Titolo: Il gatto del Cheshire. Obbiettivo: L esperimento consiste nel capire cosa succede quando ciascun occhio riceve immagini diverse.

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1 Titolo: Il gatto del Cheshire Obbiettivo: L esperimento consiste nel capire cosa succede quando ciascun occhio riceve immagini diverse. Come fare: Due persone si mettono una di fronte all'altra, una delle due deve avere una parete bianca alla sua destra e deve tenere uno specchio nella mano sinistra. Lo specchio deve essere sistemato all altezza del naso e orientato in modo che la parte riflettente sia rivolta verso la parete bianca: l occhio sinistro deve vedere la parete bianca riflessa nello specchio e l occhio destro deve vedere direttamente il volto della persona che ha davanti. E' fondamentale che colui che esegue l'esperienza non muova la testa e tenga l'occhio destro ben fisso sul volto del compagno. Mantenendo lo specchio nei pressi del naso bisogna appoggiare la mano destra sulla parete bianca in modo che l immagine della mano riflessa dallo specchio sembri sovrapporsi all immagine del volto osservato direttamente dall occhio sinistro. A questo punto bisogna muovere avanti e indietro la mano destra sulla parete bianca come se si volesse cancellare il volto della persona davanti. A poco a poco il volto che l occhio sinistro guarda direttamente inizia a scomparire e le ultime parti che scompaiono di solito sono gli occhi e la bocca. Spiegaz ione del fenomeno: I due occhi vedono cose diverse: uno il volto immobile, l altro una mano in movimento. Le due immagini vengono inviate al cervello che cerca di creare un immagine unica tridimensionale. Ma il cervello è molto sensibile al movimento e mette in evidenza le informazioni che provengono dalla mano in movimento piuttosto che quelle che provengono dal volto immobile. Così a poco a poco una parte del volto sparisce e di solito le ultime parti a sparire sono gli occhi o bocca. Per questo motivo il fenomeno prende il nome dal gatto creato da Carroll in Alice nel paese delle meraviglie.

2 Idea di partenza: L idea di realizzare questo esperimento ci è venuta quando stavamo studiando la luce e il processo della visione e la professoressa ci ha proposto di cercare in internet degli esperimenti relativi alle illusioni ottiche per partecipare al concorso Sperimentando. Nel sito web abbiamo trovato questo sperimento e abbiamo deciso di realizzarlo perché divertente e perché il materiale per costruirlo era di facile reperibilità. Materiali e strumenti usati: -Specchio -Legno con cui realizzare la struttura -Piastra in metallo -Tubo e tubicino di metallo per il sostegno dello specchio -Sbarretta a forma di U di metallo per il sostegno dello specchio -Saldatrice -Martello -Chiodi -Seghetto alternativo -Immagini da internet -Immagine del gatto del Cheshire -Carta bianca su cui abbiamo disegnato la sagoma di un viso -Colore acrilico a base acqua bianco e azzurro -Sagoma disegnata e colorata con pennarelli del gatto del Cheshire -Pennelli -Spugne -Colla vinavil -Stampa della scritta:... svanì molto lentamente, cominciando dalla punta della coda, per finire con il sogghigno, che rimase ancora per qualche istante dopo che il resto non c'era più... Le fasi del lavoro: 1) All inizio abbiamo provato in classe a vedere se l esperimento funzionava usando un piccolo specchio e la parete dell aula. Ci siamo accorti che se anche la parete era colorata l esperimento riusciva bene lo stesso. Così incoraggiati abbiamo iniziato a pensare come realizzarlo per la mostra.

3 2) Per prima cosa ci siamo procurati uno specchio e abbiamo costruito il suo sostegno. Il sostegno per lo specchio l abbiamo creato saldando con la saldatrice un tubo di metallo ad una piastra in metallo. All interno del tubo abbiamo inserito un tubicino più piccolo in modo che lo specchio potesse essere alzato e abbassato a piacere. All estremità del tubicino abbiamo applicato un sistema d appoggio per lo specchio in modo da poterlo anche ruotare. Tale sistema di appoggio è stato realizzato con un perno di metallo su cui è stata saldata una sbarretta fatta a forma di U dove è stato posizionato lo specchio. 3) Abbiamo pensato di scaricare delle immagini da internet di volti di persone per capire se il fenomeno si evidenziava anche con immagini. Questo sarebbe stato utile perché avremmo potuto sostiture immagini e disegni al volto di una persona vera e l esperimento avrebbe potuto essere eseguito da una sola persona anziché due. Ma provando ci siamo resi conto che i risultati erano deludenti e che l esperimento non funzionava. Abbiamo provato a disegnare su un foglio di carta la sagoma di un viso senza nessun successo e da internet abbiamo anche scaricato l immagine del Gatto del Cheshire per provare a sostiture il volto di un compagno con un disegno molto colorato, ma anche quest idea non ha dato buoni risultati. In conclusione abbiamo capito che per evidenziare il nostro fenomeno erano indispensabili due persone: una sarebbe stata ferma e l altra l avrebbe osservata tenendo in mano lo specchio.

4 4) Discutendo ad un nostro compagno è venuta l idea di costruire una struttura in legno a forma di scatola aperta: ad una parete sarebbe stato fatto un foro dove poter inserire il viso di una persona, una parete sarebbe stata colorata tutta di bianco e sulla base avremmo appoggiato lo specchio. Abbiamo così disegnato la struttura e discusso sulle dimensioni che doveva avere per la miglior realizzazione dell esperimento tenendo conto della distanza tra specchio e volto nel foro, tra specchio e parete bianca. Poi abbiamo consegnato il tutto ad un nostro compagno che avendo il papà falegname ci ha procurato il legno che poi noi abbiamo assemblato in laboratorio. 5) L inizio del lavoro è stato tragico perché pochi di noi sapevano usare chiodi e martello, ma soprattutto il seghetto alternativo. La prima cosa fatta è stata quella di unire alla base in legno con chiodi e martello la parete sinistra della nostra struttura.

5 Poi con una matita abbiamo tracciato su una parete di legno il volto di un nostro compagno per creare un foro delle giuste dimensioni. Con il seghetto alternativo e con molta cautela abbiamo tagliato il legno e fatto il buco. Successivamente con della carta vetrata abbiamo eliminato le schegge di legno formatesi usando il seghetto alternativo. Fatto il foro nella parte l abbiamo unita alla base della struttura. Abbiamo deciso di utilizzare del colore acrilico bianco per colorare l ultima parete di legno e dopo averla colorata l abbiamo unita con le altre pareti. Provando l esperimento con la nostra scatola ci siamo accorti che il fenomeno si manifestava molto bene. Non ci restavano che gli abbellimenti. 6) Per rendere più bella la nostra struttura abbiamo pensato, in onore al gatto del Cheshire, di disegnare il corpo, la coda e le orecchie del gatto su carta, di colorarla, di ritagliarla e di incollare il tutto sulla parete con il foro in modo che quando un visitatore della mostra avesse inserito il volto nel foro sembrasse proprio il gatto del Cheshire.

6 Come ultima cosa abbiamo deciso di decorare la struttura in legno con del colore acrilico azzurro utilizzando delle spugne e di incollare, su una parete esterna della struttura le seguenti parole tratte dal libro Alice nel paese delle meraviglie di Lewiss Carroll:... svanì molto lentamente, cominciando dalla punta della coda, per finire con il sogghigno, che rimase ancora per qualche istante dopo che il resto non c'era più...

7 Bibliografia: Gli esperimenti dell Exploratorium a cura di Pietro Cerreta,casa editrice Zanichelli

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