CORSO PROCEDURE CONCORSUALI E SOVRAINDEBITAMENTO

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1 Firenze, 18 Aprile 2017 CORSO PROCEDURE CONCORSUALI E SOVRAINDEBITAMENTO Anticipazioni sul disegno di legge Rordorf Riforma della disciplina della crisi di impresa e insolvenza ERIKA CRESTI

2 Indice L iter della riforma: dalla Commissione Rordorf all attuale disegno di legge in esame al Senato Ratio della riforma e principi generali Crisi e insolvenza dei gruppi di imprese Procedura di allerta e di composizione assistita della crisi Principali novità in tema di concordato preventivo, liquidazione giudiziale ed esdebitazione

3 Iter riforma 28 gennaio 2015 Istituita con Decreto Min. Giustizia Commissione Rordorf 28 gennaio 2015 / 29 dicembre 2015 Lavori della Commissione Rordorf 10 febbraio 2016 Approvazione DDL Consiglio dei Ministri 11 marzo 2016 Presentazione DL 3671 «Delega al Governo per la riforma organica delle discipline della crisi di impresa e dell insolvenza» 20 aprile 2016 Inizio esame DL 3671 Commissione Giustizia II 18 maggio 2016 Stralcio art. 15 DL ter Delega al Governo in materia di amministrazione straordinaria 3671bis Delega al Governo per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell'insolvenza

4 Iter riforma 24 maggio 2016 / 26 gennaio 2017 Lavori della Commissione permanente di Giustizia in sede referente 1 febbraio 2017 Approvazione da parte della Camera del disegno di legge delega A.C. 3671bis 3 febbraio 2017 Trasmissione al Senato 9 febbraio 2017 Assegnato alla II Commissione Permanente (Giustizia) in sede referente S A OGGI Non ancora iniziato l esame in Senato DOPO APPROVAZIONE SENATO Entro 12 mesi il Governo (art. 1 comma 1) dovrà adottare uno o più decreti legislativi per riformare in modo organico : i. le procedure concorsuali; ii. iii. la disciplina di composizione delle crisi da sovraindebitamento; il sistema dei privilegi e delle garanzie. 4

5 La ratio della riforma - Raccomandazione 2014/135/UE 1. QUADRI DI RISTRUTTURAZIONE PREVENTIVA «... garantire alle imprese sane in difficoltà finanziaria, ovunque siano stabilite nell Unione, l accesso a un quadro nazionale in materia di insolvenza che permetta loro di ristrutturarsi in una fase precoce in modo da evitare l insolvenza, massimizzandone pertanto il valore totale per creditori, dipendenti, proprietari e per l economia in generale» Per promuovere efficienza e ridurre ritardi e costi: procedure flessibili che limitino l intervento del Giudice 2. LIBERAZIONE DAI DEBITI PER IMPRENDITORI FALLITI «dare una seconda opportunità in tutta l Unione agli imprenditori onesti che falliscono».

6 Principi generali art. 2 Sostituzione di «fallimento» con «liquidazione giudiziale» Introduzione di una definizione dello «stato di crisi» come probabilità di futura insolvenza [ anche tenendo conto delle elaborazioni della scienza aziendalistica ] Adozione di un modello unico processuale per l accertamento dello stato di crisi o d insolvenza (celerità e assoggettamento di tutte le categorie dei debitori; legittimazione ad agire dei soggetti con funzioni di controllo e vigilanza; ammessa iniziativa PM in caso insolvenza) Individuazione competenza territoriale: «centro degli interessi principali del debitore» (Regolamento (UE) 2015/848) 6

7 Principi generali art. 2 Priorità a proposte che comportino il superamento della crisi assicurando la continuità aziendale, anche tramite un diverso imprenditore, «purché funzionali al miglior soddisfacimento dei creditori e purché la valutazione di convenienza sia illustrata nel piano» Riduzione durata e costi delle procedure concorsuali (misure responsabilizzazione degli organi di gestione e contenimento ipotesi di prededuzione) Specializzazione giudici addetti alla materia concorsuale Istituzione albo di soggetti destinati a svolgere funzioni di gestione o di controllo nell ambito delle procedure concorsuali 7

8 Crisi e insolvenza dei gruppi di impresa art. 3 Svolgimento di una procedura unitaria per la trattazione dell insolvenza di gruppo, prevedendo obblighi di reciproca informazione a carico degli organi della procedura nel caso di procedure distinte che si svolgano in sedi giudiziarie diverse. Possibilità di proporre un unico ricorso sia per l omologazione di accordi di ristrutturazione dei debiti del gruppo, sia per l ammissione di tutte le società del gruppo alla procedura di concordato preventivo o liquidazione giudiziale, mediante la presentazione di un piano concordatario unico o di piani collegati e interferenti. 8

9 Procedure di allerta e di composizione assistita della crisi art. 4 Strumento stragiudiziale e confidenziale di sostegno alle imprese al fine di salvaguardarne i valori, che assicuri l anticipata e tempestiva emersione della crisi e agevoli le trattative tra debitori e creditori. Fase di allerta attivabile direttamente dal debitore, dagli organi di controllo o dai creditori pubblici qualificati. Istituzione di apposito organismo presso CCIAA che assista il debitore nella procedura di composizione assistista della crisi. Termine massimo di 6 mesi per le trattative volte a raggiungere soluzione concordata con creditori Obblighi a carico organi di controllo ed esenzione da responsabilità dei sindaci. 9

10 Procedure di allerta e di composizione assistita della crisi art. 4 Convocazione, riservata e confidenziale, immediata del debitore e degli organi di controllo, da parte dell organismo, per individuare misure idonee a porre rimedio crisi. Possibilità, su richiesta del debitore, di attivare misure protettive necessarie per concludere le trattative in corso. Prevedere misure premiali per imprenditore che si affidi tempestivamente alle misure di allerta e composizione assistita della crisi. 10

11 Concordato preventivo art. 6 Ammissibilità di proposte che abbiano natura liquidatoria. Riformare le misure protettive. Ridefinire le modalità di accertamento della veridicità dei dati aziendali riportati nel piano e della sua fattibilità. Determinare entità massima dei compensi e prevedere prededucibilità crediti professionisti. Individuare i casi nei quali sarà obbligatorio dividere i creditori in classi Eliminare l adunanza dei creditori disciplinando modalità telematiche per dibattere sulle proposte ed esprimere il voto Determinare i poteri del tribunale in ordine alla verifica di fattibilità (anche economica) del piano. 11

12 Concordato preventivo art. 6 Integrare la disciplina del concordato con continuità aziendale con la moratoria per il pagamento dei creditori privilegiati anche superiore all anno. Applicabile anche a: - proposta di concordato che preveda la continuità aziendale e la liquidazione di beni non funzionali all esercizio dell impresa; - casi in cui l azienda sia oggetto di contratto di affitto, anche se stipulato anteriormente. Riordinare disciplina della revoca, annullamento e risoluzione del concordato, prevendendo legittimazione del commissario giudiziale, su istanza di un creditore, a richiedere risoluzione del concordato per inadempimento. Prevedere la possibilità per il tribunale di affidare al terzo l esecuzione della proposta concordataria. Riordinare la disciplina dei finanziamenti alle imprese in crisi e il trattamento del credito IVA. 12

13 Liquidazione giudiziale art. 7 Misure per rendere più efficace la funzione del curatore: - integrare la disciplina su incompatibilità tra incarichi assunti nel succedersi delle procedure; - definire poteri di accertamento e accesso a pubbliche amministrazioni e banche dati; - specificare contenuto minimo del programma di liquidazione. Procedure meno complesse, sostituire il comitato dei creditori con forme di consultazione telematica del ceto creditorio. Escludere operatività di esecuzioni speciali e privilegi processuali, anche fondiari. Far decorrere il periodo sospetto per azioni di inefficacia e revocatoria dal deposito delle domanda ci sia seguita l apertura della liquidazione. 13

14 Liquidazione giudiziale art. 7 Il sistema di accertamento del passivo improntato a criteri di maggiore rapidità, snellezza e concentrazione: - agevolare presentazione telematica delle domande tempestive, restringendo ammissibilità domande tardive; - prevedere forme semplificate per domande minor valore e complessità. Massima trasparenza ed efficienza delle operazioni di liquidazione dell attivo: - sistemi informativi e di vigilanza della gestione liquidatoria (trasparenza, pubblicità e obblighi di rendicontazione); - competitività operazioni di liquidazione nell ambito del mercato unitario telematico nazionale delle vendite. Accelerare chiusura della procedura: - integrare disciplina della chiusura in pendenza di procedimenti giudiziari; - disciplinare e incentivare le proposte di concordato liquidatorio giudiziale da parte di creditori e di terzi, nonché dello stesso debitore. 14

15 Esdebitazione art. 8 Possibilità di presentare domanda di esdebitazione subito dopo la chiusura e, in ogni caso, dopo tre anni dalla sua apertura, purché abbia collaborato con organi procedura. Particolari forme di esdebitazione di diritto per insolvenze minori.. Beneficio esdebitazione anche per società, previo riscontro dei requisiti di meritevolezza. 15

16 Modifiche al c.c. art. 14 Il dovere dell imprenditore e degli organi sociali di istituire assetti organizzativi adeguati per la rilevazione tempestiva della crisi e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi per l adozione tempestiva di uno degli strumenti previsti dall ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale La possibilità di sospensione dell operatività della causa di scioglimento di cui all art. 2484, I comma, numero 4), nonché degli obblighi posti a carico degli organi sociali dagli articoli 2446, 2447, 2482bis, 2482ter e 2486, in forza delle misure protettive. Estensione dei casi in cui è obbligatoria la nomina dell organo di controllo da parte delle Srl. 16

17 Domande? Dubbi? Grazie per l attenzione!