Dopo la pubblicazione AGEVOLAZIONI. Nuovi investimenti, parte il bonus con qualche novità

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1 52_56.qxd 06/05/ Pagina 52 Agevolazioni AGEVOLAZIONI fiscali Nuovi investimenti, parte il bonus con qualche novità L'Agenzia delle Entrate fornisce gli ultimi chiarimenti sulle agevolazioni che riguardano l'acquisto di beni strumentali nelle aree svantaggiate. Viene confermato quanto già disposto in relazione ai soggetti beneficiari, mentre ci sono sostanziali novità sulle attività oggetto del bonus fiscale di Alessandro Sacrestano, Progetto Arcadia S.r.l. di, la tipologia di spesa agevolabile attraverso la stessa. Questo non solo nelle effettive categorie di beni strumentali acquisibili (che la stessa Finanziaria 2007 aveva già ampiamente ridotto) ma, essenzialmente, nella nozione propria di investimento agevolabile che, secondo le regole dettate dal Fisco, diventa fattispecie più complessa e, di certo, più impegnativa da porre in essere da parte degli aspiranti beneficiari del credito d imposta. Soggetti interessati La circolare ministeriale non aggiunge sostanziali novità a quanto il testo della norma di istituzione del credito d imposta dispone a proposito dei soggetti beneficiari dell incentivo (v. tavola a fianco). Ad accedere all agevolazione, quindi, sono tutti i titolari di reddito d impresa ai Dopo la pubblicazione della circolare 11 aprile 2008 n. 38/E dell Agenzia delle Entrate, prende il via ufficialmente la fase operativa del credito d imposta per i nuovi investimenti, disposto dalla Finanziaria 2007 (art. 1, commi , legge 296/07). Il documento di prassi dell Agenzia delle Entrate, infatti, contiene tutte le indicazioni che ci si attendeva sul funzionamento del bonus che, a differenza di quello che si prevedeva, include delle differenziazioni di fondo dalle precedenti versioni dell incentivo, che si sono susseguite, in rapida successione, dalla legge 388/00 alla legge 289/02. A ben vedere, anche se la struttura di base rimane la medesima, cambia radicalmente l ambito oggettivo di riferimento dell agevolazione e, quinsensi dell art. 55 del Tuir. Non conta, in tal senso, la veste giuridica dei fruitori. Anzi, l Agenzia delle Entrate si è espressa sull applicazione del credito d imposta anche a favore degli enti non commerciali, con riferimento all attività commerciale eventualmente esercitata. In relazione alla tipologia di attività praticata, poi, vi sono alcune precisazioni da fare. Cominciando dalle attività agricole, segnatamente a quelle di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, le stesse sono ammesse a fruire dei benefici garantiti dalla norma di aiuto, purché non siano poste in essere da parte di imprenditori agricoli, ai sensi dell art c.c., come modificato dall art. 1 del Dlgs 228/01. Tale esclusione si giustifica col fatto che ai predetti imprenditori si rendono applicabili gli incentivi previsti dal comma 1075 della legge 296/06, la cui attuazione è stata regolamentata con il decreto 6 luglio 2007, dedicato appositamente agli imprenditori agricoli per la realizzazione di investimenti destinati a strutture produttive ubicate nelle aree delle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Abruzzo e Molise. Passando al settore dei trasporti, la circolare 38/E ne ha confermato l ammissibilità al bonus, nel rispetto delle discipline comunitarie specifiche di settore e, ove prevista, previa autorizzazione comunitaria. Quanto al settore della pesca, espressamente ammesso al regime di aiuto dal Dl 81/07, sarà necessario aspettare che la Commissione

2 52_56.qxd 06/05/ Pagina 53 AGEVOLAZIONI FISCALI 53 I beneficiari In relazione all'attività Tutti i titolari di reddito d'impresa Esclusioni Imprenditori agricoli, Industria siderurgica, Industria delle fibre sintetiche, Industria carbonifera, Settori creditizio, finanziario e assicurativo In relazione alla natura giuridica Tutti Società in difficoltà finanziaria In relazione all'ubicazione Strutture produttive localizzate nelle aree delle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Abruzzo e Molise ammissibili alle deroghe previste dall'art. 87, paragrafo 3, lettere a) e c), del Trattato Ce Nessuna europea si pronunci favorevolmente sull estensione soggettiva proposta dal nostro Esecutivo. Restano fuori dall incentivo, invece, le imprese dell industria siderurgica, delle fibre sintetiche e dell industria carbonifera, nonché quelle operanti nei settori creditizio, finanziario e assicurativo. A prescindere dal settore di attività, poi, la circolare ha ribadito che anche per il credito d imposta in argomento valgono le indicazioni comunitarie a proposito dell esclusione dalla concessione di aiuti di Stato a favore di imprese in difficoltà finanziaria. Si tratta, secondo le istruzioni della stessa Commissione europea, di imprese incapaci, con le proprie risorse o con le risorse ottenibili dai proprietari/azionisti o dai creditori, di far fronte a perdite conseguite che, in assenza di interventi pubblici, le condannerebbero al collasso economico nel breve o nel medio periodo. Più nel dettaglio, le stesse possono identificarsi con le imprese che rispecchiano i seguenti prototipi: società a responsabilità limitata che abbiano perso più della metà del capitale sociale nel caso in cui più di un quarto di tale perdita sia intervenuta nel corso degli ultimi dodici mesi; società, in cui almeno alcuni soci abbiano la responsabilità illimitata per i debiti della società, che abbiano perso più della metà dei fondi propri, nel caso in cui più di un quarto di tale perdita sia intervenuta nel corso degli ultimi dodici mesi; società in genere, per le quali ricorrano le condizioni per l apertura nei loro confronti di una procedura concorsuale per insolvenza. Come noto, l applicazione del bonus è prevista esclusivamente per i programmi di spesa che interessino strutture produttive localizzate nelle aree delle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Abruzzo e Molise ammissibili alle deroghe previste dall art. 87, paragrafo 3, lettere a) e c), del Trattato Ce, così come esplicitate nella decisione 28 novembre 2007 C (2007) 5618 def. cor. della Commissione europea, attraverso la quale la stessa ha approvato la Carta degli aiuti a finalità regionale per il periodo Sempre in tema di ammissibilità all incentivo, si ricorda che sussistono specifiche regole che riguardano i programmi di spesa di importo elevato. Nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, per esempio, gli investimenti le cui spese ammissibili siano superiori a 25 milioni di euro o per i quali l importo effettivo dell aiuto risulti superiore ai 12 milioni di euro, devono essere appositamente notificati alla Commissione europea in via preventiva. Stesso discorso vale, in generale, anche per i grandi progetti di investimento ai sensi del punto 60 degli Orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato. Si tratta, in sostanza, di investimenti che prevedono una spesa ammissibile superiore ai 50 milioni di euro. Oggetto del bonus La vera novità del reintrodotto credito d imposta interessa, come detto, le ipotesi suscettibili di agevolazione. La circolare ha spiegato, infatti, che, in ossequio alle direttive comunitarie, sono ammessi agli incentivi i soli investimenti iniziali, così come definiti negli Orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato. Tale notazione comporta, in

3 52_56.qxd 06/05/ Pagina AGEVOLAZIONI FISCALI stessa Agenzia delle Entrate un formulario, predisposto secondo lo schema che sarà approvato con provvedimento del Direttore dell Agenzia delle Entrate, contenente notizie sull impresa proponente e sull investimento. Quanto agli interventi nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, è altresì richiesta la coerenza con l obiettivo della promozione dell ammodernamento e dell innovazione delle imprese e dell integrazione delle filiere del Piano strategico nazionale per lo sviluppo rurale ai sensi dell art. 11 del regolamento Ce 20 settembre /2005 del Consiglio, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale. Per tale motivo, nel formulario relativo ai programmi di spesa sarà necessario rendere una dichiarazione che assicuri la coerenza e la conformità degli investimenti al Psr approvato dalla regione interessata. L Agenzia ha chiarito che l iniziale utilizzo del credito d imposta deve avvenire successivamente alla data di presentazione del formulario al Centro operativo dell Agenzia delle Entrate che, di conseguenza, dovrà essere inviato entro il termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al primo periodo d imposta in cui sono realizzati gli investimenti pianificati nel progetto. Fermo restando, quindi, l inserimento nel contesto di un progetto d investimento iniziale, sono ammissibili al regime di aiuto i beni materiali e immateriali ammortizzabili, a norma degli articoli 102, 102-bis e 103 del Tuir rientranti nelle seguenti sottocategorie: macchinari, impianti, diversi da quelli infissi al suolo, e attrezzature varie, classificasostanza, che non possono più ritenersi agevolabili i singoli titoli di spesa, quanto l insieme dei beni acquisiti che, nel loro complesso, rappresentino un progetto di investimento iniziale. Per maggiore chiarezza, il documento di prassi dell'agenzia ha ricordato che un investimento iniziale corrisponde a un programma di spesa che si concretizzi nell'acquisizione di attivi materiali e immateriali finalizzati: alla creazione di un nuovo stabilimento; all'ampliamento di uno stabilimento esistente; alla diversificazione della produzione di uno stabilimento in nuovi prodotti aggiuntivi; a un cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di uno stabilimento esistente. La circolare ha poi sottolineato come, in tali fattispecie, rientrino la creazione, nonché l ampliamento, la riattivazione e l ammodernamento di impianti (diversi da quelli infissi al suolo) esistenti, che comportino: l aumento della capacità produttiva degli impianti con l aggiunta di un nuovo complesso a quello preesistente o con l aggiunta di nuovi macchinari capaci di dotare il complesso esistente di maggiore capacità produttiva; la riattivazione impianti disattivati; l adeguamento tecnologico dell impianto che consenta di incrementare i livelli di produttività dei singoli impianti che lo compongono. Per verificare il rispetto di tali condizioni di massima, l Agenzia ha preannunciato che, sempre in armonia con le indicazioni comunitarie, le imprese interessate all agevolazione dovranno presentare alla bili nell attivo dello stato patrimoniale di cui al primo comma, voci B.II.2 e B.II.3, dell art del Codice civile, destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nelle aree territoriali di cui al comma 271; programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell impresa, limitatamente alle piccole e medie imprese; brevetti concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi, per la parte in cui sono utilizzati per l attività svolta nell unità produttiva; per le grandi imprese, come definite ai sensi della normativa comunitaria, gli investimenti in tali beni sono agevolabili nel limite del 50% del complesso degli investimenti agevolati per il medesimo periodo d imposta. A prescindere dalla classificazione civilistica, sono sempre escluse dall agevolazione le acquisizioni dei mezzi di trasporto. La circolare chiarisce che gli impianti e i macchinari si identificano in "beni strumentali, fissi o mobili, aventi fisica esistenza, compresi gli stabilimenti industriali tecnicamente organizzati e gli opifici industriali, considerati sia nella loro aggregazione funzionale (vale a dire, come una pluralità di beni coordinati per l'attività produttiva) sia anche singolarmente nella loro individualità fisica e giuridica". Tuttavia, la Finanziaria fa riferimento ai soli impianti e macchinari diversi da quelli infissi al suolo. Si tratta, secondo il Fisco, di quelli che possono essere agevolmente rimossi e posizionati in altro luogo, mantenendo inalterata la loro originaria funzionalità. In relazione ai beni immateriali, l Agenzia ha ricordato l ammissibilità al beneficio di quei beni: utilizzati esclusivamente presso

4 52_56.qxd 06/05/ Pagina 55 AGEVOLAZIONI FISCALI 55 la struttura produttiva beneficiaria degli aiuti; ammortizzabili ai sensi dell art. 103 del Tuir; acquistati da terzi a prezzi di mercato; figuranti nell attivo dell impresa; che permangano nella struttura produttiva beneficiaria degli aiuti per un periodo di almeno cinque anni. Va sottolineato, comunque, come la totalità dei costi di investimento in attivi immateriali non possa eccedere il 50% della spesa d investimento totale ammissibile per il progetto nel caso delle grandi imprese. Gli investimenti agevolabili devono possedere il requisito della novità. Ciò non esclude l acquisto presso un soggetto che non sia né il produttore né il rivenditore, ma implica che il bene non sia mai stato utilizzato né dal cedente né da alcun altro soggetto. Quanto ai beni complessi autoprodotti, alla cui realizzazione abbia concorso anche un bene usato, il requisito della novità sussiste purché il costo del bene usato non sia prevalente rispetto al costo complessivamente sostenuto. I costi ammissibili sono quelli sostenuti a decorrere dal 1 gennaio 2007, restando esclusi anche quelli che siano stati avviati prima di tale data. Misura e calcolo dell agevolazione Il bonus ottenibile è dato dal prodotto fra l investimento netto agevolabile e la percentuale di agevolazione fissata in base alle intensità di aiuto nella misura massima stabilita dalla Carta italiana degli aiuti a finalità regionale per il periodo così come indicate nella tavola che segue. L investimento agevolabile tiene conto del costo di acquisto o di costruzione e, nel caso di acquisizioni in leasing, del costo sostenuto dal concedente il bene. Dal totale dei costi sostenuti è necessario sottrarre gli ammortamenti relativi alla medesima struttura produttiva dedotti nell esercizio, e riguardanti i medesimi beni oggetto del programma di spesa agevolato. Ovviamente non saranno presi in considerazione gli ammortamenti sui beni agevolati nell esercizio e nemmeno quelli che, benché relativi a tipologie di beni contemplati dalla norma di agevolazione, non sono stati oggetto del programma di spesa agevolato. Ciò significa, quindi, che se l investimento iniziale ha comportato l acquisto di soli impianti, non soltanto non bisognerà dedurre gli ammortamenti riguardanti i nuovi impianti acquisiti, ma nemmeno, per esempio, quelli sulle attrezzature già in dotazione all impresa. È necessario, inoltre, tenere conto Le intensità di aiuto Regione Piccola impresa Media impresa Grande impresa Calabria 60% ( ) 50% 50% ( ) 40% 40% ( ) 30% Basilicata 50% 40% ( ) (*) 40% 30% ( ) (*) 30% 20% ( ) Campania 50% 40% 30% Puglia 50% 40% 30% Sicilia 50% 40% 30% Sardegna 45% ( ) 35% 35% ( ) 25% Molise e Abruzzo 35% 25% 15% 25% ( ) 15% Molise e Abruzzo (art c - sostegno transitorio) 30% ( ) 20% ( ) 10% ( ) (*) Solo se nel 2010 il relativo Pil procapite non sia sceso sotto il 75% del Pil Ue-25 in base alla media triennale dei più recenti dati Eurostat.

5 52_56.qxd 06/05/ Pagina AGEVOLAZIONI FISCALI dei c.d. ammortamenti figurativi, calcolati, utilizzando le aliquote d ammortamento previste dalle tabelle ministeriali, relativamente ai beni detenuti in leasing dall impresa beneficiaria. Obblighi procedurali Il credito di imposta, così determinato, va indicato nella dichiarazione dei redditi del periodo di imposta relativo a quello in cui sono stati eseguiti i nuovi investimenti, anche se lo stesso non concorre alla formazione del reddito né deve essere computato nella base imponibile Irap. Il medesimo non rileva nemmeno ai fini del rapporto di cui agli artt. 96 e 109, comma 5, del Tuir ed è primariamente utilizzabile ai fini dei versamenti delle imposte sui redditi. Solo l eventuale eccedenza, infatti, sarà utilizzabile in compensazione ai sensi dell art. 17 del Dlgs 9 luglio 1997 n. 241, a decorrere dal sesto mese successivo al termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d imposta con riferimento al quale il credito è concesso. Anche al bonus investimenti si applica quanto previsto dall art.1, comma 53 della legge 244/07 che, a partire dal 1 gennaio 2008, anche in deroga alle disposizioni previste dalle singole leggi istitutive, ha stabilito che i crediti d imposta da indicare nel quadro RU della dichiarazione dei redditi possono essere utilizzati nel limite annuale di euro. Permane, a carico delle imprese beneficiarie, il rispetto di alcune prescrizioni al fine di conservare il diritto al bonus. In tal senso, la circolare ha ricordato che il credito è rideterminato nel caso in cui i beni acquisiti: non entrino in funzione entro il secondo periodo d imposta successivo a quello della loro acquisizione o ultimazione; siano dismessi, ceduti a terzi, destinati a finalità estranee all esercizio dell impresa ovvero destinati a strutture produttive diverse da quelle che hanno dato diritto all agevolazione entro il quinto periodo d imposta successivo a quello nel quale gli stessi sono entrati in funzione; non prevedano, segnatamente a quelli in locazione finanziaria, l opzione di riscatto o qualora questa non fosse esercitata. In caso di cessione o dismissione, se nel periodo di imposta in cui ciò si verifica vengono acquisiti beni della stessa categoria di quelli agevolati, il credito d imposta è rideterminato escludendo il costo non ammortizzato degli investimenti agevolati per la parte che eccede i costi delle nuove acquisizioni. Il credito indebitamente utilizzato potrà essere riversato, senza applicazione di sanzioni, entro il termine per il versamento a saldo dell imposta sui redditi dovuta per il periodo d imposta in cui si verificano dette ipotesi.

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