temi e sui pro blemi presenti in questo campo. Da alcuni anni si è infatti trasformata la logica che presiede al sistema previdenziale e di ciò dobbiamo avere coscienza se vogliamo costruire e noi come ente di recentissima costituzione possiamo farlo un sistema in equilibrio tra principi economici e solidarietà reciproca. Solo in questo contesto di consapevolezza com - plessiva potrà svilupparsi quel senso di apparte - nenza alla nostra comunità professionale e quel - lo spirito solidaristico dai quali non si può pre - scindere per realizzare le necessarie scelte per il nostro futuro. i e t tivo editoriale che ci poniamo è rea - lizzare un notiziario nel quale i colleghi L o b possano, per questi aspetti, trovare un punto di riferimento e riconoscersi per i temi che vengono trattati e per i tempi in cui vengono af - frontati. Perciò: notizie sul mondo della previdenza in ge - n e rale con particolare riferimento alla prev i d e n - za dei pro fessionisti e sulla vita dell Ente, ov v e ro su come l ENPAP si rapporta con questi pro bl e m i, ma anche attenzione alle tematiche pro fe s s i o n a l i che si collegano a quelle previdenziali. È inoltre indispensabile un linguaggio compren - sibile e competente al tempo stesso dal momento che gli argomenti, in qualche caso, potranno contenere aspetti tecnici di una certa rilevanza. La formula editoriale che abbiamo scelto è quel - la del bimestrale con l individuazione, perlome - no in fase iniziale, di un argomento che in ogni numero sarà oggetto di approfondimento. In ogni fascicolo saranno poi presenti rubriche fisse quali quelle dedicate a: notizie di attualità, sca - denze e adempimenti, rassegna stampa, risposte a quesiti degli iscritti. Il nostro auspicio è di raggiungere rapidamente gli obiettivi ma è chiaro che sarà necessario un periodo di rodaggio per valutare la validità delle scelte, la qualità del prodotto e gli eventuali cor - rettivi. Abbiamo individuato, in questo primo nume - ro, come argomento oggetto di appro fo n d i - mento il perc o rso seguito dall Ente per sce - g l i e re le società finanziarie cui affi d a re la ge s t i o - ne del patrimonio. Nel precedente Notiziario ave - vamo fornito qualche sintetica anticipazione ed o - ra ripercorriamo le tappe fondamentali di quello che vuol essere, in definitiva, un metodo di azione che può essere sintetizzato nei principi di: ge s t i o - ne finanziaria affidata a operatori pro fe s s i o n a l i altamente qualificati a livello mondiale; indivi - duazione degli stessi non solo in base ai re n d i - menti assoluti ottenuti ma anche e fo rse sopra t - tutto in base al miglior rapporto tra guadagni e minori rischi aff rontati per ottenerli; creazione di 3

4 un rapporto collab o rativo e fiduciario collega t o però a un azione di accurato controllo delle pre - s t a z i o n i. I rendiconti di questi primi mesi di lavoro c o n ERSEL - SIM italiana di grande tradizione e com - petenza e con ING filiale italiana dell omoni - mo gruppo multinazionale olandese si stanno ri - velando sicuramente positivi nonostante i merc a t i siano stati difficili e con alti tassi di volatilità. Pe ra l t ro, proprio in queste settimane, stiamo prov - vedendo ad individuare, sempre con lo stesso me - t o d o, un terzo ge s t o re per re a l i z z a re quella plura - lità di interventi, quella divers i fi c a z i o n e, che è di per sé elemento di riduzione del risch i o. In ogni caso i temi finanziari verranno ripresi an - che in futuro poiché sempre più diventeranno cen - t rali nella pro blematica previdenziale del nostro p a e s e. Fo r n i re quindi un contributo allo sviluppo f ra i colleghi di questo tipo di cultura riteniamo sia certamente opportuno ed utile. Riportiamo poi il resoconto delle riunioni con gli iscritti che si sono svolte nei mesi scors i a Palermo ed a Abano Te r m e - Pa d ova, ed il calendario delle prossime che si terranno a Milano e Roma. Si tratta di importanti occasioni di incon - t ro volte non solo a descrivere la vita e le attività del nostro Ente ma anche a ra c c og l i e re gli stimoli e i suggerimenti che prov e n gono dai colleg h i. R i feriamo inoltre della situazione normativa deg l i p s i c o l ogi che hanno optato per l attività di libera p ro fessione intra moenia per i quali, pur rimanen - do definito l obbl i go di iscrizione e contribu z i o n e a l l E N PAP per i redditi derivanti da tale attività, il M i n i s t e ro della Sanità non ha ancora emanato, no - nostante le nostre ripetute sollecitazioni, le indica - zioni operative cui pro fessionisti e aziende sanita - rie e ospedaliere debbono attenersi per il paga - mento dei contribu t i. De s i d e ro, infi n e, rich i a m a re l attenzione dei lettori sull attività svolta dal Consiglio di indirizzo ge n e ra l e, per individuare inter - venti di tipo assistenziale a favore dei colleghi. Il n o s t ro Ente, infatti, ha fra i propri compiti statutari quello di attivare forme di assistenza rivolte agli i - scritti. Ciò, come più volte ricordato in passato, non può essere considerato secondario o marg i n a - le ma risponde alla necessità di cre a re un moder - no sistema solidaristico che si occupi delle condi - zioni di bisogno in cui ognuno di noi nei vari mo - menti della propria vita e quindi non solo nella v e c chiaia può trov a rsi e ch e, necessariamente, d eve pogg i a re non solo sul pilastro fo n d a m e n t a l e della pensione ma anche su strumenti assistenziali c o m p l e m e n t a r i. Con l augurio di una buona lettura diamo appuntamento al prossimo numero del no - s t ro periodico. Per telefonare all ENPAP, al costo di una telefonata urbana, è a disposizione degli iscritti il numero verde da tutta Italia, con esclusione del distretto di Roma e dei telefoni cellulari 4

5 GLI INCONTRI REGIONA L I Insieme per l a t t ività dell Ente Antonio Azzolini di Milano (7 ottobre) si svolge nel periodo in cui questo notiziario giunge nelle vostre sedi. È il terzo dopo quelli di Pa l e r- L incontro m o (3 giugno) e Pa d ova-abano Terme (17 giugno). Le riunioni con i colleghi, organizzate dopo avere individuato località facilmente raggiungibili da parte di coloro che risiedono nelle diverse aree g e ogr a fiche, sono una delle iniziative intraprese d a l l E N PAP per facilitare lo scambio comunicativo tra organi dell ente e colleghi iscritti. Esse consentono a coloro i quali hanno il mandato di amministrare l Ente (Consiglio di amministrazione) e farlo funzionare (direttore, uffici) e a coloro i quali hanno il compito di rappresentare gli iscritti (Consiglio di indirizzo generale) di conoscere e comprendere meglio le esigenze dei c o l l eghi in termini di informazione e servizio, per migliorare l efficienza e la qualità in tutte le sue dimensioni, tecniche e relazionali. Auspicabilmente, i colleghi che partecipano dovrebbero trarre il massimo vantaggio da queste riunioni, ottenendo spiegazioni chiare ed esaustive ai loro quesiti ed esercitando il loro diritto di conoscere in modo approfondito le procedure di gestione e i criteri adottati per le scelte finora intraprese. Chi lavora nell ENPAP desidera ringr a z i a r e caldamente tutti coloro i quali sono intervenuti o, come i presidenti degli Ordini regionali, hanno anche attivamente promosso e favorito la part e c i p a- zione. Il loro è un contributo che va a vantaggio di tutti noi iscritti alla Cassa, poiché testimonia sensibilità e disponibilità a temi che hanno risvolti sia i n d ividuali che collettivi. Chiamiamo cultura prev i d e n z i a l el impresa in cui tutti noi iscritti siamo impegnati assieme, sia pure con diverse funzioni e ruoli. Al cuore di questo progetto è l elaborazione di un pensiero semplice ma essenziale: l Ente di categoria è un sistema in cui il vantaggio del singolo e il va n t a g g i o c o l l e t t ivo sono legati indissolubilmente. Gli incontri con gli iscritti hanno anche e soprattutto la funzione di promuovere il lavoro di tutti per questo progetto, fornendo, a titolo di prerequisiti, le informazioni di cui ciascuno di noi deve d i s p o rre. I colleghi che hanno potuto partecipare e part e- ciperanno in futuro agli incontri rappresentano, ovviamente, una percentuale minima degli iscritti. Per tutti gli altri, forniamo un resoconto schematico dell impostazione delle riunioni che già si sono s volte e degli argomenti affrontati, affidando al Notiziario il compito di trattarli via via più analiticamente e, con il contributo dei lettori, in modo sempre più comprensibile. Per conto dell Ente, partecipano agli incontri: tutto il Consiglio di amministrazione, il Consiglio di indirizzo generale nella persona del coordinatore e dei consiglieri eletti nell area geogr a fica di riferimento, il direttore e alcuni dipendenti dell Ente. N egli incontri già svoltisi, assieme ai colleg h i, hanno anche attivamente partecipato i presidenti d egli Ordini delle regioni interessate. All incontro di Palermo erano presenti: - i consiglieri di amministrazione: Antonio Azzolini, Franco Boldrini, Demetrio Houlis e Mario Rossini - i consiglieri di indirizzo: Guido Cavallaro, Antonino Marù, Cesare Rossi - il presidente del Consiglio dell Ordine della Sicilia (Fulvio Giardina) - il direttore dell Ente (Francesco Rabotti), il responsabile del settore Affari generali (Laura Lulli) e il responsabile del settore Previdenza (Davide Ricciardella) 5

6 I lavori si sono svolti con la seguente sequenza: il presidente, ha aperto i lavori illustrando i dati q u a l i t a t ivi e quantitativi sugli iscritti, la stru t t u r a dell Ente, l organizzazione degli uffici e la loro rip a rt i z i o n ein settori operativi, l operato degli organi statutari (Consiglio di amministrazione e Consiglio di indirizzo generale). Il presidente, Demetrio Houlis, coadiuvato dai consiglieri di amministrazione presenti, ha riferito delle principali a t t ività di questi anni in particolare la definizione deg l i indirizzi generali e del quadro norm a t ivo - r eg o l a m e n t a- re, il consolidamento dell assetto orga n i z z a t ivo e c o n s eguente incremento delle attività dell Ente, l ind ividuazione da parte del Consiglio di indirizzo generale dei criteri in materia di i nvestimenti e la conseg u e n- te approvazione, da part e dei ministeri vigilanti, del r egolamento per la gestione e s t e rna del patrimonio, l individuazione e la scelta delle società cui affidare la gestione del patrimonio, la valutazione dei risultati di gestione (a oggi, ampiamente positiv i. Per un attenta analisi si rimanda al bilancio consuntivo 1999, di prossima pubbl i c a z i o n e ). Il relatore ha concluso con il resoconto dell attuale dibattito politico-istituzionale sulla riform a del sistema pensionistico mettendo in evidenza gli a s p e ti che coinvolgono gli enti previdenziali di cat egoria e l attenzione posta dall Ente al dibattito e l a t t ività per realizzarne le istanze, sia con la part e- cipazione diretta, sia attraverso l AdEPP (Associazione degli Enti di Previdenza Priva t a ). S u c c e s s ivamente, il coordinatore del Consiglio di indirizzo generale, Cesare Rossi, con l ausilio di alcuni componenti dello stesso Consiglio, ha illustrato due importanti delibere adottate: Tutti gli iscritti sono invitati a partecipare all INCONTRO SULLE TEMATICHE PREVIDENZIALI che si terrà a Roma venerdì 27 ottobre, alle ore 21.00, presso la Sala Bernini della Residenza di Ripetta (Via di Ripetta 231) All incontro di Abano Terme-Padova erano presenti: d e finizione dei criteri generali per gli inve s t i- menti finanziari (in base ai quali il Consiglio di amministrazione ha potuto operare le scelte inn ova t ive ricordate dal presidente); piano di interventi per migliorare la relazione dell Ente nel suo complesso con i colleg h i, iscritti e potenziali iscritti. I n f o rma poi dell attuale lavoro del Consiglio di indirizzo sui temi della promozione della solidarietà fra gli iscritti e del completamento dell azione prev i d e n z i a l e con l off e rta di forme di assistenza (ad adesione fa c o l t a t -i va), come per esempio coperture assicurative di assistenza sanitaria integr a t iva, responsabilità civile e professionale, i n f o rtuni ecc. Nelle riunioni già svoltesi, i partecipanti hanno cortesemente aderito all invito di esprimere i loro orientamenti su queste tematiche compilando un questionario che è stato loro distribu i t o. Il dibattito sviluppatosi nel corso degli incontri di Pa l e rmo e Abano Te rme è stato ricco e vivace, animato dalle domande dei colleghi sia su temi specifici (per esempio: la contribuzione dei liberi professionisti con a t t ività intra-moenia; la doppia contribuzione; l integrazione della contribuzione per gli anni precedenti il 1996 ecc.), sia su argomenti di carattere più generale (per esempio: se anche alla nostra categoria professionale sia applicabile la tematica del lavoro usurante; la ricongiunzione dei versamenti INPS; la riforma deg l i Ordini professionali; la riforma universitaria ecc.). Altri interventi hanno offerto lo spunto per intraprendere iniziative mirate all accoglimento delle istanze rappresentate. Sono intervenuti, per fornire risposte e informazioni, anche alcuni dei consiglieri e il direttore dell Ente, il quale ha invitato gli iscritti a interpellare frequentemente gli uffici per tutti i quesiti previdenziali. - i consiglieri di amministrazione: Antonio Azzolini, Franco Boldrini, Demetrio Houlis, Paolo Moscara e Mario Rossini - i consiglieri di indirizzo: Franco Faoro, Valeria La Via, Paolo Michielin, Cesare Rossi - i presidenti dei Consigli degli Ordini del Veneto (Tito Zorzi), di Trento (Lucia Gatti), del Friuli Venezia Giulia e vicepresidente del Consiglio Nazionale (Claudio Tonzar) e il vicepresidente dell Emilia Romagna (Umberto Ponziani); - il direttore dell Ente (Francesco Rabotti), il responsabile del settore Affari generali (Laura Lulli) e il responsabile del settore Previdenza (Davide Ricciardella). 6

7 LA RESPONSABILITÀ DI GESTIRE PRO F E S S I O NALMENTE PATRIMONI PREVIDENZIALI I nve s t i re sul futuro Franco Faoro e Mario Rossini Noi psicologi, come del resto gli altri professionisti, dedichiamo gran parte del tempo di lavoro alle attività operative della professione, e poi anche molte energie e risorse per la formazione e l aggiornamento, l organizzazione e il controllo dei servizi prestati. Una frazionale attenzione, invece, viene rivolta agli aspetti previdenziali, che anzi sovente vengono vissuti più come un prelievo che come un accantonamento per garantirsi un livello decoroso di reddito al momento della cessazione, o quanto meno del rallentamento, dell attività professionale. In merito al futuro, è percezione diffusa tra i professionisti che il raggiungimento dell età anagrafica canonica per la pensione (65 anni) non sia che un compleanno, e che continueremo la professione, anche perché per i liberi professionisti essa rappresenta il fattore di maggior garanzia di sicurezza economica. Questo atteggiamento ci porta a orientare normalmente il nostro personale risparmio più all acquisizione di una pluralità di beni d uso quotidiano e meno a investimenti dall orizzonte e vincolo pluridecennale. Anzi, uno dei criteri che presiedono a- gli investimenti individuali è quello di consentire la facilità di smobilizzo in caso di bisogno. Te n- diamo così a non priv i l egiare investimenti che potenzialmente offrono un rendimento più interessante perché timorosi di poterci trovare nella necessità di realizzare proprio nella fase storica di ASSET A L L O C AT I O N(allocazione del port a f og l i o ) Consiste nella iniziale attività di ripartizione del port a f oglio, in percentuali relativamente alla tipologia dei titoli (azioni e obbl i- gazioni), alla durata, e ai diversi mercati di investimento (geogr a- fici e settoriali). Statisticamente, in media, il rendimento fi n a l e d e l l i nvestimento nel lungo periodo deriva al 91% proprio dal c o rretto svolgimento di questa attività e solamente per il resto dalla scelta dei singoli titoli (s t o ck pick i n g) o del momento in cui entrare e uscire dai mercati (m a rket timing). Ne consegue che la d e finizione di un corretto asset allocation è l aspetto più importante di un inve s t i m e n t o. INDICI DI RIFERIMENTO ( r a p p r e s e n t a t ivi di un determ i n a- to mercato) Sono indici, proposti e calcolati da società specializzate, che misurano l andamento di specifici gruppi di titoli, sintetizzando e rappresentando singoli mercati (sia azionari che obbl i ga z i o n a r i ). Tali indici sono importanti perché vengono utilizzati come indici di riferimento da tutti gli investitori professionali. Ogni mercato i m p o rtante (sia azionario che obbl i gazionario) ha uno o più indici di riferimento (es. il MIB 30 rappresenta i 30 più importanti titoli azionari della borsa italiana, lo S&P rappresenta i primi 500 titoli azionari della borsa USA). G L O S S A R I O B E N C H M A R K (parametro og g e t t ivo di riferimento) È un indice di riferimento (complessivo) di una specifica gestione, normalmente composto da un mix di più indici singoli. Di n o rma viene costruito coerentemente con le esigenze del client e / i nvestitore (grado di rischio e durata dell investimento) e viene comunicato precedentemente al gestore professionale per forn i r- gli un parametro di ve r i fica tra l andamento della sua gestione a confronto dell andamento dell indice (media) del mercato scelto dal cliente/investitore. Un buon gestore dovrebbe avere come o- b i e t t ivo quello di battere il b e n ch m a rk. R AT I N G( grado di affi d a b i l i t à ) Rappresenta il grado di solvibilità o merito di credito (capacità di restituire i capitali presi in prestito sul mercato) da parte di emittenti di prestiti, che normalmente sono aziende o nazioni. Sono e- laborati e attribuiti da società specializzate che periodicamente a t t r i buiscono e aggiornano questi indicatori. Quanto più elevato è il ra t i n g(a cominciare dalla lettera A) tanto più affidabile è il deb i t o r e. INDICE DI SHARPE ( r a p p o rto tra il rendimento e la vo l a t i l i t à rischio corso per ottenerlo) È l indicatore che più di ogni altro sottolinea la capacità di un gestore di portare valore aggiunto alla gestione del port a f og l i o. L indice di Sharpe rappresenta il rapporto tra il maggior rendimento (realizzato nei confronti di un indice = b e n ch m a rk) e la sua volatilità (rispetto a quell indice = maggior rischio corso per ottenere quel rendimento). 7

8 8 mercato meno favo r evole per liquidare quella det e rminata tipologia di inve s t i m e n t o. Ma se nelle nostre scelte di risparmio personali a volte andiamo a naso, questo metodo non può essere adottato da organismi che, come l ENPA P, hanno la responsabilità di gestire professionalmente patrimoni previdenziali. Vediamo quindi quali sono stati i passaggi seguiti per determinare le scelte relative al port a f o- glio finanziario dell ENPA P, una parte delle quali è stata presentata nel fascicolo di gennaio (C r i t e r i ge n e rali in materia d inv e s t i m e n t o, documento del Consiglio di indirizzo generale). Sulla base dei criteri via via definiti, illustriamo le scelte specifiche fatte dagli organi dell ente per la defi n i z i o n e del piano degli investimenti fi n a n z i a r i. Asset allocation Con questo termine si indica l operazione di r i p a rtire il capitale in diverse tipologie di inve s t i- mento in base alle esigenze, al profilo di rischio e alla situazione patrimoniale del risparm i a t o r e. Non esiste un unica strategia ragionevole di asset allocation. Le scelte di investimento va r i a n o per ciascuno e i criteri adottati da un singolo investitore variano rispetto a quelli di un ente, poiché esigenze diverse inducono ad attribuire pesi dive r- si a ciascuno degli elementi che compongono e d e t e rminano le scelte d investimento. Ti p i c a m e n- te, come già si è detto, per il singolo soggetto la necessità di far fronte a certi impegni di spesa obbl i ga spesso a intaccare una quota sostanziale del r i s p a rmio; invece un ente, qualora si trovi a dove r f r o n t eggiare impreviste esigenze di liquidità, deve smobilizzare solo una frazione minima delle risorse inve s t i t e. Di conseguenza, il vincolo di durata insito in ciascun investimento (sia questo, brevissimo, monetario depositi bancari, postali sia quello medio/lungo, obbl i gazionario titoli di Stato, obbl i- gazioni sia quello, generalmente lungo, azionario azioni, fondi comuni, sicav, derivati ecc.) ha un peso molto diverso per l ente e per il singolo. Il seguente asset allocation ci permette, attraverso un equilibrato mix di azioni e obbligazioni, di prevedere performances particolarmente interessanti in un orizzonte temporale medio di 4/5 anni, con forti limitazioni della volatilità (ossia del rischio); poiché il contratto prevede un margine di libertà per il gestore sufficientemente ampio da consentirgli l operatività, ma suffi- cientemente contenuto da consentire il controllo. L arco di tempo previsto è stato scelto anche in considerazione del momento storico in cui è stato avviato l ente, che coincide con la turbolenza dell euro, moneta destinata a restare virtuale ancora per un paio d anni. ASSET (crescita) definito dall ENPAP minimo neutro massimo 20% azioni 40% azioni 55% azioni 10% obbligazioni 55% obbligazioni 80% obbligazioni 0% monetario 5% monetario 70% monetario D i ve r s i icazione f ge og ra fica e settoriale del port a foglio e definizione del bench m a rk Una volta definito l asset allocation, o c c o rr e procedere alla dive r s i ficazione del port a f og l i o. La dive r s i ficazione consiste nell investire su un ampio numero di attività finanziarie della stessa o di diverse tipologie allo scopo di r i d u r r e il rischio c o m p l e s s ivo dell investimento oppure, stabilito un c e rto livello di rischio, di m i g l i o ra re il re n d i m e n- to d e l l i nvestimento. Nel caso dell i nvestimento obb l i ga z i o n a r i o, la dive r s i ficazione si realizza: - acquistando un elevato numero di titoli di un det e rminato mercato che differiscono tra loro in base alla d u ra t i o n(durata) e alla tipologia di corresponsione delle cedole (tasso fisso, tasso va r i a- b i l e ) ; - acquistando titoli denominati in differenti va l u t e ; - acquistando titoli emessi da differenti tipolog i e di emittenti; Nel caso dell i nvestimento azionario, la dive r s i ficazione si realizza: - acquistando un elevato numero di differenti titoli di una determinata borsa, sia direttamente attraverso l acquisto dei titoli sia attraverso l acquisto di fondi comuni specializzati in quel mercato; - i nvestendo in un numero elevato di diff e r e n t i mercati azionari (borse del Nordamerica, Europa, Pa c i fico ecc.); - i nvestendo in azioni di aziende appartenenti a diversi settori economici (beni di consumo, energia, telecomunicazione ecc.). I quotidiani economici pubblicano numerosi i n d i c i che rappresentano un certo numero di titoli

9 e le loro vicende borsistiche, di un determ i n a t o mercato. Per esempio: MSCI USA è un indice che rappresenta il mercato azionario USA nella sua totalità, il MIB30, i trenta più importanti titoli italiani, mentre JP Morgan EMU rappresenta il mercato o b bl i gazionario euro. Nella definizione geogr a fica e settoriale dei p o rt a f ogli, i principali investitori utilizzano mix di questi indici per avere precisi riferimenti su mercati e titoli su cui investire. Il mix di questi indici scelti costituisce il b e n ch m a rk,cioè l insieme dei mercati su cui si è deciso di investire. Il b e n ch m a rk viene utilizzato anche per ve r i ficare l abilità del gestore nel riuscire o meno a ottenere dei risultati superiori alla media (indice) del mercato di riferimento. B e n c h m a r ke N PA P 2 5, 4 3 % MSCI USA(azioni USA) 7, 7 5 % MSCI GERMANIA(azioni Germania) 6, 8 2 % MSCI UK (azioni Gran Bretagna) 5 0, 0 0 % J P MORGAN EMU (obbligazioni Euro) 5, 0 0 % J P MORGAN UK (obbligazioni Gran Bretagna) 5, 0 0 % B O T(obbligazionario italiano a breve termine) La scelta degli indici è legata fondamentalmente alle seguenti motiva z i o n i : - d ive rs i fi c a z i o n e sui più importanti e più efficienti mercati azionari (USA, Germania, Gran Bretagna) e obbl i gazionari internazionali (USA, area euro e Gran Bretagna); - scelta di indici correlati tra di loro neg a t ivam e n t e (cioè si compensano tra di loro nelle fa s i a l t e rne di mercato: es. le azioni americane con le obbl i gazioni euro); - d ive rs i ficazione valutaria nelle monete più stabili (dollaro, sterlina) o senza rischi di cambio ( e u r o ). D e finizione della qualità delle tipologie di inve s t i m e n t i A l l i n t e rno delle diverse tipologie di inve s t i- menti è possibile scegliere singoli titoli che appart e n gano a classi (ra t i n g) di qualità intern a z i o n a l- mente definite. Esistono cioè titoli che enti estern i specializzati (agenzie di valutazione),dopo accurate analisi fatte sull ente emittente (nazione, banca, singola industria), riconoscono come part i c o l a r- mente solidi e di grande affidabilità (esempio: ra - t i n ga dell agenzia S&P s ). Gli investimenti ENPA P Come ulteriore parametro di qualità degli investimenti, si è voluto limitare la scelta del port a f o- glio esclusivamente a titoli part i c o l a rmente qualificati, e in part i c o l a r e : - titoli azionari delle borse dei paesi industrializzati (Europa occidentale, Nordamerica, Giappone, Australia e Hong Ko n g ) ; - titoli obb l i ga z i o n a r i in euro o valuta purché al titolo sia riconosciuto il ra t i n ga da S&P s ; - quote di fondi comuni o sicav estere autorizzate in Italia o UE che corrispondano alle tipologie di i nvestimento sopra descritte. S i mulazione dell andamento del port a fog l i o Una volta che si sia conseguita l ottimizzazione del port a f oglio, è possibile elaborare una s i mu l a- zione pr o b abilistica del suo andamento monitorizzandolo in un congruo intervallo temporale (di a n n i ). È quindi possibile esplicitare e tradurre in gr a- fico la p e r fo r m a n c epotenziale, il rendimento medio annuo e la volatilità (ossia il rischio). Questo tipo di simulazione statistica non può essere considerata certa (ossia non ha il 100% di probabilità di realizzarsi); tuttavia fornisce utili indicazioni sull evoluzione attesa del port a f oglio gestito con un d e t e rminato b e n ch m a rk. Rendimento minimo atteso al: 1 anno 2 anni 3 anni 4 anni 5 anni 16% (di probabilità) 118,77 135,21 152,86 172,19 193,52 50% (di probabilità) 110,49 122,07 134,37 149,01 164,64 84% (di probabilità) 102,78 110,21 119,00 128,96 140,07 9

10 Denominazione: ERSEL- Società di Intermediazione Mobiliare S.p.A. Anno di costituzione: 1994 Sede: Torino Capitale complessivo amministrato: (al 30/06/1999) milioni di euro Ersel SIM è una società privata che opera in tutti i principali settori dell Investment Banking e rappresenta l evoluzione dello Studio di Agenti di Cambio fondato nel 1936 da Giuseppe Giubergia, la cui famiglia ancora oggi controlla interamente il gruppo. È indipendente da gruppi bancari e assicurativi. Si avvale di un ufficio studi interno specializzato nell attività di Asset Allocation. Per ulteriori informazioni visionare il sito Denominazione: ING Investment Management SGR S.p.A. Anno di costituzione: 1996 Sede: Milano E R S E L Capitale complessivo amministrato: 500 milioni di euro ( milioni di euro per l intero Gruppo ING) ING Investment Management è una società che opera principalmente con clienti istituzionali e gestisce venti fondi comuni d investimento di diritto italiano. Fa parte del Gruppo ING, gruppo finanziario internazionale di origine olandese nato nel 1990 a seguito della fusione con NMB PostBank, le cui origini risalgono alla fine dell Ottocento. Per ulteriori informazioni, visionare il sito Selezione dei ge s t o r i Una volta determinato con precisione l asset allocation e il b e n ch m a rk, bisogna identificare i s oggetti cui affidare la gestione del port a f oglio. Anche per la scelta dei gestori si possono utilizzare p a r ametri statistici che riescono a indicare i gestori sinora più efficienti, identificando e scorp o r a n- do i fattori che per ciascun gestore hanno determinato i rispettivi risultati. Al di là della solidità e dell esperienza delle società, dato per scontato che ciascuna delle società candidate ammesse alla preselezione deve possedere tali requisiti, i parametri tenuti in considerazione per la valutazione dei gestori sono: - il re n d i m e n t o ottenuto nell ultimo triennio con una attenzione particolare agli specifici mercati prescelti; - il g rado di rischio corso per ottenere i risultati (indice di Shar - p e : r a p p o rto tra rendimento e ris c h i o ). Nella scelta dei gestori si deve tenere conto del fatto che ci sono gestori più efficienti in determ i- nati mercati su cui hanno maggiore esperienza. Storicamente i gestori esteri (in particolar modo inglesi, svizzeri, americani e olandesi) hanno un esperienza maggiore dei gestori italiani. Dopo aver impostato il complesso progetto di selezione sopra t r a t t eggiato, l ente è pervenuto alla scelta di due gestori. A loro è stato affidato il nostro patrimonio, r i p a rtito in parti uguali cosicché ciascuno ne gestisca una part e. A settembre 2000, è stato individuato, sulla base delle procedure usate in precedenza, anche il terzo gestore, I N V E S C O A s s e t Management, di cui, al momento, sono state acquistate quote di fondi di investimento di classe C-istit u z i o n a l e.nel prossimo numero riprenderemo quest ultimo arg o- mento con maggiori dettagli. A bbattimento dei costi A questo punto non rimane che cercare di ottimizzare i costi di compravendita, gestione e amministrazione. In port a f ogli di considerevo l i dimensioni, l ottimizzazione ( o s- sia la massima riduzione possibile) dei costi di gestione perm e t t e di migliorare sino al 20% la p e r fo r m a n c e d e l l i nvestimento. È importante anche vincolare p a rte dei compensi del gestore alla sua capacità di gestire effi c a c e- mente il port a f oglio (cioè di battere il b e n ch m a rk, il risultato medio del mercato). Mentre i cinque punti precedenti fanno tutti parte di un autonomo lavoro istruttorio svolto int e rnamente dall ENPA P, coadiuvato da consulenti indipendenti con specifiche competenze in tali analisi (la milanese Prog e t i c a ), quest ultima fase è quella della comparazione delle off e rte pervenute dalle società individuate dall Ente come i gestori di punta, quelli ai ve rt i c i. Come per la trattativa per il conto corrente bancario, che si è chiusa con un livello di costi per le operazioni pari a zero e un tasso d interesse attivo pari a un punto sopra il tasso BCE (Banca Centrale Europea), con adeg u a m e n t o automatico (attualmente con il tasso euro al 4,50 l interesse ve r- satoci dalla banca sui conti correnti ENPAP è pari al 5,50%), a s eguito di una trattativa con i gestori l ENPAP è giunto non solo a un signifi c a t ivo abbattimento dei costi di acquisizione e di amministrazione, ma anche a legare in misura signifi c a t iva i costi di gestione del port a f oglio alla capacità 10

11 dei gestori di battere il b e n ch m a rk loro asseg n a t o come riferimento. M o n i t o raggio costante del port a foglio e dei gestori Il lavoro non termina con la scelta del gestore. L a t t ività di monitoraggio consente di interve n i r e t e m p e s t ivamente, in caso di necessità, sulla stru t t u- ra del port a f oglio (b e n ch m a rk) o sul singolo gestore, permettendo di m a n t e n e r e il proprio por t a foglio aggior n a t o ai repentini cambiamenti del mercato (esempio: da o l d a n ew economy) e di ve r i fic a re costantemente l impegno e le capacità dei gestori cui è stato affidato il patrimonio. È in via di definizione un progetto di monitoraggio degli investimenti, che ve rrà meso a punto assieme ai consulenti indipendenti che hanno eseguito le valutazioni statistiche sui gestori. Il monitoraggio consisterà nella ve r i fica costante sia del c o m p o rtamento dei port a f ogli dei gestori, sia la c o n gruità del b e n ch m a rk con gli obiettivi precedentemente fi s s a t i. I principali titoli azionari presenti nel patrimonio ENPAP Azione % sul comparto azionario Vodafone 4,27% IFI Priv. 4,14% TIM Spa 3,59% Nokia 3,29% Generali 3,02% Microsoft Corp. 2,99% Cisco System 2,97% Mediobanca 2,72% General Electric 2,60% Intel Corp. 2,35% Totale 31,94% Il portafoglio obbligazionario Obbligazione % sul comparto obbligazionario BTP 42,97% Titoli di Stato Germania 25,17% CCT 15,74% Titoli di Stato Francia 9,36% Titoli di Stato Gran Bretagna 6,76% Totale 100,00% CONFRONTO ANDAMENTI DI CAPITALIZZAZIONE (al 30 giugno 2000) 11

12 ERSEL ING Composizione del portafoglio al 30/06/2000 Tipo Asset ERSEL ING Azioni area EURO 16,52% 7,26% Azioni area no EURO 4,12% 33,66% Obbligazioni area EURO 47,88% 54,03% Obbligazioni area no EURO 2,33% 4,28% Fondi comuni 28,77% 0,00% Liquidità 0,38% 0,77% Totale generale 100,00% 100,00% L analisi dell efficienza dei Fo n d i 12 Il processo di selezione è partito dalla classifica, e- laborata da Il Sole 24 ore, delle società operanti direttamente in Italia che hanno ottenuto i migliori rendimenti assoluti nel corso degli ultimi dieci anni alle quali abbiamo formulato l invito a presentarci un off e rt a. Su di esse e cioè: BIPIEMME, CISALPINA, C OM I T, ERSEL, ING, INTESA, ZURICH P roge t i c a s. r. l.ha realizzato per noi sistematiche osservazioni dell a t t ività svolta negli ultimi tre anni periodo questo più s i g n i fi c a t vo i in relazione anche ai cambiamenti societari nel frattempo av venuti per analizzare i rendimenti ottenuti e lo stile di gestione, ov vero la tendenza ad assumere, a parità di risultato, maggiori o minori rischi. Di seguito si r i p o rta lo schema seguito da P roge t i c aper sviluppare la propria analisi. Va segnalato che, sia pure con risultati diversi, si tratta comunque di società tutte sicuramente affidabili e d egne di fi d u c i a. Per giungere alla scelta di ERSEL e ING sono stati presi in considerazione anche i costi di gestione richiesti, la struttura ed organizzazione societaria, la presenza e l eventuale gestione di conflitti d interessi, la complementarità dello stile di gestione dei due gestori (c.d. gestione a t t iva e gestione passiva ). Elementi considerati nell analisi di efficienza dei Fondi realizzato da Proge t i c a 1 ) L analisi di stabilità e pro fi t t abilità complessiva del Fondo verso il b e n ch m a rk L analisi consente di dare risposta alle seguenti domande: a ) il fondo è allineato stabilmente al b e n ch m a rk? b ) il disallineamento verso il b e n ch m a rk (rischio specifico) produce p e r fo r m a n c ep o s i t ive? 2 ) Analisi di Market Ti m i n g Consente di rispondere alla seguente domanda: chi ha ottenuto rendimenti superiori al b e n ch m a rk di riferimento scegliendo una diversa composizione di asset cl a s s (monetario, obbl i gazionario, azionario) anticipando la tendenza del mercato? 3 ) Analisi della selettività totale L analisi, sviluppata attraverso l indice di Jensen, consente di rispondere alla domanda: rispetto al port a f og l i o teorico, con il medesimo rischio, quale perdita o guadagno ha realizzato la gestione attiva? 4 ) Analisi della selettività netta L analisi consente di rispondere alla domanda: rispetto al p o rt a f oglio teorico, con il medesimo rischio, quale perdita o guadagno ha realizzato la gestione attiva, e s c l u- dendo il compenso per il maggiore rischio?

13 PSICOLOGI DIPENDENTI Dalla libera pr o f e s s i o n e più ga ranzia per il domani Paolo Moscara Hanno già una pensione certa, ma sono tenuti a costruirsene un altra parallela. È quanto succede agli psicologi dipendenti da enti p u b blici o privati che esercitano anche attività libero professionale. Per il rapporto di subordinazione sono già iscritti obbl i gatoriamente a una Cassa previdenziale (INPDA P, INPS), ma se la legge permette loro, fuori del normale orario di lavoro, di effettuare prestazioni professionali private, devo n o dichiarare i relativi prove n t i a l l E N PA, Pl Ente di prev i- denza e assistenza per gli psic o l ogi liberi professionisti. È il caso, per esempio, degli insegnanti, che, con il permesso del capo di istituto, possono esercitare la libera professione; o degli psicolog i dipendenti delle aziende sanitarie e ospedaliere, ai quali la possibilità dell esercizio professionale viene concessa o a l l i n t e rno del servizio pubblico (i n t ra m o e n i a), o fuori delle mura della struttura, negli studi personali. Il ministero del Lavoro, da parte sua, ha fuga t o ogni dubbio in merito: tutti i redditi derivanti da libera professione, per qualsiasi importo, vanno ass oggettati all ENPA P. Questa direttiva può suscitare qualche perplessità, dal momento che redditi ve r a- mente occasionali e trascurabili (lire annue) impongono l iscrizione all Ente e il pagamento dei minimi contribu t ivi, con ve r s a- menti qualche volta superiori all importo lordo guadagnato, ma per il momento questa è la situazione. Pe rtanto, anche tutti i dipendenti che eff e t- tuano prestazioni professionali private come psico- Il dipendente se svolge anche libera p rofessione deve iscriversi all ENPA P. La legge n. 335 del 1995 ha eliminato le franchigie c o n t r i b u t i v e l ogi (visite, perizie, consulenze, progetti ecc.) devono comunicare all ENPAP l inizio di questa loro att ività e versare i relativi contributi. In realtà, se guardiamo anche a categorie limitrofe, scopriamo che i professionisti che ne fa n n o p a rte sono tenuti a versare alla propria Cassa i minimi contribu t ivi, per il solo fatto di essere iscritti all Ord i n e. Lo stesso ministero del L avoro, con una nota del novembre 1999 indirizzata all E N PAM (Ente Nazionale di P r evidenza e Assistenza a favore dei Medici e degli O- dontoiatri) chiarisce che l att ività libero professionale dei medici dipendenti può essere assimilata al lavoro dipendente solo ai fini fiscali e non anche a quelli prev i d e n z i a l i, p e rtanto (o m i s s i s) i redditi in questione sono da assog g e t- tare a contribuzione E N PA M. Per il 2000 è possibile che almeno i minimi contribu t ivi dovuti diminuiscano. L E N PAP ha infa t t i proposto alcune modifiche al proprio reg o l a m e n t o (attualmente in attesa di approvazione da parte dei ministeri vigilanti) che permetterebbero anche di rendere meno pesanti gli effetti dell obbligo di i- scrizione alla Cassa per redditi marginali. Ma se non è mai un piacere versare dei soldi, vediamo almeno quali prospettive hanno questi c o n t r i buti previdenziali. A eccezione del contribu t o di maternità (lire ) e di quello integr a t ivo del 2%, il resto dei versamenti annuali restano accreditati sul conto dell iscritto, che matura il diritto alla pensione dopo almeno cinque anni di contribu- 13

14 ti e al compimento dei 65 anni. Il rendimento delle somme così accantonate è garantito da un indice I- S TAT, che in questi ultimi anni ha superato il 5%: tutto sommato un discreto investimento. Con questi versamenti pertanto, i dipendenti si stanno assicurando una ulteriore certezza per la terza età. Come dire: Fare di necessità virt ù. Qualche difficoltà di calcolo e riscossione dei c o n t r i buti interessa in particolare gli psicologi dipendenti del Servizio sanitario nazionale. che e- sercitano la libera professione all interno della struttura pubblica e riscuotono quindi le parcelle sul bollettario dell Azienda. Di fatto, i professionisti non possono imporre all utente il contributo integrativo del 2%, essendo gli importi prestabiliti e/o prestampati. Nella maggior parte dei casi si limitano, purtroppo, a decurtare il proprio guadagno di un ulteriore 2%. Le parcelle stabilite per l attività intramuraria sono, tra l altro, comprensive di una quota che l Azienda trattiene per sé. Di conseguenza, il contributo integrativo non dovrebbe essere calcolato sull intero importo della parcella, ma solo sulle competenze dello psicologo, che vengono poi evidenziate a fine anno sul CUD. Per risolvere questo problema, l ENPAP ha chiesto un incontro con il ministro della Sanità, nel tentativo di far emanare una circolare esplicativa sull argomento. Il parere del Consiglio di Stato sull attività professionale intramuraria Si pubblica estratto del parere n. 881/98 emesso dalla sezione seconda del Consiglio di Stato in data 17 giugno 1998 su sollecitazione del ministero del Lavoro in relazione all attività professionale intramuraria ai sensi dell articolo 1 della legge n. 662 del (omissis) Il Ministero, presupponendo l equiparazione del l attività professionale intra - muraria con l attività libero-professionale, deduce l integrale applicazione degli artt. 2, comma 26, della legge n. 335 del 1995 e 1 del D. Lgs. n. 103 del In thema, l interpretazione del combinato normativo suffraga la tesi dell equipara - zione giuridica del l attività professionale intramuraria con l attività libero-pro - fesisonale. Il diritto giurisprudenziale conferma la tesi de qua (conf. Cass., 6 marzo 1990, n e Cass. Sez. Un., 6 dicembre 1990, n ). Ex adverso, l assimilazione al lavoro dipendente stabilito dall art. 1, comma 7, della legge n. 662 del 1996, è limitata ai fini fiscali. (omissis) 14

15 FORME FAC O LTATIVE, OBIETTIVO PRIORITARIO DEL CONSIGLIO DI INDIRIZZO GENERALE Come assicur a rsi validi a m m o rtizzatori assistenziali Cesare Rossi Trascorso il primo anno di mandato, durante il quale ha adempiuto ai numerosi obbl i g h i statutari per contribuire all avvio dell Ente, il Consiglio di indirizzo generale ha ora deciso di p o rre particolare attenzione ad aspetti legati alla qualità della comunicazione con gli iscritti e alla qualità dei servizi erogati. Si è quindi posto tre obiettivi da raggiungere nel c o rrente anno: i n d ividuazione di forme di assistenza facolt a t ive da pr o p o r re agli iscritti; massimizzazione dei rendimenti degli investimenti f i n a n z i a r i ; m i g l i o ramento della qualità del r a p p o rt o con gli iscritti. Illustreremo qui più specificatamente il primo o b i e t t ivo, mentre diamo prima un breve cenno e s p l i c a t ivo degli altri due. Con il secondo obiettivo il Consiglio di indirizzo generale si impegna a monitorare attentamente, anche con l ausilio di un esperto esterno, l andamento degli investimenti finanziari delle nostre c o n t r i buzioni. Ciò permetterà al Consiglio di mod i ficare, se del caso, tempestivamente la strateg i a d i nvestimento in atto. Questo argomento viene più ampiamente trattato, dal punto di vista tecnico, in altra parte del Notiziario (pag. 7). Agire per contribuire, di concerto con il Consiglio, al miglioramento continuo della qualità della comunicazione con gli iscritti e dei servizi loro e r ogati è un altro obiettivo del Consiglio di indirizzo generale. Per raggiungere tale meta si sta approfondendo la possibilità di coinvolgere anche gli iscritti in questa azione, per esempio attrave r s o l acquisizione di elementi di conoscenza sull immagine dell Ente e sulle loro aspettative. Le decisioni su queste iniziative ve rranno illustrate più estesamente in un prossimo numero. Il primo obiettivo discende dalla stessa denominazione del nostro ente: Ente Nazionale di Prev i- denza ed A s s i s t e n z a. La previdenza (cioè il compito di assicurare un trattamento pensionistico agli psicologi iscritti) è senza dubbio l aspetto centrale. L Ente se ne occupa raccogliendo i nostri contributi annui e investendoli, nel nostro interesse. A dire il vero, dell ambito assistenziale (che include prestazioni diverse da quelle dell erogazione dei trattamenti pensionistici), l Ente si sta già occupando: eroga, infatti, le indennità di maternità alle colleghe che ne abbiano diritto. In questo caso, però, si tratta di una funzione assistenziale obbligatoria per l Ente, in quanto lo Statuto la prevede come tale in applicazione della legge n. 379 del 1990 (Indennità di mater - nità per le libere professioniste). Il primo obiettivo Ciò cui si riferisce il primo obiettivo sono invece altre forme di assistenza che per Statuto sono facoltative, sia per l Ente che per gli iscritti. L Ente può cioè proporre agli iscritti alcune forme di assistenza particolarmente interessanti e convenienti e gli iscritti hanno facoltà di aderirvi. Ovviamente, tali forme assistenziali facoltative, quali che esse siano, dovranno autofinanziarsi mediante le contribuzioni degli iscritti che volontariamente vi aderiranno. Lo Statuto sancisce infatti che il fondo economico per la previdenza (ossia le nostre cont r i buzioni annuali, il c o n t r i b uto so g ge t t i vo) 15

16 r i m a n ga nettamente s e p a ra t o sia dal fondo per l indennità di maternità (che, come si è detto, è una forma di assistenza obbl i gatoria) sia dai fondi destinabili alle forme di assistenza fa c o l t a t ive, che sono quelle attualmente allo studio. Cerchiamo quindi di illustrare le ragioni per cui il Consiglio di indirizzo generale ha deciso di occuparsi della materia assistenziale e le forme su cui si sta orientando. A seguito di un dibattito interno, si è consolidato nel Consiglio il convincimento che sia riduttivo per un Ente come il nostro preoccuparsi unicamente di garantire un trattamento pensionistico a liberi professionisti quali noi siamo, che diffi c i l m e n t e cesseranno l attività al compimento del 65 anno di età. Secondo un accezione più ampia del concetto di previdenza, è sembrato appropriato concepire l off e rta di un insieme di a m m o rt i z z a t o r i assistenziali per far fronte alle evenienze nega t ive della vita che possono manifestarsi sia durante il periodo di attività professionale sia in quello di q u i e s c e n z a. Incidenti, infortuni, malattie serie, cause civ i l i l egate alla professione ecc. sono tutte eve n t u a l i t à che nessuno si auspica, ma che, se dovessero ve r i- ficarsi, potrebbero obbl i gare a ridurre o interr o m- pere l attività professionale. In questi frangenti essere stati lungimiranti può aiutare a superare le eventuali difficoltà. Per i coll eghi che sono ancora in fase d avvio professionale (ma non solo per loro) anche la lungimiranza può risultare economicamente molto onerosa e diffi c i l- mente sostenibile. Q u este considerazioni hanno spinto il Consiglio ad accelerare il processo di indiv i d u a z i o n e delle forme di assistenza fa c o l t a t ive. A tale scopo si è costituito un gruppo di lavoro interno con il compito di ve r i ficare la possibilità di reperire sul mercato assicurativo delle proposte di p o l i z z e con prestazioni c a l i b r ate per la nostra categ o r i a e p r emi molto più conv e n i e n t i di quelli che il singolo riuscirebbe a ottenere contrattando indiv i- dualmente le medesime prestaz i o n i. Le aree di copertura assicurativa che si stanno vagliando sono: re s p o n s abilità civile professionale per danni causati a terzi per imperizia professionale e/o per responsabilità indiretta e relative spese di assistenza lega l e ; i n fo rt u n i che possano colpire l iscritto e il suo nucleo familiare (con copertura non limitata al tempo di lavoro, ma estesa anche al tempo li-bero); assistenza sanitaria integr a t iva per accert a- menti clinici, terapie, visite specialistiche, ricoveri, piccoli e grandi interventi chirurgici. Al momento, il gruppo di lavoro ha già incontrato alcuni broker e compagnie di assicurazione con riscontri molto favo r evoli. Possiamo quindi attenderci che entro breve tempo l Ente sia in grado di formulare proposte eff e t t ivamente interessanti e conve n i e n t i. 16

17 Rispondiamo ai quesiti a cura degli Uffici 1 Sono una neo-iscritta all Albo professionale. Da quando insorge l obbligo di iscrizione all Ente di previdenza? Gli psicologi iscritti agli albi degli Ordini regionali e provinciali i quali esercitano attività autonoma di libera professione senza vincolo di subordinazione, ancorchè svolgano contemporaneamente attività di lavoro subordinato devono, ai sensi dell articolo 1 del Regolamento per l attuazione delle attività di previdenza, obbligatoriamente iscriversi all ENPAP. Tale obbligo di iscrizione insorge quando vi sia il conseguimento di reddito da attività professionale le cui prestazioni richiedano l iscrizione all albo, e riguarda anche gli psicologi che esercitino l attività autonoma di libera professione nella forma di collaborazione coordinata e continuativa. Pertanto l iscrizione all albo e il concreto dispiegamento dell esercizio professionale in qualsiasi forma ancorché produca reddito trascurabile, anche in assenza di posizione Iva, sono, così come è stato anche ribadito dal ministero del Lavoro, sufficienti a costituire il rapporto previdenziale e i conseguenti effetti. Alla luce di quanto sopra detto, agli effetti dell insorgenza dell obbligo di iscrizione all ENPAP deve essere individuato, quale elemento determinante, il percepimento del primo reddito derivante da attività libero professionale da parte dello psicologo iscritto al relativo albo. A tale riguardo, per completezza di informazione, va precisato che l apertura di posizione Iva da parte del professionista, in assenza di effettivo svolgimento dell attività, non determina, di per sé, l insorgenza dell obbligo di iscrizione. La domanda di iscrizione, ai sensi dell articolo 2, comma 2, del citato Regolamento deve essere presentata entro 30 giorni dall insorgenza dei requisiti. Si ricorda, infine, che gli iscritti all albo dell Ordine da non oltre tre anni, che esercitano l attività libero professionale possono chiedere la riduzione ad un terzo del contributo soggettivo minimo. 2 Avendo iniziato l attività libero professionale in data 26 agosto 1999, ho provveduto ad effettuare l iscrizione all ENPAP. Come devo calcolare la contribuzione per l anno 1999 tenuto conto che intendo avvalermi della riduzione del contributo soggettivo minimo al 50% in qualità di lavoratore dipendente? Per calcolare i contributi previdenziali da versare è sempre necessario riferirsi ai redditi prodotti e cioè: il contributo soggettivo è pari al 10% del reddito professionale netto ed il contributo integrativo è pari al 2% dei corrispettivi lordi incassati. Tuttavia, nel caso in cui tali importi siano al di sotto di certi livelli e sussistano determinate condizioni, i contributi non vengono determinati su base percentuale ma in misura fissa con l applicazione dei minimi: lire per il contributo soggettivo minimo e lire per il contributo integrativo minimo. Peraltro, il contributo soggettivo minimo, ai sensi dell articolo 3, comma 3, del Regolamento, può essere su richiesta ridotto del 50%, ovvero da lire a , per gli iscritti che svolgono attività di libera professione contemporaneamente ad un lavoro dipendente (ed abbiano un reddito professionale netto inferiore a lire ). Definito tale aspetto va considerato il secondo elemento presente nel quesito e cioè la condizione di iscritto all Ente per periodi inferiori all anno solare. 17

18 In tal senso l articolo 5 del Regolamento prevede che i contributi minimi soggettivo e integrativo possono essere frazionati e cioè ridotti a tanti dodicesimi del loro importo quanti sono i mesi di effettiva iscrizione all Ente. Si considerano periodi di trenta giorni anche le frazioni superiori a quindici giorni. In relazione al caso prospettato, per quanto attiene al contributo soggettivo, si sottolinea che l applicazione del criterio della frazionabilità al relativo minimo è da intendersi alternativa rispetto alla facoltà di ridurre lo stesso contributo. Pertanto, nella fattispecie, la richiesta di riduzione (a lire ) non determina effetti in quanto il contributo soggettivo dovuto è pari ai quattro dodicesimi del minimo (ovvero lire ). Viceversa, nell ipotesi in cui l importo minimo frazionato fosse stato superiore al minimo ridotto, avrebbe potuto trovare concreta applicazione la richiesta di riduzione. Quanto invece al contributo integrativo minimo, lo stesso dovrà essere rapportato ai mesi di effettiva iscrizione e dunque calcolato in ragione dei quattro dodicesimi della relativa misura minima (pari per l anno 1999 a lire ). Va precisato, infine, che il contributo di maternità (stabilito in lire per l anno 1999) è sempre dovuto in misura fissa anche nei casi di iscrizione riferita a periodi inferiori all anno solare, ovvero in presenza di richieste di riduzione. 3 Ho richiesto la cancellazione dall Ente in data 28 giugno 2000, non avendo conseguito reddito da attività libero professionale per tutto l anno Quali sono i miei obblighi in relazione alla contribuzione dovuta e alla comunicazione annuale dei redditi? Ai sensi dell articolo 1, comma 5, del Reg o l a m e n- to di previdenza l iscritto che per un anno non abbia prodotto reddito professionale può, con istanza documentata da presentare entro il 30 giugno dell anno successivo, richiedere la cancellazione dall Ente con decorrenza dal primo gennaio s u c c e s s ivo a quello in cui non si è prodotto reddito. Ne consegue che per l anno in cui non vi è stato conseguimento di reddito da attività libero professionale, nel quale permane, in ogni caso, la tutela previdenziale garantita dall Ente, occorre comunque versare, la contribuzione minima soggettiva e integrativa, nonché il contributo di maternità, nei termini e con le modalità previste dall articolo 7, commi 1 e 2, e dell articolo 30, comma 2, del citato Regolamento. In tali casi, coloro i quali si sono avvalsi della facoltà di cancellazione sono altresì tenuti anche in relazione all anno in cui non hanno prodotto reddito professionale a trasmettere la comunicazione annuale prevista ai sensi dell articolo 11 del Regolamento dell Ente. 18

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