Pr.Osp.20/2012 PROCEDURA PER LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO DELLA TRASMISISONE DEL VIRUS DELL INFLUENZA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Pr.Osp.20/2012 PROCEDURA PER LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO DELLA TRASMISISONE DEL VIRUS DELL INFLUENZA"

Transcript

1 Pag. 1 di 14 PROCEDURA PER LA PREVENZIONE ED CONTROLLO DELLA TRASMISISONE DEL Rev. n. Data Causale modifica Redatto da: Approvato da: Validato da: 01 16/01/2012 Aggiornamento Raccomandazioni Ministero Salute Dr. S. Cinalli Dr. L. Marangoni ASPP G. Andreoli DSP DSA stagione il 6/09/2011 il 14/12/2011 il 16/01/ Prima stesura Dr. S. Cinalli Dr. L. Marangoni ASPP G. Andreoli Distribuito il 17/01/2012 da archiviare nel capitolo: 13.1 Direzione Sanitaria Direzione Sanitaria di Presidio Direttori Unità Operative Coordinatori Unità Operative Medico Competente/Autorizzato Destinatari Tutto il personale dipendente e i lavoratori assimilati Referenti Aziendali Ditte Appaltatrici

2 Pag. 2 di 14 INDICE 1. OBIETTIVO SETTORI E PERSONALE COINVOLTO TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI DEFINIZIONI: RESPONSABILITA E AUTORITA DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA E DIAGRAMMA DI FLUSSO PRECAUZIONI DA ADOTTARE NELL ASSISTENZA Diagramma di flusso: sintomatologia insorta durante l orario di servizio Diagramma di flusso: sintomatologia insorta al di fuori dell orario di servizio ALLEGATI MATERIALI / DISPOSITIVI / ATTREZZATURE MODALITA E FASI DI APPLICAZIONE VERIFICA DI APPLICAZIONE: INDICATORI, TEMPISTICA DI VALUTAZIONE E REGISTRAZIONE RINTRACCIABILITA E CUSTODIA RIFERIMENTI LEGISLATIVI E BIBLIOGRAFICI CRITERI E TEMPISTICA DELLE REVISIONI... 14

3 Pag. 3 di OBIETTIVO Il Titolo X del D.Lgs 81/08, riguardante l esposizione ad agenti biologici sul luogo di lavoro, sancisce una serie di obblighi che includono la valutazione del rischio, la messa in atto di misure tecniche, organizzative, procedurali e igieniche, l informazione, la formazione e l addestramento dei lavoratori nonché la sorveglianza sanitaria. Per gli agenti biologici classificati nei gruppi 3 e 4 è stato istituito il registro degli esposti e degli eventi accidentali custodito presso il Medico Competente. Il rischio di infezione da influenza, come peraltro il rischio legato alla presenza di qualunque agente biologico, potrebbe essere più elevato nel comparto sanità, a motivo della peculiarità dell attività lavorativa svolta. La presente procedura si integra con la per la prevenzione e la sorveglianza sanitaria degli operatori esposti a sindrome influenzale da nuovo virus del tipo A/H1N1 elaborata nel Essa si basa su alcune presunzioni che potrebbero essere modificate da nuove conoscenze o eventi. In tal caso sarà necessario adattare le indicazioni del protocollo alla nuova situazione. 1) L attuale situazione epidemiologica è di periodo post-pandemico in cui l attività dei virus è di tipo epidemico-stagionale 2) Casi e/o cluster di probabile trasmissione nosocomiale/occupazionale del virus sono stati documentati. 3) Gli operatori sanitari possono acquisire l infezione sia in comunità che sul lavoro. 4) I pazienti ricoverati per altra patologia possono acquisire l infezione in ospedale da altri pazienti, dai visitatori e dagli stessi operatori oppure manifestare nei primi giorni di ricovero l insorgenza dei sintomi della malattia acquisita in comunità. 5) La trasmissione interumana dei virus influenzali avviene per droplet, cioè per contaminazione delle mucose (naso, bocca, occhi) con le secrezioni emesse con la tosse, starnuto, ecc, compresa l inalazione di droplet di piccole dimensioni (aerosol) in prossimità della fonte, oppure, toccandosi le mucose del volto con le mani/guanti contaminati dal contatto con il paziente o con oggetti e superfici, inclusi i DPI, a loro volta contaminati dalle secrezioni del paziente. Le misure collettive ed individuali di isolamento (precauzioni standard per tutti i pazienti, di igiene respiratoria per tutti i pazienti con tosse) e le misure di isolamento da droplet sono ritenute efficaci per prevenire la diffusione.

4 Pag. 4 di 14 6) La contagiosità del paziente con virus influenzale è stimata durare 9 giorni (da -1 a +7 dall insorgenza dei sintomi) o, in caso di sintomatologia perdurante, fino a completa risoluzione. 7) I bambini ed i pazienti immunodepressi potrebbero eliminare il virus con le secrezioni più a lungo. 8) L incubazione è stimata in 7 giorni. Il seguente protocollo si applica a tutti gli operatori a prescindere dal tipo di rapporto di lavoro o di prestazione con l Azienda: a) gli operatori che sono direttamente coinvolti nell assistenza a persone con infezione da virus influenzale, come da definizioni di caso. b) i laboratoristi che manipolano a scopo diagnostico e/o di ricerca materiali biologici contenenti o sospettati contenere il virus influenzale potenzialmente infettante. 2. SETTORI E PERSONALE COINVOLTO Servizio Prevenzione e Protezione Rischi Direzione Sanitaria di Presidio Medico Competente / Autorizzato Direttori e/o Responsabili di UU.OO. Coordinatori di UU.OO e/o Servizi Tutti i Lavoratori dipendenti dell ACO San Filippo Neri Tutti gli Specializzandi, Tirocinanti e Frequentatori a scopo didattico e/o formativo Tutti i Lavoratori di Ditte Appaltatrici che operano all interno dell ACO San Filippo Neri 3. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI ACO SFN = Azienda Complesso Ospedaliero San Filippo Neri DSP = Direzione Sanitaria di Presidio SPPR = Servizio Prevenzione e Protezione Rischi SAIO = Servizio Assistenza Infermieristica ed Ostetrica CTSR = Coordinamento Tecnico Sanitario e Riabilitativo U.O. = Unità Operativa DPI = Dispositivi di Protezione Individuale DVR = Documento Valutazione Rischi CPAP = Ventilazione Meccanica a Pressione Positiva delle vie aeree BiPAP = Ventilazione a Pressione Positiva Intermittente BSL2 = Livello di Biosicurezza 2

5 Pag. 5 di DEFINIZIONI: a) esposizione non protetta: contatto con materiale contenente virus influenzale potenzialmente infettante o contatto stretto (entro un metro) e prolungato (almeno 10 minuti) con un paziente affetto, in assenza di misure di protezione. In considerazione della formazione effettuata, dei protocolli vigenti e delle misure collettive e di protezione individuali disponibili, questa modalità di esposizione dovrebbe risultare da eventi accidentali o da inosservanza delle procedure previste ed essere pertanto altamente improbabile. Rientra in tale contesto l esposizione a paziente ricoverato per altra causa, pertanto non in isolamento, che manifesti i sintomi influenzali ricompresi nella definizione di caso. b) lavoratore: dipendente dell ACO SFN con qualsiasi tipologia di contratto; c) lavoratore assimilato: studente di corsi di laurea o di specializzazione, frequentatore volontario a fini didattico formativo, che frequenta l ACO SFN. 4 RESPONSABILITA E AUTORITA 4.1 Medico di Guardia della U.O. ove si presenti il caso, anche solo sospetto: provvede a compilare il modello di Notifica di Sospetta Malattia Infettiva, e lo invia alla DSP 4.2 DSP Il medico in servizio verifica che siano adottati i provvedimenti di isolamento previsti dalle procedure codificate di isolamento (presenti sul sito aziendale - sezione CIO) e fornisce eventuali ulteriori indicazioni e chiarimenti al personale del reparto in cui si è verificato il caso, al fine di prevenire la diffusione dell infezione ad altri pazienti ricoverati o visitatori. Provvede ad inviare alle Autorità Sanitarie la Notifica di Sospetta Malattia Infettiva, e ne invia copia al SPPR. Mantiene i contatti ed i rapporti con Enti ed Istituzioni per le competenze igienico sanitarie ed epidemiologiche. 4.3 SPPR Verifica che le misure di prevenzione contenute nel DVR, compreso l uso dei DPI, siano conformi a quanto previsto dalle indicazioni scientifiche e circolari ministeriali specifiche relative al virus ;

6 Pag. 6 di Adegua all evento epidemico/pandemico le azioni di prevenzione da mettere in atto, soprattutto per quanto riguarda l informazione, la formazione, le procedure e l organizzazione del lavoro, l utilizzo dei DPI; Provvede a promuovere ed allestire, ove i vaccini siano resi disponibili dall autorità sanitaria, la campagna di vaccinazione antinfluenzale per tutti i lavoratori dall ACO SFN, dipendenti di ditte appaltatrici, studenti dei corsi di laurea e di specializzazione e frequentatori volontari a scopo formativo e/o didattico. 4.4 Medico Competente/Autorizzato mette in atto: Le misure di sorveglianza che devono essere adottate in caso di esposizione non protetta e in funzione dello stato immunologico dell esposto; Effettua, ove sia reso disponibile, la somministrazione delle dosi di vaccino ai lavoratori che intendono immunizzarsi 4.5 Lavoratore (sia dipendente dell ACO SFN sia di ditte appaltatrici) o lavoratore assimilato: E fortemente invitato a sottoporsi alle campagne di vaccinazione antinfluenzale stagionale/pandemica se presenta febbre con temperatura > ai 38 C accompagnata da almeno uno dei seguenti sintomi: tosse, raffreddore, mal di gola, congiuntivite, diarrea, vomito, nausea, mal di testa, astenia, dolori muscolari insorti durante i 7 giorni successivi il contatto non protetto, deve seguire le seguenti indicazioni: a) Se i sintomi iniziano durante l orario di servizio all interno dell ospedale, il lavoratore deve: indossare immediatamente una mascherina di tipo chirurgico; sottoporsi a visita medica presso il Pronto Soccorso per la denuncia INAIL d infortunio lavorativo di tipo biologico, oltre ovviamente alla denuncia di sospetta od accertata malattia infettiva; essere informato delle precauzioni che deve osservare per evitare la trasmissione ad altri; lasciare il posto di lavoro ed eventualmente essere seguito in idoneo ambiente ospedaliero, secondo il giudizio del Medico di Pronto Soccorso.

7 Pag. 7 di 14 b) Se l insorgenza dei sintomi è riscontrata al di fuori dell ospedale, l operatore: - non deve recarsi al lavoro, - deve consultare il proprio medico curante, - deve dare tempestiva comunicazione per via telefonica al Medico Competente dell infezione virale in atto affinché questi adotti le misure necessarie per gli accertamenti a carico di altri lavoratori possibili contatti all interno dell U.O. di appartenenza, e informi la DSP per gli accertamenti di possibili contatti tra i pazienti ricoverati. Gli operatori esposti rimangono in servizio e vengono invitati alla sorveglianza sanitaria attiva con misurazione della temperatura corporea due volte al giorno, e rilevazione di altri sintomi di seguito specificati. 5 DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA E DIAGRAMMA DI FLUSSO Nelle attività assistenziali il lavoratore deve attenersi ai seguenti PRINCIPI GENERALI di PREVENZIONE: Tutti gli operatori devono applicare le Precauzioni Standard e l igiene delle mani ad ogni contatto avuto con pazienti; Tutti gli operatori devono applicare l Igiene Respiratoria con tutti i pazienti con tosse; I pazienti con tosse per i quali è escluso il sospetto di tubercolosi polmonare, inclusi i pazienti con influenza, devono essere assistiti nel rispetto delle precauzioni da droplet; Tutti gli operatori devono essere informati sulle raccomandazioni contenute nella presente procedura; Non sono indicate misure restrittive per gli operatori sanitari esposti a virus influenzale, in assenza di sintomatologia. 5.1 PRECAUZIONI DA ADOTTARE NELL ASSISTENZA Allo stato attuale delle conoscenze le misure di seguito riportate devono essere applicate per 7 giorni dall inizio dei sintomi del paziente, comunque fino alla loro risoluzione o diagnosi alternativa. Tutti i DPI utilizzati dagli operatori sono monouso.

8 Pag. 8 di 14 a) Al Pronto Soccorso Applicare le misure di igiene respiratoria e di igiene delle mani per pazienti e operatori. I pazienti devono essere informati sulle misure di igiene respiratoria e delle mani che devono adottare in tutte le occasioni di interazione con altri. Il paziente che risponde alla definizione di caso, o comunque abbia tosse o raffreddore, deve essere fornito quanto prima di mascherina chirurgica (compatibilmente con le condizioni cliniche e di funzionalità respiratoria), avviato per valutazione nella stanza di isolamento o nella sala di attesa dedicata in accordo con il triage effettuato. Nel colloquio diretto (faccia-a-faccia, entro 1 metro), nell esecuzione della visita medica e di altra attività assistenziale che si svolgano in stretta prossimità (entro 1 metro) dal paziente, nel trasporto del paziente al reparto o al servizio di radiologia, gli operatori devono indossare una mascherina chirurgica se il paziente indossa la mascherina chirurgica, oppure mascherina ed occhiali, guanti e sovra-camice se il paziente non è nelle condizioni di indossare la mascherina chirurgica. Nel prelievo del campione naso-faringeo gli operatori dovranno indossare, oltre a camice e guanti, un filtrante respiratorio FFP2 e gli occhiali. b) In DH/DS e in ambulatorio Applicare quanto previsto dal punto precedente e in caso di sospetta influenza che necessiti di ricovero fare accompagnare il paziente al Pronto Soccorso. c) In Radiologia Ove possibile è necessario evitare che il paziente sosti in un area di attesa, in particolare se non può indossare una mascherina. In caso che questa indicazione non possa essere seguita, è opportuno distanziare il paziente di almeno un metro dagli altri. In corso di procedura di diagnostica per immagini, nell assistenza che si svolga in stretta prossimità del paziente (entro 1 metro), gli operatori devono indossare una mascherina chirurgica se il paziente indossa la mascherina chirurgica, oppure mascherina ed occhiali, guanti e sovra-camice se il paziente non è nelle condizioni di indossare la mascherina chirurgica.

9 Pag. 9 di 14 d) In reparto Il ricovero in reparto deve avvenire in stanza singola, applicando, oltre alle precauzioni standard, di igiene respiratoria e di igiene delle mani, le procedure e i DPI previsti per l isolamento da droplet. Il cohorting in stanza a due letti è ammesso in caso di pazienti con diagnosi di influenza confermata dal laboratorio ed in assenza di altra patologia trasmissibile che necessiti di isolamento in stanza singola. Il paziente deve essere informato delle misure di igiene respiratoria e di igiene delle mani da adottare e fornito di una mascherina chirurgica, da sostituire ogni 24 ore, o quando se ne presenti la necessità. Prima dell ingresso nella stanza del paziente gli operatori dovranno invitare il paziente ad indossare la mascherina chirurgica. Nello svolgimento di attività assistenziali (p.es. prelievo, visita medica, etc) che si svolgano in stretta prossimità del paziente (entro 1 metro), gli operatori devono indossare, oltre ai guanti, una mascherina chirurgica se il paziente indossa la mascherina chirurgica, oppure mascherina ed occhiali e il sovra-camice se il paziente non è nelle condizioni di indossare la mascherina chirurgica. La consegna e il ritiro del vitto dovrà essere svolta dal personale di assistenza dell Azienda indossando i guanti ed applicando una scrupolosa igiene delle mani in uscita dalla stanza o dalla zona filtro, ove esistente. e) In Terapia Intensiva e Rianimazione ed in tutti i casi di esecuzione di procedure che favoriscono la formazione di aerosol, considerate a rischio di trasmissione, è consigliato un filtrante respiratorio FFP3. Esempi di procedure a rischio per le quali è opportuna una protezione di livello 3 sono: intubazione, aspirazione tracheo-bronchiale aperta, induzione espettorato, ventilazione manuale (ambu), CPAP, BiPAP e ventilazione ad alta frequenza oscillatoria, ventilazione percussiva ad alta frequenza, medicazione di tracheostomia, broncoscopia e autopsia. In tutti i contesti: prima di rendere disponibili per il paziente successivo gli ambienti che hanno ospitato un paziente con influenza, devono essere seguite le stesse indicazioni previste per gli ambienti che hanno ospitato pazienti in isolamento da droplet (sanificazione).

10 Pag. 10 di 14 Per i trasporto dei campioni devono essere applicate le procedure già in uso. In laboratorio, la manipolazione dei campioni deve essere effettuata secondo le procedure previste dal livello di sicurezza BSL 2. Nello svolgimento delle pulizie nella stanza del paziente gli operatori dovranno indossare i guanti ed applicare una scrupolosa igiene delle mani in uscita dalla stanza o dalla zona filtro, ove esistente.

11 Pag. 11 di Diagramma di flusso: sintomatologia insorta durante l orario di servizio Lavoratore - Indossa immediatamente mascherina chirurgica (se patologia aerotrasmessa) - Si reca al P.S. - Trasmette al SMI la certificazione INAIL Medico di P.S. - Emette certificazione INAIL - Compila la Scheda di Notifica di Malattia Infettiva e la trasmette alla DSP DSP - Trasmette al SPPR copia della Scheda di Notifica di Malattia Infettiva - Attiva l indagine per l accertamento dei contatti con pazienti ricoverati SPPR - Avvia l indagine per individuare contatti tra personale dipendente - Trasmette l elenco dei contatti al Medico Competente Medico Competente - Avvia la Sorveglianza Sanitaria dei contatti

12 Pag. 12 di Diagramma di flusso: sintomatologia insorta al di fuori dell orario di servizio Lavoratore - non deve recarsi al lavoro; - deve consultare il proprio medico curante, o recarsi al Pronto Soccorso; - deve darne tempestiva comunicazione telefonica al SPPR SPPR - comunica l evento alla DSP per i provvedimenti di competenza nei confronti dei pazienti presso l UO in cui ha prestato servizio il dipendente; - individua, in collaborazione col SAIO, CTSR e/o Dirigente della U.O., altri eventuali contatti tra i lavoratori, trasmettendone l elenco al Medico Competente. Medico Competente - Avvia la Sorveglianza Sanitaria dei contatti tra i lavoratori. DSP - Attiva l indagine per l accertamento e la sorveglianza sanitaria dei contatti tra i pazienti ricoverati

13 Pag. 13 di 14 6 ALLEGATI 7 MATERIALI / DISPOSITIVI / ATTREZZATURE Tutti i dpi in uso e ordinariamente già disponibili in ospedale, di cui deve essere mantenuta una scorta adeguata a cura di ogni coordinatore di UO 8 MODALITA E FASI DI APPLICAZIONE Applicazione immediata 9 VERIFICA DI APPLICAZIONE: INDICATORI, TEMPISTICA DI VALUTAZIONE E REGISTRAZIONE I soggetti citati nella presente procedura sono responsabili della corretta effettuazione delle funzioni e compiti Loro assegnati. I Direttori/Responsabili di UO e i Coordinatori sono responsabili della corretta applicazione di quanto previsto nella presente procedura per la propria UO, nonché responsabili di rendere edotto ogni collaboratore delle procedure da seguire. Indicatori: a) numero di dipendenti che si sottopongono a vaccinazione b) uso non corretto dei DPI c) mancata adozione delle precauzioni durante le attività assistenziali La verifica della corretta applicazione e della diffusione capillare a tutti i lavoratori della presente procedura, sarà a cura del SPPR continuativamente durante il periodo di influenza stagionale con immediata adozione delle azioni correttive per eventuali mancate o incomplete applicazioni, con report finale annuale dello stato di applicazione, dei casi occorsi, dei soggetti vaccinati in raffronto con i dati della stagione precedente. 10 RINTRACCIABILITA E CUSTODIA La presente procedura viene distribuita a tutte le UUOO dell ACOSFN; presso ciascuna UO una copia deve essere disponibile presso la stanza del medico di guardia e presso quella del Coordinatore. Il referente per la qualità dell UO deve archiviarla presso l UO, sostituendola con eventuali successive redazioni aggiornate presso ogni postazioni in cui si trova nell UO. Una copia viene archiviata nel Manuale della Qualità Organizzativa custodito in formato cartaceo presso DSP. Una copia informatica viene pubblicata sul sito aziendale dell ACOSFN collegando il file all ipertesto albero delle procedure aziendali al capitolo RIFERIMENTI LEGISLATIVI E BIBLIOGRAFICI

14 Pag. 14 di 14 D.Lgs. n. 81 del 09 Aprile 2008 D.Lgs. n. 106 del 03 Agosto 2009 Circolari Ministero della Salute, reperibili sul sito del Ministero, negli ultimi aggiornamenti emanati 12 CRITERI E TEMPISTICA DELLE REVISIONI La presente procedura deve essere revisionata nel suo complesso a cura del SPPR: 12.a In modo continuo in periodo di influenza stagionale epidemico, in caso emergessero elementi di non facile applicabilità. 12 b A tre mesi dall attivazione deve essere effettuata una analisi della effettiva e corretta applicazione. 12.c A sei mesi dall attivazione deve essere effettuata una analisi delle segnalazioni/suggerimenti pervenuti rispetto alle procedure stabilite e devono essere computati gli indicatori per eventuali proposte di modifica della procedura ratificata 12.d A un anno dalla sua emissione devono essere verificati percorsi e modulistica in relazione all attività di monitoraggio (indicatori) effettuata e alle problematiche sollevate durante l applicazione 12.d Nel caso di modifiche delle normative di riferimento, di emanazioni di nuove linee guida, di evidenze scientifiche che comportino l aggiornamento

MISURE DI CONTROLLO PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI/PROBABILI/ACCERTATI DELLA SINDROME INFLUENZALE DEL TIPO AH1N1

MISURE DI CONTROLLO PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI/PROBABILI/ACCERTATI DELLA SINDROME INFLUENZALE DEL TIPO AH1N1 MISURE DI CONTROLLO PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI/PROBABILI/ACCERTATI DELLA SINDROME INFLUENZALE DEL TIPO AH1N1 Dott. Maurizio Dal Maso Direttore Sanitario Dott.ssa Ausilia Pulimeno Dirigente Area

Dettagli

ALLONTANAMENTO SENZA PREAVVISO DI UN PAZIENTE DAL REPARTO DI RICOVERO

ALLONTANAMENTO SENZA PREAVVISO DI UN PAZIENTE DAL REPARTO DI RICOVERO Pag. 1 di 7 ALLONTANAMENTO SENZA PREAVVISO DI UN PAZIENTE DAL REPARTO DI RICOVERO Rev. n. Data Causale modifica Redatto da: Approvato da: Validato da: 0 01/07/2010 Prima Redazione Il 30/06/2010 DSP Il

Dettagli

La diagnosi di influenza da virus A(H1N1)v è basata sul solo criterio clinico esplicitato di seguito. Criterio clinico ADULTI:

La diagnosi di influenza da virus A(H1N1)v è basata sul solo criterio clinico esplicitato di seguito. Criterio clinico ADULTI: Revisione 2 del 31.07.09 PROCEDURA per la GESTIONE dei CASI sospetti di INFEZIONE A/H1N1 presso la ASL di Teramo Gli operatori addetti al triage devono valutare tempestivamente tutte le persone che si

Dettagli

SILVANA MONTORO. Infermiera specialista nel rischio Infettivo ASL 1 Imperiese ANIPIO LIGURIA

SILVANA MONTORO. Infermiera specialista nel rischio Infettivo ASL 1 Imperiese ANIPIO LIGURIA SILVANA MONTORO Infermiera specialista nel rischio Infettivo ASL 1 Imperiese ANIPIO LIGURIA Discussione di un caso clinico: Dal sospetto alla conferma di malattia come ci approcciamo a un paziente che

Dettagli

Pr.Osp.2/2010. Ricerca del linfonodo sentinella RICERCA DEL LINFONODO SENTINELLA

Pr.Osp.2/2010. Ricerca del linfonodo sentinella RICERCA DEL LINFONODO SENTINELLA Pag. 1 di 2 RICERCA DEL LINFONODO SENTINELLA Rev. n. Data Causale modifica Redatto da: Approvato da: Validato da: Direttore Dip. DSP DSA 01/02/2010 0 10/02/2010 Prima Redazione Chirurgico Il 25/01/2010

Dettagli

INDICAZIONI OPERATIVE PER IL CONTROLLO E LA NOTIFICA DI EVENTUALI CASI DI SARS

INDICAZIONI OPERATIVE PER IL CONTROLLO E LA NOTIFICA DI EVENTUALI CASI DI SARS ISTRUZIONE OPERATIVA n 2/2003 Revisione 1/2003 INDICAZIONI OPERATIVE PER IL CONTROLLO E LA NOTIFICA DI EVENTUALI CASI DI SARS Ratificato dalla Commissione Aziendale per la Sorveglianza e il Controllo delle

Dettagli

CONTROLLO DELLA TRASMISSIONE DELLA PATOLOGIA INFETTIVA IN OSPEDALE: NORME DI COMPORTAMENTO PER I VISITATORI ED I VOLONTARI

CONTROLLO DELLA TRASMISSIONE DELLA PATOLOGIA INFETTIVA IN OSPEDALE: NORME DI COMPORTAMENTO PER I VISITATORI ED I VOLONTARI pag. 1 di 6 PER IL Dott. Antonio Silvestri Presidente Commissione di Controllo per le Infezioni Ospedaliere Dott. Maurizio Rango Direttore Sanitario Dott. Antonio Silvestri Stesura Validazione ed Approvazione

Dettagli

PROCEDURA PER LA SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE OCCUPAZIONALI

PROCEDURA PER LA SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE OCCUPAZIONALI ISTRUZIONE OPERATIVA N 1/2005 PROCEDURA PER LA SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE OCCUPAZIONALI RATIFICATO DALLA COMMISSIONE AZIENDALE PER LA SORVEGLIANZA E IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE

Dettagli

DIRETTIVE PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI DI INFLUENZA A/H1N1v IN PRONTO SOCCORSO

DIRETTIVE PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI DI INFLUENZA A/H1N1v IN PRONTO SOCCORSO DIRETTIVE PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI DI INFLUENZA A/H1N1v IN PRONTO SOCCORSO L INFLUENZA A/H1N1v Il nuovo virus influenzale A (nuovo ceppo del sottotipo H1N1v) contiene geni di virus aviari, suini

Dettagli

SARS - CoV. Sindrome respiratoria acuta grave (SARS) IO 13. Rev. 01 del 23 settembre 2010 Pag. 1/10

SARS - CoV. Sindrome respiratoria acuta grave (SARS) IO 13. Rev. 01 del 23 settembre 2010 Pag. 1/10 Pag. 1/10 Sindrome respiratoria acuta grave SARS - CoV File Redazione Dott. Giuliana Bonizzato Direzione Medica Ospedaliera Dott. Stefania Bertoldo - Servizio Prevenzione Protezione Data applicazione 15

Dettagli

IL REGISTRO OPERATORIO

IL REGISTRO OPERATORIO Pag. 1 di 5 rev. n. Data Causale modifica Redatto da: Approvato da: Validato da: 0 31/12/2010 Prima redazione Direzione Sanitaria di Presidio Responsabili UO chirurgiche, Coordinatori Anestesisti CO e

Dettagli

CAMPAGNA ANTI-INFLUENZALE

CAMPAGNA ANTI-INFLUENZALE SISTEMA SANITARIO DELLA SARDEGNA CAMPAGNA ANTI-INFLUENZALE 2015-2016 Inizia il prossimo 9 novembre la campagna di vaccinazione antinfluenzale della ASL di Carbonia-Iglesias. L'influenza ogni anno colpisce

Dettagli

I RISCHI PROFESSIONALI DELL INFERMIERE

I RISCHI PROFESSIONALI DELL INFERMIERE Corso di Laurea in Infermieristica I RISCHI PROFESSIONALI DELL INFERMIERE Infermiera Barbara Cortivo I RISCHI PROFESSIONALI DELL INFERMIERE BIOLOGICI DA GAS ANESTETICI DA RADIAZIONE DA MOVIMENTAZIONE CHIMICI

Dettagli

ISTRUZIONE OPERATIVA n 1/2009. Revisione 0 GASTROENTERITI DA NOROVIRUS: LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO IN AMBITO OSPEDALIERO

ISTRUZIONE OPERATIVA n 1/2009. Revisione 0 GASTROENTERITI DA NOROVIRUS: LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO IN AMBITO OSPEDALIERO ISTRUZIONE OPERATIVA n 1/2009 Revisione 0 GASTROENTERITI DA NOROVIRUS: LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO IN AMBITO OSPEDALIERO Ratificato dalla Commissione Aziendale per la Sorveglianza e il Controllo delle

Dettagli

Emergenze infettive: modello di risposta in Provincia di Trento

Emergenze infettive: modello di risposta in Provincia di Trento Emergenze infettive: modello di risposta in Provincia di Trento Padova, 20 settembre 2012 Maria Grazia Zuccali Dipartimento di Prevenzione APSS Trento L organizzazione della provincia di Trento Distretto

Dettagli

M s i ur u e d i d i p r p ot o ezio i n o e n p e p r g l g i l i O pe p rator o i i S a S ni n t i ari

M s i ur u e d i d i p r p ot o ezio i n o e n p e p r g l g i l i O pe p rator o i i S a S ni n t i ari Rev. 1 del 14.10.09 Misure di protezione per gli Operatori Sanitari (Circolare Ministero della Salute n. 23671del 20.05.09) Gli Operatori Sanitari, a stretto contatto con casi sospetti di influenza da

Dettagli

Modalità di identificazione del paziente International Patient Safety Goals IPSG IPSG. 1 Accuratezza della identificazione del paziente

Modalità di identificazione del paziente International Patient Safety Goals IPSG IPSG. 1 Accuratezza della identificazione del paziente 1 di 6 LISTA DI DISTRIBUZIONE Direttori Presidi Ospedalieri Direttori di Dipartimento Servizio Infermieristico Direttori UU.OO. Coordinatori Infermieristici UU.OO. Rev. Data Causale Redazione Verifica

Dettagli

Pr.Osp. n. 14/2010 REGOLAMENTO DEL BLOCCO OPERATORIO C: COMPORTAMENTI IMPORTANTI PER IL MANTENIMENTO DELL ASEPSI

Pr.Osp. n. 14/2010 REGOLAMENTO DEL BLOCCO OPERATORIO C: COMPORTAMENTI IMPORTANTI PER IL MANTENIMENTO DELL ASEPSI Pag. 1 di 6 REGOLAMENTO DEL BLOCCO OPERATORIO C: Rev. Causale Data n. modifica 0 31/12/2010 Prima stesura Redatto da: Approvato da: Validato da: G.O. C.I.O. Dirigente SAIO, CPS Capotecnici e Direttori

Dettagli

Pr.Osp35/2012. SPPR Dr. S. Cinalli Dr. L. Miletta Sig. G. Andreoli DH ONCOL. Sig.ra S. Tosi. il 18/7/2012

Pr.Osp35/2012. SPPR Dr. S. Cinalli Dr. L. Miletta Sig. G. Andreoli DH ONCOL. Sig.ra S. Tosi. il 18/7/2012 Pag. 1 di 9 INSTILLAZIONI VESCICALI DI FARMACI ANTIBLASTICI DI ORIGINE BIOLOGICA: MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE PER GLI OPERATORI SANITARI E PER L AMBIENTE Causale Rev. n. Data modifica 0 29/10/2012

Dettagli

La sorveglianza della legionellosi

La sorveglianza della legionellosi La sorveglianza ed il controllo della legionellosi: le linee guida regionali Flussi informativi per la sorveglianza ed il controllo della legionellosi Bianca Maria Borrini Dipartimento di Sanità Pubblica

Dettagli

Oggetto: Indicazioni in merito alla Campagna antinfluenzale in Regione Lombardia. Trasmissione nota Ministeriale.

Oggetto: Indicazioni in merito alla Campagna antinfluenzale in Regione Lombardia. Trasmissione nota Ministeriale. Giunta Regionale Direzione Generale Sanità Data 28/07/2009 Protocollo HI.2009.0028340 Ai Direttori Generali Ai Direttori Sanitari: ASL Aziende Ospedaliere IRCCS di diritto pubblico IRCCS di diritto privato

Dettagli

Ebola, caso sospetto nelle Marche, ma dovrebbe trattarsi di malaria. La dichiarazione di Mezzolani

Ebola, caso sospetto nelle Marche, ma dovrebbe trattarsi di malaria. La dichiarazione di Mezzolani Ebola, caso sospetto nelle Marche, ma dovrebbe trattarsi di malaria. La dichiarazione di Mezzolani SOSPETTO CASO EBOLA, IN CORSO IL TRASFERIMENTO DELLA PAZIENTE DALL OSPEDALE DI CIVITANOVA ALLA DIVISIONE

Dettagli

LINEE-GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA DIFFUSIONE DEL MRSA

LINEE-GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA DIFFUSIONE DEL MRSA AZIENDA OSPEDALIERA S. CROCE E CARLE COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE LINEE-GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA DIFFUSIONE DEL MRSA (STAFILOCOCCO AUREO METICILLINO RESISTENTE) aggiornate ad Agosto 2001 DEFINIZIONE

Dettagli

EBOLA. Protocollo ASL Varese

EBOLA. Protocollo ASL Varese EBOLA Protocollo ASL Varese Virus gruppo 4 art. 268 D.L. 81/08 Virus a RNA (all. XLVI) Noti solo da pochi anni Area di origine: fiume Ebola (aff. Congo) Serbatoio: non ancora determinato (orientamento:

Dettagli

SINDROME INFLUENZALE DA NUOVO VIRUS DEL TIPO A (H1N1)

SINDROME INFLUENZALE DA NUOVO VIRUS DEL TIPO A (H1N1) ottobre 2009 SINDROME INFLUENZALE DA NUOVO VIRUS DEL TIPO A (H1N1) DIREZIONE SANITA Aspetti generali L influenza da nuovo virus A (H1N1) secondo gli Organismi Sanitari Internazionali potrà avere prossimamente

Dettagli

La realtà piemontese. Carla M. Zotti Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche. Università di Torino

La realtà piemontese. Carla M. Zotti Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche. Università di Torino La realtà piemontese Carla M. Zotti Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche. Università di Torino ITALIANI STRANIERI 4 focolai in ambito scolastico; 56 casi in focolai epidemici;

Dettagli

A R S. Prime raccomandazioni regionali per la prevenzione ed il contenimento della sindrome influenzale da nuovo virus del tipo A/H1N1

A R S. Prime raccomandazioni regionali per la prevenzione ed il contenimento della sindrome influenzale da nuovo virus del tipo A/H1N1 A R S Prime raccomandazioni regionali per la prevenzione ed il contenimento della sindrome influenzale da nuovo virus del tipo A/H1N1 Aprile 2009 1 PREMESSA L Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS),

Dettagli

Azienda USL 3 Pistoia Zona Distretto Procedura per gestione delle Infezioni correlate all assistenza (ICA) PP.DS.04

Azienda USL 3 Pistoia Zona Distretto Procedura per gestione delle Infezioni correlate all assistenza (ICA) PP.DS.04 PROCEDURA PER LA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA (ICA) REV. DATA AUTORIZZAZIONI REDATTO VERIFICATO APPROVATO 1 14/11/2011 Gruppo di redazione: Dr.ssa D. Simoncini Dr.ssa C. Pili Dr.ssa

Dettagli

Procedura operativa standard per l informazione dei cittadini ai sensi dell articolo 10 del Regolamento CE 178/02

Procedura operativa standard per l informazione dei cittadini ai sensi dell articolo 10 del Regolamento CE 178/02 ASL4 Lanusei - POS 01 Rev. 19/09/2010 Pag. 1 di 8 Rev. Data di approvaz. Causale modifica Redatto da 1 03/03/2013 Direzione Dipartimento di Prevenzione Approvat o da Direzione Dipartimento di Prevenzione

Dettagli

U.O. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DIRETTORE

U.O. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DIRETTORE RISCHIO BIOLOGICO Gestione Aziendale di caso di influenza da virus A/H1N1 percorso di biosicurezza PIACENZA 4 16 Settembre 2009 U.O. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE D.Lgs 81/08 Titolo X DIRETTORE

Dettagli

ACCESSO ALLE SALE ANATOMICHE DI ANATOMIA NORMALE E ANATOMIA PATOLOGICA

ACCESSO ALLE SALE ANATOMICHE DI ANATOMIA NORMALE E ANATOMIA PATOLOGICA PROCEDURA OPERATIVA Pag. 1 di 6 SOP. Rev. 0 L utilizzatore si impegna, una volta ricevuta l informazione di una nuova revisione del documento, a distruggere la eventuale copia della revisione precedente

Dettagli

RISCHIO BIOLOGICO. riente TITOLO PROGETTAZIONE E PRODUZIONE. Oriente s.r.l Progetti di comunicazione e formazione CREDITI FORMATIVI 8

RISCHIO BIOLOGICO. riente TITOLO PROGETTAZIONE E PRODUZIONE. Oriente s.r.l Progetti di comunicazione e formazione CREDITI FORMATIVI 8 TITOLO RISCHIO BIOLOGICO PROGETTAZIONE E PRODUZIONE PROVIDER ECM O s.r.l Progetti di comunicazione e formazione USL 7 SIENA CREDITI FORMATIVI 8 MODALITÀ DI FRUIZIONE CURATORE E RESPONSABILE SCIENTIFICO

Dettagli

OBIETTIVI IDENTIFICARE LE FASI DEL SOCCORSO CONOSCERE I MEZZI DI COMUNICAZIONE UTILIZZATI SUI MEZZI DI SOCCORSO

OBIETTIVI IDENTIFICARE LE FASI DEL SOCCORSO CONOSCERE I MEZZI DI COMUNICAZIONE UTILIZZATI SUI MEZZI DI SOCCORSO CAPITOLO 11_a OBIETTIVI IDENTIFICARE LE FASI DEL SOCCORSO CONOSCERE I MEZZI DI COMUNICAZIONE UTILIZZATI SUI MEZZI DI SOCCORSO 2 FASI DEL SOCCORSO INDIVIDUAZIONE DEL MEZZO ALLERTAMENTO GESTIONE della COEU/SOREU

Dettagli

REGIONE CAMPANIA Assessorato alla Sanità

REGIONE CAMPANIA Assessorato alla Sanità REGIONE CAMPANIA Assessorato alla Sanità Osservatorio Epidemiologico Regionale L epidemia influenzale da A/H1N1 nella Regione Campania Rapporto n. 19 Napoli 1 APRILE 20 Il rapporto è visibile e scaricabile

Dettagli

cos è nel quotidiano

cos è nel quotidiano I SGS in pratica cos è nel quotidiano Il sistema di gestione è un modello di funzionamento e di regole che l organizzazione si da per realizzare quotidianamente i processi aziendali. Alcuni modelli definiti

Dettagli

PROTOCOLLO OPERITIVO PER LA GESTIONE DELLE TOSSINFEZIONI ALIMENTARI INTERESSANTI LA ASL RM A

PROTOCOLLO OPERITIVO PER LA GESTIONE DELLE TOSSINFEZIONI ALIMENTARI INTERESSANTI LA ASL RM A Sede Legale: Via Ariosto, 3 00185 Roma P.I. 04735671002 Prot. N. Del Dipartimento di Prevenzione S.I.S.P U.O.S.Epidemiologia e Profilassi Malattie Infettive Responsabile: Dr.ssa ERCOLE Andreina Sede: Via

Dettagli

Presto in arrivo nella tua città L INFLUENZA IN UN MONDO IN CUI TUTTI POSSONO PRENDERE L INFLUENZA È IMPORTANTE VACCINARSI

Presto in arrivo nella tua città L INFLUENZA IN UN MONDO IN CUI TUTTI POSSONO PRENDERE L INFLUENZA È IMPORTANTE VACCINARSI Presto in arrivo nella tua città L INFLUENZA IN UN MONDO IN CUI TUTTI POSSONO PRENDERE L INFLUENZA È IMPORTANTE VACCINARSI COS È L INFLUENZA? L influenza può portare a patologie gravi L influenza è un

Dettagli

NUOVA INFLUENZA UMANA - A/H1N1 Aggiornamento al 01 Settembre 2009

NUOVA INFLUENZA UMANA - A/H1N1 Aggiornamento al 01 Settembre 2009 NUOVA INFLUENZA UMANA - A/H1N1 Aggiornamento al 1 Settembre 29 Dagli ultimi Comunicati emessi dal Ministero del Lavoro delle Politiche Sociali dello Stato no, dall Organizzazione Mondiale della Sanità

Dettagli

NOTA INFORMATIVA SULL INFLUENZA H1N1 E SULLE MISURE DI SICUREZZA E DI PREVENZIONE PER GLI OPERATORI SANITARI IN AMBULANZA

NOTA INFORMATIVA SULL INFLUENZA H1N1 E SULLE MISURE DI SICUREZZA E DI PREVENZIONE PER GLI OPERATORI SANITARI IN AMBULANZA NOTA INFORMATIVA SULL INFLUENZA H1N1 E SULLE MISURE DI SICUREZZA E DI PREVENZIONE PER GLI OPERATORI SANITARI IN AMBULANZA S.O.S. Servizio Operativo Sanitario Pubblica Assistenza Volontaria ONLUS P.zza

Dettagli

Istruzione operativa aziendale per la prevenzione ed il controllo della malattia meningococcica invasiva

Istruzione operativa aziendale per la prevenzione ed il controllo della malattia meningococcica invasiva Pagina 1 di 6 Istruzione operativa aziendale per la prevenzione ed il controllo della malattia meningococcica invasiva Copia in distribuzione controllata Copia in distribuzione non controllata Codice Documento

Dettagli

ASL ROMA 1 PRESIDIO OSPEDALIERO SAN FILIPPO NERI UOC DIREZIONE SANITARIA DI PRESIDIO

ASL ROMA 1 PRESIDIO OSPEDALIERO SAN FILIPPO NERI UOC DIREZIONE SANITARIA DI PRESIDIO ASL ROMA PRESIDIO OSPEDALIERO SAN FILIPPO NERI UOC DIREZIONE SANITARIA DI PRESIDIO REPORT SORVEGLIANZA ATTIVA TUBERCOLOSI - Anno 206 DESCRIZIONE Complessivamente nel 206 sono stati diagnosticati e notificati

Dettagli

L ambulatorio vulnologico a gestione infermieristica

L ambulatorio vulnologico a gestione infermieristica 29 L ambulatorio vulnologico a gestione infermieristica di Roberta Mazzoni e Cristina Fabbri DEFINIZIONE DELLA POSIZIONE LIVELLO Infermiere Esperto in cura delle ferite (wound care). Ds. DEBITO ORARIO

Dettagli

MERS: la catena di comunicazione nella Regione Lazio

MERS: la catena di comunicazione nella Regione Lazio MERS: la catena di comunicazione nella Regione Lazio Amalia Vitagliano Area Sanità Pubblica, Promozione Della Salute, Sicurezza Alimentare e Screening Direzione Regionale Salute E Integrazione Socio Sanitaria

Dettagli

UNIVERSITÀ DI PISA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

UNIVERSITÀ DI PISA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE A L L E R G I A Allergeni animali: pelo, urina, forfora, saliva, siero (prevalentemente di topo, ratto, coniglio, gatto) Laboratory Animal Allergy: allergia connessa all esposizione ad animali da laboratorio

Dettagli

PROTOCOLLO PER LA CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE

PROTOCOLLO PER LA CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE STRUTTURA IGIENE OSPEDALIERA E GESTIONE Versione n.01 del 12/03/2009 Pagina 1 di 6 PROTOCOLLO PER LA CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE Redazione / Aggiornamento Verifica / Approvazione Autorizzazione

Dettagli

Appendice 4. Il lavaggio delle mani

Appendice 4. Il lavaggio delle mani Appendice 4 La World Health Organization (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha pubblicato nell Agosto 2014 la guida Interim infection control guidance for care of patients with suspected or confirmed

Dettagli

Comitato Pandemico Regionale 28 luglio 2009

Comitato Pandemico Regionale 28 luglio 2009 REGIONE MARCHE Giunta Regionale SERVIZIO SALUTE POSIZIONE DI FUNZIONE SANITA PUBBLICA Ancona, 30 luglio 2009 Comitato Pandemico Regionale 28 luglio 2009 Nota 4 Indicazioni operative provvisorie finalizzate

Dettagli

Procedura di vestizione e rimozione dei dispostivi di protezione individuale per malattia virus ebola. Lorena Martini

Procedura di vestizione e rimozione dei dispostivi di protezione individuale per malattia virus ebola. Lorena Martini Procedura di vestizione e rimozione dei dispostivi di protezione individuale per malattia virus ebola Lorena Martini Documenti di riferimento Diseases Contact Droplet DPI: quali selezionare e indossare

Dettagli

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali DIPARTIMENTO DELLA PREVENZIONE E DELLA COMUNICAZIONE DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA SETTORE SALUTE UFFICIO V - MALATTIE INFETTIVE

Dettagli

PRECAUZIONI DA ADOTTARE NELLA GESTIONE DEI CASI DI INFLUENZA DA VIRUS A (H1N1)v

PRECAUZIONI DA ADOTTARE NELLA GESTIONE DEI CASI DI INFLUENZA DA VIRUS A (H1N1)v PRECAUZIONI DA ADOTTARE NELLA GESTIONE DEI CASI DI INFLUENZA DA VIRUS A (H1N1)v Cesena, 12 settembre 2009 Direzione Infermieristica e Tecnica Paola Ceccarelli PRECAUZIONI DA ADOTTARE Popolazione: misure

Dettagli

DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DI SANITA MISURE IGIENICO-PREVENTIVE NEI SERVIZI DI ASSISTENZA, SOCCORSO E SCORTA A MIGRANTI

DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DI SANITA MISURE IGIENICO-PREVENTIVE NEI SERVIZI DI ASSISTENZA, SOCCORSO E SCORTA A MIGRANTI Ministero dell Interno DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DI SANITA MISURE IGIENICO-PREVENTIVE NEI SERVIZI DI ASSISTENZA, SOCCORSO E SCORTA A MIGRANTI PRECAUZIONI GENERALI Lavarsi

Dettagli

ISTRUZIONE DI PRESIDIO PER LA CORRETTA GESTIONE DELLA BIANCHERIA

ISTRUZIONE DI PRESIDIO PER LA CORRETTA GESTIONE DELLA BIANCHERIA Pag. 1/6 ISTRUZIONE DI PRESIDIO PER LA CORRETTA GESTIONE DELLA BIANCHERIA REV. DATA AUTORIZZAZIONI REDATTO VERIFICATO APPROVATO 0 23 gennaio 2003 1 15/06/2011 Nucleo Operativo Barbara Tamarri C.I.O. Ufficio

Dettagli

Biosicurezza negli ambienti clinici. Fonte: Biosecurity Standard Operating Procedures Faculty of Veterinary Medicine of the University of Lie ge

Biosicurezza negli ambienti clinici. Fonte: Biosecurity Standard Operating Procedures Faculty of Veterinary Medicine of the University of Lie ge Biosicurezza negli ambienti clinici Fonte: Biosecurity Standard Operating Procedures Faculty of Veterinary Medicine of the University of Lie ge Obiettivi Generali Sicurezza Proteggere personale, studenti

Dettagli

Quel freddo giorno SVENTARE L ATTACCO DELLE PATOLOGIE INVERNALI.

Quel freddo giorno SVENTARE L ATTACCO DELLE PATOLOGIE INVERNALI. Quel freddo giorno SVENTARE L ATTACCO DELLE PATOLOGIE INVERNALI www.zentiva.it www.teamsalute.it Cap.1 MAI SCOPRIRSI TROPPO! IL TRATTO DA PERCORRERE ERA LUNGO E IO SAREI STATO TROPPO SCOPERTO: COME AVREI

Dettagli

A.O.R.N Antonio Cardarelli di Napoli. Servizio Prevenzione e Protezione

A.O.R.N Antonio Cardarelli di Napoli. Servizio Prevenzione e Protezione AGENTI BIOLOGICI Luglio 2012 Revisione 0 Pag. 1 di 9 STATO DATA FIRMA APPROVATO 11.07.2012 ARCH. ROSARIO DI MUZIO ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI SOMMARIO 1. OGGETTO E SCOPO 2. CAMPO E LUOGO DI APPLICAZIONE

Dettagli

Università Politecnica delle Marche

Università Politecnica delle Marche Procedura di gestione degli Infortuni sul lavoro Studenti Corso di Laurea in Infermieristica Elenco emissioni/approvazioni/revisioni Redazione Verifica Approvazione Emissione Promemoria revisione Nome

Dettagli

I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DEFINIZIONI, NORMATIVA, CRITERI DI SCELTA ED USO DEFINIZIONE DI DPI Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo

Dettagli

ed esempi di segnalazione per DAC

ed esempi di segnalazione per DAC Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie CORSO DI FORMAZIONE PER GLI OPERATORI ADDETTI ALLA GESTIONE DEL SISTEMA INFORMATIVO SULLE MALATTIE PROFESSIONALI (MALPROF) Criteri per l assegnazione

Dettagli

IL PAZIENTE CON TUBERCOLOSI POLMONARE: prendersi cura della stessa persona attraverso un percorso assistenziale integrato

IL PAZIENTE CON TUBERCOLOSI POLMONARE: prendersi cura della stessa persona attraverso un percorso assistenziale integrato IL PAZIENTE CON TUBERCOLOSI POLMONARE: prendersi cura della stessa persona attraverso un percorso assistenziale integrato ELABORATO DA: MALATTIE INFETTIVE PNEUMOLOGIA E Relatrice: KATIUSCIA CHIRICO LA

Dettagli

Sono di importanza fondamentale:

Sono di importanza fondamentale: La Pandemia influenzale H1N1 2009 Misure di protezione per operatori sanitari Paola Bertoli - Resp. Servizio Prevenzione Protezione Azienda USL di Parma Sono di importanza fondamentale: 1) Per tutta la

Dettagli

PROCEDURA VAL VAL 00. DATA REDAZIONE FIRMA Nome e Cognome. DATA VERIFICA FIRMA Nome e Cognome. DATA APPROVAZIONE FIRMA Nome e Cognome

PROCEDURA VAL VAL 00. DATA REDAZIONE FIRMA Nome e Cognome. DATA VERIFICA FIRMA Nome e Cognome. DATA APPROVAZIONE FIRMA Nome e Cognome Pagina 1 di 8 Documento Codice documento VAL 00 DATA REDAZIONE FIRMA Nome e Cognome DATA VERIFICA FIRMA Nome e Cognome DATA APPROVAZIONE FIRMA Nome e Cognome Pagina 2 di 8 1. Generalità... 3 1.1 Scopo

Dettagli

Le sindromi influenzali in Piemonte

Le sindromi influenzali in Piemonte Le sindromi influenzali in Piemonte 18 a settimana 21 dal 3 al 1 maggio AGGIORNAMENTO alla 18a settimana 21 (dal 3 al 1 maggio 21) L incidenza totale delle sindromi influenzali è a livelli di base (,8

Dettagli

Oggetto: Pandemia influenzale da virus A(H1N1v) Report situazione epidemiologica nella Regione Puglia al

Oggetto: Pandemia influenzale da virus A(H1N1v) Report situazione epidemiologica nella Regione Puglia al Oggetto: Pandemia influenzale da virus A(H1N1v) Report situazione epidemiologica nella Regione Puglia al 6.11.2009. Si riporta qui di seguito il Report contenente la situazione epidemiologica in Puglia,

Dettagli

FORTEMENTE RACCOMANDATO;

FORTEMENTE RACCOMANDATO; CAMPAGNA DI VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE 2015/2016 L Influenza rappresenta un serio problema di Sanità Pubblica e una rilevante fonte di costi diretti e indiretti per l attuazione delle misure di controllo

Dettagli

LISTA DI RISCONTRO PER GLI AUDIT INTERNI

LISTA DI RISCONTRO PER GLI AUDIT INTERNI INTEGRATI QUALITA E SICUREZZA Data: Unità Operativa: Cognome e Nome Auditor Firma Personale contattato: Cognome e Nome Ruolo Area/ processi auditati: Considerazioni Complessive Pagina 1 di 9 Modalità di

Dettagli

ATTIVITÀ DI CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE

ATTIVITÀ DI CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA OSPEDALE COTTOLENGO DIREZIONE SANITARIA PRESIDIO SANITARIO Via Cottolengo, 9 10152 Torino Tel. 011 5294.111 INTRODUZIONE L Ospedale Cottolengo è una struttura accreditata

Dettagli

LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DELLE INFEZIONI ALL INTERNO DEL PERCORSO NASCITA

LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DELLE INFEZIONI ALL INTERNO DEL PERCORSO NASCITA PROGRAMMA DETTAGLIATO CORSO LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DELLE INFEZIONI ALL INTERNO DEL PERCORSO NASCITA Calendario: Edizione Data Orario 27/01/2014 9.00-13.00/14.00-17.00 1 edizione 29/01/2014 9.00-13.00/14.00-17.00

Dettagli

Conferenza Stampa Giovedì 30 ottobre ore 11. Sala di Rappresentanza della ASL

Conferenza Stampa Giovedì 30 ottobre ore 11. Sala di Rappresentanza della ASL Conferenza Stampa Giovedì 30 ottobre ore Sala di Rappresentanza della ASL Campagna di vaccinazione antinfluenzale Autunno Inverno 008/009 Campagna di vaccinazione antinfluenzale Autunno Inverno 008/09

Dettagli

PERCORSI PRE TRIAGE E TRIAGE NEL DEU

PERCORSI PRE TRIAGE E TRIAGE NEL DEU PERCORSI PRE TRIAGE E TRIAGE NEL DEU Cagliari, 21 Dicembre 2009 Medicina e Chirurgia d Urgenza e Accettazione P.O SS. Trinità Coordinatore Infermieristico Ilenia Piras 1 MASS MEDIA E INFORMAZIONE 2 OMS

Dettagli

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Comunicato stampa n. 524 22 novembre 2009 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali UFFICIO STAMPA Influenza A/H1N1 Il punto della situazione al 22 novembre 2009 Aggiornamento ore 17.00

Dettagli

INTERVENTO DI PARTO CESAREO ELETTIVO PO.AFMI.10. Roberta Leonetti Melissa Selmi. Codice Documento Revisione N Data nuova emissione Sezioni revisionate

INTERVENTO DI PARTO CESAREO ELETTIVO PO.AFMI.10. Roberta Leonetti Melissa Selmi. Codice Documento Revisione N Data nuova emissione Sezioni revisionate Pag.: 1 di 5 PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA PREPARAZIONE ALL REFERENTI DEL DOCUMENTO Roberta Leonetti Melissa Selmi Indice delle revisioni Codice Documento Revisione N Data nuova emissione Sezioni revisionate

Dettagli

Lo prevede l'ordinanza 11 settembre 2009 del Ministero del Lavoro, pubblicata in gazzetta Ufficiale 25 settembre 2009, n. 223.

Lo prevede l'ordinanza 11 settembre 2009 del Ministero del Lavoro, pubblicata in gazzetta Ufficiale 25 settembre 2009, n. 223. Virus H1N1: misure urgenti in materia di profilassi vaccinale Ministero del lavoro, ordinanza 11.09.2009 La vaccinazione antinfluenzale con vaccino pandemico A(H1N1) è offerta, a partire dal momento della

Dettagli

5. Istruzione operativa. IOP 21 Gestione della chiamata per utenti a possibile contatto con virus Ebola Rev. 2 del 02.09.

5. Istruzione operativa. IOP 21 Gestione della chiamata per utenti a possibile contatto con virus Ebola Rev. 2 del 02.09. HEPA = High Efficiency Particulate Air MSA/B/I = Mezzo di Soccorso Avanzato/di Base/Intermedio MVE = Malattia da Virus Ebola SOREU = Sala Operativa Regionale Emergenza Urgenza UO = Unità Operativa 5. Istruzione

Dettagli

Procedura. Direzione Strategica. Gestione degli infortuni biologici dei lavoratori dell Azienda USL Valle d Aosta Pag. 1 di 9. Stato delle revisioni

Procedura. Direzione Strategica. Gestione degli infortuni biologici dei lavoratori dell Azienda USL Valle d Aosta Pag. 1 di 9. Stato delle revisioni dell Azienda USL Valle d Aosta Pag. 1 di 9 Stato delle revisioni Indice rev. Data Par n Pag n Sintesi della modifica 0 28/11/2011 Prima emissione Redazione A.Mombelloni M.Tumiati 1. Oggetto e scopo La

Dettagli

Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro (durata corso: 4 anni)

Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro (durata corso: 4 anni) Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro (durata corso: 4 anni) Dipartimento di Scienze Biomediche Metaboliche e Neuroscienze Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Coordinatore Prof.

Dettagli

SORVEGLIANZA SENTINELLA DELL INFLUENZA TRA GLI ASSISTITI DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE Regione Sardegna - Stagione

SORVEGLIANZA SENTINELLA DELL INFLUENZA TRA GLI ASSISTITI DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE Regione Sardegna - Stagione ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE Direzione Generale della Sanità Servizio Prevenzione INTRODUZIONE SORVEGLIANZA SENTINELLA DELL INFLUENZA TRA GLI ASSISTITI DEI MEDICI DI MEDICINA

Dettagli

REGOLAMENTO GRUPPI DI LAVORO AZIENDALI PER LA SICUREZZA (GLAS) REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO. rev Data

REGOLAMENTO GRUPPI DI LAVORO AZIENDALI PER LA SICUREZZA (GLAS) REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO. rev Data REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE! Via S. Lorenzo, 101 01100 VITERBO O761-339608 FAX 0761-226472 e.mail: dir.spp@asl.vt.it GRUPPI DI LAVORO AZIENDALI PER

Dettagli

NUOVA INFLUENZA UMANA - A/H1N1 Aggiornamento al 24 Agosto 2009

NUOVA INFLUENZA UMANA - A/H1N1 Aggiornamento al 24 Agosto 2009 NUOVA INFLUENZA UMANA - A/H1N1 Aggiornamento al 24 Agosto 29 Dagli ultimi Comunicati emessi dal Ministero del Lavoro delle Politiche Sociali dello Stato no, dall Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)

Dettagli

GESTIONE DEI CASI SOSPETTI DI INFLUENZA A(H1N1) NELL AMBULATORIO DEI MMG E DEI PLS

GESTIONE DEI CASI SOSPETTI DI INFLUENZA A(H1N1) NELL AMBULATORIO DEI MMG E DEI PLS Azienda USL di Parma Istruzione Operativa N pagine: 1 di 8 Dipartimento di Sanità Pubblica Servizio Igiene e Sanità Pubblica Dipartimento delle Cure Primarie GESTIONE DEI CASI SOSPETTI DI INFLUENZA A(H1N1)

Dettagli

Piano Pandemico Aziendale

Piano Pandemico Aziendale Piano Pandemico Aziendale Sulla base delle procedure stabilite dal Regolamento sanitario internazionale, il 25 aprile 2009 il Direttore generale dell Oms Margaret Chan ha dichiarato questo evento una emergenza

Dettagli

CHECK LIST - CHIRURGIA REFRATTIVA CON LASER AD ECCIMERI REQUISITO

CHECK LIST - CHIRURGIA REFRATTIVA CON LASER AD ECCIMERI REQUISITO ENTE DI CERTIFICAZIONE DI QUALITA S.O.I. S.r.l. con socio unico V.I del 1-REQUISITI STRUTTURALI OBBLIGATORI CONSIGLIATI 1.1- Generali 1.1.1 E' garantita una facile accessibilità Autorizzazione dall'esterno

Dettagli

All Istituto Superiori di Sanità - Malattie infettive, parassitarie ed immunomediate

All Istituto Superiori di Sanità - Malattie infettive, parassitarie ed immunomediate e p.c. Al Ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali - Direzione Generale Prevenzione sanitaria - Ufficio V Malattie Infettive e Profilassi internazionale All Istituto Superiori di Sanità

Dettagli

Protocollo Operativo

Protocollo Operativo Sorveglianza sentinella dell influenza tra gli assistiti dei medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta Regione Sardegna Stagione 2013-2014 Protocollo Operativo INTRODUZIONE La sorveglianza

Dettagli

Misure di prevenzione, igiene e protezione Istituti non sanitari

Misure di prevenzione, igiene e protezione Istituti non sanitari Misure di prevenzione, igiene e protezione Istituti non sanitari Dipartimento della sanità e della socialità CH 6501 Bellinzona www.ti.ch/med 1 STRATEGIA ATTUALE Medio e lungo termine: Arginare la diffusione

Dettagli

Flu News - vaccinazioni Piemonte 1

Flu News - vaccinazioni Piemonte 1 Servizio di riferimento Regionale di Epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle Malattie Infettive SeREMI Servizio Regionale Epidemiologia Malattie Infettive Servizio Sovrazonale

Dettagli

Organizzazione Aziendale: UOC Geriatria: Paola Paccagnan

Organizzazione Aziendale: UOC Geriatria: Paola Paccagnan Organizzazione Aziendale: UOC Geriatria: Paola Paccagnan Organizzazione del reparto Geriatria è una struttura specializzata per la diagnosi e cura del paziente geriatrico acuto, subacuto e cronico riacutizzato,

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO Ambiente e Sicurezza Non conformità, infortuni, azioni correttive e preventive INDICE

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO Ambiente e Sicurezza Non conformità, infortuni, azioni correttive e preventive INDICE INDICE 1. DISTRIBUZIONE...2 2. SCOPO...2 3. APPLICABILITÀ...2 4. RIFERIMENTI...2 5. ACRONIMI E DEFINIZIONI...2 6. RESPONSABILITÀ...3 6.1 Responsabile di funzione/servizio...3 6.2 Rappresentante della direzione...3

Dettagli

Azione Pegaso 2015. Corso di formazione per Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza

Azione Pegaso 2015. Corso di formazione per Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Sorveglianza sanitaria a scuola Corso di formazione per Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza SORVEGLIANZA SANITARIA DS e sorveglianza sanitaria 1 2 3 4 5 6 7 8 Individua i rischi che comportano

Dettagli

A7.1a. Dalla valutazione dei rischi alla gestione della sicurezza. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03

A7.1a. Dalla valutazione dei rischi alla gestione della sicurezza. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03 Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Dalla valutazione dei rischi alla gestione della sicurezza MODULO A Unità didattica A7.1a CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs.

Dettagli

IMOVE: Studio per la valutazione dell efficacia sul campo del vaccino antinfluenzale in Italia. Dr. Caterina Rizzo Istituto Superiore di Sanità

IMOVE: Studio per la valutazione dell efficacia sul campo del vaccino antinfluenzale in Italia. Dr. Caterina Rizzo Istituto Superiore di Sanità IMOVE: Studio per la valutazione dell efficacia sul campo del vaccino antinfluenzale in Italia Dr. Caterina Rizzo Istituto Superiore di Sanità Outline della presentazione 1. Inquadramento dell attività

Dettagli

Dispositivi di Protezione Individuale DPI

Dispositivi di Protezione Individuale DPI Dispositivi di Protezione Individuale DPI Definizione - Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne

Dettagli

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Comunicato n. 546 29 novembre 2009 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali UFFICIO STAMPA Influenza A/H1N1 Il punto della situazione al 29 novembre 2009 Aggiornamento ore 17.00 Aggiornamenti

Dettagli

Le precauzioni da contatto: strumento per prevenire la trasmissione in ambito assistenziale. Precauzioni per goccioline e via aerea

Le precauzioni da contatto: strumento per prevenire la trasmissione in ambito assistenziale. Precauzioni per goccioline e via aerea Prevenire le I.C.A.: un impegno condiviso dei professionisti del Dipartimento POIT AZIENDA OSPEDALIERA S. CAMILLO FORLANINI ROMA 1 Le precauzioni da contatto: strumento per prevenire la trasmissione in

Dettagli

Protocollo Operativo

Protocollo Operativo Sorveglianza sentinella dell influenza tra gli assistiti dei medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta Regione Sardegna Stagione 2014-2015 Protocollo Operativo INTRODUZIONE La sorveglianza

Dettagli

RISCHIO LEGIONELLA NEI LAVORATORI STRUTTURE SOCIO SANITARIE E SOCIO ASSISTENZIALI

RISCHIO LEGIONELLA NEI LAVORATORI STRUTTURE SOCIO SANITARIE E SOCIO ASSISTENZIALI RISCHIO LEGIONELLA NEI LAVORATORI STRUTTURE SOCIO SANITARIE E SOCIO ASSISTENZIALI Dr. Tiziano Farina Tecnico della Prevenzione Laurea Magistrale Master Univ. Management Sanitario Auditor Sistemi Gestione

Dettagli

Le misure di prevenzione

Le misure di prevenzione Prevenzione del rischio cancerogeno Piano mirato di prevenzione Applicazione del vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nelle attività di saldatura di acciai inox

Dettagli

6 Gli adempimenti della sicurezza sul lavoro negli studi professionali SOMMARIO

6 Gli adempimenti della sicurezza sul lavoro negli studi professionali SOMMARIO SOMMARIO CAPITOLO 1 - L OBBLIGAZIONE PER GLI STUDI PROFESSIONALI 1. Evoluzione normativa... pag. 10 2. Il ruolo del professionista... pag. 12 3. Individuazione dei professionisti soggetti alla normativa

Dettagli

Surgical Site Infection: quali strumenti di clinical governance?

Surgical Site Infection: quali strumenti di clinical governance? Surgical Site Infection: quali strumenti di clinical governance? Dr.ssa Renata Ranieri Direttore Sanitario Clinica Fornaca e Clinica Cellini Presidente del CIO Clinica Fornaca e Clinica Cellini Sintesi

Dettagli

Sorveglianza sanitaria obbligatoria

Sorveglianza sanitaria obbligatoria Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Sorveglianza sanitaria a scuola 5.1a CORSO DI FORMAZIONE PER DIRIGENTI SCOLASTICI E PER DIRETTORI DEI SERVIZI GENERALI ED AMMINISTRATIVI Sorveglianza

Dettagli