Progetto Equal COMUNET IT-S2-MDL-374. ABSTRACT del documento. e-learning: teorie e metodologie. Lo stato dell arte
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1 Progetto Equal COMUNET IT-S2-MDL-374 ABSTRACT del documento e-learning: teorie e metodologie. Lo stato dell arte 1
2 Gruppo di lavoro Supervisione scientifica: Maria Pia Cavalieri Coordinamento Marco Guspini Ricercatori Marco Guspini Eleonora Guglielman Francesco Oman Laura Vettraino 2
3 Analisi di scenario e-learning: teorie e metodologie. Lo stato dell arte Il documento di studio e di ricerca e-learning: teorie e metodologie. Lo stato dell arte si propone di fornire un analisi della diffusione e delle prospettive dell e-learning all interno delle organizzazioni non profit, alla luce dei risultati dell indagine svolta nella fase pre-progettuale del Progetto Equal COMUNET. Da questa indagine, infatti, erano emerse alcune criticità: le organizzazioni del Terzo Settore presentano una carenza di profili professionali di alto livello, in grado di competere con quelli delle imprese for profit; ne risulta una debole capacità di confrontarsi adeguatamente con il mercato; i lavoratori del non profit hanno scarse opportunità di accesso a percorsi di formazione continua; questo si verifica in particolare per i soggetti svantaggiati e le donne, penalizzate dalla discriminazione di genere; le Tecnologie dell Informazione e della Comunicazione (ICT Information and Communication Tecnologies), non sono diffuse a sufficienza a causa degli elevati costi di hardware e software e della mancanza di figure professionali in grado di padroneggiarle e gestirle. In risposta a queste criticità e ai conseguenti fabbisogni di formazione e di conoscenza e uso delle tecnologie, il Progetto Equal COMUNET propone l utilizzo dell e-learning nel settore del non profit, quale modalità di formazione in grado di coinvolgere tutti gli aspetti educativi, tecnologici, economico-sociali e progettuali volti alla realizzazione di ambienti di apprendimento aperti, distribuiti e flessibili, mediati dalla rete web, centrati sul soggetto che apprende e basati sull interazione e la condivisione delle risorse. Tale approccio formativo è strettamente legato all uso del software libero e alla diffusione di una cultura dell Open Source, che riteniamo rispondano in modo efficace all esigenza di disporre di strumenti informatici flessibili, adattabili alle specifiche esigenze degli utenti, riutilizzabili senza limitazioni e a basso costo, oltre a integrarsi agli stili di relazione collaborativi propri del Terzo Settore per la peculiare filosofia di apertura e condivisione. 3
4 L e-learning: approcci e paradigmi e-learning: teorie e metodologie. Lo stato dell arte A partire da una panoramica dei principali paradigmi e approcci che fanno da sfondo ai diversi modelli di e-learning, è stata ricostruita la cornice teorica di riferimento; dal comportamentismo, che ha dato origine ai modelli tutoriali e ai learning objects, si passa ad analizzare le scienze cognitive, con le loro ricadute sulle applicazioni dell Intelligenza Artificiale e la cibernetica, per concludere con il paradigma costruttivista in educazione e le sue diverse sfaccettature. Segue una descrizione delle modalità che fanno capo all apprendimento collaborativo, con una sintetica analisi dei principali modelli collaborativi adottati in rete su base costruttivista: l apprendistato cognitivo, gli ambienti per l apprendimento generativo del Cognition and Technology Group della Vanderbilt University, le Comunità di Apprendimento, gli ambienti di apprendimento intenzionale sostenuto dal computer, la Cognitive Flexibility Theory e il modello di apprendimento significativo di Jonassen. Nell ambito dei modelli collaborativi le dinamiche di cooperazione e collaborazione costituiscono la condizione affinché possa realizzarsi una Comunità di Apprendimento. Uno spazio a parte è dedicato al ruolo e le funzioni del tutor, figura strategica per l animazione e la moderazione di percorsi formativi basati sull approccio della Comunità di Apprendimento. L attenzione si concentra poi sulla progettazione dei Virtual Learning Environments (VLE), o ambienti di apprendimento virtuali, e sull analisi dei Learning Management System (LMS) ovvero le tecnologie per la creazione e la gestione di tali ambienti. Conclude la sezione una riflessione sulla valutazione dell e-learning: le sue dimensioni, gli attori, l oggetto, le strategie, gli strumenti. La cultura Open Source La seconda sezione del documento si apre con un introduzione al concetto di software libero e di Open Source, con una breve ricostruzione della storia del movimento informatico che ha condotto alla realizzazione del sistema operativo Linux, e con una panoramica delle diverse licenze GPL, che prevedono la diffusione del codice sorgente del software. 4
5 e-learning: teorie e metodologie. Lo stato dell arte All interno delle comunità informatiche è nato il concetto di copyleft, che nel tempo è stato trasferito anche ad altri ambiti, tra cui quello della ricerca scientifica; diversi progetti in attuazione in tutto il mondo stanno diffondendo l idea della libera condivisione applicata alle opere dell ingegno, come viene dimostrato da esempi quali Wikipedia, l enciclopedia libera scritta dagli utenti di Internet. Questi progetti hanno la finalità di allargare l uso delle licenze copyleft, conosciute sotto il nome di Creative Commons. Uno dei progetti più rilevanti è quello proposto dal movimento Open Access, nato in ambito accademico per la diffusione dei contenuti attraverso Internet, i cui aderenti hanno redatto la Dichiarazione di Berlino sull accesso libero alla letteratura scientifica, sottoscritta da numerose organizzazioni culturali e di ricerca, tra cui diverse università italiane. e-learning e non profit Al fine di elaborare ipotesi per la strutturazione di interventi formativi è stata svolta un analisi di scenario relativa al settore del non profit; il focus di tale analisi concerne le tre dimensioni principali e trasversali all intero universo di riferimento: la dimensione sociale, che pone l enfasi sulla mission e sulla vision; la dimensione professionale che si estrinseca nella necessità di erogare servizi efficienti ed efficaci adeguati alle esigenze di utenti e destinatari; la dimensione della governance, intesa come modalità di coinvolgimento di tutti gli attori interessati alla realizzazione di politiche di interesse generale. Due dimensioni in particolare della governance rappresentano i nuovi assetti istituzionali e politici che si stanno delineando: la dimensione organizzativa: il partenariato, che costituisce lo strumento principale per la realizzazione degli obiettivi della governance; consiste essenzialmente nella libera collaborazione tra partner ordinati non in modo gerarchico ma in base al raggiungimento di obiettivi comuni e consente la realizzazione di forme di integrazione e coordinamento inter-organizzativo; la dimensione sociale: la costruzione, l utilizzazione, la gestione delle reti sociali. 5
6 e-learning: teorie e metodologie. Lo stato dell arte È nella dimensione della governance che, in particolare, vengono prese in esame le possibili ricadute a livello formativo: qui emerge la necessità di realizzare progetti integrati tra le realtà produttive e formative attraverso la costruzione di reti tra diverse organizzazioni e attori. Alla luce dell analisi condotta appare fondamentale attuare un passaggio da un ottica corsuale a un ottica sistemica per favorire l integrazione tra politiche del lavoro e politiche formative e promuovere forme di apprendimento fondate sul dialogo e la condivisione. L attenzione viene rivolta al rapporto tra le politiche formative e le attività del non profit, con riferimento alla normativa vigente che regola il sistema dei servizi sociali in Italia: Legge n. 328 dell 8 novembre del 2000, Legge Quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, secondo la quale è prevista una collaborazione tra diversi soggetti istituzionali per la realizzazione delle azioni previste, ponendo in essere servizi sociali a rete ; Legge Costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, recante modifiche al titolo V della Costituzione, in cui vengono confermate le tendenze di fondo; in particolare nell articolo 118 viene enfatizzato il principio di sussidiarietà, che prevede il coinvolgimento di tutti i soggetti che in un territorio possono realizzare interventi attraverso piani di zona mirati. A partire da tale quadro normativo appare possibile prospettare uno sviluppo del sistema a rete dei servizi sociali in grado di favorire un integrazione e una collaborazione tra le organizzazioni di non profit, gli enti locali e gli altri soggetti coinvolti nella realizzazione di politiche sociali. L e-learning come sistema di apprendimento mediato dalla rete web può garantire l acquisizione di quelle competenze strategiche che rappresentano la socialità nel non profit; l analisi intende quindi rintracciare e descrivere gli aspetti sociali che sono alla base dell elearning e le opportunità offerte dalle possibili forme di apprendimento in rete, individuando i presupposti necessari a un ampliamento del tempo dedicato alla socializzazione e all apprendimento mediante la rete tramite: la diffusione e dell utilizzo del computer come normale strumento di lavoro; l accesso generalizzato a Internet, attraverso la banda larga; 6
7 e-learning: teorie e metodologie. Lo stato dell arte l utilizzo di Internet come normale strumento di comunicazione e di formazione nelle scuole, nelle università e nel mondo del lavoro. Per quanto riguarda le forme di apprendimento elettronico, sono state prese in rassegna tre diverse tipologie: apprendimento informale non assistito; apprendimento individuale in rete; auto-apprendimento informale, assistito e autonomo. In particolare nel settore del non profit appaiono ipotizzabili le seguenti forme di e-learning: a) e-learning non collaborativo, diretto soprattutto alla costruzione di competenze tecnicospecialistiche; b) e-learning collaborativo, diretto soprattutto alla costruzione di competenze strategiche per l attività sociale; c) e-learning by networking, diretto soprattutto alla costruzione di reti tra le organizzazioni e le Comunità di Pratiche. L e-learning presenta dunque alcune prerogative che lo rendono uno strumento in grado di promuovere forme di apprendimento organizzativo e collaborativo nelle aziende e quindi di avviare un cambiamento attraverso l attivazione di processi di de-strutturazione sociale in senso antigerarchico. Nel non profit, in particolare, l e-learning si presta ad essere utilizzato al fine di promuovere l aumento della partecipazione alle iniziative formative e a porre le condizioni affinché le occasioni di apprendimento informale possano essere valorizzate e reincanalate nell ambito dell apprendimento formale. Viene privilegiata dunque una formazione collaborativa, in grado di realizzare forme di collaborative learning basate sull interattività e sulla costruzione di conoscenza sociale, coerentemente con le competenze chiave richieste dalla mission sociale che caratterizza il non profit. Si può parlare quindi di interventi formativi basati sul concetto di learning community, ovvero Comunità di Apprendimento, che si fonda su alcuni presupposti fondamentali: diversità di expertise tra i membri della comunità; condivisione dell obiettivo di far crescere continuamente competenze e conoscenze collettive; 7
8 enfasi sull imparare ad apprendere; e-learning: teorie e metodologie. Lo stato dell arte messa a punto di dispositivi per la condivisione di ciò che viene appreso; approccio inter-organizzativo, secondo il quale i rapporti tra le organizzazioni si basano sullo scambio e consentono di dar vita a veri e propri network, strumenti chiave per la valorizzazione del capitale sociale e per la realizzazione di politiche di benchmarking sembrano confermare l opportunità di valorizzare tali strategie formative. L adozione di sistemi Open Source può rappresentare una possibile strategia risolutiva. A tale scopo è stata condotta un indagine sul campo. Alla ricerca di buone pratiche nell e-learning per il non profit: i risultati dell indagine sul campo A completamento e convalida della ricerca sulle teorie e metodologie dell e-learning nel non profit è stata condotta un indagine sul campo, attraverso interviste in profondità a testimoni privilegiati appartenenti a diverse organizzazioni del non profit, analizzando in particolare alcuni aspetti chiave: la visione personale dello stato dell arte dell e-learning, le attuali modalità di formazione nel non profit, le prospettive possibili dell e-learning per il non profit, i possibili modelli di applicazione dell e-learning in tale contesto, l opportunità di ideare un modello specifico di e-learning e, infine, il ruolo riconosciuto al possibile utilizzo del software libero e Open Source nello scenario del non profit. Dall esame dei risultati emergono le seguenti tendenze di fondo: non sono ravvisabili politiche di sistema riguardanti la formazione, ma variegate realtà organizzative che utilizzano strategie differenziate; non appare diffusa una cultura della condivisione di strategie e di obiettivi, e ciò se da un lato appare abbastanza problematico in relazione alle esigenze di governance di cui si è parlato a livello di inquadramento teorico, dall altro mette in evidenza la necessità di attivare politiche di governance che aiutino a superare questa impasse; l e-learning è assai poco diffuso e comunque in maniera sporadica e non strutturata; 8
9 e-learning: teorie e metodologie. Lo stato dell arte esistono buone pratiche relativamente all utilizzo dell approccio e-learning, ma sono abbastanza isolate e frammentarie, ancorché in crescita negli ultimi anni; esiste la diffusa consapevolezza dell importanza dell e-learning soprattutto per poter risolvere il problema delle distanze che, soprattutto nel caso delle organizzazioni che operano a livello internazionale, appare particolarmente rilevante; esiste la consapevolezza che talvolta l e-learning sia da abbinare con la formazione in presenza attraverso la formula del blended learning, e in genere l opportunità per l apprendimento in rete di utilizzare diverse metodologie a seconda delle specifiche esigenze e delle differenziate prospettive, soprattutto in considerazione della necessità che il non profit ha di dialogare con gli ambienti più diversi, in ciò mostrando di condividere l esigenza di integrazione che è alla base delle politiche di governance, di cui si è parlato; esiste la consapevolezza dell importanza di utilizzare l Open Source, ma su questo aspetto non si hanno idee molto chiare e si tende, talvolta, a considerare il tema non fondamentale in una fase ancora iniziale e di sviluppo dell e-learning; esiste una diffusa consapevolezza dell importanza di utilizzare l approccio delle Comunità di Apprendimento e delle Comunità di Pratica nella formazione realizzata con le tecnologie di rete, confermando quanto emerso dall analisi teorica; esiste la consapevolezza dell esigenza di realizzare una rete formativa che consenta di condividere strategie, strumentazioni, contenuti e non per ultimo dialogare tra gli attori del Terzo Settore, mostrando l intuizione e il riconoscimento dell importanza di creare sistemi di rete al cui interno portare avanti le politiche settoriali. 9
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