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3 DIPARTIMENTO DI MEDICINA CONVEGNO Gestione del rischio e della patologia cardiovascolare: dalla teoria alla pratica nell Azienda ASL di Pescara Pescara, Aula Magna del PO Spirito Santo, 27 e 28 maggio 2016 I giornata - 27 Maggio 15,00 Apertura dei lavori a cura del Responsabile Scientifico Paolo Di Berardino Moderatori: R.Ranucci, G.Traisci 15,15 Prevenzione e stili divita : stato dell arte P.Di Berardino, D. Zappacosta 15,45

4 I fattori di rischio cardiovascolare G. Rasetti,L.Mosca 16,15 Discussione interattiva Discussant:L.Andreacola, L.D Alonzo 16,30 Coffee break 16,45 Imaging e diagnosi non-invasiva della malattia aterosclerotica nella nostra AUSL: per chi, come e quando? F. Colameco, R. Summa 17,15 La prevenzione del tromboembolismo : chi come e quando G. Di Iorio, L.De Feudis 17,45 Il management della malattia ipertensiva tra ospedale e territorio M. Campanella, E. Simeone 18,20 Discussione interattiva Discussant: G.Di Battista,M.Marinopiccoli 18,30 Conclusioni II Giornata 28 Maggio 9,00 Saluto delle autorità Presentazione del volume Storia della Nefrologia e Dialisi in Abruzzo On. Prof. R. Balduzzi Moderatori: E.D Amico, A. Lauri, A.Vacri

5 9,30 I fattori emergenti del rischio cardiovascolare in ambito nefrologico, infettivologico e reumatologico A. Ciofani, G. Parruti,M. Gabini 10,15 La gestione dell ictus ischemico a Pescara A. Mancini, M. Dragani 10,45 Discussione interattiva Discussant: R.Zicolella, A.Latorre 11,15 Coffee break 11,30 Il percorso assistenziale dello scompenso cardiaco A. Vacri 11,45 I percorsi riabilitativi post acuzie: la nostra offerta assistenziale C. D Aurizio, E. Simeone 12,15 Discussione interattiva Discussant:A.Odoardi, M.T.Desiderio 12,30 Conclusioni

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7 abstract TRATTAMENTO NON FARMACOLOGICO E FARMACOLOGICO DELLA SINDROME METABOLICA La Sindrome Metabolica è una malattia che presenta elementi biomedici e psicosociali; poichè i comportamenti individuali sono alla base del manifestarsi del disordine in soggetti geneticamente predisposti, necessita di un intervento terapeutico integrato che comprenda entrambi gli aspetti di tale patologia. Gli interventi non farmacologici, sulle abitudini di vita, sono il primo intervento da attuare e solo in caso di loro insuccesso va intrapresa la terapia farmacologica per la riduzione del rischio cardiovascolare agendo sui singoli fattori. L abolizione del fumo di sigaretta e la riduzione del colesterolo LDL costituiscono obiettivi fondamentali per ridurre il rischio cardiovascolare associato alla presenza di Sindrome Metabolica, sebbene non rientrino nei suoi criteri diagnostici. Nella popolazione adulta la riduzione del sovrappeso o dell obesità induce un miglioramento di tutti i fattori di rischio associati alla Sindrome Metabolica e conseguentemente una riduzione del rischio di diabete e di patologie cardiovascolari. La riduzione del peso corporeo e il mantenimento della perdita di peso sono ottenibili associando la riduzione dell introito calorico all incremento dell attività fisica. Aspetti specifici della dieta influenzano il rischio cardiovascolare; tale correlazione è mediata soprattutto dagli effetti di alcuni componenti dietetici sul colesterolo LDL, anche se gli effetti favorevoli della dieta su altri parametri (TG-C.HDL-P.A.-Peso) possono svolgere un ruolo aggiunto protettivo. Per quanto riguarda la composizione della dieta essa dovrà basarsi sui seguenti principi: ridurre i grassi totali al di sotto del 30% dell introito energetico; ridurre i grassi saturi al di sotto del 10% dell introito energetico aumentando relativamente i poliinsaturi e monoinsaturi (acido oleico in particolare); aumentare le fibre naturali sopra i 15 g/1000 kcal; ridurre drasticamente gli zuccheri semplici (mono e disaccaridi); privilegiare i carboidrati ricchi di fibre e poco raffinati ( whole grain ). DISLIPIDEMIA ATEROGENICA In caso di C-LDL elevato bisogna dare la priorità alla riduzione del C-LDL rispetto agli altri parametri del profilo lipidico e ottenere i livelli ideali di C-LDL a seconda della categoria di rischio del paziente. Gli obiettivi prefissati di C-LDL per le varie categorie di rischio sono: Rischio ELEVATO: <100 mg/dl (o eventualmente <70 mg/dl nei pazienti ad alto rischio) Rischio MODERATAMENTE ELEVATO: <130 mg/dl (o eventualmente <100 mg/dl) Rischio MODERATO: <130 mg/dl Rischio BASSO: <160 mg/dl Le statine rappresentano i farmaci di prima scelta nella riduzione di C-LDL e del rischio cardiovascolare. Target secondario: C-non-HDL In caso di TG 200 mg/dl, il livello ricercato di C-non-HDL per ciascuna categoria di rischio è di 30 mg/dl più elevato rispetto a quello di C-LDL. In caso di TG 200 mg/dl dopo il raggiungimento

8 dell obiettivo per il C-LDL, bisogna considerare due opzioni terapeutiche per raggiungere il livello ricercato di C-non-HDL: 1- Intensificare terapia con statine fino a ridurre il C-non-HDL 2 - Aggiungere terapia con fibrati o acido nicotinico In caso di TG 500 mg/dl i fibrati rappresentano i farmaci di scelta nella s.m. con severa ipertrigliceridemia Target terziario: C-HDL In caso di C-HDL ridotto, dopo aver ottenuto i livelli ricercati di C-LDL e C-non-HDL, si può decidere di intensificare il trattamento basato sulle modificazioni dello stile di vita (dieta, attività fisica) oppure prendere in considerazione l aggiunta di fibrati o acido nicotinico. IPERGLICEMIA In caso di alterata glicemia a digiuno, è possibile rallentare la progressione verso il diabete di tipo 2, attraverso sia la riduzione del peso che l incremento dell attività fisica. In caso di diabete di tipo 2, le modificazioni dello stile di vita e il trattamento farmacologico, se necessario, devono servire per ottenere livelli di HbA1 vicini alla norma (<6,5%) In caso di terapia farmacologica, gli standard di cura raccomandano di utilizzare farmaci insulinosensibilizzanti come metformina e glitazoni IPERTENSIONE ARTERIOSA Ridurre la PA almeno fino a valori <130/80 mmhg. In caso di PA 120/80 mmhg: attuare o mantenere modificazioni dello stile di vita attraverso controllo del peso e incremento dell attività fisica. In caso di PA 140/90 mmhg (o 130/80 mmhg in presenza di diabete), si consiglia di effettuare adeguata terapia antipertensiva per raggiungere i livelli ideali di PA. CONCLUSIONI La sindrome metabolica va considerata come una malattia in cui i fattori ambientali e comportamentali concorrono a rivelare una predisposizione genetica. E sempre più evidente la necessità di un approccio educativo rivolto a insegnare comportamenti che favoriscono il controllo dei fattori di rischio cardiovascolare e agire sulle cause del problema.

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