SIMBOLI DI PERICOLO DEI PRODOTTI CHIMICI
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- Lidia Visconti
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1 SIMBOLI DI PERICOLO DEI PRODOTTI CHIMICI Il simbolo di pericolo è un immagine ben definita, presente su un etichetta di un qualsiasi prodotto chimico, che ha lo scopo di fornire informazioni sui danni che una particolare sostanza o miscela può causare alla nostra salute o all ambiente. Il regolamento CLP, definito dall Unione Europea, ha introdotto un nuovo sistema di classificazione ed etichettatura relativo alle sostanze chimiche presenti negli stati membri. I simboli sono recentemente stati modificati e sono in linea con il sistema mondiale delle Nazioni Unite.
2 SIMBOLI DI PERICOLO DEI PRODOTTI CHIMICI I nuovi pittogrammi sono a forma di diamante rosso con sfondo bianco e sostituiranno i vecchi simboli quadrati di colore arancione applicati ai sensi della legislazione precedente. Dal 1 dicembre 2010 alcune sostanze e miscele sono state etichettate secondo la nuova normativa, ma fino al 1 giugno 2017 sarà ancora possinbile trovare sul mercato i vecchi pittogrammi. Di seguito sono elencati i nuovi simboli di pericoli che sono obbligatoriamente esposti sulle etichette dei prodotti chimici in vendita.
3 REACH Regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento Europeo del Consiglio del 18 dicembre 2006 concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH). Ha lo scopo principale di migliorare la conoscenza dei pericoli e dei rischi derivanti da sostanze chimiche già esistenti (introdotte sul mercato prima del settembre 1981) e nuove (dopo il settembre 1981) e al contempo mantenere e rafforzare la competitività e le capacità innovative dell'industria chimica europea.
4 CLP Il regolamento CLP (Classification, Labelling and Packaging) è il regolamento europeo n. 1272/2008, grazie al quale il sistema di classificazione europeo relativo alla classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze chimiche (e delle loro miscele) è stato allineato al sistema mondiale armonizzato di classificazione ed etichettatura delle sostanze chimiche (GHS). L'obiettivo del regolamento è facilitare la libera circolazione, all'interno dell'unione Europea, delle sostanze, delle miscele e degli articoli nonché garantire un elevato livello di protezione della salute dell'uomo e dell'ambiente.
5 NUOVA SIMBOLOGIA
6 VECCHIA SIMBOLOGIA
7 Ad ogni pittogramma sono associate indicazioni di pericolo e consigli di prudenza
8 Accanto ad ogni pittogramma sono riportati i codici di indicazione di pericolo H, avvertenza GH prudenza e prevenzione P.
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18 Esempio di LIQUIDO PIROFOBICO Il trietilalluminio è un composto organometallico dell'alluminio, normalmente abbreviato come TEA. In condizioni normali si presenta come un liquido incolore; è piroforico (si infiamma immediatamente a contatto con l'aria e anche con l ossigeno liquido) e reagisce violentemente con l'acqua, liberando gas infiammabili. Viene conservato in recipienti di acciaio inossidabile o come liquido puro, o in soluzione di solventi idrocarburici come esano, eptano o toluene. Il TEA è usato in molti processi industriali, soprattutto per la produzione di polietilene e di alcoli a catena lineare. Se ne consumano centinaia di migliaia di tonnellate all'anno. L'applicazione economicamente più importante del TEA è l'utilizzo come cocatalizzatore nei catalizzatori di Ziegler-Natta per la produzione di poliolefine, in particolare polietilene e polipropilene. La maggior parte del TEA è consumato in processi di tipo non catalitico, in primo luogo per ottenere alcoli primari lineari. Inizialmente il TEA serve per oligomerizzare l'etilene e ottenere una miscela di composti di "trialchilalluminio" Può essere usato come arma incendiaria miscelato con agenti addensanti.. Gli alcoli lineari ottenuti sono poi utilizzati nella produzione di copolimeri, detergenti e lubrificanti.
19 Miscela autoreattiva o autoriscaldante Sostanza o miscela liquida o solida diversa da un liquido o solido piroforico che, per reazione con l aria e senza apporto di energia, può autoriscaldarsi. Una tale sostanza o miscela differisce da un liquido o solido piroforico per il fatto che si accende solo se in grande quantità (chilogrammi) e dopo un lungo lasso di tempo (ore o giorni). Sostanze e miscele che, a contatto con l acqua, sviluppano gas infiammabili. Sostanze o miscele solide o liquide che, per interazione con l acqua, possono diventare spontaneamente infiammabili o sviluppare gas infiammabili in quantità pericolose.
20 Perossidi organici Sostanze organiche liquide o solide che contengono la struttura bivalente -O-O- e possono quindi essere considerate come derivati del perossido d idrogeno, nei quali uno o due atomi di idrogeno sono sostituiti da radicali organici. Sotto questa denominazione sono comprese anche le miscele (formulazioni) di perossidi organici contenenti almeno un perossido organico. I perossidi organici sono sostanze o miscele termicamente instabili che possono subire una decomposizione esotermica autoaccelerata. Inoltre, possono avere una o più delle seguenti proprietà: i) sono soggetti a decomposizione esplosiva; ii) bruciano rapidamente; iii) sono sensibili agli urti e agli sfregamenti; iv) reagiscono pericolosamente al contatto con altre sostanze. Esempio di perossido organico: perossido di acetone (usato come esplosivo improprio negli attentati di Londra, Parigi e Bruxelles)
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