Città e distretti di fronte alla crisi

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1 VII edizione del Workshop Le regioni italiane: ciclo economico e dati strutturali Città e distretti di fronte alla crisi Marcello Pagnini Banca d Italia, Bologna

2 Evoluzione dei divari di produttività tra aree (1): (valori percentuali) Fonte: Pagnini (2014). (1) Le aree urbane sono individuate come i sistemi locali del lavoro (SLL) con una popolazione superiore a 500,000 abitanti. I distretti sono definiti secondo la metodologia Sforzi-Istat. I differenziali di produttività totale dei fattori sono misurati rispetto agli SLL che non appartengono né ai distretti industriali né alle aree urbane. Inoltre sono calcolati controllando per la dimensione dell impresa, il settore economico di appartenenza, la macroarea geografica (Nord-ovest, Nord est, Centro e sud), effetti fissi di anno e una dummy che indica l imputazione del dato sugli addetti.

3 Città e distretti: I principali risultati A parità di condizioni (tra le quali figurano la composizione settoriale della aree, la dimensione d impresa e molte altre): Si conferma anche sul campione più ampio la gerarchia dei vantaggi di produttività: prima le aree urbane, poi i distretti e infine le aree non agglomerate Si conferma inoltre che i vantaggi delle aree urbane non sono stati erosi non solo dalla recente fase di globalizzazione dell economia mondiale (periodo dal 2001 al 2006) ma anche dalla crisi (dal 2007 al 2012) Per i distretti invece si osserva un arretramento relativo in tutte e due le fasi

4 Città e distretti: può l inefficienza allocativa spiegare la dinamica della PTF? La produttività totale dei fattori a livello di singola impresa può dipendere da molti elementi (spese per r&d, miglioramenti organizzativi, esternalità positive etc). Una letteratura recente ha avanzato una ulteriore ipotesi: la produttività a livello aggregato (date le ptf individuali) può dipendere dal grado di efficienza allocativa di un sistema economico. Le imprese con maggiore ptf dovrebbero produrre di più (avere quote di mercato più elevate) rispetto a quelle con bassa ptf. Tutto ciò che interferisce con questo meccanismo (incentivando imprese inefficienti a produrre troppo e viceversa disincentivando quelle più produttive) genera appunto una inefficienza allocativa che abbassa la produttività aggregata. Esercizio controfattuale: di quanto aumenterebbe la produzione di un sistema economico se una gran parte delle fonti di inefficienza venissero rimosse? Nel seguito calcolerò questo indice di inefficienza per le tre tipologie di aree (distretti, aree urbane e aree non agglomerate) e per gli anni dal 1995 al 2012.

5 Principali caratteristiche del lavoro Misura della produttività totale dei fattori (ptf) a livello di impresa (40,000 imprese manifatturiere tratte da Cerved-Centrale dei Bilanci, periodo: ) Confronto tra le ptf delle imprese localizzate in tre tipologie di aree geografiche: Sistemi locali del lavoro di tipo distrettuale (definiti dall Istat con riferimento al 1991) Sistemi locali urbani (con popolazione superiore a abitanti) Tutti gli altri sistemi locali del lavoro che non rientrano nelle prime due categorie

6 La mappa delle aree distrettuali e urbane in Italia (Distretti=aree in blu; Città= aree in rosso)

7 Evoluzione dei divari di produttività tra aree (1): (valori percentuali) Guadagni di efficienza per macroarea (valori percentuali-anni ) A-AREE NON AGG. B-DISTRETTI INDUSTRIALI C-AREE URBANE Fonte: Pagnini et al (2015). (1) Le aree urbane sono individuate come i sistemi locali del lavoro (SLL) con una popolazione superiore a 500,000 abitanti. I distretti sono definiti secondo la metodologia Sforzi-Istat. Infine, le aree non agglomerate sono gli SLL che non rientrano nelle prime due categorie. I guadagni di efficienza sono calcolati secondo la metodologia di Hsieh-Klenow (2009) e misurano precisamente l aumento in termini percentuali della produzione di un area che si otterrebbe se tutte le fonti di inefficienza allocativa venissero azzerate. Gli SLL meridionali sono esclusi dal calcolo.

8 Alcuni risultati (preliminari) L inefficienza allocativa sembra essere aumentata in tutte le tipologie di aree a partire dalla metà degli anni duemila e rimane comunque più elevata negli anni della crisi. Nei distretti il livello dell inefficienza allocativa sembra essere più contenuto rispetto a quello delle aree urbane, la dinamica del grado di inefficienza sembra simile in tutte le aree. Quindi a spiegare l arretramento relativo della produttività dei distretti rispetto alle aree urbane sembra aver contribuito soprattutto il fatto che le esternalità positive prodotte nelle aree urbane siano state più resistenti rispetto ai due shock costituiti dalla globalizzazione e dalla grande recessione.

9 Grazie per l attenzione!

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